L'Antro nel 2024 e il nome ufficiale del duemilaeve...

All'una e trenta, ora illegale del maestro Canello, si chiuderà questo 2024 per lasciare spazio al 2025, e allora - come da tradizione - eccoci qua per andare a rivedere cosa avrà mai proposto di interessante questo covo di deboscia negli ultimi dodici mesi e per proclamare il nome antristico ufficiale dell'anno nuovo. Ritmo! Ritmo! [...]

Una settimana fa, nella letterina di Natale, spiegavi quanto complicato sia stato l'inizio di questo 2024. Il resto, però, è scivolato via bene, mettendo in fila una serie di cose importanti. 

È uscito il romanzo, una piccola storia a cui tieni molto, perché ti ha permesso di venire a patti con una serie di cose che ti galleggiavano da tempo a metà strada tra la testa e il cuore. 

Hai avuto l'onore di curare un'altra volta (quest'anno insieme all'amico Mauro Bruni) la mostra più grande di quelle al Palazzo Ducale per Lucca Comics and Games. Si è detto più volte, come sa chi incrocia da tempo a queste coordinate, della fondamentale importanza avuta dalla rivista Métal Hurlant nel plasmare la fantascienza odierna, influenzando chiunque, da Otomo per Akira a Ridley Scott per Blade Runner, passando per pilastri del cyberpunk come Neuromante di William Gibson. 

Bene, la chiacchierata a fine fiera con cui uno dei fondatori di Métal Hurlant, Jean-Pierre Dionnet, ha ringraziato, visibilmente commosso, te e Mauro per quella mostra è uno di quei momenti lì, una figurina prismatica da incollare nella raccolta Cose belle. 

E l'Antro? Questa vecchia nave ha continuato a veleggiare verso il suo diciottesimo (!) anno di vita con la formula degli ultimi tempi: è sempre il posto virtuale in cui ti piace rifugiarti quando hai qualcosa da scrivere che sia lungo, interessante, magari divertente, magari da lucciconi. E ogni volta che succede, quando ti ritrovi davanti alla pagina vuota dell'editor di post, vieni inghiottito esattamente come tanti anni fa dallo stesso vortice spaziotemporale, da cui emergi un'oretta dopo con una lenzuolata di testo già stesa ad asciugare sui fili dell'Internet.

C'è ancora chi ti chiede, ogni tanto, come tu faccia a macinare tante cartelle di testo in così poco tempo. La verità è che non l'hai ancora capito. Succede, ecco. Ma mai come negli ultimi anni, pensi che quel tipo di contenuto, qualunque sia la sua natura, diventa sempre più una bestia rara in un Web sempre più saturo di testi impalpabili e precotti, insalatone preparate dall'IA e poveracciate dai titoli strillati per elemosinare tap. E allora c'è che alcune cose che ti va di scrivere senti proprio di doverle scrivere, perché sono dei pezzettini che mancano. Pezzettini senza pretese, ma parte di un discorso più grande, che si tratti di articoli sul blog, di lunghi post su FB o Instagram. 

È un discorso che ti riporta sempre, in un modo o nell'altro, alla faccenda del fuoco. Ma ci torniamo tra un attimo.

La classifica dei post più letti del 2024, intanto. Classifica che è stata ovviamente monopolizzata dai Riassuntoni della seconda stagione di House of the Ciglioparrucchi. 

Ma sono andati forte anche i due articoli sui cartoon di MTV (parte 1, parte 2), quelli sui giocattoli di Capitan Power e BraveStarr, su Astrobot, sulle origini di Wolverine e sull'annata 1992 di Nathan Never.

Non sono mancati listoni old-school come quello sulle copertine dei fumetti USA dedicate al wrestling, o quello sul cinema d'animazione di Ralph Bakshi.

Ma passiamo al tanto atteso - hai iniziato a ricevere richieste in merito praticamente a fine novembre - nome antristico per il 2025: dopo il Duemilaeveditu (2021), il DUEMILAEVEN-TO-DO, il Duemilaeventitiè e il Duemilaeventiquack (dove il quack doveva essere "solo di stupore, per cose belle, felici, o pure le cose sceme che ci piacciono tanto", e dai, fuochino), serviva qualcosa che rappresentasse bene la debauchery verso cui questo blog è sempre stato orientato. E chi meglio di lui? Chi meglio di un luminare della materia come Ciccio?

E allora, DUEMILAEVENTICICCIO e sia.

 Qui pescato appositamente nella versione crossover Ciccio Never, di Riccardo Secchi e Alessandro Perina

E qualunque cosa accada, anche se non sono davvero i chilometri, per quanto ne dica Indy, ma proprio gli anni, anche se le cose non sono sempre semplici, perché la vita si mette di mezzo, l'augurio è di non dimenticare mai il fuoco che portiamo dentro. Il fuoco delle cose che amiamo e che ci rappresentano, per cui continuiamo ad entusiasmarci e in fondo, qualunque numero di quattro cifre ci sia scritto sulla carta d'identità, a sentirci dei ragazzini. 

Possono essere i film, i fumetti, le serie, i videogiochi, i romanzi, i GdR, può essere una qualsiasi delle passioni che ci dipingono un sorriso in volto mentre frulliamo pigramente i contenuti dell'Internet, ma quella fiamma è importante. Non lasciate mai che si spenga.

Buon DuemilaeventiCiccio a tutti. 

Il mio romanzo