I minicomic dei Masters of the Universe e le persone incredibili che c'erano dietro

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Sono uno degli elementi del mito dei Masters of the Universe anni 80 che catalizza più ricordi, nostalgia, bruschette. Per anni li si è accumulati, scambiati, sfogliati e risfogliati, apprezzandone le storie e - arrivato il cartoon - sottolineandone le discrepanze con quest'ultimo a livello di trama. Sono i minicomic dei Masters, i fumettini allegati ai pupazzetti di He-Man e compagni, e dietro c'erano degli autori che hanno fatto anche altrove cose incredibili [...]

Masters of the Universe minicomic primi quattro 1982

I primi quattro minicomic vedono la luce nel 1982, con la prima wave dei Masters of the Universe. Sono He-Man and the Power Sword, King of Castle Grayskull, Battle in the Clouds, The Vengeance of Skeletor. A scriverli è Donald "Don" Glut, a illustrarli Alfredo Alcala.

Non sono dei fumetti veri e propri, quanto dei mini-racconti illustrati, con metà pagina occupata dai disegni e la parte restante dal testo. Qui in Italia gira soprattutto la versione bilingue italo-tedesca, ma alcuni dei tuoi minicomic erano in inglese. Figli di un'importazione selvaggia, vai a sapere. 

He-Man, da principio, è un barbaro, un guerriero selvaggio lontanissimo da quella solfa del principe Adam che arriverà in TV di lì a poco nei cartoon Filmation. E sì, ha un pugnale nello stivale.

In totale vengono realizzati fino al 1987 51 diversi albetti, in cui le storie si incanalano progressivamente nel canon tracciato dalla serie TV. Ambitissimi dai collezionisti nelle mille varianti che furono realizzate per i vari mercati (in Brasile, la Estrela ridisegnò completamente molti albi e ne creò di nuovi per il suo mercato), i minicomic dei Masters sono una potentissima finestra su quegli anni e - dicevi all'inizio - una delle cose che ti genera più nostalgia. Più dei pupazzetti in sé.

Ed è un peccato che nella nuova serie dei Masters Origins siano un'aggiunta così sciatta. E vabbè.

Se volete recuperarli tutti in un botto, tutti i minicomic di He-Man (e She-Ra. Ci sono tutti, fino a quelli del 2002 con lo zampino del nostro Emiliano Santalucia) sono stati raccolti da Dark Horse in un volume nel 2015. 

he-man and the masters of the universe minicomic collection

Lasciate perdere l'edizione italiana in più volumi e, se masticate un minimo d'inglese, buttatevi sull'originale: con poco più di 30 carte portate a casa il tutto in un'unica soluzione rilegata da oltre 1200 pagine. Ci sono dentro anche la storia dei minicomic e svariate chicche, come interviste e materiale inedito, inclusa una storia mai pubblicata.

Ma l'intento di questo post, come testimoniato dal titolo, è ricordare che incrocio di talenti sia stata, quell'avventura dei minicomic dei MOTU. Scorri l'elenco dei nomi coinvolti, ed è tutto un caspiterbolinaccidenti. No, davvero.

he-man and the masters of the universe minicomic Alfredo Alcala

Don Glut era un amico e compagno di studi di George Lucas all'università, e questi gli fece scrivere il romanzo adattamento ufficiale de L'impero colpisce ancora. Tra le altre cose, Glut ha firmato storie a fumetti per Marvel, DC, Warren, scritto episodi dei cartoon dei Centurions o di DuckTales, e curato diversi libri sui dinosauri.

Alfredo Alcala, classe '25, era una star del fumetto nelle sue Filippine e nel '63 aveva creato il barbaro Voltar, una storia di vichinghi che lo aveva reso popolare anche negli USA. Nel '76 si era trasferito a New York. Ha lavorato per Marvel (tra gli altri, su Hulk e Conan, inchiostrando le matite di John Buscema) e DC (lo Swamp Thing di Alan Moore, e la miniserie sui Masters of the Universe dell'82).

E a proposito. Nel '75, Alcala ha disegnato The Marvelous Land of Oz, che seguiva a ruota il primissimo cross-over tra Marvel e DC Comics. No, non Superman vs The Amazing Spider-Man, ma - appunto - MGM's Marvelous Wizard of Oz.

mark texeira masters of the universe minicomics

A partire dalla seconda serie di albetti, nei minicomic dei Masters si passa a una struttura a fumetti vera e propria per le storie, e altri artisti si affiancano ad Alcala. Tutti i sette albi della seconda linea sono firmati ad esempio da un ragazzotto newyorkese alle prime armi. Si chiama Mark Texeira, e diventerà un artista amatissimo per le sue storie Marvel degli anni 90 (Ghost Rider, Punitore, Wolverine).

Stan Sakai Christy Marx Masters of the Universe

A partire dalla terza serie di fumettini, nell'84, il lettering dei minicomics dei Masters è curato da Stan Sakai, che proprio in quegli anni crea il coniglio ronin Usagi Yojimbo (e che avresti avuto il piacere di intervistare molto tempo dopo, a Lucca '19). 

Non è tutto. Una manciata di storie, tra cui The Battle of Roboto o Spikor Strikes, sono scritte da Christy Marx, che per la TV ha creato Jem e le Holograms e scritto vari episodi di Capitan Power, delle Turtles, di Babylon 5. Altre sono state sceneggiate da Steven Grant, che in Marvel e DC (e non solo) ha scritto di tutto, da The Punisher a Batman.

bruce timm masters of the universe

E parlando di Batman. Uno dei tuoi minicomic preferiti, ai tempi, era Snake Attack! Albetto in più lingue, scritto dallo stesso Grant e disegnato da un altro giovanotto di belle speranze, all'epoca poco più che ventenne, che si occupa di vari albi, compreso il bellissimo The Power of Evil Horde!, di cui vedete qualche pagina qui sopra. Un fumetto dipinto PAZZESCO, allegato, insieme a una cassettina con le voci dei doppiatori del cartoon Filmation, al two-pack dell'Orda, con Hordak e Grizzlor.

Batman TAS

Quel ragazzo si chiama Bruce Timm, ed è l'uomo che solo qualche anno dopo, insieme a Eric Radomski, avrebbe co-creato la serie che ha dato un volto e un look al DC Animated Universe, e cambiato la TV, Batman: The Animated Series.

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Commenti

  1. Sono andato avanti nella lettura con la curiosità suscitata dagli "autori che hanno fatto anche altrove cose incredibili". E intatti, che nomi potenti: tra gli altri, Sakai, Texeira, Timm... Gran bel post.

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  2. Ho comprato il volumone che li raccoglie tutti in inglese e devo dire che è stato un viaggio nel passato incredibile... detto questo ho percepito un calo nella qualità delle storie che verso la fine sembrano dei puri e semplici product placements, mentre all'inizio avevano quell'ambizione di descrivere un mondo nuovo e misterioso ricco di magia e tecnologie dimenticate...

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  3. Bellissimi i minicomic e bellissima la collection.
    Da bambino andavo matto per Alcala e per il giovane Bruce Timm, specie nella storia in cui ritorna King Hiss.

    Pazzesco poi che a decenni di distanza ci siano ancora storie di autori ignoti come quella, orrendamente disegnata, con Leech.

    Gran bel post!!!

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  4. Ho sempre amato disegnare e da bambino, quando mia madre mi comprò Skeletor e a mio fratello He-Man, rimasi affascinato dalle illustrazioni di Alfredo Alcala (scoprì successivamente che era lui l'autore, quando iniziai a collezionare gli albi di Conan)! Straordinario! Ho consumato quegli albetti, a furia di rileggerli e di copiarli a mano, talmente erano ben fatti! E rigiocavo, poi, le storie, con i pupazzetti! Un fantastico viaggio nel tempo, Doc... Grazie!

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    1. Si, Alfredo Alcala è un vero dio delle chine e c'è da dire che anche alle matite fa letteralmente paura. Suggerisco a Tutti e sentitamente di cercare le sue immagini, sono dei veri atlanti di disegno spaziando da chiari-scuri caravaggeschi ad anatomie precise, naturali, toniche ma mai esagerate e basta vedere gli stupendi ritratti dei Zuagiri il popolo del deserto. In ogni mio disegno ho sempre cercato di ispirarmi a lui... ovviamente senza nemmeno avvicinarmi di tanto così, ma almeno nel mio piccolo privato sento di celebrarne la sua grandezza.
      Come te ho consumato ogni albetto, ed è stato il mio inizio di un viaggio letterario nel fantasy così come Goldrake e Star Terk lo sono stati in quello fantascientifico.
      Ah, Omohide poro poro!

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  5. Che bei ricordi Doc,allora mi ricordo,scusate la ripetizione,che nei miei albetti la lettera A era stilizzata in un triangolo e mi sembra ieri che chiedevo a mia mamma che lettera fosse,e lei ch e spiegava che era la A.
    Grazie Doc per questi viaggi nel tempo che mi/ci fai fare sempre

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  6. Sapevo di un paio di nomi come Alcala e Timm, ma che Sakai fosse dietro al lettering lo ignoravo.

    Comunque almeno nei minicomic il povero Skeletor poteva fare il figo visto che la vocetta nasale petulante non potevi mica renderla su carta (io per anni ho pensato che la voce di Skeletor fosse una svista del doppiaggio italiano, poi grazie a Internet ho potuto appurare che rispetto allo Skeletor del doppiaggio originale il nostro al confronto era Ciotti :D ). Che poi, opinione personale (se dissentite va bene lo stesso !) per me Skeletor funziona mille volte meglio come cattivo da commedia che come minaccia seria... ripeto, gusti miei!

    Sempre parlando di caratterizzazioni va citato anche Tri-Klops, che nei minicomics era un cattivo dall'animo nobile che si era trovato nel lato sbagliato del conflitto senza volerlo mentre nel cartone era il classico scagnozzo tonto.

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  7. Ci piace Greyskull, ci piace com'è!

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  8. "I primi quattro minicomic vedono la luce nel 1982 [...] Sono He-Man and the Power Sword, [...]"
    Esattamente 10 anni dopo i Manowar pubblicavano "The triumph of steel", album in cui è contenuto il brano "The power of thy sword". Un caso? Certo. Ma poi riguardi foto come queste:

    https://i.pinimg.com/originals/08/7a/02/087a02cfe64b3648b308bce66d50cf00.jpg

    https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/61aNIRkQb1L._AC_SX466_.jpg

    e ripensi: Eh.

    Mitici minicomics! Li ho persi tutti. Tutti. Non sono durati manco mezza giornata in mano mia, ma mi hanno colpito profondamente, specialmente i primi, quelli con le illustrazioni e il testo in basso. Quell'immagine con Teela e Skeletor sui bastioni del castello è magnifica.
    Affascinante questa cosa di Teela sacerdotessa che abita il Castello di Grayskull in attesa del legittimo sovrano Skeletor, il cui volto è riprodotto in pietra sulla facciata del maniero.
    Non sarebbe male un post di approfondimento sulle differenze di caratterizzazione dei vari personaggi e dell'ambientazione tra i primi minicomics e la serie Filmation (la spada rotta in due pezzi, il castello appartenente a Skeletor, He-man barbaro nomade anziché principe in lycra, Teela,...), perché mi ricordo abbastanza bene la fiera del camp del cartone ma quello che è stato prima sfuma un po' nell'indistinto.
    Che ne pensi Doc?

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    1. Mi piacerebbe raccontare, più che altro, quelle storie delle origini a modo mio. Nel senso: quello che mi veniva in mente leggendole su quei primi minicomic. Il che non è detto non avvenga, visto che a giorni dovrebbe arrivare... ah, giusto. Stavo per fare spoiler ;)

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    2. Post didattico condito con amarcord. Mi piace.
      Grazie Doc!

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  9. Io vorrei capire cosa passasse per la mente degli autori, quando crearono la serie dei giocattoli. La storia delle origini dei Masters narrata nei minicomic è piena di buchi che poi la Filmation colmò a modo suo. Per esempio: Stratos, che appare per la prima volta a pag.8 di "He-Man and The Power Sword" (albetto allegato al pupazzetto di He-Man), si trova con Skeletor e Beast-Man nelle vicinanze del Castello di Greyskull (alleato, uno pensa), per poi trovarlo nemico di faccia d'ossa a pag .4 di "King of Castle Greyskull" (albetto allegato al pupazzo di Skeletor)! Boh... Nei documentari Netflix, i creatori accennano di non aver mai approfondito queste storielle. A quello ci pensavano i bambini che avrebbero giocato con i giocattoli. Un vero peccato!

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    1. E ci hanno pensato, i bambini. Pure nei decenni successivi, con tutta una serie di retcon e spiegazioni, da Stratos al doppio Zodac/Zodak ;)
      Un amico su FB scriveva che era già tanto, rispetto a oggi, avere delle storie così articolate per dei pupazzetti. Ed è vero: da tempo non si usa praticamente più...

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