Prime, Ultraforce, Mantra e gli altri: la (purtroppo brevissima) avventura dell'Ultraverse

Ultraverse storia

Torniamo a parlare del tumultuoso mondo del fumetto americano degli anni 90, un caos magmatico in cui nuovi universi di super-eroi nascono e muoiono nel giro di un ciao. È il caso, anzi, l'hardcase anche dell'Ultraverse della Malibù. Un suggestivo universo fumettistico pieno di serie riuscite... ucciso definitivamente dalla Marvel. Questa è la sua storia [...]

Ultraverse titoli di lancio Prime Hardcase Strangers

Quando nasce l'Ultraverse, nella primavera del 1993, la Malibu Comics è in piedi già da diversi anni. Fondata nel 1986 da Dave Olbrich, Scott Mitchell Rosenberg e Tom Mason, si è fatta già un nome grazie a una serie di acquisizioni, sia di altre etichette (Eternity Comics, Aircel Comics, Adventure Publications), sia di licenze di vario tipo, da Planet of the Apes a Robotech.

Il loro primo fumetto, Ex-Mutants di David Lawrence e Ron Lim, è stato un piccolo successo, nonostante sia partito con un budget di 400 dollari a numero. 

Nel '92, la Malibu ha fornito un supporto fondamentale per il lancio della Image (raccontavamo qui), il che le ha dato per breve tempo il 10% del mercato del fumetto USA. Più di quanto avesse ai tempi la DC, per intenderci. Ma quando i ragazzacci della Image si mettono definitivamente in proprio, nel gennaio del '93, alla Malibu decidono di seguire il loro esempio, creando un nuovo universo super-eroistico condiviso.

ultraverse hardcase prime 1

Lanciato nel giugno del '93, l'Ultraverse viene presentato sulle pagine di Wizard di quel mese (Wizard #22) come una realtà che "riconosca agli autori i diritti su testate e personaggi, come fanno all'Image, ma con la solidità finanziaria che può garantire una compagnia più grande e strutturata, come la Marvel". Sono le parole di Scott Mitchell Rosenberg, imprenditore grazie a cui, sostanzialmente, la Malibu esiste.

E sì, la Marvel stessa azienda che quell'Universo lo ucciderà, meno di quattro anni dopo. Ironico, no?

I punti forti di Malibu per imporsi sulla concorrenza sono albi in vendita a meno di due dollari, una serie di progetti multimediali già in cantiere per i suoi titoli (ne parliamo più sotto) e tanti veterani coinvolti nelle sue prime proposte editoriali.

Hardcase, storia di un attore trasformato in eroe, è scritta da James Hudnall e disegnata da Jim Callahan, ma il design dei personaggi è di Dave Gibbons, che firma anche la cover del primo numero. L'idea di partenza è quella di trasporre negli anni 90 il mood delle prime storie di Superman. 

The Strangers 4 Ultraverse

Prime, con il suo ragazzino tredicenne che diventa un eroe muscolosissimo, in stile Capitan Marvel/Shazam della DC, è scritta da Gerard Jones e Len Strazewski (noto ai tempi per un ciclo della JSA) e disegnata da Norm Breyfogle, che viene da Batman. Parentesi: Breyfogle è purtroppo scomparso prematuramente due anni fa, dopo una malattia che da anni gli impediva di disegnare, Jones ha fatto una bruttissima fine di altro tipo ed è in carcere. Ma quella è un'altra storia.

Il terzo titolo di lancio dell'Ultraverse, The Strangers, sette tizi di San Francisco tramutati in super esseri da un lampo di energia, è scritto da un autore celebre per i suoi trascorsi in Marvel e DC, Steve Englehart (Avengers, Defenders, Fantastici Quattro e tanto altro), e affidato alle matite di Rick Hoberg (New Warriors).

ultraforce mantra ultraverse

A queste prime testate fanno seguito, ad agosto, quella bomba di serie che era Mantra di Mike Barr e Terry Dodson (con character design di Adam Hughes), Freex, Exiles (di Steve Gerber e Paul Pelletier), Prototype, il super-eroe in armatura creato da una compagnia per vendere il merchandising. Super-realistico, quindi.

A settembre è la volta degli ultra-mercenari di The Solution, di The Night Man e di Sludge, poliziotto corrotto trasformato in un mostro, un po' Swamp Thing, un po' Toxic Avenger della Troma. Altre testate si accoderanno in seguito, alla spicciolata, come Rune (il vampiro dalle origini alieno-magiche, di Barry Windsor-Smith) e Ultraforce, il supergruppo disegnato dal grande George Pérez, per citare solo due delle principali.

Ultraforce Cartoon

Arrivato il '94, le cose sembrano procedere abbastanza bene. Malibu pubblica oltre all'Ultraverse anche tanto altro, come i fumetti su licenza di Mortal Kombat e Star Trek: Deep Space Nine, oltre alla linea di fumetti creator-owned chiamata Bravura, che ospita tra gli altri, Star Slammers di Walter Simonson, Dreadstar di Jim Starlin e The Man Called A-X di Marv Wolfman. In Italia la linea Bravura è stata presentata da Star Comics in una testata durata 7 numeri.

Dell'Ultraverse sono nate nel frattempo le card, i pupazzetti della Galoob, dei videogame (sort of: con Microcosm per Sega CD venne allegato un disco con l'orribile videogioco di Prime, che includeva anche i primi 15 albi in versione digitalizzata), un CD ROM multimediale ("Prime CD-Romix") e un cartoon. 

Nella fattispecie, una serie animata di Ultraforce (durata solo 13 episodi), che faceva il verso a quella degli X-Men e in cui apparivano anche altri eroi dell'Ultraverse come gli Strangers e Night Man. Da noi si è vista su Italia 1 qualche anno più tardi.

night man serie tv ultraverse

Proprio di Night Man, l'eroe sassofonista jazz Johnny Domingo, è in pentola una trasposizione live action, che arriverà solo nel '97. Una serie di cui lo stesso Steve Englehart scrive alcuni episodi, prodotta da una vecchia volpe della TV come Glen A. Larson (Battlestar Galactica, Magnum P.I., Supercar...). Ne verranno fuori 44 episodi, divisi in due stagioni, tra il '97 e il '99.

Hai provato a guardarla qualche anno dopo, recuperatone un DVD sull'Internet. Pur nella penuria di serie simili di quegli ultimi sgoccioli di millennio, era talmente brutta da fare il giro due volte, e restare una roba inguardabile. Andiamo avanti.

Ultraverse in Italia General Press Star Comics 1994

In Italia, intanto, l'Ultraverse arriva dalla primavera del '94 sugli albi della General Press (poi Magic Press) e della Star Comics. 

La prima pubblica The Strangers, Freex ed Exiles, negli anni de Il Corvo (vedi qui), la Star il mensile Prime (con Prime, Mantra, The Solution) e poi varie testate su Star Magazine, rimasta orfana degli eroi della Casa delle Idee dopo la nascita di Marvel Italia (Rune, Night Man, Sludge, Wrath, il cross-over Break-Thru).  

prime rune ultraverse
Il terribile secondo costume di Prime, così anni 90 che manco i Take That, e il raffinato Rune del sempre raffinatissimo di suo Barry Windsor-Smith.

Succede però che la grande bolla speculativa che ha interessato nei mesi precedenti il fumetto USA, la corsa all'acquisto di copie multiple di ogni numero 1 e numero 0 in fumetteria nella speranza di arricchirsi rivedendolo, esplode. La crisi colpisce duro tutti, non risparmiando neanche la Marvel (vedi qui)

Proprio la Marvel, però acquista a sorpresa tutta la Malibu nel novembre del 1994.

Ultraverse Marvel crossover

L'Ultraverse diventa una delle tante terre parallele del Marvel Universe (Terra-93060) e vengono organizzati dei crossover con gli eroi di casa: Avengers/Ultraforce, Ultraforce/Spider-Man, Conan/Rune, Rune/Silver Surfer, Rune/Venom, Prime/Captain America, Prime/Hulk, The All-New Exiles vs X-Men, The Night Man/Wolverine, The Night Man/Gambit, The Phoenix Resurrection (con gli X-Men).

Storie che in buona parte vengono pubblicate da noi da Marvel Italia (su Wiz, Venom, vari albi speciali o miniserie).

Il prezzo di questi crossover è una bella tabula rasa di tutto l'Ultraverse: l'intera linea viene cancellata, durante il cosiddetto Black September (1995) e alcuni albi, come Prime, Ultraforce e Rune, ripartono daccapo, con una nuova numerazione.

Cavaliere Nero Ultraverse Marvel

Il Cavaliere Nero viene anche mollato in prestito a questo nuovo universo, mettendo il buon Dane Whitman alla guida di Ultraforce, ma dura poco. Entro il dicembre del '96 è tutto finito: la linea Ultraverse della Marvel viene lasciata morire. In tanti avevano sostenuto al momento dell'acquisto che la Marvel fosse stata spinta a farlo per inglobare il know-how di Malibu in fatto di colorazione digitale. Pare non fosse vero, che Marvel volesse solo evitare che a comprare la Malibu arrivasse la DC Comics.

In entrambi i casi, sia quel che sia, di portare avanti le storie di Ultraforce, Night Man e compagni le fregava poco e niente. E comunque, aveva già la sua dose di problemi, come detto, per evitare il fallimento. 

Una lettera agli impiegati firmata dal management Malibu, nel '94, aveva promesso che la Malibu Comics sarebbe rimasta indipendente anche sotto l'egida Marvel. Ciao.

Avengers Ultraforce George Perez
L'albo unico Avengers - Ultraforce (ottobre '95), con una di quelle cover che solo George Pérez.

Anni dopo, nel 2003, si parla di un possibile reboot dell'Ultraverse in casa Marvel. Come spiega l'interessato sul suo sito personale, a Steve Englehart viene chiesto di tirar fuori una proposta per questo rilancio. Englehart immagina una testata chiamata The Strangers, che includa tutti i personaggi principali dell'Ultraverse: Hardcase, Prime, Mantra, Sludge, Rune, Night Man... Una Justice League degli Ultra-eroi, presentata su un albo dal formato doppio. 

Non se ne fa niente, soprattutto perché i diritti sulle properties Malibu erano rimasti in mano all'imprenditore Scott Mitchell Rosenberg, che nel '97 aveva mollato il suo ruolo da senior executive vice president alla Marvel (ottenuto in virtù dell'accordo di acquisizione della Malibu), per fondare i Platinum Studios

Cioè la società che gestisce i diritti cinematografici di centinaia di personaggi dei fumetti, e a cui dobbiamo capolavori come, uh, Cowboy & Aliens o il film di Dylan Dog del 2011.

Dylan Dog film 2011

Avessi detto.

https://www.amazon.it/shop/antroatomico

(Si ricorda a voi debosciati che tutti i Blu-ray, giochi, fumetti e gadget di cui si parla sull'Antro li trovate ora elencati anche in questa pagina amazzonica qui).  

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Commenti

  1. Ricordiamo che secondo il codice penale americano degli anni '90 se eri un fumettista e disegnavi un personaggio maschile che non digrignava i denti eri passibile di multa.

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    1. Mi sembra ci sia anche il tasso minimo di code di cavallo.

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    2. Anche le spalline raggiungono ampiamente la metratura prevista. Però mi sono un po' carenti nel sacchettismo, e dài le basi!

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  2. Caro DocMan, grazie per aver condiviso il tuo parere sullo Ultraverse. Non dico che resto sveglio di notte a rimuginare sul suo rise and fall, ma penso ancora che Mantra avrebbe funzionato alla grande se Lukas si fosse trasformata in una maga senza costume ( nemmeno in stile Zatanna ) e se anche Archimmagine e gli altri non avessero un look da Teen Titans Go a zonzo per l'immaginario fantasy anni ottanta ( chi guarda il cartone sa a cosa mi riferisco ). Sarebbe stato anche un discreto serial in tv. Meglio di Streghe. In anticipo su Buffy. Il primo anno di Prime - annual compreso con il ritorno di Doc Gross - e cioè gli albi disegnati da Norm B. sono un guilty pleasure. Geniale mixare Billy Batson con il film Big ( successone di Tom Hanks ). Non era tutto così buono a parer mio. Bene il primo annetto di Sludge e bene Rune. Night Man mi ha sempre fatto pensare a Chiaverotti: l'autore è così convinto della allucinazione che descrive da parteciparla anche a chi l'ascolta. Chissà cosa si sarebbe potuto fare di Firearm, se Robinson avesse potuto creargli intorno un firearrm microuniverse come ha fatto con Starman. Pazienza...

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    1. Però va detto che i Teen Titans GO in versione fantasy '80 sono fantastici ;)

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  3. Malibu propone i suoi ultrareroi nel tentativo di seguire il solco Image che stava vendendo bene con cloni degli x-men, uno zombie vestito in costume da supereoe ed un Bruce Willis verde e pinnato e quindi scelse costumi colorati, sci-fi etc, ma sono convinto che sarebbe stato interessante provare una strada come quella seguita tanti anni dopo dalla trilogia Unbreakable-Split-Glass. Un ragazzino loser che diventa un gigante muscoloso. Un guerriero macho ed eterno che si reincarna in una bellissima mamma single. Un vampiro che ha conosciuto gente come Tesla e che si nutre dei metaumani che vivono nascosti tra noi. Un poliziotto corrotto nel corpo di un freak a la Darkman inseguito da criminali che lo vedono solo come l'arma batteriologica definitiva.
    Il talento cinetico di Breyfogle e Robertson sarebbe forse stato sacrificato, ma lo Ultraverse così strutturato avrebbe avuto + chance di essere multimediale e sarebbe andato oltre l'esperimento del New Universe di Shooter. Heroes qualche anno prima. Olè!

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  4. Doc, in futuro si aspettano post anche sulla Valiant e, sopra tutto, sulla CrossGen! (Mark Alessi, che fine hai fatto?)

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    1. La nascita della CrossGen l'ho seguita dall'interno, per così dire, per varie ragioni. Ho un sacco di materiale, dalle bozze di stampa alle linee guida della casa editrice. Ne parleremo tra un po'.

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  5. La Malibu non l'ho mai seguita se non la linea Bravura, della quale custodisco gelosamente tutti gli spillati, dove trovavi nello stesso albo storie di Simonson, David, Starlin per dire i primi scemi. Anni dopo è stato pubblicato il finale di CounterStrike, graficamente bellissimo, divertentissimo.

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  6. Strikeback ( disegnato da Maguire ed inchiostrato da Rubinstein ) è stato effettivamente terminato in Image. Da noi oltre ai sette spillati è stato tradotto anche il Power & Glory di Howard Chaykin. Mi pare che anche Starslammers di Simonson sia stato concluso da altro editore. Forse tradotto da noi da Cosmo. Starlin ha scritto e disegnato anche due altre miniserie di Breed inedite da noi. Bravura avrebbe potuto essere una Vertigo mainstream ed anticipare la Image del 21mo secolo ( Skyhound, Powers di Bendis/Oeming, Saga etc.). Pazienza...

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    1. Star Slammers è stato riproposto in volume da Cosmo. Me lo sono fatto autografare da Walt Simonson un paio di Lucca fa. E sì, la Bravura meriterebbe un post tutto suo.

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    2. Grazie: troppo pigro per andare a controllare in rete. Io ho i due volumetti bonellidi di Ragnarok della Cosmo. Ho visto che Simonson continua a raccontare la sua storia di dei norreni senza mascella. Mi piace molto il suo segno ed il ritmo con cui racconta. Spero che trovi il tempo per tornare alla space opera ed ai supereroi. Altro guilty pleasure è una sua storia per la Cyberforce di Silvestri pubblicata da noi da Star Comics in un albo forse chiamato Image Zero. Simonson, Leonardi, Bogdanove, Stroman, Breyfogle. Gli anni novanta - oltre al ciclone Image ed al segno cartoon di Timm e Parobeck - erano anche quella energia.

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    3. Crepascolo, sapresti darmi un parere su Dreadstarr di Starlin? Merita?

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  7. Ciao a tutti... bei ricordi per il periodo più che altro. Della Malibu ultraverse ho sempre seguito poco preferivo la Valiant ( c'era Ninjak ) e la Vertigo in quel periodo ma rivedere quei personaggi è stato un piacevole tuffo nel passato. Grazie Doc.

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    1. Grazie. In futuro parleremo, come scrivevo sopra, anche di CrossGen, Valiant, Epic... e sì, ovviamente Vertigo. Restate come il tonno ;)

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  8. Seguivo tutto l'Ultraverse (Bravura compresa) e sembrerà assurdo, ma a differenza della Image che mi aveva stancato subito (tolti Spawn e S.Dragon), l'universo Malibu riusciva sempre a tenermi incollato.
    Diciamo che la sua perdita è stato un gran peccato.

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  9. Che orrenda fine ha fatto Jones? Stupro, omicidio o perfino peggio?

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    1. Una roba molto turpe. Se non sono sceso nei dettagli nel post, non c'è motivo di farlo nei commenti. Basta cercare su wikipedia o su google.

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  10. In ritardo ma dovevo commentare perchè l'argomento è troppo ghiotto...

    Comprei il 4 numero di "Prime" della Star Comics perchè non avevo visto i primi uscire e decisi che siccome la serie era recente e potevo collezionarla tutta, di farmela.
    All'epoca collezionavo solo manga (perchè "conclusivi") e Nathan Never, perciò mancava una collana di fumetti americani (ci voleva no?) da comprare in maniera perentoria. Non che prima non comprassi materiale USA, ma non li collezionavo perchè A) ero piccolo e non avevo abbastanza dinero per tutto e B) essendo infiniti poi avrei dovuto farli fino alla fine dei tempi. Ma Prime mi piaque tantissimo perchè, pur essendo figlio dei tasconi palestrati pieni di fucili IMAGE, manteneva salda la sua didentità di eroe in tutina, però proiettato in uno scenario (con relative problematiche) che inquadrava perfettamente gli anni '90. E poi vogliamo parlare di Mantra (altro che Ranma mezzo...) e pure tutta la serie di comprimari e altri eroi ban scritti e ban disegnati. Quando le testate vennero rilevati dalla Marvel e iniziarono ad essere pubblicate dalla Panini, capii subito che aria tirava e mi dispiacque molto non poter più leggere quei fumetti...

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  11. Strangers era il mio preferito, in particolare il tizio che sembrava la Torcia Umana ma cambiando colore della fiamma cambiava il tipo di potere.

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