Lamù: Beautiful Dreamer, il grande sogno di Mamoru Oshii (e Christopher Nolan muto)
C'è che hai appena rivisto in Blu-ray Lamù: Beautiful Dreamer (うる星やつら2 ビューティフル・ドリーマー, Urusei Yatsura 2: Beautiful Dreamer, 1984), il più bel film dell'aliena dai capelli verdi. Un film in cui il grande Mamoru Oshii infila Ataru e la banda di Tomobiki in una matrioska di sogni che Inception spostati. E per farlo, va contro tutto e tutti [...]
A volte le cose semplicemente capitano, per una catena di circostanze. Mamoru Oshii, l'uomo che undici anni dopo, con Ghost in the Shell, avrebbe cambiato per sempre la percezione degli anime in Occidente e il volto della fantascienza tout court, non avrebbe dovuto dirigere il primo film di Lamù, Only You, nell'83. Ma si era ritrovato a farlo, perché il regista originale si era fatto da parte all'ultimo minuto.
Oshii gira quel primo film, Only You, in soli cinque mesi, e non è affatto contento del risultato.
Quando viene messo in cantiere il secondo film di Lamù, Beautiful Dreamer, a saltare è lo sceneggiatore, perché un primo script viene scartato dalla produzione. Oshii prende la palla al balzo e decide di scriversi da solo questa seconda pellicola che è stato chiamato a dirigere. E già che si trova, di tentare qualcosa di completamente diverso.
Se Only You non era altro, a detta dello stesso regista, di un "episodio più lungo" della serie TV, Beautiful Dreamer sarà un film vero e proprio, con uno stile diverso, un taglio decisamente più cinematografico e soprattutto uno sviluppo della storia differente. In Beautiful Dreamer non c'è l'evento esterno che arriva a rompere lo status quo a Tomobiki. Perché quell'evento esterno è già successo prima, e sin dall'inizio della pellicola ne vediamo le conseguenze. Con un carro armato e una tranquilla giornata al mare in mezzo a un cumulo di macerie.
Ataru, Mendo, Lamù, Sakura, Shinobu, Megane e gli altri si ritrovano intrappolati in un loop temporale che li porta a rivivere lo stesso giorno, la vigilia del festival studentesco, fino a quando non si rendono conto che tutto il resto della città si è trasformato in una landa desolata da fine del mondo. Sono soli in un posto talmente senza tempo che l'orologio della scuola non ha più le lancette.
Come Only You, o come l'episodio 77 della serie televisiva, il punto di partenza è la favola giapponese di Urashima Taro, pescatore che salva una tartaruga e viene condotto da questa nel Palazzo del Drago, in un regno sottomarino. Lì vive felice, fino a quando non si accorge che nel mondo esterno sono trascorsi trecento anni e sono schiattati tutti. La storia del pescatore, la tartaruga e il loro equivalente britannico, il racconto Rip van Winkle di Washington Irving, vengono citati esplicitamente per tutto il film.
Oshii, che a quel tempo ha già diretto oltre al primo film cento episodi della serie televisiva di Lamù, decide di concentrarsi sugli studenti della Tomobiki. Un setting ordinario, da vita di tutti i giorni, a far da tappeto alla svolta onirica. L'idea degli eventi che si ripetono, di questo giorno della marmotta con il mondo che ti si disintegra attorno, nasce dallo stress lavorativo a cui Oshii e il suo team sono sottoposti. Una condizione di stanchezza permanente che ti porta a dimenticare quello che stai facendo davvero, un senso di déjà-vu permamente, come spiega nel film il tassista a Sakura.
Non è un caso se per lunga parte del film Ataru è sullo sfondo, o se Lamù appare pochissimo: i riflettori sono spesso per Megane e il resto dei fan di Lamù, che rappresentano Oshii e il suo staff. Da tre anni reclusi in un micromondo fatto di scadenze lavorative e concentrati solo su quello, qualunque cosa stia succedendo fuori, sul pianeta.
Partendo da questo spunto, Oshii aggiunge un po' di trucchi del mestiere, come la scomparsa progressiva dei personaggi per creare un minimo di suspense, e getta via le briglie della sua creatività, lanciandola al galoppo. Beautiful Dreamer è tutto un inseguirsi di immagini riflesse - negli specchi, nelle pozzanghere, su qualunque superficie lo permetta - di giochi prospettici assurdi alla M. C. Escher, di elementi che torneranno in tutta la carriera di Oshii.
Quell'indugiare sugli occhi di Sakura, prova generale per una inquadratura memorabile del maggiore Kusanagi in Ghost in the Shell. I vicoli e i labirinti, come nel primo film della saga di Kerberos, The Red Spectacles (紅い眼鏡, Akai Megane, 1987). Una parata musicale, come la barca con il coro nippobulgaro di GitS. Oh, certo, e un carro armato Leopard (di Mendo) e un club/bar scolastico a tema militare con delle svastiche imbarazzanti, perché Oshii e i suoi ragazzi erano in fissa con le armi.
Ci sono anche Godzilla, con tanto di spezzoni ridisegnati del primo film del '54, Ultraman, Mothra e tanti altri personaggi Toho, che ha prodotto e distribuito questa seconda pellicola di Lamù. |
Il tutto funziona a meraviglia proprio perché è diverso. Beautiful Dreamer gioca con personalità, temi e tormentoni del cast di Lamù, ma lo fa con tempi e modi suoi. Oshii si assicura che persino il design dei personaggi venga ritoccato, per restituire il senso di qualcosa di nuovo.
Un qualcosa di nuovo che però molti fan non volevano, e scontenta pure Rumiko Takahashi.
La creatrice di Lamù non viene coinvolta nella realizzazione del film, in cui pure appare con un cameo tra la folla. Alla mangaka è piaciuto Only You, proprio perché più in linea con il tono delle sue storie, ma non ha un buon rapporto con Oshii. Quest'ultimo dirà in varie interviste di averla incontrata in quegli anni solo un paio di volte, e che quelle riunioni fossero piuttosto freddine.
Più che altro, i due non si trovano sulla stessa lunghezza d'onda perché, secondo Oshii, Takahashi ha sempre considerato Lamù da una prospettiva femminile. Lui, invece, ha voluto raccontare con Beautiful Dreamer quel mondo da un punto di vista prettamente maschile. Se quel ragazzo misterioso che si vede a un certo punto a una finestra, e che sembra Ataru, è in realtà il regista e/o lo spettatore del film, la bambina del finale non è solo Lamù, ma per Oshii un simbolo dell'universo femminile, che chiede ad Ataru di "prendersi le sue responsabilità".
Ad Ataru, eh. Maffigurati.
Ai fan giapponesi, però, tutto questo non piace. Volevano un altro "fan movie", appunto. Un altro episodio lungo da guardare in sala, intrappolati loro stessi nel loop del sempre uguale. Non una reinterpretazione di quei temi raccontata con uno stile differente. Che cos'è questa cosa di un regista che si mette a fare il regista, mo?
Quando Beautiful Dreamer arriva nelle sale di Tokyo e dintorni, l'11 febbraio del 1984, in tanti semplicemente non lo capiscono. Altri appassionati di Urusei Yatsura fanno quello che fa normalmente un otaku quando non ha una cacchio di vita a cui pensare, e s'incazzano al punto da minacciare l'autore. Nel suo libro del 2001 Anime from Akira to Princess Mononoke, Susan Napier scrive che a Oshii arrivano in quei giorni delle simpatiche lettere con dentro delle lamette e degli auguri di una pronta dipartita.
Oshii, l'uomo a cui quella community di stronzi ingrati deve così tanto, capisce che il suo tempo con Lamù è finito. Viene ingaggiato a fine '84 per girare un film di Lupin III, e la cosa viene ampiamente pubblicizzata. Ma la storia che ha in mente è così eccentrica da venir rifiutata. Si dedicherà così al film in OAV Tenshi no tamago (alias Angel's Egg, 1985).
Oshii porterà altrove le sue storie in cui reale e immaginato, sognato, simulato si fondono, alla ricerca del senso dell'esistenza. Dei personaggi, sua, nostra.
Il Blu-ray di Beautiful Dreamer, con custodia in cartoncino e due cartoline (una con l'art della locandina, l'altra con i protagonisti in versione chibi su una scalinata alla Escher) costa 17 carte.
È un periodo felice per i fan di Lamù, come te e molti altri membri di questa cumpa, perché usciranno a giorni in raggioblù anche Only You e il primo cofanetto della serie televisiva. Finalmente. Torniamo a parlarne presto. Di quello, e magari pure del cofanetto di Zambot 3, con la sua copertina-meraviglia.
(Si ricorda a voi debosciati che tutti i Blu-ray, giochi, fumetti e gadget di cui si parla sull'Antro li trovate ora elencati anche in questa pagina amazzonica qui).
La prima volta che lo vidi non ci capì niente. Forse perché anche io aspettavo il tono scanzonato delle serie. Senza capire i riferimenti a Rip Van Winkle e urashima taro. Rivisto recentemente su Amazon prime con più consapevolezza mi ha entusiasmato molto di più!
RispondiEliminaUn film sicuramente "difficile" e fuori target. Apprezzato da tutti i fan delle cose belle e di Oshii ma non dai fan della takashi che, diciamocelo, sta bene a fare ranma, rinne, inu angoscia e quello che è nelle sue corde, che intendiamoci Kyoko per me rimane ancora l'amore della vita ma il livello di maturità necessario per la fruizione dei due autori è ben differente.
RispondiEliminaDel buon Mamoru è molto avanti, pensando sia del 2001, anche il film live Avalon, che i piu non conoscono
Carino, Avalon. Il film nipponico che parla polacco :) Credo, peraltro, una delle prime pellicole costruite sul tema del gioco online.
EliminaLa cosa che mi ha sempre colpito di questo film era l'assonanza di atmosfera con alcuni dei più meravigliosi episodi della serie, primo fra tutti il gallo robin. Mi stupisco ancora delle reazioni esagitate proprio perché non era la prima volta che si intravedevano certe cose in lamù
RispondiEliminaOh, meno male, non sono l'unico: anch'io ho sempre trovato Beautiful dreamer "in linea" con la serie televisiva, nella quale ci sono *molti* episodi con trame oniriche e surreali, che tuttora sono quelli che preferisco. Non ho mai realmente capito perché alcuni fan siano rimasti spiazzati da questo film
EliminaBeautiful Dreamer è semplicemente meraviglioso a più livelli, e come tutte le opere di questo tipo devi vederlo più volte.
RispondiEliminaLe atmosfere sono, giustamente, oniriche o comunque ti lasciano proprio il sapore del sogno. Dopo tanti anni che lo vedo, mi sembra di cogliere ancora nuove sfumature e, grazie alla tua recensione, me ne hai fatte notare altre, grazie Doc.
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RispondiEliminaAnche io, la prima volta che lo vidi, rimasi un po' così, perchè effettivamente mi aspettavo un'altra puntata della serie. Molto, molto meglio la seconda visione. Film davvero affascinate e potente. E malinconico, per la motivazione stessa che sta alla base degli eventi raccontati. Un desiderio che potrebbe essere balenato nella mente di molti, almeno una volta nella vita.
RispondiEliminaApprezzabilissimo il fatto che ampio spazio sia dato anche a Sakura.
Le svastiche, già. E addirittura a inizio film!
Gran bel post, Doc, con notizie interessanti. Ma se non è bella qualcosa che riguarda Lamù (anzi, ogni cosa), cosa lo è?
Ma infatti! :)
EliminaChe poi questo, only You e Remember my love sono pure su Netflix :-)
RispondiEliminaAmmetto che nel cuore mi rimane sempre Remember My Love (terzo film) come prima scelta tra le pellicole da cinematografo di Uruseiyatsura, se non altro perchè moltissimi anni fa, fresco dei primi studi della lingua del Sol Levante, fu il primo film (in assoluto) di Lamù che vidi e la prima volta che sentii i personaggi tanto amati della Takahashi con le loro voci originali.
RispondiEliminaProprio per questo anche a me, la prima volta che lo vidi, Beautiful dreamer lasciò un po' perplesso... troppo giovane per apprezzare lo stile (che si rifaceva ad altri episodi onirici assurdi della serie stessa) e troppo indietro con gli studi per apprezzarne i dialoghi in originale (parliamo di un periodo in cui NON esisteva il doppiaggio dei film).
Ma con gli anni anche io sono arrivato a trovarlo il film migliore della serie su tutti i livelli e uno tra i più bei film di animazione che abbia visto. Oshii è semplicemente tanta roba.
Cheers
P.S. Doc, tu che sei sempre sul pezzo... ma i BD della serie tv prevedono anche dei sottotitoli riscritti con una minima aderenza ai dialoghi originali o semplice trascrizione del doppiato italiano come sui DVD? Mi hanno fatto spesso questa domanda negli ultimi tempi e mi sono incuriosito anche io a proposito.
Non saprei, domani controllo.
Eliminai sottotitoli dovrebbero essere una traduzione ancora più fedele del doppiaggio
EliminaSì, confermo. I sottotitoli sono stati revisionati per questa versione, Quindi non semplicemente la trascrizione dell'adattamento del doppiaggio (doppiaggio per altro non particolarmente brillante), Lamù viene addirittura chiamata "Lum", che dovrebbe essere una pronuncia più corretta.
EliminaQuel "Lum" non si deve leggere come in "lumaca" ma con la pronuncia inglese, quindi "Làm". E' la traslitterazione in caratteri occidentali del nome del personaggio, che e' scritto con i katakana "la" e "mu". Se si ascolta l'audio giapponese la chiamano "Lamu-chan" con la "u" appena accennata. A mio parere sarebbe stato più sensato scrivere nei sottotitoli "Lamu" per evitare confusione e anche per essere in linea con il nome scritto in copertina.
Eliminaa proposito della saga di Kerberos, su Netflix c'è il primo film live-action, qualcuno sa dirmi se merita?
RispondiEliminabel post ,mi hai fatto venir voglia di comprare il dvd
RispondiEliminaVisto con la cara, vecchia vhs Yamato.
RispondiEliminaQuanti ricordi...fu uno di primi ad uscire, di quella collana.
Sulle prime mi spizzò, e non poco.
E' una di quelle cose che impari ad apprezzare man mano che le rivedi.
E...crescendo, anche. Perché da pischello non ti dice nulla.
Che posso dire?
Coraggioso, senza dubbio. e come spesso accade con tutte le idee temerarie, non é stato apprezzato.
tanto meno premiato, visto che se lo sono filato in quattro.
Oggi andrebbe rivalutato.
Solo per l'idea di presentare Lamù, Ataru e tutta l'allegra combriccola in una cornice, come dire...non so, un po meno scema del solito, forse?
Pur mantenendo i toni surreali e demenziali di sempre.
Va detto che i momenti poetici e di lirismo non mancano nemmeno nella serie classica.
Una bella dimostrazione che con dei personaggi stra-noti é possibile creare qualcosa di diverso, ogni tanto.
Ma all gente interessava la solita Lamù di sempre.
Dovrei rivederlo.
Grande film. E grazie ancora a Yamato, che infilò fra le prime uscite delle sue VHS, ormai troppi anni fa, alcuni gioielli assoluti, cambiando per sempre la percezione che avevo dei cartoon giapponesi. Dopo alcune uscite di riscaldamento, i numeri 4 e 5 presentarono Osamu Dezaki, il 6 Mamoru Oshii, ed era questo film, il 7 Miyazaki. Beautiful Dreamer lo vidi per la prima volta proiettato a Lucca, dove acquistai la cassetta. Fu un'epifania. E per questo gli voglio bene, al di là del valore del film.
RispondiEliminaE. come mio solito, vado contro corrente... L'ho visto giusto ieri su Prime, dopo aver letto la tua recensione, e non mi ha detto gran che... Mi ha dato l'idea di una puntata dell'ultima stagione tirata per le lunghe fino all'infinito, in cui l'unica novità è il tono più serioso dei personaggi di contorno. Troppo lunga la parte nella scuola stile Escher, affascinante quella di mezzo ( dopo la scena con l'aereo ), tirato via troppo alla svelta il finale onirico su cui ci si sarebbe potuti sbizzarrire di più. Boh. Mi sono annoiato per la maggior parte del tempo...
RispondiEliminaComprai la videocassetta Yamato Video ad un Lucca Comics, penso si tenesse ancora al Palazzetto al tempo.
RispondiEliminaTutt'ora il mio film di Lamù preferito ed uno dei miei anime preferiti di sempre, in cui, come dici giustamente, ancora più di una trama ESTREMAMENTE anomala, allucinata, eppure credibile, a mostrare i controcazzi è una regia da studiare a scuola.
Campi e controcampi, uso del sonoro o dell'assenza di suono, dialoghi a sfumare, fasci di luce. Un'animazione pensata come un film e realizzata sfruttando tutto quello che l'animazione permette, l'unico altro anime che si spinge a tali "virtuosismi pratici" è Perfect Blue di Satoshi Kon... e con questo direi "hai detto fischietti!".
Sì, è decisamente un bel periodo per i fan di Lamù. Da segnalare anche la ristampa (ormai quasi conclusa) del manga per la Star Comics in dei bei volumoni con copertine fighissime e varie pagine a colori.
RispondiEliminaRagazzi, chiedo a voi certamente molto più esperti di me in tema-Lamù. È per caso in questo lungometraggio che è presente una scena che si ripete a mo' di viaggio onirico/incubo in cui un personaggio (non ricordo chi) entra di sera nella scuola deserta, e girando l'angolo di un corridoio (mi pare di ricordare), incontra una sorta di vecchia/o o fantasma abbastanza inquietante? Da bambino vidi quqlcosa del genere o in questo film o in un episodio di Lamù, e la cosa mi imoressiono' al punto di sognare la scena io stesso.
RispondiEliminaI personaggi passano una buona parte nella scuola a prepararsi per il Festival Scolastico, ma non mi ricordo la scena della vecchia e mi fa pensare piuttosto ad una puntata della serie regolare che aveva (alla faccia della Takahashi) i suoi begli sconfinamenti nel territorio "creepy".
EliminaRicordo "E non ne rimase più nessuno" (angosciante omaggio a "Dieci piccoli indiani") e la puntata inquietantissima stile "Il giorno dei trifidi" in cui i nostri si trovano in una casa di villeggiatura in montagna e si trovano invasi da daikon assassini, con tanto di plot twist finale in puro stile "Ai confini della realtà".
Che poi alla Takahashi PIACEVANO l'horror, il thriller ed il mistery (quando ancora era una autrice e non una finanziaria), basti pensare a "La stirpe della Sirena" e parecchi racconti brevi. Ma evidentemente solo come lo voleva lei... sembra un po' il rapporto di Stephen King con lo "Shining" di Kubrik.
Grazie mille. Proverò quanto meno a recuperare quegli episodi, allora, e vediamo se sbuca quella scena 😉
EliminaEcco perché a me, che non sono per nulla fan di Lamù, questo film che vidi in VHS circa 22 anni fa è piaciuto così tanto...
RispondiEliminaDa adolescente avevo comprato tutti i VHS dei film di Lamù. Rivisti di recente su netflix, "Beautiful Dreamer" resta un capolavoro, mentre gli "Only you" e "Remember my Love" sono carucci e basta (la durata di un ora e mezza non rende per una serie che aveva nella velocità e nell'assurdità delle situazioni la sua caratteristica principale e ne sono prova certi eccessi di glucosio che saranno pure molto nipponici, ma ho sempre trovato un po' imbarazzanti). Degli altri tre film ho ricordi solo vaghi ("Forever" era lungo ed strampalato, il sesto, invece, era forse quello più divertente).
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