X-Men: The animated series. Don't call me Insuperabili


Avremmo dovuto continuare con le altre serie di Batman, ma non potevamo farlo senza parlare prima di X-Men: The Animated Series / Insuperabili X-Men. Perché sì, l'hai detto più volte che questo lungo discorso sull'animazione USA segue un filo tutto suo, e perché il cartone degli X-Men ha cambiato - anche indirettamente - volto all'entertainment per ragazzi anni 90 [...]


La storia del grande successivo televisivo degli X-Men animati degli anni 90 parte... da un insuccesso, annodato alla coda del decennio precedente. Nel 1989, Marvel Productions, sussidiaria californiana della Marvel votata a piazzare i brand della Casa delle Idee in quel di Hollywoo, decide di dirottare i soldi destinati a produrre il tredicesimo episodio di RoboCop: The Animated Series su un nuovo progetto. Un episodio pilota per vendere una serie animata sugli X-Men. 

Nasce L'audacia degli X-Men (Pryde of the X-Men), pilota commissionato a Toei e con la voce narrante di Stan Lee. Si racconta l'arrivo di Kitty Pryde alla scuola di Xavier e lo scontro tra una formazione di X-Men composta da Tempesta, Ciclope, Nightcrawler, Colosso, Wolverine, Kitty e Dazzler, e la Confraternita dei mutanti di Magneto (Toad, Pyro, Blob, Fenomeno, Emma Frost).


Se vi ricorda qualcosa è perché su questa line-up di uomini X sono stati basati diversi videogiochi nei tre anni seguenti: X-Men: Madness in Murderworld (Commodore 64, Amiga, DOS; 1989), The Uncanny X-Men (NES, 1990) e soprattutto il picchiaduro Konami degli X-Men (1992), che aveva gli stessi personaggi con gli stessi costumi. Ora sapete che diavolo ci facesse lì Dazzler con il suo completino alla Olivia Newton John che fa aerobica o perché Logan indossasse la vecchia tutina gialla e marrone.
È la prima ma non l'ultima volta, come vedremo, che in quegli anni un cartone degli X-Men influenza pesantemente l'industria del videogioco giapponese.
Ma il pilot non porta a niente, anche per via della turbolenza finanziaria in cui veleggia la Marvel, che in quei giorni, scaricata dalla New World Pictures, passa di nuovo di mano. Gli X-Men avrebbero avuto comunque presto un'altra chance, grazie all'ostinazione di una donna chiamata Margaret Loesch.


Produttrice esecutiva di Pryde of the X-Men, Margaret Loesch si ritrova due anni dopo a capo di Fox Children's Network (in seguito Fox Kids). Una delle sue prime decisioni è proprio ordinare una stagione di 13 episodi degli X-Men animati alla Saban Entertainment di Haim Saban e Shuki Levy, che a loro volta la subappaltano alla Graz Entertainment.

Nota: sarà proprio grazie agli ottimi ascolti di X-Men che Haim Saban riuscirà a vendere alla Fox un'idea che gli gira per la testa da un po'. Portare negli USA i Super Sentai giapponesi.
Sostanzialmente, senza la popolarità televisiva di Wolverine e gli altri, non sarebbero mai esistiti i Power Rangers.
Ma c'è un problema, e ha l'impassibile volto dei dirigenti della AKOM, famigerato studio d'animazione sudcoreano che in quegli anni è al lavoro anche su Batman TAS, e che si è occupato pure dei Simpson e di decine e decine di cartoon USA, da Jem ai Dino Riders. I primi episodi inviati da AKOM sono la fiera dell'errore, mancano intere animazioni, le cose che non vanno sono talmente tante che non si sa da dove cominciare per metterci una pezza.


Un ping pong di minacce e cazziate transoceaniche più tardi, le prime due puntate vengono mandate in onda così come sono e verranno corrette solo nelle repliche. Ed ecco, quello è sempre stato anche il tuo di problema con gli Insuperabili X-Men: una serie che adoravi, quando non ti precipitava nell'orrore di personaggi che incarnavano graficamente il peggio dell'animazione USA di quegli anni.

Ti sei rivisto diversi episodi per questo post, e spesso scegliere un'immagine chiave per quelli di cui andremo a parlare tra poco non è stato affatto semplice, in una fiera di anatomie approssimative o deformi e animazioni scappate di casa. I fan americani che avevano aspramente criticato Pryde of the X-Men per il suo tono un po' campy, potevano ora rimpiangere in comode rate le animazioni e lo stile Toei, perché in tavola c'era l'esatto contrario.

Storie ottime, che pescavano da decenni di grandi saghe degli X-Men, epiche avventure multiepisodio spalmate su due, quattro o addirittura cinque puntate che, in un tripudio di personaggi e citazioni, riversavano a video gli X-Men di quegli anni, i mutanti e i costumi di Jim Lee, Silvestri, Portacio, Liefeld, ma calandoli spesso e volentieri nelle storie cult di Claremont e Byrne. Solo non dovevi far troppo caso quando i disegni facevano schifo.


L'assenza di una stilizzazione personale e funzionalissima come in Batman TAS e, al contrario, uno stile grafico che inseguiva i virtuosismi dei fumetti coevi dei giovanotti della futura generazione Image, tra le acconciature di Rogue responsabili del buco nell'ozono in venti realtà parallele diverse e la tutina attillata di Tempesta, rendeva chiaramente più arduo il compito. Con storie non adeguate, il tuo interesse sarebbe colato presto a picco, ma quelle trame erano grandiose. E pure qui, giù con le VHS.

Non sapevi mai, episodio dopo episodio, da quale ciclo storico sarebbero andati a pescare. E data la natura corale della serie, questo non voleva dire semplicemente riprendere una nemesi a caso, un monster of the week da piazzare tra la sigla di testa e quella di coda, ma travasare il meglio delle avventure cartacee della banda di Xavier - pure qui come in Batman TAS - tirando al massimo i limiti di quello che si poteva infilare in un cartone per bambini yankee.

Per i giovanotti che degli X-Men non sapevano nulla, era un cartone sempre vario e ricco di personaggi. Per i lettori Marvel, qualcosa di fuori portata, finalmente degno, pur per meriti diversi, di essere menzionato nello stesso discorso in fumetteria accanto alla serie del Pipistrello. Tanto che, tra una cosa e l'altra, se ne innamorano anche i giapponesi.


X-Men: The Animated Series debutta negli USA giusto qualche settimana dopo Batman, il 31 ottobre del '92. Da noi sbarca nel '94 come Insuperabili X-Men, con il 100% di Ubaldi in più, per l'emozione di sentir parlare la Bestia come il pupazzo Four. In quello stesso anno, però, X-Men: The Animated Series approda anche in Giappone.
Lo trasmette TV Tokyo, e la cosa buffa è che lo fa modificandolo in più aspetti.
Gli otaku di casa nostra, per anni sulle barricate per le censure, inorriditi dai rimaneggiamenti Mediaset degli anime nipponici e disgustati dallo stupro culturale chiamato adattamento, saranno felici di sapere che nel trasmettere un cartoon USA, i giapponesi ne hanno soppiantato la sigla con una versione in stile anime che potete vedere qui, con tanto di brano metal e suggestioni alla Ken il Guerriero. E soprattutto che hanno modificato i testi della serie in fase di doppiaggio, inserendo molte più gag. No, non è l'unico caso e sì, tutto il mondo è paese.

A ogni modo, il cartone piace ai giapponesi e questo porta alla nascita di un altro gioco storico, il picchiaduro arcade X-Men: Children of the Atom di Capcom, che ha le voci degli stessi doppiatori della serie e che all'interno di quest'ultima viene promosso in modo piuttosto invasivo. Quel gioco, come sanno tutti i videogiochisti che praticano questo covo di deboscia, è di fatto il primo mattone posato per quella chiesa del beat'em up storico che è la saga Marvel vs. Capcom. Senza gli X-Men animati non avremmo avuto neanche quello. Segnate.


La corsa di X-Men: The Animated Series si conclude nel settembre del '97, dopo cinque stagioni e 76 episodi. Ironicamente, nel bel mezzo di un'altra crisi finanziaria della Marvel, finita nel dicembre precedente in Chapter 11, a un passo dal fallimento. È la Saban a finanziare di tasca propria l'ultima stagione, 14 episodi tirati fuori letteralmente all'ultimo secondo per assecondare le richieste di Fox.

Gli ultimi sei episodi vengono realizzati da uno studio filippino con uno stile grafico completamente diverso, perché la AKOM è già passata ad altro, dopo aver incasinato la produzione delle stagioni tre e quattro con altri errori e ritardi che hanno costretto la produzione a mandare in onda praticamente in ordine sparso le puntate dopo la saga di Fenice.

Hai buttato giù anche qui, come per Batman, un elenco delle tue puntate preferite della serie e, beh, sono un bel po'.


La notte delle sentinelle (Night of the Sentinels), la storia in due parti che dà il calcio d'inizio alle sgambate televisive dei mutanti, mette subito le cose in chiaro. Niente storielle all'acqua di rose, si parte dai classici: il programma di registrazione mutanti, le Sentinelle a caccia di esseri viventi, uno degli X-Men che ci lascia la buccia. Cioè, no, ma a lungo è quel che sembra. Ciao, Morph, non gliene fregava niente a nessuno di te, ma il tono dello show ringrazia.

E la sua non-morte dà a Wolvie l'occasione di rifilare, pronti via, un cazzotto nello stomaco a Ciclope, lasciando il coglione a terra dolorante. Non poteva esserci partenza migliore in tutto il multiverso.


Magneto, il Magneto alla Claremont, è protagonista in diversi episodi, ma il più epico è il finale della prima stagione, La decisione finale (The Final Decision), puro concentrato di avventura mutante, con dentro la soap, le alleanze impreviste, gli scontri e il tema di fondo della minoranza odiata e temuta che però si batte anche per chi le dà la caccia, in questo caso quel mona del Senatore Kelly.


Eravate tutti innamorati di Rogue, negli anni 90. Del suo dramma personale e dei suoi misteri, prima che il personaggio venisse incartato in una serie di storie senza senso e trasformato (anche da Claremont, sulle pagine dell'insensata X-Treme X-Men) in una sagoma inutile. Ma comunque.

La Cura (The Cure; stagione 1, episodio 9) è il primo episodio incentrato su Rogue, introduce nuovi personaggi come Apocalisse e Mystica, ed essenzialmente racconta una storia simile a quella poi usata in X-Men - Conflitto finale (X-Men: The Last Stand), che parte da Angelo e racconta di una "cura per i mutanti" che Cable vuole impedire venga adoperata. Solo che lo fa molto meglio del film di Ratner.

È una serie in cui si vedono spesso piangere i suoi eroi, il cartone degli X-Men. Ma le lacrime di Rogue quando vede quei due insensibili di Ciclocchio e Jean Grey abbracciarsi, a missione compiuta, sono un gran bel momento di TV supereroica anni 90.


Giorni di un futuro passato (Days of Future Past; stagione 1, episodi 11, 12) attinge non solo dalla celebre storia omonima dell'81, pubblicata su X-Men #141, ma da tante altre saghe degli uomini X sui viaggi nel tempo. Bishop che accusa Gambit di essere un traditore, ad esempio, viene da un fumetto del '92 (Uncanny X-Men #287). Ma questo, frutto dell'esigenza di calare una trama come quella nello show, sfruttandone i personaggi, rendeva per te il remix ancora più intrigante, aumentando la curiosità.


Di fondo, nel doppio episodio, restava il Wolverine del domani alla guida di una resistenza contro le Sentinelle (che in una scena uccidono il Sole Ardente del futuro), e di conseguenza rimaneva intatta la metafora sul nazismo e l'Olocausto. Solo uno dei tanti temi propri della saga degli X-Men arrivati in TV attraverso questa serie animata, accanto al razzismo o l'AIDS.


È quello di cui essenzialmente parla, tra le righe, un'altra puntata sulle cronoscampagnate, I fuggitivi del tempo (Time Fugitives; stagione 2, ep. 7 e 8), ancora con i riflettori su Bishop e con un enorme Cable. La sequenza iniziale del primo dei due episodi, con Cable che lotta tra le macerie contro le macchine del 3999 (praticamente dei T-800), è bellissima.


La saga di Fenice (The Phoenix Saga; terza stagione, ep. 3-7) e soprattutto La saga di Fenice Nera (The Dark Phoenix; terza stagione, ep. 11-14) ripropongono una delle trame più celebri degli X-Men di Claremont. Nel secondo lotto di puntate va in scena lo scontro con Gladiatore e il resto della guardia d'elite Shi'ar Empire.


Nightcrawler è uno degli X-Men più amati nella gestione Claremont, e a ragione. Per i suoi duetti con Logan, la fase Excalibur e tutto il resto. L'episodio che porta il suo nome, Nightcrawler (stagione 3, ep. 18), racconta la caccia al mutante considerato un demone in un borgo della Germania.

E fa niente che per fargli incontrare gli X-Men, si sono dovuti inventare una gita di Gambit, Wolverine e Rogue nel suo paese per farsi un paio di piste sugli sci (con addosso dei completi molto più pacchiani e assurdi dei loro costumi da battaglia, peraltro).


L'isola degli schiavi (Slave Island; stagione 1, ep. 7) ci porta a Genosha e mostra tutta una serie di mutanti celebri lì ai lavori forzati. Tra loro, anche Sole Ardente, che a fine episodio, con la consueta spocchia, sfancula Tempesta (giusto perché non c'era Xavier, come nel '75) e porta via il resto della banda.


Lo rivedremo nell'ultimissimo episodio mandato in onda (Xavier addio / Graduation Day; stagione 5, ep. 14) il buon (?) Shiro Yoshida, passato tra le fila dei mutanti di Magneto e disegnato con questo stile bizzarro perché, come detto, c'erano gli animatori filippini a tirar giù la saracinesca. I tempi in cui duettava con Stella di Fuoco ne L'Uomo-Ragno e i suoi fantastici amici erano lontanissimi.


La saga in quattro parti Al di là del bene e del male (Beyond Good and Evil) doveva essere il vero finale della serie, per chiudere la stagione 4 e lo show, prima che Fox e Saban mettessero in cantiere una quinta stagione. Un puntatone memorabile che tira quindi in ballo Apocalisse, Magneto, Sinistro, i viaggi del tempo di Cable e praticamente tutto quello che c'era a disposizione sulla base degli eventi fino a quel momento.

Perché una serie sugli X-Men come questa aveva una continuity non paragonabile ai fumetti di provenienza, ovvio, ma comunque bella fitta, tanto da rendere necessario un recap a inizio puntata. Kudos per Warren con la pelle da puffo di Arcangelo.


La storia di Rogue (A Rogue's Tale; stagione 2, ep. 9) è un gran bell'episodio non solo perché mostra il passato della rubapoteri e il suo rapporto con Mystica e Carol Danvers (sì, Miss Marvel, alias la Capitan Marvel dell'imminente film del MCU), ma perché ne racconta soprattutto le conseguenze. Hai sbagliato e hai fatto del male a una persona, e vorresti rimediare. Solo che non puoi farlo: una sorsata di vita vera anche in un mondo in cui la gente vola e scaglia fulmini.


Il valore di un singolo uomo (One Man's Worth; stagione 4, ep. 1 e 2) è una sorta di versione alternativa de L'Era di Apocalisse, pubblicata pochi mesi prima della messa in onda. Ma pare che i due episodi siano stati scritti con un netto anticipo, vai a sapere.

L'uccisione di Xavier nel 1959 ha creato una realtà parallela in cui i mutanti sono guidati da Magneto e braccati dalle Sentinelle. In tutto questo Wolverine ha ancora tutte e due le mani ed è sposato con Tempesta. La Tempesta punk. Applausi.


Potresti andare avanti a lungo, ma ti fermi a Vecchi amici (Repo Man; stagione 2, ep. 5). Wolverine, il progetto Arma X e gli Alpha Flight. A scrivere l'episodio è Len Wein, l'uomo che ha co-creato non solo Logan, ma buona parte dei nuovi X-Men sullo storico Giant Size X-Men #1 nel '75, insieme a Dave Cockrum: Nightcrawler, Colosso, Tempesta e Thunderbird. Con quell'avventura canadese, Wolverine era tornato a casa in più di un senso.


Serie del cuore, insomma, Insuperabili X-Men, nonostante tecnicamente spesso a tal punto claudicante da strisciare sulle ginocchia. Ma c'era una fetta enorme di quella torta narrativa che all'epoca ti faceva ancora impazzire, con un tono tutt'altro che infantile e una girandola folle di personaggi conosciuti. Bastava e avanzava.

Dove ci condurrà la prossima volta questo viaggio nell'animazione USA non lo dici, essenzialmente perché ancora non lo sai. L'hai già detto che è la più grande cavalcata nei ricordi catodici della storia dell'Antro, e ci porterà lontano? Sì, l'hai già detto.

LE ALTRE PUNTATE: BATMAN, GARGOYLES, DUNGEONS AND DRAGONS





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Commenti

  1. Adoravo anche io questo cartone animato, soprattutto adoravo Wolverine. Tanto che, passando in edicola, un giorno vidi "Wolverine", appunto, e decisi di acquistarlo. Rimanendoci di tolla, ovviamente, ché le storie di Larry Hama e Texeira erano "un pochino" diverse da quelle narrate in TV. Per non parlare della Excalibur di Alan Davis e degli ultimi colpi dell'orrida Alpha Flight.
    A prescindere, ne rimasi comunque affascinata. Da quel giorno per 20 anni ho letto tutto il leggibile sugli X-Men (ora mi sono stufata, anche basta XD) quindi sono molto grata a questo cartone per avermi aperto un mondo!

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    1. La mia è stata un'esperienza molto simile!

      Ho conosciuto gli x-men proprio con questi cartoni animati, ma non avevo idea dell'esistenza dei fumetti relativi né in generale i fumetti della Marvel erano nei miei radar.
      Però un giorno mentre aspettavo un treno con i miei genitori per tornare a casa, nell'edicola della stazione ho trovato una copia degli Incredibili X-Men (il numero 69, 79, 89? ormai non ricordo più) ed ho iniziato a seguire le testate mutanti della Marvel (ma solo quelle) per i successivi 15/20 o giù di lì: ho smesso con quell' "ottimo punto di partenza per nuovi lettori" che è stato l'All New All Different Marvel...
      Ecco per me si è rivelato l' "ottimo punto di interruzione per vecchi lettori" :p

      Però gli albi collezionati in tanti anni li conservo con cura nelle loro buste/scatole (specie i più vecchi) e accarezzo di tanto in tanto l'idea di una rilettura di tutte le storie del ventennio 80/90, partendo dal primo numero di Claremont fino ad arrivare almeno a L'Era di Apocalisse o all'aftermath di Onslaught: ancora a distanza di tempo una delle storie che ricordo con nostalgie e che mi sono piaciute di più è una ambientata in una Villa ormai parzialmente distrutta con gli X-Men stessi provati dalle recenti vicende legate ad Onslaught; se non vado errando, mi pare che non ci fosse nessun combattimento ma solo dialoghi ed interazione tra questi strani e disfunzionali componenti di una famiglia (ricordo un Logan bestiale sul tetto), un po' come il matrimonio tra Scott e Jean il quale deve essere stato uno dei pochi, probabilmente il primo, di questi eventi non interrotto da una qualche minaccia esterna ed estranea da sventare.

      Comunque, tutto questo post solo per quotare che anche io "sono molto grato a questo cartone per avermi aperto un mondo!"

      Nathan

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    2. Stessa identica storia anch'io.
      Divoravo cartoni e i miei preferiti erano Batman TAS e X-Men. Da grande fan di Superman (quello di Christopher Reeve), tuttavia, andai in un edicola perchè volevo il fumetto dell'azzurrone, senza nessuna base avevo deciso che esisteva un fumetto per qualsiasi eroe, super o meno, che ci fosse in TV (solo molti anni più tardi scoprì che avevo ragione). L'edicola era davvero poco fornita e non avevano fumetti di Superman ma c'era il numero 55 de Gli Incredibili X-Men, con disegni di Jim Lee e Team-Up con Ghost Rider contro la covata.
      Tra disegni, storia, ambientazioni cupe, violenza e soprattutto tette, me ne innamorai e da allora (nonostante la qualità sia precipitata) non ho più smesso di leggere le avventure dei mutanti.

      Ricordo persino l'album post Onslaught a cui ti riferisci (era disegnato da un fantastico Joe Madureira) in cui c'era pure un Ciclope che dormiva nella vasca da bagno. Che saga Onslaught!

      Jerry

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  2. Sempre avuto un rapporto conflittuale con la serie animata degli X-Men.
    Da un lato, stilisticamente mi davano l'orticaria, come gran parte della roba animata made in USA nei primi anni 90.
    Dall'altro erano gli X-Men, i miei personaggi Marvel preferiti secondi solo all'ovvio Uomo-Ragno.

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  3. Questa serie la considero il mio vero battesimo dei comics americani, Batman per me era quello del film trasformato in cartone ma gli X-Men erano totalmente nuovi. Ero abbastanza piccola per non notare nemmeno la bruttezza dei disegni! :-D Il vero trauma era la messa in onda totalmente non sense, non sono mai riuscita a vedere due episodi spezzati messi in onda di seguito! All'epoca ci capii quindi davvero molto poco, ma senza questa serie non mi sarei mai avvicinata al primo film. PS: quanti hanno rimpianto la cupezza del cartone a confronto con quella baracconata di "giorni di un futuro passato?"

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  4. Disegni schifosi certo, ma che hanno consegnato alla storia dei meme il dat ass di Rogue. ^^

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  5. Bel cartone, un pò in sofferenza vero, ma bello. Mi ricordo male o c'era un episodio nel quale Wolverine si menava con Lobo? Forse mi confondo con il fumetto?

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    1. Quello è il fumetto Marvel vs DC :)

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    2. Ah ecco infatti avevo pensato di essermi confusa. Grazie!

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  6. Ma... la sigla giapponese è... è fichissima!
    L'ho seguito saltuariamente quando ero guaglione ma niente, i supereroi americani non sono mai stati nelle mie corde. Va detto che non ricordavo disegni e animazioni scadenti come dici, magari ho beccato gli episodi ri-disegnati.

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    1. Il livello era altalenante anche all'interno dello stesso episodio. In genere ottimi primi piani (quello viene facile) e sequenze d'azione pessime, magari intervallate da altre funzionali, per così dire, ma decenti.

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    2. La sigla giapponese mi fa rimpiangere quella di Cristina d'Avena. Per fortuna si sono rifatti con l'anime del 2011. Animazioni e disegni da lasciare a bocca aperta

      già dalla sigla:
      https://www.youtube.com/watch?v=wu820FS_r2I

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  7. Doc, ma un post su quella tamarrata dei Biker Mice? La sigla scalciava cooli e tirava giù nomi come se non ci fosse un domani.

    https://www.youtube.com/watch?v=jPXIRMZYqs8

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    1. Pensa che mentre scrivevo il commento sopra, pensando alla roba che mi provoca orticaria avevo proprio in mente i Biker Mice from Mars e gli Street Sharks... xD

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    2. Mai visti i Biker Mice. Temo proprio non rientrino nel discorso, sorry.

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  8. Da piccolo Biker Mice from Mars e Street Sharks erano il massimo, pur nella tamarraggine molesta evidente anche allora.

    Doc, il discorso potrebbe continuare con la serie animata dell'uomo ragno del 1994, no? (quella con gli inserti 3D incollati con lo sputo, però per me un altro grande classico) (nel ricordo, col cavolo che me la riguarderei oggi).

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  9. Graficamente è invecchiato male anche se non quanto l'Uomo Ragno degli anni '90 (immagino che se ne parlerà in futuro), per fortuna a livello di plot rimane solido. E Logan che insulta Ciclope è un po' tutti noi.

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    1. Io me lo ricordo ben animato, o cmq aveva un bel design.... Cioè a parte le scenette con la città in computer grafica che era oscena anche ai tempi lol

      Anche li però era perdonato in parte dalle storie che pesavano dai numerosi archi narrativi

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  10. Un'altra serie a dir poco memorabile, che ricordo con molto piacere.
    L'unico difetto (se cosi' si puo' chiamarlo, visto che da sempre e' una prerogativa del fumetto. In un certo senso e' l'eredita' di Claremont. Vale a dire di sviluppare trame e sottotrame nell'arco narrativo di settimane e mesi. Se non addirittura anni) era che se ti perdevi una puntata non ci capivi piu' nulla.
    E di puntate me ne sono perse parecchie, almeno su Italia 1.
    Tempo fa l'hanno ridata su Fox Kids (quando era in chiaro) e sono riuscito a tappare qualche buco, per fortuna.
    Allora era proprio vero quando dicevi che i supereroi hanno influenzato l'animazione giapponese.
    Adesso si scopre che gli anime odierni sono nati grazie agli ammerrigani...
    Scherzi a parte, ho sempre avuto il sospetto che qualche cartone di supereroi fosse realizzato da qualche studio nipponico. E la cosa mi era balzata all'occhio anche in certe puntate de L'Uomo Ragno e i suoi fantastici amici (con riferimento a una puntata dove compariva il Teschio Rosso. Almeno...era il cartone de L'Uomo Ragno? Ora non ricordo...).
    Non so perche', ma sia nello stile che nell'animazione si vedeva che certe puntate erano "giapponesi".
    E ora me l'hai confermato.
    Pare proprio che Usa e Giappone fossero molto piu' vicini di quanto si pensasse.
    In realta'...SONO VICINI. ECCOME.
    Li separa solo un tratto di oceano, dopotutto.
    Per chiudere...si, Rogue era veramente GNOCCA.
    Proprio non capisco come abbiano potuto farla scadere cosi' tanto come personaggio, specie negli ultimi anni.
    Voglio dire...ha un background interessantissimo.
    E poi, come la storia insegna...non c'e' nulla di meglio di un ex - cattivo che passa dalla parte dei buoni (anche se lei, piu' che cattiva, era tremendamente confusa).

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  11. Purtroppo me la sono persa alla stragrande, a quel tempo ero in fissa con Orange Road e Slam Dunk, meno male che il Doc c'è a ricordarci queste "perle". Se devo essere sincero, essendo ormai abituato dalla prole a vedere Peppa Pig e compagnia bella, non penso che i disegni mi procurerebbero così tanto orrore, finché le storie sono belle e appassionanti come illustrato. Spero di riuscire a recuperarla in qualche modo...

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  12. ero un guaglioncello, ma non tanto da non notare il livello altalenante delle animazioni (ricordo con orrore le ultime puntate brr) però cavoli le storie erano fantastiche e introppissime, ero a digiuno di fumetti quindi per me era tutta roba nuovissima...andavo letteralmente pazzo per tutte le puntate coi viaggi del tempo, cable, alfiere e quel bricconcello di apocalisse (con la voce che diventava sempre più acuta ogni secondo che parlava) che rimandava un po' a terminator e altri film del genere


    peccato che non abbiano lasciato kitty pride come nell'episodio pilota, è uno dei miei xmen preferiti (anche se adesso le hanno tagliato al coda di cavallo i maledetti, che bruciate all'inferno!!!!!)

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  13. Una serie spettacolare sotto molti punti di vista, per questo gli perdono il decadimento grafico nell'ultima stagione. Peccato che Wolverine non potesse usare i suoi artigli contro esseri umani/mutanti (questa cosa poi sarà massacrante quando avverrà il crossover con la TAS di Spidey, quello scontro è stato massacrante) e le pistole sparassero laser per via della censura.

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  14. Grande serie come quella di batman!...e grande doc che le fai rivivere in un modo eccezionale!

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  15. Io ricordavo nella sigla una mutante che diventava piatta e si confondeva coi muri, qualcuno sa il suo nome?

    P.S.: son l'unico a ricordarsi di Birdy?

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  16. Di un po', Doc...
    Visto che prima si parlava degli Street Sharks e dei Biker Mices...
    Le due serie sopracitate magari anche no, ma delle Turtles che ne pensi?
    Si puo' fare?
    X Daniele:
    Il vero ORRORE, in fatto di serie per bambini odierne, si chiama MIRACLE TUNES.
    Dio mio, che schifo.
    Al confronto Love me Licia era DA OSCAR...

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    1. Ciao Roberto, ho provato a cercare sul web e al primo video sono stato assalito da nausea e conati di vomito... Meno male che Raoul (mio figlio) è maschio e non dovrebbe appassionarsi di tutto ciò! Hai tutto il mio sostegno paterno!
      Ti segnalo per disintossicarci il nuovo trailer di Maccio Capatonda, il Cigno.

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  17. Serie saltata a pie' pari per sopraggiunti limiti di età (la mia) e per la scarsa qualità visiva (ahime, sono un superficiale).
    Però mi fa un bell'effetto vederti usare la parola "mona". Te l'ha attaccata Riccardo Thiella o è merito di Balasso?

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    1. Uhm...qualcosa aveva cancellato dalla mia memoria quel primo episodio: credo sia un loop temporale che è meglio non interrompere.

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  18. C'è un'anima pia che mi spiegherebbe quel "Cry for the moon" sul finale della sigla giapponese?

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  19. Wow, gli x-men sono il mio fumetto marvel preferito da allora, e la sigla giappa ha quel nonsense stupendo che me la fa amare :°D (che minchia ci fa cable a saltellare col gruppo ad esempio :°D)

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  20. anche questa ripescata non molto tempo fa dopo averne visto qualche puntata su Italia 1 all'epoca (ma quanto poteva essere brutta la sigla, cantata Cristina D'Avena e un altro tipo dalla voce orribile e stridula fortunatamente mai più ascoltato in altre sigle, con featuring Pdi ietro Ubaldi?) ; non mi ha fatto impazzire, sarà che l'ho vista dopo Spiderman TAS (serie che ho adorato), buone le atmosfere ma Wolverine con gli artigli di gomma (questa era l'impressione che avevo quando combatteva) non si poteva vedere, e molti dei personaggi a cui veniva dedicato spazio in alcune puntante della serie non mi dicevano nulla (ma questo è un problema di tutte le serie corali) . Inoltre Xavier mi è sempre stato sui maroni, ma credo sia un sentimento diffuso sull'Antro :D

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  21. La serie la vedevo con sopportazione per l'effettivo orrore del design dei personaggi. Era davvero molto bella, anche meglio dell'uomo ragno TAS che oh a me piaceva davvero tanto anche per disegno, tolte le parti in 3d, l'ho sempre trovato molto buono, magari ne ho un ricordo distorto, ma se qui si sbava per rogue immagino che succederà con Felicia quando si parlerà inevitablmente dai, di Spidey ;)

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  22. Finalmente... Erano anni che aspettavo questo post... Il miglior cartone americano degli anni '90, superiore anche a Batman a mio avviso. Il motivo? La coralita' delle storie e le tematiche adulte. Il supereroe "solitario" rischia di rivivere le stesse dinamiche sino allo stereotipo, invece il gruppo permette di affrontare lo stesso argomento sotto molteplici punti di vista. Per venire alle tematiche adulte incredibile a dirsi l'assenza di qualsiasi elemento comico (che sara' deleterio in Wolverine e gli X-Men), il tema del razzismo come minaccia del diverso, non il solito "Buana tu aiuta bovero negro" , e i "cattivi" come Apocalisse che fanno veramente paura, immuni a qualsiasi derisione (vedi sopra) come poteva capitare a Malefix o Skeletor. Infine menzione d'onore per il doppiaggio: non c'e' una voce sbagliata che sia una.

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  23. mi chiedevo se prossimamente dedicherai un post a ReBoot, non credo sia materiale per nostalgici (aka se la ricordano in pochi), ma storicamente è la prima serie tv interamente in computer grafica... e esattamente 30 secondi prima di scrivere questo post ho scoperto che quest'anno è uscito il sequel/reboot (il reboot di reboot, lol) su netflix

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  24. Bellissima!
    Fui uno che riuscì a vedere il primo episodio trasmesso da "Italia1" in un lontano pomeriggio del 1994(???) nel vecchio "Bim Bum Bam", all'epoca ero completamente in fissa con gli X-Men e anzi, leggevo solo ed esclusivamente roba mutante sparsa per le millemila testate Marvel Italia, vedere quell'episodio fu come la realizzazione di un sogno.
    Adoravo la Rogue della serie animata, una fortissima Super Girl però Super Incasinata.
    Ricordo anche un fichissimo cross-over con la TAS di Spider-Man, riuscì a comprendere tutta la storia solo dopo anni.

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  25. Un plauso al DocMan per il suo ennesimo inside joke - scherzino direbbe Crepascolino - perché il cazzotto rifilato da Logan a Scott è un ribaltamente del famoso manrovescio rifilato da Ciclope a Wolverine nelle ultime battute di X-Men # 97 prima serie ( Claremont/Cockrum ndr ). Mi sbaglierò, ma il modo in cui tutto sommato Logan si rialza colla mano di Ororo sulla spalla e non dice nulla ricorda il Clint Barton che " per una volta fa una cosa buona nella vita e non dice nulla " quando Wanda gli dice che è innamorata dell'androide Visione in Avengers # 102 prima serie ( Thomas/Buckler ndr ). X-Chris era redattore e fan e poi la storia degli Avengers chiudeva una vicenda mutante ed era ripiena di Sentinelle e di Larry Trask ( il figlio mutante di Bolivar ndr ).
    Io la penso quasi come Morrison che ha in Scott Summers il suo personaggio preferito della X-Posse e ci vedo un tizio che posa lo sguardo rosso rubino sul mondo e lo giudica come un Joe Dredd con il cromosoma ics.
    Il mio cartone animato ics ideale è qualcosa di questo genere: tutti i muties sono nella zucca di Legion che è in un nosocomio perché ha cancellato dalla realtà il padre Charles convinto fosse un mutante. B/n tratto alla Ash Wood di Shadowman o primi numeri di Hellspawn. Forse Legion è solo un pazzo con la testa piena di gente. Forse il mondo è solo Legion. Forse i mutanti non esistono. Non per tutti. Non per kids.

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  26. "con il 100% di Ubaldi in più, per l'emozione di sentir parlare la Bestia come il pupazzo Four"

    In quegli anni e quelli a venire il famigerato doppiatore sarebbe stato per me un deterrente al qualsivoglia show televisivo. Se sentivo la sua veramente inconfondibile voce, cambiavo canale. Anche in Celebrity Deathmatch,tanto per dire.

    Sarà anche per quello ,e per Jubelee, che la serie degli X-men la guardavo poco e male.

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  27. Ricordo ancora con gioia la VHS della "Stardust" di Pride od X-Men ricevuta a Natale, avrò finito il nastro a forza di guardare il film, meraviglia (disegnato anche meglio della serie tra l'altro)
    Il cartone degli X-men benchè animato con i piedi (sudati) era per me un "must" a causa di quella cosa che pareva incredibile vedere animati i miei eroi preferiti dell'epoca, quando potevo non perdevo una puntata...

    PS.: Non ero assolutamente a conoscenza della sigla jappo metallara di questo cartone. Cioè per me spaccava, se la serie fosse stata fatta così avrebbe regnato di brutto! \m/_

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  28. All'epoca ignoravo beatamente chi fossero gli X-Men e questo fu il mio primo approccio al fumetto americano (per me prima esisteva solo Topolino). Posso dire che me ne fregava poco della qualità del disegno perché: 1) all'epoca guardavo qualunque cosa passasse sul tubo catodico e 2) le storie erano bellissimissime. Se frequento questo covo della deboscia e buona parte dei miei interessi odierni sono quindi da imputare, per un buon 50% almeno, proprio a questa serie animata...

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  29. Che dire, è il cartone che mi ha fatto venire la fissa per i mutanti, tanto che qualche anno dopo la messa in onda, per effetto nostalgia, iniziai a comprare il fumetto... che smisi per eccessive resurrezioni dei personaggi.

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