Serie TV sui super-eroi supersfigate che siete fortunatissimi a non aver mai visto (in caso contrario, beh, sorry) - parte 1
Parlare di Night Man, qualche giorno fa, ti ha fatto tornare in mente tutta una serie di serie TV orribili con dei supertizi o dei vigilanti in costume in cui ti sei imbattuto negli anni. Per ogni show venuto bene, per ogni Daredevil, negli armadi di Hollywood (ma non solo, eh) ci sono decine di scheletri. Vestiti malissimo. È ora di farsi coraggio e riesumarli. È ora di lanciare la collana di post che in questo preciso istante, con una bottiglia immaginaria, vari con il nome di SuperTeleSfighé [...]
THE CAPE (2011)
Può sembrare incredibile, ma The Cape della NBC ha avuto un post tutto suo sull'Antro, un milione di anni fa. Ai tempi (2011) ne scrivevi:
La storia di The Cape è una storia da fumetto scamuffo dell'89, da film di Terence Hill, da fanzine fotocopiata dei tempi del liceo. All'appello rispondono un genio del crimine che non presenta i requisiti minimi statali per l'appellativo di genio ma c'ha le lenti a contatto da drogato, una megacorporation cattiva tipo Publitalia, una contro-corporazione guidata da una hacker conveniently pheega, un eroe sfighé in fuga da tutto (tutto = la giustizia, la famiglia, una scuola di recitazione degna di questo nome) che non c'ha il coraggio di chiamare casa, Vinnie Jones con la faccia grigliata, flashback inutili che sottolineano come quel tizio che si sta togliendo la maschera e sembra il tizio sospetto apparso due secondi prima è in effetti proprio il tizio sospetto apparso due secondi prima, una banda di rapinatori munita di nani e saltimbanco nota come Circo del Crimine.
Naturalmente, il protagonista pirla (David Lyons nei panni di Vince Faraday, alias The Cape) non troverà niente di meglio da fare, per scagionarsi dalle accuse e riabbracciare la famiglia, che SCHIERARSI con i rapinatori, prendere in prestito una vecchia mantellina di Sandro Giacobbe con l'effetto speciale incorporato e diventare un super-eroe. Solo dopo essersi allenato adeguatamente al combattimento a mani nude, uh, FACENDOSI MENARE DAL NANO del circo.
Nasce così The Cape, il Tony Binarelli della lotta al crimine: da solo, con una mantellina con lo spessore sulle spalle, contro un esercito privato armato fino ai denti e un sacco di delinquenti drogati. Chiude la prima parte dell'episodio pilota una scena da lacrime napulitante INCREDIBILMENTE RIDICOLA, in cui il protagonista - dopo aver bruciato in meno di quaranta minuti qualsiasi spunto possibile per la serie, destinandola a una morte MOLTO più precoce di quella di Heroes - fa visita al figlio nottetempo, fa la voce impostata per non farsi riconoscere, fa essenzialmente la figura del povero stronzo.
Quanto alla fine molto precoce, beh. Sarebbero dovuti essere tredici episodi, ma gli ascolti di The Cape andavano così male che l'hanno accorciata in corso d'opera a 10. E di quelli ne hanno mandato in onda solo nove, sbattendo l'ultimo direttamente in Rete e probabilmente sputando addosso all'ideatore dello show per tutto il tempo.
D'altronde, la co-protagonista femminile ("la blogger investigativa Orwell") era Summer Glau, era già tutto scritto.
M.A.N.T.I.S. (1994)
Cosa può mai andare storto se una serie sui super-eroi la mette in piedi Sam Raimi, l'uomo che ha trasformato in realtà il sogno di milioni di fan di vedere finalmente un cacchio di film di Spider-Man? Il cineasta che ci ha regalato tre due film meravigliosi sull'Arrampicamuri e tanti altri capolavori del cinematografò con un tasso di motoseghe e reparti ferramenta molto pronunciato? Soprattutto se al suo fianco c'è uno degli sceneggiatori dei due Batman di Tim Burton, Sam Hamm?
La risposta è, uh, "praticamente tutto".
Nel '94, Raimi e Hamm inventano per Fox M.A.N.T.I.S. Lo scienziato nero Miles Hawkins viene colpito alla schiena da un proiettile della polizia durante una rivolta, mentre sta cercando di salvare un rEgazzino. Hawkins resta paralizzato e decide di spendere i soldi della sua ricca famiglia per costruirsi un esoscheletro che gli consenta di tornare a camminare, essere superforte e sparare dardi soporiferi. Nasce il vigilante M.A.N.T.I.S. (l'acronimo sta per Mechanically Augmented NeuroTransmitter Interception System).
E se il costume da scappato di casa - quel granchio in faccia è la versione tarocca e orribile della maschera della nuova Lanterna Verde del periodo, Kyler Rayner - vi fa pensare a una tragedia di show, destinata a detonare in un tripudio di miniciccioli caricati a pernacchie, beh, è perché è andata esattamente così.
La serie va così male che le premesse di un telefilm su un vigilante urbano vengono mollate a metà della prima e unica stagione di M.A.N.T.I.S., introducendo viaggi nel tempo e altre robe più fantastiche. Non serve a niente e il protagonista viene ammazzato nell'episodio finale da un mostro preistorico. Un mostro preistorico invisibile, ché non c'erano più i soldi manco per tornare a casa.
BIBLEMAN (1995)
Un giorno dovremo parlare della florida produzione di fumetti di super-eroi a tema cristiano che va avanti negli USA da decenni e che ha compreso un'INTERA LINEA di albi co-pubblicata anni fa dalla Marvel. Siccome questa cosa di avvicinare i giovani con dei supertipi pare si porti un po' sempre negli Stati Uniti del Panino, tra il 1995 e il 2010 (e poi dal 2016, con un reboot in CGI) si sono svolte le avventure di Bibleman, il super-eroe evangelico che promuove la cristianità.
Uno show direct to video su un tizio - un ricco stronzo ed egoista - che scopre la Bibbia e diventa un eroe in costume (viola villanzone. Non ha capito niente) per combattere il male come Bibleman. Solo che poi si stanca e smolla il ruolo e il costume a un altro. Succede pure coi papi, oh, che gli vuoi dire a Bibleman?
Valori di produzione da recita scolastica in un istituto di periferia che non c'ha i soldi per far andare i termosifoni, nemici pochissimo stereotipati come un tizio mediorientale chiamato The Sultan of Selfishness o come The Gossip Queen, pettegola - che casualmente gli autori raffigurano con i peggiori stereotipi da donna ebrea - così malvagia che cerca di far litigare il coro della chiesa. Storie davvero troppo pese, ci vuole dello stomaco.
Ma più che altro, una roba così brutta che sembra fatta apposta per allontanarti dal Cristianesimo. Però la baracca va avanti da oltre vent'anni e ne hanno fatto un videogioco, un gioco da tavolo, una serie di show dal vivo, il summenzionato rilancio in CGI (che super-eroe sei, se non c'hai un reboot?), il Bibleman Combat Manual, cioè un libro che aiuta a memorizzare i versi della Bibbia, e perfino UNA CACCHIO DI SERIE DI PUPAZZETTI.
Gettate via i vostri Hot Toys, robottini e quell'altro ciarpame là: ci sono le action figure di Bibleman, e controllano da una mensola che non facciate robe strane. Chissà come mai questa roba ha generato vagonate di meme, ve'?
Ma siamo solo all'inizio: il viaggio di SuperTeleSfighé sarà lungo e pieno di sorprese. Bellissime, nel senso ovviamente di bruttissime. Restate sintonizzati.
(Si ricorda a voi debosciati che tutti i giochi, fumetti e gadget di cui si parla sull'Antro li trovate ora elencati anche in questa pagina amazzonica qui).
Grande post, Doc. Si preannuncia una rubrica davvero gustosa.
RispondiEliminaBibleman mi ha fatto venire in mente l'attore di Genitori In Blue Jeans (il protagonista, non ricordo il nome), che negli anni si è rivelato piuttosto integralista, e ha girato pure film (scrausi) con tematiche appropriate. Uno vede lui che "salva" il Natale di una famiglia dove qualcuno ha dei dubbi sulla cristianità del consumismo più sfrenato, tipico appunto del periodo natalizio. E lui gli spiega che no, non è sbagliato. Anzi, lo sarebbe il contrario. Robe così.
Kirk Cameron. Sono andato a cercare il nome 😅
EliminaChissà perchè, avevo creduto che parlassi del padre.
EliminaForse perchè ho scritto protagonista? Ho sempre considerato Mike il personaggio principale della serie (che odiavo). Comunque si, Cameron. E' pure ministro battista.
EliminaE' anche un sostenitore del creazionismo!
EliminaVero!
EliminaRagazzi.... Che fanatismo malato
EliminaVolevo comprare la nuova seriedei MOTU Origins, ma mi sono ricredto vedendo i pupazetti di Bibbleman.
RispondiEliminaParafrasando i Tretre, a me, m'pare na strunz.......
Uhhh, non vedo l'ora di scoprire le tue prossime incursioni nel pezzente mondo degli show scrausi dei supereroi morti di fame e sonno!!!
RispondiEliminaVa bene, alzi la mano chi ha avuto l'onore di vedere un numero di Son of God, un fumetto USA in cui il protagonista è Gesù nel ventesimo secolo ( anni 90 o giù di lì ), tornato tra noi per combattere il Diavolo? Stile Marvel pseudo John Buscema, il nostro aveva il fisico di Silver Surfer, appariva seminudo stile crocifisso ( corona di spine inclusa e aureola ), con in più un paio di sandali e una mantella. Aveva anche una spalla che era , ci si creda o no, lo Spirito Santo, rappresentato come una colomba parlante. Il Diavolo ovviamente ra un orrido panzone pelato con i baffonui di Fu Manchu e le recchie da Elfo. Non aggiungo altro che non mi pare il caso...
RispondiElimina:)
EliminaPurtroppo pure al cinema, quando si racconta la lotta tra Paradiso e Inferno come fosse una scazzottata tra gli X-Men e la Confraternita, si rischia sempre di cadere nel ridicolo (a meno che non ci giochi con ironia, tipo Kevin Smith con Dogma). L'unico che ci è riuscito bene, restando serio, è stato Gregory Widen con L'Ultima Profezia (1995), che vi ha applicato il meccanismo di Highlander (di cui era l'ideatore) mescolandolo con l'horror demoniaco-apocalittico e un pizzico di atmosfere alla Abel Ferrara. Consigliato a chiunque non l'abbia mai visto ;)
EliminaA una prima lettura distratta mi era sembrato che il "neuro" dell'acronimo M.A.N.T.I.S. avesse la G invece della U.
RispondiEliminaSarebbe stato perfetto per uno sketch poco politically correct del Chapelle Show.
Con THE CAPE ho sorriso, con M.A.N.T.I.S. mi sono vergognato, ma a BIBLEMAN son cascato dalla sedia. Idee per un super-nemico? Tiè: il veneto over-80 con bianchino in un mano, carte da briscola nell'altra e bestemmie al posto delle virgole. La fatality è l'asso di briscola calato con violenza massima a terra e bestemmione a rinforzo.
RispondiEliminaStrafelice per il ritorno dei listone giordano di una volta. Quei listoni che ti pieghi in due dal ridere e non la finisci più. Detto questo MANTIS l'avrei anche guardato.
RispondiEliminaBibleman
I christian freak americani sono una favola perché rimani incantato a guardarli. Raggiungono vette in arrivabili, hanno delle posizioni che dire controverse gli fai un complimento e una recitazione che sembra siano sotto effetto dell'LSD.
Me la vedo Paula White che decide di finanziare una serie come Bibleman (se non sapete chi è Paula White vi siete persi una delle migliori scene da TSO della storia, il TSO è soprattutto per quelli che le danno retta).
La rapper di dio che pre annunciava il trionfo di un certo finto biondo tutto Str.. aordinario?
EliminaIndovinato!
Eliminaqualcuno mi spiega cosa cacchio mi rappresentava il tizio che le passava dietro leggendo il giornale?
EliminaUna lista cosi ignobile, trash e cult allo stesso tempo non si vedeva da tempo signori.
RispondiEliminaVoglio la Suicide Squad dei Suicide Heroes delle Sudice serie tv, ora -chiaramente Snyder's cut- ! (insieme alla seconda parte del listone giordano)
Ahimè, ho peccato di superficialità... dopo una piccola ricerca ho scoperto che Son 'o God era una serie parodistica del National Lampoon, disegnata nientepopodimeno che dal granderrimo Neal Adams, che narrava le gesta di un nerd che quando esclamava "Jesus Christ!" si trasformava in un avatar dalle sembianze divine e con tutti i poteri di Gesù, tipo Shazam, per capirci, e usava i suoi poteri per combattere tutto ciò che non era corretto secondo la morale cattolica americana. Insomma, una grandissima presa per il culo del pensiero conservatore...
RispondiEliminaChiedo scusa per l'OT, ma vorrei cogliere l'occasione di questo tuo post per scrivere di una cosa che ho notato, ovvero di come il conservatorismo americano venga spesso identificato come cattolico, quando in realtà il credo dominante negli USA è quello protestante. E giusto per fare qualche esempio, il Presidente uscente (ancora in teoria) è protestante (e presbiteriano), così come lo sono stati quasi tutti i presidenti prima di lui. E lo è anche il 3K. Nei Simpson la normalità è protestante, la bizzarria è cattolica. Ed è significativo l'acronimo WASP, con cui si identifica una bella fetta di americani: bianchi, protestanti e anglosassoni. Se si parla di reazionari credo che i protestanti non abbiano nulla da invidiare ai cattolici, insomma.
EliminaMa questo mio intervento non è correlato alla natura del tuo post Lucio (o Emanuela? 😅), nè, nello specifico, al fumetto di cui parli, vorrei fosse chiaro. Mi è solo venuto in mente.
Scusate ancora per l'OT.
In generale i cattolici in americani non sono considerati conservatori. Pensa che Biden è cattolico ed stato pure criticato dalla versione americana della CEI per alcune sue posizioni.
EliminaAnche JFK era cattolico ed è stato uno dei presidenti più riformisti della storia americana.
PS: protestanti è la definizione che diamo noi che veniamo da una società di matrice cattolica. Loro si definiscono chiesa riformata perché sono movimenti nati dopo la riforma luterana.
Si, il termine "protestante" è di comodo. diciamo, dato che il credo si ramifica in una serie molto ampia di branche. Una rapida occhiata su Wikipedia (in inglese) mi ha fatto capire quante sono. Mi sembra comunque che il termine, seppur generale, sia accettato dovunque. Mi è capitato, ad esempio, di parlare con degli inglesi di Protestants e Catholics (più che altro su dove andava l'accento in entrambe le parole 😅).
EliminaSu come vengano visti i cattolici, i tuoi esempi sono calzanti. Ma aggiungerei una componente politica al discorso. Kennedy veniva accusato di molte cose, come sappiamo, e identificare il suo riformismo (roba di sinistra, e quindi da traditore, nell'America di tutti i tempi) con il suo essere cattolico, ovvero "diverso" da un punto di vista dell'establishment, faceva buon gioco a una parte dei suoi numerosi avversari.
Peraltro, per un Joe Biden riformista c'è una Amy Coney Barrett conservatrice. Ah, niente è semplice.
Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, non so. Io mi baso sui Simpson per leggere la società americana 😂.
Quello che volevo dire è che, nella società americana, le chiese riformate sono solitamente più manichee rispetto a quella cattolica.
EliminaLogicamente non sono tutti riformisti e gli altri tutti conservatori. Pete Buttigieg, il candidato gay democratico alle primarie, è per esempio di una chiesa riformata e si è sposato in chiesa. È tutto complicato, sono d'accordo.
PS: Pete Buttigieg è uno studioso di Gramsci.
Si, concordo con te. Ma infatti ci ricolleghiamo a quanto dicevo all'inizio: è una distorsione l'associare la ristrettezza di idee (a essere buoni, eh) ai soli cattolici.
EliminaButtigieg: lo studio di Gramsci non rappresenta punti a suo favore, mi sa 😅.
The Cape ha più o involontariamente dato vita al tormentone "Six Seasons And A Movie" di Community, tra l'altro: https://www.youtube.com/watch?v=nUgOQvRy_ss
RispondiEliminaveva dalla sua il fatto che il protagonista fosse Willie Aames. Salve sono Willie Aames, vi ricorderete di me per essere stato Tommy ne "la Famiglia Bradford", Buddy a fianco di Scott Baio in "Babysitter" ma soprattutto il tamponatore di Phoebe Cates in "Paradise"!
RispondiElimina"Un giorno dovremo parlare della florida produzione di fumetti di super-eroi a tema cristiano che va avanti negli USA da decenni e che ha compreso un'INTERA LINEA di albi co-pubblicata anni fa dalla Marvel.". Questa frase ti sarà rinfacciata finché non adempirai alla promessa, Doc! Sappilo!
RispondiEliminaMi state dicendo che sono un miracolato per non conoscere l'esistenza di queste serie?
RispondiEliminaMa quindi tutta la sottotrama dedicata a Starlight in The boys, con il supergruppo di eroi cristiani, lei (ex) santarellina tutta casa e chiesa, che combatte il crimine in nome di Gesù, il supereroe predicatore TV, ecc, è una cosa molto più diffusa in USA di quanto credessi...
RispondiElimina