Starcom: i meravigliosi giocattoli calamitati per giovani astronauti. Più o meno letteralmente

Starcom giocattoli toys coleco Mattel

Proseguono le carrellate delle linee di giocattoli degli anni 80 e 90. Dopo i Masters, i primi modelli di M.A.S.K.parte dei Transformers G1tutti i Dino-Riders e le prime wave delle Turtlesoggi tocca alla effimera, eppur grandiosa linea Starcom di Coleco/Mattel. Mirabolanti avventure nello spazio per gli omini con gli stivali calamitati [...]

Starcom giocattoli toys coleco Mattel

La cometa di Starcom ha attraversato il mondo del giocattolo (e dei cartoon-promo a supporto di una linea) in una manciata di anni, sparendo più o meno rapidamente com'era arrivata. Eppure chi c'era ricorda. Ricorda quanto fossero incommensurabilmente fighi questi piccoli astronauti calamitati, le loro astronavi e i loro veicoli terrestri.

Anche se in Europa arrivano nell'87, il progetto Starcom nasce negli USA l'anno prima. Coleco, l'azienda del giocattolo che aveva venduto nei due lustri precedenti qualche tonnellata di Cabbage Patch Kids (da noi Bamboli del Campo Incantato) e si era lanciata nel business dei videogame, bruciando un sacco di soldi con il ColecoVision, rimasto coinvolto nel grande crash del mercato dei videogiochi del 1983, ora punta allo spazio.


La linea Starcom e il suo cartoon di supporto in syndication, realizzato da DIC Animation City e distribuito da Coca-Cola Telecommunications (Starcom: The U.S. Space Force. In Italia è stato trasmesso su Odeon nel contenitore Slurp/Sugar dall'aprile dell'88), vengono sviluppati insieme al Young Astronauts Council, un programma creato dalla Casa Bianca nell'84 per far interessare i rEgazzini allo spazio e soprattutto alle faccende della NASA.

Il cartoon ha vita breve, perché ne vengono realizzati solo 13 episodi, trasmessi tra il settembre e il dicembre dell'87. Priva di una spinta adeguata, la serie di giocattoli non decolla (ah ah), e viene travolta nell'89 dalla bancarotta di Coleco, finendo in mano a Mattel.


Fieramente privi di batterie (dettaglio che veniva ripetuto OVUNQUE sulle confezioni e i cataloghi), i giocattoli Starcom funzionavano grazie al sistema Magna Lock. Gli stivali delle piccolissime action figure - quasi una quarantina di personaggi, divisi tra due fazioni principali, Starcom e Shadow Force, a loro volta composte da diverse divisioni: Astro Marines, Star Wing, Starmada, Robot Drones... - erano calamitati e servivano non solo ad agganciare i personaggi su velivoli, veicoli e playset, ma anche ad attivare alcune parte mobili, come i cannoni laser rotanti.

Poi c'era il Power-Deploy, la feature presente nei vari mezzi e che comportava una qualche trasformazione a scatto (SENZA L'USO DI PILE!!!1!). Parti sganciabili delle astronavi, veicoli che si sollevavano, cannoni a scomparsa, etc.

La linea di giocattoli Starcom ha avuto maggior successo in Europa e in altri mercati, come quello asiatico, di quanto non ne abbia avuto negli USA, dove la sua presenza nei negozi è passata abbastanza inosservata. Ma quanto fosse meravigliosa come linea si evince da una semplice occhiata alle sue uscite, alle sue navi, ai suoi carri corazzati. Parlando della qual cosa...

WAVE 1 (1986)


La prima wave di Starcom esce negli USA nell'86 e circa un anno dopo anche in Europa. Si compone innanzitutto di una trentina di personaggi venduti singolarmente (il colonnello Paul "Crowbar" Corbin e vari amici e nemici) e di dieci veicoli.

L'astronave principe dei buoni è lo Starmax Bomber (qui sopra nella confezione Mattel. Torniamo sul punto più avanti). L'ammiraglia che può "far fronte agli attacchi più feroci dello spazio remoto", come promette la parte a destra dell'immagine, presa da un catalogo Mattel del '90 di cui abbiamo parlato qui.

Purtroppo i meccanismi a scatto del Power-Deploy non sembrano aver retto bene il peso degli anni. È una nota comune, negli Starmax Bomber in vendita sulla baia o nei mercatini di giocattoli vecchi, il fatto che lo sgancio del pod da trasporto posteriore non funzioni correttamente.


H.A.R.V.-7 era invece, uh, un camion della spazzatura spaziale, con tanto di lifter attivato magneticamente. La plastica il martedì, il lunedì ci sono carta e cartone, grazie.


L'F-1400 Starwolf era una piccola navicella monoposto con ali e punta ripiegabile, 


perché il tema dei cubi, intesi come moduli di trasporto/carburante/whatev, o come veicoli e velivoli accartocciabili per farne un cubetto, si portava molto nella linea Starcom. Valeva anche per il Battlecrane, accompagnato da un container giallo praticamente delle stesse dimensioni.


Laser R.A.T. e M-6 Railgunner erano dei veicoli anch'essi abbastanza cubici, con le varie parti (cannoni, postazione di fuoco rialzata, console di comando), che scattavano fuori grazie alla trasformazione meccanica. L'M-6 vinceva, perché aveva sei ruote. Come la Tyrrell P34.


Ma come avviene quasi sempre nelle linee di giocattoli, dell'epoca e non, i cattivi sono più fighi. L'abbondanza di nero, viola villanzone e colori scuri rende i modelli della Shadow Force - buona parte dei quali chiamati Shadow Qualcosa, appunto - meno roba della NASA del futuro e molto più badasseria fantascienza dall'adeguato tasso di malvagitade.

Prendi lo Shadow Bat del baffuto Maggiore Klag, per esempio. Una specie di bombardiere Stealth con la rampa di carico per lo sbarco di piccoli veicoli. Ha una linea splendida anche trentaquattro anni dopo.


Lo Shadow Parasite era un velivolo più piccolo, che in foto promozionali e illustrazioni della serie veniva spesso mostrato alle prese con i playset o in cima ai veicoli terrestri Shadow Force più grandi. Il meccanismo a scatto faceva qui venir fuori i cannoni e sollevare il cupolino del cockpit.


Lo Shadow Raider è l'unico giocattolo Starcom che tu abbia mai posseduto, anche se con buona parte dei modelli presenti in questa prima wave hai giocato a casa di un amico superappassionato. Era ed è un giocattolo bellissimo, che potevi sollevare su quei finti cingoli ed era pilotato da un robot appena sbarcato dalla Galactica.


Completava la linea lo Shadow Invader, piccola buggy con le ruote a scatto. 


Sempre in quella prima linea videro la luce al neon dei negozi anche due Playset, non particolarmente ispirati. Lo Starbase Command H.Q.


e la Starbase Station, la cui feature era sollevarsi in verticale, con una torre e due terrazzini, pur privi di vasi di fiori. Tutto qui. Anche il mood da Spazio 1999 e quella volta che con il summenzionato amico superpatito e abbastanza ricco vi siete messi a giocarci con l'Aquila di John Koenig e la Future Comet di Capitan Futuro non sono bastati a fartela piacere.

Anche questa era una costante nelle linee di giocattoli degli anni 80. Creare un playet figo quanto il Castello di Grayskull non era per niente semplice.

WAVE 2 (1987)


Grazie alla serie animata trasmessa in syndication, l'87 dovrebbe essere l'anno di Starcom. Ma le cose iniziano ad andare male per la linea. L'accoglienza non è stata quella sperata da Coleco, che naviga già in cattive acque. Sono solo due i modelli aggiunti alla linea quell'anno.

Starhawk era un doppio caccia che alla pressione del PDR (Power-Deploy Release. Nelle istruzioni in italiano dei giocattoli "Rilascio del Power-Deploy") distanziava le due fusoliere, facendo spuntare un bel cannone nel mezzo.


Il commando ultrà della villanzoneria rispondeva con l'ultra-uber-fichisimo Shadow Vampire, un piccolo caccia V.T.O.L., con i motori che ruotavano per simulare decollo e atterraggio verticali, appunto. A pilotarlo, il Capitano Mazza, lontano parente del futuro del Maestro Mazza.

WAVE 3 (1988)


Venuto meno anche il marginalissimo push del cartone, per la terza linea Coleco si concentra sui mercati dove c'è stata una risposta per Starcom, come quello europeo, di fatto snobbando quello casalingo.

Tanti veicoli e navette di piccola taglia, in questa wave, come la postazione di lancio e vendita di panini mobile da stadio Missile Fox...


...o la navicella ripiegabile a cubo Sidewinder.


Popolata da un numero sufficiente di omini calamitini, la Tornado Gunship era effettivamente caruccia,


a differenza del superfluo Skyroller. Un ascensore con le veneziane, in pratica.


La parte del leone, tanto per cambiare, la fanno ancora le Shadow robe dei cattivi. Lo Shadow Bandit era un velivolo da trasporto che poteva trasportare con le sue ali ripiegabili i vari cubi della linea, compresi i mezzi alleati o nemici.


Shadow Blast Track era un carro corazzato incommensurabilmente figo, con la parte anteriore sganciabile, una torretta di fuoco periscopica e un piccolo cargo sul retro.


Della cumpa del cubetto facevano infine parte sia lo Shadow Spy...


...sia e soprattutto la linea Mobile Action Pod. Quattro piccolissimi playset che potevano essere anche collegati l'uno all'altro, formando un quadrilatero della moda dell'amaure dello spazio del ripara veicoli, persone e spara. A cubetti.


In alcuni cataloghi veniva mostrato anche un altro modello, lo Starcom Double Fighter-Massive Attack Jet. Ma a quanto pare non venne mai commercializzato.

WAVE 4 (1989)


La quarta e ultima wave di Starcom viene lanciata da Coleco e portata avanti dopo la bancarotta dell'azienda del Connecticut (luglio '89) da Mattel. I nuovi giocattoli sono anche qui una manciata. Il Six Shooter aveva ali e cannoni allungabili a scatto. E sembrava una padella.


Attack Trike e Mini-Tank erano altre due micro-robe abbastanza insignificanti (ma, avendolo, era figo sganciarle sul campo di battaglia con un volo radente di quel bandito dello Shadow Bandit).


Lo Shadow Upriser, infine, era un'altra postazione mobile corazzata memorabile, che una volta trasformata si sviluppava in verticale e aveva una piccola piattaforma di atterraggio sul tetto. Spettacolo.


Mattel ha continuato a vendere la linea Starcom in Europa per tutto il '90 e il '91, come testimoniato da quel catalogo italiano del dicembre '90 linkato sopra, proponendo anche dei set come questo qui, che accorpavano più mezzi e personaggi. Sulle scatole e le decal delle versioni Mattel dei giocattoli Starcom sparì la bandiera USA e vennero eliminati i riferimenti alla NASA. Fancuore i giovani aspiranti astronauti, qui c'erano da far divertire i giovani selvaggi venuti su a pane e fantascienza.

La prossima volta torniamo a parlare di Coleco, per un'altra linea di giocattoli del cuore, dalla durata ancora più breve. Restate calamit... drizzate le antenne. 

Foto: wiki starcom.fandom.com/de, scan catalogo


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Commenti

  1. Erano bellissimi... tra l'altro ci ho giocato due giorni fa a casa i amici :D

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  2. Ho un ricordo molto sbiadito di questi giocattoli. Bellissimi e curati molto bene.

    Il simbolo dei cattivi è il simbolo di un importante clan giapponese, il clan Hojo.

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    1. Faccio il PDF su me stesso: simbolo del clan Hojo ha un vertice del triangolo che punta verso l'alto mentre quello della fazione dei cattivi ha un vertice del triangolo che punta verso il basso.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. https://i.pinimg.com/originals/3b/42/16/3b4216ec8270d2be5a21b56249c02c65.jpg e il mistero si infittisce...

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  3. In Italia il cartone è arrivato su odeon TV, ho visto di sfuggita qualche episodio, non ricordo molto! I giocattoli erano veramente belliFFimi, ma credo che in quel periodo io fossi in fissa con i dino riders e avessi dirottato tutte le finanze di quella santa donna di mia mamma sull'acquisto dei bestioni preistorici!!! Quanto erano fighi!

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    1. Grazie per l'imbeccata su Odeon. Ho trovato: aprile '88.

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    2. Durante la sua trasmissione sulla TV italiana, StarCom è stato doppiato interamente in italiano o solo sottotitolato in italiano ?

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  4. Spettacolo, ne avevo diversi e proprio recentemente li ho riesumati da un vecchio scatolone creduto disperso, purtroppo in condizioni non buonissime (effettivamente molti meccanismi sono saltati... però non so se è stato detto ma funzionavano SENZA PILE!). Fortunatamente ho salvato la Shadow bat con tanto di Parasite appollaiata sopra... e poi non conoscevo il Vampire ma sembra stràfico!

    Ps ma che nomi fighi sono Starwolf e Shadow-qualunquecosa?

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  5. Mi è tornato vagamente in mente il cartone, ma la linea di giocattoli era sorprendentemente avanti e anche parecchio sfortunata per essere stata adombrata da altri grandi nomi della stessa Mattel nello stesso periodo, cosa che non le ha permesso di lasciare grandi ricordi.

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  6. Fantastici!!!! Ricordo vagamente il cartone animato, ma ad un Natale mi regalarono lo Shadow Bat e ricordo benissimo quanto poteva essere splendido, tra l'altro il Maggiore Klag ancora troneggia (vagamente sbiadito lo ammetto) sul termosifone di casa.

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  7. Che belli che erano gli Starcom. Cercai di ricostruire lo Starmax Bomber con i lego (con poco successo devo dire) dato che i prezzi dei giocattoli erano pressochè inavvicinabili.
    Mi piaceva tantissimo l'approccio modulare e multiuso dei giocattoli, a differenza dei mezzi dei MotU che facevano solo una cosa e, per quanto fighi nel contesto fantasy, erano piuttosto infantili.

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  8. Erano stupendi! Avevo lo Starmax (chiesto a gran voce per il complenatale, che io nato a dicembre avveo diritto a un solo regalo ma grosso....ma vabbe stendiamo velo pietoso) il camion spazzatura e l'm6.
    La cosa dei cubetti era fatta cosi perche erano tutti intercambiabili nel vano cargo dello starmax, dove centrava o un veicolo piegato, o un cubetto con gli omini, o un container o la pompa di benzina spaziale e umido del camion :D (stessa cosa ovviamente anche per il camion spazzaturo :D) Belli li adoravo e gli omini erano fighissimi e dettagliati. Anche loro fanno parte delle cose che mi han fatto sparire :(

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  9. Erano veramente fighi, se ci ripenso sento ancora nelle orecchie il meccanismo di trasformazione meccanica. Come dice il doc i cattivi sono sempre più fighi, tipo lo Shadow Parasite che chiuso si incastra nelle ali dello Shadow Bat. Il simbolo dei cattivi poi era uguale al logo degli sci Fischer che proprio in quegli anni erano i miei sci, tutto torna :-)

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  10. li ricordavo molto vagamente, ma sono davvero figherrimi!

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  11. Ho ancora adesso lo Starmax Bomber come nuovo a parte l'ingiallimento della plastica e il meccanismo dell'hangar posteriore (che ad un certo punto ha smesso di funzionare) e un modulo "laboratorio medico" che si inseriva proprio nell'hangar posteriore sostituendo un originale modulo di colore giallo che fungeva da semplice alloggiamento per 4 ulteriori personaggi (ho ancora anche questo pezzo).
    Ricordo che all'epoca (forse '89 o '90) erano i giocattoli più belli che avessi mai visto.

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  12. Stupendi!! Io avevo lo Shadow Parasite e tre o quattro omini, purtroppo la navicella non ho idea di dve sia andata a finire ma ho ancora un paio di omettini.

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  13. Ne ho avuti diversi, ricordo lo shadow parasite e il battlecrane, fighissimi

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  14. So per certo di avere avuto un M6 Railgunner e forse qualcos’altro di piccolo, ma sono ricordi abbastanza nebulosi. Giocattoli molto fighi, comunque. Peccato sia andata male!

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  15. Confesso ,ho avuto lo starwolf e mi ci divertivo pure un sacco. Oggi ad un bambino un caccia che si ripiega a cubetto sembrerebbe una stupidaggine (e forse lo era veramente), ma allora faceva tanto core fighter! Del resto le citazioni da la fantascienza jappa non mancano: dai pupazzetti che erano un po' dianauti e un po'microman ,fino all' ultimo mezzo del listone che ha un aria un po' Dopp (per chi non sapesse ,caccia tattico del Principato di Zion nella guerra di un anno. Mobile suite Gundam, prima serie : pdf mode off). Ricordo chiaramente che lo starwolf era anche l'unico mezzo a non costare un rene e un quarto. Shadow parassite era forse più figo ma alla lunga lo scatto dei cannoni li rendeva asimmetrici. Mi ha stupito leggere dello scarso successo in patria, ma come una serie di autentica propaganda studiata a tavolino? Non me lo spiego. Specie negli anni di Rambo e g.i. Joe.

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  16. Meravigliosi!

    Giusto ieri (le coincidenze non esistono) ho trovato un Railgunner funzionante in sagrestia dopo la messa. Cosa ci facesse lì da 34 anni...

    L'anno scorso ho rispolverato la collezione (notevole, scopro oggi ce li ho quasi tutti) e il 90% dei meccanismi funzionava ancora, quindi posso controtestimoniare la longevità SENZA PILE di questi giocattoli magnifici.

    Aggiungo all'ottima recensione del Doc che il CUBETTISMO era l'aspetto che preferivo da piccolo: venivano delle combo pazzesche, perchè ogni modello (anche i più scrausi come lo skyroller) aveva il posto per smenarci dentro dei cubetti, prevedendo una quantità di combinazioni sufficienti a farti innamorare per i trent'anni successivi...

    Infine: solo io ho l'impressione che i TERRAN di STARCRAFT si siano ispirati al cubettismo degli starcom per i loro edifici?

    un salutone a tutti

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  17. Bellissima serie. Me ne mancano giusto un 5/6, ma sono prezzi per ora non abbordabili dal sottoscritto :(

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  18. All'inizio questo post mi ha gettato nella totale perplessità, poi ho letto "Magna Lock!" e mi è tornato tutto in mente, con un facepalm da spiaccicarmi il panino sulla fronte. Già, non li ho mai avuti, ma sembravano divertenti.

    Secondo me li ha avuti anche Jesse di Breaking Bad, che se ne vantava con gli amici: "Magnets, b**ch!".

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  19. Tra i giochi più belli che abbia mai avuto: mio figlio ha trovato dai miei il mio vecchio Starmax Bomber ed lo Shadow Bat di mio fratello, oltre ai due carri-armati/cubotti della Wave 1. Semi distrutti dagli anni, ma ancora fichissimi.
    Ci è andato in fissa a distanza di 30 anni; peccato non esistano più.

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  20. "La prossima volta torniamo a parlare di Coleco, per un'altra linea di giocattoli del cuore, dalla durata ancora più breve. Restate calamit... drizzate le antenne."

    .... insettoni pelosoni in arrivo ehehehe.

    per quanto riguarda starcom: mai avuto neanche uno (all'epoca ero già stato ritenuto "troppo grande" per i giocattoli), ma li ho sempre trovati fighissimi (oh, d'altronde, con meccanismi SENZA PILE ma a scatto come i mezzi e piedi magnetici come gli omini della linea diaclone, cosa vuoi dirgli?)

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  21. Li ricordo benissimo benché non ne ho mai avuto uno,mi piacevano ma non ero tanto scimmiato da volerli e alla fine sono finiti nei ricordi

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  22. Ho avuto modo di giocarci grazie al vicino filippino, (che le zie riempivano di giocattolame e robottame asiatico che qui sarebbe arrivato solo in seguito, ma questa è un'altra storia), e niente, quelle navicelle piramidali magnetiche non mi saranno rimaste nello scatolone delle meraviglie, ma nel cuore sì.

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  23. I malvagi portatori della Triforza...
    Ricordo a sprazzi il cartone, e in particolar modo lo Starmax Bomber. Mi colpì la sua ruzzola sul retro che faceva sganciare quelle biglie di metallo come bombe.
    Mai posseduto alcun pezzo della collezione però.

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  24. Hey doc, tutto bene con il terremoto?

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    1. Sì, tutto bene, grazie. A parte la paura (l'epicentro era a 2 km da qui) e un po' di cose rotte.

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    2. mi ero preoccupato quando il tg1 ha parlato di Rende :D

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  25. Porca miseria che ricordi!!! Io ho ancora da qualche parte il Battlecrane, che ormai aveva perso due zampe (dispari tra l'altro), il container giallo e il cannone anteriore, e il Laser R.A.T., ancora intero, ma per qualche motivo con il pilota del Railgunner al posto del suo originario (scambisti spaziali?). Invece mi pento ancora di aver a suo tempo scambiato l'uber figherrimo Shadow Bat (mi è rimasto il pilota) con... un gioco elettronico Gig Tiger!!! Prendetemi a sputi con le bic e le palline di carta!

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  26. L'Antro: il blog che ti apre i cassettini della memoria. Avevo totalmente cancellato questa linea di giocattoli finché non ho visto la foto dello Shadow Parasite! Ce l'avevo!

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  27. Buongiorno a tutti, beh che dire? Starcom è stata una linea meravigliosa di giocattoli che ha lasciato sicuramente il segno per la bellezza dei modellini. Io possedevo lo Shadow Parasite e il Battle Crane sul quale facevo finta che fosse un AT-ST dell'impero(all'epoca manco sapevo come si chiamasse). Attendo con ansia il prossimo post del Doc poichè già immagino di che si parlerà. Comunque, bellissima idea di catalogare i giochi dell'infanzia di noi "anta". Scopro rileggendo, tante perle che all'epoca non avrei mai notato. Fortunati noi ad averci giocato comunque.

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  28. Me li ricordo, molto belli, anche se per i cattivoni devo ammettere che c'è una certa "somiglianza" con i Blacktron Lego dello stesso periodo... Però i Lego sono posteriori, quindi mi sa che i designer danesi hanno preso più di uno spunto da questa serie...

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  29. Assolutamente belliffimissimi, ho ancora tutta la Wave 1, a parte lo Starmax Bomber e Starwolf (ereditati da mio cugino che però ha deciso di tenersi quei due)
    Funziona ancora tutto a parte i meccanismi del playset.
    Ogni tanto penso che dovrei procurarmi un secondo Shadow Parasite da agganciare allo Shadow Bat per dargli un look simmetrico, ma poi mi ricordo che spendo già troppo in Transformers e fumetti e allora rinuncio (non so per quanto ancora potrò resistere alla tentazione).

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  31. Per questo adoro questo blog. Copre tutti, ma proprio tutti i ricordi della mia infanzia. Questi in particolare me li ricordavo ma non riuscivo a trovare il nome. Sono corso a cercare tra le foto il carretto che avevo io!

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  32. Incredibile, questi li ho proprio mancati del tutto, non mi si accende nessuna lampadina.
    Ancora una volta posso dire che anche le sole grafiche delle confezioni mi fanno impazzire.

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  33. Faccio una domanda che magari potrà risultare stupida: Ma lo Shadow Bat che assomiglia paurosamente ad un caccia Stealth (F117-A) come design è stato creato sul modello dell' aereo vero o suo prototipo oppure è un concept di Coleco che poi è stato ripreso di gran lunga per le linee del caccia?
    Se non ricordo male l'F117 vide la luce ai più nella prima guerra del golfo del 91 ma magari era già noto nei prototipi...Boh!

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    1. Guarda Arcadia, non sono un esperto di aviazione, anche se mi sono sempre piaciuti i caccia, ma se non ricordo male il Lockheed F-117 Nighthawk era stato sviluppato già alla fine degli anni '70 e ha cominciato a volare nei primi anni '80, tanto da essere fonte di ispirazione per quanto riguarda la parte "stealth" per il MiG-31 di Firefox, il film con il grande Clint Eastwood (a sua volta ispirato al Lockheed’s SR-71 Blackbird). Quindi potrebbe essere stato sicuramente fonte per i "creativi" della Coleco.

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    2. Grazie Daniele! Non ne ero a conoscenza della sua storia anche perchè le forme del Bat veramente assomigliavano in modo fin troppoo impressionante al caccia vero e proprio. Per cui qualcuno della Coleco effettivamente ha visto e ha fatto quasi CRTL+V nello sviluppare il gioco.

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  35. erano anche i miei giochi preferiti, io avevo la navicella monoposto dei buoni e mio fratello la jeep dei cattivi, abbiamo continuato a giocarci anche dopo che erano mezzo rotti (nella grande lotta tra il Bene e il Male che e' avere un fratello quasi coetaneo, molti giocattoli venivano usati come armi improprie)

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  36. Il cartone non credo di averlo mai visto ma per quel che riguarda i giocattoli credo di aver giocato con la maggior parte della roba della Wave 1, erano piuttosto fighi anche se non sono un amante di spazio&astronavi.

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  37. Pierfedericomariawalter Bo1 marzo 2020 alle ore 16:38

    Del Diaclone ne hai parlato DOC? e del reboot?

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  38. Giga enorme bruschetta nell'occhio per gli StarCom! Li conobbi in prima elementare (1992-93) nell'anno in cui abitai a Civitavecchia per impegni lavorativi del babbo militare. Mia madre portò a casa lo Starbase Command HQ da un negozio di giocattoli che praticamente lo dava via perché nessuno si cagava la linea in sé. Avevo sicuramente anche la Shadow Vampire, il Laser R.A.T. e lo Shadow Blast Track (che fu regalato a me e mio fratello da un amico che non sapeva che farsene mi pare, tanto lui aveva una mega base semovente dei G.I. Joe, che gli fregava).
    Sempre del periodo civitavecchiese segnalo i G.I. Joe pezzotti che vendevano alla Coop di Tarquinia, i Korps!

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  39. Giusto per riesumare dal mettere a posto la cantina di famiglia sono saltati fuori nell'ordine: uno Shadow Parasite con personaggio, un Laser R.A.T., uno Shadow Raider purtroppo senza più i cingoli ma con il personaggio ed uno Shadow Vampire anch'esso con il suo personaggio. Tutti coi meccanismi funzionanti!

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