Le pubblicità fuorvianti di Topolino (parte X): marzo '71
Cioè, uno lo capisce. Avete visto le pubblicità del '78, una settimana fa, e vi sono sembrate strane di uno strano inarrivabile. È normale. Solo NON AVETE idea di quello che vi aspetta sotto l'apparentemente innocua copertina di Topolino 800 (28 marzo 1971, 150 lire) […]
LE ALTRE PUBBLICITA'FUORVIANTI SGUARAPPANTI DI TOPOLINO:
Un combattimento mortale "nella terza dimensione del mare". La terza, non la quarta o la seconda. Proprio la terza |
AAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! ECCOLA!!!!! AAAAAHHHHHHHH!!! GLI OCCHI!!!!! NON RIUSCIRETE PIÙ A CANCELLARE L'IMMAGINE DI QUEGLI OCCHI DALLA VOSTRA MENTE!!!! PRATOLINA!!!! AAAAAAHHHHHH!!! |
Ok. Ok, dai: è passata. Rincuoriamoci un attimo con Cipì e Cipà, i meravigliosi bambolotti di questa grandissima cippa |
Ora. Cioè. No, è che. Uno poi dice, ma… MA COSA MINCHIA CI FA UNA PUBBLICITÀ DELLE STILOGRAFICHE MONT BLANC DA PROFESSIONISTA RICCO ED EVASORE SU UN NUMERO DI TOPOLINO?!? |
La tortina all'albicocca e al cacao! Il rollino all'arancia e alla nocciola! "Arrivano le nuove favolose tortine Buondì Motta"! E… "Speriamo"? Come sarebbe a dire, "Speriamo"? |
Sono Dawn, Angie, Glori e Dale: se ci tendi le braccia si mettono in posa e piegano le gambe. Sono le fotomodelle Baravelli, e le sta aspettando fuori una macchina di Fede |
LE ALTRE PUBBLICITA'
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte I: ottobre 1982
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte II: novembre 1983
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte III: giugno 1984
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte IV: luglio 1988
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte V: 1 maggio 1983
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte VI: settembre 1982
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte VII: 8 maggio 1983
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte VIII: 5 giugno 1983
- Pubblicità fuorvianti di Topolino parte IX: 22 gennaio 1978
Sono morto. La cosa finale della colla è pazzesca :))
RispondiElimina=)) Spettacolo! Ma attento, doc, che se qualcuna tra queste agenzie pubblicitarie è ancora in giro... ti SGUARAPPA!
RispondiEliminaPuro genio!
RispondiEliminaAccipicchia!
RispondiElimina"Cristina" è telecomandata da "Mercoledì Addams"! "Pugsley", sulla destra, non ha l'aspetto giusto, ma la camicia a momenti ci azzecca!!! :D
Sulla "Fiesta",personalmente, ho un cortocircuito mentale di quelli emblematici... Hai presente lo slogan "Ti tenta tre volte tanto"?
Ecco, da piccolo io l'ho sempre inteso come onomatopea... :D Per me la merendina si chiamava "Fiesta ti-ten-ta". Sulla falsariga di "bim-bum-bam" & Co. :D ...E ne ho tantissime altre, pure peggiori!!! :D
e ti son sfuggiti i messaggi subliminali satanici sulla macchina della seconda pubblicità
RispondiEliminaSguarappare.. che voleva dire nel 71?
RispondiEliminaE oggi?
Allora non era un sogno! Esistevano davvero le Fiesta alla mandorla e al curaçao!
RispondiEliminaChissà come mai sono scomparse così, senza clamore... ignorate e dimenticate, la loro stessa esistenza negata come nel peggior 1984 orwelliano...
@NattyDoctor: non porti troppe domande! Fatti trascinare dalla suggestione onomatopeica!
RispondiEliminaIn ogni caso pubblicità veramente ansiogene...
Su google c'é una sola occorrenza del termine sguarappare. Questo post. Bisognerebbe chiederlo a chi quei testi li ha partoriti, ma mia madre mi ha sempre detto di non parlare con i drogati. Quanto alla fiesta, il problema era chiaramente il curaçao: non era abbastanza delicato.
RispondiEliminaIl che le rendeva merendine non adatte ai minorenni immagino.
RispondiEliminaInfatti, da piccola non amavo la Fiesta proprio perché era ed è tuttora troppo liquorosa. Adesso che sono grande la mangio se capita, ma non amando io le bevande alcoliche continuo a non andarne matta.
EliminaVorrei aggiungere una piccola nota ... La battaglia navale suacquea si chiama U-BOOT ... è scritto anche sulla scatola ... ma non era U-BOAT, ovvero abbreviativo di Undersea Boat, nave sottomarina?
RispondiEliminaE' qui diventato U-BOOT cioè Stivale subacqueo?
Sauro
P.S. No, ho controllat in Wikipedia. U_BOOT è il termine originale tedesco, che li hanno inventati, U_BOAT è la versione americanizzata.
La versione tedesca era più maneggIevole
RispondiEliminaquelli della Motta facevano le pubblicità e poi speravano?
RispondiEliminaOh, mio dio, non ho assolutamente parole. ma come si fa.
Io speriamo che me la mangio
RispondiEliminaQuella del Vinavil è veramente pazzesca. In quali altri modi ci si può divertire con la colla, se non SNIFFANDOLA?
RispondiEliminaOvviamente nessuno: si puntava direttamente ai bambini drogati.
RispondiEliminaOltre alla colla, le altre droghe dei poveri erano smalto per unghie, lacca per capelli e liquido dei tergicristalli; tutte sostanze che mandano in estasi annusandole (se il liquido dei tergicristalli non è stato sostituito dai prodotti del cane di Joe Bastianich...)
EliminaSecondo me volevano sfruttare l'onda lunga della "Coccoina". :D
RispondiEliminaOddio, guardando quei quadretti e quella tombola mi è venuto un flashback: che mi sia abbonato e l'avevo rimosso?!?
RispondiEliminaTranquillo, Noy: non ce lo diciamo a nessuno...
RispondiEliminaquesta volta ho rischiato seriamente l'infarto... la bambola pratolina popolerà i miei incubi! Doc ma tu compravi Topolino nel '71??
RispondiEliminaMa perchè tutte le pubblicità delle bambole sono in bianco e nero poi? Da esorcista!
RispondiEliminaE vogliamo parlare dei capelli del tipo della Fiesta? Ma l'ha presi a Big Jim 004?
La pubblicità Polistil, quella con il bimbo legato, ha un che di inquietante: c'è stà tizia dietro che dalla faccia sembra un trans e che tiene in mano non si capisce cosa ( e perchè poi ?).
RispondiEliminaIl bimbo non pare legato a una sedia, ma a un quadro: quella dietro sembra una cornice con un disegno al centro, ma forse mi sbaglio.
Strana lo stesso, questa pubblicità.
Le pubblicità delle bambole erano tutte realizzate da Dario Argento. Questo ormai mi sembra chiaro.
RispondiEliminaPda: chiarissimo. Erano la prova generale per la trilogia delle Tre Madri.
RispondiEliminaFederico: no, ovviamente no, ché son di fine '75. Primi Topolini in casa a fine '79, grossomodo. Ma si sono recuperati anche questi numeri del paleolitico e hanno queste pubblicità troppo lisergiche per non parlarne.
ha ha ha veramente divertente :)
RispondiEliminaSe c'è una caratteristica che non ha mai avuto il Mig21 è la maneggevolezza, figuriamoci la "maneggievolezza"...
RispondiElimina(Speriamo)
RispondiElimina@bender:
RispondiEliminama come? io il mio mig lo parcheggio che manco la smart... è maneggievolissssssssimo
@Bender: Datemi un Sukhoi Su-27 "Flanker" e vi solleverò il mondo! ;)
RispondiEliminaquesto è il blog più bello che io abbia mai letto. uno dei pochi motivi per i quali internet deve esistere. assieme a paypal
RispondiEliminaprossimo post digimon
RispondiEliminaPratolina ha l'aria di una di quelle che partecipano oggi a "Storie maledette", in onda in tarda serata (credo il sabato) su Raitre. Mi fa una pena...
RispondiEliminaMa come facevano a commercializzare roba simile? Guardate anche la postura...
Mont Blanc...REGALATEMI DISCHI, cose hi-tech...ma non una stilo. Uomo avvisato...
Non sono mai riuscito ad adoperarne una, sono come mio padre, per le penne. Per contro, mia madre le adora e le colleziona!
Carina la Cuoricina, solo che c'è chi è portato per la musica e chi non lo è. Anche colui/colei che non ha tale inclinazione, ha sempre un cuore che batte. Altrimenti, come farebbe a vivere. Il cuoricino doveva basarsi su un semplice circuito elettronico analogico (di PIC e PLC non si parlava ancora).
Il Rollino alla nocciola LO ADORAVO...mmmmmmmm...
Ma quello «speriamo» è vietato in un tipo di comunicazione persuasiva come quella della pubblicità o della propaganda elettorale.
I messaggi Polistil dei primi anni '70 erano invece divertenti, rivolti ad un pubblico sicuramente più sofisticato, come quello che più tardi si troverà a che fare con United Colors of Benetton e foto di esecuzione mafiosa. Alquanto innovativo, devo dire.
Ma chissà se i bambini fecero "crash test" sulla macchinina avuta in regalo dai genitori...per poi prendersi un vrtuin (sculacciata in dialetto della città di mio padre).
Il Vinavil lo DETESTO...mi ricorda i famigerati lavoretti, presi molto sul serio dalle maestre forse più della grammatica italiana e dell'aritmetica. E poi, col tempo, si avvertiva un lieve sentore di formaggio. Mio nonno dice che era per una certa presenza di...caseina, boh...
Più inebriante l'UHU, ma anche più tossico nonché infiammabile!
La colla che mandava in estasi me era la Coccoina, per il suo aroma mandorlato; il Vinavil invece lo trovavo divertente perché consentiva un gioco un po' horror che consisteva nello spalmarselo addosso, preferibilmente sul palmo della mano, e poi una volta asciutto strappare la pellicola che si era formata producendo con lo strappo un effetto "serpente che cambia pelle".
Eliminama hanno scritto davvero "sguarappa"!
RispondiEliminaIl mio capo c'ha la Mont Blanc, non credo sia evasore, ma sicuramente non è ricco...
RispondiEliminaA pensarci bene, però, gliel'hanno venduta rotta...Tutto quadra!
Lo sguardo della tipa che si "snakka" la Fiesta è effettivamente da p0rnachos. I capelli del tipo invece, sono di Cesare REgazzini, mhm mhm.
su "speriamo" sono morto, speriamo siano favolose? speriamo che arrivino? speriamo di riuscire a produrle? come ha fatto a non fallire la motta?
RispondiEliminaCredo anch'io allo "speriamo che arrivino". Per non fallire, la Motta ha prima incorporato la Alemagna (la sua principale concorrente che è fallita prima) e poi ha fatto comunella con la Nestlè (multinazionale del politicamente scorretto ma produttrice di ottimo cioccolato).
EliminaAdoravo quei Lego, ci costruivo casette di tutti i tipi, sia seguendo lo schema proposto sul pacco che andando a fantasia. In una scatola trovai addirittura i pezzi per costruire un'automobilina tre volumi color bluette, identica alla Prinz del mio vecchietto: infatti dopo averla costruita dissi proprio "oh, la macchina di papà!"
RispondiEliminaAvevo anche le fotomodelle Baravelli, erano veramente deliziose, delle Barbie bonsai (algidine stronzine?). Purtroppo in occasione di un trasloco le ho perse. Per rivederle avevo fatto una ricerca di immagini su Google con la chiave "dawn dolls", scoprendo così la collezione di una signora americana che ne possiede un centinaio. Chissà quanto varrebbero le mie se le avessi ancora.
RispondiEliminaINGLESE: il Kit Kat, prima di essere adottato dalla Nestlé, era un prodotto della Rowntree, l'azienda delle caramelle Quality Street. Tutto torna.
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