Luna 2069, Slam Dunk, Dash Kappei, Liberatore e le altre letture della settimana

Luna 2069 Jojo Slam Dunk Dash Kappei Bloodborne

Nuovo giro di Microletture, nuovo carico di fumetti e libri di tutti i tipi sciroppati negli ultimi giorni. Manga, comics, Leo Ortolani di nuovo nello spazio, rileggere Slam Dunk, la guida al sushi, le donne ignude di Liberatore e tanto, ma tanto, tanto altro [...]

Luna 2069 Ortolani

LUNA 2069
Editore: Feltrinelli
Pagine: 240
Quanto costa: 20
Dove si compra: Libreria, Amazon
Presidentesse: 5/5

Nuovo libro di Leo Ortolani sulla sfida umana al cosmo, dopo C'è spazio per tutti, e proprio come C'è spazio per tutti, anche Luna 2069 nasce in collaborazione con l'Agenzia SpazialeItaliana e quella Europea (Asi ed Esa. Usa è un'altra cosa). Rat-Man non c'è, o meglio c'è ma come alter ego di un certo imprenditore spaziale chiamato Mister... Mask, che a cinquant'anni dallo sbarco sulla Luna sta preparando una missione privata da affidare all'astronauta Fortunato (versione a fumetti di Luca Parmitano, uno dei nostri supereroi in carne ed ossa spediti lassù).

Gag come sempre riuscite, ché parlando di un fumetto di Leo è come dire che Messi conosce i fondamentali, ma quello che ti ha colpito di più di Luna 2069 sono l'accurata ricostruzione della vera storia della conquista dello spazio da parte dell'umanità, e la regia. Nel senso che il fumetto di Leo continua ad evolvere, mostrando quella maturità nella scelta di soluzioni grafiche e narrative, dal taglio fortemente cinematografico, già evidenziata in opere come Cinzia (se ne diceva qui).

Un qualcosa che c'è sempre stato, nei suoi lavori, certo, ma che in opere svincolate dalla serialità e dalla continuity di Rat-Man ha modo di scorrere in modo più, come dire, libero. Come quel povero parcheggiatore spedito nel vuoto da Mus... Mask. Va', un'Adele cadente: esprimete un desiderio, presto.


SLAM DUNK #2
Editore: Panini
Pagine: 224
Quanto costa: 7
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 5/5

Non avevi in casa un'edizione di Slam Dunk. L'hai letto, ai tempi (quando è stato? Vent'anni fa?), ma te l'avevano prestato. Puoi finalmente colmare questa vergognosa vergogna con la nuova edizione di Panini, che - recita la quarta di copertina - presenta "nuove copertine, nuove traduzioni e una nuova suddivisione dei capitoli". Sul manga in sé non c'è bisogno sostanzialmente di dire nulla, tranne che è uno degli spokon più belli di sempre, che Inoue è un fottuto mostro disumano di cui grazie al cielo Effe possedeva tutti gli artbook che ti mancavano, che qui era ancora molto evidente l'influenza del sensei a cui ha fatto a lungo da assistente, Tsukasa Hojo.

Se non avete mai letto la storia di Hanamichi, o ne avete visto solo la serie TV con le prugnette e le altre follie di Nicola, scendete a farvi una partitella con il club di basket della Shohoku, non ve ne pentirete. 


JOJONIUM #1
Editore: Star Comics
Pagine: 260
Quanto costa: 15,90
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 5/5

Ma pure qui: team #troppiricordi. Il primo numero de Le bizzarre avventure di JoJo, Star Comics, Lucca '93. Un miliardo e mezzo di anni fa. Quella copertina dallo sfondo azzurrino a righe orizzontali, con questi due tizi nerboruti (Jonathan Joestar e Dio Brando, avresti scoperto leggendolo) che sembravano saltati fuori da Hokuto no Ken, ma con i polsi snodati, come dei simbolici bigjimme.

Fast forward a 26 anni dopo, con la saga di JoJo diventata una lunga epopea, una serie anime amatissima, una serie di adesivi che da anni ti hanno tappezzato il portatile. JoJonium è una ristampa di pregio sfornata dalla Star: volumetti cartonati e rilegati di grande formato, con carta lucida e un'ottima confezione. Tutta la prima serie del manga, Phantom Blood, sarà coperta nell'arco dei primi tre volumetti, da qui a dicembre.

Ah, in una paginetta redazionale a fondo volume, Hirohiko Araki spiega che tutto è nato dalla voglia di disegnare Dio Brando (il villain con il nome da bestemmia creativa, si diceva già nel '93), non l'innocentino e da principio anche un po' soggetto Jonathan. E come ti sbagli.


BLOODBORNE #3 - IL CANTO DEI CORVI
Editore: Cosmo
Pagine: 112
Quanto costa: 12,90
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 3/5

Il mondo di Bloodborne ti ha affascinato quasi quanto quelli dei Souls, e ti interessava questo volume che raccoglie la miniserie Bloodborne: A Song of Crows della Titan Comics. Mini dedicata ad Eileen il Corvo, la cacciatrice con la sua maschera munita di becco, l'assassina di cacciatori che nel gioco si incontrava a Yharnam.

Scritto da Ales Kot e illustrato da Piotr Kowalski, Il Canto dei Corvi è un volumetto artisticamente interessante, ma esilissimo dal punto di vista della storia. Una sequenza di illustrazioni, una sorta di trip per immagini nella mente di Eileen, con un paio di altre vecchie conoscenze pescate dal gioco. Bello, ma non so se ci vivrei.


L'ATTACCO DEI GIGANTI #28
Editore: Panini
Pagine: 200
Quanto costa: 4,9
Dove si compra: Libreria, Amazon
Presidentesse: 3/5

Hai trascorso le prime trenta, quaranta pagine di questo numero 28 de L'Attacco dei Giganti a sbuffare, a chiederti quando sarebbe finito. Il numero, ma più in generale questo manga. Eldiani, Marleyiani, la rava, la fava, pagine su pagine di dialoghi inutili per allungare il brodo, di quelli che a Hajime Isayama escono peraltro malissimo.

A un certo punto, però, si palesa quel certo turn heel, Zeke si prende la scena e c'è caso che quello che viene dopo sia un minimo interessante. Visto che alla conclusione della serie, si diceva la scorsa primavera, mancherebbero "uno o due anni", magari fai a tempo a non pentirti di averla continuata a seguire per tutto questo tempo. Non spoilerate niente dalla lettura delle scan, please, LALALALALA non sento LALALALA.


USAGI YOJIMBO: KIRISHITAN
Editore: ReNoir
Pagine: 200
Quanto costa: 19,90
Dove si compra: Libreria, Fumetteria
Presidentesse: 4,5/5

Ti sei perso per strada, nella carrellatona delle microletture post-Lucca, due dei volumi che hai portato a casa con dedica e disegnetto, dopo aver avuto il piacere di introdurre un incontro con i loro autori. Il primo è un cartonato di Usagi Yojimbo di Stan Sakai. Kirishitan è il nome con cui venivano chiamati in Giappone i cristiani durante il periodo Edo (traslitterazione nipponica del termine portoghese cristão). Un periodo in cui la loro religione era proibita e i suoi fedeli perseguitati. Usagi e l'ispettore Ishida si trovano a indagare perciò, dopo un fatto di sangue, su un certo libro che sta creando scompiglio...

Volume godibilissimo, perfettamente fruibile anche per chi non abbia mai letto nulla della saga di Usagi Yojimbo, per la storia in sé e per la ricostruzione storica (a partire dall'abiura mediante calpestamento, il fumi-e). Su Amazon non è ancora disponibile, solo prenotabile, ma lo trovate in libreria e in fumetteria.


DASK KAPPEI - GIGI LA TROTTOLA #1
Editore: Star Comics
Pagine: 356
Quanto costa: 8
Dove si compra: Fumetteria, Amazon
Presidentesse: 4,5/5

L'altro autore coinvolto in quella chiacchierata lucchese era Noboru Rokuda, il papà di Gigi la Trottola (Dash Kappei). Pur con tutto l'affetto per il cartone di Gigi, il manga dà la birra all'anime, che a un certo punto si sono trovati a dover riempire di altre cose. È disegnato molto bene, ha quel mood da manga dei primi anni 80 che adori, un (bel) po' figlio anch'esso di Lamù. La faccenda delle mutandine non è poi troppo creepy, dai.

(Insomma).


L'ARTE DEL SUSHI
Editore: Star Comics
Pagine: 160
Quanto costa: 14,90
Dove si compra: Libreria, Amazon
Presidentesse: 4/5

Un francese che parla di sushi? Sì, e partendo da Milano, nel senso che L'arte del sushi descrive nelle prima pagine la mania per il sushi che ha contagiato tanti paesi, spadroneggiando in Italia soprattutto all'ombra della Madonnina. Per scoprire i segreti del sushi, le tecniche di preparazione, quello che si fa e quello che non si fa quando lo si mangia, Franckie Alarcon si reca in Giappone e apprende il tutto da alcuni maestri del settore.

Quella che segue è una rassegna non solo dei vari tipi di sushi, dei coltelli usati per tagliare il pesce e dei metodi impiegati per farlo, ma anche delle tipologie di sakè, e perfino della preparazione del wasabi. E alla fine ci sono pure un po' di ricette interessanti. Anche se quella roba dei parassiti ogni volta ti terrorizza e ti passa la voglia di mangiare qualcosa che non sia stato nell'abbattitore per dodici anni o cotto in un altoforno.

Nostalgia per il mercato del pesce di Tsukiji, che in tanti viaggi a Tokyo hai visto una sola volta, tanto, tanto tempo fa. E che c'era, e ora non c'è più.


LIBERATORE: BODY COUNT
Editore: Feltrinelli
Pagine: 60
Quanto costa: 39
Dove si compra: Libreria, Amazon
Presidentesse: SV

Da Feltrinelli ti è arrivato questo volumone cartonato, un artbook da 39 carte con stampa pregiata inclusa, che fa il paio con quello di Manara, Red Light, di qualche mese fa. Nel senso che è pieno allo stesso modo di donne nude. Molto nude. Tanino Liberatore, uno dei papà di Ranxerox, è un maestro nella raffigurazione dei corpi, e qui la sensualità e la carica erotica di molte delle figure ritratte è ovviamente notevole.

La stampa da appendere, però, è in versione con biancheria, perché l'originale, mostrato all'interno del volume, è con seni e pelo pubico al vento. Giusto per evitare i coppini sulla nuca quando viene Padre Gerolfo Portabene a benedirvi la casa prima di Pasqua.

E questo è quanto, deboscia: voialtri cosa state leggendo/avete letto di bello negli ultimi tempi?



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Commenti

  1. Da prendere (a Natale) Body Count del mitico Lib.
    Invece, per me, da prendere subito Slam Dunk: come te ho letto l'edizione Panini (costola arancione) secoli fa, prestatami da un amico. Si deve rimediare.
    JoJo come te letto negli anni '90, non ricordo nemmeno a quale saga mi fermai (erano poi arrivati in Italia, su un treno...) mi sono un po' perso ma prima di morire mi ci rimetto.

    Moz-

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  2. Con Jojo facciamo che aspetto che arriva a Steel Ball Run e poi forse e' la volta buona che mi ci metto a leggerlo.
    Certo che ai tempi della primissima edizione non se lo filava praticamente nessuno. Non poteva nemmeno contare su una serie animata a fare da traino (a parte alcuni OAV).
    Era quasi un manga di nicchia, apprezzato da quei pochi che ne avevano riconosciuto il potenziale.
    L'errore madornale era stato di paragonarlo direttamente a Hokuto no Ken, quando in realta' era un'altra cosa.
    Ah, ecco. Tra le poche cose che avevano fatto, il picchiaduro della Capcom (incredibile a dirsi. Ed era pure bello. Se fanno il Dreamcast mini e ce lo mettono, roba che lo piglio al volo. La versione ps1 non era male ma graficamente faceva schifo al gatsu).
    Certo che...cosa sara'? La terza volta che lo ristampano? E pure Slam Dunk. Per non parlare di Dragon Ball...
    Ho come l'idea che continuino a insistere coi classici perche' di nuovo non c'e' nulla di decente, al momento...

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    1. 1) Oh, a me Steel Ball Run non ha detto granché, sarò io...

      2) Sul paragone Jojo/Ken mi pare che autore ed editore copiassero apposta quello che tirava all'epoca.

      3) Che i classici vengano continuamente ristampati mi pare la giusta normalità delle cose.

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    2. Steel Ball Run, ho aspettato due anni prima che annunciassero la versione coi volumi con cui avevano fatto le prime 6 serie, quando arrivò mi fiondai con tutto me stesso e non mi pentii, spero sia così anche con Jojolion, ma aspetterò un po' di anni mi sa.

      Questo per dire che capisco il cruccio di aspettare nuove edizioni

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    3. Mah, anche a me Steel Ball Run non mi ha detto nulla, alla prima lettura.
      Proprio perche' Jojo e' uno dei miei manga preferiti voglio capire perche' quella parte mi risulta cosi' indigesta.
      E non e' l'unico, tra l'altro.
      Vedi Rat - Man. Col gigante siamo di nuovo alla saga dei Sacrificabili.
      E di nuovo rischio di mollarlo.
      Non c'e' niente da fare, sembra che in alcune opere ci sia un punto oltre il quale mi stufo patologicamente.
      Di manga che mi siano piaciuti davvero, negli ultimi anni...ne ho visti pochissimi.
      L'ultimo e'stato Lock Up di Saruwatari.
      E prima ancora Shigurui di Takayuki Yamaguchi. Che mi ha tenuto incollato fino all'ultima pagina. Nonostante lo abbia trovato una roba assolutamente folle e malata. E persino raccapricciante, sotto certi aspetti.
      Ma VOLEVO vedere come finiva.
      Voglio dire, visto che si parla di Inoue...persino lui mi pare che con Vagabond si sia arenato.

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  3. Il volume di Ortolani ho incominciato a leggerlo ed è veramente divertente. Adesso lo riprendo in mano e lo finisco.
    Slam Dunk è da recuperare tassativamente, l'anime mi piaceva ma il fumetto promette di essere molto meglio.
    Bloodborne l'ho comprato come ho comprato tutti i fumetti di Dark Souls. Non ho ancora letto tutto ma i volumi sono un po' cari. Della Cosmo aspetto il cofanetto di The Massive e i numeri successivi di Caput Mundi.

    Parlando di Noboru Rokuda il numero di Dash Kappei l'ho comprato e sono riuscito anche a farmelo autografare. Volume sicuramente più curato rispetto alla prima edizione. L'opera più bella pubblicata in Italia dal maestro rimane F-Motori in Pista ma consiglio a chi volesse recuperare altre opere del maestro Billy The Kid e Sky. Billy The Kid si spiega da solo mentre Sky è una raccolta di storie brevi sul volo. Le storie di Sky sono molto belle e fanno riflettere, unico neo è il volume non molto curato stampato in carta patinata.
    Allegato a Billy The Kid c'è una bella intervista al maestro in cui narra un interessante estate passata su di un'isola.

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    1. Contando che l’anime di Slam Dunk può essere tranquillamente additato come uno dei peggiori adattamenti televisivi mai prodotti di un manga (a parte l’animazione della sigla di apertura che era veramente fatta bene), ti straconsiglio di recuperare la versione su carta stampata, opera superlativa.

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  4. Purtroppo per il volume di Leo non posso confermare l'ironia, ormai la modalità di introduzione delle battute sono quasi prevedibili e alla fine mi è sembrato poco appassionante, confermo invece la regia della tavola e degli stacchi, geniale come sempre.
    Per Usaji Yojimbo invece mi chiedo quando ci sarà un'edizione completa e cronologica in italiano degna di questo nome...

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  5. Io sono ho in cirsi di lettura l'ultimo di Zerocalcare: scuola di pizze in faccia. Raccolta delle sue striscie su blog e pubblicazioni varie. Dal tono più "leggero" rispetto ad altri lavori. In certi punti una sorta di prologo a Macerie Prime.

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  6. 1) Sulle persecuzioni dei cristiani in Giappone consiglio Silence di Scorsese (con i bravissimi: Kylo Ren, Ra’s al Ghul e lo Spidey sbagliato, il quale più che da un convento sembra arrivare da una spiaggia californiana, e probabilmente è così, ma è bravo pure lui). Occhio che, pur bellissimo, è un film lento e di atmosfera; al cinema rendeva alla grande ma magari in home video non guardatelo se siete stanchi dal lavoro.
    1bis) A proposito di Scorsese, attendo con ansia la rece di The Irishman (già visto al cinema because Cineteca di Bologna).

    2) Quasi finito Kongō Banchō, perché è dell’autore di Seven Deadly Sins e ne volevo ancora. Caruccio, un battle shonen da manuale.

    3) Quasi finito L'universo, gli Dèi, gli Uomini di Jean-Pierre Vernant, perché ultimamente sto in fissa coi miti greci e finito questo è la volta buona che mi sparo l’Odissea (Garzanti, ché già l’Iliade in prosa mi era piaciuta).

    4) La GUIDA DA COMBATTIMENTO AI MOSTRI GROSSI de i400calci (maiuscole obbligatorie) me la sto proprio gustando, e a Lucca mi sono fatto autografare il volume da tipo 7 redattori.

    5) Appena iniziato There Is a God di Antony Flew in inglese, vedremo.

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  7. Sul lato fumettistico, non sto leggendo nulla, a parte qualche scan così a perdita di tempo.
    E sul versante libri invece, ho terminato recentemente Gli Annientatori di Gianluca Morozzi (consigliato, anche se non è il suo capolavoro), e ora sono alle prese con Fuoco e Sangue, il prequel sui Targaryen... sempre in (vana) attesa che quello str**** di Ciccio Martin rimetta mano al word processor.

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  8. Per i fumetti sono dietro la War of THE Realm di Thor e mi alterno alla traduzione di One Punch e Shinya Shokudou ( Midnight Diner ) . Ed avendo scoperto che Bao la vuole portare in Italia sono in super scimmia gigante

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  9. Continuo a non condividere il tuo disappunto per la svolta "politica" di Attacco dei Giganti, per me è proprio ciò che ha elevato il manga da shonen calciaculi a seinen maturo.
    Detto questo confermo che mi è capitato varie volte di perdermi durante la lettura, la trama e le macchinazioni sono molto intricati e cervellotici.

    Poi il nuovo numero di Outcast dopo una pausa piuttosto lunga. Spiace perché adesso è interessante, ma cazzo, è stato lentissimo per svariati numeri e onestamente la scimmia si è smaterializzata a questo punto.

    Poi il nuovo fumetto di Gipi.
    Poco da dire qui, non penso sia il miglior lavoro di Gipi, ma siamo a livelli elevati.

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    1. Bada che non ho scritto che non mi piace la svolta politica (l'hai messo tra virgolette, ok, ma complotti e macchinazioni sono alla base del tutto sin dai primi numeri, prima con Historia, poi con tutto il resto. Mica son sorti per la faccenda di Marley), ma il modo pedestre in cui è raccontata in diversi numeri, per occupare il maggior numero di pagine possibile. Poi chiaro, i gusti sono gusti eccetera eccetera. Ma non è un "disappunto per la svolta", è come la si mette giù. È diverso.

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    2. Ah, ok, capisco perché potrebbe essere considerata pedante nonostante non sia d'accordo.

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  10. letto ,tra le altre cose il primo numero di Gigant di Hiroya Oku ,è un manga nel suo classico stile,se vi è piaciuto Gantz vi piacerà anche questo

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  11. Mi soffermo su Capitan Erik, ultimi due volumi enciclopedici acquistati a Lucca. Originariamente pubblicato sul Giornalino negli anni '70-80 e' stato recentemente ristampato dal Allagalla in bianco e nero. Sceneggiatura di Claudio Nuzzi (inchino) e disegni di Giovannini-Micheluzzi.
    Un inno all'avventura e alla libertà, trame per ragazzi ma con spirito adulto (tradimenti, morti ammazzati, torture).
    Fa rabbia parlarne perché sarebbe potuto diventare una serie animata di tutto rispetto, ma questo è storicamente il punto debole del fumetto italiano.

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  12. Bodycount di Liberatore è molto probabile che lo prenderò : ci sarà a breve la sua presentazione con la presenza del Maestro Liberatore e quindi( ^^)
    Concordo su Attacco dei Giganti: ho da poco finito di guardare la terza stagione stupendomi da aver fatto un ottimo lavoro ché il manga è assai noioso.
    Preso anche io Dash Kappei grazie a Drakkan a LuccaComics con annesso autografo , e dedica grazie all'intervento di mia moglie.
    Non ho voluto prendere Slam Dunk perché ho preferito buttarmi sulla la ristampa dell'Immortale, sempre da Panini.
    Stato questo sabato alla presentazione dell'ultimo di Gipi, che veniva intervistato da Daniele Caluri: davvero un ottimo incontro. Ed infatti preso appunto l'ultimo di Gipi e il nuovo Don Zauker, con annesso autografo e dediche.

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    1. Dove la presentazione ???

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    2. Liberatore sarà il 28 novembre a Milano, poi venerdì 29 a Bologna e sabato 30 a Firenze. Tutte belle varie e rispettive Feltrinelli.

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  13. Slam Dunk: mi invaghii di quell'anime su Mtv quando avevo esattamente la metà dei miei anni odierni...ed era grossomodo l'età dei protagonisti dell'opera, la scuola faceva parte della loro vita come della mia, il doppiaggio era qualcosa di assolutamente fuori di testa e ci lasciava ad occhi sbarrati a dire "ma veramente ha detto ciò?"...
    Riuscii a leggere il manga solo tramite scan, ora finalmente con questa ristampa va a far parte della personale collezione...
    Rimane sempre bellissimo, solo che a leggerlo appunto al doppio dell'età crea quei cazzotti di nostalgia che a volte fanno interrompere la lettura (stile Giovanni & Luci a san Siro). Perchè oltre ad essere un fantastico manga sportivo, Slam Dunk ti faceva proprio immedesimare nei panni dei protagonisti: Hanamichi e l'amore verso Haruko, un saluto nel corridoio, le situazioni in cui si trovavano da soli, lui iniziava a fantasticare la qualunque su di loro e alla fine non si combinava mai nulla, succedeva spesso anche a me e forse a tanti altri... erano gli anni in cui Ligabue in "Eri Bellissima" affermava che gli occhi del bambino quelli non li danno proprio dietro mai... E superati i 30 (da qualche anno), dopo più di qualche Haruko, ti rendi conto di quanto cavolo fosse vero, di quanto quegli anni inesperti, intensi e sognatori siano irripetibili...
    La vita trai venti e i trenta è un vulcano, una "Spirale ovale" citando un'altra canzone di quegli anni... A 30 ti giri e, se non l'hai già fatto, il pensiero di cercare stabilità inizia ad essere più comune (per tanti, non per tutti), e il ricordo di quegli anni complicati e spensierati, incerti e pieni di sicurezze sul cosa farò e cosa diventerò, a volte riaffora con dei montanti alla Balrog che ti fanno vacillare...
    E niente, ad ogni volume di Slam Dunk va così, stiamo al terzo, magari andando più avanti aggiungo un po' di pelo sullo stomaco...

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  14. Slam Dunk è tutt'ora il mio manga sportivo preferito

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  15. Cavolo, che voglia di leggere Slam Dunk che mi hai fatto venire! Non lo farò, in questo periodo, però che voglia... Comunque Inoue è un mostro di disegnatore, eccezionale.

    Dal canto mio dall'ultima puntata ho letto soltanto Volt s2n5, e niente, piaciuto anche questo numero, anche se un po' meno del precedente. Spero che dopo la fine di questa stagione saremo lasciati in sospeso meno a lungo dell'altra volta.

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  16. Liberatore sarà il 28 novembre a Milano, poi venerdì 29 a Bologna e sabato 30 a Firenze. Tutte belle varie e rispettive Feltrinelli.

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  17. Doc, nell'Antro non trovo nulla sulla Bug Comics. Mai letto nulla?
    Sta uscendo Samuel Stern, pensavo di prenderlo. Mi ispira

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