#iorestoacasa quando eri rEgazzino e non c'avevi Internet (e speravi che il Gigante Grissino conquistasse il mondo)

Gigante Grissino

Sono giorni in cui stai in casa. Per una faccenda di responsabilità, di persone in famiglia più esposte, del fare la cosa giusta, della fobia che giù nelle strade va, come la follia della sigla di Kenshiro. Sul balcone di fronte, per dire, c'è una vecchia col cappello che sembra Rick Grimes con un po' meno barba. Stai in casa, e come tutti speri passi presto. Ma oggi stare a casa è semplice, c'abbiamo il mondo dell'entertainmento in mille forme, sotto il naso. Da rEgazzino, quando a casa ti teneva la febbre, era un altro paio di maniche. "Che facevi in quei casi?", ti ha chiesto ieri sera Effe, a tradimento. E ti si è riversata sulla testa una pioggia di ricordi che manco la bonanima di Takahata e quella tizia che voleva andare a vivere in campagna come Toto Cutugno [...]

Il libro della giungla

È il Natale del 1983. Sei a casa dei nonni, hai una febbre da cavallo quasi da livello mandrakata. Sei solo. Ti fanno compagnia, 40 amiche le tue carte delle pagine dei fumetti di Braccio di Ferro in cui la versione chaotic evil dei Puffi, i Ming, purtroppo non conquistano il pianeta come avresti voluto. Nè ci riesce, qualche pagina dopo, il tuo idolo, l'incompreso Gigante Grissino. Un fallimento su tutta la linea.

Hai questo album di figurine de Il Libro della Giungla, e il fatto che le tue condizioni immagini siano gravi, anche se ti hanno lasciato da solo - è morto qualche parente? Ha figliato qualche parente? Qualche parente è stato rapito dagli UFO nel primo caso di alien abduction della Penisola Sorrentina? Perché diavolo sei da solo in casa, quel giorno? - è testimoniato dal gran scialare di pacchetti di figu che ti hanno comprato insieme all'album. Se si andava sopra i cinque, ai tempi, era un'occasione speciale, tipo richiamo di una vaccinazione dolorosa. Dieci, come quel giorno? Ti sentivi già pronto a parlare con l'Altissimo, come Marcellino pane e vino.

Ma è il 1983, Altissimo è solo un ministro, per la febbre c'hai gli occhi tipo Mowgli ipnotizzato dal serpente Kaa, e le figurine le incolli tutte storte. Cioè, più storte del solito. Chi c'era l'altra sera sa che non hai mai imparato. Manco mo'.

Cujo

Un paio d'anni dopo decidi di vivere il remake di quei giorni con il febbrone a casa di nonna. Niente giochi con tuo cugino Marco, futuro soldato della guerra dei fischiabotti. Niente album di figu e, a quanto ricordi, niente fumetti. C'era solo questo vecchio televisore di nonna, un telefunken ad energia atomica degli anni 70, austero come una notte di pioggia a Berlino, su cui guardare i cartoni che passavano su Napoli Canale 21. Ma il telecomando non funziona bene, dal letto non puoi cambiare emittente.

A un certo punto si materializza una cugina più grande, una parente per cui hai sempre provato un affetto sincero e perciò chiameremo CuginapiùgrandeStronzacoibrufoli. Le chiedi con un vocino se può farti la cortesia di cambiare canale in TV, ecco, ché Daltanious è finito e ora danno una telenovela argentina di gente disperata con i capelli talmente pieni di lacca da essere impermeabili. La CuginapiùgrandeStronzacoibrufoli, manco le avessi chiesto di portare sulle spalle sacchette di cemento da 50 kg, sbuffa, fa le facce, sbuffa un'altra volta e infine pigia un paio di tasti a caso. E ti lascia a guardare un film in prima serata appena iniziato.

Annebbiato dalla febbre, vedi per la prima volta in vita tua Cujo di Lewis Teague, tratto dal romanzo omonimo di Stephen King. Per un bizzarro riflesso condizionato, da allora, ogni volta che incroci per strada un San Bernardo, fuggi via gridando AAAAHHHHHHHHHHHHHH!!! AITE!!!.

Strano, ve'?

Vip mio fratello superuomo Bruno Bozzetto

Un altro anno avanti. È l'86? È sempre l'85, ma in un altro mese? Boh. Sei nella stanzetta che dividi con tuo fratello. Sotto al televisore, nella libreria a cubo, ci sono il Castello di Grayskull e il fortino del west dei Super Charly, i Playmobil pezzotti. Ci sono i pupazzetti dei Masters infilati in un bidone di latta colorato da stanzetta anni 80, i Transformers, i GI Joe, i Topolino messi in fila, le raccolte Corno dei super-eroi.

Dev'essere comunque Natale, perché in TV in quei giorni danno i lungometraggi animati classici di quel periodo, come Le 12 fatiche di Asterix e Lucky Luke - La ballata dei Dalton. A un certo punto parte un altro classicone, Vip - Mio fratello superuomo di Bruno Bozzetto, e qualcosa nel film, non ricordi cosa, ti fa commuovere.

Magari è il clima natalizio, magari è che sei sei chiuso lì e non puoi esser fuori a detonare miniciccioli come gli altri giovani selvaggi della banda, magari è che non hai fumetti, e, l'avrete capito, la clausura da febbre senza fumetti la vivevi malino. Magari è che a un certo punto ti è presa una prima, strana botta di nostalgia da decenne, e non vorresti essere solo.

Poi non ricordi bene quello che è successo dopo. Solo che tuo padre a un certo punto era nella stanza, ti accarezzava la testa e ti prometteva che, appena guarivi, ti avrebbe portato da qualche parte. Solo tu e lui, come ai vecchi tempi, cioè tipo due anni prima. E sì, aveva con sé una pila di fumetti nuovi, tutti per te: Geppo, Topolino, Storia del West...

E poi tipo piangevi, ché eri felice, però come al solito un po' te ne vergognavi e dicevi che era colpa della febbre e di Minivip, ecco.

E i vostri, di ricordi da reclusi in casa col febbrone da rEgazzini, deboscia? 
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Commenti

  1. beh, i miei ricordi di febbre d'infanzia sono legati sopratutto alle mattine di italia 1: A-Team, Supercar, Mac Gyver, Hazzard, ecc. + La Signora in giallo all'ora di pranzo...

    poi ovviamente arrivavano i cartoni del pomeriggio ma il ricordo più bello era quello delle serie della mattina, che quando stavi bene non potevi goderti in quell'orario.

    il tutto solitamente seduto sul tappeto di casa circondato da mattoncini Lego cercando di costruire robottoni improbabili o auto ultra performanti.

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  2. ricordi di casi straordinari, malattie esantematiche, tipo 1982 con il morbillo e l'album di "Espana 82", con pacchetti e pacchetti di figurine... e consuete influenze di stagione, con febbri e febbrone e l'indispensabile soccorso delle nonne che, di pomeriggio, arrivavano a casa, portando dolciumi di sopravvivenza e numeri di "Cartoni in TV", del corrierino et similia...
    e mio padre che arrivava la sera, con un atteggiamento preciso preciso a quello di tuo padre... e già...

    Poi, dal 1987 (terza media), niente più febbroni di stagione (avrò l'anticorpi di Oscar Pettinari/Troppo Forte?), con l'eccezione del servizio militare e una "botta a 40°", dopo i vaccini... ma, nonostante ciò, non è proprio il caso di fare gli sboroni e sfidare il virus, anche se qui in Sicilia per adesso è tutto più ovattato.... sono libero professionista e ho uno studio... sto a casa più che posso, ma a volte debbo andare....

    Keep Holdin' On, Deboscia! (come dicevano i Simply Red)

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  3. ...anche il mio cane si fa forte e abbaia alla malinconia...

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  4. Ore 07.00 - 09.00: Puffi, Tartarughe Ninja, James Bond Junior, ...
    Ore 09.00 - 11.00: A-Team, McGyver, ...
    Dalle 11.00 in poi: Mondial Casa ("Alza la cornetta..."), Caldobagno ("Caro, sei in bagno?"), Rotowash ("Giragiragiraaaaa..."), Prodotti Delonghi sfusi: Forno a Microonde ("Si pulisce da solo!"), Tasciugo ("Il canal! Chi gà sciuga il canal?!?"), Pinguino ("Tutti volere...")... Alle 11 e un quarto avevo voglia di andare a scuola.

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  5. Anche per me flooding di figurine, e conseguente montagna di doppioni da gestire. La febbre mi ha iniziato ai Super-Eroi (DC), avendo esaurito tutto il Topoliname disponibile in edicola, i miei notarono la ricomparsa di Batman e Superman, che loro leggevano ai tempi della Mondadori e ne presero un numero.
    Chissà se mia madre se lo ricorda ancora, quel giorno, quando guarda gli scatoloni di comics che ancora le invadono casa.

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  6. Madò Doc, che flash, mi sono commosso pure io. I ricordi della febbra, e come se li ho!
    Ricordi sparsi qua e là:
    - Erano i primissimi '80's, avrò avuto 4/5 anni e comunque non andavo a scuola. Superfebbre al secondo giorno. Dopo una notte delirante mi sveglio e mi ritrovo mio padre, che se la rideva con quel sorriso tra la presa in giro e la tenerezza che gli ho sempre visto con i bambini e mi apre davanti alla faccia una busta di plastica gigante tra piena di topolini trafugata da un suo cliente che la stava buttando via. Mi pareva di sognare, ma erano i 38 e mezzo. Il mio preferito, quello che guardavo sempre nel lotto era quello con la pubblicità dei micronauti con Lord Emperor, caxxio che figo!
    - Qualche anno dopo, rimango steso sul letto a casa. Arriva un topolino, ora so leggere e mi fisso su un'avventura di Paperoga, Paperino e Gastone alle prese con una paperina trovatella che chiamano Lucy. Le altre avventure mi annoiano ma mi salva ancora una volta babbo: Fumetto dei Transformers della Play Press con gli Insecticons. Ad avercelo adesso quel fumetto, minimo erano 25 euro di roba...
    - Salto il racconto di quella volta che ho preso la febbre da nonna in campagna e alla televisione c'era solo quel pistola del cagnolino Boomer...
    -Attenzione si sale di livello: Arrivano finalmente in casa i fumetti di supereroi grazie a quel numero 24 di Iron man della Play. Credo fosse il '90 e lo Zione era ancora alle elementari. Il solito papà, grande promotore di letture e avventure televisive si era qualche settimana prima sfogliato il fumetto che avevo comprato e inizia a memorizzare le copertine dei numeri che escono quel mese delle altre testate con il seguente risultato: a 39 di febbre si presenta con diversi albi tra cui Silver Surfer e Wolverine (il mio preferito) con "l'affare Geenna Stone" pieno di vampiri. Credo di aver sfebbrato quella sera stessa.
    Eh si, con la febbre poca televisione, perchè ne avevamo una in sala e basta, la ricorrenza classica erano sempre i fumettini con protagonista lo stesso eroe, mio padre (che tra l'altro in quel frangente fu anche grande maestro nel farmi apprendere l'arte di passare malato anche quando non lo ero tipo sfregare il termometro sulle coperte o metterlo vicino alla lampadina della bagiour, top genitore!)

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  7. Io ho questo ricordo vivido: ero in prima o seconda elementare, quando mi ammalai tipo per una settimana. Mio padre arrivò con un fumetto "strano" per i miei soliti standard Topolino-Bianconi: anzitutto il formato grande, e poi lo spessore, perché si trattava di una raccolta per leggere tanto e spendere poco. Era una "Raccolta della Pantera Rosa", dimenticata edizione Cenisio degli anni '70, che comprendeva appunto due fumetti della Pantera Rosa e uno - meraviglioso - di "Pepito", di Luciano Bottaro, edizioni Cenisio. Quest'ultimo mi piacque incredibilmente, tanto che ancora oggi ho una passione per questo piccolo corsaro e ne sto tuttora collezionando TUTTE le storie ed edizioni italiane, seppur con qualche difficoltà perché il personaggio nacque negli anni '50. Ah: quella "Raccolta della Pantera Rosa" ce l'ho tuttora, non sottomano, ma in una delle tante scatole di fumetti stivate nel sottotetto. La prossima volta che ci salgo, magari quella scatola la trovo e la riporto giù :)

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    1. E mi è venuto in mente un altro ricordo, meno gradevole: avevo forse dieci anni e la febbre alta. Ho quest'immagine di me sul divano della sala, avvolto in un plaid, che guardo in televisione "Ciao Ciao" su Italia Uno con i Banana Split che cantano e ballano come fricchettoni, mentre io ho una forte nausea. Sicuramente quest'ultima dipendeva dall'influenza (allora si portava l'«acetone», mai capito bene che malanno fosse), ma da allora non ho mai più potuto sopportare i Banana Split. Non che loro fossero già particolarmente simpatici di suo, beninteso; ma questa specie di involontaria "Cura Ludovico" ha certamente avuto il suo peso.

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  9. Io mi ricordo distintamente la "quarantena" quando presi la varicella, dovevo avere 7/8 anni. Me la ricordo perché 1) la quarantena durava 40 giorni, poi non so se li ho fatti tutti, ma a me parevano 100 anni (per fortuna, essendo fratellomunito, anche lui contagiato, non di solitudine); 2) avevo la straordinaria possibilità di richiedere iniezioni quasi quotidiane di NUOVI FUMETTI. E una volta, reso impavido dalla febbre, richiesi alla mia povera nonna un albo speciale, che ormai per settimane avevo visto occhieggiare in edicola, nientepopodimeno che: SUPERMAN contro l'UOMO RAGNO (no, ma mi capite? l'originale, quello gigante a colori uscito appunto, mi pare, nel 77/78). Spiegai per bene a lei , la mia nonnina, che amava tantissimo il nipote ma che poverina non ci stava troppo con la testa, quale fumetto comprare, glielo spiegai 5, 6, 7 volte e poi lei uscì per la sua missione, Tornò mezz'ora più tardi, tutta felice, portandomi un simpatico albetto di Tarzan (mi ricordo ancora che c'erano un aereo che atterrava e decollava nella jungla in verticale e gli occhi di Tarzan venivano descritti come "grigioverdi"). Da qui, mia disperazione, ululati vari, certezza che la mia morte imminente sarebbe arrivata senza che io potessi leggere quella storia importantissima e poi intervento di mia madre che, acclarato il fattaccio, usciva a sua volta in missione e mi recuperava il tesoro agognato. Giuro, mi sembra ieri e sono passati, quanto, 43 anni?

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    1. Aaahhh... La varicella!
      Che ricordi! Sembra che siano passati appena 4 anni, e invece son già... 4 anni: me l'ha portata a casa mio figlio dall'asilo, fortuna che mia moglie l'aveva fatta da piccola e mia figlia era appena nata e quindi con gli anticorpi della mamma. Io invece mi sono divertito come un matto: prurito, antivirale e correre dietro al mostro che nel frattempo era guarito...

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  10. Eravamo ospiti a casa di mia zia, dove passavamo il "natale dai parenti", ed ero immerso in una poltrona "vietata", quella dove non ti ci puoi sedere mai, nella sala da pranzo/mega salotto dove in teoria era vietato perfino transitare (si viveva nella cucina col caminetto, quella costruita abusivamente nella veranda, in una enorme casa museo che soltanto un elettricista dell'enel come mio zio poteva permettersi). Me ne stavo sotto un'enorme coperta che portava la mia temperatura corporea a 44°. Tra un delirio e l'altro ricordo mia madre in lacrime che mi prometteva che "se guarisci" (evidentemente non era una cosa certa, e a quanto pare dipendeva da me) "ti compro la scatola grande di costruzioni lego". Io resuscito il giorno dopo, ma la scatola di costruzioni non arrivò subito e ci rimasi malissimo. Poi, con le 50.000 lire in dono da parte mia zia (un cumulo natale + compleanno), venne fuori un scatola di lego technic media (non grande), e un orologio casio col gioco del calcio (che mi venne rubato l'estate dopo, da una bambina).

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    1. La "poltrona vietata" del salotto buono, grandioso!

      [...]
      I fratellini alla sala / quest'oggi non possono accedere
      che cauti (hanno tolto le federe / ai mobili. È giorno di gala).
      [...]

      Perdonerai il guidogozzanismo: era un'occasione troppo bella per non citare "L'amica di Nonna Speranza"! ;)

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  11. ovviamente le figu e i fumetti che madre mi portava tornando da scuola (insegnava), mentre io restavo a casa dall'arcimadre. una sitcom su una cameriera di fastfood e il pranzo è servito sui canali di perluscò quando stavo meglio e potevo alzarmi dal letto ma non uscire di casa. il buon sapore di aranciata chimica di una certa vitamina c in compresse effervescenti e il dolore cosmico delle iniezioni di antibiotico che venivano prescritte a cuor leggero da quei pediatri infami carogna. e la radio, tanta radio. erano i tempi delle radio libere e molte volte erano più interessanti quelle del nulla cosmico che la tv trasmetteva.

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  12. Anche io ho ricordi di mio padre che mi portava totalmente a caso topolino, guerin sportivo, il giornalino, intrepido e figurine varie quando avevo la febbre. Ricordo mattinate passate con i vari telefilm anni 80 di italia 1 in sequenza: riptide, hardcastle &mccoso, magnum pi, a-team etc.
    Che nostalgia per quegli anni e soprattutto per mio padre che ora non c'è più...

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  13. Ammalandomi raramente, non ho mai avuto grandi bottini: forse qualche fumetto tipo Geppo, Il Giornalino o Topolino.
    Intorno ai dodici anni, ho iniziato a prendere la mia influenza annuale, ma iniziavo a essere grande e ho ricavato solo un bel puzzle di Duck Tales.
    Ma sono certo di aver passato un'influenza grave in compagnia di Junior TV, cuccandomi tutto (o quasi) Polimar e un po' di altri cartoni di cui ho solo dei vaghi flash, con la febbre che sfiorava i 40 che mi lasciava poco lucido, stranamente :P

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  14. Grazie a Dio ma sopratutto ai miei genitori, godevo e godo di una salute di ferro; stavo a casa solo per varicella rosolia e altre malattie "comandate", mi ricordo la mattina a guardare Eddie Shoestring e Occhio/Superocchio, due protagonisti che a braccio di ferro avrebbero perso anche contro Grande Puffo.

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  15. Il mio ricordo corrisponde all'estate dell'86, se non ricordo male. Quell'anno io e mia sorella avemmo la bella pensata di farsi venire la varicella, prima una e poi l'altro, quindi lei se la prese mentre eravamo a Marina di Grosseto ed io poco tempo dopo, a Follonica, in casa del nonno del mio cugino di secondo grado. Una settimana a rosicare e grattarsi come un rognoso, mentre gli altri erano in spiaggia, leggendo paccate su paccate di copie del Giornalino (avere un prozio frate domenicano mi rendeva automaticamente abbonato alle edizioni Paoline) e non so quanti numeri di Pac-Man, risolvendo quindi un numero n di diagrammi a ricerca di parole e giochini assortiti. Quante parole nuove ho imparato, fra una grattata e un'altra...

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  16. Oggi resto anche io a casa. Solo L'Antro ci può tenere compagnia con il Gigante Grissino

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  17. Per me la febbre significava fumetti di Alan Ford: non so perchè ma mia mamma me li comprava solo quando avevo la febbre. E magari un Master nuovo. Ricordo una volta, sarà stato nell'82/83, che mi aveva regalato Man-at-Arms e l'avventura di quel giorno e che tutti i Master erano malati (non so di cosa) tranne lui. Pure io resto a casa e mi stupisco degli amici coetanei capaci di lamentarsi "che non hanno nulla da fare e vogliono uscire". (Magari gli stessi che normalmente preferiscono stare a casa a guardare la TV invece di uscire per una bevuta tra compari.)
    Io amo uscire ma sono sempre stato bene anche a casa e ho più di 100 Martin Mystere in pipeline che ancora mi aspettano.... Non leggo più Alan Ford ma un paio di fumetti sul comodino non mancano mai...

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  18. "Bis" la mattina su Canale 5 con Mike Bongiorno. Mi piacevano un mondo le caselle con i disegnini, anche se del rebus finale non capivo nulla. Poi c'era Mike con quelle buffe espressioni che già allora suonavano fuori moda, tipo "8 - gli occhiali del Papa" o "33 - gli anni di Cristo" o quel "niente di fatto" che neanche capivo bene cosa volesse dire. La sigla mi piaceva un sacco, credevo fosse di Augusto Martelli ma invece era "Rydeen" della Yellow Magic Orchestra.
    Poi "Il pranzo è servito" ovviamente, anche qui del gioco non m'importava granché ma mi colpivano solo la sigla e la scenografia, con la ruota e le piastrelle che giravano con le figurine dei piatti...
    Ricordo anche "Hazzard" ma non mi piaceva, la storia non mi prendeva ed ero sicuramente troppo giovane per apprezzare le grazie di Daisy Duke.
    E poi qualche cartone triste che davano la mattina sulle reti locali, tipo quello delle fiabe giapponesi (la storia di Musashi Benkei...)
    Ma il ricordo più bello fu quando una sera, convalescente di non ricordo quale malattia, mi portarono "Warudaros", uno dei giocattoli più belli...
    Ora scusate ma vi devo lasciare. Suonano alla porta, è arrivato un camion carico di bruschette. L'autista ha una straordinaria somiglianza con Mario Merola.

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  19. Ricordo la varicella nel 1977, con alla televisione I Muppet e Hanna & Barbera, e poi nel 1981 il morbillo, con ormai l'invasione anime in atto e io che mi guardavo Candy Candy, Trider G7, Charlotte, Peline story, Jeeg, Daitarn 3 e Spazio: 1999 dal vivo. Poi ricordo una brutta influenza nel 1983, giorni della tragedia dello Statuto qui a Torino, ed ero alle prese con Lady Oscar...

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  20. Lo chef tony e la sua maledettissima serie perfetta di coltelli, i bimbi da cucina in grado di triturare titanio, affari da giardino, divani gonfiabili che resistevano alla spinta di due tir... ecco,queste son le cose che ricordo da allora.
    Si, i cartoni animati erano belli e tutto il resto, ma bisognava trovarli alle 11 del mattino o alle 5 del pomeriggio con una tv che aveva 20 canali in croce, e mia madre non sapeva usare il vhs, quindi non poteva mettermi su niente prima di andare a lavoro

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  21. Beh da bambino i giorni di febbra erano i soliti, tanta tv e se il fisico reggeva fumetti o vg, non ho particolari ricordi in merito

    Invece ricordo chiaramente l'ultima volta che ho avuto l'influenza, una dozzina di anni fa, febbra a 40...approfittai per giocare heavenly sword, è stata quasi un esperienza mistica, soprattutto il livello finale rotfl non capivo se le immagini deformate erano proprio del gioco o merito della febbre

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  22. Ho un solo ricordo di malattia infantile in cui sono rimasto a casa per febbre (tralasciamo anni e anni di tracheiti perché "non hai febbre, quindi vai a scuola!").
    Avrò avuto un nove anni, anno 1984, stavo sul divano con il plaid addosso e la noia imperante per via del fatto che la fascia oraria dei cartoni mattutini era finita. Mia madre torna dalle sue commissioni mattutine con una busta di trasferelli e un libro.
    Il libro era "Il giornalino di Gian Burrasca".
    Lo divorai, più che altro per mancanza di alternative. Ma ancora oggi mi chiedo se quel regalo non contenesse un messaggio nascosto, Signor Venanzio.

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  23. Leggevo. Tantissimo. Qualunque cosa. Una volta ero piccolo, "restituii il pranzo", per far vedere che conosco gli eufemismi, su un'illustrazione dei "Tre moschettieri" peraltro già appartenuto a mio padre. Mia madre puli' il tutto, lavo' con una spugnetta la pagina e la fece asciugare con phon e borotalco. Per anni e anni quella pagina mantenne il profumo del borotalco. O forse era solo nella mia testa... Comunque standing ovation per il gigante Grissino, eroe incompreso della mia infanzia.

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  24. Il film di Takahata l'ho visto proprio pochi giorni fa, tu guarda la serendipigirizibirizità.
    Fra l'altro Doc, se non ho sognato a un certo punto nella colonna sonora si sente il Pipppero, sbaglio? È forse perché un personaggio dice di ascoltare musica ungherese (sarebbe il coro bulgaro ma vabbè)? E il film non è uscito guarda caso l'anno prima di Italian Rum Casusu Cicti? Sono perplesso.


    (Comunque io da malato rileggevo vecchi numeri di Topolino per la millesima volta e scoprivo gli inspiegabili cartoni animati del mattino. Quale sarà mai stato il loro target se non i bambini malati? Mah)

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    1. Stessa visione di Takahata, stessa madeleine di Pippero. Guarda te i casusu della vita :D

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    2. Sì, e se n'è parlato proprio l'altra sera (riserendipità) in una chiacchierata su Twitch.
      Più umano, più vero, è un Ghibli sincero.

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    3. Ma volendo fare dietrologie è possibile che gli Elii abbiano scoperto le voci bulgare grazie a Takahata?

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  25. Allora,forse sono un X-Man ma io il febbrone l'ho avuto una volta sola nella mia vita,almeno fino adesso visto quello che c'è in giro in questo periodo...., devo dire che non ricordo quello che ho fatto per far passare il tempo,evidentemente niente di entusiasmante...

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  26. Vediamo un po'... uhm.
    Da piccolo mi veniva SEMPRE (ma tipo tutti gli anni) il virus intestinale. Più che virus intestinale era un virus "inserisci 5 microgrammi di qualsiasi cosa nel tuo stomaco e rigetti pure l'anima". Acqua inclusa. Di solito stavo in casa e guardavo Rai 3 dal letto di mia mamma (ché da me non avevo la TV in camera). Lei era insegnante quindi non poteva stare a casa e allora venivano a farmi compagnia o mia nonna o mio papà (se non lavorava). E quindi vai di TG Neapolis, Melevisione, Treddi, Grani di pepe (che però me faceva schifo)... insomma, tanta TV.

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  27. Tanti, tanti ricordi, caro Doc, legati alle mie convalescenze junior costellate di morbilli/otiti/febbroni/tossifurenti. In genere anche a me venivano elargiti album di figurine, di solito mi ammalavo al cambio di stagione, inizio primavera, o primavera appena iniziata e così mi sono fottuto diverse vacanze pasquali. In uno di questi stop forzati, mi imbattei nell'album degli Orsetti del cuore...si vede che erano di stagione, e forse lo completai quasi per intero. Passavo le giornate nel lettone della camera dei miei, perchè lì c'era un piccolo tv prima in bianco e nero senza telecomando, poi a colori con vhs integrato, il mitico combi Amstrad. Tra una botta di sonno e una allucinazione da Bactrim, guardavo cartoni e soprattutto spot di giocattoli che avrei voluto, e alcuni li ricevetti davvero, come il Devastator Transformers, dopo una influenza particolarmente tosta. Un ricordo che custodisco con tanta nostalgia, ma non sono sicuro legato a una permanenza obbligata in casa, comunque mi vede seduto sul lettone, a 11 anni, insieme a mio padre, a guardare film che piacevano a lui, ma che col tempo sono diventati mio patrimonio interiore, come Regalo di Natale, Amici Miei, La Storia infinita e altri.

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    1. *o comunque nelle prime settimane primaverili

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    2. il bactrim ,quanti ricordi, è uno degli antibiotici cui sono allergicissimo, ancor oggi evocarlo mi risulta sgradevole

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    3. Quello liquido, lo sciroppo, era obiettivamente disgustoso, un odore di pì di gatto, e un sapore tra l'acido e il caramelloso. Terribile. Però molto efficace. Poi in anni recenti ho preso per 6 mesi, a giorni alterni, un Bactrim in pillole, non so se con il medesimo principio farmacologico, ma praticamente insapore, per fortuna.

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    4. Ah tra l'altro mi ricordo che da bambino gli antibiotici mi causavano insonnia...e ne soffrivo, quelle notti lunghissime, a occhi aperti, mi inquietavano.

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  28. Io ne ho due:

    Un Natale (sarà stato l'84, o forse prima) come il doc sono stato male costringendo (si fa per dire) mio padre a farmi da balia la notte del 24 quando tutta la famiglia era solita andare alla mega messa di mezzanotte. A farmi compagnia nei giorni successivi un kit della Lego (6951- Robot Command Center) che consisteva in un una specie di astronave-robot dall'equilibrio instabile. A fare da sottofondo "La Merenda è servita" di Corrado e gli immancabili cartoni animati di Asterix su TMC

    Qualche anno dopo, un 25 aprile rimango a casa bloccato con la febbre e mi perdo una mini gita con la scuola elementare in qualche luogo delle resistenza piemontese.
    Con i miei genitori fuori a casa a seguire le vicende calcistiche di mio fratello maggiore, è mia nonna a vegliare su di me e, pensando di farmi cosa gradita, mi lascia in sottofondo uno speciale sui canti partigiani trasmesso da Radio Uno...

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    1. Pensa la combinazione, anche i miei, presi dai sensi di colpa per avermi "abbandonato" con febbrone e broncopolmonite mi regalarono un robot Lego, 6940: Alien Moon Stalker, appena un pò più stabile del tuo!

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  29. Tutte le serie tv del mattino, iniziando da Lotti ed i suoi spaghetti intorno alle 8 - sintomo di una giornata che sarebbe continuata in casa - passando poi per i vari A-Team, Supercar, McGyver e Magnum P.I.. Poi, se la febbre me lo permetteva, intorno alle 10 quando iniziavano le soap spegnevo la tv e mi buttavo sui Topolino vecchi, ma se mia mamma mi vedeva in tale stato mi cambiava i Topolino con i libri di scuola. Se invece la febbre mi faceva sbarellare di brutto (che io ero di quelli che se si riusciva a stare in piedi, nonostante due linee di febbre, si andava a scuola e poche storie, robe che indignavano la Tana delle Tigri per i trattamenti disumani) me ne restavo sul divano, coperto dal plaid di lana, coricato con la borsa del ghiaccio sulla testa e la bacinella per vomitare fida compagna.

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  30. Come anche altri, non ho grandi ricordi di super-febbroni quando ero bambino, anche se fino ai 4 anni di età ogni raffreddore era un'otite. Ricordo però quando a 9 anni mi operarono di ernia inguinale. Non potevo ridere troppo forte perché avrei sforzato la pancia rischiando di aprire la ferita (terrorismo mode on secondo me, ma non ho mai chiesto), rimasi a casa alcuni giorni. Approfittai della situazione eccezionale per spingere un po' sul fattore regalini e mi ritrovai con il set Lego più grande che avessi mai ricevuto: il castello del re codice 6090. Era la cosa più bella che avessi mai visto!

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  31. Io ricordo un febbrone altissimo ad agosto (sarà stato l'88) con conseguente probabile delirio dopo aver visto una puntata di Voltron: ho questo vago ricordo di frasi del tipo "Mamma ma poi Voltron sconfigge i cattivi?").
    Comunque le mie febbri infantili erano, divano, coperta, cartoni e giocattoli. Quasi un qualunque sabato mattina (ma con più coperta e divano).

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  32. il ricordo più vivido dei miei rari giorni di malattia si riferisce alle visioni delle 'Prove tecniche di trasmissione' di mamma Rai, i cui effetti lisergici potenziati dal febbrone ancora popolano i miei sogni

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    1. tatata-tta-tatà tatata-tta-tatà... col sottofondo musicale de La Gazza Ladra.

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  33. Il mio è relativamente recente..Capodanno 2005, giusto il 31 mi piglio il febbrone; mi ero appena accattato la superultraextended edition de "Il Signore degli Anelli"..4 dischi per ogni cofanetto..la mia salvezza!

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  34. Anni 80: malattia tipo scarlattina, stravaccato sul divano a guardare i cartoni..ma erano anche i tempi delle TV locali scatenate così tra un Getter robot e un God sigma ci scappava qualche film di Godzilla o qualche horror spagnolo tipo resuscitati ciechi (magari la mia passione è nata così)...
    Un'altra volta non si cosa avessi ma mia mamma mi doveva fare una puntura al giorno e ogni giorno mi portava un regalino (tra cui un piccolo Transformer, soldatini atlantic, fumetti corno)...

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  35. Un caloroso saluto al Doc e a tutti i ragazzi/e dell'Antro. Seguo da tempo (anni) ma non avevo mai scritto nulla. Ma proprio qualche giorno fa ho raccontato a mio cognato di una mattina dei primi anni '80 passata a casa con la febbre a guardare la TV, e quindi mi sembrava l'occasione giusta per abbandonare l'ignavia.
    Per farla breve: quel giorno, tra le altre cose, in TV vidi una puntata di All'Età Della Pietra, una di Lamù e una di Lupin. Si, anche a Forse-Atlantide all'epoca non potevamo lamentarci dell'offerta televisiva. La puntata dei primitivi non ha lasciato traccia in me, le altre due invece si, eccome. Quel mattino Ataru aveva accettato finalmente di uscire con Lamù e il romanticismo di tutta la faccenda mi colpì, anche se in maniera confusa. Ma di lì a qualche anno avrei capito meglio. E poi Lupin, la meraviglia assoluta, per la bellezza della storia e per la qualità dei disegni e dell'animazione (cosa piuttosto palese anche per il me di allora). Non aggiungo altro: era la puntata 155 della seconda serie. Quel giorno stesso feci il Lambda, vero protagonista della puntata e non solo di quella come ben sappiamo, con la plastilina (una delle mie passioni dell'epoca).
    Ok. Sono contento di aver potuto condividere questo ricordo con voi.

    Un saluto

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  36. Io ricordo bene un pomeriggio invernale, con il nonno che se ne sarebbe andato qualche anno dopo che si siede accanto a me con 4/5 Tex e comincia a leggerli, girando di volta in volta il volumetto per farmi vedere le figure e farmi capire cosa succedeva. Le due storie erano "Il Signore dell'Abisso" e "Diablero", probabilmente scelte ad hoc vista la nascente passione per mostri e affini. Da allora iniziai ad innamorarmi del ranger e del grandissimo Guglielmo Letteri. Ciao nonno :)

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  37. Piu' che altro le poche volte che mi sono ammalato le passavo a letto.
    Perche' a casa mia vigeva il motto "Se riesci a leggere, stare seduto e guardare la televisione allora non sei poi cosi' malato.
    Per stare a casa dovevi stare DAVVERO MOLTO MA MOLTO MALE.
    Poi, a partire dalla quinta elementare...non mi sono mai piu' ammalato. Tipo Unbreakable, proprio.
    Preferisco quindi raccontare cosa faccio in questi giorni con la mia piccola, quando non vado a lavorare.
    Si legge Geronimo Stilton, di cui va matta. Cartoni (ci siamo rivisti Kipo e poi ne ha visti parecchi dello Studio Ghibli, su Retepellicole), e Playstation.
    Principalmente Giga Wrecker, Iconoclasts (le piace guidare i personaggi femminili con armi e braccia bioniche in generale), Night Into the Woods...e poi la Capcom Beat'em Up Collection.
    Il nostro primo doppio a Final Fight, che emozione...
    E poi ho preso la All - in One di Kingdom Hearts. E ce la stiamo giocando insieme.
    Lei guida i personaggi, io leggo la soluzione e le suggerisco e quando arriva ai boss...ce pensa appapa'.

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    1. Scusa caro Red, ma con l'acqua come sei messo? Non è che ti fa lo stesso effetto di David Dunn?

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    2. Ehila', Danie'!!
      Adesso che mi ci fai pensare...
      Io l'acqua liscia non la digerisco, in effetti.

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    3. Lo sapevo... Ora devi solo vedere quanto fai di panca piana!!! Un abbraccio (da un metro e ottanta di distanza).

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  38. ma come è possibile che io mi ricordi solo quello che mangiavo? ad ogni malanno di qualunque natura fosse era tutto un fiorire di riso in bianco , carne a bagnomaria affogata nel prezzemolo( io odio il prezzemolo) e come botta di vita ogni tanto il prosciutto cotto.

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  39. Pierfedericomariawalter Bo11 marzo 2020 alle ore 08:55

    Ricordi di febbre fine '70 inizio '80: un topolino con la copertina NERA con zio paperone che faceva rotolare un dollaro gigante e... gli albi dei supereroi corno con gli adesivi.

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  40. Ricordo il Natale 1986, mi ero ammalato (da stupido) di broncopolmonite. Il problema alla base è che avevo iniziato la prima media ed era vittima (oggi si direbbe bullizzato) degli sfottò dei compagni ripetenti, che mi avevano preso di mira e mi sentivo senza i mezzi (ero molto mingherlino e anche parecchio timido) per aprire un confronto civile, ovvero prenderli a mazzate sui denti. Nel frattempo giocavo a Basket nella mitica Berloni e quando tornavo a casa, per ammalarmi, non solo non mi facevo la doccia ma stavo con la fronte appoggiata al finestrino dell'auto, lasciato anche aperto. Perseverando in questa routine mi sono venuti due bei focolai di polmonite e sono stato a casa per circa due mesi e mezzo, con il rischio di perdere anche la scuola.
    Mi accudiva mia nonna Bina che, essendo infermiera (e anche grazie a questo ho evitato il ricovero in ospedale), mi faceva anche le punture di pennicilina 3 volte al giorno, con il risultato che il mio popò dopo un certo numero di punture sembrava una groviera svizzera.
    Però avevo sviluppato una certa routine: la mattina guardavo i cartoni su Junior Tv e poi i telefilm sulle reti del Biscione, tra cui Fantasilandia e A-Team (per i più giovani, sì, lo trasmettevano già allora). Poi facevo due "tiri" come li chiamavo io allo Zx Spectrum, azimuth permettendo, poi pranzo, riposino, compiti nel primo pomeriggio e poi Bim Bum Bam e telefilm su Raidue. La sera poi leggevo un libro prima di andare a letto presto. Insomma, mi ero organizzato bene, mentre i miei genitori e mio fratello si facevano una bella vacanza in Trentino, ma avevano prenotato e io ero in buone mani...
    Sono ricordi strani, sembrano tanto lontani eppure quegli eventi sono stati formativi... Ovviamente al ritorno a scuola i bulli non mi hanno mollato, ma sono stati un pò più comprensivi (bontà loro) e ovviamente non potevo fare attività fisica per almeno sei mesi, ma questa è un'altra storia...

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    1. Brutti bastardi, i bulli, spero che a loro sia andato tutto male nella vita 😠

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    2. Grazie Francesco per la solidarietà!! Non so che fine abbiano fatto ma li ricordo ancora molto bene...

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  41. I miei ricordi con la febbre da anni 70, lettone dei miei, pila di fumetti di Buck Danny (editrice Cenisio) e SuperEroi Marvel (della Corno) televisore in biancoenero (coi TASTI di lato!!!) a vedere cartoni su rai 2.
    Se la febbre era altissima che manco il COVID-19 oggi, oltre a tutto quello di sopra modellino in metallo della Dinky Toys portato da mio padre.
    Niente scuola, niente compiti. Praticamente il Nirvana....

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  42. La Febbra ce l’avevo una volta si’ e l’altra pure, specie durante le feste, grazie alle misteriose e onnipresenti tonsille. Ad un certo punto, stufati, I miei decisero che era giunta l’ora di toglierle, insieme ad adenoidi e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, sfoltire sfoltire! E non dovevo preoccuparmi, perche’ dopo mi sarei nutrita esclusivamente di gelato, probabimente –pensavo, speravo io - per I successivi due-tre anni. Accadde invece che alla vigilia dell’intervento non so chi ci ripensa, e la sfango. Mi tocca tenermi la mia ovvida voce nasale, e mi tocca tenermi la Febbra.
    Solo che ora si sa che la Febbra mi viene perche’ ho le tonsille, quindi non vale: a scuola a calcincvlo anche con temperature che sfiorano quelle della fusione del nocciolo, vai Oscarfransua’, non fare la bambina debole e piagnona, TUDEVI, lo dicono Kant e il tuo signorpadre (che non ha la voce di Actarus ma tuona ugualmente).
    Potevo godermi la reclusione in casa (mia o di parenti) solo durante la Febbra 2, quella festiva, e quelle volte abbondavano occasioni uniche in TV: oltre ai gia’ citati Fratelli Dalton e Vip Mio fratello Superuomo, vorrei riesumare agli anziani dell’Antro roba tipo Bander – A One million Year Trip di ninetepopodimenoche Osamu Tezuka, Andromeda Galassia Perduta, West and Soda sempre di Bozzetto trasmesso quell’anno assieme a Vip, La regina delle Nevi di Lev Atamanov… E a tal proposito, se qualche anziano di cui sopra o il Doc possono illuminarmi, ho vaghissimi ricordi anche di un lungometraggio nel quale si dovevano cercare le tre sfere della terra, del mare e del cielo… salvatemi dalle mie memorie, vi prego, toglietemi questi tarli dal cervello*.
    Anyway. Non per Febbra, ma la mia quarantena giovanile l’ho avuta anch’io: tre mesi in ospedale in trazione con una gamba maciullata da un siNpatico autista distrattone che non si e’ accorto che mi aveva messo sotto e mi ha trascinato sull’asfalto che Ettore in confronto era Nessuno. La TV che ci passavano era poca, menomale che almeno c’erano gli Astrorobo’ (del resto, non c’e’ forza nella galassia che possa fermarli). E allora giu’ di qualunque cosa si potesse leggere. Fumetti, nuovi e usati, perche’ cio’ che passava la cartoleria/edicola finiva subito: Topolino, Almanacchi vari, Manuali di Giovini Marmotte e similia, Geppo, Soldino, Tiramolla, Braccio di Ferro; I libri della Mondadori con I classici Disney, tipo Le Avventure di Bianca e Bernie, Topolino Ammazzasette, e giu’ di li’; financo I Quindici, e tutti I volumi dell’Enciclopedia Conoscere: la mia carriera di secchiona irrecuperabile e’ cominciata li’, a sette anni.

    *Non dimenticatemi, HELP!

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