Ma io alla guerra dei fischiabotti non ci volevo andare
E allora siamo andati nel nostro vecchio covo della tenda degli indiani motta che puzza di gomma morta nel giardino di nonna e mio cugino Marco ha aperto la cassettina del covo e dentro c'erano cento raudi centocinquanta fischi dieci miniciccioli sequestrati a un cugino piccolo l'anno scorso cinque girandole ufo le fontane e un pallone di maradona e ha detto Quest'anno purtroppo ho speso solo duecentoventimila lire! e si è messo a piangere. Rischiava di perdere la guerra e quindi tutto [...]
Quando andiamo a Sorrento da mia nonna sono molto contento perché passo tutto il tempo con mio cugino Marco che è l'unico cugino grande che c'ho tranne uno che è troppo grande e fa il robot nelle discoteche e non mi caga. Quando è il periodo di natale sono ancora più contento perché c'è lo spirito del natale e mia nonna mi regala i soldi e facciamo esplodere le cose con i botti.
Mia madre dice che però che sono pericolosi e che sembriamo due terroristi palestinesi e mia nonna non vuole perché ai pastori tedeschi e al gatto danno fastidio, così ce ne andiamo ncopp al giardino dei limoni dove c'è il nostro covo e la postazione di guerra di fronte al nemico. E dove l'anno scorso per giocare agli indiani abbiamo incendiato per sbaglio mezzo limone e mia nonna ha ripetuto per tutto il giorno quella cosa del Pataturc che non so cosa vuol dire.
Ieri pomeriggio Marco ha detto che era il momento di colpire e allora siamo andati giù e ci siamo incontrati con Careca e Uomolupo che non fanno più parte della banda di Tatore il delinquente e sono diventati suoi amici dopo che uno a Tatore ci ha dato uno schiaffo in faccia davanti a tutti e quello s'è messo a piangere e tutti a quelli dello schiaffo ci hanno detto Bravo! Bravo! Ma a me che gli avevo dato un calcio in culo alla sala giochi acli new york nessuno m'ha detto niente.
Marco s'era messo la sciarpa del napoli sulla bocca e ha detto di fare piano perché il nemico poteva chiamare le guardie. Il nemico è il suo grande rivale Michael Antoniozzi che abita in una villa dall'altro lato della strada dietro un muro altissimo o è la strada bassissima non lo so. Marco e Michael sono entrambi innamorati di una loro compagna di classe che si chiama Esterlaura Gargiulo e dall'anno scorso si fanno la guerra quando si può perché ti vendono la polvere da sparo in strada cioè nel magico natale.
Esterlaura Gargiulo io l'ho incontrata solo una volta e non mi sembrava granché ma Marco dice che è bellissima e una vera principessa delicata anche se non c'ha le zinne come Ramba o moanapozzi. Marco dice che sicuramente pure lei è innamorata di lui anche se lo tiene per sé per timidezza al massimo l'ha scritto sul diario segreto o alla posta di cioè. E allora io gli ho detto Ma scusa Marco perché allora quando l'abbiamo vista ti ha detto Marco 'o chiattò, ch cazz vai facenn? e lui mi ha risposto ma che ne vuoi sapere tu che sei calabrese e non parli la lingua.
Il piano di battaglia di Marco era di far esplodere la casa di Antoniozzi ma io e Careca ci abbiamo detto che così era forse un poco esagerato e allora lui ha detto facciamo saltare il cassonetto di ferro davanti al muro che quel bastardo deve sapere che sono stato io. Dobbiamo mandare un messaggio forte! E ha aggiunto quella cosa di gettare il sangue e pure il veleno.
Quando è venuto buio ci siamo appostati e Marco ha infilato il pallone di maradona nel cassonetto dopo averci dato un bacetto come quando uno butta i panini e ha detto a Uomolupo di passargli l'accendino ma Uomolupo s'è cercato addosso e non ce l'aveva. Allora il piano è stato rimandato di cinque minuti perché Careca è dovuto arrivare al tabacchino giù all'angolo dopo che abbiamo fatto la colletta e ci abbiamo chiesto cento lire che mancavano a una signora che ha detto ve le do purché non vi ci comprate la droga guagliò.
Il cassonetto ha fatto un botto pazzesco che si è alzato di mezzo metro prima di ricadere giù e si vedeva il fuoco dalle feritoie e si sono messi ad abbaiare tutti i cani fino a Castellammare e una signora ha gridato all'anima di chi vi è stramuart. Marco l'abbiamo dovuto tirare via mentre scappavamo perché gridava Teh Suca Antoniozzi di merda e gli faceva così tanti gesti dell'ombrello fortissimi che poi sul braccio ci ha dovuto mettere il lasonil.
La sera a cena mia nonna ha chiesto se ne sapevamo niente di quel botto e noi abbiamo detto no no ma Marco stava ancora ripetendo chille bucchì di Antoniozzi e rideva e mia nonna si è incazzata e ci ha tolto le polpette. E io ci ho detto a Marco che se a Natale per colpa sua non mi arrivano le cinquantamilalire mi incazzavo.
E poi ci aspettavamo il contrattacco di Antoniozzi di notte come nei film sul vietnam ma non si è sentito niente e io mi sono addormentato davanti a festival con pippobaudo che me lo guardo giusto perché c'è brigittnilsen.
Questa mattina Marco è venuto da nonna tutto rosso in faccia e urlava e dava calci alle porte e non si capiva che diceva solo che a un certo punto ha dato per sbaglio un calcio pure al pastore tedesco Alex e quello l'ha guardato malissimo e lui ci ha detto scusa, scusa Alex e l'accarezzava per non farsi sbranare. Il viscido Antoniozzi probabilmente non era ancora attrezzato per la guerra o non ha trovato altri cassonetti da far saltare più in alto e così ha scritto con una bomboletta sprai sul muro Marco 'o chiattone è ricchiò. Il messaggio forte l'aveva mandato pure lui, verde.
Marco urlava che quella scritta poteva vederla Esterlaura, potevano vederla tutti e non si poteva lasciar sfottere così da un biondino bucchino e figlio di sfaccetta e il resto non l'ho capito. Allora ha detto che bisognava anticipare le cose e usare tutto l'arsenale e che quella sera dovevamo creare un fuoco di sbarramento con tutti i fischiabotti mandando a schiantarli dritti tutti insieme contro il muro della casa di Antoniozzi che dovevamo fargli tremare le mutande a quella merda. E ha detto la cosa del sangue e quella del veleno, e mentre lo diceva se ne stava tutto rigido con le mani sui fianchi e il petto in fuori e gli occhi sbarrati come quel personaggio famoso che voleva conquistare il mondo. Il dottor destino.
E allora stavo andando con Marco alla tenda degli indiani motta a preparare i fischi, ma è arrivato mio padre e mi ha detto Ale vuoi venire che andiamo a trovare i vicini del mare? E io non ci volevo andare che c'erano i preparativi della guerra e ormai senza volerlo ero arruolato anch'io ma poi ho chiesto Quali vicini? E lui mi ha detto che erano i genitori di Christian. Quelli che stanno a casavatore.
E così siamo in macchina e stiamo andando a casavatore e io spero tanto di riuscire a incontrarlo e che lui si ricordi ancora di me. E che nel frattempo Marco non faccia saltare in aria per sbaglio la casa di nonna che devo comprarmi l'espansione di memoria dell'amiga e le cinquantamilalire di natale mi servono.
GLI ALTRI CAPITOLI DI INSEGUENDO 2
Bel racconto natalizio, ispira davvero l'atmosfera dei Natali passati! Altro che botti di Natale!! Impareggiabile poi la locandina di Swarzy d'antan, Commando style, me la ricordo ancora su un quotidiano nel lontano '85, quando si doveva decidere quale film andare a vedere con papà il sabato pomeriggio basandosi proprio sulle locandine presenti nella pagina apposita (tra l'altro un metodo che ha sempre funzionato alla grande, non ricordo un film che non mi fosse piaciuto, ma forse dipendeva dal fatto che avevo dieci anni e mi andava bene un pò tutto o solo per il fatto di andare al cinema con mio padre mi rendeva bello qualsiasi cosa passasse su schermo)...
RispondiElimina"Il piano di battaglia di Marco era di far esplodere la casa di Antoniozzi"...MUORO...
RispondiEliminaRagazzi la guerra è guerra
RispondiEliminaah quanto mi piace il lato oscuro dell'antro
RispondiEliminaLe guerre con i botti non le ho mai fatte, che non avevo un amico/rivale, ma avevo questa fortuna: un amico di famiglia gestiva un'armeria, ed in età 12-15 anni ogni anno come regalo di Natale, mi faceva recapitare una bella scatoletta ripiena di Raudi, Magnum (o mephisto) fischioni e tutto il resto..vi lascio immaginare i capodanni pirotecnici che imbastivo con tutto quel ben di Dio.
RispondiEliminaLo sperimentavo alla sera, uscendo dalle riunioni degli Scout, mentre tornavo a casa..
...signori, erano gli anni 80, verso la fine... ma erano così.... oggi la guerra se la fanno direttamente a sprangate o con insulti sui socialcosi...altro che fischiabotti...
RispondiEliminaRamba, Moana e EsterLaura...
Niè, poesia...
Grazie sempre, Doc...
La tenda Motta, da quanto tempo non ci pensavo... La mia credo di averla regalata a un mio cuginetto ai tempi della prima media:)
RispondiElimina"Le zinne come Ramba o moanapozzi". Il piccolo Ale aveva idee sull'universo donna davvero deleterie. Comunque a me Festival come programma piaceva molto. Sarò stato un anziano in erba?
RispondiEliminaEra tutta una frase del cugino. Che aveva una sua idea di principessa delicata invero alquanto singolare, va detto.
EliminaMa che ne vuoi sapere tu che sei calabrese e non conosci la lingua...:-)) sto morendo ahahahahahhaahah
RispondiElimina"Careca" e "Uomolupo" dai soprannomi li immagino come gentiluomini d'altri tempi.
RispondiEliminaAnd I just can't get enough!
RispondiEliminaPS appena iniziato il primo super santos <3
"e mentre lo diceva se ne stava tutto rigido con le mani sui fianchi e il petto in fuori e gli occhi sbarrati come quel personaggio famoso che voleva conquistare il mondo." Avevo pensato a Mussolini. Sul Dr. Destino mi sono sganasciato.
RispondiEliminaSicuri che la cara Esterlaura non abbia cambiato nome, in seguito?
RispondiEliminaA occhio e croce pareva Berta degli Squallor in versione pre - adolescenziale.
Ah, le vecchie star dei film zozzi di una volta.
Praticamente per noi masculi era l'equivalente del principe azzurro per le fanciulle.
Fronti totalmente opposti, ma danni identici.
E' quel che accade quando uno si crea delle aspettative troppo alte. Poi arriva l'altro/a...e non puo' competere con queste figure mitiche.
Oh, che poi quando ci avevi la tipa ti immaginavi che lei ti faceva tutto quello e tu gli facevi tutto quello e poi alla fine era passabile ma la facevi piu' zozza e poi alla fine rimanevi deluso, ecco.
Certe volte ho il sospetto che lo scopo sia di vedere quanto riesca ad avvicinarsi il proprio o la propria partner a una figura ideale stampata nella propria testa.
Principe azzurro da una parte e Moana Pozzi dall'altra...
Ricordo ancora quando Lucacosta, il più ricco della scuola, portò un giorno in classe le prime riviste vietate che avessi mai visto, insieme alla cover dell'album di Mandy Smith, che definire soft core era un eufemismo. La cosa strana è che fui il primo con cui le condivise, forse perché avevo l'aria di essere un esperto (mentre in realtà ero molto indietro), oppure perché voleva sconvolgermi con quell'abbondanza di anatomia applicata. Era il 1987 o giù di lì, una vita fa... Poi Lucacosta ebbe un incontro ravvicinato con un autobus, che lo lasciò leggermente deturpato (stile Mickey Rourke), ma questa è un'altra storia.
EliminaAaahhh! Il cliffhangerone! Vogliamo subito il prossimo episodio per sapere se la casa è saltata in aria e se il cugino commando si è vendicato!
RispondiEliminaPS: Doc, adoro questi racconti visti da bambino! Magari una raccolta alla fine in un libro?
Questo racconto fa spaccare dalle risate! Ti sei superato, doc! Grandissimo Marco ragazzo della curva B inside 😆Il Festival baudesco di canale 5, col mega-acquistone del Pippo nazionale da parte delle tv di Pernasco', è chicca per palati fini.
RispondiEliminaInseguendo 2 ambisce a diventare un opera di crescita al pari dei Dolori del Giovane Werther . Capolavoro
RispondiEliminaDoc, ti volevo sinceramente ringraziare per la fiducia che ci accordi nel condividere i tuoi ricordi di infanzia,che per quanto trasfigurati in roba da"ringere",restano comunque preziosi, con noi tutti ,banda di debosciati.
RispondiEliminaN.b. oggi è santa Lucia ed a Palermo circolano le più gustose armi di distruzione di massa concepite dall'uomo (arancine e cuccia con la crema di ricotta). Se dovessi soccombere al reflusso gastroesofageo dite a Laura che l'amo.
Oh mamma, la "Tendy Motta" degli indiani! Questo è un attacco vietcongo di mariomeroli che esplodono come pignatte, spargendo bruschette a tempesta! E le bruschette (dotate di occhi come nei cartoni della Pimpa) ringono al posto tuo. Questo è stato un flash di quelli potenti.
RispondiEliminaPS: ora che "Inseguendo" Volumi 1 & 2 diventerà il fenomeno letterario del decennio (altrimenti è tutto un magna-magna, e non scherzo)... L'incisione rupestre "Marco 'o chiattone è ricchiò" verrà preservato sotto plexiglass come quella scritta su un muro di Londra fatta dai Beatles? Bisognerebbe sensibilizzare il comune di Sorrento.
Io già mi mossi con la soprintendenza alle belle arti di Paestum per preservare quell'"Ultras Rende", solo che non l'ho mai trovato :-D
"altrimenti è tutto un Manga-Manga" (lo so, è pessima!)
EliminaAlla fine, Marco si è messo con Esterlaura? Dal nomignolo con cui lo chiamava, mi sa di no...
RispondiEliminaChe spettacolo... questa volta il racconto mi ha trasportato direttamente alla 4a elementare, quando con un mio amico Alessandro, noto dinamitardo, si andava dal tabaccaio a comprare minicioccioli, magnum e poi si facevano esplodere le cose. Mi ricordo una volta prese fuoco un mucchio di foglie secche e prese fuoco mezzo parcheggio! L'amico Christian era già presente in altri racconti? Non mi ricordo...
RispondiEliminaFantastici questi racconti in stile temino.
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