Batman Beyond - Batman of the Future: perché era una meraviglia vent'anni fa e lo resta anche oggi


Batman Beyond - Batman of the Future recensione

Sono passati esattamente vent'anni. Il 10 gennaio del 1999, andava in onda per la prima volta la terza serie animata del Batman del DC Animated Universe. Era completamente diversa dalle due che l'avevano preceduta e in pochi scommettevano sul suo successo. Compresi i suoi autori. Eppure avrebbe lasciato il segno, e non solo nel campo dell'animazione. Ecco la storia di come Batman Beyond (da noi Batman of the Future) non avrebbe dovuto intitolarsi così e del perché Terry abbia quel costume grazie al Dottor Strange [...]


Nella nostra lunga e tortuosa chiacchierata sull'animazione USA abbiamo lasciato il Batman animato alle prese con The New Batman Adventures (in Italia Batman - Cavaliere della notte). Con l'approssimarsi del '99 e della chiusura di questa serie, si decise di proseguire con qualcosa di nuovo. Di cambiare, ma non perché Bruce Timm, Paul Dini e gli altri temevano che il pubblico fosse stufo del Batman Vanilla, dopo anni spesi tra Batman The Animated Series e TNBA.

Sul primo numero della rivista Comicology della TwoMorrows Publishings, pubblicato nel marzo del 2000, Timm raccontava infatti che tutto era nato perché i vertici della Warner non erano contenti del fatto che il cartone di Batman fosse andato così per le lunghe. Gli ascolti erano ancora ottimi, ma diventava sempre più difficile piazzare la pubblicità per un prodotto percepito dagli inserzionisti come vecchio, soprattutto nella programmazione per ragazzi. Ci voleva qualcosa perciò di più... giovane?


Jamie Kellner, gran duca conte del WB Television Network, chiede a Timm un Batman ragazzo. "Perché non ci mettiamo un teenager sotto il costume?", se ne esce, come fosse la cosa più normale del mondo. Timm e Paul Dini sono paralizzati dall'orrore.
Non aiuta il fatto che Kellner continui a citare come esempio da seguire Buffy l'ammazzavampiri, che non è esattamente una serie per bambini, il target da inseguire per la pubblicità. Nessuno a quanto pare l'ha informato della cosa. 
Seguono giorni convulsi, in cui si gettano sul tavolo tante idee e bisogna fare selezione in fretta. Gli anni spesi a programmare la prima serie di Batman sono un lontano ricordo: non c'è margine e, per di più, ci sono The New Batman Adventures e Superman: The Animated Series da mandare ancora in onda.

Si pensa a una serie su un giovane Indiana Jones Bruce Wayne alle prese con il proprio addestramento, a una versione juniores della Justice League e a tanto altro. Finché Timm non propone la storia del futuro. Su un numero di Wizard del 1998 si parla per la prima volta della serie che verrà. Si chiamerà Batman Tomorrow e avrà per protagonista un nuovo Batman, Terry McGavin. Sì, due informazioni su due sono ancora placeholder.


Terry muta cognome in corsa, diventando il Terry McGinnis che conosciamo, mentre il titolo viene cambiato perché l'evocativo Batman Tomorrow dà noia al reparto WB che si occupa dei lanci promozionali. "Tonight on Batman Tomorrow" suona in effetti malissimo. In Italia e in diversi altri paesi, in Europa ma anche in Australia e America Latina, diventerà comunque un Batman of the Future concettualmente abbastanza prossimo al titolo di lavorazione originale.

Un altro grosso problema è rappresentato dal costume. Per Terry, Timm si ispira dichiaratamente a Peter Parker, ma per il suo alter ego mascherato è molto meno semplice. Le varie corazze sperimentate, con casco alla Wingman di Katsura, non funzionano. Alla fine Timm, ricorda sempre su quel numero di Comicology, si ispira al Dottor Strange.


Prima che vi chiediate che diavolo c'entra, sarà bene chiarire che si sta parlando dello Strange con il costume blu da super-eroe. La maschera totale con gli occhietti e la bocca che spiccano, in Batman Beyond, viene dritta da quella crisi di look dello stregone supremo.

Ma nella serie è evidente anche l'influsso di tanto altro, dagli immancabili neon di Blade Runner ad Akira - l'inseguimento in moto nel primo episodio e la gang dei Jokerz sono un gigantesco "Noi after Otomo" - dal romanzo Destinazione stelle di Alfred Bester allo Spider-Man 2099, clamoroso precedente di riuscita trasposizione di un eroe classico in un colorato mondo cyberpunk del futuro.

Batman Beyond va in onda per tre anni, dal gennaio del '99 al dicembre del 2001. 52 puntate affidate a due studi d'animazione sudcoreani (Dong Yang Animation e Koko Enterprises). In Italia arriva due anni dopo, come detto sotto il titolo di Batman of the Future, con una sigla che affianca a quella futuristica - un collage di CGI vera e finta (il volto di Wayne) oggi inguardabile - vari spezzoni per allungare il minutaggio a sufficienza da farci stare una sigla di Vanni.


Il perché ti sia sempre piaciuto Batman Beyond l'hai spiegato in questo post sul suo film, Batman of the Future: Il ritorno del Joker (Batman Beyond: Return of the Joker). Soprattutto in questo passaggio: "Quanto e più della serie, Il ritorno del Joker gioca con tinte e pattern, trasformando poche linee e colori in cartoline del domani. I grattacieli che si stagliano nel cielo viola di Neo-Gotham, l'interno del Batwing pucciato nel rosso fuoco, il costume di Terry che si mescola con le ombre, come un vero demone della notte".

Pur non potendo contare sulle animazioni della giapponese TMS, come il film, la serie è un concentrato di stile, che gioca di sintesi sulle forme e che porta a compimento l'evoluzione grafica iniziata con Batman TAS. La qualità degli episodi, come in tutte queste serie, è altalenante, ma la visione stilistica resta fortunatamente coerente, senza troppi scossoni.


Hai fatto anche qui il gioco della memoria, pescando nel ricordo i tuoi episodi preferiti. Faccenda resa più complessa però dal fatto che hai visto il tutto in maniera decente, per la prima volta, solo una decina di anni fa, con una maratona su disco. Col risultato che la serie la ricordi come un tutto unico, una massa organica di voli a planare tra i grattacieli della Gotham City del 2039, rosso del cockpit del Batwing e grugni messi su da Bruce Wayne in quanto vecchio bucapalloni rancoroso. Perciò hai finito col riguardartene buona parte in questi giorni, per cercare traccia di quei ricordi.

Partiamo ovviamente dall'inizio, dal pilota in due parti Rebirth (Rinascita). È Alan Burnett a tirar fuori l'idea di cominciare dall'ultima, drammatica notte di Bruce come Batman, vent'anni nel futuro da allora. Sì, esatto: nel 2019. Poi la storia fa un salto in avanti di altri vent'anni per mostrare il non facile passaggio del testimone. Nessuno svelerà mai nella serie quanti anni abbia il vecchio Wayne, perché la Warner non vuole che Batman sembri troppo vecchio.

A detta degli autori, comunque, ne aveva circa 80.


The Call (La Justice League) è un altro doppio episodio, però della terza stagione. Altra grande storia firmata da Burnett e Paul Dini, The Call fa incontrare a Terry la Justice League del futuro. Superman teme che ci sia un traditore tra le file della squadra, composta da Big Barda, Aquagirl (figlia di Aquaman), Warhawk (bellicoso figlio della Lanterna Verde John Stewart e di Hawkgirl, con ali in alluminio) e dalla Lanterna Kai-Ro.

E alla fine il traditore è... Per la prima volta, forse, in tutta la serie, Terry affronta un avversario che va davvero al di là delle sue capacità. Eppure.


Meltdown (Il ritorno del dottor Freddo), la quinta puntata della prima stagione, è un episodio grandioso per tante ragioni. Innanzitutto rappresenta una delle eccezioni a una regola autoimposta che Timm, Dini e il resto degli autori si sono divertiti a infrangere più volte nel corso di quei tre anni. Presentare solo nemesi nuove, non ricorrere a quelle del vecchio Bats.

Mister Freeze viene riportato in vita, ma è ancora cavia da laboratorio per qualcun altro. Questa volta, il subdolo Derek Powers, principale antagonista del Batman del futuro, con e senza il volto da teschio fluorescente di Blight, fichissimo villanzone radioattivo. Lontano cugino del futuro di Scare Glow dei Masters.


Out of the Past (Vivere nel passato; stagione 3, episodio cinque), scritto da Paul Dini, parte da un musical dedicato al vecchio Batman e poi riporta in azione Wayne. Posato il cacciavite per bucare i palloni, l'anziano eroe ringiovanisce grazie a un tuffo nel Pozzo di Lazzaro, su pressione della mai dimenticata Talia, la figlia di Ra's al Ghul, tornata a Gotham bella e fresca come una volta. Solo che quella non è davvero davvero Talia e dopo aver scoperto la verità troppo tardi, Wayne resterà probabilmente in bagno a vomitare per un paio di giorni.


In Lost Soul (Il programma informatico; stagione 2, episodio 4), Terry è costretto ad affrontare la sua armatura, controllata dall'animo di un tecnico informatico deceduto e diventato un "fantasma nella macchina". Riverberi di Ghost in the Shell (e, almeno visivamente, di Orwell 1984) e tanta azione, per dimostrare di che stoffa è davvero fatto questo ragazzo. Featuring una certa maschera che piace a grandi e piccini.

Un tema molto simile era stato già al centro, nel '97, di un episodio di Superman TAS dedicato a Brainiac, e non a caso intitolato proprio Ghost in the Machine.


Chiudiamo con Zeta (Cuor di robot; stagione 2, episodio 20), incentrato sull'orribile droide assassino omonimo. Per quanto possa sembrare assurdo, il robot killer avrà una serie spin-off tutta sua nel 2001, The Zeta Project. Storia dell'ex sicario di metallo in fuga dall'agenzia per cui lavorava, l'NSA, in seguito a una crisi di coscienza. Due stagioni e 26 episodi per Kids' WB, ma affidati a un team diverso, capeggiato da Robert Goodman.

Tornando all'episodio di Batman Beyond che ha lanciato Zeta, è ambientato nel liceo di Terry come tanti altri della seconda stagione. Non è un caso. I vertici WB volevano meno storie di corruzione con uomini d'affari potenti e colletti bianchi - una delle idee cardine della serie - e più liceali. Abbiamo già detto che Kellner era in fissa con Buffy e aveva un concetto tutto suo di "target bambini", sì? Sì.

Timm e Dini riescono a schivare altre richieste pressanti del network, come quella di avere una Batgirl del futuro da affiancare in buona parte degli episodi a Terry, come avvenuto nella seconda serie del Batman del presente, e di trasformare il fratellino dell'eroe, Matt McGinnis, in una sorta di Robin.


L'ultimo episodio della serie, Unmasked (Smascherato) avrebbe dovuto andare in onda il 14 settembre del 2001. Ma parla di terrorismo (KOBRA) e tre giorni prima è successo quello che è successo. La trasmissione viene perciò posticipata fino a dicembre.

È uno dei tanti episodi scritti da Hilary J. Bader, autrice anche per Superman, Xena e diverse serie di Star Trek da The Next Generation in poi, venuta a mancare poco dopo appena cinquantenne. Bruce Timm, che sperava di portare ancora avanti la serie per un'altra stagione, non è contento di quel finale non sufficientemente epico.
Da allora, si ripromette Timm, ogni finale di stagione di una serie del "suo" DC Animated Universe dovrà spaccare il mondo in due, giusto in caso sia l'ultima puntata dello show in senso assoluto. 

Dopo una comparsata in Static Shock (2004; parleremo anche di quello, tranquilli), Terry riappare più volte in Justice League Unlimited, in tre episodi tutti scritti da Dwayne McDuffie. Lo storico co-fondatore dell'etichetta Milestone Comics, co-creatore tra le altre cose proprio di Static e nome di spicco nel mondo del fumetto, purtroppo anche lui scomparso prematuramente.

L'episodio conclusivo della seconda stagione di Justice League Unlimited, Epilogue, porta quel titolo proprio perché oltre che da season finale, funge da vera chiusura per Batman Beyond. Viene svelato il piano di Amanda Waller e il vero rapporto tra un Terry ormai adulto e Bruce Wayne. Timm, proprio perché non sa se ci sarà una terza stagione e ha appreso la lezione, vuole chiudere il cerchio in tutti i sensi, con un episodio incentrato su Batman (sui due Batman) per ricollegarsi al pipistrello da cui è nato tutto quel meraviglioso mondo animato.


Negli anni che seguono, mentre il franchise cinematografico di Batman cerca di rialzarsi dalle ceneri in cui l'ha mollato l'incendio appiccato da Joel Schumacher, si pensa anche a un film live action su Batman Beyond. Dini e Burnett lavorano alla storia e viene ingaggiato per la regia Boaz Yakin, fresco di Fresh e vincente per Il sapore della vittoria, diciamo così.

Ma Yakin non è convinto e se ne tira fuori. Si mette in cantiere allora un film su Batman: Year One diretto da Darren Aronofsky, ma alla fine si arriva a Christopher Nolan e alla sua trilogia da due miliardi e mezzo di dollari. E bella lì per tutti. Terry sbarca almeno nel DC Universe vero e proprio, nel 2005, diventando canon grazie a una storia su Batman/Superman #22 e 23 su un viaggio interdimensionale di Bizarro.


Due decenni giusti dopo, come recita il titolo di questo post, Batman Beyond resta una serie godibilissima, figlia diversa ma altrettanto valida di quel futuro stilizzato che ci ha regalato Miguel O'Hara. E anche se il 2039 non è più un orizzonte remoto come lo resta il 2099 che pochissimi di noi arriveranno a vedere, il giovane Peter Parker del futuro moro con il vestito da demone tecno continua a brillare, nel suo infinito volo a planare alla Bertè.

Se non sapete niente di Terry McGinnis, recuperate quanto meno il film. Magari prima della prossima settimana, perché tra qualche giorno ci trasferiamo a Metropolis.

LE ALTRE PUNTATE: BATMAN, GARGOYLES, DUNGEONS AND DRAGONS, X-MEN, SPIDER-MAN


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Commenti

  1. Serie che ho sempre apprezzato, anche se a causa di impegni e orari tv ad minchiam non credo di essere riuscito a vederla per intero, mi è piaciuto proprio per questo passaggio di consegne, siamo abituati a rivedere sempre gli stessi eroi decennio dopo decennio, vedere un batman invecchiato che cede il comando (si beh insomma in parte, sapete come sono gli anziani che non si vogliono levare di torno) molto coraggioso,. Vero che negli albi e serie animate si era già visto qualcosa di simile, ma era sempre relegato a qualche puntata particolare, con viaggi nel tempo o universi paralleli, qui invece avevamo un'intera serie

    Bello poi il rapporto tra i due batman, con Terry che cerca sempre di affermare la sua individualità, ok ho preso il tuo posto, sono batman ma sarò un batman a modo mio....sta cosa viene fuori soprattutto nel bellissimo film quando affronta il joker in maniera completamente diversa dal suo predecessore :D

    mi sta venendo voglia di riguardarmi tutte e due le serie.....ti prego dio netflix aggiungili al tuo catalogo, sacrificherò delle vergini in tuo nome!!!

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  2. Grandissima rubrica Doc,sei un pozzo di cultura!addirittura il riferimento a “Destinazione stelle”(a cui debbo il mio nick antristico, tra l’altro)....ci fai sempre emozionare (oltre ad insegnarci tantissime cose)

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  3. Mi resta sempre il malessere a pensare di non ritrovare mai in giro i dvd di certe serie 😭

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  4. Serie enorme, che arrivò su cartoon network proprio quando la potevo più apprezzare. Ricordo benissimo i circuiti rosso neon della bat-mobile, l’episodio di mr freeze (mio villain preferito allora e tuttora), gli effetti sonori fighissimi di un criminale che usava le onde sonore come arma, il traumatizzante film, il cattivo “liquido” con il grosso occhio bianco e un altro che riusciva a passare attraverso le pareti ma finisce per precipitare impalpabile lungo tutta la crosta terrestre per poi rimanere (presumo) bloccato al centro della terra, per sempre.. e poi la sigla! Che spettacolo!

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    1. Anche Payback il vigilante era figo, soprattutto per il costume.

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    2. Il cattivo liquido è Inque o Ink:
      https://dcau.fandom.com/wiki/Inque

      Stupenda la puntata che inizia e finisce con la guardia che la ammorba con delle storie pallosissime della sua vita mentre lei è imprigionata.

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    3. Payback col costume piuttosto blackpanteroso. La cattiva era proprio quella! Troppi ricordi. Mi sa che concretizzeró questa nostalgia con un bel ripassone (cosa, grazie al Doc, successa anche dopo il post su Batman TAS). Grazie ancora per questo viaggio

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  5. Visto poco in tv perché negli ultimi decenni evidentemente vedo poca tv, ma da qualche parte nella succursale della biblio di Babele a casa mia ho il volumetto colle storie disegnate dall'eclettico Joe Staton - nel curriculum inchiostri di Sal Buscema nei seventies, Millennium per DC , Family Man su testi di J. Charyn e le strisce di Dick Tracy - ed un paio di storie più recenti disegnate dal compianto Norm Breyfogle. Mi piaceva e mi piace molto il costume. Sono convinto che, quando Terry avrà l'età di Wayne nel Dark Knight di Frank Miller, smusserà le orecchie da demone ed oscurerà il pipistrello rosso sul petto. Dopo il crepuscolo sarà difficile percepirlo quando stealth come certe graffette sulla scrivania salterà dal tetto di New Interzone all'inseguimento di una colonia extramondo di nanocomputer liquidi senzienti ignaro di essere solo un codice binario succedaneo di vita evocato da sciamani tramiti del gaelico Figlio della Volpe. Forse.

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  6. Certo che è comodo il DNA kryptoniano! Clark è coetaneo di Bruce, ma sembra un 50enne in forma! Per quel che riguarda Out of the past, provo ad indovinare: sotto l'aspetto di Talia in realtà c'è Ra's, e magari Bruce se l'è anche limonata!

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  7. "Si mette in cantiere allora un film su Batman: Year One diretto da Darren Aronofsky"
    Grazie, grazie, GRAZIE Nolan

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  8. «...a una versione juniores della Justice League e a tanto altro.»
    Che poi alla fine è arrivata ;D

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  9. Avevo visto solo Il ritorno del Joker, ma mi aveva preso molto. Vedrò di recuperare.

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  10. Brutto da dire ma per vederla tutta in ordine e in italiano la dovetti cerca in giro per la rete, fosse stato disponibile avrei comprato il cofanetto con tutti gli episodi. Tra le puntate citate ci sono tutte le mie preferite a parte Lost Soul che non ricordo, sicuramente se la dovessi rivedere mi tornerebbe alla mente.
    Ricordo un paio di puntate dedicare a Ink molto belle, quella della sua prima apparizione e quella in cui appare anche la figlia di quest'ultima.
    Tra le puntate al liceo ricordo quella sullo spaccio del venom in cui si scopre che fine ha fatto Bane (SPOILER vagonate si steroidi non fanno bene), non particolarmente ispirata.

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  11. bella serie, per quanto la ritenga forse la meno bella tra quelle del Timmverso

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  12. Riguardando l'immagine di Blight mi ricorda tantissimo Dottor Phosphorus ma forse sono l'unico a notare la somiglianza.

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  13. Ricordo che Batman Beyond non mi piacque per niente, magari a causa dell'amore smodato verso la prima serie. L'animazione ed il taglio cyberpunk mi sembravano un pugno in un occhio, il me stesso di allora, ragazzino cacameenchia, urlava: FA SCHIFO!11!!! NON è IL VERO BATMAN!!!!11!!1!!.
    Gli darò un'altra occasione.

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  14. Ecco, non so perché ma questa serie non credo di averla mai vista sul palinsesto( e negli anni che furono ero un super teledipendente) su quali canali girava?
    Ps Doc stai seguendo Dororo?

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    1. Italia 1 (dal 2001), poi Boing e altri. Dororo ancora no, ma è in lista.

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