Titans, la recensione senza spoiler. Perché è una serie comunque interessante (quando non ci sono i Titans)
Titans, la prima serie TV della piattaforma a pagamento DC Universe, è sbarcata tre giorni fa su Netflix. Ti sei sciroppato in un paio di sere tutti e undici gli episodi della prima stagione della cumpa di Robin e ci sono delle cose che ti sono piaciute. Ma non riguardano i Titans in senso stretto [...]
C'è un grande prato verde che separa i super-eroi dei telefilm DC di CW, quelle storie di vigilèndi afflitte dalla sindrome Centovetrine, e l'approccio più maturo di serie come quelle Marvel, Netflix e non (Legion e Daredevil, giusto per buttare lì due titoli), con un taglio maggiormente cinematografico, un respiro più ampio e non girate tutte in tre interni, con quattro comparse e un paio di filmati stock dello skyline della città sbagliata.
Ora, a te di Robin essenzialmente frega molto meno di nulla. Possono farne quello che vogliono, non ti interesserà mai davvero una sua trasposizione su schermo, perché tutta la storia dei sidekick ti sembra quello che è: un anacronismo, un'eredità degli anni 40 che rende ancora più difficile la sospensione dell'incredulità nelle storie di super-eroi. Perché accetti ci sia chi sposta i pianeti o disintegra intere dimensioni, ma che Batman o chi per lui si portino dietro in battaglia dei ragazzini no. Continua a non avere alcun senso, per te, da quando frequenti i super-eroi, cioè da una vita.
Tanto che nelle varie volte in cui lui e altri tizi del giro affrontano l'argomento, in Titans, la cosa ti sbatte in faccia quanto e più della presenza di un Batman o di un Superman in un'ambientazione live action realistica. Detto questo, vedere Dick Grayson trasformato in un Mago Casanova psicopatico e iperviolento, che continua a pestare gli avversari atterrati anche quando privi di sensi, fino a ricoprirsi immancabilmente la faccia di sangue non suo (si pigliano le malattie, guagliò), ti ha messo vagamente a disagio.
Ed è tutto così. Starfire - complimenti ai soliti nerd razzisti ritardati, incapaci di comprendere che un'aliena dalla pelle ARANCIONE puoi farla interpretare a chiunque, che con i loro latrati a mezzo Internet hanno spinto l'attrice Anna Diop a mollare i social. Farsi una cazzo di vita pare proprio brutto - è tosta in tutti i sensi e un buon ritratto della Kory dei fumetti, ma accumula pure lei una quantità smodata di cadaveri. Molti sono poliziotti che stanno facendo solo il proprio lavoro.
Ecco, quelli Frank Castle non li avrebbe ammazzati.
Certo, è evidente che l'intento primario di Warner e del trittico di ideatori della serie, lo scrittore di fumetti Geoff Johns, lo sceneggiatore Akiva Goldsman e il produttore (tra le altre cose dell'Arrowverso) Greg Berlanti, era distaccarsi da quella che è da qualche anno l'immagine da happy meal dei Titans nell'immaginario collettivo:
Ma tutto quel grim-and-gritty ti è sembrato esagerato, in quanto soprattutto fine in troppi casi a se stesso. Ammazziamo qualcuno in più, o pestiamo un altro po' della gente svenuta non solo per far vedere che Dick Grayson ha problemi seri, ma anche che siamo tosti, stronzi e badass. Anche se poi una famiglia di idioti, la Sunshine Family degli psicopatici drogati, ci prende tutti a calci in culo. Ripetutamente.
Tolti Robin e Starfire, che per ragioni diverse comunque trascinano in avanti la storia con il proprio passato da svelare, il resto dei membri del team sono molto meno interessanti. Rachel/Raven sarebbe nominalmente il fulcro della vicenda, ma hai un limite di sopportazione molto basso per le storie di ragazzine problematiche che fanno cose assurde, con o senza cassettine registrate. Gar/Beast Boy ti è sempre sembrato inutile pure su carta (e cambiati quel cacchio di giacchetto, guagliò).
Sembrerebbe un quadro a tinte foschissime in tutti i sensi, diretto verso la tua personale stazione d'approdo mentale dei disastri in galleria, eppure te lo sei visto tutto senza mollarlo come hai fatto negli ultimi anni con tante, troppe serie di tizi in tutina. E questo per due ragioni.
La prima non è tanto che volevi sapere come andassero a parare le varie sottotrame, tutte ampiamente prevedibili nel loro sviluppo o già note grazie ai fumetti, ma che ti interessava capire se e come si amalgamasse il tutto. La risposta è che si amalgama poco, perché Titans è una serie sfilacciata, eterogenea quanto il suo team di protagonisti. Che butta sul piatto più domande che risposte (e ok) e si prende tutto il tempo per presentare bene i personaggi prima di metterli assieme (e ok pure questo), ma anche che sovrappone male battute (e bat-tute) e sangue, o taglio e misteri da telefilm crime soprannaturale e rimandi a Superman o Wonder Woman. E che procede a strappi, saltando ripetutamente di palo in frasca.
E proprio da qui nasce, a sorpresa, il secondo motivo per cui sei arrivato in fondo e non ti sei pentito di averlo fatto.
Non ti stupisce per niente leggere che i due episodi migliori della serie (il quarto e il nono) li abbia scritti Geoff Johns. Insieme all'undicesimo, valgono praticamente da soli la visione del pacchetto.
Una sorta di incrocio assurdo, e che assurdamente resta in piedi, tra Kick Ass e Grey's Anatomy. Decisamente la cosa migliore dello show insieme al personaggio di Kory. Sì, nonostante quest'ultima sia vestita per tutto il tempo da battona vintage, che poi dà una vena alla Grant Morrison al tutto, anche al di là della faccenda della Doom Patrol.
Apprezzi il taglio maturo e la volontà di fare qualcosa più nello stile delle serie Marvel venute bene, ma a tratti l'hai trovato immotivatamente violento. Non sono i Titans di Deathstroke, sono pur sempre quelli veri, e la situazione psicologica di Robin giustifica la cosa solo fino a un certo punto. Mettiamoci un paio di casi gravi di dialoghi terribili e due personaggi su quattro scialbi in squadra.
Però quelle puntate di Johns sulla Doom Patrol e Hawk e Dove ti sono piaciute tanto. E il filmino finale pure, perché una roba del genere live action su [OMISSIS] non l'avevi ancora vista. Tanto che hai pensato che figata sarebbe una serie antologica tutta così, minifilm dedicati a questa o quella storia dell'Universo DC, a questo o quel personaggio. Oh, al limite, te il consiglio time-saver per Titans l'hai dato.
Dimenticavi: minchia com'è diventata vecchia Sherilyn Fenn.
Titans prova a spingersi oltre. Ad andare più in là nel tetro e serioso pure della roba Netflix. O di Snyder. Insozzando quel prato verde di una quantità di sangue impressionante.Per farla breve, gli ex Giovani Titani fanno in undici puntate quasi più vittime del Punitore.
Eeeee là! La prossima volta ci provo con il bulbo oculare di qualcuno. |
Ora, a te di Robin essenzialmente frega molto meno di nulla. Possono farne quello che vogliono, non ti interesserà mai davvero una sua trasposizione su schermo, perché tutta la storia dei sidekick ti sembra quello che è: un anacronismo, un'eredità degli anni 40 che rende ancora più difficile la sospensione dell'incredulità nelle storie di super-eroi. Perché accetti ci sia chi sposta i pianeti o disintegra intere dimensioni, ma che Batman o chi per lui si portino dietro in battaglia dei ragazzini no. Continua a non avere alcun senso, per te, da quando frequenti i super-eroi, cioè da una vita.
Tanto che nelle varie volte in cui lui e altri tizi del giro affrontano l'argomento, in Titans, la cosa ti sbatte in faccia quanto e più della presenza di un Batman o di un Superman in un'ambientazione live action realistica. Detto questo, vedere Dick Grayson trasformato in un Mago Casanova psicopatico e iperviolento, che continua a pestare gli avversari atterrati anche quando privi di sensi, fino a ricoprirsi immancabilmente la faccia di sangue non suo (si pigliano le malattie, guagliò), ti ha messo vagamente a disagio.
Ed è tutto così. Starfire - complimenti ai soliti nerd razzisti ritardati, incapaci di comprendere che un'aliena dalla pelle ARANCIONE puoi farla interpretare a chiunque, che con i loro latrati a mezzo Internet hanno spinto l'attrice Anna Diop a mollare i social. Farsi una cazzo di vita pare proprio brutto - è tosta in tutti i sensi e un buon ritratto della Kory dei fumetti, ma accumula pure lei una quantità smodata di cadaveri. Molti sono poliziotti che stanno facendo solo il proprio lavoro.
Ecco, quelli Frank Castle non li avrebbe ammazzati.
Certo, è evidente che l'intento primario di Warner e del trittico di ideatori della serie, lo scrittore di fumetti Geoff Johns, lo sceneggiatore Akiva Goldsman e il produttore (tra le altre cose dell'Arrowverso) Greg Berlanti, era distaccarsi da quella che è da qualche anno l'immagine da happy meal dei Titans nell'immaginario collettivo:
Questa. |
Ma tutto quel grim-and-gritty ti è sembrato esagerato, in quanto soprattutto fine in troppi casi a se stesso. Ammazziamo qualcuno in più, o pestiamo un altro po' della gente svenuta non solo per far vedere che Dick Grayson ha problemi seri, ma anche che siamo tosti, stronzi e badass. Anche se poi una famiglia di idioti, la Sunshine Family degli psicopatici drogati, ci prende tutti a calci in culo. Ripetutamente.
Tolti Robin e Starfire, che per ragioni diverse comunque trascinano in avanti la storia con il proprio passato da svelare, il resto dei membri del team sono molto meno interessanti. Rachel/Raven sarebbe nominalmente il fulcro della vicenda, ma hai un limite di sopportazione molto basso per le storie di ragazzine problematiche che fanno cose assurde, con o senza cassettine registrate. Gar/Beast Boy ti è sempre sembrato inutile pure su carta (e cambiati quel cacchio di giacchetto, guagliò).
Sembrerebbe un quadro a tinte foschissime in tutti i sensi, diretto verso la tua personale stazione d'approdo mentale dei disastri in galleria, eppure te lo sei visto tutto senza mollarlo come hai fatto negli ultimi anni con tante, troppe serie di tizi in tutina. E questo per due ragioni.
La prima non è tanto che volevi sapere come andassero a parare le varie sottotrame, tutte ampiamente prevedibili nel loro sviluppo o già note grazie ai fumetti, ma che ti interessava capire se e come si amalgamasse il tutto. La risposta è che si amalgama poco, perché Titans è una serie sfilacciata, eterogenea quanto il suo team di protagonisti. Che butta sul piatto più domande che risposte (e ok) e si prende tutto il tempo per presentare bene i personaggi prima di metterli assieme (e ok pure questo), ma anche che sovrappone male battute (e bat-tute) e sangue, o taglio e misteri da telefilm crime soprannaturale e rimandi a Superman o Wonder Woman. E che procede a strappi, saltando ripetutamente di palo in frasca.
E proprio da qui nasce, a sorpresa, il secondo motivo per cui sei arrivato in fondo e non ti sei pentito di averlo fatto.
Non ti stupisce per niente leggere che i due episodi migliori della serie (il quarto e il nono) li abbia scritti Geoff Johns. Insieme all'undicesimo, valgono praticamente da soli la visione del pacchetto.
Arriveresti perfino a dire che se avete poco interesse per tutto il resto, potete pure guardarvi tranquillamente solo quei tre. E pace.Ovvero un minifilm che funge da piattaforma di lancio per la serie sulla Doom Patrol (in arrivo il 15 febbraio su DC Universe e, immagini, a seguire anche su Retepellicole), uno su Hawk e Dove, un altro che rappresenta una risposta a una certa domanda. La puntata sul background di Hawk e Dove, in particolare, è splendida. Una coppia di eroi improbabili, nella loro versione anni 80, quella di Karl e Barbara Kesel disegnata ai tempi da un giovine Rob Liefeld, in una storia di abusi e violenza che genera solo altra violenza.
Una sorta di incrocio assurdo, e che assurdamente resta in piedi, tra Kick Ass e Grey's Anatomy. Decisamente la cosa migliore dello show insieme al personaggio di Kory. Sì, nonostante quest'ultima sia vestita per tutto il tempo da battona vintage, che poi dà una vena alla Grant Morrison al tutto, anche al di là della faccenda della Doom Patrol.
Apprezzi il taglio maturo e la volontà di fare qualcosa più nello stile delle serie Marvel venute bene, ma a tratti l'hai trovato immotivatamente violento. Non sono i Titans di Deathstroke, sono pur sempre quelli veri, e la situazione psicologica di Robin giustifica la cosa solo fino a un certo punto. Mettiamoci un paio di casi gravi di dialoghi terribili e due personaggi su quattro scialbi in squadra.
Però quelle puntate di Johns sulla Doom Patrol e Hawk e Dove ti sono piaciute tanto. E il filmino finale pure, perché una roba del genere live action su [OMISSIS] non l'avevi ancora vista. Tanto che hai pensato che figata sarebbe una serie antologica tutta così, minifilm dedicati a questa o quella storia dell'Universo DC, a questo o quel personaggio. Oh, al limite, te il consiglio time-saver per Titans l'hai dato.
Dimenticavi: minchia com'è diventata vecchia Sherilyn Fenn.
Robin è il Kit Willer di Mamma DC. Nati tutti e due per incontrare un pubblico verde che, in teoria, avrebbe dovuto identificarsi in un coetaneo. Nel caso della creaturina di Bob Kane e Bill Finger, il Pettirosso serviva a rendere meno cupo un vigilante che aveva esordito sparando e sciogliendo nell'acido i cattivi - come ricordato persino da Igort nel suo Cinque è il Numero Perfetto - e nel caso del fuorilegge che è arrivato a tanto così da chiamarsi Tex Killer, Bonelli e la sua posse erano stati influenzati dal fatto che Piccoli Ranger e Sceriffi vendevano più di Aquila della Notte. Per quello che può valere, il bimbo che fui eventualmente si immedesimava in Bruce Wayne o Steve Rogers e non nei vari Ragazzi Ostaggio, come li chiamava il Joker. Resta il fatto che Dick Grayson - anche nella sua incarnazione più giovane - è stato protagonista di diversi mensili - ricordo almeno la testata anni novanta che poteva contare sui testi di Chuck Dixon e sui disegni di Tom Grummett e del compianto Mike " Ringo " Weringo - e che era davvero fondamentale nei Titans di Wolfman/Perez, cosa riconosciuta anche da Adam Warren nel suo Elseworld Titani : Morra Cinese.
RispondiEliminaUna curiosità : Sam Kieth la pensa più o meno come il Doc Man su Robin e ha fatto di tutto per non infilarlo nelle storie di Bats che ha scritto e disegnato. Notevole eccezione Batman Attraverso lo Specchio , perchè su testi di Bruce Jones, in cui Robin è però un robusto ventenne davvero grottesco con i pantaloncini di Robin...
Il che è esattamente uno dei motivi per cui non ho mai digerito le spalle. Da bambino, chi è che voleva essere Robin anziché Batman? Ci si identificava nell'eroe più figo, non nel suo assistente in calzoncini. Ci sono delle gran belle storie a fumetti di Robin, ma come scrivi sono perlopiù storie personali o con i Titani, cioè lontano da Batman.
EliminaVolevo essere Robin III, Tim Drake, perché aveva una liason con Spoiler XD
EliminaScusate se faccio il PDF, non lo faccio mai, di solito.
EliminaLa serie anni '90 di Robin era dedicata a Tim Drake, il terzo robin. All'epoca Grayson era già Nightwing e aveva la sua serie.
La serie non l'ho vista. Robin super violento lo capisco molto poco. Bastava fare una serie su Red Hood and The Outlaws e avevano risolto. Me la iniziavano con la morte e la resurrezione di Jason, già quello era un inizio con i fuochi d'artificio.
RispondiEliminaParlando di Starfire prendersela con l'attrice è da idioti, indipendentemente da tutto la pagano per fare una serie TV e lei contesta un presunto white washing, dall'arancione poi. Ricordo Will Smith che si fece degli scrupoli su Wild West, più per la produzione che per lui, a cui risposero di fregarsene.
Il colore della pelle non mi crea alcun problema, anzi i capelli ricci dell'attrice ci stanno con il personaggio. Ho qualche perplessità sul vestiario perché sembra una prostituta ma ammetto che conciliare un personaggio dei fumetti che spesso va in giro mezza nuda con una serie live-action è molto complicato. Magari un vestiario in pelle attillato poteva rendere meglio, sexy ma non mignottone.
La caratterizzazione di Starfire funziona, secondo me, proprio perché sembra un personaggio fuori posto e contesto. E visto quello che è , ci sta. Il problema è che in foto sembra solo una professionista del copertone: è la nonchalance con cui l'attrice porta in giro quel personaggio vestito da pimp anni 70, ironico e compiaciuto mentre sfascia qualcuno, a farlo girare. Ma, appunto, si apprezza solo guardando la serie.
EliminaI nerd razzisti dovrebbero risolvere quel problema del triplo collo e smettere di vivere a scrocco dai genitori a quarant'anni. E prendere un po' di calci in culo veri, per capire come funziona il mondo quando alzano il naso dai fumetti.
Il mio giudizio è legato solo alle foto, come scrivevo. Sono contento che la contestualizzazione e la recitazione creino un risultato diverso dal messaggio trasmesso dalla sola immagine. Ammetto che Starfire è un personaggio che mi piace, sotto molti aspetti, e adesso mi hai reso ancora più curioso. Ha una storia alle spalle molto dura che la rende più interessante di quello che si pensa guardandola ovvero la bambolona gnocca apparentemente ingenua che scalcia culi a nastro. Il ricordo più bello che mostrano nei fumetti di Starfire è qualcosa di favoloso e disturbate.
EliminaPer i nerd sottoscrivo. Affrontassero i problemi veri della vita così da capire quando veramente prendere le torce i forconi. Negli USA certo livore dovrebbero concentrarlo verso gente che vuole costruire un muro da 5 miliardi di euro per tener lontano dei poveracci che con 5 miliardi di euro riusciresti ad aiutare a lungo termine.
che poi starfire nera sticazzi, io odio quei capelli... normalmente l'attrice li porta lisci dalle foto che ho visto... perchè quella roba viola con la permanente??? :°D
EliminaVero, i ricci la imbruttiscono parecchio. Poi, per me, nera o caucasica, andava dipinta di arancio.
EliminaA me il personaggio di Starfire della serie è piaciuto molto.
EliminaCredo che guadagni un sacco di punti durante la serie perché valorizzato da due elementi vincenti: la colonna sonora delle sue scene (per me fantastica) e l'attrice, molto brava a rendere i "silenzi" di Starfire molto espressivi.
Insomma, ci sta che nella statica (vedendo solo le foto) sembri una tigrA del ribaltabile e basta! :)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaChe poi alla fine quindi ha ragione Cesare Cremonini quando cantava che "Nessuno vuole essere Robin..."
RispondiEliminaSe poi la violenza e i mortiammazzamenti sembrano spropositati qualcuno di voi ha visto di recente Inuyashiki l'ultimo eroe su Prime Video?
Nope. Merita?
EliminaSono a 8 episodi su 11 ed è diverso dai soliti cliché: qui il protagonista è un vecchiarello mentre il "villanzone" è un regazzino delle superiori.
EliminaC'è abbastanza violenza, a tratti gratuita ed abbastanza inedita, aspetto il finale per dare un giudizio complessivo ma per ora merita una visione
PS l'autore del manga originale è Hiroya Oku, lo stesso di Gantz
Rispondo io con un sì, merita eccome Doc
Eliminahttps://youtu.be/a8TLiCAMVqE fammi sapere che ne pensi, mi trovo molto d'accordo con quanto detto da te, anche se forse a fine serie mi sono trovato con un po' più di entusiasmo rispetto a te
RispondiEliminaOh, ma entusiasmo ne ho. Sostanzialmente per tre puntate su undici, però.
EliminaCi sta, dai... Mi sto facendo molte pippe mentali sui temi che potrebbero toccare nella prossima stagione!
EliminaTeen Titans GO! lo amo selvaggiamente, mi fa scompisciare senza che ne capisca il motivo, e lo vorrei più in quel senso fuori di testa un live action che queste cose viulente che mi avrebbero anche rotto ormai. Poi se c'è pure la viulenza va bene, ma solo se sensata altrimenti mi vedo un The Raid a caso se voglio le mazzate sanguinolente fatte bene.
RispondiEliminaSerie tutto sommato gradevole che apre le porte alla parte seria del mondo DC in "TV"
RispondiEliminaSpoiler(più o meno)
Ma che faccia da cazzo ha Jason Todd?Miglior casting per faccia di merda di sempre
[SPOILER]
Elimina...
...
Incredibile. È quello a cui mi riferivo tra le mimmate nella scheda.
A me ha fatto subito pensare a Jacopo Malnati, quello de iPantellas. Il che è tutto dire xD
EliminaSherilyn Fenn! Ora ho capito chi era la mamma di Rachel!...
RispondiEliminaE Starfire mi ha fatto veramente vedere tutta la serie, buca lo schermo cento volte.
Helena è uscita dalla scatola.
EliminaL'importante è che non ritorni Julian Sands!!
EliminaUno dei quali finisce "ammazzato". Batman, schiacciato dal peso della responsabilità e del rimorso, ne prende un altro. E poi un altro. E poi...
RispondiEliminaLungi da me fare l'avvocato difensore pro bono di Mamma DC costola di TIME Warner AOL, ma segnalo il paradosso per cui il fatto che Bats " schiacciato dal peso della responsabilità e del rimorso" continui a vestire di colori sgargianti bimbi cloni e li usi come scudo nella città più pericolosa del mondo contro freaks assassini si possa spiegare col fatto che Bruce Wayne dialoghi con il bimbo che è stato fino a nove anni. Mi chiedo cosa ne farebbe JM DeMatteis - che ha scritto poche Legends of the Dark Knight e si è concentrato su altro - di un concept come questo: ne Il Bambino Dentro Vermin si fa guidare dal fantasma del bimbo che è stato prima degli abusi...brr
RispondiEliminaE non e' la prima.
RispondiEliminaMolti VIP e attori stanno mollando i social, perche' ritengono che la situazione stia diventando ingestibile.
Troppa gentaglia e troppi cretini.
Ho da tempo la mia (pessima) opinione sui social, e se uno li lascia perdere non puo' che essere un bene.
Ma convengo che, vuoi per lavoro vuoi per altro, per molti (VIP in primis) i social sono una piattaforma imprescindibile, al giorno d'oggi.
E...oh, ad alcuni piace. Anche se diventa una dipendenza come un'altra.
In ogni caso...non e' mai giusto dover essere costretti a rinunciare a qualcosa che piace per colpa di un branco di idioti.
L'ultimo Robin mi pare sia suo figlio vero e proprio, avuto con Talia (alla fine c'è riuscita a farsi un giro).
RispondiEliminaTipo... boh, 10 anni fa o più hanno fatto un fan trailer di un film purtroppo inesistente che si chiama Grayson. Lo trovate sul tubo e credo sia molto valido come figura di Robin.
a me è piaciuta, anche se con qualche riserva qua e là, però in generale mi sembra il prodotto supereroistico televisivo più interessante (interessante eh, non bello) dai tempi della prima stagione di Daredevil (ok, con Legion nel mezzo da fare da collante)...
RispondiEliminaE secondo me più che Titans dovevano intitolarla the brave&bold, visto che il suo essere sfilacciata e semi-antologica mi sembra proprio un omaggio a quella serie(dove i titans esordirono negli anni '60)
Sì, è proprio quello che intendevo con la chiosa sul format antologico. Mi verrebbe da dire che è meno facile venderla rispetto a qualcosa che ha un brand già noto (i Titani), anche se il mercato principale di queste serie è la piattaforma proprietaria da spingere. E immagino che DC Universe si regga soprattutto su fan dei fumetti e dei personaggi DC che pagano quell'abbonamento. Boh.
EliminaBella intuizione, Doc. In fondo, la DC, molto più della Marvel, è cresciuta su testate antologiche (a partire da Action e Detective) ed esclusa la Trinità + Flash, la maggior parte dei personaggi - Green Arrow, Green Lantern, Atom, Hawkman, e via dicendo - ha vissuto lunghe stagioni fortunate in appendice. Non è un caso che i momenti più riusciti delle varie serie TV DC siano legati a comparsate occasionali, team up e a riferimenti a personaggi "minori": la Legione e la JSA in Smallville, Adam Strange e Rann in Krypton, la pioggia di comprimari in Legends... Sì un Brave & the Bold, o uno Showcase potrebbe essere la mossa vincente.
EliminaVisto i primi tre episodi e pure io ho trovato la violenza eccessiva e gratuita.
RispondiEliminaMolto interessante, Crepascolo. Molto interessante. Batman che si porta dietro un suo simulacro fanciullo, per fargli prendere un altro po' di botte. In effetti...
RispondiEliminaMa perchè la Dc per un Aquaman che azzecca, deve rimediare facendo il doppio dei danni?
RispondiEliminaSe i Giovani titani sono famosi presso il grande pubblico come la versione minchietta della JLA, che senso ha proporre una serie in cui sono un gruppo di serial killer?
Davvero, non imparano mai.
Non bastava aver reso Superman uno che non è assolutamente Superman, o Batman la versione mascherata del Punitore, ora c'è pure Robin che fa Rambo.
Boh, contenti loro.
Ma guarda, non è proprio un gruppo di killer, sembra più tipo...hai presente Watchmen. Il film...
EliminaHo iniziato a vederlo con mio figlio di sei anni, un tipetto sveglio amante dei supereroi che aveva tutta la stoffa del futuro fan. E niente, quando Robin spezzava gambe e braccia mentre il fantasma di Rachel le dava della puttana, mi ha detto "Papà, mi sa che non è adatto a me". E poi si lamentano che non c'è il ricambio generazionale.
RispondiEliminaComplimenti per il piccolo campione. Occhio ché di questo passo ti spegne la TV se guardi roba poco adatta :)
EliminaTemo di andare un po' controcorrente gente... A me il concetto di "spalla" è sempre piaciuto: nella vita occorre avere uno o più mentori, piaccia o non piaccia la gavetta va fatta. Il bello di Teen Titans era proprio sviluppare il contrasto tra gli eroi apprendisti che mordevano il freno e i loro partner. Anche questo e' gioco di squadra paradossalmente, ovvero riconoscere le proprie debolezze. In questo mondo Robin diventa uno psicopatico quando indossa il costume?Interessante riproposizione di Jekyll e Hyde, oltre a testimoniare appunto che l'educazione di ragazzini vigilanti non e' un gioco. Quello che per ora non mi convince e' l'eta' sfalsata, ovvero non e' piu' una banda di ragazzini ma si spazia dall'adolescenza alla mezza eta'. Menzione su Kory: il look e' totalmente fuori fuoco (ah ah). Scherzi a parte non e' un problema di razzismo, ma sembra sul serio una donnina che passeggia in quel di Bologna Fiera. Zoe Saldana e uno stilista piu' sobrio non avrebbero guastato!
RispondiEliminaIn questo mondo Robin è uno psicopatico anche senza il costume. Quando dà quell'ordine lì, fuoco e fiamme e ciao, la tutina non ce l'ha mica. Non è un buono che diventa uno psicopatico, è un pazzo che si scatena appena mena le mani. Che abbia o meno addosso quell'uniforme scema col mantellino.
EliminaIl discorso sulla gavetta che va fatta è interessante. Ma non vuol dire necessariamente portare a morire dei bambini. Si può addestrare qualcuno anche senza esporlo alla fine telefonica di Todd.
Il discorso dell'apprendistato credo che sia un tentativo recente di giustificare l'andazzo dei supereroi DC di mandare dei ragazzini al macero.
EliminaInfatti, ricordo storie recenti di Batman dove si parla del manto di Robin come di una sorta di "progetto di tirocinio".
Che ci sta, anche se, a ben guardare, Dick diventa la spalla di Batman in un modo diverso. Che anch'io ho sempre trovato poco sensato.
Poi, i personaggi che ne sono venuti fuori non sono tutti da buttare.
Red Hood e Arsenal su tutti. Ma è giusto sottolineare che si tratta delle loro versioni adulte.
La necessita' di un apprendistato corretto (o meglio insegnare a gestire superpoteri superpotenzialmente pericolosi) era una delle tante tematiche alla base di Civil War (fumetto), anche se non sfruttata benissimo.
EliminaHo visto anche io metà seriequesto weekend e non vedevo l'ora di sapere che ne pensavi.
RispondiEliminaDevo dire di trovarmi massimamente in linea con te, anche se a me la violenza non ha disturabato più di tanto (anche se robin è un po troppo violente per essere "quel robin"). Il personaggio di Raven invece mi è piaciuto, anche se a dire il vero (nonostante sia la logica prasposizione serio/telefilmica del personaggio) è chiaramente messa li per un pubblico più giovane. Come del resto Garf, che in meno rispetto Raven, ha il fatto che pare servire solo a presentare la (bellissima) Doom Patrol.
Ecco, il fatto di additare l'attrice che fa Kory perchè di colore non lo capisco. Per nulla. Starfire è un'aliena alta, dalla pelle arancione (o bronzea) e dai tratti marcatamente esotici,non ci trovo nulla di strano che sia interpretata da un'attrice afro americana (tra l'altro è pure una bella stanga, se mi è concesso). E' vero, mi sono stranito con la Valchiria insensatamente di colore di Thor Ragnarok e non posso non notare certe forzature nel cambiare senza ragione alcuna le etinie dei personoaggi, ma in questo caso proprio non è comprensibile come un'attrice (bella e brava diciamocelo) capace di rendere così credibile un personaggio a fumetti dei supereroi, deve essere costretta a rinunciare ai social per le teste di caxxo. Semmai quelo che un po disturba è il look da "trappona" che sfoggia in continuazione. Ma calcolando che i toni della serie sono abbastanza esagerati ci sta.
Per ultima cosa: Sherilyn Fenn non l'avevo proprio riconosciuta, ma per nulla...
Da principio neanche io. Ho dovuto un attimo mettere a fuoco quel "Ma dov'è che l'ho già vista la mamma di Rachel?".
EliminaAdesso, capisco tutto il discorso dei medium diversi, gli adattamenti, le necessità e tutto quanto...ma Dick Grayson, una volta emancipatosi da Bruce Wayne, è diventato una delle figure più equilibrate e rispettate dell'universo DC. Proprio lui dovevano prendere per fare lo psicopatico? Ma Jason Todd no? E Dove? Violenta anche lei? E il discorso della contrapposizione ad Hawk che fine fa? Una curiosità: si accenna al tempo di Robin con Batman? E quest'ultimo si vede mai?
RispondiElimina[SPOILER]
Elimina...
...
...
Sì e sì.
come postato nella discussione inerenti le migliori serie dell'anno, questa serie è rientrata fra le favorite. Anch'io penso che la scelta di adottare questo genere di atmosfere fosse volto a distanziare quanto più possibile il gruppo dall'immaginario collettivo rappresentato da Teen Titans GO, però personalmente l'ho apprezzata.
RispondiEliminaPremesso che non apprezzi particolarmente Batman e tutta la sequela di comprimari che seguano, quindi possa essere più elastico su adattamenti più o meno fedeli; però, a parte forse la parte finale dell'episodio 7, ho trovato comunque credibile questa versione di Dick. Il quale fa di tutto per distanziarsi dal mentore, ma si sa, chi va con lo zoppo… Perciò questo suo lato feroce lo rende da una parte temuto, ma al tempo stesso vulnerabile, cosa che poi lo porterà alle conseguenze viste nel finale.
Starfire è stata probabilmente la sorpresa del roster, nel senso che benché non mi ispirasse più di tanto, alla fine la sua trasposizione è quanto vicino alla controparte cartacea. Anche per quanto riguarda i modi violenti, giacché la sua razza è una che non va tanto per il leggero e che si fa guidare più dalle emozioni, che dalla ragione. Frank Castle è freddo e calcolatore, Starfire no.
Nella norma Rachel e Gar (più che altro mi è dispiaciuto vedere di quest'ultimo solo la trasformazione in tigre, che pur avendo una spiegazione, risulta comunque un po'svilente, viste le potenzialità del personaggio).
Ottimi Hawk and Dove, così come la Doom Patrol, non vedo l'ora che esca la serie.
A proposito di vecchiaia: vogliamo parlare di Marina Sirtis, la madre di Dove?
Se mi posso permettere, e senza intento polemico alcuno, anzi nel massimo rispetto essendo io ospite in casa/blog altrui, desidererei sottolineare che la Starfire diversamente Arancione non la avrei apprezzata nemmeno fosse stata di pura razza Ariana, o Atlantidea o qualsivoglia altra appartenenza etnica. Zoe Saldana è una Gamora perfetta, ma la hanno comunque fatta oggetto di green washing. Poi se uno si lamenta perché l'attrice è di colore e non perché non è stata adeguatamente sottoposta a trucco per renderla color Starfire originale, ha chiaramente dei problemi. My two cent.
RispondiEliminaMa il colore a) lo acquisisce quando usa il potere, b) avrebbe impedito di mascherarne le origini. Il che, che piaccia o meno, è alla base di tutta la sua sottotrama. Voglio solo dire che è frutto di una scelta narrativa, non una dimenticanza o un capriccio. Poi, ripeto, è una scelta che può piacere o meno, ma ha un suo motivo.
EliminaHo letto parecchia Marvel ma zero DC (scelta di salvadanaio, ho dovuto prendere una parte), e quest'ultima la conosco solo per riferimenti, recensioni e discussioni nerd origliate. Aggiungici che ho un figlio in età da cartoni animati, e per me i Teen Titans sono quelli di GO! (che, lo ammetto, mi fa veramente scassare dalle risate, cartone preferito del 2018 assieme a quella figata di Gumball).
RispondiEliminaNon esistono altre versioni.
Ti-i-i-en ti-ai-ti-ei-en-es TEEN TITANS, LET'S GO
Due premesse: 1) aspettavo con ansia la possibilità di parlare di questa serie. Perché, secondo me, si presta proprio a questo: offre tanti spunti di discussione, che vanno oltre il "mi è/non mi è piaciuta".
RispondiElimina2) io provo a fare una sorta di reset quando vedo un film/serie su un personaggio che già esiste. Cioé, cerco di togliermi dalla spalla quella vocina che mi dice "ma tizio nei fumetti non è così".
Quindi, in merito al punto 1, ho trovato interessante e coraggioso il progetto in sé. Insomma, come detto nell'articolo, il tentativo è quello di andare oltre, prendendo dei personaggi che possono attirare forse i giovani, ma che, proprio per questo, era parecchio rischioso rendere degli assassini in erba.
Forse, fossi stato in loro, avrei optato per il format degli Outlaws di Jason Todd: 3 personaggi. Meno dispersione a livello di trama, più possibilità di approfondire. Insomma, metti Dick, Starfire e aggiungi O il ragazzo O la ragazza problematica.
Bello l'OMISSIS!
Punto 2. Ecco, io qui ho fatto molta, molta fatica a non pensare al Dick dei fumetti. Perché a me è sembrato di vedere Jason Todd dal ritorno della morte, quindi Cappuccio Rosso.
Insomma, i Robin, secondo me, incarnano aspetti diversi di Bruce. Jason la sua rabbia, Tim la sua ponderatezza. Dick, il "senso of wonder" che Bruce ha perso con la morte dei genitori. Così, non lo vedo proprio. Un po' come se mi facessero una versione di Spider Man dove dopo l'uccisione dello zio Ben, diventa un vigilantes ammazza criminali.
Immagino che sia stata una scelta di mercato. Tanti conoscono Dick Grayson; un po' (tanti!) meno conoscono Jason Todd.
Detto ciò, io gli do una chance alla stagione 2.
Questa cosa del Robin psicopatico è l'unica vera perplessità che ho su questa serie, che attendevo con ansia, perché per me Dick Grayson è uno dei migliori personaggi DC punto. Mi riferisco al Dick "affrancato" da Bruce degli anni 70 a seguire, con tutto lo sviluppo del personaggio, il sidekick non l'ho mai apprezzato. E' l'anti Spider-Man, un postadolescente che ha virtualmente tutto (soldi, donne, una sorta di famiglia, amici, donne, abilità fisica eccezionale, mente brillante, donne, bella presenza... ho detto donne?) Potrebbe mollare tutto, farsi dare un'azienda da dirigere, e probabilmente andrebbe avanti alla grande, senza neanche bisogno di un Lucius Fox, ma ha un senso della giustizia e del dovere che lo porta a continuare a fare quello che fa, non per vendetta, perché la morte dei genitori ha avuto modo di vendicarla ed è passato oltre. E' il Batman che Bruce non potrà mai essere. Poi c'è il discorso di uscire dall'ombra del proprio mentore, che può portare a fare scelte sbagliate - ma anche a crescere e ad affermarsi come individuo - quindi ci sta che me lo mostrino in crisi (New Teen Titans parlava proprio di questo), stressato, anche spinto al limite, ma fuori di testa, no, non è lui. Allora chiamiamolo Jason Todd o Damian.
RispondiEliminaPurtroppo, a quanto pare, anche i comics si sono subito adeguati, ma almeno ci si è messo di mezzo un trauma cranico con lesioni permanenti.
La cosa delle lesioni da troppi colpi in testa potrebbero giocarsela nella seconda stagione della serie TV. Ammesso che abbiano l'interesse di spiegare perché Robin è un tale schizzato. Io capisco quelli che dei fumetti non sanno niente, non gliene frega nulla e che sia Robin o Chobin è lo stesso. Ma ho trovato disturbante vedere il fu ragazzo meraviglia continuare a pestare un tizio svenuto, con colpi che avrebbero sfondato il cranio di una persona. Perché è un super-eroe, non tanto per affetto nei confronti del personaggio. L'avesse fatto un Flash, o Daredevil, avrei pensato la stessa cosa.
EliminaPremetto che di DC non so nulla se non proprio le basi per cui non posso fare paragoni con il fumetto. Io sono arrivato alla puntata 7 o 8 (quella del manicomio per intenderci) e, tranne quest'ultima puntata che ho trovato davvero stiracchiata (davvero dobbiamo riproporre la ragazzina stupida che va in solitudine e poi gli altri la devono salvare?) la serie mi sta piacendo. Sulla violenza di Robin mi sembra che ci siano delle contraddizioni nel senso che lui mena ma poi quando Todd aggredisce i poliziotti e3il primo a fermarlo. Volevo poi chiedere una cosa sul personaggio di garth. Ma nei fumetti perde davvero tutto sto tempo a trasformarsi? Perché dico se in mezzo a un combattimento ti devi spogliare e trasformarti sei già fregato
RispondiEliminano, nei fumetti si trasforma e basta, tornando poi in forma umana vestito come prima
EliminaMha, tutte le serie dc mi fanno piuttosto bleah. Piene di supereroipattoni che nemmeno i supererotici dello zoo di 105. Quando ho visto i costumi con le piume da picicone sono ribaltato. Comunque c'è da dire che si lascia guardare, ma un po' come tutte le serie dc nelle prime stagioni. Poi cominciano ad arrivare miriadi di personaggi sfigaterrimi. Almeno in questa le scene d'azione sono veramente fatte bene. La quantità di mazzate sui denti è soddisfacente.
RispondiEliminaFinita di vedere poco fa, da fan della DC mi sono piaciuti i riferimenti a personaggi e storie della serie, il primo ciclo dei New Teen Titans pubblicato su American Heroes eoni fa con cui iniziai a leggere fumetti dei super eroi, ma in effetti il taglio dark l'ho trovato un po' forzato e fuori luogo, per dover inseguire i modelli Marvel, magari, ma dopotutto la trama verte su una setta che vuole il ritorno di un demone. Ovviamente parecchio stonato risulta Dick rispetto al solare alter ego dei fumetti, ma visti anche gli altri personaggi, viene non troppo sottilmente suggerito che per metterti a fare il vigilante non devi avere tutte le rotelle a posto. Spero che almeno il suo periodo buio porti ad una svolta più vicina ai fumetti per il futuro Nightwing. L'episodio della Doom Patrol non l'ho trovato eccessivamente entusiamente, onestamente, ma in generale la serie non è malvagia e cerca di offrire qualcosa di nuovo nel panorama dei molti serial sui supereroi.
RispondiElimina@Roberto Balzi esatto e lo poi vedere in azione nel lungometraggio "Justice League Vs Teen Titans". è un Robin molto rompiscatole e fa strano che si rivolga a Batman dicendo padre.... ma la storia si concentra sulla storia di Raven (quella vera, non la versione "esorciccio" della serie Netflix) quindi è bellissimo.
RispondiEliminaTi consiglio di guardarlo (anche se non credo che esista l'adattamento italiano)...chissà se anche il Doc l'ha giù visto