10 film di successo le cui riprese sono iniziate senza un copione (tipo Iron Man)
O almeno un copione completo e/o definitivo, perché il copione l'hanno scritto o totalmente riscritto in corso d'opera, mentre i produttori si disperavano e la troupe mangiava un panino. È quello che è appena accaduto per il nuovo film sul Joker con Phoenix, ad esempio. Sembra una follia, ma questo non ha impedito a Iron Man e a molte altre pellicole importanti di ritagliarsi un posto di spicco nella storia del cinema [...]
Qualche giorno fa hanno fatto discutere le parole di Zazie Beetz, che interpreta una madre single nel Joker con Joaquin Phoenix, e che nel descrivere la sua esperienza sul set ha dichiarato ai microfoni di MTV: "Il copione l'abbiamo riscritto daccapo mentre giravamo. Letteralmente. Ci riunivamo nel camper di Todd Phillips [regista e co-sceneggiatore] e scrivevamo la scena da interpretare quella sera".
Sembra la ricetta per un disastro, ma in realtà ci sono tanti precedenti illustri di filmoni e pellicole seminali nati così. Eccone qualcuno.
CASABLANCA
Quando si iniziò a girare il capolavoro di Michael Curtiz, esistevano solo lo spettacolo acquistato dalla Warner, Everybody Comes to Rick's, e la prima parte del copione, a cui avevano lavorato separatamente i gemelli Epstein e Howard Koch. Le prime scene vennero girate in sequenza perché non si sapeva cosa sarebbe successo dopo.
Koch ricordò in seguito: "Siamo partiti senza un copione completo, così quando Ingrid Bergman mi chiese quale uomo avrebbe dovuto amare di più, le risposi 'Non lo so... trattali allo stesso modo', perché non avevamo un finale, non sapevamo come sarebbe proseguita la storia!". Victor Laszlo, ti è andata di culo.
LO SQUALO
In questo post di qualche anno fa si discuteva di un tema simile, ma più generico: capolavori del cinema nati da set afflitti da casini di varia natura. Perché per ogni Waterworld c'è un Blade Runner, un Brazil o, appunto, uno Squalo di Spielberg. Richard Dreyfuss racconterà che si era iniziato a lavorare "senza un copione, con un cast ancora incompleto e senza uno squalo". Quisquilie.
8½
Il genio di Fellini non aveva strettamente bisogno di copioni. Soprattutto quando si trovava a dover girare un film senza ricordare più di cosa si trattasse. Tutti gli amanti del cinema sanno che 8½ era solo un titolo provvisorio: "otto e mezzo" perché era il nuovo film del maestro dopo sei pellicole tutte sue, due episodi di Boccaccio '70 e un'opera co-diretta con Lattuada, Luci del varietà.
Solo che non mancava soltanto il titolo. Al momento di iniziare a lavorarci, Fellini non ricorda più la sua idea iniziale. Buio totale, andata. Vuole parlarne al produttore, Angelo Rizzoli, ma viene invitato a una festicciola di compleanno di un capo macchina, lì a Cinecittà, e mentre tutti gli fanno grandi in bocca al lupo per questo film che non esiste, il lampo di genio. Racconterà proprio la storia di un regista in crisi.
In un'intervista su Radio 2 di vent'anni fa, Claudia Cardinale ricordava che si andò avanti senza copione. Fellini girò peraltro tutto il film senza "vedere mai nulla di quello che facevo, perché era in atto uno sciopero di quattro mesi di tutti gli stabilimenti di sviluppo e stampa". Due Oscar, capolavoro assoluto e orgoglio del cinema italiano, eccetera eccetera.
EDGE OF TOMORROW
Dai, è facile: tanto qui dovevano solo ripetere tutto cinquanta volte, ahr ahr ahr. Sì, c'era la light novel giapponese All You Need is Kill, da cui uno dei film di fantascienza più interessanti degli ultimi anni (finale a parte) è stato tratto, ma mancava il copione. Per il semplicissimo motivo che il regista Doug Liman aveva gettato via, a sei mesi dal giorno 0, due terzi di quello esistente.
Venne ingaggiato un altro sceneggiatore, silurato poco dopo. Arrivò Christopher McQuarrie, su cui Tom Cruise faceva pressione per un po' più di umorismo. Fatto sta che si arrivò al giorno 0 senza un vero finale tra le mani, i produttori sudavano freddo, ma Liman decise di iniziare a girare comunque. Sembrava un finale aggiunto con lo sputo perché beh, lo era.
ALIEN 3
Qui il concetto di "film di successo" è molto tirato per i capelli, perché il terzo Alien è stato un flop in patria. Ma è Alien, va bene sempre parlarne, è la regola 31 del club. Non lo consideri comunque, nonostante i tanti casini affrontati dal giovine Fincher con i produttori invadenti che gli hanno smontato il film, un brutto Alien, anche se parecchio al di sotto dei primi due.
Fincher che aveva a sua volta messo mano a un copione ereditato all'ultimo secondo e già rimaneggiato più volte, salendo a bordo di una barca che prendeva acqua già prima di partire: arrivati al primo ciak non c'era ancora un copione definitivo, ma in compenso 7 milioni di dollari del budget si erano già volatilizzati.
BOYHOOD
Boyhood di Linklater è uno dei film indipendenti più ambiziosi di sempre: 12 anni di riprese, con il cast radunato ogni anno per mostrare la crescita del protagonista. Il regista sapeva dove sarebbe andato a parare, ma per il resto aveva solo uno schema base di come far evolvere i personaggi.
Un copione non c'era all'inizio e non c'è stato neanche dopo: ogni dodici mesi Linklater scriveva cosa far fare agli attori nel loro raduno annuale, dopo aver rivisto quanto girato la volta precedente.
VIALE DEL TRAMONTO
Come per il regista di Fellini, anche lo sceneggiatore in crisi (e morto galleggiante) di Sunset Boulevard campava sul set alla giornata. Quando la macchina da presa iniziò a girare, nel maggio del '49, Billy Wilder aveva in mano solo un terzo dello script e non sapeva come il film si sarebbe concluso.
LAWRENCE D'ARABIA
Altro capolavoro dalla produzione incasinata, anche e soprattutto a causa dei ritardi del copione. Provocati da mille motivi diversi, tra cui l'arresto dello sceneggiatore Robert Bolt, fermato durante una manifestazione di protesta contro il nucleare.
Fu il produttore del film, Sam Spiegel, a tirarlo fuori due settimane dopo, convincendolo a firmare una dichiarazione con cui si impegnava a non piantare più casini. Bolt se ne pentì, e a lavoro terminato non rivolse mai più la parola a Spiegel.
MISSION IMPOSSIBLE: FALLOUT
Accolto benissimo dalla critica, ottocento milioni di dollari d'incasso. Ma anche l'ultima sgambata di Ethan Hunt e di quel pazzo spericolato del suo interprete è nata senza avere dall'inizio un copione. Parlando alla radio della BBC, il regista Christopher McQuarrie ha confessato che a riprese iniziate non c'era ancora uno script, ma solo uno schema di massima degli eventi.
Chiudiamo con il primo film dell'universo cinematografico Marvel, la pellicola da cui undici anni fa è partito tutto. Jeff Bridges, che intepretava Obadiah Stane, ha svelato nel 2009 che pur di farlo uscire in tempo, Iron Man è stato scritto sul set, decidendo giorno per giorno cosa diavolo far fare e dire ai personaggi.
"Non c'era alcun copione, amico. C'era solo uno schema. Per tutte le scene importanti, arrivavamo sul set e non sapevamo cosa avremmo dovuto dire. Chiamavamo gli sceneggiatori al telefono, dal nostro trailer, e chiedevamo loro se avevano qualche idea, mentre la troupe era lì fuori ad aspettarci, rigirandosi i pollici".
E ancora: "C'erano i vertici Marvel con noi nel trailer a dirci 'No, questo non puoi dirlo'. È naturale pensare che per un film con un budget da 200 milioni di dollari sia tutto ben organizzato, ma era esattamente l'opposto. E tutto perché avevano deciso la data d'uscita prima di avere un copione tra le mani, convinti che tanto sarebbe arrivato in tempo. E non è successo".
Un film da 200 milioni (140, in realtà, ma il discorso non cambia), che piaccia o meno ha cambiato il corso della storia del cinema pop degli ultimi dieci anni, generando una macchina che solo al cinema ha incassato 17 miliardi di dollari.
Sembra la ricetta per un disastro, ma in realtà ci sono tanti precedenti illustri di filmoni e pellicole seminali nati così. Eccone qualcuno.
CASABLANCA
Quando si iniziò a girare il capolavoro di Michael Curtiz, esistevano solo lo spettacolo acquistato dalla Warner, Everybody Comes to Rick's, e la prima parte del copione, a cui avevano lavorato separatamente i gemelli Epstein e Howard Koch. Le prime scene vennero girate in sequenza perché non si sapeva cosa sarebbe successo dopo.
Koch ricordò in seguito: "Siamo partiti senza un copione completo, così quando Ingrid Bergman mi chiese quale uomo avrebbe dovuto amare di più, le risposi 'Non lo so... trattali allo stesso modo', perché non avevamo un finale, non sapevamo come sarebbe proseguita la storia!". Victor Laszlo, ti è andata di culo.
LO SQUALO
In questo post di qualche anno fa si discuteva di un tema simile, ma più generico: capolavori del cinema nati da set afflitti da casini di varia natura. Perché per ogni Waterworld c'è un Blade Runner, un Brazil o, appunto, uno Squalo di Spielberg. Richard Dreyfuss racconterà che si era iniziato a lavorare "senza un copione, con un cast ancora incompleto e senza uno squalo". Quisquilie.
8½
Il genio di Fellini non aveva strettamente bisogno di copioni. Soprattutto quando si trovava a dover girare un film senza ricordare più di cosa si trattasse. Tutti gli amanti del cinema sanno che 8½ era solo un titolo provvisorio: "otto e mezzo" perché era il nuovo film del maestro dopo sei pellicole tutte sue, due episodi di Boccaccio '70 e un'opera co-diretta con Lattuada, Luci del varietà.
Solo che non mancava soltanto il titolo. Al momento di iniziare a lavorarci, Fellini non ricorda più la sua idea iniziale. Buio totale, andata. Vuole parlarne al produttore, Angelo Rizzoli, ma viene invitato a una festicciola di compleanno di un capo macchina, lì a Cinecittà, e mentre tutti gli fanno grandi in bocca al lupo per questo film che non esiste, il lampo di genio. Racconterà proprio la storia di un regista in crisi.
In un'intervista su Radio 2 di vent'anni fa, Claudia Cardinale ricordava che si andò avanti senza copione. Fellini girò peraltro tutto il film senza "vedere mai nulla di quello che facevo, perché era in atto uno sciopero di quattro mesi di tutti gli stabilimenti di sviluppo e stampa". Due Oscar, capolavoro assoluto e orgoglio del cinema italiano, eccetera eccetera.
EDGE OF TOMORROW
Dai, è facile: tanto qui dovevano solo ripetere tutto cinquanta volte, ahr ahr ahr. Sì, c'era la light novel giapponese All You Need is Kill, da cui uno dei film di fantascienza più interessanti degli ultimi anni (finale a parte) è stato tratto, ma mancava il copione. Per il semplicissimo motivo che il regista Doug Liman aveva gettato via, a sei mesi dal giorno 0, due terzi di quello esistente.
Venne ingaggiato un altro sceneggiatore, silurato poco dopo. Arrivò Christopher McQuarrie, su cui Tom Cruise faceva pressione per un po' più di umorismo. Fatto sta che si arrivò al giorno 0 senza un vero finale tra le mani, i produttori sudavano freddo, ma Liman decise di iniziare a girare comunque. Sembrava un finale aggiunto con lo sputo perché beh, lo era.
ALIEN 3
Qui il concetto di "film di successo" è molto tirato per i capelli, perché il terzo Alien è stato un flop in patria. Ma è Alien, va bene sempre parlarne, è la regola 31 del club. Non lo consideri comunque, nonostante i tanti casini affrontati dal giovine Fincher con i produttori invadenti che gli hanno smontato il film, un brutto Alien, anche se parecchio al di sotto dei primi due.
Fincher che aveva a sua volta messo mano a un copione ereditato all'ultimo secondo e già rimaneggiato più volte, salendo a bordo di una barca che prendeva acqua già prima di partire: arrivati al primo ciak non c'era ancora un copione definitivo, ma in compenso 7 milioni di dollari del budget si erano già volatilizzati.
BOYHOOD
Boyhood di Linklater è uno dei film indipendenti più ambiziosi di sempre: 12 anni di riprese, con il cast radunato ogni anno per mostrare la crescita del protagonista. Il regista sapeva dove sarebbe andato a parare, ma per il resto aveva solo uno schema base di come far evolvere i personaggi.
Un copione non c'era all'inizio e non c'è stato neanche dopo: ogni dodici mesi Linklater scriveva cosa far fare agli attori nel loro raduno annuale, dopo aver rivisto quanto girato la volta precedente.
VIALE DEL TRAMONTO
Come per il regista di Fellini, anche lo sceneggiatore in crisi (e morto galleggiante) di Sunset Boulevard campava sul set alla giornata. Quando la macchina da presa iniziò a girare, nel maggio del '49, Billy Wilder aveva in mano solo un terzo dello script e non sapeva come il film si sarebbe concluso.
LAWRENCE D'ARABIA
Altro capolavoro dalla produzione incasinata, anche e soprattutto a causa dei ritardi del copione. Provocati da mille motivi diversi, tra cui l'arresto dello sceneggiatore Robert Bolt, fermato durante una manifestazione di protesta contro il nucleare.
Fu il produttore del film, Sam Spiegel, a tirarlo fuori due settimane dopo, convincendolo a firmare una dichiarazione con cui si impegnava a non piantare più casini. Bolt se ne pentì, e a lavoro terminato non rivolse mai più la parola a Spiegel.
MISSION IMPOSSIBLE: FALLOUT
Accolto benissimo dalla critica, ottocento milioni di dollari d'incasso. Ma anche l'ultima sgambata di Ethan Hunt e di quel pazzo spericolato del suo interprete è nata senza avere dall'inizio un copione. Parlando alla radio della BBC, il regista Christopher McQuarrie ha confessato che a riprese iniziate non c'era ancora uno script, ma solo uno schema di massima degli eventi.
IRON MAN
Chiudiamo con il primo film dell'universo cinematografico Marvel, la pellicola da cui undici anni fa è partito tutto. Jeff Bridges, che intepretava Obadiah Stane, ha svelato nel 2009 che pur di farlo uscire in tempo, Iron Man è stato scritto sul set, decidendo giorno per giorno cosa diavolo far fare e dire ai personaggi.
"Non c'era alcun copione, amico. C'era solo uno schema. Per tutte le scene importanti, arrivavamo sul set e non sapevamo cosa avremmo dovuto dire. Chiamavamo gli sceneggiatori al telefono, dal nostro trailer, e chiedevamo loro se avevano qualche idea, mentre la troupe era lì fuori ad aspettarci, rigirandosi i pollici".
E ancora: "C'erano i vertici Marvel con noi nel trailer a dirci 'No, questo non puoi dirlo'. È naturale pensare che per un film con un budget da 200 milioni di dollari sia tutto ben organizzato, ma era esattamente l'opposto. E tutto perché avevano deciso la data d'uscita prima di avere un copione tra le mani, convinti che tanto sarebbe arrivato in tempo. E non è successo".
Un film da 200 milioni (140, in realtà, ma il discorso non cambia), che piaccia o meno ha cambiato il corso della storia del cinema pop degli ultimi dieci anni, generando una macchina che solo al cinema ha incassato 17 miliardi di dollari.
E l'hanno girato come un corto amatoriale di un gruppo di studenti del DAMS.Se si è riusciti a mandarlo in porto è stato solo grazie alle capacità d'improvvisazione di Robert Downey Jr. e alla calma imperturbabile di Jon Favreau nel gestire quell'enorme casino. Vi piacciono tutti quei film Marvel, sì? Dovete un grazie extra a Robertino e a Happy.
Se non vado errato, vale un discorso simile anche per Shining. Pare che Kubrick (da inguaribile maniaco della perfezione qual era) cambiasse versione del copione praticamente ogni giorno, tanto che giravano versioni stampate su carta di diverso colore, proprio per capire velocemente se gli attori avessero la versione aggiornata o una vecchia. Nel breve documentario di Vivian Kubrick, Jack Nicholson dice chiaramente di aver smesso di usare il copione originale: usava semplicemente la nuova versione che gli veniva data ogni giorno. Magari è solo una battuta, ma penso renda l'idea della situazione sul set.
RispondiEliminaQuello di Shining è un caso un po' diverso: un copione c'era, ma Kubrick (che ne era il co-autore) lo modificava in continuazione per le sue manie di perfezionismo, appunto. I film in elenco sono partiti senza un copione o un copione completo.
EliminaDetto questo, Kubrick sapeva sempre farsi amare tantissimo da chi lavorava con lui :D
Il famoso collaboratore/autista di Kubrick porto una volta in giro Nicholson. Dopo quella esperienza evito di avere a che fare con l'attore altre volte.
EliminaAl netto dei gusti personali, sono tutti film con un certo carattere, che derivi da regia, attori, carisma dei personaggi, atmosfera, qualità di produzione o chessoio..pure alien 3 per quanto come detto dal doc un gradino (o una scala mobile, per alcuni) sotto ai primi 2 ha un suo fascino specifico. Tutti film con un "qualcosa", insomma, un po' come Hudson Hawk che mi riguardo ogni anno ridendo da solo come un cretinetto.
RispondiEliminaIn italiano non è uscito ma dicono tutti che la versione del film con il montaggio fatto in base alle indicazioni di Fincher dia vita ad un film molto più bello.
EliminaÉ uscito eccome, si intitola "Il Mago del furto".
EliminaParlavo di Alien 3
EliminaIn Ironman tagliarono un pezzo di girato riguardante la prima sgambata in battaglia di Ironman che in fatti crea un certo buco logico. Quando Ironman va nel teatro di guerra dove usano le armi della Stark compie un viaggio lunghissimo, inverosimile da percorrere. Inizialmente nel film, per giustificare il tutto, Tony organizzava una mega festa in una sua villa in un posto relativamente vicino al luogo degli scontri. La scena fu tagliata e finiva con lui in armatura con i segni della battaglia seduto nel salone della villa.
RispondiEliminaIn Edge of Tomorrow c'è una Emily Blunt stupenda. Detto questo bel film con finale così così. A conti fatti molto più bello il fumetto All You Need is Kill (SPOILER SE NON AVETE LETTO IL FUMETTO) con lo scontro finale tra il protagonista e la tipa.
Fincher ricordo che ha rinnegato il film e l'ha fatto quando non era ancora nessuno come regista, tanta stima per l'artista.
bella questa di iron man, non la sapevo e l'ho recuperata sul tubo. organizza una festa a dubai e durante i festeggiamenti lascia tre modelle sul letto x partire con l'armatura tra i fuochi d'artificio... e al ritorno pepper lo trova steso sul divano con l'armatura danneggiata che si fuma un sigaro... sinceramente più logica la cosa ma forse spezzava troppo la tensione tra l'apprendere la notizia degli scontri alla tv e il suo intervento, poi la battuta di tony nella versione definitiva mi piace di più
EliminaPrpriPr ieri ho visto The disaster artist, a proposito di casini con la produzione di un film, una roba da WTF? LOL! che mi ha sorpreso ancora di più dopo che ho letto la storia vera da cui e tratto. Lo consiglio!
RispondiEliminaQuesto post sembra quasi confermare l'assioma che basta uno (o più) grande attore per fare un bel film, senza nemmeno bisogno di un copione. E a vedere quasi tutti i film presentati (se si escludono quelli interpretati da Tomino Cruise che proprio non sopporto e quello sul ragazzo in crescita) hanno dei signori attori. Robert Downey Jr., ma anche Jeff Bridges, penso soltanto alla sua voce che ha un timbro davvero particolare, appena sentita nello spot dove fa il Dude, Marcello Mastroianni, Peter O'Toole, ma anche Roy Scheider e Richard Dreyfuss, magari non sono al livello degli altri ma sono comunque dei caratteristi di quelli che non si trovano più in circolazione. Sarò un vecchio nostalgico ma non mi sembra che ci siano attori di tale caratura nelle nuove generazioni. E' vero che si devono ancora fare (!), però se mi chiedeste un attore di talento dei nostri giorni, faticherei a trovarne uno, forse solo Tom Hardy.
RispondiEliminaCredo che attori bravi ce ne siano molti. Forse di particolari se ne trovano più facilmente nelle serie tv rispetto ai grandi film.
EliminaQuesto perché i grandi film sono appannaggio degli stessi attori da anni, che finché non muoiono, non mollano la presa.
Penso che si vedano meno produzioni "povere e creative", perché girano molti più soldi.
Quello secondo me è un peccato, perché i film artigianali, vissuti e con una storia, li trovo più gustosi.
A mio avviso il discorso è più articolato, nel senso che c'è un livello più alto degli attori in circolazione, è più difficile trovare quelli veramente canidi. Però questo livellamento porta alla conseguenza che anche quelli di caratura superiore sono difficilmente distinguibili dalla massa. Detto ciò, con le nuove modalità di produzione offerte da competitor televisivi (Netflix, Amazon) dovrebbe, in teoria, esserci più spazio per produzioni meno ricche e più concentrate su idee e bravura dei protagonisti. Quindi non vedo questa dicotomia così evidente tra attori "bravi" che si accaparrano i film ad alto budget e quelli confinati nelle produzioni più artigianali. Lo stesso Downey non mi sembra che fosse così considerato prima di Iron Man, se non sbaglio è stato proprio questa pellicola a dare nuovo impulso alla sua carriera.
EliminaDowney è sempre stato un grande attore e considerato tale ma ad un certo punto della sua carriera ha fatto un gran casino ed stato messo da parte dalle grandi produzioni. Ironman gli ha permesso di ritornare sulla cresta dell'onda come in passato.
Elimina@Drakkan Basta pensare a Chaplin
Elimina@Drakkan era esattamente quello che dicevo io! Pensare che uno così bravo fosse finito in un telefilm come Ally McBeal era davvero straziante!
EliminaSicuramente mi ha stupito scoprire che 8 e 1/2 non lo avesse. Per gli altri non sono così sorpreso. Specialmente Iron Man. Anche perché tanto Robertino li riscrive comunque, così hanno risparmiato tempo! :)
RispondiEliminaBoyhood è un film che mi ha impressionato. Incredibile come possa avermi appassionato un film dove, in sostanza, non succede nulla. Quando il cinema è fatto bene, riesce a trasformare in emozione qualsiasi cosa.
Pensavo che nella lista ci stesse anche Mad Max: Fury Road. Avevo sentito che anche lì si dovette improvvisare molto. Ma il copione ci sarà stato. Grandissimo film pure quello.
Consiglio agli antristi tutti la lettura di Eyes Wide Open in cui Frederic Raphael, sceneggiatore di Eyes Wide Shut e di tanti altri film oltre che scrittore e regista , racconta la partita a scacchi con Stanley Kubrick. Illuminante il passaggio in cui paragona il rapporto scrittore/sceneggiatore a quello tra lo scorpione e la rana di un famoso racconto. Anche Don Sutherland - considerato attore eccentrico al punto che un tale di un casting gli disse che non sembrava cresciuto in mezzo agli altri esseri umani tanto era selvatico, ma evidentemente non alieno alle tenniche del Metodo - rimase sbalordito dal Fellini che ogni giorno gli passava dei pizzini con le battute che avrebbe dovuto pronunciare il "suo" Giacomo Casanova. Stan e Fred in modi diversi non credevano nello script, il primo lo esigeva dal batrace che poi pungeva solo per smontarlo, il secondo costruiva il film giorno per giorno, prendendo spunto da quello che attraversava la sua zucca nel crepuscolo precedente.
RispondiEliminaNon tutti sanno che anche i Russo Bros lavorano senza copione - una chicca per il Doc Man e la sua posse - e che nel lfilm con Thanos , l'idea di partenza era che il Titano Folle schioccasse le dita e dicesse suonala ancora rivolto alla Pallida Signora che il nostro adora nei comics e che questa dicesse no perché da qualche tempo si sentiva come una regazzina punk e stilosa e sorridente e la pellicola terminava con Thanos e la sua amata che se andavano gelida manina nella manona viola. Crepascola che considera Jane Austen la miglior sceneggiatrice di sempre avrebbe pianto commossa mentre scorrevano i titoli di coda. Non so i true believers...ciao ciao
[Alza il ditino da PdF] Ma vogliamo ricordare "Non ci resta che piangere"? Uno dei film più citati quando si è in compagnia alcoolica ebbe, se stiamo alle parole di Amanda Sandrelli, questa lavorazione:
RispondiElimina“Non c’è mai stato un copione, non l’ho mai visto, al massimo c’era una sorta di canovaccio per qualche scena. Girammo gli interni e gli esterni del paesino immaginario di Frittole a Cinecittà. Massimo e Roberto la mattina si ritrovavano in roulotte, scrivevano qualcosa, poi si iniziava a girare".
E intanto si chiedevano se 9x9 farà mica 81?
Sono sempre sorpreso dallo constatare che sono uno dei pochi estimatori di Alien 3.
RispondiEliminaVisto che siamo in tema di roba proiettata da qualche parte, qualcuno si ricorda cos'era quel telefilm scrausissimo per mocciosi che girava su Junior TV riguardante poppanti viventi al di quà d'una bariera da cui provvenivano oggetti dal nostro mondo e dovevano ritirarli indietro?
E c'era pure un robot che faceva la ruota della rogna o roba simile.
Io ho ricordi d'infanzia inquetanti, lo so.
Forse era il telefilm australiano Finders Keepers?
EliminaSi.
EliminaE adesso sono contento di non essere cresciuto in Australia.
E se mai avrò figli o ne adotterò, non li farò mai crescere in Australia.
Ho conosciuto un paio di australiani e non sono cattivi, il problema è che pensano solo a fare BBQ e bere birra!!
EliminaQuesto post mi ha sconvolto. Scorrendo la lista di così tanti film di successo "nati per caso" ( non saprei come altro definirli), in tutta onestà mi sono sentito un po' fesso.
RispondiEliminaTutti film salvati da un grande carisma attoriale... Sarebbe interessante un listo e con tutti i film che sulla carta avevano organizzazione e Gruop da 5 stelle e sono stati un disastro ... ( Cough Prometheus Cough)
RispondiEliminaLa storia di Iron Man è pazzesca davvero e tra l'altro l'approccio così - diciamo - libero ha parzialmente messo in crisi anche alcuni degli attori.
RispondiEliminaSe Robbie Jr andava a nozze con l'improvvisazione e gli è piaciuto tantissimo poterlo fare, ho letto però che Jeff Bridges e soprattutto Gwyneth Paltrow hanno invece avuto i loro problemi, specie lei, vista la quantità di scene a tu per tu tra Tony e Pepper. In pratica, Downey faceva impazzire la Paltrow perché continuava a cambiare frasi da un ciak all'altro, inventandosi a ogni take una cosa diversa, ha raccontato lei. Io trovo assurdo come, rivedendolo, non si noti nemmeno un po'. Mostri entrambi, davvero.
Bridges, invece, memore della lezione del Grande Lebowski forse, si è rilassato quando ha capito - testuali parole - che nonostante il budget multimultimilionario l'atmosfera del film era quella di un campus movie fatto da dei nerd e ci si è adeguato. Anche lui comunque avrebbe preferito un copione fatto a modino.
Peraltro, ascoltando la puntata del podcast sul cinema 'Ricciotto' dedicata a Suicide Squad (anatema sit), pare che adesso sia addirittura LA NORMA fare così, perlomeno per quanto riguarda i blockbuster. Sapendolo, francamente, mi stupisco di quanti escano fuori bene o benino al posto che sconvolgermi per quelli che provocano movimento intestinale.
anche Dunkirk fa parte del club, se non erro
RispondiEliminaAdoro questi post, ma non fanno altro che aumentare l'interminabile lista dei film da vedere...
RispondiEliminaChe storie incredibili!
RispondiEliminaVeramente ti chiedi come possano essere usciti grandi film da situazioni simili!
Comunque, Io sono letteralmente innamorato di boyhood. Non lo pensavo e sentivo nominare da un po', ma solo ricordare genialità della realizzazione, l'incanto dello stile, del rischio e del sogno di fare un film lungo 12 anni mi vengono i brividi.
C'è anche il primo di Star Trek, di Robert Wise, film variamente sbeffeggiato e odiato ma comunque successo che diede il via al rinascimento del franchise. Anche lì iniziarono a girare senza aver finalizzato il copione, anche perché nessuno aveva in realtà deciso chi fosse e dove volesse andare a parare il buon V'Ger (l'antagonista, se lo vogliamo chiamare così, della pellicola). Il bellissimo finale se lo inventarono in corso d'opera.
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