20 cose che forse non sapevate su Blade Runner
Ok, le scene del finale posticcio prese dal girato di Shining. Le lacrime nella pioggia. Deckard che è un replicante. Sean Young che la odiavano tutti e poi diventa un'alcolizzata. Va bene. Ma siete proprio sicuri di sapere tutto-tutto su Blade Runner? Segue un nuovo appuntamento con la rubrica "20 cose che forse non sapevate su", dedicato a quello che è universalmente riconosciuto da te come il film fantascienzo più bello di tutti i tempi. […]
1 - Partiamo dal titolo: sì, le unità Blade Runner sono squadre speciali della polizia che si occupano di "ritirare" i replicanti, lo sappiamo, ma perché diavolo hanno quel nome? Di che tipo di lama si sta parlando? Di un bisturi. Il titolo del film deriva infatti da uno script realizzato dallo scrittore beat William S. Burroughs - "Blade Runner (a movie)" - tratto a sua volta da un romanzo di Alan E. Nourse, The Bladerunner (tutto attaccato). La versione molto breve è che Scott e la produzione comprarono solo i diritti di quel titolo, fregandosene del resto, e che si arrivò a utilizzarlo dopo aver scartato una serie pressoché infinita di altre proposte, tra cui Android, Mechanismo, Gotham City (!) e soprattutto Dangerous Days. Nel romanzo di Nourse, a ogni modo, i bladerunner erano per l'appunto trafficanti di attrezzi chirurgici.
2 - Tra le tante fonti d'ispirazione usate da Scott per dar corpo alla sua visione del mondo di Blade Runner, c'erano anche alcuni lavori di Moebius, in particolare la storia breve "The Long Tomorrow". Scott tentò quindi di coinvolgere l'autore francese nella produzione della pellicola, ma Moebius rifiutò, perché impegnato con il film d'animazione Les maîtres du temps. L'industrial designer Syd Mead, invece, avrebbe dovuto occuparsi solo dei veicoli, ma i suoi bozzetti includevano sfondi e scenari che colpirono molto Scott, che gli chiese così di occuparsi anche del design degli ambienti.
3 - La geisha che ingoia una pillola sul cartellone pubblicitario gigante? Secondo il supervisore degli effetti speciali del film, David Dryer, si trattava di una pillola anticoncezionale. In sottofondo, si sente una frase di uno spettacolo del teatro Nō: "Iri Hi Katamuku," il sole tramonta.
4 - Il primo script del film fu realizzato dall'attore Hampton Fancher: tra i fautori del progetto, fu lui a convincere personalmente Dick a opzionare il suo romanzo per una trasposizione cinematografica. Una volta ingaggiato dalla produzione, Scott non gradì però il lavoro di Fancher, gli fece rimetter mano allo script almeno dieci volte, tra i due non nacque esattamente l'ammmore, e alla fine il regista tirò dentro al suo posto David Webb Peoples (poi premio Oscar nel '93 per Gli Spietati, sceneggiatore anche de L'esercito delle 12 scimmie e LadyHawke, e regista di Giochi di Morte, sempre con Rutger Hauer). Il povero Fancher rischiò seriamente a quel punto di darsi fuoco. Subtrivia: il termine "replicante", non presente nel romanzo di Dick, è stato suggerito a Peoples dalla figlia, che stava studiando in biologia la teoria della replicazione delle cellule. O qualcosa del genere. Alcuni spunti bocciati per Blade Runner, come una scena iniziale che Peoples aveva previsto in una colonia extramondo, sono stati riciclati dallo sceneggiatore per Soldier (1998), film che Peoples considera ambientato nello stesso universo di Blade Runner.
5 - Scott si impegnò con grande dedizione per riuscire a litigare ferocemente in pratica con tutte le persone impegnate nella realizzazione del film. Le condizioni estreme delle riprese - come 33 giorni consecutivi di riprese notturne trascorsi a ingoiare il fumo sparato sul set - e gli atteggiamenti del regista gli alienarono praticamente da subito le simpatie della crew. Un'intervista rilasciata alla stampa inglese, in cui Scott dichiarava di preferire le maestranze inglesi, perché abituate ad eseguire gli ordini senza far storie, rispondendo solo un “Yes, gov’nor", fece il resto. Gli uomini della troupe, capeggiati dal responsabile del trucco Marvin G. Westmore, che aveva letto l'intervista, si fecero stampare delle magliette con la scritta “Yes, gov’nor, my ass” sul davanti e altre robe goliardico-fescennine sul retro, e le indossarono sul lavoro. Scott reagì facendosene realizzare una con su scritto “Xenophobia sucks”. La tensione si tagliava ogni giorno sul set con un grissino tagliatonno, e molti membri della crew presero a chiamare il film Blood Runner.
6 - Quella scena in cui Deckard spinge Rachael contro il muro, per impedirle di lasciare il suo appartamento? Non era prevista dal copione. Scott la suggerì ad Harrison Ford per ottenere una reazione di sorpresa da Sean Young, ma l'attore ci mise un po' troppo zelo e la Young a) si fece male sul serio, b) subito dopo si mise a piangere e piantò un casino che mollala.
7 - Il monologo finale di Roy Batty è molto diverso da come l'aveva pensato David Webb Peoples. Hauer lo trovò poco drammatico perché troppo lungo, perciò decise di usarne solo un pezzo e di aggiungere le ultime due frasi, scritte da lui: "E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire". Anche la colomba era un'idea di Hauer, solo che il pennuto era talmente zuppo di pioggia che anziché volare come previsto, nel momento in cui Batty lo lascia andare si limita a zompettare via. Fot*uti pennuti autarchici.
8 - Quella specie di esperanto parlato nella Los Angeles del 2019, il Cityspeak, è invece un'idea di Edward James Olmos, all'epoca molto colpito dal melting pot culturale in cui si stava trasformando la sua Los Angeles. Per interpretare al meglio Gaff, il futuro comandante Adama ha seguito dei corsi alla Berlitz Language School. Quanto alla città, Scott aveva in mente di ambientare il film in una San Angeles, mega agglomerato urbano esteso tra le attuali San Francisco e Los Angeles. L'idea sarebbe stata riciclata dieci anni più tardi dai film Demolition Man e Double Dragon. Ve lo ricordate quel capolavorotfl di Double Dragon? No?
9 - Nell'interpretare la replicante Zhora, Joanna Cassidy si portò il pitone da casa. Il serpente con cui la vediamo nel film era infatti suo, e si chiamava Darling. Nei piani originali di Scott, Zhora si sarebbe dovuta esibire in una danza nel fango con il suo pitone, con tanto di trasformazione alla Manimal. Ma costava troppo, e ciao. La Cassidy è tornata a indossare il costumino di Zhora 25 anni più tardi per girare delle nuove riprese per la Final Cut di Blade Runner: nella pellicola originale, infatti, quando Zhora sfonda le vetrate si vede chiaramente che si tratta di una stunt double. Le nuove riprese realizzate con blue screen hanno permesso di sostituire i due volti, e voilà, George Lucas non sei nessuno.
10 - L'idea per Il cacciatore di androidi/Ma gli androidi sognano pecore elettriche? venne a Dick nel 1962, mentre cercava del materiale per La svastica sul sole/L'uomo nell'alto castello. Scavando tra dei documenti della Gestapo conservati all'università di Berkley, Dick lesse i racconti disumani delle SS di stanza in alcuni campi di concentramento. Lo scrittore si chiese come potessero degli uomini all'apparenza come gli altri essere talmente spietati, sembrare esseri umani solo esteriormente. Prima dell'uscita del film, fu proposto a Dick un contratto da 400mila dollari per realizzarne la novelization. L'autore rifiutò, le case editrici che detenevano i diritti del suo romanzo si fregarono le mani, e presero a ripubblicarlo come Blade Runner e con la locandina del film in copertina. E tante grazie.
11 - Nel 1969, Philip K. Dick venne contattato da Martin Scorsese e dallo sceneggiatore Jay Cocks per discutere una trasposizione cinematografica del romanzo. Non se ne fece niente. In seguito, neanche Dick gradiva lo script originale di Hampton Fancher. In un'intervista pubblicata su una guida TV nel febbraio del 1981, lo definì un incrocio tra Phillip Marlowe e La fabbrica delle mogli, e già che c'era se la prese con Ridley Scott e il suo Alien. In seguito la Warner cercò di coinvolgere lo scrittore, ignorato fino a quel momento dalla compagnia che stava sviluppando il progetto, Filmways Inc, tenendolo aggiornato sui suoi sviluppi. Dick, che ebbe modo di incontrare Scott solo al termine delle riprese, riuscì a vedere soltanto i primi 20 minuti della pellicola prima della sua scomparsa (marzo 1982), e ne fu entusiasta. "Hanno catturato perfettamente il mio mondo interiore", dichiarò. La cosa incredibile è che né Ridley Scott né lo sceneggiatore David Webb Peoples avevano letto il romanzo di Dick, limitandosi all'adattamento di Fancher.
12 - Anche il coinvolgimento dello stesso Ridley Scott è stato piuttosto travagliato. Quando gli venne offerto per la prima volta il progetto, rifiutò, perché aveva iniziato a occuparsi di Dune. Poi la scomparsa improvvisa di suo fratello Frank lo spinse ad abbandonare quella regia (in seguito affidata a Lynch). Alla fine delle riprese di Blade Runner, Scott e il produttore Michael Deeley vennero inoltre LICENZIATI dalla produzione, perché si era sforato sul budget e i piani alti si erano incazzati. In seguito i powers-that-be Warner tornarono sui propri passi, Scott e Deeley furono richiamati, ma i nuovi produttori esecutivi Jerry Perenchio e Bud Yorkin rimasero al loro posto, imponendo le proprie scelte. Furono proprio loro a pretendere il voiceover di Harrison Ford e il finale bucolico, dopo che due screening della pellicola erano andati malissimo e molti spettatori avevano dichiarato di non aver capito il film. Scott non era contrario di per sé alla voce narrante di Deckard, come molti credono, solo che non voleva una roba spiegona di quel tipo. È stato Ford a odiare il voiceover sin dall'inizio, anche se l'attore ha negato di aver interpretato quella parte così dimmerda di proposito.
13 - Per molto tempo nessuno seppe che una copia con il montaggio originale del film era ancora in circolazione. Solo nel 1989 un dipendente della Warner trovò una copia su 70mm della pellicola mentre cercava dell'altro in archivio. L'autore della scoperta, Michael Arick, e la stessa Warner pensavano si trattasse semplicemente della versione internazionale del film, nessuno controllò il contenuto della pizza e la stessa fu spedita a un festival dedicato al 70mm qualche mese dopo. Immaginate la faccia degli spettatori, quando si trovarono di fronte un Blade Runner differente. Scott si fece avanti a quel punto per apportare alcune modifiche al film e farlo uscire in una nuova versione, ma non c'era voglia di aspettare i suoi tempi perché c'era il decennale da sfruttare per farci il soldo, e perciò Warner buttò fuori quella cut originale così com'era, ribattezzandola Director's Cut. Non soddisfatto, Scott restò lì a rimuginare fino al 2007, quando, dopo una lunga battaglia legale sui diritti del film, è arrivata sul mercato home video la SUA versione definitiva, la Final Cut. L'elenco delle differenze rispetto alla Director's Cut, chi volesse, lo trova qui.
14 - La prima scelta di Scott per la parte di Deckard era, tenetevi, Dustin Hoffman. L'attore si disse interessato, ma non era molto convinto di risultare adatto a un ruolo del genere, propose dei cambi, gli risposero Guarda, già qui è un casino che non ti dico, grazie lo stesso. Per il ruolo di Rachel, invece, Philip K. Dick avrebbe voluto Victoria Principal: sì, la Pamela di Dallas.
15 - Rutger Hauer fu scelto invece da Scott direttamente, senza alcun provino, dopo averlo visto in film come Fiore di carne e Soldato d'Orange. Quando si incontrarono per la prima volta, però, Hauer ci fece lo scherzone: si presentò con una tuta di nylon con la zip, una felpa bianca con una volpe e un paio di enormi occhiali da sole alla Elton John. A detta della produttrice esecutiva Katherine Haber, al regista per poco non prese un coccolone.
16 - La piramide della Tyrell che si vede nel film era un modellino in scala 1:750. Alla fine delle riprese andò a fuoco e si sciolse.
17 - A dirci che Deckard è un replicante non è solo la faccenda dell'origami, ma anche alcuni particolari. Tutti i replicanti durante il film presentano dei bagliori rossi negli occhi in qualche scena: a Deckard succede qui, mentre parla con Rachael. Harrison Ford era assolutamente contrario all'idea che Deckard non fosse umano e si fece assicurare da Scott che non l'avrebbe fatto diventare un replicante. Credici. Anche a Rutger Hauer la cosa non è mai andata giù: in una sua autobiografia scrisse che la natura da replicante di Deckard sminuiva tutto il concetto di lotta, anche e soprattutto filosofica, uomo-macchina alla base del film.
18 - La replicante Pris, si legge su un monitor, è stata attivata il 14 febbraio del 2016. Viste le funzioni del suo modello, doveva essere tipo il regalo di San Valentino per qualcuno. Fu Daryl Hannah a convincere Ridley Scott a imbottire il suo combattimento con Deckard di numeri acrobatici. Ma la ginnasta assunta come sua stuntwoman si ritrovò priva di forze dopo la millemillesima volta che il PdF Scott (sarà il nome) le aveva fatto ripetere daccapo la scena. Si dovette così trovare in fretta e furia una sostituta, solo che l'unica persona disponibile era un ginnasta UOMO. Ora sapete perché quello scontro sembra montato da uno schizofrenico ed è illuminato così male.
19 - Sullo spinner, l'auto volante della polizia usata da Deckard e Gaff, si vede lo schermo di un computer. È lo stesso schermo apparso in Alien quando Ripley fugge dalla Nostromo. Per gli amanti dei gomblotti, è un altro chiaro segno del fatto che i due film siano ambientati nello stesso universo, messo lì trent'anni prima che venisse fuori anche il resto.
20 - Vuole la leggenda che una terribile sfiga si sia abbattuta su tutte le aziende i cui marchi sono stati piazzati nel film per bieco product placement. Beh, è vero. L'Atari, quella Atari, non varie aziende che ne hanno portato in seguito il nome, venne venduta a tranci dalla Warner nel 1984: l'Atari Inc smise di esistere e al suo posto nacquero la branca Atari Games Inc. (divisione giochi arcade, chiusa nel 2003) e la Atari Corporation (defunta nel 1996). Il gigante dell'elettronica RCA chiuse i battenti nel 1986. La Cuisinart è fallita nel 1989. La Pan Am nel 1991. La Bell System è andata gambe all'aria nel 1984 ed è stata ristrutturata per ordine del dipartimento di giustizia americano. Dice: eh, ma alla Coca Cola non è successo niente! Aspetta: 1985, progetto New Coke, la geniale idea di cambiare dopo un secolo formula alla Coca Cola.
Una delle più roboanti, spettacolari, catastrofiche meenchiate della storia del capitalismo mondiale. Quando, per quella storia dei seguiti di Blade Runner, emissari della Warner hanno iniziato a sondare il terreno presso un po' di aziende, li hanno presi a calci in culo.
NELLA SERIE 20 COSE CHE FORSE NON SAPEVATE SU
20 cose che forse non sapevate su Barbie
20 cose che forse non sapevate sui Masters of the Universe
20 cose che forse non sapevate sulle Ninja Turtles
20 cose che forse non sapevate su Gremlins
1 - Partiamo dal titolo: sì, le unità Blade Runner sono squadre speciali della polizia che si occupano di "ritirare" i replicanti, lo sappiamo, ma perché diavolo hanno quel nome? Di che tipo di lama si sta parlando? Di un bisturi. Il titolo del film deriva infatti da uno script realizzato dallo scrittore beat William S. Burroughs - "Blade Runner (a movie)" - tratto a sua volta da un romanzo di Alan E. Nourse, The Bladerunner (tutto attaccato). La versione molto breve è che Scott e la produzione comprarono solo i diritti di quel titolo, fregandosene del resto, e che si arrivò a utilizzarlo dopo aver scartato una serie pressoché infinita di altre proposte, tra cui Android, Mechanismo, Gotham City (!) e soprattutto Dangerous Days. Nel romanzo di Nourse, a ogni modo, i bladerunner erano per l'appunto trafficanti di attrezzi chirurgici.
2 - Tra le tante fonti d'ispirazione usate da Scott per dar corpo alla sua visione del mondo di Blade Runner, c'erano anche alcuni lavori di Moebius, in particolare la storia breve "The Long Tomorrow". Scott tentò quindi di coinvolgere l'autore francese nella produzione della pellicola, ma Moebius rifiutò, perché impegnato con il film d'animazione Les maîtres du temps. L'industrial designer Syd Mead, invece, avrebbe dovuto occuparsi solo dei veicoli, ma i suoi bozzetti includevano sfondi e scenari che colpirono molto Scott, che gli chiese così di occuparsi anche del design degli ambienti.
3 - La geisha che ingoia una pillola sul cartellone pubblicitario gigante? Secondo il supervisore degli effetti speciali del film, David Dryer, si trattava di una pillola anticoncezionale. In sottofondo, si sente una frase di uno spettacolo del teatro Nō: "Iri Hi Katamuku," il sole tramonta.
4 - Il primo script del film fu realizzato dall'attore Hampton Fancher: tra i fautori del progetto, fu lui a convincere personalmente Dick a opzionare il suo romanzo per una trasposizione cinematografica. Una volta ingaggiato dalla produzione, Scott non gradì però il lavoro di Fancher, gli fece rimetter mano allo script almeno dieci volte, tra i due non nacque esattamente l'ammmore, e alla fine il regista tirò dentro al suo posto David Webb Peoples (poi premio Oscar nel '93 per Gli Spietati, sceneggiatore anche de L'esercito delle 12 scimmie e LadyHawke, e regista di Giochi di Morte, sempre con Rutger Hauer). Il povero Fancher rischiò seriamente a quel punto di darsi fuoco. Subtrivia: il termine "replicante", non presente nel romanzo di Dick, è stato suggerito a Peoples dalla figlia, che stava studiando in biologia la teoria della replicazione delle cellule. O qualcosa del genere. Alcuni spunti bocciati per Blade Runner, come una scena iniziale che Peoples aveva previsto in una colonia extramondo, sono stati riciclati dallo sceneggiatore per Soldier (1998), film che Peoples considera ambientato nello stesso universo di Blade Runner.
5 - Scott si impegnò con grande dedizione per riuscire a litigare ferocemente in pratica con tutte le persone impegnate nella realizzazione del film. Le condizioni estreme delle riprese - come 33 giorni consecutivi di riprese notturne trascorsi a ingoiare il fumo sparato sul set - e gli atteggiamenti del regista gli alienarono praticamente da subito le simpatie della crew. Un'intervista rilasciata alla stampa inglese, in cui Scott dichiarava di preferire le maestranze inglesi, perché abituate ad eseguire gli ordini senza far storie, rispondendo solo un “Yes, gov’nor", fece il resto. Gli uomini della troupe, capeggiati dal responsabile del trucco Marvin G. Westmore, che aveva letto l'intervista, si fecero stampare delle magliette con la scritta “Yes, gov’nor, my ass” sul davanti e altre robe goliardico-fescennine sul retro, e le indossarono sul lavoro. Scott reagì facendosene realizzare una con su scritto “Xenophobia sucks”. La tensione si tagliava ogni giorno sul set con un grissino tagliatonno, e molti membri della crew presero a chiamare il film Blood Runner.
6 - Quella scena in cui Deckard spinge Rachael contro il muro, per impedirle di lasciare il suo appartamento? Non era prevista dal copione. Scott la suggerì ad Harrison Ford per ottenere una reazione di sorpresa da Sean Young, ma l'attore ci mise un po' troppo zelo e la Young a) si fece male sul serio, b) subito dopo si mise a piangere e piantò un casino che mollala.
7 - Il monologo finale di Roy Batty è molto diverso da come l'aveva pensato David Webb Peoples. Hauer lo trovò poco drammatico perché troppo lungo, perciò decise di usarne solo un pezzo e di aggiungere le ultime due frasi, scritte da lui: "E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire". Anche la colomba era un'idea di Hauer, solo che il pennuto era talmente zuppo di pioggia che anziché volare come previsto, nel momento in cui Batty lo lascia andare si limita a zompettare via. Fot*uti pennuti autarchici.
8 - Quella specie di esperanto parlato nella Los Angeles del 2019, il Cityspeak, è invece un'idea di Edward James Olmos, all'epoca molto colpito dal melting pot culturale in cui si stava trasformando la sua Los Angeles. Per interpretare al meglio Gaff, il futuro comandante Adama ha seguito dei corsi alla Berlitz Language School. Quanto alla città, Scott aveva in mente di ambientare il film in una San Angeles, mega agglomerato urbano esteso tra le attuali San Francisco e Los Angeles. L'idea sarebbe stata riciclata dieci anni più tardi dai film Demolition Man e Double Dragon. Ve lo ricordate quel capolavorotfl di Double Dragon? No?
Beati voi. |
10 - L'idea per Il cacciatore di androidi/Ma gli androidi sognano pecore elettriche? venne a Dick nel 1962, mentre cercava del materiale per La svastica sul sole/L'uomo nell'alto castello. Scavando tra dei documenti della Gestapo conservati all'università di Berkley, Dick lesse i racconti disumani delle SS di stanza in alcuni campi di concentramento. Lo scrittore si chiese come potessero degli uomini all'apparenza come gli altri essere talmente spietati, sembrare esseri umani solo esteriormente. Prima dell'uscita del film, fu proposto a Dick un contratto da 400mila dollari per realizzarne la novelization. L'autore rifiutò, le case editrici che detenevano i diritti del suo romanzo si fregarono le mani, e presero a ripubblicarlo come Blade Runner e con la locandina del film in copertina. E tante grazie.
11 - Nel 1969, Philip K. Dick venne contattato da Martin Scorsese e dallo sceneggiatore Jay Cocks per discutere una trasposizione cinematografica del romanzo. Non se ne fece niente. In seguito, neanche Dick gradiva lo script originale di Hampton Fancher. In un'intervista pubblicata su una guida TV nel febbraio del 1981, lo definì un incrocio tra Phillip Marlowe e La fabbrica delle mogli, e già che c'era se la prese con Ridley Scott e il suo Alien. In seguito la Warner cercò di coinvolgere lo scrittore, ignorato fino a quel momento dalla compagnia che stava sviluppando il progetto, Filmways Inc, tenendolo aggiornato sui suoi sviluppi. Dick, che ebbe modo di incontrare Scott solo al termine delle riprese, riuscì a vedere soltanto i primi 20 minuti della pellicola prima della sua scomparsa (marzo 1982), e ne fu entusiasta. "Hanno catturato perfettamente il mio mondo interiore", dichiarò. La cosa incredibile è che né Ridley Scott né lo sceneggiatore David Webb Peoples avevano letto il romanzo di Dick, limitandosi all'adattamento di Fancher.
12 - Anche il coinvolgimento dello stesso Ridley Scott è stato piuttosto travagliato. Quando gli venne offerto per la prima volta il progetto, rifiutò, perché aveva iniziato a occuparsi di Dune. Poi la scomparsa improvvisa di suo fratello Frank lo spinse ad abbandonare quella regia (in seguito affidata a Lynch). Alla fine delle riprese di Blade Runner, Scott e il produttore Michael Deeley vennero inoltre LICENZIATI dalla produzione, perché si era sforato sul budget e i piani alti si erano incazzati. In seguito i powers-that-be Warner tornarono sui propri passi, Scott e Deeley furono richiamati, ma i nuovi produttori esecutivi Jerry Perenchio e Bud Yorkin rimasero al loro posto, imponendo le proprie scelte. Furono proprio loro a pretendere il voiceover di Harrison Ford e il finale bucolico, dopo che due screening della pellicola erano andati malissimo e molti spettatori avevano dichiarato di non aver capito il film. Scott non era contrario di per sé alla voce narrante di Deckard, come molti credono, solo che non voleva una roba spiegona di quel tipo. È stato Ford a odiare il voiceover sin dall'inizio, anche se l'attore ha negato di aver interpretato quella parte così dimmerda di proposito.
13 - Per molto tempo nessuno seppe che una copia con il montaggio originale del film era ancora in circolazione. Solo nel 1989 un dipendente della Warner trovò una copia su 70mm della pellicola mentre cercava dell'altro in archivio. L'autore della scoperta, Michael Arick, e la stessa Warner pensavano si trattasse semplicemente della versione internazionale del film, nessuno controllò il contenuto della pizza e la stessa fu spedita a un festival dedicato al 70mm qualche mese dopo. Immaginate la faccia degli spettatori, quando si trovarono di fronte un Blade Runner differente. Scott si fece avanti a quel punto per apportare alcune modifiche al film e farlo uscire in una nuova versione, ma non c'era voglia di aspettare i suoi tempi perché c'era il decennale da sfruttare per farci il soldo, e perciò Warner buttò fuori quella cut originale così com'era, ribattezzandola Director's Cut. Non soddisfatto, Scott restò lì a rimuginare fino al 2007, quando, dopo una lunga battaglia legale sui diritti del film, è arrivata sul mercato home video la SUA versione definitiva, la Final Cut. L'elenco delle differenze rispetto alla Director's Cut, chi volesse, lo trova qui.
14 - La prima scelta di Scott per la parte di Deckard era, tenetevi, Dustin Hoffman. L'attore si disse interessato, ma non era molto convinto di risultare adatto a un ruolo del genere, propose dei cambi, gli risposero Guarda, già qui è un casino che non ti dico, grazie lo stesso. Per il ruolo di Rachel, invece, Philip K. Dick avrebbe voluto Victoria Principal: sì, la Pamela di Dallas.
15 - Rutger Hauer fu scelto invece da Scott direttamente, senza alcun provino, dopo averlo visto in film come Fiore di carne e Soldato d'Orange. Quando si incontrarono per la prima volta, però, Hauer ci fece lo scherzone: si presentò con una tuta di nylon con la zip, una felpa bianca con una volpe e un paio di enormi occhiali da sole alla Elton John. A detta della produttrice esecutiva Katherine Haber, al regista per poco non prese un coccolone.
16 - La piramide della Tyrell che si vede nel film era un modellino in scala 1:750. Alla fine delle riprese andò a fuoco e si sciolse.
17 - A dirci che Deckard è un replicante non è solo la faccenda dell'origami, ma anche alcuni particolari. Tutti i replicanti durante il film presentano dei bagliori rossi negli occhi in qualche scena: a Deckard succede qui, mentre parla con Rachael. Harrison Ford era assolutamente contrario all'idea che Deckard non fosse umano e si fece assicurare da Scott che non l'avrebbe fatto diventare un replicante. Credici. Anche a Rutger Hauer la cosa non è mai andata giù: in una sua autobiografia scrisse che la natura da replicante di Deckard sminuiva tutto il concetto di lotta, anche e soprattutto filosofica, uomo-macchina alla base del film.
18 - La replicante Pris, si legge su un monitor, è stata attivata il 14 febbraio del 2016. Viste le funzioni del suo modello, doveva essere tipo il regalo di San Valentino per qualcuno. Fu Daryl Hannah a convincere Ridley Scott a imbottire il suo combattimento con Deckard di numeri acrobatici. Ma la ginnasta assunta come sua stuntwoman si ritrovò priva di forze dopo la millemillesima volta che il PdF Scott (sarà il nome) le aveva fatto ripetere daccapo la scena. Si dovette così trovare in fretta e furia una sostituta, solo che l'unica persona disponibile era un ginnasta UOMO. Ora sapete perché quello scontro sembra montato da uno schizofrenico ed è illuminato così male.
19 - Sullo spinner, l'auto volante della polizia usata da Deckard e Gaff, si vede lo schermo di un computer. È lo stesso schermo apparso in Alien quando Ripley fugge dalla Nostromo. Per gli amanti dei gomblotti, è un altro chiaro segno del fatto che i due film siano ambientati nello stesso universo, messo lì trent'anni prima che venisse fuori anche il resto.
20 - Vuole la leggenda che una terribile sfiga si sia abbattuta su tutte le aziende i cui marchi sono stati piazzati nel film per bieco product placement. Beh, è vero. L'Atari, quella Atari, non varie aziende che ne hanno portato in seguito il nome, venne venduta a tranci dalla Warner nel 1984: l'Atari Inc smise di esistere e al suo posto nacquero la branca Atari Games Inc. (divisione giochi arcade, chiusa nel 2003) e la Atari Corporation (defunta nel 1996). Il gigante dell'elettronica RCA chiuse i battenti nel 1986. La Cuisinart è fallita nel 1989. La Pan Am nel 1991. La Bell System è andata gambe all'aria nel 1984 ed è stata ristrutturata per ordine del dipartimento di giustizia americano. Dice: eh, ma alla Coca Cola non è successo niente! Aspetta: 1985, progetto New Coke, la geniale idea di cambiare dopo un secolo formula alla Coca Cola.
Una delle più roboanti, spettacolari, catastrofiche meenchiate della storia del capitalismo mondiale. Quando, per quella storia dei seguiti di Blade Runner, emissari della Warner hanno iniziato a sondare il terreno presso un po' di aziende, li hanno presi a calci in culo.
NELLA SERIE 20 COSE CHE FORSE NON SAPEVATE SU
20 cose che forse non sapevate su Barbie
20 cose che forse non sapevate sui Masters of the Universe
20 cose che forse non sapevate sulle Ninja Turtles
20 cose che forse non sapevate su Gremlins
grazie mille per questo post davvero esauriente.
RispondiEliminaAlcune cose le sapevo o le avevo sentite. La scelta di chiedere a Dustin Hoffman di interpretare il protagonista pensavo fosse mutuata dal personaggio del libro molto più riflessivo e tormentato (stressato) rispetto a quello interpretato e reso da Ford.
RispondiEliminaLa scena dell'acrobata, la prima volta che la vidi, mi diede l'idea che le gambe della replicante erano un po' troppo possenti per una donna e adesso grazie a te mi è stato svelato l'arcano.
PS: queste sono le vere scene tagliate: http://www.youtube.com/watch?v=GY_eCD8vLiY
Quanto LOVVO questa rubrica "20 cose che forse non sapevate su..."
RispondiEliminaRutger Hauer per sto film è stato ciò che fa la differenza tra una bellissima nicchiosità noire e un capolavoro cult immortale
RispondiEliminaE lo scherzone a Scott cioè, vale un oscar di per se
Ma io questa rubrica mica la conoscevo!!!
RispondiEliminaE' BELLISSIMA!!!! Grazie Alessandro.
Uno dei pochi film di cui lessi il libro da cui si sono ispirati.
RispondiEliminaPosso tranquillamente dire che il film e' decisamente piu' ispirato del romanzo,molto piu' fantascienzo il primo e troppo filosofeggiante il secondo.
Ah come mi piacciono questi post che ci imparano le cose!
RispondiEliminadetesto essere un PDF , ma questa e' bellerrima, inserita fra i vari palazzoni della lon angels fantascienzia( mi sto antrizzando) c'e' anche il millenium falcon, quello bero, ad arricchire lo skyline
RispondiEliminaBellissimi modi di iniziare la giornata e di finire la settimana Doc.
RispondiEliminaE le magliettine della troupe "sono sopravvissuto a Blade Runner " ?
E Daryl Hannah che si è scassata davvero quando urta la macchina di Sebastian (e lei muta, mica come una Sean Young qualsiasi) ?
E le recenti teorie gomblottistiche che Deckard viene "riprogrammato" da Weyland (no vabbé questa me la sono inventata) ?
Sia Blade Runner che Ma Gli Androidi Sognano Pecore Elettriche? mi sono piaciuti molto (Dick, Asimov e Vonnegut sono la mia trimurti fantascienzia) ma c'entrano decisamente poco l'uno con l'altro, fare paragoni è decisamente forzato.
RispondiEliminaQuindi, Doc, ci stai dicendo che quasi tutte le buone idee di questo film le han tirate fuori gli attori e non il buon Scott?
Che Deckard alla fine sia un replicante (con una specificità: guerriero, operaio, intrattenimento, per lui è giusto ipotizzare "cacciatore"), ma che questa sua natura sia e rimanga criptica alla prima visione ed emerga solo ad una seconda lettura del film, fu la più preziosa soluzione a questo nodo gordiano; soluzione voluta o meno in questa forma.
RispondiEliminaFacendo così, questa rivelazione sospesa non livella l'impatto umano che abbiamo con Deckard.
Dirk Gently:
RispondiEliminaIl libro ha un elemento molto forte come il mercerianesimo e quella cosa del collezionismo degli animali (solo accennata nel film, con il gufo) è molto pheega. Per il resto è troppo diverso per paragonarlo al film, ma di sicuro non è il libro migliore di Dick. Quanto alla domanda: in pratica sì :)
Ultimus!:
Sono d'accordo. Nell'epoca pre-internetto delle visioni in VHS, nemmeno immaginavo che Deckard potesse essere un replicante. Per questo ho apprezzato molto la Director's Cut del '92.
Ma perché io Blade Runner non l'ho ancora visto?
RispondiEliminaQuoto forte quello che ha scritto Xab. Senza Hauer staremmo parlando di un altro film. O probabilmente non ne staremmo parlando proprio.
RispondiEliminaIl film e il libro sono MOLTO diversi.
RispondiEliminaE sono entrambi dei capolavori!
Nel libro ad esempio una delle tematiche principali è tutta la storia degli animali estinti e dei loro rimpiazzi robotici e di Deckard che per far piacere alla moglie (!) vuole tirar su qualche spicciolo extra per comprarne uno.
Nel film si accennano a malapena con la storia del serpente e con il gufo ("E' vero? - Ovviamente no.")
Poi c'è la storia del "nulla che avanza" etc etc.
Insomma, alla fine secondo me è stato un bene che il film si sia solo mezzo ispirato al libro ed abbia avuto vita propria.
In ogni caso, leggetevi Dick. Tipo tutto di lui.
Ho sentito che si stanno sparando un remake di Blade Runner. Mah?
RispondiEliminaHo fatto alcune scoperte interessanti, grazie Doc.
RispondiEliminaPrego che sequel, remake e brutta roba varia non vedano mai la luce del sole (anzi, il buio delle sale), lasciamo i capolavori alla gloria che meritano.
Per me le differenze più lampanti tra film e libro, oltre alla storia degli animali, sono due:
RispondiElimina-l'empatia nei replicanti/androidi affrontata in modo diametralmente opposto dalle due opere;
-l'aspetto mistico religioso impersonato da Mercer e dal culto che lo circonda completamente ignorato dal film.
L'aspetto mistico religioso mi aveva colpito molto e per questo motivo ho pensato bene di regalare il libro ad un ragazzo che conosco quando lo hanno ordinato prete; mi sembra pertinente.
Io ho letto il libro e visto il film. E mi piacciono un botto entrambi.
RispondiEliminaContinuo però a non capire la funzione di Deckard come replicante.
Un postone da paura!
RispondiEliminaQuando scoprii che uno dei titoli di Blade Runner era "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", risi come un idiota. Ero un idiota
@Mihok
RispondiEliminacredo che le spiegazioni siano due e vengano anche in parte illustrate dal film:
1) per cacciare un replicante uso un altro replicante confidando nel fatto che essere simili ragionino seguendo schemi analoghi, dando così un vantaggio al cacciatore che dovrebbe anticipare le mosse della preda;
2) sperimentare una replica umana il più perfetta possibile e che sia così perfetta da ingannare se stessa. Spingendola addirittura a cacciare anche i suoi simili.
Queste sono mie opinioni che l'internetto sicuramente può smentire.
Uno dei film piu affascinanti che abbia mai visto, il fatto che dopo questo e Alien Scott non abbia piu raggiunto queste vette mi fa appunto sospettare che in entrambe le produzioni le crew abbiano contribuito molto a livello creativo
RispondiEliminaX Mihok
Se Deckard è un replicante probabilmente la sua funzione è appunto cacciatore di replicanti
Mihok:
RispondiEliminaAl di là dell'effetto sorpresone per lo spettatore, la logica di fondo è quella sottolineata da Onirepap e Drakkan (e più su da Ultimus). Deckard è solo un altro modello di replicante, il cacciatore.
Che sonno, ho commentato in un post vecchio XD
RispondiEliminaVabbè poi cancello.
Dicevo.
Alcune cose, poche, ovvero la Young frignona, la colombella anarchica e Scott fanatico, le sapevo. Le altre, tante, invece no :)
Ah, Syd Mead è stato anche quello che ha tirato fuori le bozze preparatorie per il mecha di Turn a Gundam. Lo volle proprio Tomino stesso, e il risultato fu il Gundam più atipico di sempre. Però a me è piaciuto comunque un sacco, per questo ed altri motivi.
Direi che per me è l'ora di riguardarlo con attenzione.
RispondiEliminaMi permetto di andare OT , ma neanche tanto: non sapevo che Tootsie fosse stata scelta x il ruolo del protagonista ( grazie ) e segnalo che la prima scelta x il ruolo del protagonista in Total Recall ( tratto da un altro lavoro di Dick ) era Richard Dreyfuss.
RispondiEliminaAltro OT Kubrick considerava Ford un perfetto esemplare dell'interprete dell'eroe wasp ( una cosa come il ns Brad Barron ). Quando sceglie di trasportare Doppio Sogno di Arthur Schnitzler nella N.Y. di fine 20mo secolo, vuole che i personaggi non siano identificabili come ebrei, ma come gentili e sceglie per il personaggio di Tom Cruise il nome Harford che ricorda quello dell'interprete di Han Solo e di Indiana Jones.
Sono anni che non rivedo Blade Runner!! Ma il piccione che lancia Hauer sarà mica un Angry Birds!!! :)
RispondiEliminaSapevatelo! Su Antro-Channel!!
RispondiEliminaGrandissimo Hauer per la modifica capolavoro al monologo finale.
Ok ora so da dove viene il titolo... ma perche' usare il la parola "Blade Runner" visto che i due romanzi erano molto diversi? Solo perche' suona bene?
RispondiEliminaDel film mi piace molto la scelta di non rendere troppo esplicito il fatto che Rickfosse un replicante (In teoria il vero bladerunner e' Gaff che usa Rick come strumento per le sue indagini)... ma da come ho capito e' stata piu' una cosa dettata dalla produzione/attori incazzosi che una scelta stilistica.
Ottima raccolta di chicche.
RispondiEliminaPur non essendo neanche tra i miei primi dieci film preferiti di sempre, Blade Runner occupa una discreta posizione in classifica... e tempo fa, visto che avevo un po' di tempo e Photoshop avviato, ne ho rivisto la copertina.
Tu che ne sei molto più appassionato di me, gli rende giustizia?
Grande Doc, se si parla di Blade Runner io ci sto sempre!
RispondiEliminaMa ste cose le hai scoperte leggendo Dangerous Days (in Italia Blade Runner: stori di un Mito)? Io ce l'ho in libreria ma ancora non l'ho iniziato ma molte cose (da fan sfegatato) le sapevo già, mentre altre le ignoravo (Pris uomo? Mamma mia che brutta immagine).
Ma di sti seguiti/prequel si sa qualcosa di nuovo? No perché io son combattuto tra il "give me more" e il "nuoooooooooo!" alla Dart Vader, giusto per citare qualcuno a cui aggiungere carne al fuoco non ha fatto bene.
kalythblog:
RispondiEliminaYep, quel libro, le commentary track ascoltate negli anni, un po' di robe in giro per la rete.
cyberluke:
mooooolto bella, bravo!
Speedwago:
Già. Pheego suona pheego. Qui c'hanno chiamato pure una pizzeria così :)
Capolavoro.
RispondiEliminaE pensare che la prima volta che l'avevo visto, alle superiori nientemeno, non mi era piaciuto per nulla.
E grandissimo post, Doc: ad aver avuto questo "bignami" qualche mese fa, quando mi hanno chiesto di recensire il film sul blog, avrei fatto molta meno fatica a reperire informazioni, retroscena etc. XD
E quella storia che i cellulari (e ora anche i tablet) di google con ANDROID si chiamano NEXUS dove la mettiamo? :)
RispondiEliminaOT
RispondiEliminasono seriemente perplesso da un dato, ci sono più iscritti alla pagina facebook rispetto a quelli del blog... chiederò a Giacobbo e a quelli di Voyager.
Anche se ad essere sincera il film Blade Runner me lo ricordo pochino, sono una grande fan di Philip Dick quindi apprezzo questo interessante dietro le quinte!
RispondiEliminaIo personalmente sono dell'idea che la scelta migliore sia che Deckard è umano, e sono d'accordo che renderlo un replicante stona con la visione d'insieme.
Però insinuare il dubbio senza chiarire è anche una buona idea.... rende un po' l'angoscia schizofrenica delle opere di Dick, dove non si sa mai se gli uomini e animali sono veri oppure no.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSe non ricordo male nel libro il test per capire se uno è replicante si chiama Bonelli! (o Bonelli-[qualcosa])
RispondiEliminaChe bravo cyberluke, e grazie Doc per aver rivelato l'intenso dietro alle quinte nella genesi della frase più famosa della storia del cinema, e sul protagonismo di Hauer in essa, che gli regala ai miei occhi un'ulteriore epicità al Roy Batty con cui ha inciso la storia della cinematografia.
RispondiEliminaIo mi sbilancio ancora: mi spingo su Gaff. Sospettato e visto sempre come il cane da guardia a ridosso del replicante Deckard, lettura a seguito di questa integrale versione -sempre enigmatica- alla pellicola di Scott.
Tyler rivela a Deckard, come i replicanti sviluppino strane ossessioni (notare quanto per stanarli nel test, usino gli animali come soggetti alle domande), a cui gli ingegneri genetici cercano di ovviare inserendo a loro, un background di ricordi artificiali. Perciò Deckard ha anch'egli ricordi artificiali, al cui interno, però, i vari fan in internet conglomerano anche il sogno dell'unicorno (un'animale), della cui conoscenza, per questo motivo, avrebbe Gaff.
Però non ha senso, che ricordo artificiale è? Che appare, fra l'altro, nel subconscio onirico di Deckard, difficile da controllare, invece secondo i più, i genetisti addirittura saprebbero cosa sogna Deckard (nozione arrivata anche a Gaff). Mentre che il mondo del sogno replicante, rimanga inesplorato, ci è pure suggerito dal titolo originale del libro di Dick Philip "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?"
Un sogno ricorrente cade di più sotto la connotazione di "ossessione".
Fissa, ossessione (che come tale è un po' latente alla consapevolezza) che in Gaff s'esprime negli origami. E sviluppando la medesima fissa, l'unicorno, possiamo ipotizzare che Gaff e Decker siano replicanti dello stesso tipo, entrambi cacciatori. Che effettivamente, è quello che fanno ambedue.
Luca Lorenzon:
RispondiEliminaHo controllato su un paio di edizioni, le più vecchie che ho in casa, e si chiama sempre Voigt-Kampff. L'unica differenza è che nel romanzo manca la H a Voight, sembrerebbe.
Ultimus!:
Teoria interessante, e peraltro piuttosto diffusa in rete. Ma lì, in mancanza di prove concrete, ci sono due scuole di pensiero: Gaff è anche lui un replicante conscio di esserlo, o solo il canaro che porta in giro quei mastini cacciatori, e quindi al corrente delle loro ossessioni?
@Doc
RispondiEliminadevo controllare ma nel libro si parla di un altro test sul midollo spinale fatto dagli altri cacciatori, forse Bonelli è il nome di quel test.
Doc, se volessi recuperare Dick cosa mi consiglieresti di leggere? (di lui ho letto solo la svastica sul sole...)
RispondiElimina@Doc
RispondiEliminaMi metti in incertezza :-/
http://2.bp.blogspot.com/-wSZWcdPx6pk/Th6VqoFfXkI/AAAAAAAAD_A/WMmnV87BEcA/s1600/il-dubbio_-3-picture.jpg
Perchè, secondo te, Gaff (se fosse replicante) sarebbe un replicante consapevole?
Deckard non lo è, ciononostante anche lui tira avanti dritto.
Oltretutto, che Deckard e Gaff siano sovrapponibili nei loro compiti, è sottolineato da che pure Deckard fu poliziotto.
RispondiEliminaMah! :-?
Bello! Li conoscevo praticamente tutti ma vale sempre la pena rileggerli.
RispondiEliminaDomandina: ma nel box set bello bellissimo con la valigetta di BR ci sono tutte queste versioni?
http://en.wikipedia.org/wiki/Versions_of_Blade_Runner
Bah, chissà cosa mi sono ricordato! La versione del libro che avevo letto io si intitolava "Cacciatore di Androidi" ma a questo punto non sono sicuro nemmeno di questo.
RispondiEliminaDrakkan:
RispondiEliminaHai ragione. Mi si è accesa una lampadina nel leggere il tuo commento: non si tratta del test di empatia ma di un altro, indicato come Bonelli test.
Ultimus!:
Gaff sa molte cose che Deckard ignora, è evidente, compreso il ciclo vitale di Rachael. Propendo sempre, in assenza di altre qualsivoglia indicazioni, per la sua umanità.
Emanuele:
Mica facile. Ho letto tutti i suoi romanzi, e c'è una componente soggettiva molto forte nella loro valutazione. Come per tutti i libri, in fondo. Posso dirti perciò quali mi sono piaciuti di più: oltre alla Svastica sul Sole, Ubik, La penultima verità, Un oscuro scrutare, Scorrete lacrime disse il poliziotto e In terra ostile, che è uno dei suoi romanzi non sci-fi.
Luca Lorenzon:
RispondiEliminaNope, avevi in parte ragione. Leggi su :)
miammiam:
Nell'edizione Ultimate Collection da 5 dischi ci sono tutte e QUATTRO le versioni: 1982, 1982, internazionale, Director's Cut del '92 e Final Cut del 2007.
Mi sento in colpa per averti fatto ri-sfogliare freneticamente i libri in cerca della cosa... (su internet non si trova molto in merito, quindi immagino che tu abbia adottato questo metodo).
RispondiEliminaDi Dick io consiglierei anche e soprattutto Cronache del Dopobomba, Mister Lars sognatore di armi, Confessioni di un Artista di Merda (non sf) e i libri che in italiano si sono inventati fare parte di una "Trilogia di Valis" (non tutti proprio sf, comunque).
Ubik e La Svastica sul Sole sopravvalutati secondo me.
Molto bello era anche il volume Mutazioni (se si chiamava veramente così) che raccoglieva tra le altre cose anche i primi capitoli del seguito della Svastica sul Sole.
Ah, e sempre in quel volume che secondo me si chiamava "Mutazioni" c'era pure un soggetto di Dick per un episodio di Mission Impossible e una prima vaga trattazione del soggetto per il film di Blade Runner, in cui il protagonista doveva scoparsi una macchina (una cosa generica, non nel senso di auto) e mentre lo faceva la macchina diventava una donna e lui una macchina!
RispondiEliminaLuca Lorenzon:
RispondiEliminaCome dicevo, è una roba soggettiva. La svastica sul sole è uno dei miei romanzi preferiti di sempre, mentre a Luca non è piaciuto, ed è libero di considerarlo sopravvalutNON TI PERMETTERE. :D
Ma no, non è che non mi è piaciuto, forse non l'ho capito del tutto io (certi passaggi sono un pochino oscuri) è solo che nel corpus delle opere di Dick ce ne sono di miglQUEL LIBRO E' UNA 'MMERDA! ;)
RispondiElimina@Doc
RispondiEliminaAllo stato dell'arte, direi che sono d'accordo con te. Ma anche se mi trovo convinto da quello che dici, non riesco ad integranci gli origami, che mi continuano a far a cazzotti.
Lui farebbe gli unicorni, Gaff, per stuzzicare Deckard; avesse fatto con altri mezzi, okay, però si vede proprio che la versatilità agli origami, è uno scarico allo stress, il fatto che li faccia ovunque, quasi come il fumare, infatti li fa con la stagnola delle sigarette, per dire che è descritto come un antistress automatico, sono piccoli labirinti mentali, in cui uno ci si perde.
Anche l'unicorno che Deckard trova alla fine, segno del passaggio di Gaff a ridosso di Rachael, mica gliel'ha fatto per puzzecchiarlo o farglielo trovare: è per terra, come una cicca di sigaretta involontaria che rivela il passaggio...
Della rivelazione n. 18 avrei anche fatto a meno xD... ah, la "magia" del cinema ^^" !
RispondiEliminaMolto lol che l'attrice abbia proposto qualcosa del tipo: "mettiamo tantissime scene acrobatiche, tanto mica dovrò davvero farle io!"
Una domanda: avendo già le prime due versioni, la Final Cut merita l'acquisto o è solo per ultra-fan o_o?
ps: chiedo venia u.u, ma neanche a me è piaciuto molto la Svastica sul sole... probabilmente avevo aspettative troppo alte e mi aspettavo che la trama portasse altrove. Oltre ai titoli già citati da altri, consiglio anche "Follia per sette clan".
Tanto per me Deckard è umano! No, è inutile che insistiate, non mi convincerete mai! Umano, quanto è vero che Piripicchio è figlio di Uragano e Apocalisse! E il finale bucolico è il più bello di sempre!
RispondiElimina@ Doc:"il PdF Scott (sarà il nome)": ahò!
Grazie Doc! Mi stai seriamente invogliando all'acquisto seriamente incauto :)
RispondiEliminaBellissimo post su uno dei più bei film della storia.
RispondiEliminaVisto che la buttiamo sulle chicche. Ve lo ricordate l'adventure dei Westwood, del 1997? Uno dei NPC principali era una cacciatrice collega del protagonista, tale Crystal Steele. Nella versione originale inglese, era doppiata da uno dei due nella foto, indovinate quale...
@Poianone:
RispondiEliminaquel gioco era una figata, anche se la possibilità di avere una storia diversa ogni volta era un po' spiazzante perchè a volte non si triggeravano degli eventi e non sapevi che diavolo fare.
Tra l'altro mega citazione proprio in your face all'inizio, con il negozio di animali di Runciter (da Ubik).
Ubik che è uno dei miei romanzi preferiti in assoluto. Ho iniziato proprio ieri invece L'Androide Abramo Lincoln, che ho scoperto solo mesi fa essere il prequel di Blade Runner, con l'ascesa di Louis Rosen.
Invece, sempre per rimanere in tema, BR, vi consiglio vivamente lo sceneggiato di Radio 2 che trovate a questo indirizzo, è fatto davvero bene:
http://www.rai.it/dl/Radio2/articoli/ContentItem-1b4e31fb-8809-44d5-a4b3-e270690101a3.html
Avrei sempre voluto saper come sia nata l'idea delle porte di Tannhauser. L'ho anche visto... ma non c'è una porta a pagarla.... :-)
RispondiEliminaleggo su "Rruoteclassiche" di questo mese che per realizzare l'automobile che si vede nel film, fonte di ispirazione fu il prototipo "Sibilo" realizzato da Bertone su base Lancia Stratos (o Strato's, per i PdF)...
RispondiEliminaAdoro questo film e l'ho visto per la prima volta l'anno scorso dopo un casino di tempo .... film stupendo!
RispondiEliminaArticolo interessante, un piccolo neo, era che la Cuisinart non e' mai fallita, e' solamente stata acquisita dalla Conair
RispondiEliminaScusate, ma avevo comprato molti prodotti validissimi fra l'altro.
I miei romandi di Dick preferiti...:
RispondiEliminaValis
Radio Libera Albemuth
La Svastica sul Sole
Ubik
Le Tre Stigmate di Palmer Eldritch
Noi Mariziani
Un oscuro scrutare
Cacciatore di Androidi
Un gradino sotto:
Follia per sette clan
Labirinto di morte
Guaritore Galattico
Confessioni di un artista di merda
The Truman Sh...ehm... Tempo Fuori di Sesto
Matrix...ehm... La Penultima Verità,
Scorrete mie Lacrime, disse il poliziotto
Non male neanche Un Occhio Nel Cielo e In Terra Ostile.
Gli altri li ho letti per dovere, alcuni a fatica (quelli che ha scritto per lo più per mangiare).
A me questo film non è piaciuto molto.
RispondiEliminaSe prima si è letto il libro, non penso sia possibile apprezzare questo film. Mancano un sacco di cose importantissime a partire dalla pecora elettrica.
Se i Nexus 6 appartengono alla generazione più evoluta dei replicanti e hanno un ciclo vitale così breve, ammettendo che Dekard sia un replicante, come fa a essere ancora vivo nel 2049? Considerando che i replicanti sono tutti dotati di grande forza, ammettendo che Dekard sia un replicante, perché negli scontri fisici prende sempre delle grandi mazzate?
RispondiEliminaRip Vangelis
RispondiEliminaLessi in un articolo che Harrison propose al regista scene piu' hard con Sean Young ma lo stesso Riddley si rifiuto' a questa proposta, in quanto a quell'epoca la Young era ancora, giovane ed acerba. Nella scena romantica oltre allo spintone di Harrison che dette alla Sean, fra essi vi era una forte antipatia, quindi se nel film risulto un bacio passionale, in realta' per entrambe gli attori fu una scena sgradevole.Doveva esserci anche un altro replicante nel film ma venne tagliato in fase di montaggio, si puo' solo vedere il braccio, mentre Roy chiama dalla cabina telefonica. Poi ricordo che la foto in cui Rachel mostra Dekard raffigurante una mamma con una bambina, aveva una storia anche quella che ora mi sfuggie se qualcuno se la ricorda mi farebbe un piacere menzionarla Grazie
RispondiElimina