Nathan Never il Guerriero (?), Nova, Kaneko, Lemire e tanta altra bella gente
Continua l'epopea fantascientifico-supereroica-folle di Black Science e prosegue immutato il tuo amoregrande per i testi di Rick Remender e i disegni di Matteo Scalera sposati ai colori di Moreno Dinisio. Grant McKay deve fare qualcosa per salvare l'Ogniverso, anche se non ha più il suo genio; avere un figlio supereroe e una figlia che ora è più intelligente di lui, per esempio, aiuta. Leggere Black Science ti fa ogni volta quell'effetto lì, di quando sai di essere alle prese con qualcosa semplicemente perfetto per i tuoi gusti. Vorresti sapere come va a finire, e anche subito, ma vorresti anche che continuasse all'infinito, e non succederà. Che meraviglia. Potete leggere le prime pagine di questo volume qui.
Penultimo libro di Descender, l'avventura spaziale di Jeff Lemire e Dustin Nguyen. La rivolta dei robot entra nel vivo, le strade di alcuni dei protagonisti (Trivella, in particolare) si separano, altri si incontrano di nuovo e tutto punta dritto verso la catastrofe. Con sorpresone finale per Telsa e TIM-21. Bella l'idea del pieghevole con le quattro pagine affiancate per mostrare le conseguenze nel cosmo di quella certa cosa. Come sempre astrali i disegni di Nguyen su foglio fabriano molto poroso rubato a uno studente del liceo classico di Cosenza. Qualche passaggio magari è leggermente fiacco, o qualche colpo di scena troppo telefonato, ma resta una fantascienza solida e godibilissima. Anche di questo, come da tradizione Bao, potete leggere online le prime pagine: cliccate qui.
Un'altro manga scritto da Project Itoh, l'autore di Genocidal Organ, un'altra storia a base di fantapolitica, controllo della popolazione e... beh, morte. Una catena di suicidi che si verifica attorno alla protagonista, ispettrice (dedita al contrabbando) di un'organizzazione che dovrebbe tutelare la sicurezza mondiale, in un futuro in cui la salute di ogni singolo individuo è monitorata dalle macchine. La trama sembra interessante, i disegni di Minato Fumi sono splendidi, ma nelle storie di Itoh (una singola persona, non un collettivo come il nome lascerebbe credere: Satoshi Itō) manca sempre qualcosa. Forse un vero collegamento emotivo: si parla di morti, guerra e sopravvivenza, ma tutto ti sembra sempre piuttosto freddo. Il che è strano non solo per i temi trattati, ma per la storia personale del suo autore, che si riflette in quegli argomenti lì. Il povero Itō combatteva la sua battaglia personale contro il cancro, è scomparso nel 2009 e a lui è stato dedicato Metal Gear Solid V da un suo grande amico chiamato Hideo Kojima. Anche da Harmony (che si scrive con minore, maggiore e slash, come vedete sulla copertina, ma quei caratteri vengono interpretati come HTML da blogger e quindi non visualizzati), così come da Genocidal Organ, è stato tratto un film d'animazione. È del 2015, ma non l'hai visto.
Abbiamo parlato più volte, in questo covo di deboscia, delle opere di Atsushi Kaneko (Soil, Wet Moon...), perché adori questo tizio tatuato, che non ha per niente l'aria del mangaka. Tanto più dopo averlo incontrato a Napoli, qualche anno fa, e aver visto che rockstar sia. Comic? Atsushi Kaneko Extra Works è, evidentemente, una raccolta di storie brevi apparse su varie riviste nel corso degli anni: un frullatone di influenze da fumetto underground USA, subcultura, irrisione delle idiosincrasie e ipocrisie della società giapponese. Storie di donne alle prese con i loro tatuaggi (dalla killer alla vampira credulona), rapine finite male, mostri dallo spazio, topi giganti e Charles Manson. Eh. La cosa più prossima all'incrocio tra la violenza di un gekiga e la follia di un fumetto surreale fotocopiato in un'università degli anni 90 che tu abbia mai visto.
In uno degli ultimi Microletture si discuteva, tra i commenti, di Morgan Lost Dark Novels. Com'è che va, questo nuovo corso di storie (più brevi) in continuity, arrivati al settimo numero? Va. Senza brillare, ma va. Rotta la tautologica riproposizione di temi e situazioni della prima serie, la trama orizzontale certamente aiuta. La caccia a Wallendream che porta Morgan in Europa e la guerra tra i follower della rockstar del crimine e quelli dei Coniugi Rabbit animano la scena, soppiantando la vecchia routine da poliziesco pucciato nell'onirico. Restano, vero, alcuni dialoghi e situazioni troppo da fumetto anni 90, ma leggi ogni numero nel complesso con piacere. Anche per i disegni mediamente ottimi (in questo numero sono di Loila Airaghi e Giovanni Talami). Ah, ti fa strano vedere così tanti nudi full frontal in un Bonelli, ma è evidente che non si tratta di un caso.
Da dove cominciare? Dal fatto che l'idea di Nathan Never - Generazioni ti sembra molto intrigante. L'ennesima rilettura della storia di Nathan Never viene infatti calata nel Multiverso: la trama di fondo, incentrata sulla sorte della moglie di Never, prosegue da numero a numero, MA cambiano completamente in ogni albo ambientazione e background dei personaggi. Così nel primo albo si vive un noir fantascienzo ambientato in una versione alternativa degli anni 60,
mentre nel secondo un mondo postapocalittico alla Ken il Guerriero. In cui, sostanzialmente, Nathan Never È Kenshiro. La trovata di Antonio Serra, sviluppata da Giovanni Eccher, è sufficientemente folle da risultare intrigante. E anche se pure qui abbondano dei passaggi e degli scambi un po' troppo old school per i tuoi gusti, la storia, oltre che lo spunto in sé, è divertente. Solo che tutto questo, il senso del progetto e la sua natura, sui due numeri non è spiegato da nessuna parte. Non c'è neanche un rigo di redazionale a farlo. Anzi, non c'è scritto da nessuna parte, né in copertina, né all'interno, che il numero 1 è il numero 1 e il 2 il 2: c'è solo la cover del numero successivo. Con un logo completamente diverso, perché - si diceva - la trama di fondo continua, ma ogni albo è pensato per essere letto a sé.
Il risultato è che chi segue il giornale online di Bonelli o legge la serie regolare di NN sa come funziona Generazioni, ma chiunque altro si trovi tra le mani in edicola il primo numero, con la sua copertina in stile Sin City, o il secondo, attirato da questo, ehr, omaggio a Ken il Guerriero, non ha sostanzialmente alcuna indicazione per capire dove si trova e perché. Si è pensato ai lettori attuali di Nathan, con un albetto di anteprima allegato, ma non a chi non ha mai letto o non legge più NN. E soprattutto questi ultimi non li avresti lasciati da soli in autostrada, ecco. Proprio non capisci. A ogni modo, il Nathan Never Ken il Guerriero lo trovate ancora in edicola. Se conoscete il mondo di NN, è un mash-up carino.
Torniamo nel campetto di Jeff Lemire con un volume cartonato che raccoglie uno spin-off del suo bellissimo Black Hammer, Sherlock Frankenstein e la Legione del Male. La storia non è incentrata però solo su questo supercriminale di Spiral City, di cui già sappiamo tanto, ma sulle ricerche della figlia di Black Hammer, che vuole scoprire cosa è successo a suo padre e agli altri eroi spariti durante il Cataclisma. Lo hai detto e lo ripeti, il Black Hammer di Lemire è, sia pure con tutte le differenze del caso, il nuovo Astro City, un atto d'amore per il fumetto di super-eroi del passato riletto in chiave moderna. E tutto il fascino della saga trasuda in questo volume extra, collegato a filo doppio con le vicende della serie principale. Con ogni probabilità, Black Hammer è diventata la tua lettura con supertipi preferita insieme a Invincible. Le prime pagine le trovate qui.Avevi sul comodino i cinque volumi (cinque con lo 0) di Sleeper da un po', omaggio dell'antrista Drakkan, e te li sei centellinati come un buon libro da cui non vuoi separarti. Perché, come tutte le storie di Ed Brubaker e Sean Phillips (Fatale), dà assuefazione. In questo caso si tratta di un noir ambientato nell'universo degli eroi Wildstorm (oggi travasati nel DC Universe) e nato come spin-off di una serie su Grifter dei Wildcats, ma i super-eroi sono solo un ingrediente della torta, e di certo non quello che influisce di più sul suo sapore. È una storia di spionaggio, supervillanzoneria in salsa hard boiled, e si vede, numero dopo numero, tutta l'evoluzione del tratto di Phillips. I quattro volumi (lo 0 potete anche saltarlo) sono usciti per Magic Press una decina d'anni fa: provate a recuperare il primo e a dargli una possibilità, se non l'avete già letto. Non ve ne pentirete (e se invece proprio ve ne pentite, oh, prendetevela con Drakkan... Si scherza!).
Hai letto tante recensioni su Stelle o Sparo che descrivevano l'opera prima di Nova come "un volume alla Zerocalcare". E si fa presto, eh. Le vignette storte, quel tipo di didascalie, le citazioni anni 90. Il punto, però, è che con lo stesso linguaggio puoi dire cose molto diverse. E basta leggerlo, questo libro, per capire quanto differente sia quello che si racconta, in termini di messaggio (a volercene trovare a tutti i costi uno, hobby dell'umanità) e sensibilità. C'è una tristezza di fondo, una malinconia di base nella storia, molto lontana dal tono delle storie di ZC. C'è la stessa incertezza sul domani (bella forza: è l'essere trentenni oggi), ma porta altrove. Ad altri problemi, ad altre domande (tante) ad altre risposte (poche, chiaro). Certo, l'influenza c'è. Com'è normale che sia, quando un autore scassa un mercato esplodendo come una supernova di miniciccioli.
Nei primi anni 90 tutti volevano disegnare come Jim Lee, è facile che i nuovi autori italiani si ispirino a Michele, il cavalcatore di mammuth di Rebibbia.Ma c'è dell'altro, e brilla come le stelle minacciate in copertina da due indici puntati. Fermo restando che già solo la nota biografica vale il prezzo della corsa: non avevi mai visto qualcuno aspirare ad essere l'Eurospin del fumetto italiano, e ti sembra un'idea grandiosa, ecco. L'estratto qui.
E questo, deboscia, è quanto. Sì, la quarta parte del listone dei 200 fumetti della vita arriva nei prossimi giorni, stop alle telefonate. Piuttosto: voialtre belve cosa avete letto/state leggendo di bell(v)o negli ultimi tempi?
Io passo in fumetteria oggi per prendere Detective Conan e Dragon Ball Super.
RispondiEliminaContento ti sia piaciuto Sleeper e che tu lo abbia inserito in Microletture. Il protagonista e il cammino che compie sono appassionante dal lato umano e, come dici tu, la presenza dei supereroi è solo un ingrediente. Ho amato molti i personaggi come Miss Miseri o Genocidio con le loro storie raccontate in terza persona che ti spiegano come sono arrivati in quel mondo e come tante volte, alcune persone, scelgono di comportarsi in un certo modo solo perché la vita ha spezzato qualcosa dentro di loro e loro volevano semplicemente fare la cosa giusta o come se conosci solo la violenza quello diventa il tuo mondo.
RispondiEliminaSean Phillips rimane uno dei miei disegnatori preferiti in assoluto. diciamo pure il mio preferito in ambito americano, va detto che lui è cittadino britannico. Mi sono comprato una sua tavola originale da Incognito, altro fumetto superlativo con una visione del mondo supereroico diversa.
Adesso è uscito il tomone di Fade Out, dopo che lo avrò letto ti faccio sapere e non vedo l'ora arrivi il prossimo numero di Kill or Be Kill.
Bellissimo il personaggio di Genocidio, vero :)
EliminaGenocidio ti viene presentato in un certo modo e ne cogli solo l'apparenza. Poi senti la sua storia e apprezzi quanto in realtà sia umano rispetti a tanti altri e quanto in realtà sia una vittima della vita e delle scelte sbagliate delle persone che ha conosciuto.
EliminaBrubaker grande sceneggiatore, nulla da dire.
Grazie per le delucidazioni su NN!
RispondiEliminaE' il mio fumetto Bonelli preferito, ma ormai non lo sto più leggendo dal numero 270 e rotti.
Il mio fumettaro di fiducia mi sta comunque rifornendo e, soprattutto, si sta sobbarcando per me il peso di essere consapevole dei millemila albi satellite, speciali, fuori sera, etc... per non farmi avere buchi, ma credo che sarebbe troppo chiedergli anche come ed in che ordine dovrò leggerli quando troverò tempo e voglia (forse soprattutto questa, perché smisi di leggerlo per mancanza di tempo ma anche per storie ormai un po' "stanche" e lontanissime da quelle della fanteria spaziale, della lotta a Skotos o dei tecnodroidi :S) per rimettermi in pari :P
In ogni modo ho appena recuperato al mare la lettura delle precedenti due esalogie e questa terza sembra interessante, ma un po' ostica da interpretare - come scrivi - per chi non legge correntemente NN e per chi non vuole leggere nemmeno la miniserie stessa finché non saranno usciti tutti gli albi.
A questo proposito, terminato la terza esalogia del terzo papà di Nathan, è previsto qualcosa ancora, oppure il progetto si concluderà così e basta?
Nathan
Anche a me "NatKen" ha divertito parecchio, proprio una bella lettura da sotto l'ombrellone.. comunque confermo che molti si sono trovati spiazzati, pure io nei social ho dovuto spiegare a chi vedeva la copertina dell'albo di cosa si trattasse. Stelle o Sparo mi ha molto ben impressionato, è molto particolare.
RispondiElimina1) Io continuo a godermi la Don Rosa Library.
RispondiElimina2) Ho appena letto con un certo gusto "La Bella Vita - Marcello Mastroianni Racconta" di Enzo Biagi (ho un debole per la commedia all'italiana). Non bello quanto "Alberto Sordi - L'Italia in Bianco e Nero" di Goffredo Fofi ma comunque apprezzabile.
3) Finalmente ho terminato Steel Ball Run, ché me lo sono trascinato per un pezzo. Oh bellino, ma io quelli che dicono che è la serie migliore non li capisco. Per quanto mi riguarda i fasti delle serie 2, 3 e 4 non sono più tornati (ma non ho letto Jojolion).
4) E poi ogni venerdì c'è il capitolo nuovo ddi One Piece, di cui qui non si parla mai. Doc ma tu l'hai mai letto? O almeno guardato qualche episodio dell'anime? Non ti piace?
Se n'è parlato anni fa. Letti i primi numeri del manga, non fa per me.
EliminaSto leggendo un saggio veramente interessante: "Story: contenuti, struttura, stile, principi per la sceneggiatura e per l'arte di scrivere storie" di Robert McKee.
RispondiEliminaE' un vademecum a uso e consumo degli aspiranti sceneggiatori di Hollywood, che spiega in maniera chiara, leggera e molto precisa i "ferri del mestiere".
Non che io abbia chissà quale velleità di proporre agli Studios le mie fantastiche (?!) sceneggiature, ma l'odioso puffo Quattrocchi col ditino alzato che c'è in me sta fremendo dalla soddisfazione di aver trovato un sistema per capire esattamente cosa mi è piaciuto, ma soprattutto cosa NON mi è piaciuto in un'opera narrativa (film, opera teatrale, fumetto, romanzo, fiaba, lista della spesa, ecc).
Il saggio entra talmente nel dettaglio (dalla struttura in atti all'analisi battuta per battuta di scene particolarmente riuscite, con esempi, ipotetici o tratti da film reali, del perchè funziona o non funziona il comportamento di un tale personaggio in una data situazione...) che con un po' di allenamento si può individuare, cronometro alla mano, l'esatto momento di un "punto di non ritorno LindeROTFL" o perchè un film parte alla grande e si ammoscia nella parte centrale, per poi magari riprendersi sul finale (osservazione che ho letto in più di un'occasione qui sull'Antro, spesso su recensioni di film di supertizi).
Spesso sembrano prescrizioni arbitrarie da "Si fa così perchè sì", tipo "l'incidente scatenante deve avvenire entro i primi 30 minuti", ma poi vengono spiegati i motivi in maniera talmente ragionevole, e vengono portati esempi di capolavori del cinema come Casablanca, Chinatown, Kramer contro Kramer, Lo squalo, ecc, dove questa regola è rispettata alla lettera (e film brutti che non la rispettano), che ti dici: ok, uno non è mica obbligato a fare così, però se rifiuta questo principio deve proporre un'alternativa PIU' valida, altrimenti il disastro è assicurato.
Ho capito, un esempio a caso, cosa non finisce di convincermi in Sprayliz, pur trovandolo un fumetto niente male: personaggi "simpatici" ma non "empatici" e narrazione "didascalica" (per contro, Gatsu di Berserk è un personaggio "empatico" pur non essendo per nulla "simpatico" e questo lo rende titanico nella sua disperazione). Leggendo le definizioni che ne dà l'autore ti dici "cavolo, sì: una volta che lo sai è lampante!"
Bello e istruttivo
Interessante questo libro, anche se avrei un po' paura a leggerlo perché non mi piace molto ritrovarmi ad analizzare i film/fumetti/libri/altro mentre ne fruisco...
EliminaE grazie per l'esempio, con cui hai spiegato perfettamente due difetti di Sprayliz che anch'io ho riscontrato, leggendo le ristampe qualche mese fa. La narrazione didascalica è molto evidente, specie in alcune storie (tipo la parte sui protocolli dei savi anziani si sion, che è sostanzialmente una pagina di wiki illustrata).
Riguardo la mancanza di empatia dei personaggi, ok, ma come si costruisce? A me viene da pensare che servano personaggi in cui uno può indentificarsi (e in Sprayliz, almeno per me, non ce n'erano di sicuro) ma dato che fai l'esempio di Berserk mi viene da pensare ci siano anche altri modi (non ho mai letto quel manga ma da quel poco che ne ho sentito dire non mi viene da pensare che il protagonista sia un personaggio in cui è facile immedesimarsi)
PS: intendevo, come si costruisce l'empatia, non la sua mancanza. Avrei dovuto rileggere prima di inviare, scusate
Elimina(da ciò che spiega McKee) Quello che tu intendi è la "simpatia" del personaggio, ovvero il suo rendersi piacevole agli occhi del pubblico. I protagonisti di Sprayliz sono tutti simpatici: belli, solari, allegri, sorridenti e pieni di amici.
EliminaL'empatia è quello che ti fa dire: nel suo intimo più profondo, questo personaggio è uguale a me. La profondità del personaggio emerge dalle scelte che fa sotto una forte pressione (ex: un noto filantropo investe un pedone con l'auto: invece di soccorrerlo pensa all'assicurazione scaduta e scappa, rivelando così la sua meschinità di fondo). Gatsu gronda empatia perchè ti fa pensare: se anch'io avessi passato quello che ha passato lui, molto probabilmente mi comporterei come lui.
Con questo, è palese che mi piacerebbe fare amicizia con Sprayliz, mentre se incontrassi Gatsu nella vita reale scapperei a gambe levate :D
[PS: Il traduttore italiano è evidentemente uno che ha vissuto in un buco scavato nel terreno negli ultimi 40 anni, visto che per lui Obi-wan Kenobi e Darth Vader si affrontano con delle "sciabole di luce" (lightsaber) e Luke distrugge la "Stella della Morte" (Death Star)]
EliminaSembra figo. Me l'hai venduto!
EliminaHo sempre pensato che le "lezioni" di sceneggiatura siano utilissime, e piene di cose assolutamente da sapere. Dopodiché, in modo "consapevole"... si fa quel che si vuole. Sarà per via dei miei gusti, ma sceneggiature plurielogiate con incipit "bomba" e colpi di scena sconvolgenti, di solito per me significano opere da fruire una sola volta e poi gettare (se poi all'editore basta vendere il numero va anche bene), mentre ho sempre adorato serie e opere che contengono sfilze delle cose che in teoria sarebbero da NON fare assolutamente (ad esempio: susseguirsi cronachistico di eventi) ma con scenario e i personaggi sono complessi e ben tratteggiati: adoro rileggere anche ciò che conosco a menadito. Sarà autismo o nerdismo, ma secondo la mia umile opinione, l'unica cosa da evitare è l'effetto "vorrei ma non posso". Per il resto vale tutto.
EliminaSceneggiature con incipit "bomba" e piene di colpi di scena sconvolgenti sono brutte sceneggiature e non dovrebbero essere elogiate da nessuno :D ...
EliminaPerchè non c'è equilibrio. Se il tuo scopo è davvero sconvolgere il pubblico non puoi mettere più di un colpo di scena: vedi "Il sesto senso", se la rivelazione fosse arrivata in mezzo ad altre mille sarebbe stata accolta da un "Seee, vabbè".
Nella trilogia di Star Wars c'è un solo vero colpo di scena in tre interi film: "Luke, io sono tuo padre!", e la saga entra nella storia per direttissima.
Sceneggiature "cronachistiche" che appassionano per la profondità dei personaggi e la potenza della narrazione sono in realtà ottime storie, in cui viene messo in scena un dramma potente dando l'impressione di un'impalpabile leggerezza: semplicemente il conflitto rappresentato non è quello "facile" dei calci rotanti di Chuck Norris ma è interiore, un graduale prendere coscienza di qualcosa, ma che segue la stessa escalation di Bruce Willis in canottiera che fa precipitare dal grattacielo il povero professor Piton.
Le regole sono fatte apposta per essere sovvertite, ma la condizione imprescindibile per sovvertirle è conoscerle e padroneggiarle alla perfezione.
A mio avviso anche il pubblico dovrebbe conoscerle, non (solo) per smascherare i ciarlatani che nascondono la pochezza delle loro idee sotto tonnellate di effetti speciali, ma soprattutto perchè conoscere un principio ti porta ad emozionarti di più, e in maniera più consapevole, quando lo trovi affrontato in maniera inedita, intelligente, spiazzante.
E' come con la musica. Se uno non la conosce non può andare molto oltre al "mi piace perchè è orecchiabile"; più la si studia e più ci si commuove per una sostituzione di trìtono piazzata a tradimento, un incedere "seduto" ma mai fuori tempo, una perfetta struttura in forma sonata, una nota comune a due accordi tenuta e garbatamente evidenziata dal violoncello...
Non so se lo ho gia consigliato, ma a costo di risultare pedante, io straconsiglio "Fire Punch" edito dalla Star.
RispondiEliminaUn Berserk/Ken avvolto nelle fiamme in un mondo ghiacciato in cui tutto va nel peggiore dei modi.
Nichilsmo Way.
È ogni numero e un colpo al xuore.
Di recente ho recuperato "liquido pesante" e "puo funzionare una volta sola" di Pope, che adoro.
fire punch piace anche a me,merita più attenzione
EliminaIo sono in fervida attesa del nuovo volume di One Punch Man, nel mentre ho preso i primi 5 volumi di Dragon Ball Color e mi sto rigustando l’inizio della saga di Goku, che é poi la parte che preferisco in assoluto. Pensavo di dare una chance a Saga of Tanya the Evil ma sono ancora in una fase un po’ “meh” e la pila di arretrati (su cui giacciono tra gli altri i 4 volumi che raccolgono gli spillati del nuovo corso di Doctor Strange) sconsiglia nuovi acquisti.
RispondiEliminaBlack Science e Descender mi intrigano parecchio, debbo comprare i numeri 1. Per Nathan Never il Guerriero, io non ce la faccio, è più forte di me.
RispondiEliminaHo letto la biografia a fumetti di Bartali. Veramente fatta bene, e' incentrata sul Tour ma racconta anche i momenti più importanti della sua vita. Ho trovato spassoso "il club degli intelligentissimi" di Mercurio Loi. Sto leggendo sempre Spider-Man (sono troppo affezionato al personaggio), mi piace anche il ragno rosso/ben reilly che ai tempi non sopportavo.
RispondiEliminaCome diceva un altro antrista in un recente commento... Dov'è finito Riccardo Thiella? Manca.
RispondiEliminaIl libro di Nova mi sa che finisco per prenderlo, mi stava già molto simpatica per le vignette che aveva fatto con ZC e dopo questa recensione...
Dal canto mio, ho letto tre robe, tutte carine.
Dragon Ball Super #4: non avrei pensato che sarebbe riuscita a convincermi così tanto questa squallida operazione commerciale, ma mi piace e voglio sapere come va avanti. La saga di Black Goku ha bei personaggi (con, per una volta, un minimo di motivazione per la loro sete di distruzione) e le battaglie mi sembrano un pelino più "tattiche" di quelle di DB classico. Ma proprio un pelino eh! La retcon circa i potara dà senso a quanto accaduto nella saga di Bu ma appunto per questo non so se mi piaccia, andando a toccare la serie originale, che avrei preferito rimanesse separata, almeno nella mia testa.
Venerdì 12 Omnibus: la prima cosa di Leo che leggo da quando ho finito Rat-Man, piuttosto bello ma secondo me non quanto il più famoso ratto... Molto bella la fine.
Fire Force #5-6: shonen davvero carino, che continuo a seguire con piacere (e ritardo), consigliato. I punti di forza sempre gi stessi, l'umorismo (seppur marginale, specie in sti due numeri), il protagonista (pazzesco mi piaccia, in uno shonen), le fiamme, gli scontri ben disegnati (anche se un po' statici). Spero di recuperare in fretta il settimo
E se tutto va bene stasera si vola con il 24esimo di AoT
Una piccola segnalazione: almeno un paio di link che rimandano alla visione delle prime pagine puntano invece sulle pagine amazon degli articoli in questione. Immagino l'intenzione fosse puntarli alla pagina Bao con l'anteprima issuu.
RispondiEliminaNope. Sulle pagine amazon clicchi su leggi l'estratto, sopra la copertina, e, uh, leggi l'estratto.
EliminaSorry, avevo pure cercato sulle pagine per vedere se c'era qualche anteprima prima di postare. In maniera superficiale evidentemente. Mea culpa ;)
EliminaMa Black Science quanto durerà? Devo correre a prendere il numero 7!
RispondiEliminaRemender aveva annunciato la chiusura al numero 40 USA (cioè tra due volumi), tempo addietro. Non so se nel frattempo ci ha ripensato o meno.
EliminaLetto Nova, letto proprio ieri il 7 di Black science, letti descender e sherlock frankenstein dopo averli presi all'incontro con Lemire in Feltrinelli. Ora ho quasi finito il mio recupero degli x-men, e sono quasi in pari come non accadeva da anni. Ovviamente ho quei 2 o 3 scaffali di backlog di altre serie marvel dc e Marvel, un po' di manga, e un imporbabile quantità di volumi. Dovrei darmi una regolata mi sa :°D
RispondiEliminaSto leggendo trash market di tadao tsuge.Una raccolta di racconti riguardanti la vita al margine della società giapponese degli anni sessanta.Anche se l'ambietazione è la medesima non lo paragono al capolavoro del suo più noto fratello"l'uomo senza talento"(che ho letto il mese scorso e lo consiglio a chiunque)ma il fatto che l'autore non sia mai diventato un mangaka professionista ma anzi abbia svolto tutta la vita lavori umili da un velo di realismo e malinconia alle storie che difficilmente puo'essere replicato,anche da autori più blasonati.
RispondiEliminaNathan Never in versione Ken?? Scusate devo correre in edicola................................
RispondiEliminainiziato a leggere un paio di manga, My hero academia, di cui ho seguito il fantasticissimo anime, e he promised neverland, che vedremo come si svilupperà visto che siamo al primo volumetto.
RispondiEliminaPer quanto riguarda libri, sto ancora leggendo Il mondo di Sofia, mi sono deciso a leggerlo tutto nonostante sia uno spiegone sintetizzato dei miei anni di liceo, ma ormai la decisione è presa. Intanto mi son comprato già un paio di ebook sui samurai in vista della saga di Wano di One piece, ambientata appunto in un'isola di samurai, visto che durerà almeno 2-3 anni
Posto che per carità, Nathan never Ken è un pochino MEH come idea, poi magari si puo sviluppare anche benino, mi stupisco per chi si stranisce a causa delle "citazioni" Bonelli.
RispondiEliminaIo ricordo benissimo numeri, anche abbastanza buoni, di DYD che erano copia e incolla da sceneggiature di film horror, così come storie di Nathan che "devono molto" al mondo del cinema fantascienzo...un risveglio postumo?
Sto leggendo Alba del domani di Asimov e storia dell' impero bizantino di Ostrogorsky ( capolavoro)
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