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Anni analogici, con i maglioncini attillati con troppo acrilico dentro |
Un tempo era la rubrica più popolare dell'Antro atomico. Poi sono arrivate le disavventure del povero cristo e le Pubblicità Fuorvianti di Topolino sono scivolate in secondo piano. Oh, succede. Oggi torniamo parecchio indietro nel tempo. Dice: parecchio quanto? Tipo nei primi anni 80? No, ancora di più. Ancora più parecchio. Parecchio come fine 1976, perché hai trovato in rete queste spettacolari scan del Giurassico inferiore, direttamente da Topolino 1095 (21 novembre 1976, 300 lire). Spettacolari perché in grado di trascinarti dritto per le orecchie in un mondo ancora non colonizzato dai cartoni animati giapponesi, prima che Goldrake venisse a salvarci tutti il 4 aprile del 1978. Un mondo meravigliosamente, incredibilmente TRISTE […]
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Tanto, TANTISSIMO triste. Prendete Pingo, il "cavallo che si indossa". Niente videogiochi, niente elettronica, e per divertirsi i ragazzini del '76 dovevano trasformarsi in un uomo-sandwich. Prego notarsi i modelli "Maghi e Fate", West e Zorro. O il claim in alto, "il simpatico cavallino coraggioso e fedele" (dove diavolo vuoi che vada?). Eppure, nonostante la tristezza d'insieme, Pingo andò per qualche mese fortissimo. Tutti i bambini dell'epoca ne volevano uno. Tutti tranne il giovane Rocco Siffredi. Ché lui non ne aveva bisogno |
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Oppure. Le gelatiere giocattolo degli anni 80 sarebbero finite su Topolino in un tripudio di colori, miccette, bambini opulenti figli del boom economico. I loro fratellini maggiori in questa foto, invece, sembrano due orfanelli affamati |
Ora, te in quel novembre del '76 non avevi che una manciata di mesi. Però anni dopo, a casa di chi c'aveva (avuto) un fratello maggiore, il Dribbling della Arcofalc te lo ricordi
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Era, il Dribbling della Arcofalc, la Arcofalc quella dei biliardini, una sorta di gioco meccanico, di Subbuteo nominalmente figo ma in realtà per impediti. A presentarlo in TV, si legge, c'era Nicolò Carosio. Cioè, non so se |
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C'era anche questa versione un po' più pezzente della solita Harbert, e anche questa l'hai vista per anni decorare gli angoli più aracnopopolati di soffitte polverose. Il malcostume di usare le parole inglesi con la S del plurale, a quanto sembra, era già imperante. Non ci avrebbe abbandonato mai più. Anzi, a proposito: la prossima volta che sentite per strada qualcuno parlare di fans, per dire, fermatevi e urlategli fortissimo in faccia NOOOOOOOOOOOOOO!. Fortissimo. |
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Fortuna che almeno le armi giocattolo erano pheeghe |
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Tutto un tripudio di fucili e automatiche per tutti i gusti, ché c'era ancora il terrorismo, occhei, ma a nessuno gliene fregava ancora niente se su Topolino pubblicizzavi armi identiche a quelle vere. Si poteva ancora fare. Non c'era ancora un MOIGE a rompere i coglioni con le sue cazzate |
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Ma rituffiamoci nel supermarket della tristezza, reparto giochi in scatola. Guardatela questa pubblicità della Editrice Giochi. Leggetene il testo, nella sua asciutta prosa da comunicato della Pravda. E questo è il "NUOVO gioco del giornalista". Figurati il vecchio |
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Però i tuoi idoli di questo numero sono questi tizi della ITALHARVEY. E non perché se ne escono con un gioco chiamato come una supposta per la febbre, per l'abuso di virgolette, per il ragazzino triste con la lupetto da giovane esistenzialista. No |
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E nemmeno perché l'altro loro gioco, "l'altro successo" si chiamava IN BOCCA AL LUCCIO e aveva sulla scatola un'illustrazione realizzata da un bambino di seconda elementare particolarmente svogliato e incapace. Nemmeno. Per il logo. Per il loro fantastico logo a forma di CIPPA FELICE |
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E perché, dice, le bambole? Ne vogliamo parlare? E parliamone. "I cicciamorbidissimi, coccolabilissimi" Piffi e Pupo, la prima con i calzini catananni e i mocassini con le frange, l'altra scalza, ché non ci stavano i soldi. Il testo ci informa che della famiglia fanno parte anche Paffo, Poffo, Pippo e Pupa. Sai le risate all'anagrafe. La frase finale - "Ma scusa, tu ce l'hai un cicciamorbido?" - è una di quelle che un uomo spera di non sentirsi mai rivolgere nella vita |
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Ma ci sono anche le Holly Hobbie "delicate da strapazzare" (bisognava far capire che la bambola, anche in questo caso, non si scassava. Ché, esatto, non ci stavano i soldi) |
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O Agostino, con le sue virgolette sbagliate e il testo scritto da un bambino dell'Ottocento |
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O ancora Michela Sebino. Che compie dieci anni ed è chiaramente affetta da nanismo |
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O, infine, come le bambole Fiba. La seconda sarebbe la pittrice, ma poteva interpretare a scelta anche: a) una fattucchiera, b) la mami in una piantagione di cotone, c) una donna volgare nei Bassi napoletani |
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I playmobil c'erano già (erano nati due anni prima), ma erano ancora fermi ai mestieri, alle robe tristi. OTTOMILAECINQUECENTO LIRE (più o meno 50 euro di oggi) per gli infermieri con stampelle, sedie a rotelle, lettini. Ma vaffancuore, quando arrivano cavalieri e pirati? |
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"Sentito che colpo, comandante?", dice il mozzo, e pensi subito a un caso di violenta aerofagia a bordo. Solo che il colpo, nella foto, fa "Driin". Era un colpo di telefono |
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E tutto d'un tratto, il coro. Quel logo rosso della REEL ti ha dato una frustata di nostalgia, così, a tradimento, in mezzo alle scapole, quando non te l'aspettavi proprio. Uno dei tuoi primi ricordi in assoluto, là nel freddo della cattività piemontese, è quello di una macchinina telecomandata come questa della Reel, un paio di anni più tardi. Genuino momento emozione©, lacrime napulitante, eccetera eccetera. Ora, agli antristi più giovani sembrerà strano che si enfatizzi tanto nella pubblicità il fatto che fosse un'automobilina radiocomandata. Questo perché gli antristi più giovani non hanno fatto a tempo a conoscere l'umiliazione dei modelli FILOGUIDATI |
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Una gloriosa pista Polistil avente per testimonial d'eccezione nientemeno che Niki Lauda. Quando ancora aveva tutte e due le orecchie |
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Altra presenza fissa nelle case dell'epoca: le inquietanti pianoline. Come le Bontempi |
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o quelle Giaccaglia. Il tipo che abbraccia il bambino nella foto non è il padre, e non è nemmeno il signor Giaccaglia. E' un pedofilo |
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Ci sarebbe da fare tutto un discorso sugli adesivi che andavano ai tempi, come le bandiere di tutto il mondo (per anni anche tema principale dei tappi dei succhi di frutta). Oppure dell'apporto calorico di un formaggino "CON BURRO E PANNA" |
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L'Ovomaltina regalava invece le figurine degli "ANIMALI CHE STANNO PER SPARIRE DALLA FACCIA DELLA TERRA". Non "in via d'estinzione", proprio che li stiamo cacciando dal pianeta, a calci in coolo. Se osservate con attenzione, vedrete nel disegno uno degli orsi polari toccarsi le balle per scaramanzia |
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Lisa Jean, la bambola rock and roll che piega il ginocchio. E... no, dai, lasciamo stare. Il suo compagno si chiama Boy Jean, e siccome c'ha lo stesso cognome magari è il cugino di primo grado. Nella MIGLIORE delle ipotesi. Resta da capire perché Lisa Jean abbia una testa DODICI volte più grande di quella di Boy |
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La Lancia Beta Montecarlo ti ricorda un casino la De Lorean DMC-12, anche se questa l'ha disegnata Pininfarina e quella Giorgetto Giugiaro, e quindi non c'entra una mazza. O ti sei perso qualcosa? Boh |
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Andiamo avanti. Il DAS. Eoni prima del DAS "crea i tuoi puffi", "crea Isidoro" e "crea la Pantera Rosa" (ma anche delle cazzutissime formine per indiani e cowboy), c'erano queste robe da piangere qui. Le Maschere. E se vi state chiedendo cosa DIAVOLO gliene potesse fregare a un ragazzino del '76 di mettersi a realizzare le maschere con il DAS... |
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...provate a pensare all'IKEBANA.
"Michele, bello di mamma, giochiamo all'Ikebana?"
"Ma vaffanculo, 'ma: ora esco e mi drogo!" |
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La maglieria magica, per "realizzare tante belle cosine utili" (sic). Ché, già, non ci stavano i soldi |
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Una di quelle coloratissime storie dell'insopportabile, sessualmente ambiguo Toro Farcito, che con i suoi costruisce questa volta un grande totem a forma di razzo, ma che dico razzo, eccetera, Arrapaho l'abbiamo visto tutti. La Girella si chiamava ancora Buondì Girella. Era ancora buona |
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La Standa prometteva il proprio catalogo di giocattoli in regalo con il numero successivo di Topolino... |
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...Ma l'Upim arrivava da dietro, gridava SOTOMAYOR! e la batteva sul tempo, presentandolo ora e subito il suo cataloghino di giochi costosi |
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E ci stavano gli indiani, i cowboy, il cinturone con pistole sceriffate di un certo livello |
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Betty e Charlie, la concorrenza di Barbie e Ken (prego notare la posa molto elegante assunta da Betty su quella sedia a sdraio) |
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Ma anche il microscopio (che sarebbe rimasto, ancora per qualche anno, un regalo-figata, grande protagonista di clamorosi esperimenti esplorativi del microcosmo) |
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Il distributore dell'Esso con le scritte ancora in tedesco o le macchinine di latta FILOGUIDATE (ecco, per l'appunto) |
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Minchia non finiscono più. Comunque. I meravigliosamente meravigliosi soldatini Atlantic. I clamorosi egiziani... |
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ma anche la simulazione del basket. Che sì, vabbè, anche no, grazie |
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In anni di austerity feroce, c'era però anche chi come la Rotring se ne usciva con questa tavoletta a rullo "per disegnare finché vuoi".
"Papà, me la compri?"
"Quanto costa?"
"CINQUEMILA LIRE"
"Prenditi questa risma di fogli che ho preso in ufficio e non rompere i coglioni" |
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Baravelli, quella dei pupazzini dei super-eroi, presenta invece Snappy, il gioco della famiglia problematica. Il bambino mentalmente a disagio, sentimentalmente incerto è spettacolare. La famiglia "pa-ma-ta-to" sembra invece una di quelle formule usate per descrivere l'attacco del Muilan dai giornalisti leccaculo di Pernasconi |
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Un altro po' di lacrime napulitante con il "panno Subbuteo, per il gioco d'effetto"... |
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...e chiudiamo con lo Stereopocket 3D. Cioè, riuscite a crederci? Trentacinque anni fa riuscivano a incoolare la gente vendendo queste meenchiate pazzesche a prezzi assurdi con la scusa delle immagini tridimensionali e... Oh, wait |
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Per la cronaca, la copertina del numero era questa. Sempre sospettato che il Topo fosse un rossonero. Tutta quell'aria da insopportabile precisino della fungia. Ora si spiega. Ma c'è di peggio, perché un po' di tempo dopo... |
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...nel gennaio del '77, a simboleggiare la Jube veniva scelto Rockerduck. ROCKERDUCK. Che: 1) SBRUOTFL, 2) E' o non è IDENTICO a Moggi, a guardarlo bene? Dice: ma non si salva nessuno, in questo feroce mondo Disney? Erano tutti milanisti e rubentini? Qualcuno di buono, di genuino c'era ancora o no? Per esempio: Nonna Papera. Nonna Papera era una donna buona, dolce, no? |
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Macché. Quella sparava a Tippete il coniglietto con un fucile. La vecchia stronza |
Che dire... ROTFL!!
RispondiEliminaMa mi par strano che l'int *coff coff* inter *glom* non sia stata rappresentata dal topolino.
MI CORREGGO: topolino 1092, l'inter è rappresentata da PAPERINO e SIR BISS.
Mi permetto di dire che è la quadratura del cerchio, soprattutto in questo periodo :D
Ma quanta pubblicità c'era in un 'Topolino' del '76'?
RispondiEliminaE la copertina nerazzurra?
Ussignur, mi sorge spontaneo un "Tristezza a palate!"
RispondiEliminaPingo il cavallo che si indossa? seriamente? O.o
Caspita, negli anni 70 era un tripudio di pubblicità di armi e di inneggiamento al cazzeggio a scuola "portaci a scuola ma senza nasconderci"
Ah, che bei tempi, ai miei censuravano addirittura i cartoni animati tipo "Il mistero dell pietra Azzurra" -_-
@Elisabetta non farmici pensare: Nadia è tutt'oggi il mio sogno di bambino. Altro che Miss Dronio :D
RispondiEliminaMi tengo Paperino tutta la vita.
RispondiEliminaPer certe annate, mi stava bene pure Paperoga.
Senti un po': anch'io ho avuto una macchina radiocomandata della Reel. MA TU TI RICORDI come funzionava? Non credo, perche'altrimenti avresti citato una assurdita' simile.
RispondiEliminaNon c'era sul radiocomando un volantino ed una levetta per fare da acceleratore/freno, no. C'era UN PULSANTE solo, ripeto, UN solo pulsante.
Se non ricordo male, funzionava cosi': se premevi il pulsante, la macchina ANDAVA DRITTO. Se invece lo premevi due volte (praticamente doppio click), la macchina curvava a sinistra, Se lo premevi tre volte, la macchina ANDAVA IN RETROMARCIA curvando a sinistra!! Quindi per CURVARE A DESTRA, dovevi prima fare una breve retromarcia in modo che la macchina, retrocedendo verso sinistra, spostasse il muso a destra, e poi potevi ripartire!
Incredibile. Incredibile. Eppure era veramente cosi'.
Il Subbuteo era una figata pazzesca anche se credo di non aver mai giocato una partita con gli amici usando le vere regole.
RispondiEliminaPensare a quanta censura preventiva c'è oggi fa quasi tenerezza leggere quella didascalia degli animali che spariranno dalla faccia della Terra.
p.s. le macchine filoguidate rendevano ogni bambino un cretino che camminava piano dietro ad una macchinina che aveva le pile cariche solo al momento dell'acquisto e poi mai più.
Sono nato nel 1983, ma ahimè, anche io ricevetti una macchinina filoguidata quando tutti gli altri avevano le telecomandate fighe
RispondiEliminaCi vollero anni perchè mio padre scoprisse il passaggio evolutivo
Il logo della Italharvey è qualcosa di allucinante....
Comunque sembravano fatti bene i soldatini egiziani della Atlantic
Ma è fantastico, l'Ovomaltina sembrava una confezione di medicinale per la preparazione alla colonscopia...
RispondiEliminaComunque dalle tristissime automobiline filoguidate e dalle prime radiocomandate che avevano solo marcia avanti e sterzata a sinistra ci son passato pure io (che bello avere 37 anni).
Inoltre in questo periodo di studio approfondito della "casa di topolino" (ob torto collo) posso finalmente affermare che 1)è proprio un precisino della phunja e 2)oltre a minnie si fa anche paperina (cha ha una voce da mayala).
P.S. la pista polistil rulla e spacca i culi, ancora oggi. (LOL per le orecchie di Lauda)
xchè la bambola Agostino ha i capelli verdi?
RispondiEliminaNonna papera può giocarsela con Braccio di ferro nella violenza contro gli animali
RispondiEliminaSpero che Pippo sia del Cagliari
Angelo, mi hai spalancato le porte di un incubo senza nome. Ora ricordo. L'orrore. Avevo tre anni e qualcosa, nessuno si era preso la briga di spiegarmi come diavolo funzionasse / leggere le istruzioni / tirare a indovinare. Così ammaccavo il pulsante finché la macchina non si spatafasciava contro un muro.
RispondiEliminaLa teNNologia.
Con questo post siamo veramente al momento emozione... perché nascosto in qualche armadio ci deve ancora essere il mio vecchio Yello. La parte porta-rotoli si era rotta quasi subito (e non è che comuque si trovino in giro così facilmente oggi i rotoli di ricambio) ma per anni ho continuato ad usarla come piano rigido da disegno.
RispondiEliminaLo StereoPocket 3D non lo trovo più, si sarà perso in qualche trasloco, ma aveva certamente un look molto più cool del ViewMaster a dischi.
Ho anche avuto degli strani flashback alla vista del Pingo, ma spero si tratti di incubi e non di ricordi rimossi...
@helldorado! Quanti ricordi di pile scariche per la mia macchina ricaricabile!!!
RispondiElimina(fa anche rima!)
Doc, mi ricordo una storia calcistica di topolino (anni '90) dove Zio Paperone possedeva la "juvepaper" e Rockerduck era proprietario del "Rockerlan"-
Io me la menavo a strafottere perché ai tempi (scuole elementari) tifavo teneramente milan, e l'idea che Rockerduck possedesse il Rockerlan mi faceva rattridtare non poco...
@MinkiaMouse: E' talmente vero che ad un certo punto tagliavo il filo e ci giocavo a trazione manuale...
RispondiEliminaDirò solo "cippa felice" e "LOL"!
RispondiEliminaSecondo faccialibro è il compleanno del Doctor.
RispondiEliminaOliviaWilderosi auguri da un'antrista.
Non scherziamo suvvia, Dribbling ce lo ebbi ed era una FIGATISSIMA che ha tenuto banco per anni ed anni in camera mia.
RispondiEliminaAltrochè roba per impediti, tsè...
Me l'ero proprio scordato,avevo il distributore della Esso....e quanto mi piaceva (oggi molto meno invero...)
RispondiEliminaMa l'avete vista la Fiat 126 racing la in mezzo? Filoguidata o meno mi piacerebbe anche oggi...
Il logo dell' ItalianHarvey:ovvero come rendere ancora più inquietante l'idea già malata di un coniglio immaginario alto due metri, Donnie Darko non sei nessuno.
RispondiEliminaChe figata la Beta Montecarlo(ma anche la Coupè normale spaccava i culi), con motore centrale.
Certo, aveva dei freni orribili, ma quanto era bella l'idea di una vettura dal feeling corsaiolo ad un prezzo accessibile?
Questa rubrica è sempre la più divertente, grazie! :)
RispondiEliminaLa pubblicità dell'Ovomaltina m'ha steso... ma poi notare che l'unica pagina (quella del 3D) in cui si strilla l'importanza di vedere le cose a colori è in bianco e nero! :D
La macchina delle Reel l'avevo pure io.
RispondiEliminaDoveva costare quattro lire visto che l'avevamo tutti.
Rockerduck non assomiglia a Moggi, ma a Moratti.
Curioso che ilTopo parteggi per il Milan, visto che la Mondadori che lo pubblicava finirà anni dopo in mano al presidentissimo dei rossoneri.
I casi della vita eh?
Dell' Arcofalc che si trovava a un tiro di sputo da casa mia avevo già parlato, vero?
E ora capisco perchè i fumeti negli anni 70 vendevano tonnelate di copie: non c'era veramente un ghez per passare il tempo.
Cmq ribadisco che noi antristi siamo tutti grandi fanS sfegatati delle pubblicità fuorvianti!
Cacchio, io quell'auto radiocomandata blu CE L'AVEVO!
RispondiEliminaReel45, filoguidata e tutto, con un volantino nero (no, non faceva parte di quelle coi telecomandi allucinanti).
DA NON CREDERE, CHI CACCHIO SE LA RICORDAVA?!?
Ok, me la comprarono alcuni anni dopo il 1976 (non potevano regalarmela quando avevo un anno) ma è quella.
PS: i telecomandi (senza filo) che ricordo io, a parte quelli "seri" (tipo joypad, con due levette per acceleratore e freno) funzionavano in modo ancora peggiore: un solo tasto e nient'altro, appena la accendevi la macchina partiva e tenendo premuto l'unico tasto faceva retromarcia sterzando a sinistra.
No, non poteva fermarsi (credo che la logica fosse "se la accendi non è per tenerla ferma, pirla"), quindi tensione spasmodica continua.
Ah, sì... l'urfidissimo telecomando con il tastone retro+sterzata l'ho vissuto anche io qualche anno più tardi con il mitico UFO-Robot teleguidato... ma ormai erano i tempi in cui qualunque cosa con "Goldrake" scritto sopra era automaticamente figo, e compensava (see, come no...)
RispondiEliminaLe bambole sono davvero tristi.
RispondiEliminaDoc, ne approfitto per farti gli auguri anche qui. Senza di te le nostre giornate sarebbero molto più grigie!
A proposito, neanche un post piccolo piccolo sul povero Carlo Peroni che ieri ha lasciato questa valle di lacrime?
RispondiEliminaIo invece ricordo la storia anni 90 di Topolino e la squadra perdente,su una squadra non meglio precisata che non riusciva mai a vincere un campionato o una coppa...^^
RispondiEliminaAllora, il Dribbling è finito in discarica non più di 4 o 5 anni fa nonostante le mie rimostranze. Mi sono anche incatenato davanti al cancello ma non è servito. Gli omini si spostavano a 2 a 2 e la pallina aveva dentro una calamita per spostarsi davanti ai giocatori. Dopo che ho perso tutte le palline ho iniziato a usare le biglie di ferro. A 6 anni quella roba li, per me, era IL CALCIO, a 7 un po' meno, a 8 non lo guardavo più e poi è arrivato il primo FIFA per il mega drive. Il tabellone era una cacata fumante
RispondiEliminaio credo di aver toccato il fondo visto che avevo la macchina (mi pare non quella Reel blu ma una con il logo Martini) con il comando a tasto unico (ne scopro solo oggi il funzionamento, grazie Angelo!) e FILOGUIDATA. Due fregature nello stesso giocattolo... per questo ho sviluppato una avversione per ogni macchinina telecomandata negli anni a venire, e anche oggi se vedo qualcuno giocarci lo guardo con malcelato odio! per il resto non ricordo manco un gioco di quelli pubblicizzati... ed è un bene. Auguri Doc!
RispondiEliminaI miei nonni mi regalarono il banco e la pianola bontempi (la più accessoriata) qualche anno dopo, destando la "dodecafonia" che era in me :D
RispondiEliminaMa vogliamo parlare dell'occhiale brutterrimo alla Elton John di quegli anni del bambino che suona la pianola Bontempi?
RispondiEliminaEhi, ce l'avevo anch'io quell'auto e il suo radiocomando blu monodotato. Ricordo che l'unica maniera per goderla era farla girare in tondo ed osservare il gatto col pelo dritto che le faceva gli agguati.
RispondiEliminaHo tuttora il Bontempi arancione.
Poteva andar peggio.
Topolimo al milan
RispondiEliminaPaperino all'inter
Rocerduck alla Juve Hahahaha
A sto punto era meglio ritrovarsi Paperone o Pippo...
Come si vede che sono nato giusto l'anno prima... ;)
RispondiEliminaScrivo abusando dei puntini sospensivi per un malcelato senso di trasposizione del flusso della coscienza di joyciana memoria (seee, credici... :P) e ci butto dentro alla rinfusa punti esclamativi e di domanda come se piovesse, che fa tanto "Marinetti"; per non parlate del "virgolettato" (qui in versione addirittura autoreferenziale!!! Immagino apprezzerai... :D).
Ah, dimenticavo. I miei plurali anglofoni sono SEMPRE rigorosamente virgolettati e con la "S", a rimarcare da un lato l'estraneità al vocabolario italiota, dall'altro la correttazza ortografica decontestualizzata (che altrimenti mi suonano male e non ci dormo la notte... :P ).
Morale: Quanti danni ha fatto, "Topolino?! ;)
PS: "Agostino"... AHHHhhh!!! Gli occhi! GLI OCCHI!!! :D
AH! IL DOC E' DIVENTATO VECCHIO! :D
RispondiElimina"asciutta prosa da comunicato della Pravda"
RispondiEliminaLol, grazie, ci voleva di ridere. :)
"Sai le risate all'anagraGe"
RispondiEliminaPiccolo errore :P
Per l resto grasse risate, specialmente sulla "cippa felice" XD
Mio Dio, ricordo distintamente il distributore Esso tra le mie manine paciocche, con quell'inconfondibile colore rosso... Ah l'orrore!
RispondiEliminaA me quel bambolotto di Agostino, con gli occhi allucinati e la nebbiolina azzurra stile Silent Hill che lo avvolge, inquieta davvero tanto.
RispondiEliminase n'è andato Perogatt....
RispondiEliminaMichela Sebino: già una bambola con nome e cognome non era di questo pianeta. Se però è vero che funzionasse con il FAMOSO apparecchio OZEN (e chi non lo conosce!?!?) allora lasciamo pure nome e cognome e se vogliamo aggiungiamoci anche un Dottoressa o Professoressa.
RispondiEliminaPlaymobil: ma che ca-tzo dovevi spendere soldi per comprare un omino con le stampelle e una pignatta in testa?
Battaglia navale: occorre andare a capo pirma della parola "dei" quando si scrive in italiano?!?
Reel45: faceva veramente "gola" l'auto che sterza, corre, fa retromarcia DOCILMENTE? Tipo, come una pecora?
Pianola Bontempi: ce l'avevo, uguale a quella della foto MA marrone squaggia. Non ricordo però di avere quegli occhiali da co-glione né tantomeno quella zazzera in testa (in realtà ero più Jimi Hendrix dei poveri).
Baravelli: l'EDUCATTOLO! No comment!
Dribbling: ce l'avevo! E mi ricordo perfettamente il "clack" bruttissimo che faceva quando pigiavi il pulsante (durissimo!). I giocatori avevano i numeri come le squadre degli anni '80, con la marcatura a uomo! E pure le riserve con il 13 e 14 (se avevi il 15 eri sfigato, perché non saresti MAI entrato in campo!). Peccato per la pubblicità, dove gli attaccanti sono diventati attacanti!
@Etto Bresciano.
RispondiEliminaEcco, questo annuncio mi rovina decisamente la giornata. Tristezza. :(
E' morto Peroni e non ho mai trovato sulla baia un numero di Slurp! per parlarne qui. Che tristezza :(
RispondiEliminaScusa Doc, ma non hai neanche un numero di Più coi fumetti di Peroni?
RispondiEliminaIo no, aimhè.
Ma lo sapevi che Peroni affermava in vita di essere lui il creatore di Calimero e non i Pagot?
RispondiEliminaQui c'è la triste storia della paternità del pulcino nero (e un'altrettanto triste storia di lavoratori, datori di lavoro e INPS), naturalmente la versione di Peroni. Pace all'anima sua.
RispondiEliminaTristi quasi quanto PINGO® e gli altri giocattoli anni 70. Santo cielo. Cioè, REPORTER. Santo cielo. Agostino, la bambola che ha ispirato Chucky.
Per la cronaca, il "Driin" della battaglia navale, molto probabilmente era un cicalino. Che sarà sostituito poi dai dischi con la registrazione di suoni di battaglia. Dischi che finiranno nei WinnietouTerminator gattonatori.
Grasse risate:
- La frase finale - "Ma scusa, tu ce l'hai un cicciamorbido?" - è una di quelle che un uomo spera di non sentirsi mai rivolgere nella vita
- "Michele, bello di mamma, giochiamo all'Ikebana?" "Ma vaffanculo, 'ma: ora esco e mi drogo!"
Grazie e tanti auguri Doc!
Doc hai glissato sul fatto che di Pingo ce ne fosse la versione interista! No dico, mai visto un cavallo nerazzurro!
RispondiEliminaE non scherziamo su Reporter che Minzolini ci ha fatto il suo esame da giornalista con quello!
Basta con il povero Minzolini. Ora che l'hanno cacciato a pedate, poi. Poverello.
RispondiEliminaAdesso andrà a lavorare per una nota multinazionale. La ITALHARVEY.
Tanti bei ricordi. La pompa di benzina, il Das, la battaglia navale, la pianola triste della Bontempi che non ho mai imparato a suonare.
RispondiEliminaHo solo un dubbio. La bambina nella foto di Piffi e Pupo cosa sta facendo con la mano destra? Controlla se il bambolotto è veramente un cicciamorbido?
Però, siamo proprio intrinsechi nei ricordi!
RispondiEliminaInizio dall'ultima pagina: come Juventino non nego che Rockerduck
ricordi Mogi!
Madonna, è una copertina stupenda! Sbavo solo a vederla
Doc dell'Inter nessuna?
Per le pubblicità: mia sorella aveva quella macchina del gelato.
3 ore di lavoro per qualcosa di immaginandole: ricordo ancora quella serata degli Usa 94... quando perdemmo la finale e nel frattempo ingurgitavo quel gelato alla fragola che non sapeva di niente...
Con il bambolotto Agostino ci potevano fare tante brutte rime! EH
Per finire, ottima pubblicità delle girella!
Che poi, mi domando, a quel morto di fame di cowboy una girella ce la potevano regalare?
RispondiEliminaFaccio mia la massima "In bocca al luccio" come motto aulico da scrivere sotto lo stemma di famiglia!
RispondiEliminaMa com'è che i miei post spariscono? Eppure non sono in anonimato e né sono uno spammer russo. Né tantomeno insulto gli altri utenti. Boh...
RispondiEliminaSpariscono perché scrivi commenti lunghi dodici chilometri, e Blogger quelli li etichetta come spam. Per cortesia, basta un commento breve, non c'è bisogno di commentare OGNI foto. Ok? :)
RispondiElimina(intanto il commento vedo se riesco a ripescarlo dal filtro antispam)
Pingo: 'na tristezza, mamma mia. Magari, su eBay lo vendono a 100 euro. Le armi Molgora di Mondial stavano per sparire.
RispondiEliminaReporter? Veramente che sembra fatto in URSS. Il Lectron 2000 mi sarebbe piaciuto, caspita!!! I fondamenti dell'Elettronica!
Agostino, secondo me, sembrava essere un "cugino povero" del Cicciobello, ma era anche camminante a differenza del celebre bambolotto di TG Sebino.
Il "cuore" della battaglia navale "elettronica", altro non era che un elettromagnete: se i puntali erano messi ai posti "giusti", si chiudeva il circuito, alimentato a 4.5 V e "driiiiin"...
Della Reel 45, era proprio il meccanismo di guida intrigante. Per i formaggini Starcrem, una bella imbarcata di colesterolo, mamma mia! Ma se non saliva il colesterolo, saliva "NIENTEPOPODIMENOCHÉ" la glicemia.
I prodotti Upim nel breve opuscolo a fine giornaletto erano i tipici prodotti di "primo prezzo", che erano di una tristezza incredibile. Il proiettore muto super 8 "brandizzato" col logo Rinascente (l'Upim era del gruppo col nome ideato da Gabriele D'Annunzio) aveva la stessa "scocca" del Gioca Royal; poi c'era la parente povera di Barbie e altre cose "underground".
RispondiElimina..a proposito di reel 45..
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=OENdft8GraU
Ho avuto anch'io un microscopio e confermo che era un regalo-figata: mi ci divertivo da matti ad osservare la struttura di qualunque cosa, p.es. i capelli, il sale, lo zucchero, la farina, l'acqua, i fili e i tessuti. Ma poi non sono diventata una scienziata, anche se una curiosità da scimmia mi è rimasta. Quanto ai regali low cost dell'Upim, erano davvero bruttini, stavano agli originali come la Pepsi alla Coca-cola o la Domenica Quiz alla Settimana Enigmistica. Almeno gli articoli low cost di adesso sono dignitosi e costano poco solo perchè non portano nomi famosi.
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