Alien - Fate of the Nostromo, il gioco da tavolo: la mazurca dello xenomorfo

Alien fate of the Nostromo recensione gioco da tavolo

A più di un anno di distanza dall'ultima volta, torna AntroBoard, la rubrica dedicata ai giochi da tavolo, perché nel frattempo hai accumulato un bel po' di scatoloni meritevoli di menzione in questo covo di deboscia. Partiamo dal gioco dedicato al primo Alien, Fate of the Nostromo, ché gettare xenomorfi nello spazio in compagnia di Ripley è sempre un piacere [...]

alien gioco ravensburger recensione 3

ALIEN: FATE OF THE NOSTROMO
1-5 giocatori 
39 euro
Link Amazon

Prima di fare un salto sulla Nostromo del 1979, una precisazione. Quella di cui parliamo oggi - Alien: Fate of the Nostromo - è la versione in inglese del gioco. Ma - edit - ora anche su Amazon c'è la versione italiana, "Il destino della Nostromo". È quella a cui riporta il link qui sopra.

E dunque. Aperta la scatola, una bella soffiata in faccia del gatto Jones terrorizzato (foto sopra) ci introduce a un gioco cooperativo in cui, indovinate un po', bisogna cercare di resistere a un bacherozzo nero troppo cresciuto a bordo di un certo rimorchiatore commerciale del futuro.

alien gioco ravensburger recensione

Proprio come un altro gioco da tavolo Ravensburger su licenza di cui si è parlato tempo addietro, quello de Lo Squalo, Alien: Fate of the Nostromo è un cooperativo mostro-contro-tutti basato sulla tensione, che è effettivamente palpabile ed è anche il pregio migliore del gioco, insieme all'ambientazione ereditata dal capolavoro di Ridley Scott.

Ciascuno dei giocatori - il tutto è affrontabile anche in solitaria, in mancanza di amici arruolabili. Ma non è la stessa cosa: vedi in fondo - sceglie uno dei cinque membri dell'equipaggio ancora vivi, vale a dire Ripley, Dallas, Parker, Brett e Lambert. Kane ce lo siamo già giocato.

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Durante la fase Azione, ciascun giocatore può compiere un massimo di quattro azioni per spostarsi a bordo della nave, interagire con gli oggetti e usare un'abilità speciale. Ripley, ad esempio, può muovere di una casella un altro personaggio. 

Dopo si passa alla fase Encounter, gestita da un apposito mazzo di carte, durante la quale si muove l'alieno del numero di spazi indicati dalla carta pescata. E oltre ai movimenti della miniatura del mostro ci sono le imboscate che avvengono grazie ad appositi segnalini sparsi nelle varie zone della mappa. Quando ne incontri uno devi capovolgerlo, e magari dietro c'è un attacco a sorpresa: l'alieno ti è addosso. 

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Se incontrano lo xenomorfo, i membri dell'equipaggio devono fuggire, ma questo impatta sul loro morale. E se l'indicatore del morale a bordo finisce a zero (o se si completa la sequenza di autodistruzione della Nostromo che si può attivare alla fine), "game over, man, game over".

Durante la loro mazurca con l'alieno, Ripley e gli altri possono raccogliere gli Scrap Token sparsi sulla mappa per costruire degli oggetti come torce, lanciafiamme e sensori di movimento.

Gli oggetti hanno funzioni varie, dall'allontanare lo xeno al ripristinare parte del morale perduto fino allo svelare cosa contiene uno di quei dannati segnalini dell'imboscata nei paraggi. Per vincere bisogna completare gli obiettivi iniziali (uno per giocatore, più uno) e a quel punto portare a termine la missione finale. 

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Le missioni finali spaziano dall'abbandonare la nave a bordo della scialuppa Narcissus allo sparare il mostro nello spazio o allo sbarazzarsi di Ash - variabile che si può aggiungere al gioco per renderlo (leggermente) più impegnativo - e poi accarezzare l'alieno con un getto di inceneritore. 

La struttura del gioco è semplice ma divertente, soprattutto perché si basa non sulla sopravvivenza dei singoli personaggi - lo xenomorfo non può ucciderli individualmente - ma dell'intero equipaggio. Letteralmente, si vince o si crepa tutti insieme. 

Le opzioni a disposizione di Dallas e gli altri sono tante, il ritmo divertente... Ma c'è un però. Se si gioca da soli o in due, Alien: Fate of the Nostromo risulta decisamente più semplice, anche con l'introduzione di Ash. A tratti anche troppo semplice.

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È giocando soprattutto in quattro o cinque che le cose si fanno progressivamente più complicate e intense, perché l'equipaggio ha sì a disposizione più morale, ma anche molto meno spazio di manovra. Evitare lo xenomorfo diventa più difficile, e gli obiettivi da portare a termine sono tanti. 

È con quattro o cinque giocatori che Alien: Fate of the Nostromo sembra davvero un godibile gioco di Alien, in buona sostanza.

Riassumendo, titolo dal regolamento semplice, con una buona atmosfera, e a un prezzo contenuto: ottimo da affrontare in almeno tre-quattro giocatori, un po' troppo semplice da soli o in due. In quest'ultimo caso, le alternative, in quanto a cooperativi ispirati ad Alien, non mancano certo, tra i vari Nemesis e simili.

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Ora scusate, che devi spacchettare gli otto (!) chili di gioco da tavolo dei Masters of the Universe, Fields of Eternia, che avevi kickstarterato due anni fa e che ti è arrivato ieri in uno scatolone.

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10 

Commenti

  1. Non ho un cane di nessuno con cui giocare, quindi sarebbe l'ennesimo acquisto di gioco da tavolo inutile, ma quelle miniature mi sembrano ben fatte e magari metterci mano per una pittata... uhm...

    Cheers

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  2. Interessante il giochillo di Alien... io sono rimasto alla versione pubblicata da Editrice Giochi nel 1979, che era una specie di "Non T'Arrabbiare" con xenomorfo aggiunto (e che oggi vale un patrimonio, mannaggia a me...).
    Ancora più interessante sarà la tua opinione su MOTU - Fields of Eternia, dato che l'ho Kickstartao anch'io e sono in attesa che me lo consegnino. ;)

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  3. Dopo lo spacchettamento e la “digestione” degli 8kg di roba seguirà ricca recensione a breve o se ne riparlerà tra un anno? Il preview alla fine di questo post genera aspettative che potrebbero trasformarsi in dolci tormenti…

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  4. So che vado nell'impossibile ma... da bambino (circa 1980) giocavamo con un gioco costituito da una plancia che raffigurava uno shuttle e come segnalini c'erano degli astronauti che dovevano caccire degli alieni. Si potevano aprire e chiudere le porte (grazie a delgi interruttori colorati) e c'era uno spazio "laboratorio dove potevi elaborare le armi, tipo il lanciafiamme.
    MI PARE si trovasse in un giornale, si staccavano le pagine centrali che diventavano il tabellone e ritagliavi i segnalini dei personaggi, delle armi, dei nemici.
    SE A QUALCUNO accendesse qualche lampadina... mi piacerebbe ritrovarlo!

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    Risposte
    1. Se ben ricordo si trattava di un gioco allegato alla rivista SCIENZA E VITA

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    2. Pensavo di essere l'unico al mondo a ricordarsi di quel gioco, me lo ricordo perché la biblioteca comunale che era praticamente casa mia da ragazzino la teneva in abbonamento. Mi pare che il nome completo fosse Scienza e vita nuova.

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    3. Il gioco si chiama Aaargh! ed era allegato a scienza e vita nuova dell'agosto 1982 - si trova online ;)

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    4. il gioco si intitola aaargh! ed era allegato a scienza e vita nuova dell'agosto 1982. Si trova online ;)
      Meraviglia!

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