Evercade Exp, la recensione: una spremuta di sala giochi in una console portatile a cartucce

Dopo l'Evercade VS, il sistema a cartucce Evercade, che ripropone in un formato fisico le vecchie glorie delle sala giochi anni 80 e 90 e di macchine come Amiga e Intellivision, ha dato vita a una nuova retroconsole portatile, venduta già carica di evergreen Capcom e Irem. Ci hai messo le zampe sopra, grazie al distributore italiano, Plaion: ecco com'è [...]

CHE COS'È?

Ricapitolando: lo scorso febbraio hai provato l'Evercade VS, retroconsole a cartucce da salotto, che da allora fa bella mostra di sé accanto al televisore e alla PS5. Nel frattempo hai collezionato un bel po' di cartucce a tema, con i giochi Bitmap, Codemasters, etc.

Ed è un bene, perché quelle cartucce e tutte le altre (sono 36 in totale) sono compatibili anche con la nuova console portatile di Blaze, l'Evercade Exp, lanciata la settimana scorsa. Venduta al prezzo di 149 euro, l'Evercade Exp ha uno schermo da 4.3” IPS (800×480), un'uscita HDMI per collegarla a un televisore, Wi-Fi per gli aggiornamenti, altoparlanti stereo, processore da 1.5Ghz e 4GB di memoria.

I GIOCHI INCLUSI

L'Evercade Exp contiene già in memoria 18 giochi Capcom - 14 dei quali in versione arcade e 4 in versione console - tutti illustrati da un manualetto di 32 pagine incluso. I titoli sono i seguenti: 

1942, 1943, 1944: The Loop Master, Bionic Commando, Captain Commando, Commando, Final Fight, Forgotten Worlds, Ghouls ‘n Ghosts, Legendary Wings, MERCS, Street Fighter II’: Hyper Fighting, Strider, Vulgus (tutti in versione arcade), più tre giochi di Mega-Man e Breath of Fire in versioni 8 e 16-bit.

Non è tutto. Come detto, la console è compatibile con tutte le cartucce Evercade già uscite, e nella confezione è inclusa quella Irem con 6 giochi: R-Type, Moon Patrol, In the Hunt, Battle Chopper, Lightning Swords e 10-Yard Fight.

COM'È?

Bella solida, con un display molto luminoso, che fa decisamente il suo. Apprezzabile il supporto per il Tate mode per gli shoot'em up a scorrimento verticale: in pratica si possono giocare tenendo l'Evercade Exp di lato, per emulare al meglio gli schermi che avevano in sala gli sparaspara come quelli della serie 194X. Si può accedere alla modalità Tate in qualsiasi momento, tramite un apposito tastino.

La croce direzionale, pur non essendo evidentemente adatta allo scopo quanto uno stick, è morbida il giusto per le mezze lune di Ryu e compagni. Le opzioni video includono vari livelli di scanline e la possibilità di scegliere tra aspect ratio originale (con vari sfondi selezionabili per riempire il resto della schermata) e schermo intero.

L'autonomia non è incredibile - quello schermo luminoso consuma - ma è sufficiente per godersi alcune ore (4-5 dichiarate) di Street Fighter II’: Hyper Fighting, Final Fight o R-Type in aereo o in treno. La ricarica avviene tramite cavo USB-C, incluso.

NE VALE LA PENA?

Gran bella diavoleria moderna, soprattutto se abbinata al feticcio delle vecchie glorie da sala collezionabili in cartuccia. Perché a chi scrive, per dire, già quelle piccole cartucce bianche con i loghi di Irem, Technos, Data East e le altre softco dell'epoca mettono un magone incredibile.

Il prezzo è ragionevole, vista la qualità dello schermo. Se però cercate qualcosa di analogo per giocarci soprattutto a casa, magari in due, c'è sempre il modello Evercade VS (per il quale, di nuovo, vi si rimanda al post di febbraio), che costa una cinquantina di euro in meno.

E ora scusate, ché qui si torna a menar gente per le strade di Metro City.

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