HOUSE OF THE CIGLIOPARRUCCHI: IL RIASSUNTONE DEL QUARTO EPISODIO DI HOUSE OF THE DRAGON

Buon Riassuntonedì. Quarto giro di Riassuntoni™ per House of the Dragon House of the Ciglioparrucchi & Ammorbidenti. Se ve li siete persi, il primo lo potete recuperare qui, e il secondo qua, il terzo quo. Mandate a letto i criaturi, ché qui la cosa si fa pesante, l'omino HBO ha fatto gli straordinari [...]

Fan, fan, farafafàn, farafàn... eccetera. C'è tutta una fila di tizi anziani tipo davanti alle poste alle sette meno un quarto del mattino. Per quel fatto molto moderno che Janira è stata investita della missione vai, accoppiati e sgrava, questi giovinotti da bocciofila pagati dall'INPS sono i suoi pretendenti. Mentre aspettavano, due della fila, il Bepi e il Giannino, sono schioppati di vecchiaia.

A parlare ora è Scatarro Dondarrion, che sembra Horatio McCallister il vecchio marinaio dei Simpson e ogni due per tre deve fermarsi a bere vino. Ovviamente, in quanto umarell, cerca di conquistarla parlando di fossati e altri cantieri. 

A differenza di un suo celebre e fichissimo discendente badassico, in fiamme questo c'ha solo la prostata. 

Più che un "gioco dei troni" è una roba dei tronisti over di Maria, insomma, e per bilanciare un po' le cose la sfilata di umarell viene interrotta da un giovane troppo giovane, tipo un tredicenne, Lord Pugnetto Blackwood proveniente da un vicolo di Cosenza Vecchia, tipo zona Paparelle.

Là dietro c'è però tipo uno dei grandi geni della strategia Ferrari di questa stagione, Arroganzio, uno vestito da divano di mia zia, che dà il tormento al piccolo Blackwood e lo riempie di insulti. Tutti ridono, pure Cristoforo Colombo, là a sinistra.

Perché, i poveri stupidi, ancora non conoscono a) il futuro potere dei Chitemmù dello spirito di Olly e b) la semplicissima regola che a un ragazzino di Cosenza Vecchia non ci devi rompere i coglioni, mai, punto. 

Teh, iett' o sangue, Arroganzio! (Ah, l'hai già iettato? Ok allora, a posto.)

Ma mentre Janira e Coccinello tornano ad Approdo del Re Sbregato, sulla loro bella nave megazord che ce l'ha prestata Rita Repulsa, arriva il drago orribile, quel coso schifoso dello zio Crudelio, e fa una delle sue solite sgommate tamarre in piazza col booster, da Pino dei palazzi dei draghi. 

La principessa prende una botta ara capa pazzesca. Spoiler: sarà il tema di tutto l'episodio. Farsi dare una botta, dico. 

Re Viciè non fa intanto a tempo a bestemmiare la Vecchia, ché questa giovane debosciata della figlia non s'è accasata con qualche anziano appassionato di cantieri, perché ha altri pensieri. È tornato infatti suo fratello, Crudelio. Che non si è montato la testa, e infatti si presenta con una corona di spine e prende a moltiplicare pani e pentos.

Dopo il suo successo contro Cadrego e quei pezzenti dei granchi, è stato acclamato Re del Mare Stretto, Commendatore di Vicolo Corto e Gran Visir di Bastioni Gran Sasso. Se passi dalle Stepstones, con tutti quegli alberghi ti fa un culo così. 

È solo una delle tante provocazioni per Re Viciè, tipo chiamarlo un sovrano "alla mano", "integro", e "tutto d'un pezzo", ma per il momento i fratelli sembrano finalmente riappacificati dopo quattro anni:

Poco dopo, per festeggiare la ritrovata serenità familiare (aspetta) della famiglia Draghetti, si tiene questo grande party con tipo 9 comparse, le tartine con lo spuntì al salmone scaduto dell'87 e una musica lounge di merda in sottofondo. Janira rivolge allo zio uno sguardo che tradisce quello che pensa. Aspetta: una nipote che desidera lo zio?

Figurati quando sente parlare di una cosa che finisce per -azzi. Gli arazzi, ovviamente. Questa grande proposta di Alicenzina per Crudelio, andare a vedere i nuovi arazzi, che viene accolta con garbo e rispetto dal marito Viciè, sempre attento alle proposte della sua regina. 

Ride così forte, sua altezza, che parte anche un peto. No, sul serio, non è una battuta: provate a riguardare quella scena. Mancavano solo il grugnito che ti parte con la risata di naso, un paio di mavafagnisca, non so.

Poco dopo, Janira e Alicenzina si appartano a parlare su una panchinetta lì vicino, e siccome la prima è legata alla seconda da un rapporto altrettanto sincero di stima e amicizia, quando la regina comincia a fracassarle i maroni sul fatto che lei è fortunata a potersi scegliere il futuro marito, la bionda azzarda una timida battutina:

Sì, mettendo in pausa si può vedere il momento esatto in cui le si spezza il cuore.

E pensa se non erano amiche, che le diceva.

Il discorso va avanti in seguito anche tra lo zio e la nipote, in stretto dialetto catanzarese e con tutto questo innuendo così sottile che manca solo Freddie che gli canti oh, yes, we'll keep on tryin', tread that fine line. O partano i sassofoni di Beautiful, come vi pare. 

Ma non c'è un attimo di tregua, per questi poveri Targaryen, guarda. Biascica infatti informa il re del disinfettante che Perlano, detto il serpente di mare per quando si fa il bagno senza costume, sta orchestrando tutta un'alleanza con Braavos, promettendo in sposa sua figlia, Coccolaena. 

Serve, dice Biascica, una contromossa. Far sposare ai Velaryon qualcuno dei loro. 

Janira comincia a sentire improvvisamente un forte odore non di bruciato, ma di bucato.  

Quella che attende la principessa è però una notte movimentata. Tornata nelle sue stanze, infatti, Janira trova uno zainetto Seven (kingdoms) con dentro degli stracci vecchi e una lettera. Sulla lettera c'è una frase romantica, la citazione di un vecchio gruppo di poeti: "C'ho un drago nelle mutande, vieni giù". E c'è pure una mappa tipo Goonies per un passaggio segreto.

A organizzare tutto è stato ovviamente zio Crudelio, che vuole portare la nipote a fare un giro nella folle notte cittadina. Grazie ai loro astuti travestimenti, lei sembra Dick Van Dyke che fa il ballo dello spazzacamino di Mary Poppins, lui un tizio di uno qualsiasi degli Assassin's Creed che tra un po' sale su un palazzo e si getta in un pagliaro. 

La movida di Approdo del Re è tutto un baccanale di mangiafuoco, giocolieri, gente che copula in mezzo alla strada, freak, guitti, prestigiatori, balli di gruppo, musica tipo Please don't go e i Datura. Ricordiamo che questi sarebbero i poveri, e viva la vida loca, e che nella Fortezza Rossa quelli coi soldi vanno invece tutti a letto tipo alle cinque e mezza del pomeriggio.

Ci sono anche questi artisti di strada che stanno inscenando tutta una gag da trasmettere su TIC e TOC per i giuovani, dalla quale si evince che il popolo non vuole una donna sul trono, per questa sua grave colpa di essere donna, ecco, e preferirebbe il fratellino. O lo zio. O Gino il fruttarolo. O chiunque insomma non abbia questa deprecabile condizione dell'assenza di genitali maschili.

Momento tenerezza per la principessa che prova a indirizzare gli umori del pubblico con i suoi "Buuu!". Tipo quelli che si scrivono bravi da soli con un altro account ma poi fanno casino, si sgamano da sé e la gente li prende giustamente per il culo. 

Di quanto segue non si può mostrare praticamente niente, perché l'omino HBO qui ha dato fondo a tutto il budget, teh, scialiamo, spendendo pure i soldi della tredicesima e quelli per i cestini del pranzo degli elettricisti e falegnami sul set.

Il romanticissimo Crudelio porta infatti la nipote in un bordello dove c'è gente che si accoppia in tutti i modi, e i due iniziano ad amoreggiare, ma quando sono già mezzi nudi Crudelio la lascia lì e se ne va. Nessuno può mettere Baby in un angolo, ma se ti chiami Rhaeny e ti incastagnano contro un muro e poi ti mollano lì è tutto ok.

Ben altra la situazione nella camera del re, che convoca una FELICISSIMA regina e vive con lei una romantica notte di passione:

Rimasta sola, Janira torna a palazzo e invita Coccinello nelle sue stanze. Ma il cavaliere, ligio al suo dovere, non vuole, così le tocca insistere:

Sarà sesso senza amore? Sesso a malincuore? Saranno pure fatti suoi. Come sia andata non c'è bisogno di chiederlo comunque alla principessa: vi ricordate cosa diceva la wiki del trono di spade di Coccinello? No? Ve lo ricordo io:

Ecco. Il problema, al di là del fatto che lui impiega sei ore a togliersi la corazza e s'è fatta quasi mattina, è che la fuitina con lo zio l'hanno vista gli spioni di Biascica, e scoppia un casino, s'incazzano tutti. Nell'ordine:

1) L'ex amante di Crudelio, Myseria, quella che quando succede qualcosa tutti chiamano in causa la sua ex professione dicendo p*tt*na la Myseria! Lei però, mette in chiaro, non fa più quel mestiere, perché ora prende i soldi dal suo giro di spie tipo il ragazzino che ha sgamato Crudelio e nipote.

Crudelio un po' la ascolta e un po' no, ché lui è un guerriero e la mattina senza i pangoccioli non esiste che scende dal letto. Ma andando avanti con la lista degli incazzati:

2) quello che s'inalbera più di tutti è Re Battista, che era lì che si bullava per la nottata d'amore e infatti si fa trovare con la vestaglia tipo hugh hefner e con la tazza di zabaione in mano, contento che durante non gli era cascato qualche pezzo, e vedi te questo Biascica che notizie gli porta. 

Una volta hanno detto a Re Viciè che ambasciator non porta pena, ma quello che glielo ha detto lui l'ha fatto frustare, così impara a farsi i fatti suoi.

L'incazzata numero 3) è Alicenzina, che fa tutto un lungo interrogatorio all'amica, perché il padre - Biascica - si trova ora per questa storia in una posizione difficile, grosso modo a novanta, e lei vuole sapere. Janira risponde orgogliosa che con lo zio non è successo niente, il che è vero, e che la sua virtù è intatta, il che fa partire un mezzo "ma va caca" alla seriosa faccia dell'albero lì dietro.

Quel che è certo è che il rapporto tra le due ragazze non sarà più lo stesso, e lo capiamo dal fatto che si separano gridandosi Biondascangiata! e Cacafigli!

Intanto (2), Viciè sta prendendo da padre civile e moderno la faccenda e scassando a calci le costole del fratello, il quale, per i suoi giochi di potere, invece di spiegare che non è successo nulla, esagera un attimo la cronaca di quanto accaduto:

Il re è disperato. La merce di scambio, figlia, se non è più vergine, ora come fa ad ammollarla a qualche settantenne scorreggione pescato dalla panchina davanti ai lavori di allargamento del fossato di qualche casata nobiliare?

Ma Doraemon tira fuori dal marsupio il suo asso nella manica e chiede al fratello di dare a lui in sposa la ragazza. Al di là del fatto che è intelligentissima l'idea di provocare qualcuno mentre ti sta puntando un coltello alla gola, il re non abbocca e gli dice di tornarsene subito dalla moglie che ha abbandonato, lì nella Valle. 

Dalla Valle si ode un sentito "Ma i cazzi tuoi, Viciè, mai?"

Seguono altri conciliaboli, tra re e regina e poi tra re e figlia, che riceve la ferale notizia. Sposerà Lenòr, il figlio di Perlano, e basta. Questo subito dopo essersi messa a leggere il testo su una spada, una roba che parla di un principe promesso e "del canto del ghiaccio e del fuoco"

E Biascica? Licenziato. Così impari a dire la verità, bastardo, gli dice il re, che ha fatto come i cornuti e ci ha ripensato, e s'è fatto tutto un film sulle macchinazioni di quello. Giusto perché gli ha fatto sposare la figlia e quando lui è rimasto vedovo Biascica sventolava un bandierone dal terrazzo e suonava la vuvuzela ubriaco.

Le malelingue.

E niente, il fedele servitore viene cacciato, la prende come uno Smithers allontanato da Mr. Burns, e in tutto questo gli straordinari di aprile per Libeccio mica glieli hanno dati. 

Nell'ultima scena, il gran maestro GargaMellos, quello con la cuffietta da cretino in testa, porta a Janira una strana bottiglietta. Scongiurato il pericolo che si tratti delle urine per le analisi di qualche pretendente, cosa sarà mai?

Il maestro le dice che è una bibita *speciale* che le ha mandato suo padre.

E anche per questa volta è tutto. Vale sempre la cara, vecchia regola dei Riassuntoni™: se ne volete leggere altri, fate girare questo come un pettegolezzo di corte su tutti i social che conoscete. Ringrazio gli amici della pagina FB Game of Thrones Italy per la condivisione del post.

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