HOUSE OF THE CIGLIOPARRUCCHI: IL RIASSUNTONE DEL QUINTO EPISODIO DI HOUSE OF THE DRAGON

Buon Riassuntonedì. Quinto appuntamento con i Riassuntoni™ di House of the Dragon House of the Ciglioparrucchi & Ammorbidenti. Tutti gli altri, se ve li siete persi, li trovate qui. Siamo pronti? Si va [...]

Fan, fan, farafafàn, farafàn... Frena un attimo: saltiamo la sigla del flipper col torrentello di sangue iettato, per una cosa importante: il prossimo Riassuntone di House of the Cosi, qua, non arriverà di martedì. Il perché ve lo spiego in fondo. Intanto, parliamo di questo episodio numero 5.

Siamo nella Valle degli orti, dove vengono scelti i piselli più teneri e i borlotti più belli per preparare un minestrone buono. La donna a cavallo, intenta a scambiare due chiacchiere con il cugino, è la vera moglie (ancora per poco) di Crudelio. Lady Ar Rhea, si chiama: sfortunata dalla nascita, a partire dal nome.

Mentre torna a casa dalla caccia, lei s'imbatte proprio nel marito, che per sembrare più minaccioso si è fatto prestare il cappuccio di Sandrino il Capaabomba, e sembra praticamente Lord Casco di Balle Spaziali. 

E qui attenzione.

Crudelio non dice neanche mezza parola, perché non ce n'è bisogno, dice tutto lei: che ora lui ha perso il titolo di erede, che ora ci sono la nipote, il criaturo, questo e quello. E lui zitto. E ora cosa farà, dunque, ucciderà il ragazzino o... forse lei? E lui zitto.

Il cavallo s'impenna, come la lira di Carcarlo Pravettoni, e la povera sventurata si fracassa al suolo. E lui muto. Allora lei gentilmente suggerisce che sarebbe da vigliacchi non finirla, ora che è inerme ai suoi piedi. E lui sempre zitto.

Ma in fondo, pensa Crudelio, anche quella è una buona idea. Già che si trova lì. Addio, povera Diar Rhea. Dove non ha potuto l'imodium, ci ha pensato un marito assente e uxoricida.

Un accostamento appena appena suggerito dal montaggio, un pesce a cui viene mozzata la testa, ci porta dalla pietra messa sulla faccenda matrimoniale da Crudelio alla nave dei Power Rangers con cui re Viciè e la figlia si stanno dirigendo a casa degli Ammorbidenti. 

Il mare sembra però un po' agitato: come starà il sovrano, con la sua salute di ferro?

Ma no, una favola, tuttappò. Non è forse lui il discendente di una casata di cavalcatori di draghi? Di conquistatori? Sta vomitando pure lo stomaco, ok, ma è già una notizia che ne ha ancora uno. 

Re Battista è aiutato da un comprensibilmente schifatissimo Oreste Lyonello Strong, suo nuovo primo cavaliere / hand of the king dopo la cacciata di Biascica. Parlando del quale...

Otto, che non è più passerotto, ma culo rotto, sta per andar via da Approdo del Re. Viene allora raggiunto da Alicenzina, accompagnata da uno che per ripararla dalla pioggia ha rubato un ombrellone sammontana da un bar. 

La figlia accusa il padre di essersela cercata, e lui le spiega con calma ma in modo deciso che Aegon e i suoi figli moriranno in una prossima, sicura guerra per la successione, qualora Janira diventasse regina. Un discorso accorato, trasparente, di un uomo che ha sempre pensato al bene della corona e della sua famiglia e che si è comportato in modo retto. Forse sono anche le ultime parole che quest'uomo può rivolgere alla figlia, prima di partire per il suo esilio. Un'eredità. Un lascito.

Alicenzina gli dice però di darsi una mossa, meh, ché con l'umidità le si abbuffano tutti i capelli.

Salutato Biascica, che del futuro Ditocorto non aveva purtroppo per lui neanche mezza presa ethernet, ci spostiamo nella terra di Perlano e degli altri Velaryon, il castello di Percapidelicati. E chi c'è ad accogliere il Re, la principessa e il loro seguito?

Ok, e a parte Stocazzo? Ci sono l'ammorbidente minore Lenòr e il suo *compagno di sfide con la spada*. Perlano, sua moglie e gli altri non si sono degnati di farsi trovare lì.

E qui Viciè ha come un'epifania. Si rende conto improvvisamente che la stima nei suoi confronti è ormai prossima a quella che hanno dopo domenica i tifosi di Inter e Juve verso i loro allenatori. 

E quando sbuca dalla porta Coccolaena (per la quale hanno adoperato probabilmente una delle vasche di invecchiamento rapido aliene con cui trasformano i bambini in ragazzi cresciuti in Beautiful) e dice che suo padre è dentro che li aspetta, Viciè dice a tutti di sbrigarsi, ché se sta un altro po' lì fuori gli cascano i maroni a terra. Letteralmente, rischia di perderseli. 

Intanto, ad Approdo del Re, qui dove si scambiano voci di corridoio, qui dove si confabula, qui dove il mare luccica e tira forte il vento, insomma nel parchetto degli Dei, ché la produzione tre location c'ha in tutto e tocca accontentarsi di questo buco di cortile condominiale, si fa avanti una vecchia conoscenza.

Il tizio che si era seduto con le signore del burraco a spettegolare prima della caccia nel terzo episodio, scopriamo, è uno che non ha nessunissima intenzione di campare 100 anni, e infatti si fa i cacchi di tutti quanti. Il suo nome è NOVELLO (duemila), ed è il figlio di Lionello. Insomma, l'alfiere del gossip, qua, simpatico come l'herpes zoster, continua a ripetere ad Alicenzina la storia della *bibita speciale* consegnata da GargaMellos a Janira quella notte, finché, e una, e due, e tre, pure lei capisce.  

Forse.

Intanto (2), nel regno del bucato profumato, il Re incontra finalmente 'sto cacchio di Perlano, che si fa trovare sul suo trono di legno (su quello di ceramica pareva brutto) e rivolge al suo sovrano uno sguardo carico di tutto il rispetto e la riverenza dovuti a uno che ti ha rigato la macchina e sta cercando di scappare. 

Ma da una porta laterale sbuca la Regina che non fu, sorridentissima e felicissima di vedere suo cugino. Falsa come una banconota di plastica da 3,7 euro. 

Segue questa scena molto toccante di lei che va per stringergli le mani

e si ritrova in mano il fazzoletto tutto scatarrato del cugino. Ma oltre che per vomitare e spargere germi, Viciè è venuto fin lì anche per proporre il matrimonio tra sua figlia Janira e Lenòr. Parte allora tutta una discussione su quale nome verrà portato avanti dai loro futuri discendenti,

e alla fine, dopo aver ceduto i tre quarti di Gentile e i sette ottavi di Collovati, più la metà di Mike Bongiorno, si raggiunge un accordo. I figli nati dalle nozze tra Janira e Lenòr prenderanno il nome della casata degli ammorbidenti, ma saliranno al trono come Targaryen. Per tutto il resto, deciderà il marketing della Unilever.

E i due diretti interessati? Stanno cercando di conoscersi. Per spiegare che la loro vita privata sarà incompatibile con i loro gusti sessuali, entrambi parlano per metafore e fini sottintesi. Janira mette su tutto un discorso su oche e anatr...

Della faccenda ittica parlano anche Perlano e la moglie. Lui crede che il figlio possa diventare etero, perché ce l'ha detto una canzone di Povia, lei teme invece che Lenòr sarà in pericolo quando Janira diventerà regina e proveranno a uccidere lei, il marito e i figli. Una fissazione comune, evidentemente.

Ma soprattutto ne parlano Lenòr e il suo innamorato, Rossano. Rossano fa il lavoro dell'altro, cerca cioè di ammorbidire la situazione, spiegando che i doveri di corte sono una cosa, il cuore un'altra.

Che poi è più o meno lo stesso discorso che fa nello stesso istante, durante la traghettata di ritorno, Coccinello a Janira. Con la sua magliettina da copertina di un romanzo rosa con Fabio Lanzoni, lui propone alla principessa una romantica fuga d'amore su una nave piena di arance. 

La fuitina dell'orangina.

Lei è molto colpita da questa dichiarazione d'amore, ma di fuggire con il moretto in mezzo agli agrumi come due strazzati non se ne parla. Gli propone quindi di continuare la loro tresca sotto banco, non sotto il banco del fruttarolo.

Solo che lui parlava di sentimenti. "Non sono il tuo putt*no", le dice, alla lettera, e va via piangendo sulle note dell'immortale brano delle città libere Norvos della gleba. 

Da Ser Criston a povero criston, in un attimo.

Poco dopo la nave fa rientro ad Approdo del Re Sbregato. Viciè ha retto benissimo anche questo viaggio, e infatti lo vediamo stramazzare al suolo privo di sensi due secondi dopo. La furibonda Alicenzina osserva la scena dall'alto e se ne sbatte l'hightower di famiglia. Ha altre cose a cui pensare.

Dopo aver affidato uno dei criaturi a Ciccio di Nonna Papera, dicendo con amore materno di toglierle quella rottura di cojoni da davanti, la regina manda a chiamare Coccinello per interrogarlo. Vuole chiedergli se quella notte ha visto davvero qualcosa a proposito di Daemon e...

Ma quello, che non è esattamente un'aquila, non capisce una mazzafionda di niente e vuota il sacco. Confessa tutto: che è stato lui ad avere una notte di sesso con la principessa, che ha infranto il suo giuramento, che quando era in terza ha copiato all'esame di storia, che quando era in quinta ha buttato per le scale la sorella e poi ha dato la colpa al cane e pure di quando ha fatto una bottiglia che sembrava vero vomito e l'ha versata sul pubblico al cinema ed è successo un vero finimondo.

E mentre Coccinello chiede così, per cortesia, di essere ucciso direttamente anziché esser prima castrato e torturato, Alicenzina medita vendetta. Che sia furiosa nei confronti di quella bugiarda di Janira lo sappiamo perché quest'ultima è scesa per lei dal livello Biondascangiata a Quellabucchì.

E il marito? No, niente, re Viciè si sta godendo le sue sanguisughe, toda joia toda beleza. Dopo essersi calato il sonnifero che gli hanno passato, quest'uomo distrutto, proprio in senso fisico, chiede a Lionello se qualcuno scriverà mai una canzone su di lui, un giorno.

Il suo nuovo e servilissimo primo cavaliere lo rassicura. Certo che lo faranno.

Arriviamo così al giorno del banchetto prenuziale. Si respira aria di gioia a corte, perché è pur sempre un matrimonio, e un matrimonio a Westeros è una cosa bella in cui si canta, si balla, si mangia e qualcuno muore malissimo. Tanto è vero che quando nei Sette Regni ti invitano a un matrimonio, tutti si toccano lesti le balle e accampano scuse per non andarci. Tipo Eeeeh mi dispiace, sai, ma è un periodaccio, mi è arrivata una botta di bolletta per il caro candele. 

Fatto sta che inizia tutta la parata degli ospiti della cerimonia, e arriva il Lannister quello che si era preso il Ma va' caca il giorno della caccia. E fa delle battutine sulle donne sempre in ritardo che lo portano a un pelo così dal rimediarne pure un altro.

A Janira, per l'occasione, hanno fatto una cofana in testa che sembra un paniere per andare a funghi.

Tra gli invitati c'è pure il cugino della sfortunata Lady Dyar Rhea, Karl Marx, comprensibilmente inviperito per Crudelio e per quello sfarzo da capitalisti del banchetto. 

E dopo l'arrivo della famiglia degli Ammorbidenti, che porta con sé un fresco profumo di lavanda e di primavera sintetica, siccome quando parli del diavolo spuntano le corna,

ecco il graditissimo Crudelio, che fa un trionfale ingresso in scena, nonostante a lui un invito non sia mai arrivato. Strano, *dev'essersi perso per posta*, gli dicono tutti nel ritrovarselo davanti.

E Malefica può solo accompagnare. Fatti accomodare al tavolo del re il fratello Crudelio e il gigantesco elefante nell'angolo che la sua presenza ha fatto materializzare nella sala,

e preso atto del fatto che Coccinello è già carico di Chitemmù come un anziano calabrese svegliato nel cuore della notte, cioè tipo alle 9 di sera, da dei giovinastri che tirano le pallonate alla saracinesca del garage sotto casa sua, 

Re Viciè prova a imbastire uno straccio di discorso ma viene interrotto dall'arrivo della regina. La quale si è vestita di verde perché a) è il colore della sua casata, b) per l'ingiusta cacciata di suo padre le girano le balle a livello Hulk.

Prima di prender posto a tavola, Alicenzina saluta affettuosamente l'ex amica, chiamandola "figliastra". Saluto invero molto freddo, sì, ma sempre meglio dell'idea pur accarezzata di chiamarla direttamente facciadimerda.

A smorzare un po' la tensione dovrebbe pensare il momento del ballo, un'elaboratissima danza che è piuttosto complicato descrivere, perciò proviamo a farlo grazie all'ausilio di alcuni riferimenti culturali. 

In pratica questo:

più questo:

mentre c'è della gente che grida Uèèè! ogni cinque secondi.

Marx va a chiedere giustizia a Crudelio per le sue malefatte, dice "Lei mi deve rendere conto!" e quello gli risponde "Dei conti se ne occupa lo ziu Antunello, fiiiiiiit!", perché intende mettere le mani sui possedimenti della sua defunta moglie, che ora passeranno a lui.   

E dopo che Crudelio ha fatto capire che con la cresciuta Coccolaena ce n'è, arriva il momento di suggellare l'unione tra queste due antiche casate, intonando un canto di onore, coraggio e gloria che risale alla loro radice comune, l'antica Valyria:

Ma Rossanodaipensaciunpotu, purtroppo per lui, è di fuori e non conosce le tradizioni. Ahia. "Cycyri-che?", domanda.

Il misurato, calmissimo Coccinello è costretto perciò ad ammazzarlo di mazzate di morte, interrompendo la festa, la nipote che dice allo zio Rapiscimi e portami via se ti va, basta che non ci stanno delle cazzo di arance o le clementine, insomma oscurando il clima sereno che sempre si respira a Westeros in occasioni simili.

Si può così celebrare, nella gioia e nell'allegria, l'unione tra Janira e un disperato, inconsolabile Lenòr,

mentre Coccinello, che vuole commettere seppuku come un samurai, dice che l'ha visto in un manga, viene salvato da Alicenzina,

e Viciè collassa per la 34a volta negli ultimi 40 minuti e i topi-vampiri leccano la pozza di sangue lasciata là nella sala e tutti piangono, ché là nel selvaggio Westeros non si lancia il riso, si lancia direttamente il pianto, e insomma tutto è bene quel che finisce bene, auguri! Auguri!

Ed ecco, proprio in virtù del contenuto di questo episodio è strano spiegare che il prossimo Riassuntonedì non sarà di martedì ma qualche giorno dopo, a metà della prossima settimana. Perché Domenica io ed Effe ci sposiamo. Ma tranquilli, faremo in modo che tutti conoscano l'antica canzone valyriana di Cycyrinella, così non succede nulla.

Intanto, vale sempre la cara, vecchia regola dei Riassuntoni™: se ne volete leggere altri, fate girare questo su tutti i social che conoscete. Ringrazio gli amici della pagina FB Game of Thrones Italy per la condivisione del post.

Chi vuole può seguirmi su Instagram, dove la festa continua tutti i giorni. Uèèè!