Perché con la scusa dell'arrivo del VERO Ghost in the Shell in Ultra HD hai rivisto il capolavoro di Mamoru Oshii tre volte

Ghost in the Shell Bluray 4K UltraHD recensione Antro

In questo appuntamento con Animeray, la nostra scampagnata nel mondo degli anime in raggioblùtorniamo a parlare di Ghost in the Shell. Del primo, insuperato, meraviglioso Ghost in the Shell. Perché del seminale film del 1995 di Mamoru Oshii è uscito da poco un cofanetto Blu-ray che propone finalmente la pellicola nella sua versione originale. Sì, pure nello splendore dei 4K Ultra HD. Ed ecco, per parlarne, ti sei rivisto volentierissimo il film TRE volte [...]

Ghost in the Shell Bluray 4K UltraHD recensione Antro

GHOST IN THE SHELL - 4KCULT
DISCHI: 3
PREZZO: 31
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La cosa meravigliosa è che continua a stupirti ogni singola volta. A ogni visione ti balza all'occhio sempre qualcosa di nuovo: un particolare, un dettaglio, uno sfondo, un'inquadratura. Non te ne stancheresti mai. Ha ragione chi paragona Ghost in the Shell di Oshii a un libro da studiare, più che a un semplice film d'animazione da guardare.

Ora. In questo vecchio post di sei anni fa si parlava del film, del suo significato, della bomba che ha rappresentato nella storia dell'intrattenimento globale, come ariete di sfondamento nell'anime invasion negli USA della seconda metà degli anni Novanta, e come pellicola che di suo ha influenzato un po' tutto. Chiedetelo alle sorelle Wachowski.

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Ma proprio il fatto che Matrix e praticamente tutto il resto del pianeta hanno copiato lo shell più che il ghost del film di Oshii, la sua estetica, a partire da quegli schermi pieni di numeri verdi sui titoli di testa, ha spinto lo stesso regista giapponese a tirar fuori quella ciofeca della versione 2.0. La "lucasata". Incolli un pezzetto di spiegone dal post precedente:

Tutto nasce nel 2007. Oshii sta lavorando con lo studio Skywalker Sound di Lucas agli effetti sonori di The Sky Crawlers (2008), quando gli viene in mente di rimetter mano a Ghost in the Shell. L'idea originale è quella di dare una rinfrescata solo al comparto audio, affidandosi sempre a Skywalker Sound, ma non ti puoi avvicinare troppo a qualcosa di George Lucas senza venirne contagiato. Dagli effetti sonori si è passati così anche al video, con la sostituzione di alcune scene con l'impiego di una nuova CGI. 

Questo ha portato dunque alla versione del 2008 di GitS, chiamata Ghost in the Shell 2.0. Cioè alla sostituzione di alcune delle scene più memorabili del film con dei papocchi in CGI inguardabili, soprattutto perché non c'entrano nulla col resto: la sequenza del nuoto, il finale con Motoko nel suo nuovo corpo che guarda dall'alto la città e, SOPRATTUTTO, la scena iniziale, il numero da killer con la mimetizzazione ottica.

Oltre a questo, ogni schermata su un computer, animazione 3D ed effetto digitale era passato dal verde dell'originale a un colore aranciata, e le luci di alcune scene erano state cambiate di conseguenza. Avvicinando il tutto alle scelte cromatiche del seguito, Ghost in the Shell 2: Innocence (2004. Vedi qui).

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Ti godevi il film comunque, eh, ma quelle aggiunte erano gradevoli come un tuffo nelle ortiche. Il che spingeva tanti a cercarsi la versione in Blu-ray dell'originale. A risolvere il problema e dare a tutti una versione definitiva del film ci pensa ora, però, questo cofanetto di Ghost in the Shell della linea 4KCult di Eagle Picture, che GitS lo propone in TRE salse diverse.

Sul primo dei tre dischi, infatti, il film originale è nello splendore dei 4K. E visto in UltraHD su uno schermo molto grande, se si ha un dispositivo che legge questi dischi, Il Ghost in the Shell del 1995 a 3840x2160p è un'esperienza impagabile. L'audio, oltre al giapponese, propone il doppiaggio storico e quello nuovo del 2012.

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Il secondo disco è un Blu-ray normale con il film, sempre nella prima versione del 1995. Stesso discorso del primo disco per quanto riguarda le tracce audio. Oltre alla pellicola, sono incluse due featurette abbastanza interessanti. La prima - "Accedere alle Sezione 9: 25 anni nel futuro" - dura una ventina di minuti e racconta l'impatto di Ghost in the Shell negli USA, anche attraverso le voci di chi ha partecipato a doppiaggio e adattamento.

La seconda - "Paesaggi e sogni: l'arte e l'architettura di Ghost in the Shell" - dura 11 minuti ed è molto bella, perché Stefan Riekele spiega il processo che ha portato alla creazione di quegli splendidi sfondi dell'anime. Se il nome vi dice qualcosa, è perché abbiamo già parlato di lui e del suo clamoroso volume Anime Architecture (vedi qui). 

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Il terzo disco, infine, è il Blu-ray di Ghost in the Shell 2.0, la seconda versione del film, quella con la CGI color fanta sgasata. Per avere il pacchetto completo e perché magari vi va di giocare a trova le differenze, guardando un'altra volta la caccia al Burattinaio con in sottofondo quell'indimenticabile coro giapponese che canta come un coro bulgaro.


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Commenti

  1. Lo scambio di idee sotto il post dedicato alla versione 2.0 mi era piaciuto tantissimo. Speriamo che questa pandemia passi e ci si possa vedere e fare discussioni interessanti come quella.

    Questo cofanetto è un gran pezzo da collezione. Lo voglio comprare ma aspetto di cambiare la TV perché sta morendo piano piano e vederlo su di uno schermo rovinato mi piange il cuore.

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  2. Fantastico cofanetto. Da avere.

    E' sempre un piacere immenso leggere di GiTS. Ho rivisto qualche mese fa il primo e il secondo film e, spinto dalla nostalgia, sono andato a rovistare tra le VHS per riesumare l'edizione economica presa tanti anni fa in edicola (collana Manga Mania).

    E' stato bello rileggere sulla copertina la citazione tratta da un articolo di Empire: "...il tipo di film che vorrebbe fare James Cameron se solo Disney glielo permettesse", Questa frase all'epoca mi aveva esaltato non poco, dandomi la misura dell'importanza di questo capolavoro. Importanza di cui avrei poi trovato conferma negli anni successivi. Anche grazie a post come questo.

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  3. Caspiterina! Grazie per l'articolo, ora ho voglia di rivedere il film per la centesima volta! Su un precedente articolo scrivevi che le figure delle ginoidi (sopratutto in Innocence) erano ispirate alle "bambole inquietanti di Bellmer e di Oshii". Effettivamente è vero. Ma secondo me anche alle bambole giapponesi snodate, le BJD o ABJD.

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  4. rivisti anch'io di recente tutti e due e che dire, invecchiano davvero egregiamente

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  5. Per curiosità, qual è il doppiaggio migliore? Spero C*nnarsi non sia coinvolto anche qui

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Seguo, volevo chiedere delle principali differenze tra un doppiaggio e l'altro, dicci un po' Doc!

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    3. Il secondo doppiaggio è molto più fedele all'originale, visto che ai tempi della prima uscita in VHS (Polygram, 1996) si era deciso di tradurre in italiano i dialoghi in inglese della versione americana. E quest'ultima, come raccontano i doppiatori dell'epoca in una delle due featurette presenti nel cofanetto, si sono presi all'epoca alcune libertà. In alcuni punti la cosa si nota, altrove meno. Pur essendo affezionato alle voci del primo doppiaggio, è cosa buona che ci sia la possibilità di scegliere tra i due.

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    4. Grazie tante Doc e scusa per il doppio messaggio, misteri del sistema

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  6. Continuo a non riuscire ad esprimere quanto adori alcune delle opere di Oshii, credo che, senza il suo apporto alla regia, alcuni anime che conosciamo bene, sarebbero state insipide, anonime e non sarebbero state apprezzate.
    Disgraziatamente non ho una tv 4k ma approfitto del link laterale ad Amazon per prendere il BR di GitS liscio e quelli della serie Stand Alone Complex.

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  7. Cofanetto molto interessante. Quindi abbiamo versione 1995 4K, FullHD e versione "sgrausa" sempre 4K.

    Pur non avendo un lettore UHD al momento potrei prenderlo lo stesso e intanto godermi la versione Blu Ray senza rimaneggiamenti fino al prossimo upgrade.

    Cheers

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    1. No, un attimo. Il film originale è in 4K e BR normale, Ghost in the Shell 2.0 è solo su BR normale. In pratica, 3 dischi, uno dei quali 4K, gli altri due Blu-ray base.

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  8. Preso anche io. Sondaggino: preferite il doppiaggio storico o quello "nuovo"?

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  9. Assolutamente da avere, per vedere e rivedere. GITS non è un (semplice) film : è un'opera assoluta

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  10. Sarà che lo vidi da ragazzino, in un periodo in cui ero troppo infognato con Akira (e nel '95 avevo quattordici anni), ma all'epoca non mi riuscì di farmelo piacere. Lo trovai lento e noioso, per cui fino ad ora son rimasto dell'idea che il manga era una cosa meglio. Sarà il caso di riprovarci? Mi sa.

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