La storia di Brivido, il gioco da tavolo (e quella volta che ha fatto amicizia con i Ghostbusters)
È almeno dai tempi di quel post sulla storia di HeroQuest e i suoi fratelli StarQuest e Battle Masters, un paio di mesi e mezzo fa, che volevi scriverne uno anche sulla genesi di Brivido. In assoluto uno dei giochi da tavolo che hai più amato da rEgazzino (ma pure mo') e che ha una storia lunga, articolata e con un capitolo tutto dedicato agli Acchiappafantasmi. E un altro al Playmobil Boia. Giuri [...]
E dunque. La storia di Brivido parte in realtà quindici anni prima di Brivido. Come tanti di voi già sanno, tutto nasce all'inizio degli anni 70. Quello che vedete qui sopra, Which Witch?, è un board game creato da Joseph M. Burck per conto della Marvin Glass and Associates, e pubblicato dalla Milton Bradley (MB) nel 1970.
La Marvin Glass and Associates (o MGA) è stata per decenni, prima di chiudere nel 1988, un vulcano di idee partorite per tante aziende di giocattoli diverse. Sono quelli, per intenderci, che hanno inventato il Simon e curato il design di videogiochi come Tapper.
E sì, sulla scatola di Which Witch? ci sono i cuginetti di Pippi Calzelunghe.
Nella prima versione di Which Witch? la scatola era più grande perché il tabellone non era pieghevole. Quello arriva in una seconda edizione, nel '71. Il gioco è fondamentalmente quanto poi avremmo visto in Brivido, ma, come da titolo, a tema streghe.
Un gioco dell'oca in cui i giocatori avanzano lanciando un dado, mettono i piedi su delle caselle pericolose e una biglia di ferro che cade attraverso il comignolo centrale finisce a caso in una delle stanze. Se un giocatore viene steso dalla biglia, deve ripartire dall'inizio. La struttura è più semplice, rispetto a Brivido c'è molto più cartoncino e poca plastica, fatta eccezione per i segnalini di bambini e topi. Aspetta... topi?
Sì. Le carte delle tre streghe - Ghoulish Gertie, Glenda The Good e Wanda The Wicked - determinano, una volta pescate dal mazzo, se il giocatore deve usare la sfera stendi-gente (Gertie), trasformarsi in un topo e restare immobile (Wanda) o tornare rEgazzino e riprendere ad avanzare (Glenda).
Due anni dopo (1972), Which Witch? viene importato in Italia da Editrice Giochi e ribattezzato Castello Incantato ("Il gioco delle fate e delle streghe". Ché parlare solo di streghe pareva brutto? Faceva satanismo giovanile? E chi sarebbe, in ogni caso, il super-eroe sulla scatola? Ah, boh). È questa edizione del gioco che ancora ricordano con affetto gli ex rEgazzini degli anni Settanta.
La stanza dei trabocchetti (alias tracobetti, sì), l'armatura scherzona, etc. Come avrete immaginato, qui le carte strega scatenavano la biglia d'acciaio e trasformavano in topo, mentre la fatina ti faceva diventare di nuovo bambino, Pinocchio-style. La Editrice Giochi - "Editrice Giochi, quelli del Monopoli". Con la i. La Hasbro avrebbe ripristinato il nome originale, terminante in y. Ma anche quelli di Risiko, etc - è stata assorbita nel 2016 dalla canadese Spin Master.
Intanto MB apporta alcune modifiche al gioco - che in vari mercati, come quello inglese, è noto come Haunted House - e nel '75 nasce una nuova versione, in cui la prima stanza della casa stregata viene sostituita dagli esterni della magione e sono state apportate altre modifiche estetiche. Ma non finisce ovviamente lì.
Arriviamo al 1985. MB decide di reimpacchettare Which Witch?, dandogli quel tocco da anni 80 che sembra uscito da un film coevo qualsiasi del Nuovo Cinema Guaglione. Più horror ad altezza di ragazzino, urlato da quel claim verde in cover. E sulla scatola delle foto al posto dei bambini disegnati: il biondino lì sulla destra, stavolta, è chiaramente un succedaneo della Gertie/Drew Barrymore di ET.
Brivido spopola in tanti altri paesi, in una miriade di nomi, a volte ereditati dalle versioni localizzate in precedenza di Which Witch?/Castello Incantato: Spukschloss in Germania, Embrujada in Spagna, Kummituslinna in Finlandia... MB e vari licenziatari continuano a sfornarlo fino all'inizio degli anni Novanta, quando arriva anche in Svezia (Spökslottet), Grecia, Polonia...
Queste sono le regole di Brivido, stampate all'interno del coperchio della scatola. Questa, quella in apertura e le foto che seguono, con una storiettina scema del Playmobil Boia (feat. il Playmobil Barbone) pubblicata un paio d'anni fa sui social, le hai scattate alla tua copia di Brivido, gentilissimo omaggio dell'antrista Emanuele, che saluti. Enjoy the cringe, torniamo a parlare di Brivido subito sotto:
Si diceva. Il Brivido dell'85 e i suoi fratelli in tante lingue diverse non sono però l'unica declinazione del vecchio Which Witch? che salta fuori a metà anni Ottanta. Non tutti sanno che nell'86 la stessa MB sfrutta il medesimo gioco di percorso per tirarne fuori il board game su licenza di The Real Ghostbusters, il cartoon tratto dal film degli Acchiappafantasmi (in onda negli USA dal settembre del 1986).
Anche qui, evidentemente, il gioco è di fondo sempre quello. Con le sagome in cartoncino di Ray, Winston, Egon e Peter, le pareti della plancia addobbate con la Ecto-1, Stay Puft Marshmallow Man, etc, le regole leggermente modificate (con l'introduzione ad esempio delle quattro ghost card da raccogliere) e l'inebriante chance di essere smerdati. "You've been slimed!". Non credi ne esista una versione italiana, ma di sicuro è uscito anche in Germania. Con tanto di retro della scatola clonato da Brivido:
stessi giovani testimonial con lo sguardo perso nel vuoto e tutto. Da non confondere, comunque, con il successivo The Real Ghostbusters - The Game, uscito in UK nell'89 e pubblicato da Triotoys.
Detto questo, questo, ti stavi giusto chiedendo perché non esista anche di Brivido una versione moderna e fichissima come il nuovo L'isola di fuoco (se ne parlava qui). Ma, sorpresa, in realtà esiste.
Nel 2012, Goliath Games ha pubblicato Ghost Castle ("Enter if you dare!"), che è sempre Brivido, ma con la plancia modificata. Su Amazon è listata la versione USA, ma non è purtroppamente disponibile. E ok, la scatola fa schifo, ma il gioco è quello. Ci sono pure la versione olandese, Spookslot, boh, e quella in cosentino, Mispagno, che hai inventato in questo esatto momento.
La storia di HeroQuest, StarQuest e Battle Masters
Tutti gli altri giochi di AntroBoard
Nella prima versione di Which Witch? la scatola era più grande perché il tabellone non era pieghevole. Quello arriva in una seconda edizione, nel '71. Il gioco è fondamentalmente quanto poi avremmo visto in Brivido, ma, come da titolo, a tema streghe.
Un gioco dell'oca in cui i giocatori avanzano lanciando un dado, mettono i piedi su delle caselle pericolose e una biglia di ferro che cade attraverso il comignolo centrale finisce a caso in una delle stanze. Se un giocatore viene steso dalla biglia, deve ripartire dall'inizio. La struttura è più semplice, rispetto a Brivido c'è molto più cartoncino e poca plastica, fatta eccezione per i segnalini di bambini e topi. Aspetta... topi?
Sì. Le carte delle tre streghe - Ghoulish Gertie, Glenda The Good e Wanda The Wicked - determinano, una volta pescate dal mazzo, se il giocatore deve usare la sfera stendi-gente (Gertie), trasformarsi in un topo e restare immobile (Wanda) o tornare rEgazzino e riprendere ad avanzare (Glenda).
Due anni dopo (1972), Which Witch? viene importato in Italia da Editrice Giochi e ribattezzato Castello Incantato ("Il gioco delle fate e delle streghe". Ché parlare solo di streghe pareva brutto? Faceva satanismo giovanile? E chi sarebbe, in ogni caso, il super-eroe sulla scatola? Ah, boh). È questa edizione del gioco che ancora ricordano con affetto gli ex rEgazzini degli anni Settanta.
La stanza dei trabocchetti (alias tracobetti, sì), l'armatura scherzona, etc. Come avrete immaginato, qui le carte strega scatenavano la biglia d'acciaio e trasformavano in topo, mentre la fatina ti faceva diventare di nuovo bambino, Pinocchio-style. La Editrice Giochi - "Editrice Giochi, quelli del Monopoli". Con la i. La Hasbro avrebbe ripristinato il nome originale, terminante in y. Ma anche quelli di Risiko, etc - è stata assorbita nel 2016 dalla canadese Spin Master.
Intanto MB apporta alcune modifiche al gioco - che in vari mercati, come quello inglese, è noto come Haunted House - e nel '75 nasce una nuova versione, in cui la prima stanza della casa stregata viene sostituita dagli esterni della magione e sono state apportate altre modifiche estetiche. Ma non finisce ovviamente lì.
Arriviamo al 1985. MB decide di reimpacchettare Which Witch?, dandogli quel tocco da anni 80 che sembra uscito da un film coevo qualsiasi del Nuovo Cinema Guaglione. Più horror ad altezza di ragazzino, urlato da quel claim verde in cover. E sulla scatola delle foto al posto dei bambini disegnati: il biondino lì sulla destra, stavolta, è chiaramente un succedaneo della Gertie/Drew Barrymore di ET.
Nasce così Ghost Castle, da noi (dove è pubblicato da MB Italia) chiamato Brivido.Invece della biglia di ferro c'è ora da far rotolare giù un teschio di plastica fluorescente, c'è una ruota da far girare al posto delle carte, e c'è anche una bara da chiudere al traguardo. Il meccanismo della trasformazione in topi è stato soppiantato dai mascheroni della paura. Ma il resto è sostanzialmente uguale.
Brivido spopola in tanti altri paesi, in una miriade di nomi, a volte ereditati dalle versioni localizzate in precedenza di Which Witch?/Castello Incantato: Spukschloss in Germania, Embrujada in Spagna, Kummituslinna in Finlandia... MB e vari licenziatari continuano a sfornarlo fino all'inizio degli anni Novanta, quando arriva anche in Svezia (Spökslottet), Grecia, Polonia...
Queste sono le regole di Brivido, stampate all'interno del coperchio della scatola. Questa, quella in apertura e le foto che seguono, con una storiettina scema del Playmobil Boia (feat. il Playmobil Barbone) pubblicata un paio d'anni fa sui social, le hai scattate alla tua copia di Brivido, gentilissimo omaggio dell'antrista Emanuele, che saluti. Enjoy the cringe, torniamo a parlare di Brivido subito sotto:
Si diceva. Il Brivido dell'85 e i suoi fratelli in tante lingue diverse non sono però l'unica declinazione del vecchio Which Witch? che salta fuori a metà anni Ottanta. Non tutti sanno che nell'86 la stessa MB sfrutta il medesimo gioco di percorso per tirarne fuori il board game su licenza di The Real Ghostbusters, il cartoon tratto dal film degli Acchiappafantasmi (in onda negli USA dal settembre del 1986).
Anche qui, evidentemente, il gioco è di fondo sempre quello. Con le sagome in cartoncino di Ray, Winston, Egon e Peter, le pareti della plancia addobbate con la Ecto-1, Stay Puft Marshmallow Man, etc, le regole leggermente modificate (con l'introduzione ad esempio delle quattro ghost card da raccogliere) e l'inebriante chance di essere smerdati. "You've been slimed!". Non credi ne esista una versione italiana, ma di sicuro è uscito anche in Germania. Con tanto di retro della scatola clonato da Brivido:
fonte foto |
stessi giovani testimonial con lo sguardo perso nel vuoto e tutto. Da non confondere, comunque, con il successivo The Real Ghostbusters - The Game, uscito in UK nell'89 e pubblicato da Triotoys.
Detto questo, questo, ti stavi giusto chiedendo perché non esista anche di Brivido una versione moderna e fichissima come il nuovo L'isola di fuoco (se ne parlava qui). Ma, sorpresa, in realtà esiste.
fonte foto |
Nel 2012, Goliath Games ha pubblicato Ghost Castle ("Enter if you dare!"), che è sempre Brivido, ma con la plancia modificata. Su Amazon è listata la versione USA, ma non è purtroppamente disponibile. E ok, la scatola fa schifo, ma il gioco è quello. Ci sono pure la versione olandese, Spookslot, boh, e quella in cosentino, Mispagno, che hai inventato in questo esatto momento.
La storia di HeroQuest, StarQuest e Battle Masters
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Sempre desiderato... speriamo che un giorno ritorni disponibile così ci gioco con i miei bimbi :D
RispondiEliminaSanta Lucia 1986.
RispondiEliminaQuel giorno ricevetti una pista delle macchinine "bolidi rampanti" della Arcofalc mi pare e il mitico Brivido che inizialmente snobbai poichè troppo impegnato a montare la suddetta pista. Una volta finita l'infatuazione iniziale cominciai ad appassionarmi a questo gioco di società e fu vero amore. Spettacolare il set e l'ambientazione e la "casualità" ad ogni lancio del teschietto. Ricordo che per qualche mese lo persi e usammo una biglia di vetro per sopperire momentaneamente. Giocato con gli amici faceva sicuramente effetto. Stupendo ricordo.
Ho la fortuna di possedere ancora il gioco completo, anche se non vi gioco da eoni, essendo in uno scatolone in cantina a casa dei miei. Mi ricordo che me lo regalarono per un lontano Natale, ed era un piacere giocarci con gli amici, anche se le partite non duravano tantissimo.
RispondiEliminaPerò, anche da solo, mi divertivo a far rotolare il teschio giù nella botola, per vedere dove andasse a cadere
Ma se è in cantina, ho paura che, per firza di cose, dovrai far rotolare un teschio luminoso per trovare la scatola.
EliminaPrimissimo nella classifica dei giochi che non avevo e che volevo giocare a tutti i costi a casa di amici.
RispondiEliminaIl suo grande appeal credo risieda proprio nel clima nuovo-guaglionico e nei materiali/plancia scenica.
E poi un fottutissimo teschio che brilla al buio vinceva subito a mani basse.
Sto pensando a una diretta twitch a riguardo, magari proprio di una partita? Che dici avrebbe senso?
PS grazie per il genuino momento emozione, as usual <£
Mi sembra una figata l'idea di giocare una puntata di Brivido su twitch. Magari a luci soffuse come cercavo di fare io, nell'intento di riprodurre la foto della scatola. Si presta a battute e sfottò di ogni tipo, Doc, che ne pensi?
EliminaVolevo dire una partita di Brivido su twitch.
EliminaFiero possessore di Brivido. Gioco che ho amato molto in tenera età ma che ora è veramente troppo gioco dell'oca. Giocarlo adesso sarebbe bello a patto di farlo facendo i deficienti, cosa che per altro ho tentato di fare a Lucca con il Doc e gli altri compagni di merende lucchesi ma che per questioni di tempo non siamo riusciti a fare.
RispondiEliminaOT Doc ti impara le cose
Anni fa raccontai al Doc che il fratellino di un mio amico delle elementari ripeteva mispagna (io onestamente ricordavo mipagna) quando gli mostravano alcuni giocatoli un po' spaventosi. Mi fu spiegato che il termine deriva dal ricordo orribile che hanno lasciato gli spagnoli in Calabria.
Sì assolutamente, da rigiocare ora solo per fare i pirla e per la bruschettitudine.
EliminaCome gameplay sarà invecchiato super malissi missimo XD
Dopo il post la voglia di provare è saltata fuori e abbiamo fatto un paio di partite in famiglia.
EliminaTolto l'entusiasmo della piccola che ha reso tutto più interessante il gioco è invecchiato proprio male.
mi ero perso l'articolo su heroquest e battle master.. che sono riuscito a recuperare a casa dei miei.
RispondiEliminanon escludo che brivido sia in solaio assieme a moltissimi altri tesori nascosti...
Ce l'ho! La cosa strana è che lo comprai tardissimo. Era esposto in una fiera di paese su un camion di giocattolame scrauso. Pagato niente. A vederlo era nuovo ma erano gli anni 90 passati...forse è una ristampa , boh!
RispondiEliminaNon ci gioco da una vita ma la voglia c'è sempre. Forse è il caso di tirarlo giù dagli armadi vista la quarantena.
Solo io avevo il Castello Incantato? Ed era davvero bellissimo, la plancia-pavimento probabilmente era la stessa delle altre versioni, ma le pareti avevano un design medievale che le altre versioni se lo sognavano! Mi arrivò per Natale, e credo di ricordare che fosse un regalone parecchio costoso. Uno dei più bei regali di Natale di sempre, comunque: ancora adesso a vedere la foto del Castello Incantato quasi mi emoziono.
RispondiEliminaNaturalmente, finì con l'essere regalato ai Bambini Povery, quei maledetti ingrati. :(
Quanti ricordi... i giochi in scatola sono intramontabili. Brivido Non lo trovo PIÙ e mi dispiace tantissimo è stato un bel gioco della mia infanzia ma al quale giocherei ancora
RispondiEliminaBrivido lo avemmo in regalo mio fratello ed io, un natale che mandammo mia madre a comprare un gioco da tavola chiamato "così fan tutti". Il negoziante fece vedere il gioco in questione a mia madre, e lei compro Brivido.
RispondiEliminaQuante partite ho fatto nei tempi andati,che gioco strafigo,interessante la sua genesi,non sapevo proprio che ne era uscita una versione degli Acchiappafantasmi
RispondiEliminaChe poi lo sanno tutti che la grafica di Brivido ha ispirato una delle sigle di Don Tonino 😁
RispondiEliminaMai posseduto ma giocato tanto dagli amici abbienti con estremo divertimento ... e terrore. Una partita me la farei pure mo'.
RispondiEliminaPer me ovviamente si chiamava Il Castello Incantato, ed il supereroe sulla scatola era quello che scatenava la biglia (la strega trasformava in topo e la fatina in bambino).
RispondiEliminaMi ha sempre attratto da piccolo ma non l'ho mai avuto.
RispondiEliminaQuando ci ho giocato mi è sembrato poca cosa, a parte la struttura a tracobetto in plastica. Il perché è presto detto: ormai avevo conosciuto HeroQuest e come puoi competere tu, gioco dell'oca pimpato, con la leggenda dei giochi da tavolo?
Oggi mi piacerebbe mettere le mani su una copia ben tenuta di Brivido, per il puro piacere di maneggiare una pietra miliare dei giochi da tavolo e per l'indubbia bellezza della sua componentistica, ma credo mi annoierei dopo un paio di partite...
Io ho la versione The Real Ghostbusters in tedesco!
RispondiEliminaMitico Brivido, ci giocavamo sempre con mio cugino a casa di nonna, lacrime... perso chissàddove :(
RispondiEliminaIo avevo il Castello Incantato. Ci ho giocato tantissime volte, spesso anche da solo (sigh). Ricordo una cosa che mi indispettita parecchio: la pallina per il 99%delle volte finiva sempre nella stessa stanza. Però per il me stesso di allora era bello lo stesso.
RispondiEliminaIo lo ho avuto dopo averlo tanto desiderato e tanto era bello il materiale, quanto orrendo il gioco :D
RispondiEliminaCastello Incantato presente!! E salvato dalle grinfie dei malvagi Bambiny Povery. Anzi, ora vado a prenderlo nell'armadio, lo rimonto e ci giuoco alla faccia loro! :-)
RispondiEliminaBella cronistoria, grazie. Anch'io sono appassionato del gioco. Purtroppo non lo ho avuto da piccolo, ricordo che ci giocavo solo a casa di un mio amico. Ma nel 1993, appena diventato "grande" (16 anni) me lo sono comprato e oggi ci gioco con mia figlia! Lo ho addirittura mofdificato, implementando i trabocchetti (uno scheletro adagiato nella seconda sala che spaventa, se si capita in una casella specifica) e un paio di pupazzetti mostruosi nella prima parte.
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