Fireball Island: The Curse of Vul-Kar, una nuova gita sull'Isola di Fuoco

Fireball Island: The Curse of Vul-Kar. Nuovo gioco Isola di Fuoco recensione

"Gioco tridimensionale d'avventure, trappole e sorprese!", prometteva la scatola de L'Isola di Fuoco, mitico e anche un po' mitologico gioco da tavolo MB dell'86, che ha riempito case dell'epoca e ricordi di oggi, anche per milioni di italiani, di biglie rotolanti in giro per il salotto e imprecazioni lanciate nell'antica lingua yamatai appresa da Mimashi e Amaso. Ora l'Isola di Fuoco è tornata, te ne hanno regalato una scatola e ti ci sei fatto un giro, per vedere se il nuovo gioco - Fireball Island: The Curse of Vul-Kar - è divertente quanto quello vecchio (spoiler: sì, lo è) [...]


FIREBALL ISLAND: THE CURSE OF VUL-KAR
2-4 giocatori
60 / 70+ euro

Lo scorso aprile, Restoration Games ha lanciato su kickstarter una campagna in crowdfunding per riportare in scena L'Isola di Fuoco (in originale Fireball Island). Un'ora dopo, il goal della campagna era stato già abbondantemente superato e alla fine il progetto ha incassato 2 milioni e ottocentomila dollari. C'era una gran voglia di isola di fuoco, nel mondo.

Fireball Island: The Curse of Vul-Kar riprende tutti i punti di forza del gioco originale, ossia una plancia tridimensionale sulla quale far rotolare le biglie, mentre i giocatori cercano di rubarsi l'un l'altro il tesoro e di riportare a casa la buccia, e lo espande. Le regole sono leggermente più complesse, l'isola è stata rivista e ampliata e sono state aggiunte nuove cose.


A beneficio di chi non c'era, non ricorda, non sa o non risponde, vediamo direttamente come funziona. Si gioca in 2-4 giocatori (5 con una delle espansioni). I personaggi da muovere sono quattro e nel caso di partite a due giocatori sono presenti comunque tutti sull'isola: a ciascun giocatore tocca in tal caso controllare due umarelli del pericolo.

Ci si muove per mezzo di carte azione, che indicano il numero di passi da effettuare e delle azioni opzionali che si possono compiere. Ad esempio "ruotare", azione applicabile al vulcano e alle radici degli alberi di plastica, allo scopo di orientare la discesa delle "palle di fuoco" (biglie rosse), o spingere giù una delle biglie d'ambra (biglie arancioni).

L'obiettivo è sempre travolgere gli altri giocatori, per ostacolarli, impossessarsi dei tesori raccolti da questi e più in generale irriderli. Poi ci sono le carte souvenir, cioè delle carte jolly con effetti speciali, e quelle snapshot (cartoline ricordo dell'isola, sostanzialmente), che si raccolgono in dei luoghi specifici dell'isola e servono a incrementare il punteggio. Oltre che a decidere quando avrà fine il gioco.


Al verificarsi di una delle condizioni previste (quattro palle di fuoco accumulate in un apposito settore o un certo numero di carte snaspshot in possesso di un giocatore), infatti, fa ritorno l'elicottero che ha portato sull'isola i quattro sventurati affidatisi al tour operator Filini.

Questo porta nel giro di qualche turno alla fine della partita, al termine della quale si contano i punti accumulati: con i tesori (cartoncini tondi sparsi sull'isola), il gioiello chiamato Cuore di Vul-Kar, il penny della fortuna e le cartoline snapshot.

Ovviamente, come nell'originale, il momento più esaltante è quando si scatena la furia dell'idolo Vul-Kar. Impiegando le carte cataclisma, si lanciano giù per il vulcano le palle di fuoco. E più si va avanti nel corso della partita, maggiore è il numero di biglie rosse rotolanti chiamate a seminare il panico.


Le regole sono semplici, tanto da esser riassunte in tre paginette, e abbastanza esaustive. Ad esempio vale (fa rima e c'è) anche se a tirar giù una pedina sono le vibrazioni da rotolamento e non la biglia vera e propria, ma non se è il gatto di casa a far tremare il tabellone. E oh, c'è scritto.

La partita dura dai quaranta ai sessanta minuti circa, ci si diverte, c'è quel sapore vintage da gioco di una volta che si assapora anche se non si è giocato all'Isola di Fuoco anni 80.
È proprio il gioco in sé ad esser piacevolmente aromatizzato al saccottino, ecco.
Fireball Island: The Curse of Vul-Kar è consigliato per bambini dai sette anni in poi, anche se, essendo tutto in inglese, è necessario comprendere la lingua per capire come impiegare le carte. Se volete giocarci con i vostri piccoli alieni, insomma, o sono molto, molto bravi con l'idioma albionico per lo standard dei bambini di seconda elementare, o potete prendervela comoda, spiegare loro il significato delle carte di volta in volta e far rotolare giù le biglie come se non ci fosse un domani.


Dove si compra, per chi non ha partecipato al crowdfunding? Sul sito del produttore, Restoration Games, vendono la versione retail a 75 dollari, ma non hai idea delle spese di spedizione. Si trova dai 60 dollari in su (il prezzo del gioco in campagna) anche sull'amazon americano. Su quello italiano c'è, ma proposto al doppio da venditori terze parti, ciao.

Chi ha partecipato al crowdfunding e ha perkato il superpacchetto completo da 130 dollari (foto qui sopra), si è portato a casa anche le tre espansioni del gioco, che vengono vendute ora a prezzi compresi tra i 20 e i 40 dollari l'una. Vediamo rapidamente di che si tratta.


The Last Adventurer ha il cugino della controfigura di un amico di Indiana Jones in copertina, e non a caso. Aggiunge un clone di Indy per giocare anche in 5, oltre a diverse nuove feature: nuove carte souvenir, un masso rotolante gigante e i serpenti. Allegria.

Crouching Tiger, Hidden Bees introduce invece uno spara-api, con cui è possibile mirare direttamente a un avversario e stenderlo a colpi di biglia gialla.

Wreck of the Crimson Cutlass comprende infine una seconda area di gioco, a cui immagini si acceda attraverso le caverne dell'isola (che fungono da teletrasporto attivato con un lancio di dadi). Si tratta, appunto, del relitto di una nave pirata, con altri tesori da raccogliere e due punti da cui rotolano altre biglie del devasto (nere).


Funziona, questo Fireball Island: The Curse of Vul-Kar. Un'operazione nostalgia che ha partorito, grazie al design azzeccato del vecchio L'Isola di Fuoco, un gioco da tavolo godibilissimo anche per chi è nato direttamente nel nuovo millennio. Il sapore da gioco d'altri tempi è, in altre parole, assolutamente un pregio, per quanto ti riguarda, ma aggiunge e non toglie a un titolo divertente in sé.

Ché puoi stare a studiarti regole complesse e obiettivi multipli e mille dadi da ventidue facce da lanciare in simultanea per bilanciare l'economia di un pianeta in fiamme al largo dei bastioni di Oristano, certo, ma vuoi mettere la soddisfazione del veder rotolare le biglie giù da un vulcano di plastica?

Ora muoversi con una versione aggiornata e rivista, altrettanto figa, di Brivido. Grazie. Tra una manciata di giorni, nel prossimo appuntamento con Antro Board, parliamo del gioco di Kick-Ass, preparate i passamontagna.

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Commenti

  1. Che figo,ricordo che milioni di anni fa lo volevo ma non ho mai spinto per averlo col risultato che ho fatto come quelli di Faenza.... Ho fatto senza

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    1. Beh io sono di Faenza, ma invece di far senza, lo comprai quando avevo 7 anni, con i soldi messi da parte. Mai stato più soddisfatto di un acquisto in vita mia, se si esclude il boardgame di dark souls.

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  2. Corbezzoli quanti ricordi!!! Non fossi privo di prole lo prenderei, Si ha sempre bisogno di Madeleine.. E se rifacessero Gino pilotino poi...

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    1. C'è un qui pro quo e qua: non è un gioco per bambini, nel senso che è divertente anche tra adulti. Anzi, la barriera linguistica (come ho scritto, è tutto in inglese) può un attimo limitare la fruizione ai piccoli.

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    2. Eh lo so Doc, purtroppo il mio abituale gruppo di gioco è parecchio smaliziato e ricerca cose complesse e nuove. non accetterebbe mai una cosa così semplice e di puro divertimento, ergo dovrei giocarci con dei bimbi :(

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    3. Come ho scritto sotto la barriera linguistica non è poi così devastante soprattutto con le carte azione/movimento perché dopo un paio di partite digeriscono il significato senza saperle leggere. Le carte souvenir devi leggerle tu per loro perché sono tutte diverse ma per pescarle devi avere culo. Questa è la mia opinione dettata dalle 3 partite che ho fatto con mia Figlia.

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    4. "Le carte souvenir devi leggerle tu per loro perché sono tutte diverse".
      È esattamente quello che ho scritto, eh :)
      Move 6 non ci vuole alcuna comprensione della lingua, per capire gli effetti di una carta sì. Se uno gioca per giocare, leggendo le carte al figlio, ok. Ma il gioco consisterebbe nell'utilizzare le carte al momento giusto, e non può farlo un altro giocatore per te. Ergo se giochi per farti due risate con amici o persone che capiscono un minimo d'inglese è un conto, se giochi con i bambini è un altro.
      Ma è quello che ho scritto, appunto.

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  3. Ps questo si inseriva nella vasta schiera di giochi con board superplasticoso, che negli anni mia madre ha provveduto a far fondere. Ho salvato solo la Leggenda di Zargon e, in anni più recenti, heroscape

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  4. Minchia che amarcordo,l’isola di fuoco.Ce l’aveva un mio amico alle elementary,che tipo lui aveva tutti i giochi da tavolo del mondo (pure “Atmosfear”,ve lo ricordate?) e niente: ci giocammo una volta sola e poi basta del tutto,mai più.

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  5. Le mie impressioni non coincidono esattamente con le tue. Il manuale sono 3 paginette per nulla organiche, tanto per dire inizia a dirti come muovi elencando per ultima la casistica iniziale (parti dall'elicottero e conti 1 dalla casella con la H). Magari citarla per prima era più logico. Tanto per dire ho letto il manuale di un altro gioco in inglese che sto provando ora e, benché molto più complesso, sono riuscito a capire più del 90% senza dover troppo approfondire e avendo una pessima conoscenza dell'inglese.
    Su internet ieri sera ho trovato una traduzione egregia in italiano che rielaborava in modo organico le regole e adesso mi è tutto più chiaro. Andando sul tubo ci sono anche dei gameplay decorosi che spiegano.
    La scatola è croce e delizia di questo gioco perché è fatta come facevano le scatole dei giochi da tavolo una volta negli USA ovverosia non è totalmente rigida; una idea carina soprattutto per i 30/40enni americani che ritornano bambini anche solo con il coperchio della scatola in mano senza neanche aver incominciato a giocare. Il problema grosso è farci stare dentro l'Isola di Fuoco con i componenti dopo aver giocato perché non è affatto semplice, soprattutto se hai messo dentro le carte aggiuntive. Da qui si capisce la pubblicità sulla newsletter di kickstarter della scatola di legno super figa (50 dollari se ricordo bene).
    Il gameplay è carino perché hanno cercato di tenere il meglio e togliere la parte più infantile del vecchio game play: gioco dell'oca con le palle di fuoco e un plastico da urlo. Hanno tenuto il plastico e le palle di fuoco ed hanno trasformato il gioco in qualcosa di più vario costringendo il giocatore a fare un po' di strategia. Adesso devi andare in giro a collezionare gli scatti fotografici, prendere i tesori e scappare senza farti lasciare lì.
    Per i materiali poco da dire, unica menzione d'onore sono le carte che sembrano belle durevoli ma soprattutto le buste per imbustarle presenti come aggiunta nel kickstarter, sono bellissime e fai un figurone a mettere quelle carte in quelle buste. Devo ancora capire come si usano le carte ferita aggiuntive ma questa è un'altra storia. Parlando di carte aggiuntive, rispettando la tradizione, hanno messo dentro le carte "bianche" che puoi personalizzare a tuo piacimento come per la vecchia isola di fuoco, direi un tocco di classe.
    Per giocare con i pargoli posso raccontarvi la mia esperienza diretta. Figlia di 4 anni e mezzo che ha giocato con me alla vecchia isola di fuoco e che urlava come una matta davanti ai miei suoceri quando gli ho fatto vedere la scatola nuova. Le carte movimento riportano sopra la scritta move seguita dal numero degli spazi quindi non sono un problema mentre le scritte con un bambino un po' più grande diventano un problema secondario perché le casistiche sono poche e dopo poco dovrebbe associare la figura all'effetto oltre al fatto che alcuni effetti sono richiamata da dei simboli. Noi abbiamo risolto giocando a carte scoperte. Il problema mio è che mia Figlia si arrabbia se la centro con una palla di fuoco.
    Più avanti proverò le espansioni e la nave.

    PS: l'altro gioco che sto provando è Resident Evil 2 e Ada Wong miglior personaggio del gioco base mentre miglior personaggio espansione per ora Hunk.

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    1. Drakkan scusa, ma mi stai dicendo che esiste un Resident Evil 2 Board Game? <3 <3 <3

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  6. Preso con tutte le espansioni (compresa quella che ti sei dimenticato riservata ai backer, cioè un mazzo di carte extra dedicate a: souvenir squallidi; tesori leggendari; trappolone da infliggere agli altri giocatori; effetti in più per le altre espansioni). Verdetto: gioco base bellissimo se si ha ancora un briciolo di anima girellara; espansioni simpatiche ma un po' inutili se non si adottano le regole modificate sparse un po' dappertutto sul web. Ora attendiamo con fiducia la app promessa dagli autori per "fare atmosfera" duranete le partite. Also: pernacchie gratis ai tizi che vendono la scatola di legno in kit in cui riporre tutto (una volta aperto e montato si fa fatichissima a rimettere tutto nelle confezioni originali) a 120 euro spedita.

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  7. La sfiga vuole che rifacciamo uno dei miei giochi preferiti in assoluto...ma in inglese. Purtroppo non potrei giocarci con mio figlio che ha quasi 8 anni e finirei per fargli prendere solo della polvere. Spero solo che un giorno qualcuno si prenda la briga di tradurlo...

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  8. Per un figlio dei Seven tiè come il sottoscritto, laente va ad in illustre ( e molto più semplice) antenato di questo gioco: Il Castello incantato della Clementoni. La biglia assassina scendeva dal camino di un antico maniero popolato da fantasmi e streghe. Dovrebbe essere stato rieditato in anni successivi con un altro nome che però ora mi sfugge. Te lo ricordi Doc?

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    1. Dalla descrizione sembrerebbe Brivido, ma quel gioco si chiamava gia così nel 1978 ed era della MB

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    2. Sí , é quello. Secondo me è stato chiamato Brivido negli anni 80.

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    3. Io,classe '78 :i miei fratelli e sorelle lo ebbero in dono nell'anno della mia nascita già come Brivido. Poco dopo arrivò in dono anche il gioco di spazio 1999. Erano gli ultimi sgoccioli della nostra deportazione in Piemonte (se qualcuno conosce Tetti Francesi frazione di Rivalta,sa')

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    4. PdF mode on : il castello incantato era a cura della e.g. ed aveva una biglia
      Brivido era della MB ed aveva un teschio che ruzzolava.
      PdF mode off.

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  9. Da piccolo (o quasi piccolo)non lo filavo, ma ora mi sembra attraente. Dimmi orsu' , è davvero un bel gioco o la mia è semplice arteriosclerosi?

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  10. Preso con tutte le espansioni e le carte aggiuntive. Bellissimo, meglio dell'originale!

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  11. Mammamia, avessi i soldi questo subito.
    Gioco ancora al vecchio su base bimestrale, ma la scatola purtroppo non è mia. Però il mio amico mi ha promesso che in caso di sua prematura dipartita lo erediterò.

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  12. Ma che ficata, lo voglio! Aspetto anche il post su Kick-Ass, Doc. Da fan della serie sono molto curioso!

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  13. Mai avuto ma giocato diverse volte dagli amichetti all'epoca delle elementari / medie. Mi è sempre piaciuto l'elemento totalmente casuale e "fisico" delle biglie. Purtroppo non ho nessuno tra amici o parenti con cui giocare a giochi di società quindi bell'idea ma non sono interessato.

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  14. Ci ho giocato qualche volta da piccolo a casa di amici. L'ho chiesto spesso a Babbo Natale, ma non l'ho mai ottenuto, adesso non resta che aspettare un taglio di prezzo qua in Europa.
    Mi par di capire Doc, che tu non hai giocato alle espansioni, giusto?

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  15. Ciao a tutti, di solito leggo molto senza intervenire, ma stavolta non posso esimermi.
    Avevo letto di questo remake, e pensavo fosse ancora in alto mare.
    A casa ho ancora l'originale Isola di Fuoco (manca solo una biglia, ma considerando che sono passati 30 anni non mi lamento), inutile dire che i miegi figli la adorano, e si scatenano delle faide familiari non da poco quando all'ultimo secondo gli arriva addosso una palla di fuoco (spesso lanciata da me) vanificando le loro speranze di vittoria.
    Adesso che so che è disponibile anche la versione nuova, sinceramente credo che ci farò un pensierino.
    Doc, sicuramente lo sai , ma è in corso un remake anche di Heroquest, anche se c'è una annosa diatriba sui diritti, tanto che era nato per festeggiare i 25 anni dall'uscita, ma siamo arrivati ai 30.
    Brivido ce l'ho ancora, insieme a Dragon (il gioco degli investigatori a Pechino) e Heroquest.
    Tornando all'argomento principale, per questa nuova Isola di Fuoco si sa niente se verrà mai localizzata in italiano?

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    1. Piccola aggiunta, da una breve ricerca ho visto che il prezzo minore al momento è su amazon uk, viene 86 spedito.

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  16. Io ho riesumato la mia Isola di Fuoco da qualche mese e ci gioco con la mia bambina di 7 anni. Devo dire che è sempre molto divertente anche per lei.
    Brivido subito!!!!
    Saluti a tutta l'Antro-compagnia

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  17. Bellissimo Doc! Da accanito giocatore della vecchia edizione (consumata e andata perduta), ho comprato la versione italiana edita dalla Asmodee: 60 carte, ottimo investimento!
    Da giocare e rigiocare!

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