Le pubblicità fuorvianti di Topolino (Stagione VIII, parte V: settembre 1992)
Assomigli a tutti noi, sei furbo e birichìn, e perciò, noi gridiam, viva Topolin! Cioè, viva le pubblicità fuorvianti di Topolino, ché quelle i soldati del Vietnam di Kubrick non le conoscevano. Forse. Torna la rubrica che ti imbruschetta l'occhio, ti regala un sorriso e ti porta a chiedere perché. Spesso. Questa volta il viaggio ci trascina fino al 6 settembre del 1992, sulle pagine di Topolino 1919 (2300 lire). Che erano giusto i tempi di Why di Annie Lennox, appunto [...]
Che fossero i primi anni 90 lo si intuisce in effetti, pronti via, dalla pubblicità di questo Super Liquidator 50 brandito da un giovane wannabe T-800 che ha appena finito di rivedere in VHS per la sesta volta Terminator 2 - Il giorno del giudizio. "Nessuno è al sicuro da me". Se ti cacci quel lupetto verde bosco da soggettone è pure meglio. Sei più credibile, lo si dice per te.
"Quest'anno cambio vita. Mi compro la macchina". Solo che è una calcolatrice. Bellissima anche la precisione riguardo alla longevità della batteria: "consumi: solo una batteria al litio ogni tot anni".
Ogni tot anni.
Detto questo, minchia che nostalgia le pubblicità delle calcolatrici Sharp, e più in generale le calcolatrici Sharp e basta. Un modello base con la fascetta azzurra in alto, regalatoti a inizio anni 80 per qualcosa di buono che forse avevi fatto, mo' non ricordi, ancora funziona con le pile originali, che non erano al litio ma chiaramente al plutonio.
Ora. Siccome questa cosa dei giochi skifiltosi, orridi, trucidi si portava, GiG tira fuori i Pattumeros. Mostrilli che uscivano da piccole buste dell'immondizia da sciogliere in acqua. "I geni delle discariche", solo che al posto della lampada strofinona c'erano le buste di rifiuti solubili.
Provi a lanciarla oggi, una linea di giocattolini basata sul concetto della "spazzatura da gettare in acqua", e ti arrestano. Giustamente, eh.
E no, niente. Qui, per le scarpine di Snoopy, ti piaceva un casino la definizione "scarpe da combattimento". Te l'immagini i roundhouse kick e i calci volanti tra i banchi di seconda elementare. Teh, Barone Rosso, uattà!
I sempre fighissimi 5 Samurai. Qui il pupazzetto di Simo(ne), il padrone dei mari, ché se vuoi giocare in spiaggia col Super Santos s'incazza e te lo buca. Sulla destra, varie configurazioni laocoontiche che si potevano far assumere ai pupazzetti. Tra "le vere mosse dei samurai", a quanto sembra, c'erano un suplex, una powerbomb, il calcetto a tradimento e varie forme di intercourse omo anche questo è amore.
EuroDisney si chiamava ancora EuroDisney, appunto, e tra gli altri premi di questo concorso della colla c'erano anche l'Atari Lynx (lì sì che servivano le pile al plutonio) e ovviamente una mountain bike. I biliardini elettronici nella pubblicità non li hanno disegnati, perché evidentemente facevano caHare.
Dalla Bburago, i portachiavi dei macchinoni, bellissimi da esibire nei locali in cui si praticava la prostituzione...
...mentre il mai dimenticato Winner Algida ti raccontava questa storia sul baseball di cui sinceramente non ti fregava una mazza (appunto), al secondo rigo hai smesso di leggere.
"L'energia mordila fredda". Poi, se soffri di sensibilità dentale, cazzi tuoi.
Gioca come Gazza. Cioè ubriacati, pianta casini, fai un po' quello che ti pare finché non ti rispediscono nell'angleterra. Ma parlando di talenti inespressi nel calcio italiano,
in questa rubrica si ricorda il compleanno di Darko Pancev, detto (prima) il Cobra. Darko, che amava moltissimo le canzoni napoletane e Pavarotti, leggiamo. Peccato la gente lo ricordi soprattutto per i 3 (tre) gol segnati in tutto in campionato. È che nelle sintesi TV dell'epoca non facevano sentire come gli veniva bene la voce di Roberto Murolo, signora mia.
A ogni modo, sentiti auguri di buon onomastico agli Anastasio, Giuffredo, Regina, Grato, Nemorio e soprattutto Nemorino (Nemorino il submarinerino è un nome fantastico anche per un supereroe, tipo).
Ancora i Gig Tiger, qui non più nella fase truffarella "la sala giochi in tasca", ma con una serie di giochi su licenza da film e fumetti. Se ne parlava qui e qui.
Il solito, enorme effetto nostalgia provocato dai pupazzetti de Gli eroi del Wrestling GiG. Tanto più quando ad esser raffigurati sono atleti scomparsi troppo presto, come Mr. Perfect. Ché il buon Curt a insegnare agli angeli a fare quello che Dan Peterson chiamava "Suplex a Culla" c'è andato nel 2003, a 44 anni.
E qui meraviglia. Per dar conto di un torneo di scacchi a Vetriolo Terme (un posto in cui tutti sono dei critici ferocissimi), l'intera pagina è stata imbottita di uno spottone dei giochi MB, i premi del suddetto torneo. La fine strategia di una partita a California Games sul Nintendo, oh, buttala via.
Già ai tempi, con il Topo venivano regalate medagliette varie, anche se la scelta dei temi non era sempre felicissima, diremo. La medaglia per festeggiare il ritorno tra i banchi, il 1° giorno di scuola. Mavaffanbrodo, va'.
La mitica, di più, mitologica, di più, logica rubrica del grandissimo Francesco Salvi, Perry Naso. Sempre tanto amore per il talento inarrivabile del Salvi cantante.
"Come fare il Play-Babol". Praticamente la grande rivisitazione con le gomme dei palloni del Carlo Verdone che vuole andare nell'Europa dell'Est con le penne a sfera e le calze di nylon. Potevano pure strillare un "Un sacco Babol", a questo punto.
Il Super Mario giapponese dallo sguardo chiaramente malvagio, giovane (?) idraulico psicopatico, afferra al volo la stella Sanpellegrino, in qualità di testimonial di un concorsone che permetteva di vincere "1.000 Game Boy al mese". Una prece per le bibite scomparse come la One-O-One e la Spell, la gassosa fors'anche magica.
Non vedi però stranamente elencato, tra i poteri della Biribiro a dieci colori, quello del gigacrampo alla mano che poi ti senti morire. Ma magari eri te, boh.
A scuola di (e soprattutto da) ganassa con il cinquantino Malaguti. Il Grizzly, con "la sua linea aggressiva" e "il rombo prepotente". Poi dovevi solo avere una faccia un po' più da bullo, e non da rEgazzino di buona famiglia come il tizio in foto, certo.
"Per ragazzi da 6 a 12 anni". Ad avercelo a sei anni, giù in cortile, ti avrebbero acclamato tipo Imperatore del quartiere. Minimo.
La VHS di Bambi. "Presto in famiglia ci sarà un cucciolo in più". Un ORFANO in più. Il trauma, ancora oggi. Maledetti bastardi.
GLI ALTRI POST DELLE PUBBLICITÀ FUORVIANTI
Dall'alto (o dal basso decidete voi) dei miei circa 46 anni trattabili,permettetemi una considerazione: gli anni 90 e sopratutto i giocattoli degli anni 90 erano degni della corazzata di fantozziana memoria. Ma la GiG come era potuta cadere da diaclone il grande ai pattumeros? E per favore non venitemi a dire che era la moda perché non ci credo neanche se mi fate vedere le statistiche dell'epoca che gli eroi della monnezza abbiano venduto quanto i micronauti o i transformers.
RispondiEliminaI pattumeros nascono da una lunga serie di pupazzetti piccoli collezionabili iniziata con gli Exsogini e le loro serie successive e proseguita poi con i Monster ecc...
EliminaErano giocattoli dal costo molto contenuto che spingevano ad acquisti estemporanei come succede oggi per tutta la paccotiglia che trovi in edicola e di cui mia Figlia va matta (che tanto a buon mercato non è).
A livello commerciale, e non solo, non avevano nulla a che vedere con i micronauti o i transformers che erano giochi da un costo nettamente superiore e non nascevano certo per degli acquisti casuali.
Si ,OK ,erano giocattolini. Ma prima,allargando anche ad altri produttori, c'era stata la linea dello scienziato pazzo, e poi food fighters ed altre ributtanti amenità che non erano certo a buon mercato. Certo non pretendevo che gig producesse solo robot all'infinito, ma sono pronto a scommettere che certe scelte hanno accelerato decisamente la crisi del settore.
EliminaIgnoro completamente i dati ma immagino che i pupazzetti abbiano una marginalità, sul singolo pezzo venduto, più alta rispetto a i giochi più grossi. Questo mi spinge a pensare che in termini relativi producano un maggior profitto e siano un prodotto migliore. Infatti ci sono delle aziende che in questo momento campano solo su quel tipo di prodotto. Poi specificatamente sui pattumeros non ho idea.
EliminaNon volendo fare il saputello ma ricorrendo semplicemente allo schema delle cinque forze di Porter, prima lezione di economia aziendale, a contribuire alla crisi del giocattoli sono stati in larga parte i "prodotti sostitutivi", che in questo caso sono i videogiochi.
Ad avere tempo una bella disamina economica del settore sarebbe interessante, almeno per me.
Scusate se mi intrometto, ma probabilmente fareste meglio a contestualizzare di più il nocciolo della questione. Mi spiego. Giocattoli e giochi vari, anche i videogames, sono sempre stati, commercialmente parlando prodotti ad alto rischio (proprio qualche post fa si accennava al sostanziale fiasco degli starcom in patria). Rischio che è stato ben accettato dai produttori giapponesi prima, sull'onda della crescita economica anni 70/80 del loro paese,poi da quelli statunitensi che avevano dato credito all'edonismo reganiano ( che in effetti non li ha salvato da un andamento decisamente altalenante che ha portato al fallimento già allora nomi storici del giocattolo stelle e strisce come Marx o Meglio ed alla crisi delle prime consolle videoludiche che spesso il doc ci rammenta). l'Europa fu "investita" da questo furore che comunque permise anche lo sviluppo di prodotti autoctoni gia esistenti (Lego e Playmobil su tutti, ma anche le nostrane Edison giocattoli o la Bburago).
EliminaMa già intorno al 1989 tutto questo era finito e la parola d'ordine ,per mantenere ritmi di vendita decente, divenne l'intergenerazionalita'. Ricordo benissimo che in una intervista a Patrizio Roversi i portavoce della Nintendo, pochi anni dopo, dichiararono candidamente di aver lanciato i giochi ed il merchandising Pokémon senza alcuna indagine di mercato ,ma fidandosi del loro essere "combat-kawai",insomma qualcosa che avrebbe venduto bene almeno dall'asilo fino alle scuole medie. Penso quindi che i giocattoli anni 90 soffrissero proprio di una certa voluta indeterminatezza ( almeno rispetto a quelli che li avevano preceduti) , proprio nel tentativo di vendere a più ampio spettro. Oggi ovviamente nessuno si accolla i rischi neanche per prodotti che potrebbero avere vasto mercato, allora i produttori erano troppo lanciato dal decennio precedente per stoppare senza traumi.
Mego ,non meglio
EliminaIl discorso iniziale nasceva dal fatto che i pattumeros fossero un prodotto banale, meno curato e sicuramente più brutto di giochi come i diaclone e i transformers. Da questo prendeva le mosse il ragionamento che il declino del giocattolo derivasse anche da quello.
EliminaPer mio conto:
1) I due prodotti non sono confrontabili perché hanno target molto diversi;
2) Non credo che possa essere ascrivibile a quello la crisi del settore.
3) Come concausa della crisi del settore dei giocattoli vedo molto probabile la crescente presenza dei videogiochi che sono andati ad occupare una parte del mercato dei giocattoli.
Collegandomi alla tua disamina è chiaro che il settore del giocattolo è un settore ad alto rischio, specialmente se si lancia una linea di giocattoli da zero. L'investimento è alto e se la merce rimane sugli scaffali sei fottutto. La volatilità nelle vendite e la contrazione generale del mercato hanno ucciso un sacco di attori del settore, sicuramente.
Il discorso di allargare la platea dei possibili acquirenti è incarnato benissimo dalla Lego.
C'è da dire che i giocattoli di Takara (Diaclone, Micronauti, Transformers G1...) furono storia a parte per design e qualità. E credo proprio nemmeno quelli fossero stati distribuiti in Italia perché c'era gente del calibro di Shoji Kawamori, o simili discorsi puristi o raffinati, ma semplicemente perché... erano capitati e vendevano. Se vendevano anche i Pattumeros, un distributore non aveva bisogno di altro.
EliminaLe ricordo tutte. Periodo dell'unico anno di abbonamento fatto al topo. Nostalgia Canalis
RispondiEliminaLa mitica maglietta di Salvi: "Scusate le spalle - Scusate la faccia" ! Forse è da lì che mi è nata la passione per le t-shirt ironiche/iconiche che porto ancora oggi. Insieme a quelle che storpiavano i loghi famosi adattandone il testo e il senso, che forse erano più o meno dello stesso periodo o di poco successive.
RispondiEliminaShin, penso fosse perché da un lato la Takara e Popy/Bandai le licenze le facevano pagare come il fuoco, e nei Ruggenti Novanta i robottoni erano perlopiù spariti dalle televisioni mainstream, con qualche sacca di resistenza nelle private più piccole.
RispondiEliminaSi voleva anche abbassare il target, e credo si puntasse molto al modello figurina/bustina/pack: economico da confezionare, facilmente distribuibile (anche in edicola e tabaccheria), e con lo stesso richiamo del classico pacchetto di figurine o, per i più aggiornati, delle carte di Magic o del set di Pokémon.
Mamma mia, a pensarci sono passati secoli...
RispondiEliminaSi ok ma il SERVZIO (sic) su come fabbricare un sacco di soldi pubblicizzato sulla pagina della medaglietta della zecca italiana non l'hai mica pubblicato, vuoi tenerteli tutti per te!!111!1!1
RispondiEliminaInfatti, il Doc è Kasta e nasconde le informazioni! SVEGLIAAAA!!1!!11!!!
EliminaEsattamundo. È per questo che vi scrivo da un attico di NYC.
Elimina(La C sta per Cosenza.)
Hai comprato il famoso attico di Saviano a NYC, di la verità!
EliminaLa calcolatrice della pubblicità era la mia calcolatrice delle superiori e dell'università.
RispondiEliminaQuella pubblicità del liquidator me la ricordavo molto bene e la trovo a tutt'oggi molto azzeccata. Quel liquidator è stato il primo di una lunga serie in cui hanno poi svaccato sfornando modelli sempre più grossi ed elaborati. Va detto che non dovevi assolutamente portarli in spiaggia perché la sabbia rovinava la pompa e addio liquidator.
I pupazzi dei 5 Samurai non mi hanno mai convinto, erano molto sgraziati rispetto ai quelli dei Cavalieri dello Zodiaco. Altra cosa che non capivo era il perché di fargli fare tutte quelle mosse lacointiche che nel cartone non c'erano.
...azz, già all'università ero... come passa il tempo.... mi arrivano a tradimento quei portachiavi finissimi.... non li apprezzai per nulla... non c'era la Lancia Stratos e nemmeno la Dedra 1.8 i.e. di mio padre...
RispondiEliminae il Winner Algida (già "Master").... il Mars/Lion/Snickers per l'estate....
I PATTUMEROS! che roba meravigliosamente meravigliosa.
RispondiEliminaUrge ricerca di quali mi ricordo di aver avuto (ben pochissimi, chiaramente).
Sorvolo le bruschette per i 5 samurai e in particolare per il loro pupazzame: come per i cavalieri dello zodiaco, mai e dico mai posseduto uno
e comunque aspetto con ansia qualcosa sui KOMBATTINI e sulla bolla di plastica all'uranio che si portavano appresso a mò di cacca di arale rimasta attaccata
EliminaLeggendo al lavoro, faccio sempre una fatica bestiale a non ridere/piangere fragorosamente.
RispondiEliminaMi prenderà presto un embolo grosso come la Biribiro, la penna superfluida e superdotata.
I pattumeros me li ricordavo con un nome diverso, ma farò confusione con altro... una versione con i dinosauri? Può essere che ci fosse qualcosa del genere? Invece Perry Naso... quanti ricordi...
RispondiEliminaFinalmente le mie pubblicità (classe '85)!
RispondiEliminaE comunque il Grizzly io a 7-8 anni lo ebbi. Lo usavo solo intorno a casa (stavo in campagna, spazio ce n'era).
I Pattumeros erano parecchio pezzenti, ma sempre meglio delle Sea Mokeys.
EliminaSulle prime due mi è subito scattato il bruschettone, che il primo SuperLiquidator ce l'avevo, ed i 15 metri erano forse anche sottostimati..caricato al massimo era pUtentissimo!
RispondiEliminaE la seconda...posso solo dire che la mia Sharp funziona ancora.
anche la mia. La Sharp è la Mivar delle calcolatrici.
EliminaDei "Pattumeros" avevo scordato il nome, ma quella pubblicità la ricordo eccome! Difficile capire oggi come facesse quella roba ad avere così tanta presa sui guaglioni dell'epoca, eppure era così. Ed io li volevo fortissimamente.
RispondiEliminaDevo dire che a mio avviso i giocattoli "schifosi" (che in realtà sono più vecchi di quel che sembra,lo Slime gira negli u.s.a. almeno dagli anni 70) ,avevano più presa sui liceali che non sui bambini.
EliminaLa Spell, la gassosa che ammalia.
RispondiEliminaE se la offrivi a qualcuno, potevi dire al barista/titolare del generi alimentari: "Put a Spell on me".
Eliminala Spell la faceva Amelia (che di cognome fa de' Spell). era tutta pubblicità in famiglia ;)
Elimina@Andrea87: dici che è per quello che il Doc ha scritto che era magica (nome originale di Amelia) e che io ho scritto "la gassosa che ammalia"?
EliminaBella quella pubblicità della Sanpellegrino. Ti scoccia se ti frego l'immagine e la segnalo a Supper Mario Broth? (È un sito/Twitter che raccoglie curiosità e vecchie pubblicità su Mario).
RispondiEliminaSe linkano la fonte quando la riutilizzano non c'è problema.
EliminaDoc, tra winner e One-o- One ,dovresti proprio ritirare fuori un listone dei delitti gastrointestinali che più ci mancano.
RispondiEliminaÈ un argomento affrontato già in passato, soprattutto per i gelati.
EliminaMa mai dire mais.
Beh grandissima serie di perle, avevo il portachiavi della F-40, l'ho avuto fino alla fine dell'università credo, poi si è rotto l'alettone ed è rimasta una sgradevole "bava" che ti segava le dita se non stavi attento. Avevo anche i cinque samurai, pupazzosi ma bellissimi, almeno ci potevi giocare, non come i CdZ che i pezzi di armatura si staccavano solo a guardarli :D Gig Tiger, presente, ricordo che impazzavano sulla spiaggia al mare tra noi rEgazzini, io avevo Space Harrier che penso fosse meno becero di tanti altri, tutto sommato divertente. Ultimo, ma non meno importante, ecco da dove viene "facci caso perry naso", quelle cose che ti ricordi e non hai più idea da dove vengano!
RispondiEliminanooooooooooo mitico Perry Naso!!!
RispondiEliminaora vorrei sapere come va a finire la storia!!!
Io ho ancora la Sharp comprata nel 1988 e non riesco a capire come sia possibile che le batterie funzionino ancora!
RispondiEliminaWow!!! Semplicemente WOW! Cosa ti tira fuori il Doc! Alcune di queste cose le ricordo come se fosse ieri, altre me le ero dimenticate in qualche cassetto della memoria... I Pattumeros/Fetors che ho pregato tanto i miei di comprarmeli e loro non ci hanno mai sentito da quel orecchio (a ragione, direi, a distanza di anni)... Il pupazzame WWF (dove sei, mio Ultimate Warrior?)... La Grizzly, che ce l'aveva un ragazzo del mio cortile (più che imperatore, era trattato tipo tiranno: in faccia gli sorridevi e alle spalle ti saliva l'invidia NERA)... La One-O-One e le stecche di Big Babol... Scusate, vado a togliere la bruschetta...
RispondiEliminaUuuuuh che ricordi assurdi!!! Io con il concorso dell'aranciata ero riuscito a vincere il game boy, una delle più grosse botte di collo della mia vita!!!
RispondiEliminaI Pattumeros.
RispondiEliminaEvocano in me un certo disagio, legato al periodo strano della vita di ognuno: l'inizio dell'adolescenza.
Questo numero del Topo è del '92, quindi il periodo è quello, avevo 12 anni e ancora mi interessavano vagamente i giocattoli: mi feci regalare un paio di bustine da mia mamma, ricordo di essere rimasto a fissare quei cosi di plastica orrendi per dei minuti, mentre una sgradevole sensazione si impadroniva di me lentamente. Non mi piacciono manco per la uallera. E a dire il vero non mi piace più nessuno dei giocattoli che ho in camera. Che mi sta succedendo? A cosa mi interesserò d'ora in poi, sono forse malato?...
Non ero malato: stavo crescendo. All'improvviso ho cominciato ad interessarmi di musica, fumetti "per adulti" (Nathan Never eh, mica robe zozze) e, più avanti, quella cosa la cui iniziale campeggia sulla cintura di Capitan Futuro.
Poi per fortuna è passato: ho riaperto la mia scatola di Heroquest e sbavo dietro ogni Lego o robottone come è giusto che sia e come ogni persona norm... ehr.
La calcolatrice Sharp (proprio quella lì, con la fascetta rossa) l'ho usata fino all'università, poi sono passato ad una più professionale, che faceva grafici che non ho mai usato ma aveva una custodia a scatto perfetta per nascondere i bigliettini durante gli scritti :D
Per i 5 samurai vale un po' il discorso dei Pattumeros, ma in misura molto minore per il semplice fatto che i Samurai erano fighi, i Pattumeros facevano schifo al *****. Però i Cavalieri dello Zodiaco nun se battono, con le loro armature che si staccavano però in vera tolla, mica la plastica di 'sti qui.
Perry Naso santo subito. Punto.
Effettivamente gli anni 90 delle pubblicità fuorvianti hanno un sapore molto più edonista , ma la bruschetta dello Snoopy alla ricerca del Batone Rosso ( con scarpe o senza ) non si discute
RispondiEliminaIl Winner, ecco cos'era! Che serendipitá, ieri ho passato ore a pensare a che gelato fosse quello che nell'estate del '92 mi causó una congestione (si chiamavano ancora cosí ) facendomi rimettere pasta al tonno e lo stesso Winner a casa del mio amichetto Paul, diventato poi mio fidanzato 15 anni dopo. Non per merito di quell'evento, suppongo. Al ricordo sento un appropriatissimo groppo allo stomaco!
RispondiEliminaHo ricordato l'esistenza della One o One e cercando su wiki ho trovato:"Al giorno d'oggi è possibile trovare questa bibita soltanto in alcuni negozi della Puglia, negli Ipercoop della Calabria, di Pontecagnano e Avellino, nella mensa dell'acciaieria Arvedi (CR), presso "La Cantinetta di Ponte" a Ponte San Pietro (BG)". DOC hai il dovere morale di andare a controllare all'Iper più vicino (e se non la trovi anche a quello un po' più lontano...)
RispondiEliminaFatto, provata e "recensita" qualche anno fa:
Eliminahttps://docmanhattan.blogspot.com/2014/01/la-bibita-perduta-junk-foood-junkie-4.html
;)
grande DOC talmente avanti che risponde nel 2014 alle richieste del 2020! cmq a breve dovrai tirar fuori la rubrica che ripercorre le rubriche dell'antro di oltre 10 anni fa....
EliminaMi sono commosso alla figura del Winner...
RispondiEliminaDella Biribiro ho ancora il profumo nel naso e le dita anchilosate solo al ricordo di averla usata.
Il Grizzly, maledetto. Ancora lo sogno
sulla pubblicità della medaglia coniata per festeggiare il ritorno a scuola ( da me atteso a quei tempi con la gioia con cui avrei atteso un epidemia di colera) si parla di un servizio su " come fabbricare un sacco di soldi" qualcuno ha la scansione? ( chiedo per un amico)
RispondiEliminaIl Grizzly Malaguti penso fosse destinato a figli di magnati dell'industria con pista da cross privata, o in alternativa a figli di boss mafiosi di vario calibro e ras di quartiere.
Per quanto apprezzi sempre questa rubrica, nessuna delle pubblicità menzionate mi provoca il sano momento nostalgia con annessa bruschetta nell'occhio. C'è da dire che ero in quell'età intermedia di passaggio tra giovinezza e adolescenza e Topolino non costituiva più quell'attesa settimanale spasmodica rispetto a qualche anno prima. Anche i Lego che qui non sono presenti stavano entrando in un periodo di stanca che si sarebbe risolto solo a fine anni '90. 👋
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