La molto poco fantastica storia dei cartoni dei Fantastici Quattro
Riprendiamo il nostro lungo discorso sull'animazione USA anni 90 (rubrica che ora ha anche un nome più o meno ufficiale, Stay Tooned) tornando - dopo Superman - nel campo da gioco dei personaggi Marvel. Con la lunga e sfortunata avventura dei Fantastici Quattro in TV [...]
Se la sfiga e l'amore per il brutto hanno abbracciato con entusiasmo le avventure dei Fantastici Quattro al cinema, al Quartetto non è andata molto meglio con le sue trasposizioni animate.
Partiamo da lontanissimo. Da cinquantadue anni fa, dal cartone del 1967, il primo Fantastic Four, con il character design di Alex Toth, il papà tra le altre cose degli Erculoidi e di Space Ghost. Andato in onda da noi come I Fantastici Quattro, nel pieno del boom dei fumetti Marvel della Corno. Prima nel contenitore Gli eroi di cartone, condotto da Lucio Dalla (1972), poi nelle mitiche, mitologiche Gulp! e SuperGulp!
Per quanto possa sembrare oggi incredibile, erano solo 20 episodi. Venti. Spalmati dalla ABC nel corso di un anno, tra il '67 e il '68, in un tripudio di repliche. La cosa divertente è che, trattandosi di un cartone di Hanna-Barbera, ed essendo oggi tutta la library HB in mano a Warner, i diritti di questa storica serie animata Marvel non ce li ha la Disney, ma l'azienda madre della DC.
Sempre per una questione di diritti, il Principe Namor era il grande assente in una parata di villain storici dei Fantastici Quattro, da Destino a Diablo, all'Uomo Talpa, a Klaw, a Galactus, ovviamente accompagnato da Silver Surfer. Namor era infatti in mano alla Grantray-Lawrence Animation per la sua The Marvel Super Heroes, la serie del '66 ad animazione limitata con i segmenti a rotazione di Capitan America, Iron Man, Hulk, Thor e The Sub-Mariner, appunto.
La stessa Grantray-Lawrence artefice di quella fabbrica di meme che era la serie di Spider-Man del '67. Al posto del principe di Atlantide e del suo rapporto di amore e amore con Susan Storm, c'era un generico da farmacia chiamato Principe Triton.
Facciamo un salto in avanti di dieci anni tondi, fino al settembre del '78, alla The Fantastic Four (aka The New Fantastic Four) di Marvel Comics Animation e DePatie–Freleng Enterprises. Il nome della seconda magari non vi dirà niente, ma è la compagnia che ha creato gli storici titoli di testa de La Pantera Rosa e l'effetto speciale delle spade laser di Star Wars. Oggi, tanto per non sbagliare, è in mano a Disney.
Ma la serie del '78 avrà avuto ben altro successo, vi direte. Il che è vero, ma solo se per successo intendete solo 13 puntate e tre mesi di programmazione sulla NBC prima di sparire tra le nebbie dell'effetto neve di uno schermo a tubo catodico non sintonizzato.
Tutti la ricordano oggi per l'assenza della Torcia Umana, rimpiazzato dal robottino H.E.R.B.I.E. - così chiamato non già come acronimo di Humanoid Experimental Robot B-type Integrated Electronics, ma in quanto simpatico come l'herpes zoster - per un'altra faccenda di diritti. La premura per i bambini che potevano darsi fuoco davanti al televisore è una leggenda webmetropolitana.
La molto più prosaica realtà è che nel '77 la Marvel aveva mollato a Universal i diritti per sfruttare in TV tutta una serie di suoi personaggi. Ne erano venuti fuori l'Hulk con Bill Bixby e Lou Ferrigno, e i film-TV / piloti di serie mai andate in porto su Capitan America e Dottor Strange. Anche se non se n'era mai fatto nulla, la Torcia Umana era tra i personaggi presi a nolo da Universal, che non voleva si creasse confusione con la serie animata e non diede perciò alla NBC la facoltà di usare Johnny nel cartone.
A creare H.E.R.B.I.E., il robottino tutto matto, erano stati in ogni caso i due genitori dei Fantastici Quattro, Stan Lee e Jack Kirby, visto che a Dave Cockrum - il primo a cui si era rivolto il Sorridente Stan - proprio non voleva saperne.
In Italia, The Fantastic Four sbarca sulle reti locali nell'81, insieme alla storica sigla mixone sui Super-Eroi Marvel di Shuki Levy. Quella da superfomento che includeva anche la Donna Ragno che sapeva castigare, Iron Man che era grande, il Principe Blu (sempre Namor, sotto mentite spoglie) e, infine, Reed, Susie e Ben insieme col Robot, che dallo spazio ci hanno portato amore e libertà.
Grazie.
Il fatto che la successiva Fred and Barney Meet the Thing (da noi La Cosa, 1979) non c'entrasse nulla con i Fantastici Quattro non ce lo dice solo il fatto che nel titolo e nella sigla (e fortunatamente solo lì) Fred Flintstone e Barney Rubble facessero comunella con Ben Grimm, ma anche e soprattutto che quel ragazzino con l'anello magico, Benji, non avesse niente a che fare con il vero Ben.
"Pietra portentosa, divento la Cosa!", urlava per scatenare la sua trasformazione in roccioso super-eroe arancione adulto: praticamente uno Shazam/Lanterna Verde con l'aspetto della Cosa. Hanna-Barbera e Marvel Studios ne producono pure qui solo 13 episodi, accompagnati da una terrificante laugh track.
Il mondo era pronto sì per un altro The Thing, ma nell'Antartide dell'82. E anche quella è un'altra storia.
Scivoliamo così fino al 1994. Dopo tanti anni di buio, tutto sembra pronto per un ritorno in grande stile dei Fantastici Quattro sull'etere. Gli Insuperabili X-Men, del resto, fanno faville in TV già da due anni, e non vuoi che la prima squadra del Marvel Universe possa insegnare un po' di sacchiana umiltè a quei mutanti troppo colorati?
Come per la banda di Xavier, c'è un mondo intero di storie da cui pescare, basta affidare il tutto alle mani e alle teste giuste.
I primi 13 episodi, seguendo lo schema degli X-Men, includono diverse storie spalmate su più puntate, dalle origini dei F4 all'arrivo di Destino o Galactus. Le storie, scritte da Ron Friedman, il creatore tra le altre cose della prima serie animata dei G.I. Joe, cercano di incollarsi a quelle originali di Lee e Kirby, ma la comicità molesta aggiunta in modo coatto cozza con tutto il resto.
L'insopportabile padrona di casa del Baxter Building, l'occhialuta Lavinia Forbes (che Stan fa doppiare a sua moglie, l'adorata Joan) diventa il giustificato bersaglio delle ire dei fan, tanto quanto le terrificanti animazioni della taiwanese Wang Film Productions e della canado-filippina Kennedy Cartoons.
Su Fantastic Four #396 (gennaio '95), ai tempi in cui la squadra, dato per morto Reed Richards, è formato da Susan, la Cosa, Torcia, Namor e Scott Lang, le urla di Ant-Man richiamano un allarmato Ben. A precipitare Scott nel terrore, però, non era stato un attacco a sorpresa di Annihilus, ma una puntata del cartone. Tom DeFalco, autore della storia (disegnata da Paul Ryan), la tocca pianissimo.
"Verrete distrutti dagli ascolti!", scherza Scott. Ma per gli autori dello show non c'è nulla da scherzare. Occorre adottare delle contromisure, cambiare le carte in tavola, per i Fantastici Quattro e per Iron Man, chiudere la stalla prima che tutti i buoi siano fuggiti e nessuno voglia trasmettere più il loro pacchetto di eroi Marvel da un'ora che copre solo quaranta minuti. Prima che sia troppo tardi.
Altro spoiler: è troppo tardi.
Per la seconda stagione si punta dunque su un tono più serio. Ci si affida ad altri sceneggiatori e a un'altra compagnia per le animazioni (Philippine Animation Studio), si butta dentro una fetta più larga del Marvel Universe, da Daredevil a Ghost Rider, da Pantera Nera agli Inumani, e si presenta perfino Sue nei panni smandrappati di Malice. Tanto sono in syndication, non devono render conto a nessuno, se la protagonista femminile diventa una psicopatica in completo S/M.
Cambiano anche la sigla, i costumi (di un blu più scuro) e la casa del quartetto, trasferito dal Baxter Building al Four Freedoms Plaza. Il punto di riferimento non sono più gli esordi firmati da Lee e Kirby, ma la run di John Byrne e quanto è venuto dopo.
Tom Tataranowicz, che supervisiona ora la serie al posto di Friedman, immagina una terza stagione incentrata sulla gravidanza di Sue e con l'ingresso in squadra di She-Hulk e Medusa. Ma il team si sente abbandonato a se stesso dai produttori e realizza presto che non si andrà oltre.
Ed è un peccato, perché questa seconda stagione è infinitamente migliore della prima ed è guardabile, sostanzialmente e finalmente in linea, come tipo di storie e modo di raccontarle, con il cartoon degli X-Men. Tataranowicz e gli altri passeranno a lavorare su L'incredibile Hulk (The Incredible Hulk, 1996).
Ah, sì: il doppiatore di Johnny Storm, nella prima stagione, era il Brian Austin Green di Beverly Hills 90210.
La quarta e al momento ultima serie animata del Quartetto, Fantastici 4 - I più grandi eroi del mondo (Fantastic Four: World's Greatest Heroes) è un mix di animazione 2D e CGI. A co-produrla è la francese MoonScoop Group di Code Lyoko.
Cartoon Network ne manda in onda negli USA, nel settembre del 2006, solo una manciata dei 26 episodi prodotti. Un altro lotto lo butta fuori nel 2007, alla vigilia dell'uscita del film I Fantastici 4 e Silver Surfer, ma gli ultimi nove vengono trasmessi solo due anni dopo, su un altro canale. A nessuno sembra importare.
Pur appoggiandosi sul parco personaggi del Marvel Universe, e gettando nella mischia - tra gli altri - Squirrel Girl, She-Hulk, Namor, gli Skrull, Hulk e il Dottor Destino, Fantastic Four: World's Greatest Heroes presenta storie originali, rielaborazioni di situazioni e trame classiche, ma non adattamenti diretti di albi a fumetti.
Un vecchio Marvel fan di passaggio, durante le repliche notturne su Boing a inizio decennio, metti te, non faceva a tempo a gioire per una resa finalmente prossima al decente della corporatura della Cosa, o per il suo scontro con Hulk, che a compensare in negativo ci pensavano leste le nuove tute e soprattutto l'orribile nuova armatura di Destino.
A patto di digerire le discutibili scelte di design, nate dalla voglia di ringiovanire l'intero pacchetto, tempie incanutite di Reed a parte, strizzando l'occhio agli anime, questa serie non è visivamente poi male. Sono le storie, perlopiù autoconclusive e imbottite da una chiacchiera inesauribile di Johnny, a renderne difficile la visione. Molto più dei pantaloni del pigiama della Cosa.
Essendo arrivata a quota 26 episodi, insieme al Fantastic Four del '94 è comunque la serie animata più lunga che Reed, Sue e gli altri abbiano mai avuto. Il che, sul successo televisivo del brand, la dice lunga quanto Mr. Fantastic che attraversa lo stretto di Messina restando con i piedi in Calabria.
Visto che il fronte cinematografico è ormai perduto, non esiste quindi nulla di veramente bello, su quello dell'animazione, per il fumetto capostipite del Marvel Universe? Per i Fantastici Quattro, a cui tanto dobbiamo per quel mondo di sogni e storie e avventure ed emozioni?
Oh, certo che esiste.
Nel 2000, il regista de Il Gigante di Ferro, un signore del Montana chiamato Brad Bird, incontra il suo vecchio amico John Lasseter e gli propone questa storia su una super-famiglia. Anzi, no: su una "normale" famiglia di supereroi. Bird dichiarerà di non essersi ispirato ad alcun fumetto in particolare, e di aver solo sentito parlare di quel finale di Watchmen lì, che la sua opera ricorda.
Eppure.
Un famiglia di super-eroi, che discute in continuazione e si unisce per sconfiggere il nemico. Uno dei membri si allunga, un altro diventa invisibile, un altro ancora prende fuoco. E il capofamiglia si chiama Mister Qualcosa. E alla fine non arriva Polly, ma l'Uomo Talpa. Tana per Brad dietro le dichiarazioni da mani avanti.
Hai rivisto Gli Incredibili proprio ieri, insieme a MiniManhattan. A lei è piaciuto tanto, a te - nonostante la CGI inizi a mostrare brutalmente i suoi anni qui e lì - è piaciuto tanto ancora una volta.
E anche la prima, nel 2004, hai pensato che fosse un film dei Fantastici Quattro semplicemente perfetto. Anche se avevano un piccolo Quicksilver in casa.
Prossima tappa del discorso: lo spazio. Stay Tooned.
LE ALTRE PUNTATE: BATMAN, GARGOYLES, DUNGEONS AND DRAGONS, X-MEN, SPIDER-MAN, SUPERMAN
Partiamo da lontanissimo. Da cinquantadue anni fa, dal cartone del 1967, il primo Fantastic Four, con il character design di Alex Toth, il papà tra le altre cose degli Erculoidi e di Space Ghost. Andato in onda da noi come I Fantastici Quattro, nel pieno del boom dei fumetti Marvel della Corno. Prima nel contenitore Gli eroi di cartone, condotto da Lucio Dalla (1972), poi nelle mitiche, mitologiche Gulp! e SuperGulp!
Per quanto possa sembrare oggi incredibile, erano solo 20 episodi. Venti. Spalmati dalla ABC nel corso di un anno, tra il '67 e il '68, in un tripudio di repliche. La cosa divertente è che, trattandosi di un cartone di Hanna-Barbera, ed essendo oggi tutta la library HB in mano a Warner, i diritti di questa storica serie animata Marvel non ce li ha la Disney, ma l'azienda madre della DC.
Sempre per una questione di diritti, il Principe Namor era il grande assente in una parata di villain storici dei Fantastici Quattro, da Destino a Diablo, all'Uomo Talpa, a Klaw, a Galactus, ovviamente accompagnato da Silver Surfer. Namor era infatti in mano alla Grantray-Lawrence Animation per la sua The Marvel Super Heroes, la serie del '66 ad animazione limitata con i segmenti a rotazione di Capitan America, Iron Man, Hulk, Thor e The Sub-Mariner, appunto.
La stessa Grantray-Lawrence artefice di quella fabbrica di meme che era la serie di Spider-Man del '67. Al posto del principe di Atlantide e del suo rapporto di amore e amore con Susan Storm, c'era un generico da farmacia chiamato Principe Triton.
Facciamo un salto in avanti di dieci anni tondi, fino al settembre del '78, alla The Fantastic Four (aka The New Fantastic Four) di Marvel Comics Animation e DePatie–Freleng Enterprises. Il nome della seconda magari non vi dirà niente, ma è la compagnia che ha creato gli storici titoli di testa de La Pantera Rosa e l'effetto speciale delle spade laser di Star Wars. Oggi, tanto per non sbagliare, è in mano a Disney.
Ma la serie del '78 avrà avuto ben altro successo, vi direte. Il che è vero, ma solo se per successo intendete solo 13 puntate e tre mesi di programmazione sulla NBC prima di sparire tra le nebbie dell'effetto neve di uno schermo a tubo catodico non sintonizzato.
Tutti la ricordano oggi per l'assenza della Torcia Umana, rimpiazzato dal robottino H.E.R.B.I.E. - così chiamato non già come acronimo di Humanoid Experimental Robot B-type Integrated Electronics, ma in quanto simpatico come l'herpes zoster - per un'altra faccenda di diritti. La premura per i bambini che potevano darsi fuoco davanti al televisore è una leggenda webmetropolitana.
La molto più prosaica realtà è che nel '77 la Marvel aveva mollato a Universal i diritti per sfruttare in TV tutta una serie di suoi personaggi. Ne erano venuti fuori l'Hulk con Bill Bixby e Lou Ferrigno, e i film-TV / piloti di serie mai andate in porto su Capitan America e Dottor Strange. Anche se non se n'era mai fatto nulla, la Torcia Umana era tra i personaggi presi a nolo da Universal, che non voleva si creasse confusione con la serie animata e non diede perciò alla NBC la facoltà di usare Johnny nel cartone.
A creare H.E.R.B.I.E., il robottino tutto matto, erano stati in ogni caso i due genitori dei Fantastici Quattro, Stan Lee e Jack Kirby, visto che a Dave Cockrum - il primo a cui si era rivolto il Sorridente Stan - proprio non voleva saperne.
In Italia, The Fantastic Four sbarca sulle reti locali nell'81, insieme alla storica sigla mixone sui Super-Eroi Marvel di Shuki Levy. Quella da superfomento che includeva anche la Donna Ragno che sapeva castigare, Iron Man che era grande, il Principe Blu (sempre Namor, sotto mentite spoglie) e, infine, Reed, Susie e Ben insieme col Robot, che dallo spazio ci hanno portato amore e libertà.
Grazie.
Il fatto che la successiva Fred and Barney Meet the Thing (da noi La Cosa, 1979) non c'entrasse nulla con i Fantastici Quattro non ce lo dice solo il fatto che nel titolo e nella sigla (e fortunatamente solo lì) Fred Flintstone e Barney Rubble facessero comunella con Ben Grimm, ma anche e soprattutto che quel ragazzino con l'anello magico, Benji, non avesse niente a che fare con il vero Ben.
"Pietra portentosa, divento la Cosa!", urlava per scatenare la sua trasformazione in roccioso super-eroe arancione adulto: praticamente uno Shazam/Lanterna Verde con l'aspetto della Cosa. Hanna-Barbera e Marvel Studios ne producono pure qui solo 13 episodi, accompagnati da una terrificante laugh track.
Il mondo era pronto sì per un altro The Thing, ma nell'Antartide dell'82. E anche quella è un'altra storia.
Come per la banda di Xavier, c'è un mondo intero di storie da cui pescare, basta affidare il tutto alle mani e alle teste giuste.
Spoiler: non è quello che accade.Fantastic Four fa parte del The Marvel Action Hour, un blocco che includeva una puntata di Iron Man e una dei Fantastici Quattro. E siccome così si arrivava al massimo a quaranta minuti, c'erano entrati di straforo pure i Biker Mice da Marte. Un pacchetto da trasmettere in syndication, confezionato da Genesis Entertainment idolatrando il dio pagano chiamato risparmio.
I primi 13 episodi, seguendo lo schema degli X-Men, includono diverse storie spalmate su più puntate, dalle origini dei F4 all'arrivo di Destino o Galactus. Le storie, scritte da Ron Friedman, il creatore tra le altre cose della prima serie animata dei G.I. Joe, cercano di incollarsi a quelle originali di Lee e Kirby, ma la comicità molesta aggiunta in modo coatto cozza con tutto il resto.
L'insopportabile padrona di casa del Baxter Building, l'occhialuta Lavinia Forbes (che Stan fa doppiare a sua moglie, l'adorata Joan) diventa il giustificato bersaglio delle ire dei fan, tanto quanto le terrificanti animazioni della taiwanese Wang Film Productions e della canado-filippina Kennedy Cartoons.
Si arriva al punto che il cartoon dei Fantastici Quattro viene preso per il culo sul fumetto dei Fantastici Quattro. Letteralmente.
Su Fantastic Four #396 (gennaio '95), ai tempi in cui la squadra, dato per morto Reed Richards, è formato da Susan, la Cosa, Torcia, Namor e Scott Lang, le urla di Ant-Man richiamano un allarmato Ben. A precipitare Scott nel terrore, però, non era stato un attacco a sorpresa di Annihilus, ma una puntata del cartone. Tom DeFalco, autore della storia (disegnata da Paul Ryan), la tocca pianissimo.
"Verrete distrutti dagli ascolti!", scherza Scott. Ma per gli autori dello show non c'è nulla da scherzare. Occorre adottare delle contromisure, cambiare le carte in tavola, per i Fantastici Quattro e per Iron Man, chiudere la stalla prima che tutti i buoi siano fuggiti e nessuno voglia trasmettere più il loro pacchetto di eroi Marvel da un'ora che copre solo quaranta minuti. Prima che sia troppo tardi.
Altro spoiler: è troppo tardi.
Per la seconda stagione si punta dunque su un tono più serio. Ci si affida ad altri sceneggiatori e a un'altra compagnia per le animazioni (Philippine Animation Studio), si butta dentro una fetta più larga del Marvel Universe, da Daredevil a Ghost Rider, da Pantera Nera agli Inumani, e si presenta perfino Sue nei panni smandrappati di Malice. Tanto sono in syndication, non devono render conto a nessuno, se la protagonista femminile diventa una psicopatica in completo S/M.
Cambiano anche la sigla, i costumi (di un blu più scuro) e la casa del quartetto, trasferito dal Baxter Building al Four Freedoms Plaza. Il punto di riferimento non sono più gli esordi firmati da Lee e Kirby, ma la run di John Byrne e quanto è venuto dopo.
Tom Tataranowicz, che supervisiona ora la serie al posto di Friedman, immagina una terza stagione incentrata sulla gravidanza di Sue e con l'ingresso in squadra di She-Hulk e Medusa. Ma il team si sente abbandonato a se stesso dai produttori e realizza presto che non si andrà oltre.
Ed è un peccato, perché questa seconda stagione è infinitamente migliore della prima ed è guardabile, sostanzialmente e finalmente in linea, come tipo di storie e modo di raccontarle, con il cartoon degli X-Men. Tataranowicz e gli altri passeranno a lavorare su L'incredibile Hulk (The Incredible Hulk, 1996).
Ah, sì: il doppiatore di Johnny Storm, nella prima stagione, era il Brian Austin Green di Beverly Hills 90210.
La quarta e al momento ultima serie animata del Quartetto, Fantastici 4 - I più grandi eroi del mondo (Fantastic Four: World's Greatest Heroes) è un mix di animazione 2D e CGI. A co-produrla è la francese MoonScoop Group di Code Lyoko.
Cartoon Network ne manda in onda negli USA, nel settembre del 2006, solo una manciata dei 26 episodi prodotti. Un altro lotto lo butta fuori nel 2007, alla vigilia dell'uscita del film I Fantastici 4 e Silver Surfer, ma gli ultimi nove vengono trasmessi solo due anni dopo, su un altro canale. A nessuno sembra importare.
Pur appoggiandosi sul parco personaggi del Marvel Universe, e gettando nella mischia - tra gli altri - Squirrel Girl, She-Hulk, Namor, gli Skrull, Hulk e il Dottor Destino, Fantastic Four: World's Greatest Heroes presenta storie originali, rielaborazioni di situazioni e trame classiche, ma non adattamenti diretti di albi a fumetti.
Un vecchio Marvel fan di passaggio, durante le repliche notturne su Boing a inizio decennio, metti te, non faceva a tempo a gioire per una resa finalmente prossima al decente della corporatura della Cosa, o per il suo scontro con Hulk, che a compensare in negativo ci pensavano leste le nuove tute e soprattutto l'orribile nuova armatura di Destino.
A patto di digerire le discutibili scelte di design, nate dalla voglia di ringiovanire l'intero pacchetto, tempie incanutite di Reed a parte, strizzando l'occhio agli anime, questa serie non è visivamente poi male. Sono le storie, perlopiù autoconclusive e imbottite da una chiacchiera inesauribile di Johnny, a renderne difficile la visione. Molto più dei pantaloni del pigiama della Cosa.
Essendo arrivata a quota 26 episodi, insieme al Fantastic Four del '94 è comunque la serie animata più lunga che Reed, Sue e gli altri abbiano mai avuto. Il che, sul successo televisivo del brand, la dice lunga quanto Mr. Fantastic che attraversa lo stretto di Messina restando con i piedi in Calabria.
Visto che il fronte cinematografico è ormai perduto, non esiste quindi nulla di veramente bello, su quello dell'animazione, per il fumetto capostipite del Marvel Universe? Per i Fantastici Quattro, a cui tanto dobbiamo per quel mondo di sogni e storie e avventure ed emozioni?
Oh, certo che esiste.
Nel 2000, il regista de Il Gigante di Ferro, un signore del Montana chiamato Brad Bird, incontra il suo vecchio amico John Lasseter e gli propone questa storia su una super-famiglia. Anzi, no: su una "normale" famiglia di supereroi. Bird dichiarerà di non essersi ispirato ad alcun fumetto in particolare, e di aver solo sentito parlare di quel finale di Watchmen lì, che la sua opera ricorda.
Eppure.
Un famiglia di super-eroi, che discute in continuazione e si unisce per sconfiggere il nemico. Uno dei membri si allunga, un altro diventa invisibile, un altro ancora prende fuoco. E il capofamiglia si chiama Mister Qualcosa. E alla fine non arriva Polly, ma l'Uomo Talpa. Tana per Brad dietro le dichiarazioni da mani avanti.
Hai rivisto Gli Incredibili proprio ieri, insieme a MiniManhattan. A lei è piaciuto tanto, a te - nonostante la CGI inizi a mostrare brutalmente i suoi anni qui e lì - è piaciuto tanto ancora una volta.
E anche la prima, nel 2004, hai pensato che fosse un film dei Fantastici Quattro semplicemente perfetto. Anche se avevano un piccolo Quicksilver in casa.
Prossima tappa del discorso: lo spazio. Stay Tooned.
LE ALTRE PUNTATE: BATMAN, GARGOYLES, DUNGEONS AND DRAGONS, X-MEN, SPIDER-MAN, SUPERMAN
ti dirò a me la serie gianfransuà era anche piaciuta ,peccato che da allora regni il silenzio .E no gli incredibili non sono pesantemente influenzati dai fab four, è solo casualità
RispondiEliminaProssima fermata tavoletta d'argento(?)
RispondiEliminaPiccolo refuso, è: "pietra portentosa, divento la Cosa". ;)
RispondiEliminaPer il resto c'è da dire che proprio non riescono ad azzeccarla la super famiglia per antonomasia (ok, esclusi i film di Bird) in animazione o film.... chissà se ora la Marvel Movie finalmente riuscirà a darci una versione (soprattutto di Destino) che sia davvero soddisfacente.
Cheers
Avevo già corretto, aggiorna la schermata ;)
EliminaIo ormai spero solo che li buttino dentro al MCU fischiettando e rinunciando a un altro film di origini.
RispondiEliminaChe ci vuole? Li fai sbucare dal nulla durante Iron-Man 4 "Bella vez, vi eravate dimenticati di noi perché siamo rimasti per sbaglio nella Zona negativa dagli anni '60 e lì il tempo scorre più lento..."
Perché sbaglio o i FF sono tornati alla Marvel/Disney dopo che gli assistenti sociali hanno dimostrato che la Fox li maltrattava?
Per me i tempi sono maturi per un film animato sugli F4 in stile Spiderverse. La serie anni '90 mi ha fatto conoscere i personaggi e un po' ci ero affezzionato, è inutile negarlo.
RispondiEliminaComunque della serie classica credo che la puntata su Magneto sia una delle più esilaranti di sempre, da lui che si presenta al distributore di benzina con la magnetomobile (Dio santo) per bullarsi con il benzinaio del fatto che lui non ha bisogno di benzina (perché lui è Magneto!!!!!!), alla sua sconfitta grazie ha una temibile pistola in legno costruita da Reed.
Sono riusciti a cannargli perfino i colori del costume.
EliminaC'era chiaramente del dolo.
Una delle cose più belle brutte mai pensate dall'animazioneXD Altro che Adrian. Gli F4 sono un materiale difficile su cui lavorare, ma Brad Bird è riuscito a creare un ottimo feeling anni 50 con Incredibili. Probabilmente un film animato su questa falsa riga sarebbe l'ideale, ignorando gli universi condivisi.
EliminaMa in tutto questo i risultati dello scozzo di sabato?
RispondiElimina(Scusate l'OT )
Pochi ricordi e anche confusi (per fortuna, direi)! Però ricordo molto bene La Cosa e il suo mantra. Certo che sono riusciti a creare abbastanza confusione...
RispondiElimina"Pietra portentosa, divento la Cosa".
RispondiEliminaScusa ma non potevo fartela passare liscia.
Vedi sopra: il refuso è stato corretto oltre due ore fa.
EliminaNon è questione di passarla liscia, è che stavi leggendo la versione vecchia :D
Grazie per la segnalazione, comunque.
Ci vorrebbe un Buddy Movie della Cosa e dellHulk attuale. Io prenoterei i pop corn Sin da subito
RispondiEliminaNel multiverso esiste una realtà dove al posto di Ragnarok c'è il film che sogni tu e al posto dei Guardiani della Galassia ci sono i FQ. Purtroppo noi non ci viviamo.
Elimina(Nulla contro i film dei GotG, eh? Però...)
...E anzi, ora che ci penso, Bradley Cooper sarebbe stato un ottimo Ben Grimm.
EliminaL'ultima serie effettivamente non era poi male per il resto ricordi molto sbiaditi. Ricordo una puntata dove Reed che si scambia di corpo con Doom.
RispondiEliminaAdesso arriverà la serie del primo super gruppo dei fumetti, la Doom Patrol, che ispirò la nascita dei Fantastici 4 senza godere della stessa popolarità. Ricordo anche il post che raccontava delle influenze DC sui personaggi Marvel e come questi alla fine siano spesso più famosi.
Parlando di Disney tutte le volte che c'è un plagio o almeno una chiara ispirazione a qualcosa di esterno al pantheon dei personaggi Disney negano dicendo di non conoscere l'opera di riferimento. Questa cosa l'ho sempre trovata odiosa.
I Fantastici Quattro erano ispirati però ai Challengers of the Unknown (1957). Vedi qui:
Eliminahttps://docmanhattan.blogspot.com/2017/02/marvel-vs-dc-eroi-simili.html (il post a cui facevi riferimento). La Doom Patrol è del '63 ed è simile concettualmente alla contemporanea X-Men.
Sul Disney che non ne sapeva niente: sì, fanno così. E poi comprano l'altra azienda :)
EliminaNella prima Doom Patrol ci sono un capo scienziato, un forzuto, uno che vola e una ragazza (che tanto per cambiare si chiama Elasti-Girl). Il loro creatore Arnold Drake ha sempre accusato la Marvel di averli copiati per gli X-Men, ma forse è lui ad essersi ispirato a un altro gruppo Marvel nato due anni prima...
EliminaMa infatti. La sua tesi ("Qualcuno ha sentito la mia proposta in DC e ha fatto una spiata a Stan") non è che mi abbia mai convinto.
EliminaIn un momento di estrema pigrizia copia incollo cosa ho scritto ieri, commentano un post nel blog Fumetti di carta : Una curiosità: come un lettore di lingua inglese ebbe a notare nella posta di un numero successivo, il numero 53 della Doom Patrol serie del 1987 di Grant Morrison /Ken Steacy/Richard Case , che ipotizza una DP cosmica con John Constatine ed altri personaggi magici nei panni dei componenti della Pattuglia del Destino e disegnata in stile Kosmico Kubico Kirbico , evidenzia come la DP non sia tanto la versione DC e nata pochissimo prima degli X Men quanto una variante freak dei FF. Robotman come Ben Grimm. Radioactive Man come Human Torch. Elongated Girl come Sue Storm. Il diabolico Niels Caulder ( nelle storie di Morrison ha causato gli incidenti che hanno creato il team per verificare la sua teoria sul caos ndr ) ricorda il Mister Fantastic maestro di strategia che porta Doom ebbro del potere di Surfer a schiantarsi contro la barriera di Galactus o che concentra l'attenzione dell'alieno Overmind sulla sua persona per catalizzare la resistenza metaumana ed attirare un " antidoto " extraterrestre che infatti arriverà.
EliminaScritto questo, ammetto di aver sempre pensato - con tutto l'amore che provo per King Kirby - che Drake non avesse tutti i torti: un team di freaks con un capo geniale ( geniale anche la variante del fatto sia calvo e non cappelluto e barbuto come Caulder ndr ) , se si considera il motivo mutante che rende ancora + coeso il gruppo , mi fa pensare che la Marvel Manner fosse , prima di tutto, la abilità di pensare quadrimensionalmente partendo da un innesco che era nell'aria. In fondo è stato Julius "Julie" Schwartz ha portare la soap opera nei comics di super eroi ( The Flash ) e a rilanciare per la Silver Age concetti Golden Age ( Green Lantern ) - nel suo ruolo di editor- e Stan The Man Lee , combo di Barnum e Steve Jobs ante litteram , ha saputo cogliere meglio di altri lo zeitgeist e fanatizzare i creativi perchè arrivassero al 110 %. E' un superpotere anche quello.
EliminaQuella gianfransua' su Boing me la ricordo. E ne so qualcosa.
RispondiEliminaDavano la maratona ogni sabato notte e me la sparavo rientrato a casa, in pieno dopo - sbronza. Sapete com'e'...ultimo periodo della mia vita da scapolo prima del grande salto (nel buio. No, scherzo). Il tempo era agli sgoccioli, ormai. E dovevo darci dentro (con l'alcol).
Non era neanche male, a patto di passare sopra al ringiovanimento forzato di certi personaggi che proprio mi risultava indigesto.
Hank Pym in versione bimbominkia era una roba oscena. Una delle puntate piu' divertenti era quella in cui Ben tornava umano, e quindi il resto del gruppo organizzava un CASTING (gia') per rimpiazzarlo. Saltava fuori anche Squirrel Girl, cacciata a calci da Johnny ancora prima di fare il provino. Alla fine, ovviamente, pigliavano She - Hulk.
Ma su Fox Kids mi ricordo che per un certo periodo avevano ripescato pure quelle vecchie (quella di Arad) e quelle vecchissime (con Galactus che non era grosso come tutto il pianeta e che per assobire l'energia usava i tuboni in stile Bidone Aspiratutto collegati all'astronave).
Vero, sarebbe ora di rendergli giustizia.
Ma, alla luce anche dei film (comunque, al confronto della ciofeca di Trank, i primi due li considero riusciti. Ok, sono due fumettoni tutti effetti speciale e zero sostanza. Ma almeno li ho trovati divertenti. Trank, invece, solo perche' ha fatto un film che ha avuto un buon riscontro di pubblico e critica come Chronicle, da quel giorno si e' messo in testa di essere il miglior regista di fantascienza della storia del cinema. E se osi avanzare obiezioni non capisci nulla, sei un idiota e vuoi la morte dei registi indipendenti come lui, unici baluardi rimasti della vera arte su pellicola. E quindi...si era messo in testa di fare un film sui super - eroi D'AUTORE che facesse man bassa di Oscar. Nella sua testa. Jessica Alba non ce la vedevo molto, come Susan Storm. Ma non avevo ancora visto Kate Mara con la sua faccia da stitika grave che non siede sulla tazza da un mese), mi chiedo una cosa...
Perche i Fantastici Quattro sembrano non funzionare, sullo schermo?
Colpa solo del fatto che non hanno mai trovato qualcuno che li sapesse intrepretare e valorizzare a dovere, o sono i personaggi stessi?
Alle volte ho come l'impressione che non piacciano. O che piacciano meno di altri. Insomma, ci sono riusciti pure con Iron Man, Thor e il Cap...
Lo so che mi prenderò diversi insulti ma io non li trovavo così orrendi i primi due film degli F4 degli anni 2000. Sicuramente erano molto ingenui, senza un'identità particolare, parecchio ironici ma si facevano guardare, a patto, ovviamente di non aspettarsi chissà quali capolavori.
EliminaD'altronde sono usciti ancora in un'epoca di transizione, pre-Ironman, quando non si avevano ancora dei metri di paragone all'altezza, se si escludono quelli di Singer con gli X-men, che però erano basati su altri budget, altri attorni e livelli produttivi.
Ioan Gruffudd non mi dispiaceva nemmeno come Mr. Fantastic, oltre alla brava Jessica Alba e anche Chicklis aveva un suo perché (anche se scimmiottava un pò Bruce Willis quando era umano). Va bene, potete pure picchiarmi, tanto ho l'anello!! Pietra portentosa divento m. rosa!!
Di quattro film sui Fantastici Quattro, ben TRE erano sulla loro origine, un record. Uno non è mai uscito, uno era a dir poco mediocre e l'ultimo un mucchio fumante, ma sostanzialmente tutti raccontavano la stessa storia, con lo stesso villain: forse sarebbe il caso di rendersi conto che si sta puntando sul cavallo sbagliato e cambiare tema. Io le origini dei FQ le vedrei bene in un rapido flashback rivelatore, qualcosa che sveli i sensi di colpa di Reed per aver ficcato la propria famiglia in un mare di guai, per dire, ma incentrerei il film su altro. Famiglia (allargata, già dopo una 50ina di numeri arrivano Wyatt e Crystal!), tragicommedia, battaglie epiche, esplorazione. Il problema è che questi temi ormai sono stati ben sfruttati in altri film supereroici e non, come appunto Gli Incredibili, I Guardiani, ma persino Star Trek Beyond. Difficile ora tirare fuori qualcosa che non si sia già stravisto: se mai gli FQ entreranno nel MCU sfatare la maledizione non sarà facile.
EliminaLe due serie di Hanna e Barbera le ricordo distintamente,anche perché quella sui fantastici quattro è tuttora l'unica serie di super eroi u.s.a. che mi sia piaciuta senza sé e senza ma. Decisamente scadente quella sulla Cosa/ragazzino insopportabile, ma proprio non riesco a ricordare quella intermedia. Anche il video della sigla della Donna Ragno non mi ha risvegliato nessuno ricordo. Aiuto! qualcuno deve avere manipolato la mia mente. Sono vittima del complotto dell'algida.
RispondiEliminaProviamo così:
Eliminahttps://docmanhattan.blogspot.com/2014/01/donna-ragno-episodio-1-la-prima-puntata.html
Grazie ,ho vaghissimi ricordi del robottino, il resto nebbia totale.
EliminaGuardiamo il lato positivo: con le serie animate i Fantastici Quattro non hanno avuto troppa fortuna, ma almeno i film erano belli.
RispondiEliminaNo, naturalmente scherzo: facevano schifo e mi viene da piangere solo a pensarci.
Ottimo excursus.
RispondiEliminaIgnoravo la serie col ragazzino pietraportentosa, madonna che trashata.
La storia del robottino immaginavo fosse per questione di diritti, insomma la Marvel in questo ambito non riesce ad azzeccarne mai una (vedi anche negli anni 2000 coi diritti cinematografici, sparsi ovunque).
Moz-
Figurarsi. Con la Disney e' sempre la stessa storia.
RispondiEliminaCome con IL RE LEONE.
LEO - IL RE DELLA GIUNGLA di Tezuka? Mai sentito.
Come con ATLANTIS - IL REGNO PERDUTO.
IL MISTERO DELLA PIETRA AZZURRA? Mai sentito.
I FANTASTICI QUATTRO?
Mai sentiti.
Per Daniele:
Guarda, anch'io la penso allo stesso modo. Di sicuro si poteva fare meglio, ma i primi due non mi sono dispiaciuti. E...si, do ragione anche a Nobile. Un altro film sulle origini non si regge. Sarebbe meglio fare come con Spidey: trovare un'escamotage per infilarceli in qualche film con gli Avengers o con Stark (tanto Iron Man va su tutto) e da li' sviluppare un loro film.
Sì, anche Nobile ha ragione, voler ricominciare tutte le volte con la genesi dei protagonisti e dei cattivi alla fine stanca... Piccolissimo OT da ex fan di Nintendo: hai dato un'occhiata a Zelda: Link's Awakening su Switch? Troppo "cute", mi fa tornare quasi la voglia di prendermela... Ma no, resisterò!!
EliminaIo credo che il film perfetto sui FQ dovrebbe essere un film con protagonista Destino, la sua storia, la sua personalità, l odio atavico per Reed ed il suo inevitabile piano malvagio. I 4 sullo sfondo, ed un dubbio sulla effettiva malvagità del Dottore. Vedasi la famosa storia in cui i FQ aiutano Destino a liberare Latveria da un dittatore per installare lui!!
RispondiEliminaRingrazio il Doc per aver inserito anche il mal vestito finto Ben Grimm con gli anelli di Pietra Portentosa, un mio confuso ricordo di infanzia...
RispondiEliminaComunque per me nella sigla del contenitore Donna Ragno-Fantastici 4-Namor-Iron Man al posto di "Principe Bluuuuu ahahahah signore del mare..." dice chiaramente "Luigi Peluuuuuuù ahahaah...", sarà un cugino sommozzatore...
E infatti gli dedicò l'album Mondi Sommersi :p
EliminaMoz-
Se ne era già parlato, ma il ragazzino del cartone animato "La Cosa" era effettivamente Ben Grimm, regredito a quello stato per via degli esperimenti di uno scienziato (Reed) volti a riportare La Cosa in forma umana, o almeno a degli il controllo dei propri poteri.
RispondiElimina...cose della vita, per me il ragazzino rosso non era Ben Grimm... era l'attore Enzo Santaniello (il ragazzo rosso de "Lo Chiamavano Bulldozer") ...oggi professore universitario (credo di "odontostomatologia") che, se gli ricordate dei suoi trascorsi cinematografici (spaghetti western, il primo "Mostro" di L. Zampa con J. Dorelli), vi manda gentilmente a quel paese....
RispondiEliminaOT: Doc, prima o poi ci vorrebbe un qualcosa su quel genio misconosciuto di Shuky Levi e la sua banda...
saludos...
Chissà perchè i FQ sono sempre stati così sfigati nell’audio/video:cartoni animati così così,film di mer....inga(alla Fantozzi),poveri cristi.Sebbene non apprezzi l’approccio di Nolan alla materia scifi (versione breve:tutto bello ma che due palle e basta con il cercare il realismo a tutti i costi,perlomeno in campo supereroistico) pensate a un “Interstellar”con i FQ dentro....io lo guarderei
RispondiEliminaEro piuttosto piccolo quando è arrivata in Italia la serie del 1994 (non saprei dire quando, penso dalle parti del '98 o giù di lì) ma ricordo che affascinò non poco me e le mie sorelle. Ma tipo che ci citavamo le battute della Torcia a memoria da un giorno con l'altro, quindi forse presa sui bambini ne aveva...
RispondiEliminaIo li ho conosciuti così i F4 e devo dire che non vedo il cartone da allora ma un pochino lo porto nel cuore. Leggendoti, Doc, però mi sono ricordato che già allora non capivo perché ci fossero disegni così strani. Ora scopro che erano solo brutti perché male animato.