BoJack Horseman, la Filmation, MiniVip di Bozzetto, Scott McCloud, Il club delle divorziate
Come potevi resistere a un libro che si intitola BoJack Horseman: tutto quello che avreste sempre voluto sapere? Semplice, non potevi. Ma in questo Microletture parliamo anche di Minivip & Supervip: il mistero del Via Vai di Bozzetto e Panaccione, di Capire, fare e reinventare il fumetto di Scott McCloud, di Creating the Filmation Generation di Lou Scheimer e de Il Club delle divorziate di Kazuo Kamimura. Fanno quei sei, sette chili di titoloni, insomma [...]
Tutti amiamo giustamente BoJack Horseman, nonostante sia uno stronzo pericoloso e sia sbagliato identificarsi in lui. Beh, tutti tranne delle brutte persone con dei gusti orribili che hanno guardato solo due o tre puntate e hanno detto Nononfapermegracias, ma ok, esistono del resto anche tanti sostenitori del tè con molto zucchero dentro, su questo pianeta. O dei fan degli Imagine Dragons e degli Oasis. Ognuno. Dicevi: quelli in fissa con BoJack come te. La grande crisi d'astinenza che ci si porterà dietro fino alla prossima stagione è in parte affogabile in questo libro cartonato, che ha il fisico da artbook, ma è anche molto altro.
Una volta tanto, insomma, un titolo che promette in copertina tutto quello che avreste eccetera eccetera non è per nulla campato in aria. C'è davvero di tutto sulla genesi dello show e sul modo in cui è stato e viene messo in piedi, a partire dai primi scambi di mail tra il suo ideatore, Raphael Bob-Waksberg (autore anche di una delle prefazioni più folli e sgarbati lette da molto tempo a questa parte) e la responsabile del look così particolare della serie, Lisa Hanawalt. Oh, sai che idea mi passa per la testa?
Il pitch presentato a Netflix, l'evoluzione grafica dei personaggi, il doppiaggio, la costruzione di una sceneggiatura e degli storyboard, il rapporto problematico con Flash (il programma). Il tutto visivamente densissimo di sequenze degli episodi, bozzetti preparatori, model sheet... C'è pure la piantina della casa di Bojack, tra un'intervista e l'altra. La droga. Anzi, meglio: il metadone.
Santo cielo, quanti ricordi. Vip - Mio fratello superuomo è stato per anni uno dei grandi classici del Natale in TV, insieme al Robin Hood della Disney, alla ballata dei Dalton, a Obelix che mangiava cammelli ed elefanti farciti. Ma del grande, grandissimo Bruno Bozzetto hai sempre ammirato un po' tutto. West and Soda, i cartoni del Signor Rossi, quegli spezzoni animati che affiancavano gli spiegoni di Piero Angela in Quark negli anni 80.
Minivip & Supervip: il mistero del Via Vai ti ha riprecipitato in quel mondo. Una nuova storia di Minivip e dei suoi comprimari (Nervustrella è diventata sua moglie ed è anche in dolce attesa di un piccolo Vip), tratta da una sceneggiatura di Bozzetto e Nicola Ioppolo, e disegnata da Grégory Panaccione. Da leggere immaginando ovviamente il protagonista con la voce di Oreste Lionello.
Storia da fantascienza distopica ironica anni 70, con l'ecologia come tema portante, laddove il consumismo sfrenato lo era stato per il film del '68. E quel mondo tutto coperto da smog e auto strombazzanti, le cui carcasse vengono portate via dagli elicotteri, è di un inquietante di livello Famiglia Mezil. Bella la trama, fantastici i disegni. E oh, stai finendo gli aggettivi del grande entusiasmo. Facciamo prima: una meraviglia, come scrivevi scimmiato (come Sing Song) sui social qualche sera fa. Potete leggerne le prime pagine qui, cliccando a sinistra su Leggi l'estratto.
Lo sai, lo sai. Questo Microletture è un'infilata di 5-su-5, ma oh, è andata così. Che altro voto vuoi dare, metti, a un volumone che raccoglie i tre saggi di Scott McCloud sul fumetto, considerati a ragione una delle più lucide e complete (e non pallose, hai detto niente) analisi su questo medium esistenti? Te lo dicono pure Alan Moore, Neil Gaiman e Will Eisner in quarta di copertina, e lo direbbe di sicuro pure la rockstar Mimmolino Wild Santuzzi.
Un integrale sulle dissertazioni - a fumetti e - sui fumetti di McCloud lunga tredici anni (da Understanding Comics, 1993, a Making Comics, 2006) imperdibile non solo per chi i fumetti voglia farli, ma anche per qualsiasi appassionato a vario titolo che voglia capire un po' di più come funzionano. Perché certi autori o personaggi gli piacciono di più. Perché i manga abbiano un tipo di linguaggio narrativo completamente diverso. O perché le espressioni umane, in realtà, siano soltanto sei (6).
Ecco, Kazuo Kamimura non è un autore per tutti. Per quanto tutti possano trovare con grande facilità elegante e impeccabile il suo stile fatto di linee morbide, i suoi seinen sono spesso diversi da tutto il resto. E qui siamo, per temi trattati, evidentemente molto più dalle parti de L'età della convivenza che da quelle di Lady Snowblood. Ne Il club delle divorziate, il brillante autore - scomparso prematuramente a 45 anni - affronta con sensibilità e piglio da sociologo un tema tabù nel Giappone degli anni 70, il divorzio.
La storia di una giovane madre ventenne che cerca di mandare avanti un club di Ginza, per badare a sua figlia, è un modo per raccontare una doppia tristezza. Quella decadente e sospesa dei locali in cui danarosi uomini d'affari pagano per parlare con delle donne, in un grigio surrogato di socializzazione, e quello della protagonista Yuko, la "figlia della notte", che lotta per crescere sua figlia e per affrancarsi dallo stereotipo della donna sottomessa, in un paese in cui, all'epoca, alle divorziate non è dato alcun sostegno.
Prima di lasciarci, nel 2013, il vulcanico Lou Scheimer scrisse con Andy Mangels questo libro in cui ripercorreva le tappe della sua vita e di quella della Filmation, lo studio di animazione a cui dobbiamo il cartone di He-Man e dei Masters, quello dei Ghostbusters con il gorilla e decine e decine di altre serie, da quella animata di Star Trek ad Albertone, da Flash Gordon a Bravestarr.
Ora, per quanto la trentina di pagine sul biondo diLuzzi Eternia siano piene di dettagli interessanti, hai trovato il libro un po' deludente su molti fronti. A partire dalla confezione: trenta dollari per un softcover quasi tutto in bianco e nero sono tantini. Ancor più se la componente iconografica non è il massimo.
Mettici poi che Scheimer dedica comprensibilmente pagine su pagine di racconto a serie sconosciute ai più. A meno di essere dei fan Filmation o degli impallinati della TV USA anni 70 in generale, perché in tal caso magari frega qualcosa (per dire, a te importa di sapere della serie live action Shazam! del '74 e trovi profondamente ingiusto non aver mai potuto vedere da rEgazzino qui da noi le puntate di Ark II. Ma te sei te). Ma con tutto questo, e pur comprendendone il taglio - si parla della Filmation e di come riusciva a fare quello che faceva - il libro poteva venir su meglio, ecco.
E ok, deboscia-carrying-gente. Voialtri cosa avete letto / state leggendo di bello negli ultimi tempi?
Tutti amiamo giustamente BoJack Horseman, nonostante sia uno stronzo pericoloso e sia sbagliato identificarsi in lui. Beh, tutti tranne delle brutte persone con dei gusti orribili che hanno guardato solo due o tre puntate e hanno detto Nononfapermegracias, ma ok, esistono del resto anche tanti sostenitori del tè con molto zucchero dentro, su questo pianeta. O dei fan degli Imagine Dragons e degli Oasis. Ognuno. Dicevi: quelli in fissa con BoJack come te. La grande crisi d'astinenza che ci si porterà dietro fino alla prossima stagione è in parte affogabile in questo libro cartonato, che ha il fisico da artbook, ma è anche molto altro.
Una volta tanto, insomma, un titolo che promette in copertina tutto quello che avreste eccetera eccetera non è per nulla campato in aria. C'è davvero di tutto sulla genesi dello show e sul modo in cui è stato e viene messo in piedi, a partire dai primi scambi di mail tra il suo ideatore, Raphael Bob-Waksberg (autore anche di una delle prefazioni più folli e sgarbati lette da molto tempo a questa parte) e la responsabile del look così particolare della serie, Lisa Hanawalt. Oh, sai che idea mi passa per la testa?
Il pitch presentato a Netflix, l'evoluzione grafica dei personaggi, il doppiaggio, la costruzione di una sceneggiatura e degli storyboard, il rapporto problematico con Flash (il programma). Il tutto visivamente densissimo di sequenze degli episodi, bozzetti preparatori, model sheet... C'è pure la piantina della casa di Bojack, tra un'intervista e l'altra. La droga. Anzi, meglio: il metadone.
Santo cielo, quanti ricordi. Vip - Mio fratello superuomo è stato per anni uno dei grandi classici del Natale in TV, insieme al Robin Hood della Disney, alla ballata dei Dalton, a Obelix che mangiava cammelli ed elefanti farciti. Ma del grande, grandissimo Bruno Bozzetto hai sempre ammirato un po' tutto. West and Soda, i cartoni del Signor Rossi, quegli spezzoni animati che affiancavano gli spiegoni di Piero Angela in Quark negli anni 80.
Minivip & Supervip: il mistero del Via Vai ti ha riprecipitato in quel mondo. Una nuova storia di Minivip e dei suoi comprimari (Nervustrella è diventata sua moglie ed è anche in dolce attesa di un piccolo Vip), tratta da una sceneggiatura di Bozzetto e Nicola Ioppolo, e disegnata da Grégory Panaccione. Da leggere immaginando ovviamente il protagonista con la voce di Oreste Lionello.
Storia da fantascienza distopica ironica anni 70, con l'ecologia come tema portante, laddove il consumismo sfrenato lo era stato per il film del '68. E quel mondo tutto coperto da smog e auto strombazzanti, le cui carcasse vengono portate via dagli elicotteri, è di un inquietante di livello Famiglia Mezil. Bella la trama, fantastici i disegni. E oh, stai finendo gli aggettivi del grande entusiasmo. Facciamo prima: una meraviglia, come scrivevi scimmiato (come Sing Song) sui social qualche sera fa. Potete leggerne le prime pagine qui, cliccando a sinistra su Leggi l'estratto.
Lo sai, lo sai. Questo Microletture è un'infilata di 5-su-5, ma oh, è andata così. Che altro voto vuoi dare, metti, a un volumone che raccoglie i tre saggi di Scott McCloud sul fumetto, considerati a ragione una delle più lucide e complete (e non pallose, hai detto niente) analisi su questo medium esistenti? Te lo dicono pure Alan Moore, Neil Gaiman e Will Eisner in quarta di copertina, e lo direbbe di sicuro pure la rockstar Mimmolino Wild Santuzzi.
Un integrale sulle dissertazioni - a fumetti e - sui fumetti di McCloud lunga tredici anni (da Understanding Comics, 1993, a Making Comics, 2006) imperdibile non solo per chi i fumetti voglia farli, ma anche per qualsiasi appassionato a vario titolo che voglia capire un po' di più come funzionano. Perché certi autori o personaggi gli piacciono di più. Perché i manga abbiano un tipo di linguaggio narrativo completamente diverso. O perché le espressioni umane, in realtà, siano soltanto sei (6).
Ecco, Kazuo Kamimura non è un autore per tutti. Per quanto tutti possano trovare con grande facilità elegante e impeccabile il suo stile fatto di linee morbide, i suoi seinen sono spesso diversi da tutto il resto. E qui siamo, per temi trattati, evidentemente molto più dalle parti de L'età della convivenza che da quelle di Lady Snowblood. Ne Il club delle divorziate, il brillante autore - scomparso prematuramente a 45 anni - affronta con sensibilità e piglio da sociologo un tema tabù nel Giappone degli anni 70, il divorzio.
La storia di una giovane madre ventenne che cerca di mandare avanti un club di Ginza, per badare a sua figlia, è un modo per raccontare una doppia tristezza. Quella decadente e sospesa dei locali in cui danarosi uomini d'affari pagano per parlare con delle donne, in un grigio surrogato di socializzazione, e quello della protagonista Yuko, la "figlia della notte", che lotta per crescere sua figlia e per affrancarsi dallo stereotipo della donna sottomessa, in un paese in cui, all'epoca, alle divorziate non è dato alcun sostegno.
Prima di lasciarci, nel 2013, il vulcanico Lou Scheimer scrisse con Andy Mangels questo libro in cui ripercorreva le tappe della sua vita e di quella della Filmation, lo studio di animazione a cui dobbiamo il cartone di He-Man e dei Masters, quello dei Ghostbusters con il gorilla e decine e decine di altre serie, da quella animata di Star Trek ad Albertone, da Flash Gordon a Bravestarr.
Ora, per quanto la trentina di pagine sul biondo di
Mettici poi che Scheimer dedica comprensibilmente pagine su pagine di racconto a serie sconosciute ai più. A meno di essere dei fan Filmation o degli impallinati della TV USA anni 70 in generale, perché in tal caso magari frega qualcosa (per dire, a te importa di sapere della serie live action Shazam! del '74 e trovi profondamente ingiusto non aver mai potuto vedere da rEgazzino qui da noi le puntate di Ark II. Ma te sei te). Ma con tutto questo, e pur comprendendone il taglio - si parla della Filmation e di come riusciva a fare quello che faceva - il libro poteva venir su meglio, ecco.
E ok, deboscia-carrying-gente. Voialtri cosa avete letto / state leggendo di bello negli ultimi tempi?
Oh, magari sono una brutta persona con dei gusti orribili, ma la mia ragazza dell'epoca era impallinata degli Oasis e pomiciavamo allegramente con don't look back in anger in sottofondo, quindi mi smuovono qualcosa dentro ogni volta che li sento. Cosa aggiungere, ognuno ha i suoi gravi problemi mentali, presumo.
RispondiEliminaIl librone su Bojack sarà mio a breve, imperdibile. Non è che mi identifichi proprio in lui, sarebbe sbagliato, ma è tipo il mio gemello appena un po' più malvagio, come non amarlo/compatirlo.
E farò mio anche "Capire, fare e reinventare il fumetto". Da wannabe scrittore che usa la scusa del tornare dal lavoro alle 20 tutti i giorni per giustificarsi con la propria rumorosa coscienza, because the night belongs to writers, fanculo ai lovers, ho sempre odiato i libri del tipo "Come scrivere un romanzo da Pulitzer in 7 giorni senza mangiare dormire e andare in bagno", ma se lo consiglia Eisner, Dio l'abbia in gloria il più tardi possibile, DEVO averlo. Potrebbe essere la scintilla che mi spinge finalmente a mollare tutto, vivere in auto, e scrivere ciò che mi renderà ricco, famoso e dipendente da antidepressivi.
Ma Dio, qualunque cosa sia, Eisner non l'ha avuto in gloria una dozzina d'anni fa?
Eliminasto fine settimana mi butto nella lettura di qualche arretrato come i 3 numeri di Marvel two in one e l'ultimo masterwork dei Difensori con le ultime storie di Gerber
RispondiEliminadi questa tornata non me ne interessa nessuno stranamente. anche io volevo fare il fumettista ma non so disegnare quindi quei saggi mi metterebbero solo malumore !
RispondiEliminasto recuperando dragon ball e death note. sul comodino ho oltre trenta fumetti tra diabolik superman one punch man detective conan boruto my hero accademia deadwood dick kinowa e 7 deadly sins.
prossimi obiettivi : oltre continuare le serie sopracitate , comprare da quassù la terra è bellissima di toni bruno e niente da perdere di jeff lemire.
Le uniche cose che riesco a leggere sono i fumettoni a librone di Asterix e Obelix perché ho una mano ingessata e sono gli unici che restano aperti da soli sul tavolo,meno male che i due galletti mi sono sempre piaciuti
RispondiEliminaDai, meglio che niente. Possiamo scarabocchiarti tutti cose sconce sul gesso, a uso vintaggio?
EliminaQuando volete sono qui che vi aspetto! :-)
EliminaSai, Doc...vedendo il libro su Bojack mi hai dato un'idea fenomenale per un regalo del prossimo Natale.
RispondiEliminaMuchas gracias!
Gran bella sfilza di letture. Io sono in astinenza forzata causa lavoro/studio/altro lavoro, recupererò.
RispondiEliminaParlando di Filmation, qualche giorno fa ritrovai nelle cripte della memoria la vecchissima foto di un carnevale in cui organizzammo una squadra travestita da Ghostbusters. Se esistesse una rubrica tipo "La posta degli antristi" o "L'angolo del trash" la invierei al volo, eravamo stupendi: io ero vestito da Grunt e ricordo che a un certo punto una bambina vedendomi in un locale si spaventò, allora io per tranquillizzarla mi tolsi la maschera e lei iniziò a piangere ancora più forte e urlare.
Sono ufficialmente più brutto di un gorilla.
Ma LOL :D
EliminaIo ho letto tantissimi fumetti Marvel: La morte della dea del tuono, Wolverine con vecchio Logan, le prime storie del masterwork n.12 di spidey , una storia di occhio di falco n.3 (riunione di famiglia) sempre spassoso. Ho sul tavolo due devil da leggere. Di Bonelli ho letto solo l' ultimo Mercurio Loi. Sempre bellissimo. O.T. Ma qui si è già parlato della nuova serie di star trek con Picard? Sono esaltato all' idea!
RispondiEliminaQuel libro su Bojack mi serve, sarà mio il prima possibile.
RispondiEliminaNel mentre, sul fronte fumetti ho letto Superman - Secret Identity di Kurt Busiek e Stuart Immonen, splendida rilettura del mito di Superman e probabilmente una delle storie più belle scritte sul personaggio (laddove più belle significa allo stesso livello di Stagioni e All-Star Superman).
Libro di Bojack a me!
RispondiEliminaMi interessano praticamente tutti. La mia prossima lettura sarà, appunto, Minivip & Supervip: il mistero del Via Vai. Nel carrello ho già il libro su BoJack (che adoro) ed il volumone di Scott McCloud che cerco da una vita. Di Kamimura sto leggendo L'età della convivenza, appena termino, mi butto sul Club delle divorziate. Mi piace molto il suo stile, ne rimasi folgorata durante la mostra del Lucca Comics di un paio d'anni fa.
RispondiEliminaLettura da occhialini, Kamimura, ma per me di grande fascino.
EliminaConcordo sul libro Filmation. Molte cose sono interessanti, ma mi aspettavo un po' di spazio in più per le serie sviluppate e più foto.
RispondiElimina1) La trilogia di McCloud l'ho letta un paio di anni fa nell'edizione Pavesio ed è veramente una epifania continua. Tipo: "Ma come! Leggo fumetti da tutta la vita e non ci avevo mai pensato!" Così tutto il tempo, un continuo.
RispondiElimina2) Il volumone di Bojack lo concupisco, ma costa tanto...
3) Sto dentro con tutte le scarpe al ciclo di Hulk di Peter David. Bellissimo e perfetto per il binge reading. Per inciso Doc, lo sappiamo tutti che cosa pensi di McPupazzo, e in generale sono anche d'accordo, ma bisogna convenire che il suo Hulk grigio spaccava (ah, battutona).
Sì, fuor di gag, è una delle cose indubbiamente migliori che gli sono uscite. La cover di The Incredible Hulk 340 (Hulk riflesso sugli artigli di Wolverine) è praticamente un'icona pop.
EliminaA me piace da matti la cover 345, in cui distrugge la scritta HULK. Poi il numero 344 mi fa quasi piangere, ma lì il merito è di David.
EliminaSono un po' in ritardo... Beh che dire, Kamimura mi interessa, a Mini&Super Vip non avrei dato un soldo vedendo la copertina ma dopo aver letto la recensione e guardato un'anteprima su Amazon, quasi quasi... Detto ciò, in sto periodo mi son letto:
RispondiEliminacaldaje #3, che mi ha messo molta voglia di leggere il seguito...spero solo esca prima o poi! 1F: Diario di Fukushima che ho acquistato un bel po' di tempo fa proprio dopo averne sentito parlare qui... Più didascalico di quanto pensassi, meno pesante di quanto pensassi. È un po' lento da leggere ma ne sono soddisfatto. Altro manga Fire Force #7, divertentissimo Arthur, gran belli li scontri. La serie continua a soddisfarmi. Per la prima volta ho affrontato un fumetto americano in formato kindle e lingua originale, ossia Rumble volumi 1 e 2. Belli i disegni e soprattutto i colori, storia con colpi di scena forse un filo troppo prevedibili ma che mi ha preso molto, in cui l'autore alterna bene scontri epici, accompangnati da un linguaggio "alto", e momenti sentimentali, dove emerge la sensibilità dei personaggi. Lo raccomando.
Infine piccolo spazio "pubblicità", nel senso che voglio consigliare due lavori di una mia amica: lei sui social si fa chiamare atomicspaghetti, è agli inizi, e per ora ha fatto un capitolo 0 di un fumetto postapocalittico a colori, Tijuana Bible e un artbook in b/n, slegato dal fumetto, Black Magic - Of ink and other dark deeds. Se vi piace uno stile di disegno abbastanza da fumetto americano, con molta attenzione ai dettagli, almeno l'artbook fa per voi. Tra l'altro ha fonti di ispirazione per i suoi disegni molto nerd. Il fumetto invece, sostanzialmente un monologo da parte di un misterioso personaggio, in cui si percepisce il lento incedere del tempo nella landa desolata dov'è ambientato, mi ha creato molte aspettative per il primo capitolo.
Della trilogia di McCloud purtroppo ho il volumone edito qualche anno fa dalla pavesio che è abb. bruttino. Mi ricordo che il primo è un libro molto interessante, il secondo mediamente interessante , il terzo invece ho faticato a finirlo. Mi ha sempre divertito come McCloud dicesse veritá innegabili sulla costruzione di un fumetto riuscito , ma che poi lui stesso non riuscisse a metterle in atto nelle sue opere. Ho letto sia Zot e Lo Scultore e mi sembrano delle opere abbastanza mediocri. È un po come Zevi, che ha scritto tanto di architettura ma non ha mai fatto niente di interessante costruito.
RispondiEliminaIo intanto mi leggo lentamente il nuovo linus che mi fa scoprire tante cose nuove, poi my hero academia che ha perso un po di fascino ma devo per forza leggere almeno uno shonen al mese, poi il vangelo secondo lenny belardo di sorrentino (che era passato super inosservato alla sua uscita), poi gantz che si appresta a finire e poi un libro che mi ha fatto venire gli occhi lucidi diverse volte e che ho finito l'altro giorno: Un Capitano di Francesco Totti. Da romanista fracico è stata una lettura quasi commovente
Se stai seguendo MHA con le uscite italiane adesso dovresti essere nel pieno dell'arco narrativo più bello del fumetto, forse dal prossimo volume, comunque vedrai!
EliminaHo recuperato tutto Excalibur vol 1 e quindi mi sto perdendo in un fantastico mondo lisergico tardo anni 80 :) . Ed aspetto che ama in consegni i volumi da 7a 9 di LoneWolf e Cub
RispondiEliminaPeccato veramente per il libro della Filmation, adoravo i loro cartoni.
RispondiEliminaDa tre giorni ho iniziato a leggere per caso un libro di Sveva Casati Modignani che parla della storia di una famiglia di ricchi industriali e delle loro gabole d'amore, segreti oscuri e gabole varie e , oh, mi piace. Non ci avrei mai creduto, ma mi piace....
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