Vorrei cantare insieme a voi: storia breve di uno degli spot televisivi di Natale più popolari di sempre
È virtualmente impossibile, per chiunque sia venuto su negli anni 80, pensare al Natale e alle candele senza che gli partano in testa quel jingle e i volti indistinti di ragazzotti che intonano evidentemente qualcosa di diverso dal "Vorrei cantare insieme a voi, in magica armonia" che usciva dalle casse dei vostri vecchi televisori. Questa è la storia di come un vecchio spot, realizzato negli USA diversi anni prima, è diventato per anni da noi sinonimo del Natale in TV. C'entrano il maltempo, una collina romana, un volo atterrato nell'aeroporto sbagliato e il paroliere di Toto Cutugno e dei Ricchi e Poveri [...]
1. GRAZIE, PASSEGGERI ARRABBIATI
Siamo nel 1971. In seguito, grazie a quello spot, "Hilltop", una delle pubblicità della Coca-Cola più famose di sempre, Harvey Gabor sarebbe diventato una leggenda nel settore, ma le cose al tempo per lui non andavano benissimo. Un suo primo commercial per la bibita era passato praticamente inosservato. Gabor sapeva perciò di non potersi permettere un altro errore quando Bill Backer - direttore creativo della McCann Erickson e artefice di alcuni degli slogan più celebri per l'azienda - gli passò una frase scarabocchiata su un tovagliolino in un aeroporto in Irlanda.
Il suo volo per Londra era stato dirottato su Shannon per la troppa nebbia, e nel bar dell'aeroporto Backer aveva visto dei passeggeri incazzati per quel contrattempo rilassarsi un po' alla volta, parlottando tra loro mentre sorseggiavano una cola. Sul tovagliolino, Backer aveva scritto: "I’d like to buy the world a Coke and keep it company".
Quella frase diventa una canzone, un pezzo folk-pop intitolato I'd Like to Teach the World to Sing (In Perfect Harmony). A Gabor, come si legge in un articolo sul sito della compagnia che ripercorre la storia dello spot, il brano piace, e trova coraggioso il fatto che fosse così lento, "negli anni in cui Janis Joplin urlava e andavano alla grande i Rolling Stones e Tom Jones".
Per lo spot in cui giocarsi quel brano, gli viene l'idea di far intepretare il pezzo a un "coro del mondo unito", un gruppo di giovani provenienti da tutto il pianeta, riuniti su una collina. Gabor riesce a ottenere un budget di 100mila dollari, il doppio di quanto costava all'epoca in media una pubblicità per il piccolo schermo.
Ed è lì che sono iniziati i problemi.
2. "NON ABBIAMO NULLA IN MANO (E SONO FINITI I SOLDI)"
Gabor e il produttore Phil Messina pianificano le riprese sulle scogliere di Dover, ingaggiano centinaia di bambini inglesi per il coro ed è tutto pronto, ma le scogliere sono spazzate in quei giorni da venti e piogge fortissimi, non si può girare e il tempo scorre.
Si trasferisce allora il tutto a Manziana, vicino Roma, dove il vento non c'è ma in compenso piove e vanno trovati daccapo i giovani membri del coro. Al primo sole si riesce a completare la ripresa dall'elicottero, ma Gabor si accorge con orrore, quando è troppo tardi, che di quel pomeriggio hanno alla fine dei conti pochissimo girato e non riescono a coprirci lo spot. I soldi sono finiti, il cast è tornato a casa e metà della produzione li ha piantati per fare altro.
Riesce però in qualche modo a farsi dare altri soldi dalla McCann Erickson, portando il costo finale dello spot a oltre 250mila dollari. Viene cercato un altro gruppo di giovani da tutto il mondo, molto meno numeroso di quello iniziale, battendo a tappeto ambasciate e scuole e, all'ultimo secondo, va cercato anche il volto principale di inizio spot, perché la ragazza ingaggiata li ha mollati senza preavviso.
Gabor e i suoi, disperati, s'imbattono in un'istitutrice inglese che porta a spasso per Piazza Navona un passeggino: ha il volto giusto e le offrono la parte. Delle riprese si occupa la Recta Film di Cesare Taurelli.
"Hilltop", il primo spot di questa serie, viene così completato in tempo ed esce sulle TV americane nel 1971. È da subito un successo incredibile, e lo stesso vale per il brano I'd Like to Teach the World to Sing, inciso in due versioni, quella degli "Hillside Singers" (turnisti cui viene dato quel nome per ricordare lo spot) e quella del gruppo pop britannico The New Seekers. Finiscono entrambe in classifica e la compagnia decide, in accordo con gli autori, di donare i primi 80mila dollari di royalties all'UNICEF.
La prima parte del brano, quella che nel successivo spot natalizio (vedi sotto) vedevamo cantare e non si capiva dal labiale cosa stessero dicendo, recitava:
I'd like to buy the world a home
And furnish it with love
Grow apple trees and honey bees
And snow white turtle doves
I'd like to teach the world to sing
In perfect harmony
Ventitre anni più tardi, gli Oasis saranno costretti a pagare una multa da mezzo milione di dollari per essersi ispirati un po' troppo alla melodia di questo brano per la loro Shakermaker.
3. LE CANDELE PER NATALE
"Hilltop" diventa in breve uno spot così amato che negli anni ne vengono girate varie versioni, tra cui uno spot reunion per il Super Bowl del 1990, intitolato "Hilltop Reunion", in cui la ragazza di Piazza Navona dell'epoca, Linda Neary, appare con i suoi figli.
Ma quella più importante per noi è la versione natalizia del 1977, "Candles", con i ragazzi con le candele che formano alla fine la sagoma di un albero di Natale. Il brano viene riarrangiato con qualche effetto e scampanellio più natalizio in sottofondo e la scritta "Season's Greetings" a sormontare l'albero umano sulla collina.
Passano sei anni e la filiale italiana dell'azienda decide di utilizzare quello spot, popolato da quei ragazzi così anni 70, anche da noi. È il dicembre del 1983 e della versione italiana del testo si occupa il paroliere Cristiano "Popy" Minellono, autore dei testi di tantissimi brani di successo, da Celentano a Cutugno, dai Ricchi e Poveri a Mina.
Minellono, come racconta qui a Repubblica, scrive il testo in italiano che tutti conosciamo. Un passaggio registrato in TV dell'84, dal sempre preziosissimo canale di Tutto Spot 80:
Vorrei cantare insieme a voiPotete far finta di non averla letta canticchiandola, ma tanto non vi crediamo.
in magica armonia (magica armonia)
Auguri Coca Cola e poi,
un coro in armonia (canta insieme a noi)
Auguri Coca Cola e poi,
un coro in armonia (coro in armonia)
Cantate tutti insieme a noi...
Nonostante il look anni 70 di quei giovanotti, "Candles" spopola anche qui e "Vorrei cantare insieme a voi" diventa un appuntamento fisso per almeno un decennio. Ripensando a quegli anni, non esageri se dici che ti sentivi da bambino realmente calato nello spirito natalizio solo quando - ogni volta più tardi? - arrivava finalmente quello spot, con quelle candele, con quei giovani di tutto il mondo vestiti da hippy che dal labiale cantavano vai a sapere cosa.
E quel cosa, ci avrebbe spiegato l'Internet solo molti anni dopo, erano alberi di mele, miele e colombe bianche, per colpa di un gruppo di passeggeri incazzati e col calo di zuccheri in un aeroporto irlandese.
Non riesco a non pensare ai Natali di tanti, tantissimi anni fa, rivedendo questo spot.
RispondiEliminaE non posso fare a meno di farlo, tutti gli anni.
Almeno una volta, in questo periodo.
Natali che duravano dalla vigilia fino all'Epifania, perche' di fatto per un bambino in quel periodo era praticamente Natale tutti i giorni.
Feste di un tempo ormai remoto, lontanissimo, passate tutte insieme in compagnia di nonni e zii.
Con un mucchio di persone che oggi, nella maggior parte dei casi e per ovvi motivi, non ci sono piu'.
Il tempo e la vita non fanno sconti a nessuno, purtroppo.
Ma anche questo e' Natale, in fondo.
Posso dirtelo, Doc?
Stavolta mi hai tirato un colpo veramente basso. Ma...
GRAZIE.
Eh, purtroppo è quello l'effetto che fa.
EliminaSei felice per chi c'è, e per la gioia che vedi negli occhi dei più piccoli, mentre la malinconia ti trascina in un fiume in piena di ricordi.
Questo per me è sempre stato LO spot di Natale. Ero piccolo, il Natale si passava dai nonni e dagli zii, contavi i giorni che mancavano a Natale per ricevere in regalo il gioco che aspettavi tanto, si stava a pranzo tutti insieme. Ora purtroppo gran parte delle persone con cui passavo le feste non ci sono più, ma abbiamo due figli piccoli, ora siamo noi i genitori, i nostri genitori sono i nonni di allora, e si ricomincia...con la malinconia di fondo per i cari che non ci sono più, e per il fatto che in fondo questi Natali da "fresco genitore" li rimpiangerai tra qualche anno quando i vecchi non ci saranno più e sarai tu l'ultima generazione della tua famiglia
EliminaCome si diceva, Doc...
EliminaNatale e' anche questo.
Tocca accettarlo. Fa parte della vita.
Bellissimo. Grazie, Doc! Mi viene difficile credere comunque che quelle persone nell'aeroporto di Shannon si calmassero bevendo cocacola. Ci sta che gli sia venuta l'idea in quel modo, ma chiunque frequenti gli aeroporti irlandesi sa che a tutte le ore si beve birra anche là 😅
RispondiEliminaRicordo un sondaggismo di tanti anni fa. Tu, Doc, proponesti un lotto di canzoni tra le quali scegliere la vera canzone di Natale, ma una spontanea mozione popolare di noi antristi scelse la canzone di questa pubblicità, nonostante i tuoi tentativi di boicottare. (Scott)
RispondiEliminaGrande Doc... questo era lo spot natalizio dell'analcolico moro.... altro che l'odierna fastidiosissima lagna che si chiude con "saaaantaaaa" ....nei miei ricordi 80/90 c'è anche quella dell'Asti Cinzano ("oh happy day...") che mi riporta alla mente quei natali affollatissimi in famiglia, con genitori, zii, nonni, cugini e quant'altro....ancora tutti presenti.... ok, basta, mi fermo e vado a rileggermi il Tuo speciale su "Last Christmas" (il cui video ho già guardato l'8 dicembre...)
RispondiEliminavero!
Eliminaanche l' Asti Cinzano aveva il suo bel perchè :D
Ci aggiungo anche lo spot del Prosecco Carpene' Malvolti, con la luna che diventava una coppa di spumante sulle di "One more kiss, dear".
RispondiEliminaChe allora non sapevo neanche come si chiamasse, salvo poi riscoprirla poi in "Blade Runner".
Neanche questo, lo fanno piu'.
Ecco. Ora mi tocca andare a ripescare anche quello. 😁
EliminaE niente, scorrono lacrime napulitante per il genuino momento emozione del Doc. :_)
RispondiEliminaGrazie e tanti auguri a tutti!
Il mio commento è sparito, forse perché conteneva un link YouTube. Posso provare a ricaricarlo senza?
RispondiEliminaSì, triturato dall'antispam. Ho letto comunque cosa avevi scritto, ovvero che Scotti ha detto al BSMT di aver scritto lui la versione italiana del jingle. Non è così: quella versione che lui ricorda nell'intervista è diversa. O non è stata la sua, o ricorda erroneamente di averci messo mano (sono passati un botto di anni). L'autore del testo italiano, come ho scritto e ribadito da tutti gli interessati, è Minellono.
EliminaImmaginavo fosse stato l'antispam.
EliminaQuanto all'aneddoto di Scotti era un po' troppo bello per non puzzare.
Riposto il mio commento originale bonificato:
Bellissimo pezzo Doc (sempre bello trovare un post nuovo sull'Antro, ora che sono un po' più rari è ancora più bello).
Vorrei aggiungere alcune curiosità anche io:
1) Lo spot fece così tanto la storia da essere inserito (magistralmente se lo chiedete a me) anche nel finale di Mad Men, serie capolavoro sui pubblicitari newyorkesi e in generale sugli anni '60 americani.
2) Io non lo so se ci sia del vero ma Gerry Scotti da Gazzoli ha raccontato che la traduzione dall'inglese la fece proprio lui, quando era un giovane pubblicitario milanese di belle speranze. Sarà vero? La accendiamo? Vai a sapere...
(Cercate aul tubo "gerry scotti basement", dal minuto 8.00 a 9.30 circa)
3) Aggiungo anche che sul tema dei pubblicitari italiani anni '80-'90 c'è un bellissimo romanzetto comico di Walter Fontana (per anni autore geniale dei vari Mai Dire) da poco rieditato da Bompiani: L'uomo di Marketing e la Variante Limone. Fa molto ridere.
Ripenso ai Natali dai nonni nel caldo appartamento a Lerici, a Big Jim, Masters, GIJoe e Transformers che arrivavano ogni volta, al tavolo tondo del salotto e Fantastico... Grazie❤️🩹
EliminaSpettacolare inoltre l'omaggio presente in MadMen
RispondiEliminaE poi è diventato
RispondiElimina"Alè viola, alè alè
Alè viola alè!"
e anche per un' altra decina di squadre italiane :D
EliminaMa vi ricordate l'incaxxatura quando soppressero l'Epifania?
RispondiEliminaCiao Doc ... Classe 75 e gennaio per giunta Azz 😵💫.. in arrivo una nuova soglia psicologica! Lo spot era il nostro Natale.. ricordo la ragazza in apertura, un ragazzo con una felpa da giocatore di rugby che per anni gli invidiai e il ragazzo col copricapo da sakem indiano.. Anni di riunioni in famiglia,tra amici e campi scout invernali pieni di coetanei. Oggi da genitore, vedere tanti adulti scazzati con i cellulari sempre a portata di mano e pochi bambini.. vorrei scappare!
RispondiEliminamolto curiosa e piena di tappe questa vicenda della creazione e della realizzazione dello spot. E' un classicissimo dei nostri Natali, in effetti. La cosa che un po' 'stonava' agli occhi di me bambino, con il clima degli edonistici anni 80, quando la pubblicità passava in tv, era il look palesemente Seventies dei ragazzi e delle ragazze: mi chiedevo come mai anziché vedere dei giovani con capelli a spazzola, o delle belle figliuole in spalline e acconciature cotonate, assistessi alla carrellata di gente che sembrava scappata da Woodstock :)
RispondiEliminaVolendo togliere un po' di zucchero da questo articolo (e la lacrimuccia è già scesa, condividendo tutto quello già scritto sopra), questa era la pubblicità che dava il via al Natale come quella della Bilboa con le zinne di fuori dava il via all'estate.
RispondiEliminae anche qui, si apre un mondo di ricordi...
EliminaLe due anime natalizie anni '80: quella post-hippie della Coca Cola e quella proto-yuppie della "Christmas Demo" del Commodore 64.
RispondiEliminaPresto cancellate entrambe dall'eleganza di Boldi & De Sica.
Devo ammettere che è la prima volta che sento questa canzone
RispondiEliminaCiao Doc,
RispondiEliminadel primo spot video che hai presentato (quello sulla collina romana) ti è sfuggito un particolare curioso: il primo ragazzo inquadrato a destra era un divo dei fotoromanzi Lancio!
Comunque è faticoso commentare qui, non lo faccio da tanto tempo poiché devo fare il login, confermare tutto, inserire password e indirizzo email di recupero... Google fa un miscuglio pazzesco di account ogni volta e ogni volta mi pento di commentare su questa piattaforma! Ma visto che tu non accetti commenti anonimi, almeno stavolta mi sono sbattuto un po'...
Ho rivisto il video: appena finito ho cominciato automaticamente a piangere, senza alcuna avvisaglia. Che nostalgia quei tempi...
RispondiEliminaE la pubblicità di Stock 84 che io ricordo ogni natale ve la siete dimenticata?
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