Dune, la recensione: il ritorno dello Giedi (Primo)

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

Cos'è che ancora ci fa vivere le favole? Quello che magari ieri sera non ti ha fatto stare sotto a un portone, ma ti ha trascinato dentro e fuori da una macchina, nonostante fossi sveglio da 75 ore e con gli occhi di Gambit, per andare a vedere finalmente non un, ma il film. Quello che aspettavi da tanti anni. Quello che speravi che il velocissimo Villeneuve ti avrebbe servito in tavola come credevi. E così è stato. Ché del nuovo Dune ti sei goduto ogni singolo secondo dei 9.300 che dura [...]

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

È una sera torrida di fine estate, che nell'Arrakis calabrese può essere in effetti pure metà dicembre, ma no, è ancora il 17 di settembre. Di venerdì. E fancuore scaramanzie americane, per vederlo dovrete aspettare più di un mese, puppare. Dune è già in giro per lo Stivale dalle giornate di Venezia, e più in generale da ieri. Tutta questa introduzione apparentemente superflua ha un'unica ragione: ieri sera, per come stavi, per quanto disintegrato eri, non avresti alzato il culo per nessun altro film. Davvero, nessuno. E se pure, ti saresti addormentato dopo mezz'ora.

E invece.

È strano parlare con gli altri di Dune, di questo Dune, perché la natura di questo film smonta subito quelli che sono gli argomenti sempreverdi di qualsiasi discussione a base cinema sull'interwebz. La storia è quella. Con alcune scelte che ne asciugano alcuni aspetti, puntando all'essenziale - no imperatore a schermo, no pensieri spiegoni superflui con la voce del compianto Accolla come nella versione di David Lynch, no barocchismi, solo baroni - ma è quella. E gli alfieri dei buchi di sceneggiatura, quelli che sanno come si scrive un film perché ne hanno visti tanti, muti.

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

E il punto, infatti, non è la storia. Non è il prescelto Paul, con la sua faccia da giovane attore dal nome fastidioso e troppo gianfransuà come Timothée Chalamet, che ha incredibilmente un anno IN PIÙ di quelli che aveva Kyle MacLachlan nel Dune del 1984, ma sembra il figlio. Non sono gli Atreides contro gli Harkonnen, le macchinazioni delle Bene Gesserit, l'Imperatore che non ha mai imparato a nascondere il suo obiettivo giocando al Risiko dell'Imperium. 

Quella, la storia, in buona sostanza, la conosce non solo chi ha letto i romanzi di Herbert nati da un libro di successo che nessuno voleva pubblicare, ma chi ha visto il film di Lynch, giocato ai giochi, avuto a che fare con una qualsiasi delle declinazioni di questa saga piena di sabbia e vermoni.

Il punto è la visione artistica di Denis Villeneuve del tutto. Il modo in cui uno dei migliori registi di fantascienza degli ultimi anni - chi vi parla male di Arrival e Blade Runner 2049 è chiaramente dalla parte del torto, fate i superiori e vogliategli bene lo stesso - avrebbe affrontato un mondo complesso, spirituale, ricco di significati e assolutamente seminale come quello che nasce tra le sabbie di Arrakis.

Senza Dune di Frank Herbert non avremmo avuto Nausicaä della Valle del vento, e senza quello non avremmo avuto lo Studio Ghibli. Senza Dune, Star Wars avrebbe avuto un aspetto molto diverso, e non solo per il deserto di Tatooine o per i cavalieri Jedi che sono la versione fricchettona e più belligerante padrepiica delle Bene Gesserit e dei loro trucchi magici. Dune è Dune, e per Villeneuve era un'impresa importante, forse pure proibitiva, impossibile, infilare tutto in un film. E infatti gliene ne serviranno due. Sempre sperando che il secondo glielo lascino girare.

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

Ma mentre il povero Lynch ha sbattuto il muso contro una produzione incasinata, incagliata tra le sabbie del deserto hollywoodiano, rimessa in piedi in qualche modo da De Laurentiis e terminata come meglio veniva, tra mille difficoltà, a Villeneuve hanno dato 165 milioni di dollari, un cast che non avrà Sting ma per restare al pop è davvero della Madonna, la possibilità di portare la macchina da presa in posti fighi e veri come la valle del Uadi Rum in Giordania per Arrakis e la Norvegia per Caladan. Non gli hanno detto gira tutto in questa vecchia fabbrica polverosa in Messico e con i fichi secchi che avanzano ci dobbiamo pure celebrare tre matrimoni.

Dune del velocissimo Villeneuve è, al contempo, un'opera coerente con i suoi lavori precedenti e un puro condensato di stile. Ci vedi dentro le navi a forma di sasso di fiume di Arrival e un sabbioso tramonto virato al giallo dai filtri di Blade Runner 2049. Ci vedi la voglia di buttare addosso agli spettatori la monumentale magnificenza delle sue immagini, un approccio diverso, quasi low-fi, talmente futuristico da sembrare antichissimo, a questo mondo.

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

Ci sono stati lunghi tratti, ieri sera, in cui ti sei perso in quelle astronavi così perfette, in quelle costruzioni, ripetendoti quanto tutto sembrasse, beh, nuovo. In un genere in cui si tende a ripetere sempre le stesse cose come quello sci-fi. E non solo per gli ornitotteri Atreides. Era tutto così, non sai come altro dirlo, concreto, solido, meno plasticoso delle nuove navi della trilogia sequel di Star Wars, perfettamente calato in un contesto che, per lo stile adottato, suona realistico e verosimile. 

Pure se hai vermi lunghi trecento metri che s'incazzano se uno cammina sulle dune con un passo normale e non ballando il meneaito. 

È la bravura di chi quel mondo l'ha confezionato e imbottito dei suoni di Hans Zimmer, certo, ma sono anche i piccoli trucchi del mestiere. Gli ornitotteri dalla strumentazione realistica, sia pur tappezzata di scritte in una lingua aliena, ad esempio.

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

I romanzi di Dune di Herbert (padre. Con quelli scritti dal figlio Brian e da Kevin J. Anderson non hai un buon rapporto) sono figli di un senso di spiritualità fortissimo, perché Frank s'era impallinato per il buddismo zen a casa di amici, e probabilmente una qualche spezia l'ha sperimentata pure lui. Da lì il deserto, culla di tutta una serie di religioni, e una storia che fonde la politica interplanetaria a una religione fondamentalmente tribale ma altrettanto diffusa.

E tutta questa roba qui, nel Dune di Villeneuve parte 1, non devi masticarla, perché la respiri. 

Non assume mai il suo film, nonostante i momenti contemplativi che colmano due ore e mezza di deserto, il profilo del vabbè. Anzi. Il film non sbraca nemmeno quando altrove lo hanno fatto i suoi protagonisti. Figure come quella dello stronzo per antonomasia, il barone Vladimiri Harkonnen, hanno perso i tratti grotteschi, di orrenda caricatura umana della versione di Lynch, per diventare genuinamente sinistre. Pure quando uno Stellan Skarsgård di duecento chili svolazza per lo schermo, sì.

Non hai idea di quanti soldi riuscirà a incassare questo Dune, ma è esattamente il tipo di cinema che adori, e più nello specifico la fantascienza che ti va più a genio. Se poi il tutto sia di cassetta o meno lo scopriremo il mese prossimo, quando uscirà negli USA, con la concorrenza interna di HBO Max. Ma che spettacolo. 

Dune Villeneuve recensione docmanhattan antro

Per il resto, Momoa che fa Momoa, Zendaya a cui hanno detto per la maggior parte del tempo fai finta di essere in uno spot di un profumo, tanto ci serve per i sognivisioni del rEgazzetto, e per una buona surfata come si deve sui vermoni, con i Beach Boys di Stilgar in sottofondo, tocca aspettare il secondo film.

Perché un secondo film dovrà esserci. Comprendi le perplessità di chi si è chiesto come andrebbe visto questo Dune, a tutti gli effetti il primo tempo di una storia, qualora il secondo tempo non uscisse mai. Ma è un'eventualità che non vuoi prendere neanche in considerazione. Nel senso che la rifiuti.

Se necessario, vai a rivedertelo pure altre tre volte, per dimostrare che tu la lavatrice la prendesti, e la pagasti. 

Nerd shopping su AmazonAntro Store: t-shirt e gadget della deboscia
48 

Commenti

  1. Visto ieri, sicuramente mi aspettavo un film peggiore e molto più prolisso, sapendo già che era spezzato in più parti. Invece é stato davvero, oltre che per me personalmente un gradito ritorno al cinema dopo praticamente due anni, una bellissima conferma su Villeneuve. Ha sicuramente il problema di essere monco e che per come ripercorre il romanzo servirebbe una trilogia per finire il primo libro di Herbert, ma un film da vedere per tutti gli amanti della fantascienza, senza se e senza ma.

    RispondiElimina
  2. Visto anche io ieri. Villeneuve ha messo in piedi uno spettacolo sontuoso, immaginifico, immersivo come poche volte mi è capitato di vedere.
    Finalmente i vermi sono come li immaginava Herbert e non quelle specie di suppostone di Rambaldi! con tutto il rispetto per Rambaldi...
    Certo ci sono alcune piccole cose he non convincono fino in fondo, tipo Lady Jessica he non fa altro che piangere e una tutto sommato inutile, per ora, Zendaya, ma è poco conto.
    Alcune cose rimango oscure per hi non ha letto il libro. Ad esempio: perché non ci sono computer? perché non usano i laser come armi e combattono solo all'arma bianca? Una piccola rapida spiegazione ci poteva stare secondo me...
    Ma sono sottigliezze..
    Anche per me 5/5
    Andate a vederlo sullo schermo più grande possibile!
    P.S. nota di merito per il sonoro e la colonna sonora, veramente notevoli.

    Saluti
    Claudiano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I computer sono stati bannati dopo la guerra galattica contro le intelligenze artificiali molti anni prima

      Elimina
    2. Solo la guild può utilizzare delle forme semplificate di computer abbinate alla spice

      Elimina
    3. Io ho letto, e riletto, il libro e so le risposte, ma non tutti lo hanno letto....
      Per inciso non usano i laser perché se vanno a contatto con gli scudi provocano una esplosione nucleare

      Saluti
      Claudiano per sempre

      Elimina
    4. precisazione inutile da PdF non creano un'esplosione nucleare creano un'esplosione simile ad una nucleare e quindi potenzialmente una violazione del grande accordo tra le case e quindi una potenziale rappresaglia globale.

      Elimina
  3. Contro il logorio della fantascienza moderna, sempre sia lodato il velocissimo. Condivido anche le virgole Doc.
    Con tutto che, per la prima volta, vedo un film di cui ho letto prima i libri...e ho avuto la riprova di quello che pensavo ovvero che confrontare media diversi per stabilire quale sia migliore non ha davvero senso, se non in termini soggettivi.
    Ora sono pronto per vedermi finalmente anche il film di lynch (?)

    RispondiElimina
  4. Visto ieri, adorato. Fa esattamente quello che una Space Opera dovrebbe fare: guardi il film, e ti perdi. Per quelle due ore e mezza lì non pensi a nient'altro che quello che c'è sullo schermo.

    Spettacolo.

    RispondiElimina
  5. Chi parla male di Bladerunner 2049 è un cog...... una "brutta persona".

    RispondiElimina
  6. Zoe ha già scritto la mia recensione. All uscita dal cinema ti rendi conto di aver fatto un viaggio nel tempo e nello spazio. Solo il grande cinema riesce a farlo.

    RispondiElimina
  7. Ora tocca andare a vederlo prima di subito, magari guidati da un Navigatore della Gilda

    RispondiElimina
  8. Non è il primo film che ho visto al cinema dopo che hanno riaperto ma è IL film che bisogna vedere al cinema. Niente distrazioni e (perfortuna) niente cagnara in sala e per due ore e mezza (velocissime) sei altrove. Su un pianeta di sabbia dove anche uno sputo è acqua preziosa in un universo dove da tutte le altre parti piove o c'e il mare. Se dovessi scegliere un aggettivo sarebbe "maestoso".

    Come dice il Doc la storia è quella e chi ha visto il Dune di Lynch in alcuni momenti potrebbe avere un certo senso di dejavu ma è tutto così scorrevole che passa in un attimo. Certo ai tempi uscito dalla sala avevo capito un terzo di quello che avevo visto ma questa è un'altra storia...

    RispondiElimina
  9. Dura tanto ma i minuti scorrono lievi come vermoni nella sabbia.
    Se non raggiunge il minimo di incasso per la seconda parte tanto vale fare una colletta.

    RispondiElimina
  10. Jason Momoa, bassista carismatico “fatto e finito”. Grazie Doc!

    RispondiElimina
  11. Villeneuve è una garanzia. Spero che continui a contribuire al buon cinema fantascientifico per molto tempo.

    RispondiElimina
  12. Visto ieri anch'io
    Quello di Lynch uno dei miei preferiti da sempre, letto e riletto il libro ma mai oltre il primo, ero quasi preoccupato.. e invece una goduria dal inizio alla fine.. finalmente un film che non ha bisogno di ritmi forsennati e effetti sopra le righe
    ( ma fatto impazzire I elicotteri libellula). In 3D poi e Zimmer come sempre una garanzia.
    Vero cinema che mancava da tanto..

    RispondiElimina
  13. Ciao Doc! Non mi ero reso conto che non commentavo da tanto qui sul blog, anche se cerco di esserce presente quando posso in live.
    Detto questo, non potevo non tornare per Dune, sicuramente il film che ho più atteso negli ultimi 18 mesi, insieme al nuovo 007. Questa tua recensione, spaziale (LOL) come sempre, ha dei punti che mi intrigano tantissimo, a partire sul sentimento da Dune parte 1 che mi scimmia non poco. Ci vado domani, ma devo dire che villeneuve, ora come ora, rischia di confermare il suo posto nel cuore di molti di noi.

    RispondiElimina
  14. Quindi, ove non dovessero girare il seguito, Doc, c'è la possibilità che tu ti iscriva ai terroristi?

    RispondiElimina
  15. Visto venerdì, partito con le aspettative più alte e non sono state disattese. 2 ore e mezza volate, meraviglioso in tutto dalla fotografia alla colonna sonora. Non vedo l'ora di vedere il secondo pezzo.
    Quasi quasi faccio un altro viaggio in sala per rivederlo.

    RispondiElimina
  16. Che bello tornare al cinema - con tutti rituali covid - per un film così.
    Da arrivl in avanti, mi son sempre sentito di fidarmi di Vlleneuve e anche stavolta son felice di averlo fatto. Deciso di impulso di andare a vderlo all'ultimo spettacolo, ho passato una cineserata molto appagante- fugati i timori di esser circondato da coppiette, io cmq mi metto sempre all'ultimo posto d'angolo in ultima fila. Dopo che ne parlavano tutti, non ho resistito, ma tanto ero sicuro che è cmq un film da vedere più di una volta, agari anche in lingua originale.
    Il fim ti avvolge subito, solido, essenziale, asciutto. Insomma, il film è Arrakis - e quando alla fine ti arriva il pensiero 'oddio ma sta per finire!' pensi immediatamente che Villeneuve sa il fatto suo:ti ha portato fino al punto di massimo desiderio, prima pian piano, poi, di botto, e ti lascia lì, ad aspettare il secondo! Sì, son d'accordo col Doc: se il secondo film non glielo fanno fare, allora solo forconi e torce contro i Distributori Harkonnen,

    RispondiElimina
  17. Prenotato il cinema per mercoledì, non vedo ora di vederlo! 😍 Chiedo lumi.. Vorrei portare la figlia di 10 anni, secondo voi lo capirebbe?? Grazie mille della risposta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se non ricordo male è vietato ai minori di 13 anni non accompagnati da adulti: "per la presenza di forte violenza, immagini inquietanti e materiale suggestivo"

      Elimina
  18. 3/5 a mio avviso. Arrakis non mi da mai l'idea di essere così inospitale come dovrebbe, l'acqua non sembra mai il centro di tutto come dovrebbe, e di Paul non ho visto la crescita interiore che avrebbe dovuto fare fino a quel punto. Quando dice sposeró la figlia dell'imperatore non è credibile neanche un po'. Un bel film di fantascienza ma niente di più. Colonna sonora, una delle più belle che abbia mai sentito.

    RispondiElimina
  19. Visto ieri sera e, concordo, il Velocissimo non delude.

    Il film è sontuoso nella sua estetica ripulita fino all'essenziale, concreto e quasi palpabile nella sua coerenza interna. Veramente un gioiello.

    Concordo con chi mi ha preceduto che potevano aggiungere, qui e lì, giusto un paio di dettagli extra, chiari a chi ha letto i libri, ma non immediati per un pubblico più generalista (i commenti dei meno addentro fuori dal cinema ha confermato che sono cose che sono state notate), ma capisco che per evitare un film spiegone erano necessari dei compromessi.

    Note di merito alla colonna sonora di Zimmer e al sonoro in generale. In alcuni punti avevo tutte e ossa che vibravano di goduria. Va visto in un cinema di livello, senza se e senza ma.

    Settimana prossima, se confermano la versione in lingua originale vicino da me, torno a vederlo al 100% e uniamo le manine nella speranza che diano l'ok per il secondo capitolo perchè lasciare monca quest'opera sarebbe un grave peccato.

    Cheers

    RispondiElimina
  20. Tutto sto casino per trovare La Spezia, quando basta percorrere la A15 in direzione Nord

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sto ridendo come un cretino da solo e sono al lavoro, mannaggia a te.

      Elimina
  21. Caduto dalla sedia per la citazione finale al Magnotta (che - salvo errori - non mi risulta aver mai incrociato a queste coordinate)

    RispondiElimina
  22. Visto sabato sera, è stato stupendo! Un vero piacere per gli occhi e per una certa idea di cinema che sembra che si stia sempre più perdendo. Nessuno inutile spiegone e la giusta aderenza al libro senza essere inutilmente didascalico.
    Ti dico solo che è piaciutissimo a mia moglie che non conosceva né il libro né il film di Lynch e che ha una enorme avversione nei confronti della fantascienza.

    RispondiElimina
  23. Venerdì scorso si è riunito, dopo molti mesi, il mio gruppo di accaniti giocatori di Zombicide et similia. Finita la partita si è parlato di Dune e presto lo andremo a vedere.
    Oltre alle dissertazioni su mentat, bene gesserit ecc... la discussione si è spostata su cast e regista. A nostro sindacabile giudizio tutte scelte molto convincenti salvo Chani. Leggendo questa recensione ho capito perché Chani, almeno per me, non è convincente.
    Anche nel trailer viene mostrata durante i sogni e quell'aspetto patinato da pubblicità di un profumo non aiuta. Al netto di questo l'attrice ha proprio l'aspetto di una freman, almeno come me li sono sempre immaginati.

    RispondiElimina
  24. Sono andato a vederlo da ignorante totale di Dune (visto il film di Lynch a metà perché mi annoiava). Mi auguro con tutto il cuore di vedere la parte 2 perché sono rimasto veramente soddisfatto di questo film: zero noia e soprattutto si capisce tutto senza bisogno di spiegazioni prolisse, e se anche in alcuni punti si dà per scontato qualcosa, non importa, prendo su e vado avanti che ne voglio vedere sempre di più.

    RispondiElimina
  25. Solo a titolo statistico. Sono l'unico pirla in tutto l'universo conosciuto a cui il Dune di Lynch è sempre piaciuto e sempre piacerà? Ho anche letto il primo libro di Herbert, ma solo molti anni dopo aver visto il film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ribadisco,senza spirito polemico, solo per amore di statistica.

      Elimina
    2. Anche a me è piaciuto ma ha dei grossi limiti.

      Elimina
    3. lo vidi al cinema, addirittura, pensa! :) (quanti anni ho :( ) . insomma, a me era piaciuto. Ma mi era piaciuta di più la serie televisiva bbc

      Elimina
    4. Scherzi? Ho l'edizione estesa in BluRay del film di Lynch!

      Aveva i suoi problemi, ma era spettacolare da vedere come realizzazione.

      Cheers

      Elimina
  26. Non so niente di Dune se non che ci sono sabbia e soprattutto vermoni che son stati copiati in lungo e in largo (Dragon Ball GT, Yu-Gi-Oh!, per dirne due che ricordo), quindi me ne ero completamente disinteressato ma sta recensione mi ha messo una certa voglia di andare a vederlo

    RispondiElimina
  27. Interessante recensione! Anche io me lo sono goduto parecchio, pur trovandoci forse più difetti di quanti ne abbia menzionati tu nel tuo post... Aspettando la seconda parte, se mao verrà fatta, continuo a leggere la saga di Herbert (sto finendo il terzo libro)!


    Hai ragionissima nel dire che ci sono dentro Arrival e Blade Runner 2049, alla fine mi sa che la visione della fantascienza di Villeneuve è quella lì (e poteva andare peggio)!

    RispondiElimina
  28. Gente dico la mia, senza spoilerare...
    Autoriale, solenne, e quindi lento, ma non pesante.
    Visionario senza essere grottesco, rendendo bene il senso di lotta tra predestinazione e libero arbitrio del protagonista.
    Probabilmente molto più simile al predecessore lynchiano di quanto molti vogliano ammettere, il vero colpaccio è stato aver trattato solo una parte della storia e non l'intero ciclo.

    RispondiElimina
  29. Ho sempre amato il vecchio film di david lynch fin da rEgazzino con tutti suoi difetti e l'ho rivisto prima di vedere questo...grave errore. Praticamente la prima parte è esattamente uguale al vecchio, stesse scene, stessi dialoghi, nella seconda parte hanno aggiunto/cambiato due cosette giusto per allungare il brodo. Ora io adesso voglio capire perche il vecchio è stato massacrato mentre questo che per metà film è un copia e incolla deve essere un capolavoro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Driver rileggi la mia mini recensione... Lynch scontento' critica, grande pubblico e fans per un motivo semplice: era ridondante ed al tempo stesso monco... Troppo materiale per un unico film, la furbata stavolta è essersi fermati prima.

      Elimina
  30. Visto ieri anche io ho scelto questo film per il "grande rientro al cinema" e sono sicuro che sia un film assolutamente da vedere al cinema!
    Avendo amato il film di Lync ho apprezzato molto questo anche se, non sapendo che questa sarebbe stata solo la prima parte, più di una volta mi sono ritrovato a pensare che si stava dilungando troppo e non sarebbe riuscito ad arrivare alla fine... in effetti non ci arriva...
    A me sono mancati Sting e i barocchismi di Lync anche se il film è sicuramente un prodotto da 5/5

    Nota negativa: Thimotee pare sia il nuovo Idol delle regazzine... e in sala c'era il gruppetto di fan che emetteva gridolini ad ogni scena in cui lui era a torso nudo ed all'uscita si interrogavano su "ma cos'è sta spezia?"

    RispondiElimina
  31. Quindi nessuno, come me, si è addormentato nel secondo tempo?

    RispondiElimina
  32. Inferiore sotto tutti gli aspetti a Blade Runner 2049, ma hey, è una storia di un eletto che spacca il culo a tutti quindi incasserà una valanga di soldi.

    RispondiElimina
  33. In realtà è Star Wars un Dune sotto mentite spoglie, per il resto sono d'accordo.

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy