Resident Evil Village è un gran bel luna park dell'orrore (anche se l'hai affrontato come Connor MacLeod)

Resident Evil Village Antro recensione

Nove ore di gioco dopo averlo iniziato, sei arrivato ai titoli di coda. A un bel finale, di quelli che ti lasciano addosso una sensazione piacevole, ma anche un velo di tristezza, perché ne avresti voluto ancora. Sì, Resident Evil Village (scritto VII.I.AGE, per farci stare l'8 in numeri romani, ché non sanno più che inventarsi con i titoli in Capcom) ti è piaciuto. Ma si può dire che ti è piaciuto? Cioè, è ammesso?

Resident Evil Village Antro recensione

RESIDENT EVIL VILLAGE
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Chiedi, eh, visto che su Internet se non dici che qualsiasi cosa sia mainstream e giocata/vista da tutti fa schifo, non sei fico, pare. Ma il vantaggio di aver superato abbondantemente i quaranta e che te ne puoi sbattere in allegria e dire quello che ti pare. Tipo, appunto, che Resident Evil Village è a parer tuo un signor gioco. Non perfetto, ma signor gioco.

Dunque. Ti eri goduto la sgambata nella marcia Louisiana di Resident Evil VII, un affettuoso omaggio a tutti quegli horror pieni di famiglie di freak redneck con la salopette, la motosega e il cibo in putrefazione sul tavolo, e al contempo una strizzata d'occhio alla prima stagione di True Detective così forte da farsi venire la congiuntivite. Un gioco compatto, a fuoco, Resident Evil fin nel midollo, nonostante il cambio di prospettiva e il passaggio alla prima persona. Con dei bei momenti di tensione da chiappe strette sul divano, tanto che giocarlo in VR era una faccenda impegnativa: per i jumpscare, o perché sotto il casco da parrucchiere della pleistèscio ci crepavi comunque di caldo. Una delle due.

Quel povero, povero, povero cristo di Ethan Winthers si ritrova ora alle prese con un nuovo incubo familiare, nientedimeno che in Romania, tra licantropi, vampiri e le solite mostruosità figlie della muffa. Tipo quando lasci le fragole in frigo troppo tempo, ma peggio. 

Resident Evil Village recensione
"Calmati, Anton", gli dice la saggia treccia d'aglio alle sue spalle.

L'unico vero appunto che ti senti di muovere a Resident Evil Village è che giocato a livello di difficoltà normale è troppo facile, e a saperlo avresti scelto dall'inizio un'impostazione più impegnativa. Col senno di poi, non avresti venduto neanche quei dannati pesci al mercante Duke prima di scoprire la faccenda delle ricette, se è per questo, ma quello è un altro discorso.

Giocato a Normal, dicevamo. E sei morto solo tre volte. In tutto il gioco. Tre. Di conto. Vuoi per la sempre generosa quantità di materiali craftabili con cui confezionarti munizioni e item curativi, vuoi perché Ethan sembra avere una pellaccia davvero dura e delle capacità di guarigione (con sartoria automatica inclusa) che manco Wolverine, vuoi perché ormai a certi tipi di giochi, a certe dinamiche da boss, hai fatto la mano. 

Oh, quando è uscito il primo Resident Evil, nel '96, molti dei ragazzi che discettano della saga sull'Internet non erano ancora nati. Ma noialtri si era lì, a fare da carne da cannone alla rivoluzione poligonale dello zombieficio Capcom.

Resident Evil Village recensione
Il barlafus.

Li hai giocati praticamente tutti, i Resident Evil. Pure i capitoli più spuri, o spara, come lo shooter su binari per Wii The Umbrella Chronicles o i due Outbreak per PS2. Hai assistito alla nascita di Resident Evil 5 e sei stato il primo italiano a metterci mano. Un'altra volta hai intervistato Shinji Mikami, che quella sera a Roppongi sembrava un ragazzino col cappello. Hai letto i libri, comprato i pupazzetti, mangiato in un bar a tema Resident Evil che non esiste più da una vita e mezzo. 

E oh, insomma, è un quarto di secolo tondo tondo che ti trovi davanti Chris Redfield e gli otto spicchi biancorossi del logo Umbrella.

E in quanto anziano della saga, vecio del residentevilismo, hai apprezzato particolarmente il fatto che Resident Evil Village peschi palesemente il meglio che si trovava in soffitta, nel suo baule di famiglia. 

La struttura e la soggettiva del VII, l'inventario e il mercante (e le barricate, e l'ambientazione esotica, e altro ancora) di Resident Evil 4, il consueto mix di ambientazioni che ha caratterizzato la serie sin dal suo primo capitolo. E così dalla casa della vamp(irona) Lady Dimitrescu, in cui - scrivevi sui social - sembra debba spuntare da un momento all'altro la cameriera di Fracchia contro Dracula, per tutte quelle trecce d'aglio appese ovunque, si scivola verso altri tipi di incubi. 

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Nella casa-fabbrica di uno che si chiama come un celebre premio Nobel per la fisica. Ma se ne va in giro con un martellone.

Le sorelline di Chucky, un orrore industriale fatto di carne e metallo alla Doom. Il che per te non stona, per quanto la riuscita sia altalenante, ma dà varietà, cambia le carte in tavola quando credi di aver visto già tutto, quando all'ennesima porta che "si apre dall'altro lato", all'ennesima chiave dalla forma buffa o manovella che ti serve per proseguire, ti dici che non è cambiato nulla da venticinque anni fa.

Ma nonostante questo fatto che hai giocato il tutto da semi-immortale, tipo un fratocugino calabrese di Connor MacLeod, pur essendo schiattato in quelle nove ore solo tre volte, questo non vuol dire che Resident Evil Village non abbia saputo pucciarti nella giusta dose di tensione. Anzi, diresti l'esatto contrario. Resident Evil Village è pieno di momenti assolutamente ansiogeni. Per quei mutanti che ti inseguono a più riprese, per la tendenza a buttarti addosso drappelli di licantropi, per la cubatura asfittica del luogo in cui si consuma lo scontro con un boss a nafta. 

E, più in generale, per il tipo di atmosfera che ti fa respirare.

Resident Evil Village recensione
Ma hai visto riunioni di condominio peggiori.

Magari per qualcuno non sarà così immediato, ma la tensione in un gioco non è necessariamente proporzionale al numero di volte in cui il tuo personaggio tira il calzino. 

Puoi schiattare 300 volte di fila in un platform bastardo dell'era 16-bit (ce n'erano quanti ne vuoi), ma provare zero tensione. Incazzatura, ma non disagio. Oppure puoi sopravvivere a mostruosità assortite, da catalogo Vestro degli incubi, e viverti letteralmente male alcuni passaggi, ritrovandoti a tirare un sospiro di sollievo quando te li lasci alle spalle. Ed è esattamente quello che ti è accaduto con Resident Evil Village

E questo ci dice essenzialmente due cose: che hai sbagliato livello di difficoltà, ok, ma anche e soprattutto che come atmosfera non puoi dirgli un cacchio. Se un survival horror, alla fine dei conti, riesce a infilarti sotto pelle un po' di apprensione, ha fatto il suo.

L'hai giocato su PlayStation 5, Resident Evil Village, e pur con qualche scivolata di tanto in tanto (e quelle cacchio di bottiglie infrangibili di adamantio, nelle cantine), l'hai trovato sontuoso. Durante una delle tante fasi di nascondino con la stangona vampira, mentre questa Lady Deathstrike succhiasangue ti inseguiva per i corridoi per tagliarti a listarelle, ti sei fermato su una scala, a contemplare una sala del castello. Quei lampadari, quel livello di dettaglio, quelle luci pazzesche. Quanta cavolo di strada abbiamo fatto dalla prima mansion, ti sei detto, va'.

Resident Evil Village recensione voto

L'ultima parte, quell'incubo alla Cronenberg/Carmack-Romero, è meno ispirata della prima, la traversata del villaggio e del castello, sì. Ma nel complesso ti sei goduto questo luna park dell'orrore, il suo approccio quasi-open world al villaggio, il tempo speso nell'esplorare ogni anfratto e luogo apparentemente inaccessibile della mappa, il modo in cui si ricongiunge alla fine al quadro generale di Resident Evil e a quello che stanno facendo delle nostre vecchie conoscenze.

Poi sì, gli enigmi sono di un livello talmente mimmo da chiamarsi Domenico, con le soluzioni letteralmente sbattute in faccia, ma quella è un'altra tradizione della saga. Come il dover accettare che una porta di legno vecchio, spessa 1,5 centimetri, ti impedisca l'accesso a un fienile, anche se sei armato di un lanciagranate. "Chiusa dall'altro lato". E tu muto.

Voialtri l'avete giocato? Cosa ne pensate? A che altro state giocando di bello?


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Commenti

  1. Ma i zombie ?? RE è sempre stato sinonimo di Zombie, e dal 7 che i zombie sono scomparsi...

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    1. Ma tanto lycan, zombie... è lo stesso. Anche i Ganados di Resident Evil 4, lo ricordo, non erano zombie.

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    2. A Zerocalcare non piace questo elemento.

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  2. Hmmmmm...
    Ammetto di non essere un fan del genere e della serie, quindi il mio parere lascia veramente il tempo che trova, ma nove ore di gioco non sono un po' poche?
    Sarà che non ho mai giocato titoli dello stesso tipo e quindi mi manca il metro di paragone, però la durata mi lascia perplesso.

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    1. Anche il primo RE (1996) era piuttosto breve - in genere si finiva intorno alle otto ore - però era anche rigiocabile, per provare i due percorsi (Jill e Chris) o qualche extra.

      Ho letto poi che in Village è tornato il sottogioco Mercenaries (anch'esso ripreso dal 4), magari per un fan ce n'è abbastanza.

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  3. Due parole: Casa Beneviento. Davvero finito quella parte mi sono fatto la ola da solo per esserne uscito

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  4. Io detesto gli FPS quindi non faccio testo, mi piacerebbe però un gioco attuale che riprenda con gli strumenti moderni dark corners of the earth.
    La fuga da Innsmouth e le allucinazioni sonore e visive ancora oggi sono per me al top del disturbante su un videogioco, nonostante come detto io detesti gli fps.

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    1. Mi associo al commento... ricordo come quel gioco, giocato di notte ai tempi dell'università, mi desse letteralmente la tachicardia... smisi di giocarlo perché l'atmosfera e le distorsioni percettive erano insopportabili, ma non ho più trovato quell'atmosfera in un gioco... è vero che ho giocato molto poco da allora eh 😅

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    2. Nel 2020 ho ascoltato in formato audiolibro quasi tutto Lovecraft e scopro che c'è un gioco ambientato ad Innsmouth, sono commosso.

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    3. Danilo è un giocone, visto oggi ovviamente è ridicolo tecnicamente, ma le idee che aveva dietro erano spaziali e ripeto, giocarsi la fuga da Innsmouth è stato davvero al cardiopalma. Con le cuffie assurdo.

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    4. A dir la verità il gioco che wargarv vorrebbe esiste già, è uscito nel 2010 e si chiama Amnesia: The Dark Descent.
      Sono un fan del genere Horror a 360 gradi e ho sempre cercato di scoprire e giocare titoli nuovi, per questo posso dire di averli giocati quasi tutti: dai più vecchiotti ai più nuovi (anche se il mio limite di anzianità è la ps1).
      Amnesia non è un fps ma ripropone molto bene alcune caratteristiche uniche del gameplay di Dark Corners of the Earth come le allucinazioni, i brividi e le paure che venivano al protagonista (come quando soffriva di vertigini ecco).
      Unica cosa da tenere bene a mente è che in questo gioco non si spara.

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  5. Qualche settimana fa avevo letto un bell'articolo del Post che spiegava come la porta sia un concetto semplicissimo nella realtà ma molto complesso da rendere in modo soddisfacente per i (Gabriele Zainer) game designer.

    Immagino per un esperto come il Doc non sia niente di nuovo ma da ignorante in materia l'ho trovato curioso.

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    1. È una di quelle forzature classiche, sospensioni del "realismo" necessarie nel mondo dei giochi. Come il fatto che non sempre puoi appropriarti dell'arma di un nemico sconfitto. In Fallout 3 c'erano porte letteralmente di carta, con il vetro sfondato, che ti impedivano di proseguire se non arrivavi al livello di abilità necessario nello scasso di una serratura. Anche se ti tiravi dietro una testata nucleare come arma.

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  6. Giocato no, neanche ai precedenti ho mai giocato, però ho visto qualcuno giocare tramite Twitch e mi è bastato, ma anche leggerti può bastare ;)

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  7. Devo essere onesto e fare una sorta di outing: ho giocato su PS4 il remake del 2 e del 3, più le sue versioni di 4 e 1, ma il 7... era ed è fermo lì allo scontro con la motosega Vs Mr. Baker. Non sarò più il gamer di una volta, o forse non sono mai stato questo granché, ma la visuale in prima e "l'atmosfera" così diversa, proprio mi irritavano, così ho deciso di lasciarlo lì.
    Il fatto che, fin dalle prime battute, questo Village riproponesse il medesimo protagonista e la medesima dinamica (per quanto migliorata) non propendeva per aumentare la mia curiosità. E stessa cosa dopo le due demo. Eppure... eppure, come riporta Doc in recensione, quando mastichi RE dagli albori, qualcosa scatta, quantomeno nel dare una possibilità. E Village mi è piaciuto. E anche parecchio. Tanto da essere già stato in ballo con la seconda run... e la terza... Ho apprezzato (sempre in modalità PS4) i piccoli e grandi rimandi al passato, le idee di ansia respirabile, soprattutto con le cuffie, per un comparto audio che nel silenzio sa farti voltare di scatto, così come nel giro del vento avanzare lentamente per carpire qualcosa. Carina l'idea di cambiare il cielo in proseguo di avventura oppure alcuni jump in cui ti indirizzano bellamente e tu ci abbocchi pur sapendo a cosa andrai incontro. Non tutto però è da pollice su: la seconda parte (dopo casa Beneviento per intenderci) diventa più stantia, meno coinvolgente, a tratti irritante se vogliamo. Non così tanto da intaccare il buono del gioco, ci mancherebbe, ma sufficiente a togliergli, nella globalità, dei punti.
    Vince comunque la voglia di portare a termine l'avventura di questo Ethan "Jonas Kahnwald" Winters e scoprire qualcosa di più. Soprattutto se davvero questo episodio sarà il midquel della trilogia.

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  8. Sono anch'io un fruitore di vecchia data, dal lontano 1996.
    Anche se di fatto riuscii a metterci le mani sopra non prima del Natale del '97, dopo aver sbavato sulle immagini delle riviste per quasi un anno.
    Premetto che continuo a preferire i primissimi episodi. Dal primo fino al Veronica, tanto per intenderci.
    Che ormai saranno anche anacronistici, non lo nego. Ma niente sapeva generarti inquietudine come le telecamere fisse.
    Poi, dal quarto in poi, é diventata di fatto uno sparatutto.
    Un cambio di rotta era necessario, anche perché ormai la vecchia formula aveva dato tutto.
    Mi ci sono divertito, anche se quando c'é da muoversi e puntare un mirino su schermo in contemporanea mi sono sempre trovato malissimo.
    Dal VII in poi l'introduzione della visuale in soggettiva ha permesso di recuperare un bel pò di spaventi (non vi nascondo che in certi punti avevo davvero paura ad andare avanti), anche se i miei problemi in fatto di mira sono rimasti.
    Il fatto é che con gli FPS non sono mai stato questo gran che.
    Che dire...alcune cose funzionano, specie all'inizio. Altre, verso la fine, un pò meno.
    RE é sempre stato un minestrone di scene classiche pescate a piene mani dall'horror e dalla fantascienza. Ma se nei vecchi la vicenda andava in crescendo fino alla parte finale, dal quarto in poi nelle sezioni conclusive ha sempre finito per avere un pò il fiato corto.
    Comunque, davvero un ottimo lavoro.
    Ho apprezzato l'introduzione di vampiri e licantropi (specie i secondi, in quanto da sempre fanatico del film di Joe Dante) nella saga.
    Che dire...tra alti e bassi RE riesce ancora a dire la sua, nonostante tutti gli anni che si porta sul groppone.
    Ad avercene.

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  9. Ho giocato fino al 3 e il code veronica su dreamcast, ho preso in mano da poco il 2 remake e sembra davvero stupendo. Il 4 e il 7 li ho e devo ancora giocarli. 5 e 6 saltati a pié pari. Per me resident evil è in terza persona ma se un gioco in prima persona è bello non mi faccio problemi a giocarlo. La demo dell'8 l'ho provata e se devo essere sincero a parte la sontuosità della location (il castello) non sono rimasto stupito. Però esprimere un giudizio dopo mezz'ora di gioco, fatta anche di fretta per progredire il più possibile, mi rendo conto che è sbagliato. Praticamente tutte le review sono positive quindi sicuro lo proverò dopo aver giocato il 7. In lingua inglese e sub ita, il doppiaggio italiano per il protagonista è scandaloso...forse il doppiatore pensava si trattasse di un gioco di dragonball...

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  10. Purtroppo dovrò giocarci su PS4... e per lo stesso motivo aspetto che scenda di prezzino, tanto Capcom è generosa. A questo punto però ho una domanda:
    Tempo fa volevo recuperarmi tutta la serie principale/canon, ma iniziato il primo Revelations mi ha fatto talmente innervosire che sto meditando di skippare tutta la parentesi action e passare direttamente al 7. Faccio bene?

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    1. Secondo me puoi andare tranquillo, credo che ormai neanche Capcom sappia più dove andrà a parare la storia. Ci sono talmente tante questioni in sospeso che tanto vale giocare i RE solo per il gameplay e le ambientazioni, dando alla trama il giusto peso da b-movie.

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  11. Io sono vecchietto ma a RE non ho mai giocato nemmeno un titolo.
    Sarà che non mi piacciono gli horror...
    Però ho visto i film (vale?), ma solo x Milla ( sono una brutta persona).
    Però prima o poi una possibilità vorrei darcela, la curiosità è un marchio di fabbrica.
    Per quanto riguarda i giochi, sono ripartito con The Witcher 3, al secondo livello di difficoltà con una nuova idea di build ( molto tossica !), e poi ogni tanto proseguo con Skirim dove la mia PG è un po' un tributo alla mia mamma che ci ha lasciati lo scorso anno.

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  12. Il VII mi aveva preso molto, ma ammetto che senza VR non mi avrebbe dato la stessa soddisfazione.
    Essendo ora viziato dall'accoppiata "RE 1a persona" + "Visore", non ho fretta di metter mano a RE VIIIage e incrocio le dita per un futuro adattamento VR

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  13. Preferivo il vecchio Presidentessametro, i colori della foto non dovrebbero cambiare avvicinandosi alla realtà con l'aumentare del voto ?
    Suggerirei una foto in bianco e nero che come un grafico a torta assuma i colori originali .
    Tuttavia mi piacciono molto i pro e i contro.

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    1. Ma questo lo si utilizza da quasi tre anni...
      Al di là dei colori, sì, ci sono informazioni in più.

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  14. Di RE8 ho provato il demo, tanto per curiosare con un mio amico, appartenente alla scuola "ma è in prima personaaaaaah". Spettacolare come dettaglio, ma non amo molto RE, i survival horror e gli fps (che sopporto giusto in qualche caso), quindi ci rinuncio senza problemi. Indubbiamente è un gioco di qualità, ma ultimamente ce ne sono fin troppi in giro.

    Per altri giochi... sono appena uscito da Returnal (finale regolare) che mi ha tenuto sotto due settimane buone. Va un po' digerito come ritmo e meccaniche (pochi checkpoint e scorciatoie, un roguelite del resto), ma la giocabilità è fenomenale: armi, manovre, colpi speciali, potenziamenti vari, eccezionale. Nel complesso ho rimediato parecchie cinquine (specie in un paio di passaggi), ma mi sono divertito. Sospetto GOTY.

    Ultimamente ho preso Mass Effect Legendary (PS4). Non ho mai finito un ME, forse è la volta buona che mi prende...

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  15. È strano che proprio oggi che ritorno sull'antro dopo un pò di tempo trovi un articolo su RE e soprattutto sulla sua capacità di generare ansia, cosa che mi trova completamente d'accordo. Soprattutto perché stamattina mio figlio ha voluto provare il remake del secondo capitolo, partendo dalla seconda run dove mi sono fermato io, quando il Tyrant insegue Leon nella caserma, e mi sono ricordato di quanta ansia trasmettano questi giochi... Tanto che non sono riuscito a portarlo a termine, per quanto anche io appartenga alla cerchia degli appassionati fin dagli albori, il secondo su play one l'ho finito talmente tante volte che sapevo le mappe a memoria... Forse, la butto lì, sarà che con l'età si diventa più ansiosi o semplicemente risulta più difficile gestirla... Comunque questo nuovo capitolo sembra molto promettente, quando sarà a prezzo budget ci farò un pensierino 👋

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  16. Per me è troppo action, i nemici sono spugne e la difficoltà è quasi tutta artificiale. Ho apprezzato solo le differenti tematiche legati ai 4 loschi figuri e, strano a dirsi, il mercante pacioso extra large. Peccato per la trama (o mancanza della suddetta) e per il carisma inesistente del protagonista, un signor nessuno con la n minuscola.
    Persino il mio beniamino, Chris, sono riusciti a rovinarmi, e questo mi ha fatto un poco irritare, per non dire peggio. Ma tant'è, anche l'8 è andato, ora si aspetta che esca un degno gioco, visto che Demon's souls l'ho finito 4 volte e apprezzato molto, nonostante il lavoro incompleto fatto da BluePoint (attacco in salto? Plunging attack? Quality of life? Dove siete?)

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  17. Esimio dottore, non ho letto fino alla fine per non spoilerarmi il gioco che ho appena iniziato. Da quarantenne malato di videogiochi anche io ho vissutontutta l'epopea di Chris, Jill, Leon e compagnia danzante. Mi sono incazzato come un aspide per le due uscite a vuoto che sono state a parer mio il quinto e soprattutto il sesto capitolo bella saga, che ormai sembrava più un episodio tridimensionale di final fight piuttosto che un survival horror. Ora però vorrei chiederle un parere off topic (neanche tanto alla fine): visto che da questo articolo ho detto che come me è un fortunato possessore di ps5 vorrei un suo parere sull'esclusiva "Returnal". Se non l'ha giocato la prego con tutto il cuore di provvedere subito perché si sta perdendo qualcosa di incredibile. Gli conceda 10 ore del suo prezioso tempo s,se non l'ha già fatto ma onestamente dubito visto che non ho trovato nessun articolo a riguardo e sono certo che se l'avesse giocato avrei trovato fiumi di inchiostro sul suo meraviglioso blog. Buona serata e complimenti di cuore per questo angolo di paradiso nerd

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    1. Eh, sono settimane che ce l'ho lì, ancora da iniziare.
      In settimana c'è Ratchet, ché piace pure alla bimba, poi Returnal.
      Cioè, spero.

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  18. Commento in ritardo perché ci ho giocato solo ora. Sono perfettamente d'accordo con te anche sul discorso difficoltà, e mi fa piacere vedere che non sono l'unico ad aver avuto ansia terrore e raccapriccio visitando i Beneviento (nota: i Dimitrescu dovrebbero farsi dare dai Beneviento il numero del loro vetraio, mi ha fatto molto ridere vedere come le finestre non si rompono più appena non è più necessario per il gameplay. Poco dopo il gioco ha provveduto a farmi sparire il sorriso dalla faccia). Unica nota negativa: non mi è piaciuto per niente che le aree diventano chiuse per sempre dopo averle completate, con il rischio di salutare per sempre il 100%.

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