Joker: tutte le citazioni e gli easter egg che hai pescato nel film con Joaquin Phoenix

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Sì, a parte tutto il discorso su Taxi Driver e Re per una notte (e Arancia Meccanica) fatto nella recensione del film - l’hai scritta per IGN, la trovate qui - guardando il Joker di Todd Phillips ti sono saltati in faccia tutta una serie di collegamenti e citazioni a film, serie TV, fumetti e cartoni animati di Batman (e non solo). Ovviamente SPOILER: proseguite nella lettura solo dopo aver visto il film […]


1. LE ROBE DI NOLAN
Ci sono varie strizzate d’occhio ai Batman di Nolan, in Joker. In ordine sparso: Arthur nell’auto della polizia come Joker ne Il cavaliere oscuro; Joker sul cofano di quell’auto come Batman nel poster de Il cavaliere oscuro - Il ritorno; il sangue spalmato sulle labbra, che rende il trucco di Arthur simile a quello di Heath Ledger; la rivolta anti-ricchi come quella guidata da Bane sempre ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno; Brett Cullen, che sempre nel capitolo finale della trilogia era un membro del congresso rapito da Anne Hathaway, qui è Thomas Wayne…


2. CIAO, JACK
C’è un sottile collegamento anche con il Batman di Tim Burton. Quando Arthur sta per entrare in scena nel talk show di Murray Franklin, si vede nel camerino un poster con una versione stilizzata del presentatore interpretato da Robert de Niro. Che però ha ricordato a mezza Internet - e ti ci metti pure te, perché in sala ti ha dato subito quell'impressione - il ghigno di Joker, e in particolare quello di Jack Nicholson nel film dell’89. E siamo a due Joker precedenti citati. Ci vogliamo mettere pure quello di Cesar Romero del telefilm del ’66? Ok.


3. NANANANANANA
Il costumista di Joker, Mark Bridges, si è ispirato per il look di Joker proprio alla versione di Romero nel telefilm degli anni 60, in particolare per il verde della camicia, perché adorava quella serie da ragazzino. L’altra fonte d’ispirazione, dice Bridges, è stata un tizio vero, Bernhard Goetz, il “vigilante della metropolitana”, protagonista di una famigerata sparatoria in un treno della metro e diventato una sorta di poster boy dell'NRA e di chiunque predicasse una giustizia fai-da-te in stile Punisher nella problematica Grande Mela degli anni 80.


Al telefilm di Batman con Adam West fa riferimento pure la scena con il giovane Bruce Wayne che scivola lungo quel palo, quando Arthur arriva ai cancelli della villa. Bruce si sta allenando per gridare “Presto, Robin, alla Bat-caverna!” attaccato al bat-pole, pare. Non è tutto. Uno degli ospiti dello show di Murray Franklin si chiama Chandell, come il personaggio interpretato per due episodi nel telefilm dal cantante Liberace.


4. THE KILLING JOKE
In un’intervista ad Empire, Todd Phillips ha dichiarato lo scorso luglio di non aver preso assolutamente nulla dai fumetti di Batman: “We didn’t follow anything from the comic books, which people are gonna be mad about”. Il che, beh, non è vero.

I punti di contatto con The Killing Joke sono ovviamente tanti, e non solo perché entrambe le storie si rifanno alle origini anni 50 di Joker, al comico fallito che diventa folle criminale. Quando si intrufola nell’appartamento di quella che ha creduto essere la sua ragazza, la Sophie di Zazie Beetz, Arthur le dice di aver avuto una brutta giornata. Quel “bad day” è al centro di una famosa frase del Joker di Alan Moore, quando spiega a Batman che “All it takes is one bad day to reduce the sanest man alive to lunacy”. E che una brutta giornata ha cambiato entrambi, rendendoli quello che sono.


5. IL RITORNO DEL TALK SHOW OSCURO
Difficile pensare, allo stesso modo, che gli autori di Joker non si siano dati una letta a Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller. Arthur/Joker che parla in diretta TV ai microfoni di un talk show è preso di peso da lì.

Ne Il ritorno del Cavaliere Oscuro le cose vanno però in modo diverso: Joker si limona sì la signora di mezza età accanto a lui, ma ammazza tutti i presenti al "David Endochrine Show". Duecentosei vittime, da aggiungere allo score di 600 omicidi di cui gli chiede conto il sosia di Letterman poco prima. Il personaggio di Phoenix in Joker uccide invece solo chi ritiene responsabile di avergli fatto del male (beh, almeno fino alla scena finale), generando la questione morale del film alla quale facevi accenno nella recensione.


6. CHAPLIN E ZORRO 
Phillips aveva dichiarato alla vigilia che ci sarebbe stato un po’ del Tempi Moderni di Chaplin in Arthur Fleck. È facile confrontare la parabola di Arthur con quella dell'operaio di Chaplin, un uomo stritolato dagli ingranaggi della società e delle sue condizioni di lavoro misere. Ma soprattutto, Tempi Moderni è il film proiettato alla serata di gala in cui si imbuca Arthur per affrontare Thomas Wayne.

L’altro film nel film importante è quello Zorro: The Gay Blade in cartellone la sera in cui vengono uccisi i coniugi Wayne (da un ammiratore di Joker, il che implica che è indirettamente quest’ultimo a dar vita a Batman). Zorro mezzo e mezzo, questo il titolo italiano del film con George Hamilton, non solo permette di dare una data precisa agli eventi di Joker (è uscito nell’81), ma cita uno dei capisaldi del mito batmaniano. I coniugi Wayne, nella continuity classica, furono uccisi quando Bruce aveva 8 anni a una proiezione de Il segno di Zorro (The Mark of Zorro, 1940) con Tyrone Power, di cui il film dell’81 venne presentato dalla 20th Century Fox come un sequel.


7. IL GIOVINE ALFRED
Il corpulento Alfred Pennyworth che rischia di essere strozzato da Arthur Fleck è Douglas Hodge, attore britannico visto nel Robin Hood di Ridley Scott, in Red Sparrow, The Report, nel Gemini Man di Ang Lee ora in sala e in varie serie TV. Come un episodio di Black Mirror e soprattutto Penny Dreadful, dove interpretava l’ispettore di Scotland Yard Bartholomew Rusk.


8. TITOLI DA CARTONE
Questa è sottile e bellissima. Il talk show di Robert De Niro, oltre ad essere tutto un omaggio a Re per una notte, contiene come detto una serie di sotto-omaggi a catena. Il logo del programma usa la stessa font di quello di Batman: The Animated Series.


9. JUSTIN THEROUX (E UN ALTRO JOKER ANCORA)
Non spiccica nel suo cameo neanche una parola, ma allo show di De Niro, nella puntata che Arthur studia per preparare la sua entrata, si vede un tizio chiamato Ethan Chase interpretato dal Justin Theroux di The Leftovers. Quel nome non è stato scelto a caso: in un film precedente di Todd Phillips, la commedia del 2010 Parto col folle (Due Date), Ethan Chase è il personaggio di Zach Galifianakis… attore che nel 2017 ha doppiato Joker in LEGO Batman - Il film.


10. CROSSOVER: IL PAPÀ DI SPIDER-MAN
Il tizio a cui Arthur frega le cartelle cliniche di sua madre nell’ospedale è Brian Tyree Henry, Alfred “Paper Boi” Miles nella serie Atlanta e doppiatore del padre di Miles Morales in Spider-Man - Un nuovo universo. C’entra niente, ma pure se appare per tipo mezzo minuto in tutto, sei sempre felice di vedere in giro Marc Maron, il Sam Sylvia di GLOW. Glielo facciamo fare questo biopic su Stan Lee o no?


11. ARKHAM
Dicevamo dell’ospedale psichiatrico. Che in Joker non si chiama Arkham Asylum, ma Arkham State Hospital. E sembrando un ospedale vero, anziché una casa degli orrori del luna park, magari sarà meno fascinoso ma funziona pure un attimo meglio, oh. La struttura è il Brooklyn Army Terminal. Per tutte le altre location del film, si veda qui.


12. LA NIPOTINA DI KANE?
L’assistente sociale con cui parla Arthur nella prima parte del film si chiama “Debra Kane”. È ovviamente un omaggio a Bob Kane, co-creatore insieme a Bill Finger di Batman nel ’39… ma non si tratta di un personaggio creato per il film. Un’assistente sociale chiamata Debra Kane era infatti già apparsa in un romanzo su Batman del 1995, Batman: The Ultimate Evil di Andrew Vachss.


13. IL DETECTIVE BURKE
I due detective alle calcagna di Arthur per gli omicidi nella metro (Shea Whigham e Bill Camp) si chiamano Burke e Garrity. Un detective chiamato Thomas Burke esiste nel mondo di Batman dal 2000, quando ha fatto il suo debutto sulle pagine di Detective Comics #748. Ma nel DC Universe c'era già stato un altro poliziotto con quel cognome, Anthony Burke (Sandman Mystery Theatre #2, maggio 1993).


14. UNA VITA DI DIVERTIMENTI
In questa scena di clown pericolosi tipo i leghisti, si scorge su un muro la grande scritta “Amusement Mile”. I parchi dei divertimenti sono il tipico luogo scelto da Joker come quartier generale. E se non ce n’è uno a disposizione, se lo crea prendendosi un pezzo di Gotham, come per il Joker's Funland nel videogioco Batman: Arkham City,


15. THAT’S LIFE
A un certo punto del film si sentono le note di That’s Life, brano del ’63 di Dean Kay e Kelly Gordon, reso celebre da Frank Sinatra nel ’66. Da lì viene ovviamente lo slogan usato da Murray Franklin nel suo show.


16. IL BALLO DI JOKER
A chi si è ispirato Joaquin Phoenix per i balletti di Arthur? Ai microfoni della Associated Press ha dichiarato che la sua principale fonte d’ispirazione è stato Ray Bolger e il modo in cui si muove nel video di "The Old Soft Shoe". Eccolo qui. “I suoi movimenti hanno come una strana arroganza. Fa questa cosa dell’alzare il mento… gliel’ho rubata”.

Ah, non ha usato come modello Renato Zero in versione Pierrot, quindi? Peccato.


EXTRA: BATMAN
Questa non l'avevi vista, è saltata fuori in un post su Reddit (poi rimosso) qualche ora fa. Quindi sì, è un gioco prospettico, ma alla fine in Joker c'è anche Batman...

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Commenti

  1. Ho visto anche io ieri quel gioco di prospettive che sembra richiamare Batman, dallo specchio.
    Una cosa del genere è proprio da film di Lynch, quindi se fosse realmente studiata, tanto di cappello.
    Mi ero accorto del font di TAS, del Bruce che scende dal palo, e pure di Zorro.
    Secondo me alcune altre cose (la dottoressa Kane, il poliziotto...) li ritroveremo nei sequel.
    Quali? Beh, mi immagino già film -sullo stesso tenore autoriale scorsesiano- riguardanti Batman, Catwoman e Robin, almeno. Ossia tutti gli altri grandi psicopatici di Gotham, anche più di Joker XD

    Moz-

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  2. "Io ho creto te, tu hai creto me" - cit.

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  3. Zorro Mezzo e Mezzo è il seguito dedi Il Segno Di Zorro? Io pensavo fosse una parodia zozzarella! Complimenti ai titolisti italiani per aver equivocato quel "Gay Blade". Aggiungo un altro easter egg: all'inizio Arthur entra in una farmacia la cui insegna recita "Helms' Pharmacy", un riferimento a Ed Helms, uno dei protagonisti di Una Notte Da Leoni.

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    1. Mi sono perso il sottotitolo. Ma mi pare che in quel film Zorro abbia un fratello gemello "gaio" (da cui anche il titolo italiano), e che in slang "gay blade" stia per "maschio (palesemente) gay"

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    2. in pratica don diego si ferisce e a sostituirlo arriva il fratello gay che ha cambiato nome in bunny e impersona uno zorro dai costumi variopinti... insomma un seguito particolare :°D

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    3. Allora è la Warner che si è lasciata infinocchiare da chi gliel'ha venduto come seguito de Il Segno Di Zorro.

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    4. Sia lo Zorro del '40 che quello dell'81 sono della Fox, e il secondo tiene in conto gli eventi del primo, come si evince dal prologo (o, leggo, da una dedica al regista di The Mark of Zorro, Rouben Mamoulian).

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    5. Infatti secondo me è ottimo come aggancio "moderno" alla versione cartacea dell'omicidio dei Wayne

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  4. Ma solo a me è sembrata una citazione del J di Ledger quando il nostro si toglie la maschera di plastica e sotto è truccata?
    devo rivedere il frame ma mi pareva palese...

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    1. Che a sua volta citava la prima apparizione di Cesar Romero! Inception!

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    2. esatto...d'altronde il look di Phoenix si rifà appunto all'iconografia di C. Romero

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  5. Questa volta tolto Harkam Hospital non avevo beccato queste citazioni. Per fortuna ci sei tu a scovarle x noi.

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  6. Quanta roba! Alcune son davvero sorprendenti, mentre altre mi sembrano un po' 'forzate' (non da te, immaigno!) :)



    SPOILER SPOILER SPOILER




    SPOILER



    Nell'ultima scena ultimissima, quella tutta inondata dalla luce, con tutta quella gente che si rincorre avanti e indietro sempre nello stesso tratto (non posso / voglio esser più preciso), io ci ho visto un 'omaggio' alle comiche mute del periodo slpastick con tutti i suoi personaggi e attori.





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  7. Ma le scritte in italiano nel suo taccuino e in inglese nella carta stampata perché?

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  8. Non so se sia intenzionale o si tratti solo di una mia fantasia, ma nella scena di Joker che viene tolto dall'auto della polizia privo di sensi e deposto sul cofano io ho visto una citazione del "Cristo morto" di Andrea Mantegna, il famoso dipinto nel quale Gesù è visto in prospettiva dalla parte dei piedi dopo essere stato deposto dalla croce. E come Gesù poi risorgerà e salirà in cielo, nel film Joker si rianima e viene acclamato dalla folla.

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  9. Nella sequenza iniziale con la folla per strada e Arthur che fa il giocoliere con il cartello pubblicitario, io ci ho visto un chiaro riferimento a "La Folla" di King Vidor, film con cui Joker divide anche parte della tematica "sociale"…

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  10. Ma le scritte in italiano nel suo taccuino e in inglese nella carta stampata perché?

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  11. Nella scena finale, durante l'incontro con la psicologa del carcere, il Joker inizia a ridere e alla richiesta della dottoressa del perché risponde che lei non potrebbe capire. È un altra citazione dal Killing Joke, solo ribaltata. Il Joker non racconta alla dottoressa la barzelletta che ha in testa perché non la ritiene degna. Aspetterà per raccontarla poi a Batman nel finale del Killing Joke, Batman che è la sua nemesi ma anche la sua unica, degna controparte .

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