Giappone 2019, si riparte
Domani riparti per Nippolandia. Il quarto tour dell'Antro, ma anche il tuo diciottesimo viaggio in quattordici anni. È cambiato così tanto, ovvio, nel Giappone in sé e nell'idea che ne hai tu in testa, del Giappone e dei giapponesi. Ma tanto altro no, è sempre lì, uguale a quello che immaginavi quando Tokyo e dintorni li vedevi solo nei cartoni, una vita e mezzo fa [...]
Sì, magari non proprio uguale uguale. Nel senso che non ci sono i mostri guerrieri che fanno esplodere quelle cisterne giganti, che spezzano in due ogni tre secondi la torre di Tokyo e che generano una fuga ordinatissima di uomini e donne tutti uguali, cravatta gialla, gonna rossa, cravatta verde, gonna blu, cravatta gialla e così via per quei dodici secondi da riempire con tre fotogrammi in croce.
Ma lo spirito del Giappone, in fondo, è sempre quello. Sotto i lavori per le Olimpiadi, sotto l'opera interminabile di demolizione e ricostruzione che cambia la morfologia dei quartieri, c'è sempre la placida gentilezza di Tokyo, la napoletanità nipponica di quelli di Osaka, questo fatto che a Kyoto sembra spesso non ci sia un'anima viva in giro, anche se fa un milione e mezzo di abitanti. Ci sono i futon alle finestre nei quartieri residenziali, gli zainetti aerodinamici per scolari che costano quanto un motorino, i dolci strani, i giochini, gli anime, tutto il resto.
Poi, certo, quello che ti sembrava alieno nel 2005, la prima volta, oggi ti fa un effetto decisamente più familiare. Torni negli stessi luoghi e ti senti sempre più a casa, perché ormai sai in quale catena di conbini pescare gli onigiri migliori a una certa ora o in quali posti andare a mangiare il ramen top. Hai un gruppo di amici lì, e alla fine vedi con maggior frequenza loro, a diecimila chilometri da qui, rispetto a gente che conosci una vita e che sta qui in città.
Vai, e come al solito farai il pieno di ricordi e foto e minchiate e storie buffe. Non sai con che frequenza riuscirai a riversare il tutto in questo covo di deboscia, ché con i tour il ritmo è sempre serrato, hai pur sempre il lavoro da frilanzo dietro e già è tanto se riesci a farti cinque ore di sonno a notte senza implodere, alè, tutta vita. Ma di sicuro è più facile che molto filtri on the road direttamente sui social dell'Antro. Facebook, Twitter e soprattuttamente Instagram (su cui finiranno foto e storie a gogo, yubari). Se non lo fate già, seguiteli.
(Le magnifiche dirette alle due di notte che avevi in mente di fare su Twitch nisba, ché l'account è ancora fermo e stai ancora combattendo con le risposte automatiche del customer care dei bot intervallate da ere geologiche di attesa. E vabbè, e bobbè).
Torni a imbottire il Nintendo Switch di giochini per il volo, e come dicono a Osaka, auf wiederseheAh no, aspe'.
Ma lo spirito del Giappone, in fondo, è sempre quello. Sotto i lavori per le Olimpiadi, sotto l'opera interminabile di demolizione e ricostruzione che cambia la morfologia dei quartieri, c'è sempre la placida gentilezza di Tokyo, la napoletanità nipponica di quelli di Osaka, questo fatto che a Kyoto sembra spesso non ci sia un'anima viva in giro, anche se fa un milione e mezzo di abitanti. Ci sono i futon alle finestre nei quartieri residenziali, gli zainetti aerodinamici per scolari che costano quanto un motorino, i dolci strani, i giochini, gli anime, tutto il resto.
Poi, certo, quello che ti sembrava alieno nel 2005, la prima volta, oggi ti fa un effetto decisamente più familiare. Torni negli stessi luoghi e ti senti sempre più a casa, perché ormai sai in quale catena di conbini pescare gli onigiri migliori a una certa ora o in quali posti andare a mangiare il ramen top. Hai un gruppo di amici lì, e alla fine vedi con maggior frequenza loro, a diecimila chilometri da qui, rispetto a gente che conosci una vita e che sta qui in città.
Vai, e come al solito farai il pieno di ricordi e foto e minchiate e storie buffe. Non sai con che frequenza riuscirai a riversare il tutto in questo covo di deboscia, ché con i tour il ritmo è sempre serrato, hai pur sempre il lavoro da frilanzo dietro e già è tanto se riesci a farti cinque ore di sonno a notte senza implodere, alè, tutta vita. Ma di sicuro è più facile che molto filtri on the road direttamente sui social dell'Antro. Facebook, Twitter e soprattuttamente Instagram (su cui finiranno foto e storie a gogo, yubari). Se non lo fate già, seguiteli.
(Le magnifiche dirette alle due di notte che avevi in mente di fare su Twitch nisba, ché l'account è ancora fermo e stai ancora combattendo con le risposte automatiche del customer care dei bot intervallate da ere geologiche di attesa. E vabbè, e bobbè).
Torni a imbottire il Nintendo Switch di giochini per il volo, e come dicono a Osaka, auf wiederseheAh no, aspe'.
"e bobbè" era parecchio che non si sentiva.
RispondiEliminaBuon viaggio a tutti!!! Divertitevi!!! Ho controllato le previsioni, nessuna allerta Godzilla per il momento...
RispondiEliminami manca il giappone :/
RispondiEliminaRicordi cosa vi dissi la prima volta? "Manca sempre, indipendentemente dal numero di volte che uno c'è stato".
EliminaÈ proprio vero, CRIBBIO!
EliminaHai blindato la carta di credito? Tanto non c'è lucchetto che tenga u_u
RispondiEliminaBuon viaggio e dite al mio amato Japan che un giorno tornerò. E farò piazza pulita di onigiri e Totoro-dolcetti.
Tengono i pochi spicci che ci sono dentro. Magari è un bene, oh!
Eliminabuon viaggio DOC, divertiti!
RispondiEliminaTornare in Giappone è sempre un pellegrinaggio :-) Vai Doc e rivedi per Noi tutte le meraviglie e, se riesci , un salto ad HAKONE per un giro sul galeone pirata del lago Ashi :-)
RispondiEliminaA questo giro niente Hakone. Ma con l'APPROPRIATISSIMO galeone ho già dato l'anno scorso :D
EliminaOddio quel galeone l'avevo rimosso. E sì che ci sono salito pure sopra, a rivedere le mie foto.
EliminaBuon viaggio e buon divertimento, Doc. Ci mettiamo in agguato sui socialcosi Antristici come dei vietconghi e siamo sicuri che troveremo il solito giro delle meraviglie. Che Il Vigore sia con te! :D
RispondiEliminaSarebbe bello tornarci. Al Vigore, dico. Cioè no, in effetti sarebbe orribile, ma avete capito cosa intendo.
EliminaBuon viaggio Doc e cumpa. Salutatemi lo Unicorn
RispondiEliminaBuon viaggio a tutti con grande invidia. Doc, potresti informarci su come si sta vivendo il mondiale di rugby?
RispondiEliminaTi seguirò senz'altro, il Giappone è sempre affascinante ;)
RispondiEliminaPrima o poi si va con le figlie ed è una promessa (o una minaccia, fai tu).
RispondiEliminaCiao Doc, buon viaggio. Io sto organizzando per andare a marzo/aprile. Se organizzi un altro viaggio per quel periodo ci becchiamo là 😂 che giochi ti porti?
RispondiEliminaBuon viaggio Doc!
RispondiElimina(Mi manca, mi manca sempre T-T)
buon viaggio doc, io domani rientro in italia.. peccato non esserci incrociati :)
RispondiEliminaAttendiamo ovviamente recensione dei giochini, a fine volo ^^
RispondiEliminaBuonVuaiaggio Doc!
Già che ci sei fai il gesto del minollo al nuovo imperatore, visto mai che ti risponda.
RispondiEliminaBuon Viaggio Ale! Ecco appunto posta todos su instagram!!!
RispondiEliminaCome mai account twitch sospeso? Also sigh, giapan sempre un miraggio.
RispondiEliminaQualche str...ano individuo ha cercato di bucarlo. E per ripristinare il canale, pare che Twitch chieda come riscatto 5 ciocche di capelli della Presidentessa. Il Doc si sta semplicemente organizzando in tal senso per riaprire i battenti :D
EliminaGrazie per avermi ricordato che il 2005 non era ieri ma ben 14 anni fa T_T
RispondiEliminaDetto questo: divertitevi!!! Vi invidio tantissimo!
Beh, Buon Viaggio! :) per ora il Giappone lo visito solo attraverso i fumetti di Jiro Taniguchi
RispondiEliminaDoc che giochi installi? Un bel post sui giochi da viaggio non sarebbe male!
RispondiEliminaGià mi frego le mani al pensiero dei report.
RispondiEliminaBuon viaggio e divertitevi!
La mia speranza è che ci andrai anche da anziano. Così magari riuscirò a farti compagnia, quando la mia prole sarà indipendente. E ti potrò presentare il mio grande amico Koji Matsuda, che non vedo dal 97 ma che, come il Giappone, c'è sempre e grazie a Faccialibroshi riesco di nuovo a sentire. Essendo un 74 la sua infanzia somiglia molto alla nostra (visto il gap di allora nelle importazioni), ci sconvolgeva sempre pensare quanto fosse più simile alla nostra di quella di qualunque inglese
RispondiElimina...e anche quest'anno, il prossimo anno.... ma il prossimo anno a Lucca, quello sì!
RispondiEliminaAddivirtitivi!