BH90210 episodio 1: lo strano caso del non seguito di Beverly HIlls 90210 (e del perché vuoi continuare a vederlo)

BH90210 Beverly Hills 90210 2019

BH90210 non è un seguito di Beverly Hills 90210, non è un reboot (non esattamente, almeno), non è un documentario o un reality. Però ci sono lo stesso gli attori della serie originale - Jason Priestley, Shannen Doherty, Ian Ziering e gli altri - che interpretano sé stessi alle prese, trent'anni dopo, con una reunion di Beverly Hills 90210. Sì, è strano [...]

BH90210 Beverly Hills 90210 2019

E se per "strano" non intendi "totalmente inedito", visto che un'idea del genere era stata già utilizzata in Curb Your Enthusiasm con la reunion del cast di Seinfeld, vedere i Jason Priestley e le Jennie Garth conditi da rughe schiacciati dall'eredità ingombrante di Brandon Walsh o Kelly Taylor in quella che è una fiction, però in cui interpretano la versione fictionalizzata di loro stessi, è spiazzante.

La storia in due parole: Priestley e gli altri si incontrano a una reunion del cast a Las Vegas e una serie di avvenimenti, sfighe e coincidenze li spingono a tornare in pista. È tutto finto, nel senso di recitato, ma c'è fin troppo di vero, tra le righe. 


Brian Austin Green è sposato pure qua con una star più famosa di lui, ma non è Megan Fox (ma la VJ La La Anthony). Tori Spelling è davvero quasi al verde e ha un marito apparso in vari reality, ma a interpretarlo è un altro attore. Jennie Garth è arrivata sul serio al terzo matrimonio. Gabriel Carteris (ormai alle soglie dei sessanta, oh) è sì presidentessa di un sindacato di attori, ma si tratta di un'altra sigla. E Shannen Doherty sta davvero sulle balle a tutti i suoi ex colleghi. Nella realtà, in questa serie, in ogni piano del multiverso, credi.

Un misto di reale e fiction - dove distinguere l'uno dall'altro fa parte del gioco - che racconta la vita di questi ex giovani attori dopo la botta di successo e popolarità rappresentata da Beverly Hills. Un dopo in cui non tutti sono stati in grado di reinvertarsi o liberarsi dall'ombra di quei ciuffi e di quelle basette squadrate. E quel "non tutti" è chiaramente un eufemismone.


A parte la Carteris/Andrea, che era già totalmente fuori parte da un punto di vista anagrafico all'epoca, e si vedeva lontano cinquanta chilometri, ritrovarsi i protagonisti di tante serate su Italia 1 così invecchiati colpisce. Perché succede a tutti, pure a quelli che comparivano su milioni di diari, quaderni da scuola e figurine (senza dimenticare i bambolotti terrificanti).
Più che un come eravamo, un amarcord della bella gioventude anni 90, il fulcro di BH90210 è il come siamo diventati. Il quello che ci è successo.
BH90210 Beverly Hills 90210 2019

A che serve allora una serie del genere? Solo a far vedere ai fan quanto si sono relativamente normalizzati i suoi idoli e che alla fine Ian Ziering è quello che si è tenuto meglio (e grazie a Sharknado pure quello più popolare della banda)? A miscelare secchiate di nostalgia all'amara constatazione del tempo che passa e tutto trascina (via, a fondo, lontano. Completate la frase come vi pare)? Vale per i protagonisti e, nel ritrovarseli cresciuti, vale per il suo pubblico.

A ben vedere, è l'esatto contrario del meccanismo della nostalgia, perché non si indulge nel passato e nel ricordo dorato dello stesso, ma si fanno i conti con quello che è venuto dopo e quello che c'è ora.

BH90210 Beverly Hills 90210 2019
L'omaggio a Luke Perry, alla fine del primo episodio.
Incerta sulla propria natura, molto ibrida, BH90210 sembra essere altrettanto ondivaga sulla direzione da prendere, almeno a giudicare da questa prima puntata. Un po' è sitcom con le gag sceme come quella storia del vestito e le foto, uh, ricordo che si tira dietro, un po' è vitaamaradeiricchi, con corna e gente che si urla cose brutte, un po' è fanservice ammiccante con strizzate d'occhio a nastro da farsi venire la congiuntivite.

È strano (ancora) e bislacco e tutto talmente metareferenziale che non ti stupisce per niente scoprire che l'idea sia stata di Tori Spelling - perennemente in bolletta sul serio - e della Garth. Due ex giovani stelle ancora orbitanti attorno all'unico ruolo che le ha rese famose, che tirano fuori una serie in cui un'incarnazione verosimile e prossima al vero di quello che sono e fanno oggi è alla disperata ricerca di un modo per tornare a galla, coinvolgendo gli ex colleghi nella cosa.

BH90210 episodio 1

Però, in qualche modo, sembra funzionare. La serie, dici, non il piano delle due. Nel senso che scemo per quanto è scemo in molti passaggi, ti ha fatto venire voglia di vedere come continua. Torneranno pure Emily Valentine (Christine Elise McCarthy) e Denise Richards (ve la ricordate in Beverly Hills, no? No? Leggete qui), ma tu pensa. Più che nostalgia: a tratti è più come fermarsi a fissare un incidente stradale, ok, ma vale anche con tutte le nostre foto dell'epoca. Nanana-nà, nanana-nà, clap clap.

NOTA: frega niente che si era già visto nel reboot 90210 (2008-2013): dove minchia sta Joe E. Tata? Non può esserci reunion di Beverly Hills, vera, fictionalized, whatev, senza Nat Busicchio del Peach Pit. Lo sanno TUTTI. Torni a guardare Glow 3, aloha.

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Commenti

  1. stanno tutti al mare?

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  2. Io ancora non ho capito dove la su può vedere. Cioè, non mi sono informato più di tanto, perché ai tempi la seguivo pochissimo e quindi mò non ho proprio tempo da dedicargli... ma la moglie invece non aspetterebbe altro, da alternare ai pisolini della bimba :D
    Comunque gliela recupererò, prima o poi. Fa sempre comodo avere uno strumento di pacificazione coniugale.

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  3. Credo che il più famoso della cumpa sia, paradossalmente visto il ruolo sfigato nella serie, B.Austin Green.
    E si fa Megan Fox che parliamone, dopo la spelling un giga salto di qualità

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    1. A proposito di B. Austin Green, ho letto in alcuni articoli che è quello invecchiato meglio, peccato però che alcuni giornalisti non tengano conto della vera età anagrafica, probabilmente pensando che gli attori siano coetanei. Sicuramente Ian Ziering è quello che li porta meglio di tutti, oltre ad essere il più simpatico, ricordiamoci che ha 55 primavere!! Mentre B. A. Green è "solo" del '73. In ogni caso invidia massima per il fatto che sia il consorte della Signora Fox.

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    2. Ciao Daniele, prendi noi due per esempio, io dimostro 19 anni e mezzo e tu massimo 21!

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    3. Ciao Nemo, benritrovato! Hai perfettamente ragione, figurati che mi chiedono ancora i documenti quando vado a comprare gli alcolici!!

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  4. Nemmeno io ho capito bene dove vederla, ma sinceramente non me la sento nemmeno di farlo. Sn sempre sospettosa e scettica sulle "operazioni peperonata" (roba che si ripropone), non solo per la qualità del prodotto, ma anche perché nel frattempo son cambiata io. Preferisco far restare tutto nel suo tempo.

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  5. Ma anche no, grazie.
    Gia l'originale lo consideravo PURO VELENO, all'epoca.
    Da evitare come la peste.
    Il tutto con certe mie compagne di classe che cercavano di conciarsi come Brenda o Kelly, ed alcuni compagni che si sentivano delle nullita' perche' non somigliavano a Dylan.
    Mi faceva SCHIFO, ma sul serio.
    Passo, decisamente.

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    1. Guarda, caro Roberto, condivido il tuo astio per la serie originale ma devi anche considerare che arrivavamo da anni di Ragazzi della Terza C e di Ragazzi del Muretto, vedere una serie su coetanei americani che vivevano a Beverly Hills, in ville pazzesche e giravano con la Porsche, e nonostante questo fossero comunque pieni di problemi, poteva avere un certo ascendente, creando un discreto seguito. Francamente anche io non li ho mai digeriti molto, ma non posso negare di averli seguiti per un pò.

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    2. Prima di tutto...
      Felice di ritrovarti, Daniele.
      Mmh...dici che c'entrava la lotta di classe, forse?
      Forse. Puo'essere.
      Diciamo che fino a quelli della terza c li ho retti, nonostante le varie ingenuita'. Magari grazie al fatto che fosse piuttosto solare ed allegra.
      Ultimi rimasugli della tivvi' anni 80 dove c'era l'entusiasmo facile per ogni cosa.
      Gia' quelli del muretto non li sopportavo. Forse per via del fatto che si era gia' in pieni anni 90.
      E li' c'erano le avvisaglie del dopo - sbornia del decennio precedente, e tutto si stava rapidamente infarcendo di pessimismo.
      Stesso discorso poi per gli emuli americani come Beverly Hills, Dawson's Creek, OC e compagnia bella.
      E...come dimenticare Ian Zering testimonial del Megadrive?
      Se decidono di rispolverarlo per il lancio del mini...spacca, senza dubbio.
      See, come no. Tra lui e il Jovanotti prima maniera non so chi fosse peggio.

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    3. Il Jova inteso come testimonial di Nintendo, ovviamente.
      Una roba angosciante.

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    4. Grazie Roberto, piacere mio di ritrovarti. Agghiacciande!! Hai perfettamente ragione, erano entrambi tremendi, come testimonial, però ribadisco che mi è sempre stato simpatico Ian Ziering. E fai attenzione che non ti leggano i ragazzi del marketing di Sega, secondo me sarebbe una buona idea quella di rifare gli spot per il mini con lo stesso attore, siamo in fase di revival di tutto!! Sul fatto di lotta di classe non so, però ricordo abbastanza nettamente il salto tra l'edonismo spinto degli anni '80 e il pessimismo cosmico dei ' 90 e ritengo che la gente, soprattutto i giovani, avessero bisogno di contesti leggeri ed esotici per distrarsi dalle sfighe quotidiane.

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    5. Parlando di compagne le mie cantavano a nastro le canzoni dei vari telefilm di Licia con la Cristina nazionale!

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  6. Ragazzi, ho visto il primo episodio, posso confermare che con la serie di trenta anni fa c'entra poco. Davvero non è un sequel, è un mockumentary (quasi) simpatico e leggero, dove nessuno si prende sul serio. Non è imperdibile, ma neanche da demonizzare a priori.

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    1. Mah, non so... All'epoca, ed ero alle medie, lo seguivo con un certo distacco, chiedendomi perché degli adolescenti fossero interpretati da 30enni, cosa che si sarebbe poi sublimata in Dawson's Creek e roba simile. Rivederli oggi con vent'anni di più addosso, alcuni con le loro belle protesi, ritocchini e tatuaggi alla wannabeforeveryoung non è che mi entusiasmi granché...

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    2. Probabilmente usano attori sopea i vent'anni in previsione di scene a letto - non so come funzionino certe leggi nei vari paesi USA, ma probabilmente, a tirare in ballo dei minorenni in certe situazioni, si rischierebbe il linciaggio :P

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  7. Ma visto che hanno mantenuto riferimenti abbastanza veritieri, c'è un qualche riferimento/occhiolino a Ian Zering che è diventato l'eroe degli Sharknado? No perché dopo essermeli sparati tutti e 6 di fila credo che vederlo recitare adesso senza che compaia neanche una leggera brezza mi farebbe uno strano effetto.
    A parte ciò, non ero fan della serie originale ma la guardavo di tanto in tanto. Come progetto è interessante e di gran lunga più intelligente di seguiti/remake/reboot fuori tempo massimo.

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    1. Ancora no, ma qualche accenno, in qualche modo, me l'aspetto.

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    2. (Ed eccolo là. Sharknado citato con un posterino che Ian firma nel secondo episodio di BH90210).

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  8. Ribadisco, visto che da alcuni commenti mi sembra ci sia un grosso equivoco di fondo, che non è il seguito della serie anni 90. Come, uh, scritto pure nel titolo del post.

    È proprio un'altra cosa.

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    1. No, no.
      Grazie per la delucidazione ma ho capito benissimo, Doc.
      Il fatto e' che e' una di quelle robe che non voglio vedere mai piu'.
      Neppure per sbaglio o indirettamente.
      Nemmeno se si tratta solo degli attori e basta, anche senza interpretare i personaggi della serie.
      Gia' solo il fatto di rivederli tutti insieme mi fa salire il nervoso.
      Che ci posso fare...io lo ODIAVO, quel telefilm.

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  9. Ian Ziering lo si può vedere anche nella prima stagione di Swamp Thing e lì mi pare molto convincente.

    Green ha fatto TSCC, decisamente nel suo ruolo, gli altri mi sa erano tutti nel dimenticatoio.

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  10. Sono curioso di dare un occhio a questo esperimento.
    All'epoca ero sicuramente un superfan (ma senza comprarmi nulla di brandizzato) e ho seguito tutta la serie completa, avendo poi un occhio di riguardo per il futuro professionale di tutto il cast. Diciamo che non ho avuto questo grand lavoro :)
    Mi pareva però che la carriera di Brian potesse risollevarsi dopo l'inserimento nel cast della serie di Terminator con Cercei Lannister, ma no, niente , falso allarme.
    Bravo Ziering, che in BH ero quello che mi stava più sui cabbasisi ma invece ha saputo ritagliarsi una certa popolarità con i disastri naturali al gusto di squalo. Colpa sua pure i vecchi ghiaccioli all'anice ? insopportabili.

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  11. Visto. M'è piaciuto sul serio . E' un po' il dietro le quinte che avresti voluto vedere all'epoca ma un manciata di lustri e di rughe dopo.
    Sono curioso.

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  12. Visto. E' una boiata pazzesca, e abbastanza ridicolo, ma pensavo che fra le ragioni per cui avremmo continuato a vederlo avresti menzionato l'unica o quasi per cui continuerò a guardarlo io. Brian Austin Green seminudo. Che David potesse sbocciare così, da brutto anatroccolo a figo atomico, tanto da conquistarsi una delle più fighe sul mercato, lo sapevamo solo io e mamma Austin Green! :D

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  14. e Tiffani-Amber Thiessen dove me l' hanno nascosta?

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  15. Mai seguito, sapevo la trama per sommi capi grazie alle pubblicità ossessive...
    Mi gasava molto di più Bayside School... Perché? Scanzonatissimo e non si prendeva minimamente sul serio, e in adolescenza cercavo questo ��

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    1. Ecco, si.
      Bayside School (aka Saved by the Bell) merita una menzione a parte.
      Per via della demenzialita' di certe situazioni e per la meta - referenzialita', col protagonista che sembrava sapesse benissimo di trovarsi all'interno di una sit - com.
      Cosa che gli tornava parecchio utile (tipo "fermare il tempo" per uscire dai guai).
      Piaceva anche a me.
      Screech meraviglioso esempio di scemenza senza limiti, Slater...ignorantissimo quanto pompato, ma era lui il pheego della situazione.
      Zack, alle volte, mi dava l'idea di essere lo spheegato, anche se pensava di essere il pheego.
      Un po' come hanno fatto tempo dopo con Diario di una Schiappa (sapete com'e'...con la piccola m'e' toccato di vederli).
      Sulla falsariga segnalo Parker Lewis, visto su TMC all'epoca...e Malcolm in the Middle.
      Io Lois l'avrei accoppata, giuro.

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  16. Sarà che non ho mai vissuto a Beverly Hills e non ho mai avuto una Porsche, ma non ho mai seguito quella serie, pur conoscendo perfettamente tutti gli attori perché visti successivamente in altre serie e film. All'epoca la mia Porsche era una Vespa Px 150 che mi portava in giro per la "mia" Beverly Hills.

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    1. Rettifico... l'ho collocata erroneamente negli anni 80, mentre è dei 90 e nel ruolo di Porsche avevo già una Ford Fiesta

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  17. Quando ho saputo del tipo di spettacolo volevano produrre, cioé una specie di serie+reality, ho realizzato subito che l'idea era di Tori Spelling, conoscevo infatti i suoi trascorsi in un insulso reality show. Vedrò tutti gli episodi quando saranno disponibili in italiano, solo perché le voci dei doppiatori le ho così associate ai volti degli attori che non potrei sentirli in inglese. Comunque, sono dubbioso.

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