Bisognoso di Cure (con la maiuscola)
Oggi niente Saturday Night Fight, slitta alla prossima settimana, ché sei in partenza per Firenze. Oggi sono quarant'anni esatti dall'uscita di Unknown Pleasures dei Joy Division. On a not-so-unrelated-note, oggi sono quasi trent'anni esatti da quel giorno che non ricordi di giugno in cui compravi il tuo primo disco dei Cure. Non era Disintegration, che pur è proprio dell'89, perché quello alla Standa ancora non era arrivato [...]
Sì, alla Standa. Quella vicino casa, a Rende, non quella di Cosenza. Facevi le medie e non guardavi più la sezione giocattoli (non troppo, ecco) del supermercato. Ci andavi da solo e perdevi tempo con il naso infilato nelle rastrelliere di 33 giri, perché era l'unico spaccio di musica raggiungibile in autonomia, a piedi o in bici.
I Beastie Boys, di cui avresti preso di lì a poco Paul's Boutique, uno dei tuoi dischi della vita, i Beatles (sarebbe durata poco) e i The Cure.
Sei partito dal frigorifero bianco su campo rosa di Three Imaginary Boys, i tre ragazzi immaginari tanto cari a Brizzi. Poi sono arrivati The Head on the Door e Disintegration, e il basso di Simon Gallup ti ha giustamente disintegrato. Negli anni in cui leggevi il Tex di Galep, un giovanotto del Surrey con un nome molto simile era tornato nella band in cui aveva preso anni prima il posto di Michael Dempsey.
Per, tra le altre cose, far nascere nella tua testa l'amore per le sonorità di quello strumento e le basi del concetto di bassismo carismatico. Joe il Condor era stato il tuo primo bassista carismatico, Gallup era e resta il tuo bassista. Il primo nome che ti viene in mente quando pensi a le linee di basso forsennate del post-punk.
Vederlo esibirsi finalmente live, trent'anni dopo quel disco con la copertina rosa comprato alla Standa, ti emoziona quanto e forse più che sentir cantare Ciccio Smith, la cui voce non ti ha mai davvero lasciato in tutto questo tempo. Poi, in settimana, vi si dice com'è andata.
Buon concerto Doc! Piccolo consiglio: mangia più che puoi all'esterno del festival e fatti dare una bottiglietta d'acqua dalla protezione civile all'interno. I prezzi all'interno sono assurdi.
RispondiElimina"Lamafiadeltoken".
EliminaOttimo Doc! E Seventeen seconds??? Quanto amore! 💖
RispondiEliminaQuanto amore per tutto quello che hanno fatto fino a tutti gli anni 90 (anche se Bloodflowers, col tempo, l'ho un po' rivalutato).
EliminaAnche per me, Doc!! Lì per lì quando uscí reagii un po' "meh"...ma non posso averne brutti ricordi poiché in occasione del tour di Bloodflowers fu la prima e l'unica volta che li vidi dal vivo all'Olimpico di Roma! Un bellissimo spettacolo!! Buon divertimento, Doc!! 😄🎸🎶
EliminaErrata corrige: non era proprio il tour di Bloodflowers che uscì nel 2000, li vidi nel 2002 a Roma (credo sia stato un prolungamento di quel tour)....va beh, finisco con le autopidieffàte!! 😀😀
EliminaEnjoy yourself. A good bass line never dies, it goes 9\8 :)
RispondiEliminaNever.
Eliminaio invece ricordo il concerto di Bari, 2 giugno 1989, 17 anni, la prima volta da solo in città (!), il primo concerto internazionale, il primo concerto dei cure. così tanta roba a livello emozionale che non avrei ricevuto più una botta simile per decenni. iniziai ad amare i cure da subito, appena ascoltati la prima volta, credo fosse the head on the door. ero un ginnasiale di provincia e i miei compagni ascoltavano laXXerda tipo razzamotti e le femmine blaudio caglioni. poi venne tutto il resto, compreso il bassismo carismatico e la mia unica concessione da ultraquarantenne all'idolatria, messer simone galluppo.
RispondiEliminaMadò, concerto passato alla storia, quello.
EliminaMaronnn...
RispondiEliminadal titolo pensavo che fossi rientrato (scratch of balls) nel tunnel del "sto male e non si riesce di nuovo a capire da cosa è causato" aka "il mio corpo non risponde" di cui hai scritto alcune volte in post molto personali di tempi bui spero lontani.
Goditi il concerto Doc! Per i sondaggioni c'è tempo. L'Antro è la tua vita, ma la tua vita non è solo l'Antro! Buon viaggio!
Alan
eh un loro concerto mi manca proprio, sono uno di quei 5 gruppi che mi hanno formato ,spero prima o poi di farcela
RispondiEliminaEnjoy, Doc. Enjoy! :)
RispondiEliminaPresente solo moralmente purtroppo.
RispondiEliminaGoditi Firenze Rocks doc!
I Cure, quanti ricordi ... di quando studiavo fino a notte fonda ascoltando i loro brani. L'unico cruccio è non averli mai visti in concerto, che peccato.
RispondiEliminaVogliamo il live dal concerto!! Mi unisco agli altri antristi per augurarti di ritrovare le emozioni che solo un bassista così badass può dare. Io, onestamente, sono più legato a Mark King, per me è lui il "mio" bassista, però se la gioca con Gallup. Avercene di sti tempi!
RispondiEliminaA me invece la fase Beatles è arrivata parecchio più tardi, ma in compenso non è mai passata. Lo spettacolo "Let it be" in un teatro londinese rimane tra le mie esperienze più belle.
RispondiEliminaDoc a FIrenze in piazza del carmine vi è il mio modesto ma nerd pub se le andasse una fanta sgassata e preriscaldata sarebbe un piacere immenso
RispondiEliminaChe ricordi... il mio primo disco dei Cure è stato... Wild Mood Swings (però qualche canzone non è malvagia!), mi ha fatto apprezzare di più tutto il resto...
RispondiEliminaAttenzione... stanno tornando anche i Kiss, seppure si tratti di un altro pianeta, con Paul che sacrifica la chitarra (finta) a fine concerto e Gene che sputa sangue (sempre finto)
RispondiEliminaBuon concerto, Doc!
RispondiEliminaCaro doc con un post così bello momentaneamente sparisce anche la curiosità del sondaggione! Io invece "nasco" beatlesiana (nel senso che il mio primo cartone è stato proprio Yellow Submarine) e il post punk l'ho scoperto da grande... Ma il destino mi ha ripagato con delle serate a tema di musica e poesia decadente, quando i locali romani ancora potevano sperimentare... E appena prima dell'attuale catastrofe.
RispondiEliminaAh, Yellow Submarine, ricordo ancora la prima volta che il secondo canale Rai lo trasmise intorno alle 19. Avevo ancora la tv in bianco e nero, ma era già bellissimo così. Non si può non rimanere affascinati da un film come quello. Adesso posso rivederlo e risentirlo in raggioblu.
EliminaIo me li ricordo molto bene a Conegliano Veneto nel 2001...ha iniziato a piovere alle 15:00 e non ha più smesso ma loro hanno fatto un concerto di circa tre ore tirando fuori alcune perle della madonna (compreso un bis lungo in cui ci hanno regalato l'esecuzione di Burn dalla colonna sonora di "The Crow"), un vero e proprio "THE SHOW". Spero proprio che tu ti sia divertito DOC, attnedo di sapere come è andata!
RispondiEliminaBuongiorno,
RispondiEliminain questo caso scrivo molto più da profano che da esperto poichè dei Cure possiedo solamente "Wish" acquistato ai tempi tramite sollecitazioni degli amici dell'epoca più che per mia passione personale visto che ascoltavo altra musica.
Credo però che i Cure abbiano tracciato una strada musicale che è stata ripresa successivamente da molti altri gruppi.
Spero di non dire banalità ma personalmente credo che una canzone come Doot Doot dei Freur sia profondamente ispirata dai Cure, così come alcune canzoni dei Depeche Mode. Rendo loro onore al merito quindi.
....and now we go Doot...
EliminaDoot doot
Bel post Doc! spero che ti sia goduto il concerto, i Cure sono sempre professionalissimi e suonano tantissimo a ogni live.. (purtroppo non posso dire lo stesso del mio gruppo preferito, i Depeche Mode, che con gli anni e la perdita di Alan Wilder hanno perso tantissimo sia nella produzione dei nuovi pezzi su disco sia nella parte live). Io li vidi live in occasione del Wish Tour e rimasi spiazzato dalla qualità del concerto; peccato solo che poi con Wild Mood Swing Robert Smith mi abbia inevitabilmente deluso..
RispondiEliminaMars, a malincuore mi tocca quotarti al 100% sui Depeche Mode, purtroppo... è un discorso lungo e complicato da fare, in cui vanno considerati diversi fattori, ma non si può negare, ad esempio, quanto Alan Wilder fosse importante per la band, sia in studio sia dal vivo...
EliminaPer quanto riguarda i Cure, invidia per te per aver visto il Wish Tour (non ero ancora nata all'epoca...)
Paul's boutique.......un disco fantastico. Comperato all'uscita spinto dallo sbrocco generato da Licensed to ill, compreso a pieno solo 20 anni dopo , con 20 in più sul groppone
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