Ne Il drago del lago di fuoco, invece, le principesse Disney finivano divorate da una baby gang di draghi
Ok, Dragonslayer (il nome originale è incommensurabilmente più figo) è in realtà una co-produzione messa in piedi con Paramount, ma è comunque molto bizzarro il fatto che l'unica principessa in quello che è almeno al 50% un film Disney finisce fatta a pezzi da dei mostri. Enter Il Drago del lago di fuoco e il motivo per cui l'ennesimo flop disneyano dell'epoca ha potuto bullarsi, tra gli amanti del fantasy, per decenni [...]
Mentre la produzione di Taron e la pentola magica arranca per tappare i vuoti in organico lasciati dall'ammutinamento di Don Bluth, Disney si imbarca nel 1981 in un'altra produzione a tema fantasy. Una fallimentare joint venture - la seconda con Paramount dopo Popeye - e l'ennesimo tentativo di differenziare l'offerta negli anni turbolenti, si diceva, in cui la papera con le orecchie galleggiava pochissimo.
Ispirati dall'apprendista stregone di Fantasia, Hal Barwood e Matthew Robbins immaginano questo film che mescola fede, leggende, mostri e magia, praticamente una versione custom del San Giorgio degli scout (il primo Cavaliere dello Zodiaco). La storia di un drago, nella Britannia del sesto secolo, che terrorizza un piccolo regno e viene tenuto mansueto con bonifici periodici di giovani vergini sacrificali e gigantografie di Maurizio Costanzo che placa il pubblico del suo talk show.
Barwood e Robbins - non quelli del gelato - scelgono quel setting perché pensano che, andati via oltre il mare i romani, come in una canzone di Minghi, in luoghi antichi riaffiorino naturalmente antiche tradizioni e superstizioni. Come apprendista stregone e ammazzadraghi supplente viene scelto Peter MacNicol. Bastava a) fargli imparare ad andare a cavallo, anche senza sella, b) togliergli l'accento texano, c) dargli una faccia da giovane anziché da vecchio. In effetti l'ultima cosa non era possibile, ci si dovette accontentare delle altre due. Cosa mancava? Ah, già. Il drago.
Si stima che un buon quarto del budget messo sul piatto fiftififti da Disney e Paramount l'abbia mandato in fumo, più o meno letteralmente, la bestia. Vermithrax Pejorative non aveva soltanto uno dei nomi da villain più fighi della storia dell'umanità, era anche qualcosa di visivamente sbalorditivo, ai tempi. Cavolo, in diverse sequenze lo è ancora.
Ora si è tutti bravi a sorridere dei suoi effetti speciali old school, visto che anche uno stronzo e suo cugino sono capaci di tirar fuori il mondo con uno smartphone. Ma la quantità non solo di dollari, ma anche di sudore e fatica e veicoli da trasporto che richiese portare Vermithrax sullo schermo fa tremare i polsi, e non solo per l'autoerotismo indotto per anni tra i fan del fantasy dal miglior drago mai visto a Hollywoo.
Versione gigante di un ranforinco del giurassico, il modello principale di Vermithrax creato dalla ILM aveva un'apertura alare di 9 metri. Nove. Per spedirlo, a pezzi, ai Pinewood Studios di Londra, si riempì la stiva di un 747. Per dargli vita si riciclò la tecnologia Motion Go ideata dalla ILM per L'impero colpisce ancora, molto meno innaturale del vecchio stop motion. Ah, e si usarono dei veri lanciafiamme, residuati bellici della seconda guerra mondiale.
Tutto il senso del film, lentissimo e con verve da peplum venuto male per oltre un'ora, sembra a un primo impatto chiaramente concentrato in quei venti minuti di confronto tra Galen Bradwarden e il drago vecchio quattro secoli (bullismo magico su anziani rancorosi). La scena in cui Galen si protegge dal getto di fiamma con lo scudo, come Capitan America. Il momento in cui entra in azione la lancia ammazzadraghi, con un nome fico tutto suo anch'essa, Secarius draconum. Quel tuffo poi omaggiato ne Il regno del fuoco.
Il vecchio mago che fa gli scherzoni sotomayor con progetti a lungo periodo, e che si piazza sulla collina a braccia aperte come un Charlton Heston con la barba qualsiasi; il love interest ladyoscaro che si è finta a lungo uomo per non finire nella lotteria in cui vinci un invito al barbecue sbagliato; i bravi di Don Rodrigo. Il drago, contava solo il drago.
Non stupisce scoprire che Ciccio Martin ne sia un grande fan e che Guillermo del Toro straveda per Vermithrax. Quello che ti ha stupito è stato scoprire l'influenza enorme che Il drago del lago di fuoco ha avuto su alcune delle robe dell'entertainmento che adori di più.
La scena in cui Vermithrax emerge lentamente dall'acqua del lago sotterraneo, alle spalle di Galen, è un'inquadratura da horror movie classica, siamo d'accordo, eppure non puoi fare a meno di pensare che a Cameron sia piaciuta un casino.
Che si sia leggermente preso spunto per il logo di Dragon's Lair, due anni dopo, ricalcando quello del film, non potrebbe invece metterlo in dubbio neanche il miglior avvocato di Bluth.
Rivisto oggi, col senno di poi, ha evidentemente tanti problemi, soprattutto di ritmo nella prima parte. È un film vecchio, anche per il 1981, e invecchiato pure male.
Ma a Dragonslayer va riconosciuto di averci provato.
Di aver concluso la disputa tra il giovane eroe improvvisato e il rompicoglioni di professione Tyrian in modo civile, per gli standard post romani del sesto secolo in un covo di barbari, cioè piantandogli trenta centimetri di lancia magica nel petto. Dopo aver tirato fuori dal nulla una frase alla Bruce Willis ante litteram.
Di non aver lasciato vincere facile la religione quando poteva (qui il drago l'ammazza un'esplosione magica termonucleare da attacco suicida, altro che), di aver buttato - nonostante fosse un film per metà Disney - in faccia allo spettatore un po' di nudo, gente arsa viva e una principessa uccisa a cui dei mostrilli stanno mangiando un piede a favor di camera. Dopo averlo rosicchiato via dalla caviglia, come nei peggio B-movie da seconda serata su Italia 7.
Lo spettatore rispose però No, grazie, c'ho judo. La pellicola incassò meno dei 18 milioni di dollari che era costata e Dragonslayer si dovette accontentare, come Taron ma senza dover attendere così a lungo, di una vita postuma in home video, fatta di piccoli e grandi adoratori della sua VHS. Perché ci aveva provato, e in quello che si era prefisso di fare, far sputare fiamme a un drago cazzuto a cui dedicare buona parte del salvadanaio, gli aveva anche detto bene, al di là del triste responso al botteghino.
Di film sui draghi, con draghi così, a lungo non ce ne sono semplicemente stati. Anche trentasette anni dopo, e anche se è un pupazzo gigante munito di lanciafiamme, le scene con Vermithrax valgono la pena di sciropparsi il tutto. Besides: San Giorgio anni 80.
Ispirati dall'apprendista stregone di Fantasia, Hal Barwood e Matthew Robbins immaginano questo film che mescola fede, leggende, mostri e magia, praticamente una versione custom del San Giorgio degli scout (il primo Cavaliere dello Zodiaco). La storia di un drago, nella Britannia del sesto secolo, che terrorizza un piccolo regno e viene tenuto mansueto con bonifici periodici di giovani vergini sacrificali e gigantografie di Maurizio Costanzo che placa il pubblico del suo talk show.
Peter MacNicol e l'espressione che avrebbe riempito il 40% circa delle puntate di Ally McBeal.
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Si stima che un buon quarto del budget messo sul piatto fiftififti da Disney e Paramount l'abbia mandato in fumo, più o meno letteralmente, la bestia. Vermithrax Pejorative non aveva soltanto uno dei nomi da villain più fighi della storia dell'umanità, era anche qualcosa di visivamente sbalorditivo, ai tempi. Cavolo, in diverse sequenze lo è ancora.
Ora si è tutti bravi a sorridere dei suoi effetti speciali old school, visto che anche uno stronzo e suo cugino sono capaci di tirar fuori il mondo con uno smartphone. Ma la quantità non solo di dollari, ma anche di sudore e fatica e veicoli da trasporto che richiese portare Vermithrax sullo schermo fa tremare i polsi, e non solo per l'autoerotismo indotto per anni tra i fan del fantasy dal miglior drago mai visto a Hollywoo.
Versione gigante di un ranforinco del giurassico, il modello principale di Vermithrax creato dalla ILM aveva un'apertura alare di 9 metri. Nove. Per spedirlo, a pezzi, ai Pinewood Studios di Londra, si riempì la stiva di un 747. Per dargli vita si riciclò la tecnologia Motion Go ideata dalla ILM per L'impero colpisce ancora, molto meno innaturale del vecchio stop motion. Ah, e si usarono dei veri lanciafiamme, residuati bellici della seconda guerra mondiale.
A proposito di Star Wars. Era della partita anche l'imperatore Palpatine, pure se qui faceva ancora il prete vrusciato. |
Tutto il senso del film, lentissimo e con verve da peplum venuto male per oltre un'ora, sembra a un primo impatto chiaramente concentrato in quei venti minuti di confronto tra Galen Bradwarden e il drago vecchio quattro secoli (bullismo magico su anziani rancorosi). La scena in cui Galen si protegge dal getto di fiamma con lo scudo, come Capitan America. Il momento in cui entra in azione la lancia ammazzadraghi, con un nome fico tutto suo anch'essa, Secarius draconum. Quel tuffo poi omaggiato ne Il regno del fuoco.
C'era già tutta l'epica dei Souls, in quei venti minuti senza CGI lì,anche se il film si faceva beffe dell'eroe sword-and-sorcery tradizionale, rivisitandolo in chiave disneyana e piazzando un ragazzo impacciato al suo posto. Tutto il resto, credevi da rEgazzino, nel guardare e riguardare in fast-forward Il drago del lago di fuoco in VHS, era solo un'aggiunta di poco o nullo conto.
Il vecchio mago che fa gli scherzoni sotomayor con progetti a lungo periodo, e che si piazza sulla collina a braccia aperte come un Charlton Heston con la barba qualsiasi; il love interest ladyoscaro che si è finta a lungo uomo per non finire nella lotteria in cui vinci un invito al barbecue sbagliato; i bravi di Don Rodrigo. Il drago, contava solo il drago.
Non stupisce scoprire che Ciccio Martin ne sia un grande fan e che Guillermo del Toro straveda per Vermithrax. Quello che ti ha stupito è stato scoprire l'influenza enorme che Il drago del lago di fuoco ha avuto su alcune delle robe dell'entertainmento che adori di più.
La scena in cui Vermithrax emerge lentamente dall'acqua del lago sotterraneo, alle spalle di Galen, è un'inquadratura da horror movie classica, siamo d'accordo, eppure non puoi fare a meno di pensare che a Cameron sia piaciuta un casino.
Rivisto oggi, col senno di poi, ha evidentemente tanti problemi, soprattutto di ritmo nella prima parte. È un film vecchio, anche per il 1981, e invecchiato pure male.
Ma a Dragonslayer va riconosciuto di averci provato.
Di aver concluso la disputa tra il giovane eroe improvvisato e il rompicoglioni di professione Tyrian in modo civile, per gli standard post romani del sesto secolo in un covo di barbari, cioè piantandogli trenta centimetri di lancia magica nel petto. Dopo aver tirato fuori dal nulla una frase alla Bruce Willis ante litteram.
Di non aver lasciato vincere facile la religione quando poteva (qui il drago l'ammazza un'esplosione magica termonucleare da attacco suicida, altro che), di aver buttato - nonostante fosse un film per metà Disney - in faccia allo spettatore un po' di nudo, gente arsa viva e una principessa uccisa a cui dei mostrilli stanno mangiando un piede a favor di camera. Dopo averlo rosicchiato via dalla caviglia, come nei peggio B-movie da seconda serata su Italia 7.
Lo spettatore rispose però No, grazie, c'ho judo. La pellicola incassò meno dei 18 milioni di dollari che era costata e Dragonslayer si dovette accontentare, come Taron ma senza dover attendere così a lungo, di una vita postuma in home video, fatta di piccoli e grandi adoratori della sua VHS. Perché ci aveva provato, e in quello che si era prefisso di fare, far sputare fiamme a un drago cazzuto a cui dedicare buona parte del salvadanaio, gli aveva anche detto bene, al di là del triste responso al botteghino.
Di film sui draghi, con draghi così, a lungo non ce ne sono semplicemente stati. Anche trentasette anni dopo, e anche se è un pupazzo gigante munito di lanciafiamme, le scene con Vermithrax valgono la pena di sciropparsi il tutto. Besides: San Giorgio anni 80.
Bel ricordo questo film. All'epoca lo vidi in tv, nella rassegna Cinema Insieme della Rai, mi pare. La storia si presentava bene: Drago, ok: Lago di fuoco, ok. Lancia magica, ok, tutto a posto. Eh, per me all'epoca i film fantasy erano il massimo, guardavo qualunque cosa trovassi in tv, incluso "The Barbarians" di Deodato, con i due culturisti pellicciomutandati in giro per l'Abruzzo.
RispondiEliminaNon ricordavo che il protagonista fosse MacNicol, qui capace di ribellarsi, invece di recitare il solito ruolo dell'azzerbinato/invasato/"Yesssss masssster!"
Meenkia Barbarians! Cosa mi hai tirato fuori! Lo ricordo parecchio bene,che tamarrata galattica
EliminaInvece questo del drago direi zero.. Ho delle lacune preoccupanti
Barbarians lo ricordo bene anche io, i due gemelli culturisti erano parecchio simpatici. Purtroppo del film del post non ho alcun ricordo, l'ho proprio perso. D'altronde una volta quando mancavi l'uscita (poi ancora di più trattandosi di un film che non ha avuto grande seguito) era difficile recuperare la pellicola se non con il passaggio televisivo e anche in quel caso dovevi fare attenzione. Non ci azzecca nulla ma mi piacerebbe un bel post su Invaders del 1986 di Tobe Hopper (sempre che non ci sia già e allora chiedo venia in anticipo).
EliminaIo sono stato sul set di Barbarians a sollevare giganteschi massi di polistirolo con mio cugino. Ricordi indelebili. Ma eravamo qui nell'alto Lazio vicino Soriano del Cimino (VT) per la precisione . Quindi giravano il centro Italia per fare quel film. Non è solo l'Abbruzzo.
EliminaMi piace questo filone di film fantasy, Doc. Il prossimo qual è?
RispondiEliminaSorpresa.
EliminaDragonhearth? Io ho adorato quel film, Doc tu che ne pensi?
EliminaNe parliamo presto, ma non è quello ;)
Eliminaahhh ho sbavato su questa pelliclla perchè ai tempi le dedicarono un mega servizio su Topolino! Ricordo bene quanto ho desiderato vederla ma nessuno volle portarmi al cinema (il commento di mio padre è anora oggi storia in casa mia "Sul Carlino c'è scritto ce sto film è un cesso").
RispondiEliminaPoi venne la rassegna RAI "Al cinema insieme" e lo diedero un venerdì sera e io mi ci piazzai davanti. Ricordo che mi annoiai per gran parte dle tempo, ma l'ultima parte nelal tana del drago è rimasta così impressa nella mia mente che anni dopo andai a Eurodisney (oggi Disneyland Paris) solo perhcè nelle segrete del castello della bella addormentata era presente il drago usato per le riprese del film. L'ho potuto vedere di persona, lo avevano tramutato in animatroic con tanto di fiammate che uscivano dalle narici, belo bello bellissimo!!!
Adesso Doc attendo una recensione di Baby - il mistero della leggenda perduta, altra pellicola che ho conosciuto grazie alle pagine di Topolino e che sono (miracolosamente) riuscito a vedere in un cinemino parrocchiale una domenica pomeriggio
Baby lo ricordo bene anche io, in particolare perché c'era William Katt (mitico Ralph Supermaxieroe) come protagonista!
EliminaSi può fare. E figata astrale la cosa del drago dal vivo.
EliminaOttimo pezzo Doc! Mi piace pensare tu abbia seguito un mio suggerimento sul blog di recensire la "Dark Disney" ;-)
RispondiEliminaE' un esempio dei tentativi "eroici" di trasporre la Fantasy sul grande schermo, con esiti quasi sempre deludenti per il botteghino: a parte Conan ed Excalibur è una sequela di flop assolutamente immeritati (Labyrinth, Krull, Legend).
Concordo sulle scelte sbagliate : MacNicol assolutamente fuori fuoco ( impacciato ok, ma se devi fare l'eroe devi cambiare registro, come avrebbe fatto Matthew Broderick in Lady Hawke), e un ritmo troppo lento.
Promossa invece l'ambientazione: un Medioevo oscuro, quasi primordiale, senza castelli e tornei, e i dialoghi assolutamente calzanti, e anche il personaggio di Valerian ("è stata due volte più uomo di ognuno di noi, e ora è due volte più donna").
E straquoto la potenza visiva di Vermithrax Pejorative, che ruba la scena ai protagonisiti senza se e senza ma, guadagnandosi il titolo italiano.
Riguardo al prossimo film ho come l'idea che qualcosa di sinistro stia per accadere...
§Alé, altro film che ho in dvd ma che devo ancora vedermi...
RispondiEliminami ero innamorato del film dalle pagine di Topolino ma purtroppo riuscii a vederlo solo qualche anno fa. Che dire? il drago è fenomenale, così come l'atmosfera. Sbaglio o il protagonista usava un guscio di tartaruga gigante come scudo?
RispondiEliminaScudo di scaglie di drago donatogli dalla fidanzata.
Eliminaquando non si sa cosa regalare a s.valentino quando uno ha tutto :)
EliminaVisto e piaciuto ed adorato Il Drago. Sarebbe stato uno standard per gli anni a venire e nei sogni di ogni appassionato di fantasy Magari solo qualche anno dopo sarebbe stato un successo
RispondiEliminaCosi' devono finire le principesse!!
RispondiEliminaVisto eoni fa una sera, su Rai Uno.
Mi ricordo, oltre che il drago (fantastico!!), il tremendo sorteggione in stile Fantozzi per stabilire che dovesse finire per cena, dopo esser stata rosolata uso porchetta dalla bestia.
Che tra l'altro era pure truccato, se non ricordo male.
E poi L'ENORME scudo antifiamma.
Ribadisco: e' ora che la Disney riprovi a fare film simili. Per un target non solo infantile.
Hai IP, tra le tue e quelle che hai comprato, che rendono miliardi. Puoi permetterti di sperimentare.
Secondo me lo faranno, prima o poi.
O forse no. Dipende se la Disney, economicamente parlando, e' messa bene oppure no.
Stando a certe voci...robe tipo i parchi a tema sono delle voragini succhia - finanze.
Che vanno avanti a crediti infiniti da parte delle banche, nonostante generino debiti su debiti.
Perche' danno lavoro a migliaia di persone e se chiudessero, sarebbe una catastrofe.
E se tu devi fare cassa per tappare i buchi altrove...non puoi permetterti perdite. Guarda Disney Infinity...appena hanno visto che non ha reso quanto doveva, l'hanno chiuso.
Ok Antro Cinema...ma se la chiamassi THE DARK SIDE OF DISNEY? O DISNEY'S DARKSIDE CHRONICLES?
A proposito: a me il film di Popeye era persino piaciuto. Considerando che il contesto di Popeye e' a dir poco ASSURDO, per farci un film.
E poi il regista era Altman, mica un idiota...
Comunque, e' incredibile...il film di Braccio di Ferro fatto dal regista di M.A.S.H.
Solo a quei tempi si poteva fare.
Ultim'ora per Davide: allora...la mia proposta l'hanno trovata un filo drastica (ma me l'aspettavo), e' quindi non e' attuabile.
C'e' di buono che il grosso della classe non segue il suo esempio, a parte uno. Che stanno per spostare di banco prima che finisca traviato.
Riguardo al bambino...sono previsti incontri coi genitori e gli verra' affiancata un'insegnante di sostegno.
Bene cosi'. A me basta che non faccia danni. Ho comunque parlato con la mia piccola e le ho raccomandato di riferirmi qualunque cosa che non vada.
È proprio un karma il mio, per cui mi chiamano sempre Davide o anche Daniela, vai a capire perché, eppure non mi travesto con delle parrucche! In ogni caso mi sembra che la scuola stia rispondendo bene al problema. Speriamo che non siano solo buone intenzioni. A presto
Eliminanon posso non citare
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=Nbhqs1-SBkI
Porc...scusa.
RispondiEliminaErrore mio.
E' che sono in piedi dalle quattro e sono un po' sul rimmeenkionito andante.
Se ti puo' consolare...il mio cognome lo cannano sempre.
Non ti preoccupare, come ti dicevo c'ho fatto il callo. Senza contare le volte che sbagliano l'accento sul cognome... 😭
EliminaNon contento di tutto ciò ho chiamato mio figlio Raoul, così in più sbaglieranno accento anche sul suo nome...
E' nella lista dei film ingiustamente dimenticati, io l'ho sempre ricordato e rivisto con piacere, è lento ma anche tetro, affascinante e non giocherrellone bimbominchioso come altre produzioni.
RispondiEliminaun po' un Legend ma venuto mooooolto meglio e con un badass firedragon :)
Ah, ecco.
RispondiEliminaQuel che non ricordavo erano tutti i termini in latino ed il fatto che fosse ambientato ai tempi in cui la Britannia fosse ancora una provincia dell'impero romano.
Credevo si svolgesse in un generico medioevo...
Mmh, urge una nuova visione, prima o poi.
E' passato davvero TROPPO tempo...
Dopo. È ambientato nel sesto secolo, i romani hanno levato le tende all'inizio del 400.
EliminaChe hai ricacciato fuori, Doc! Lo vidi al cinema, e se la memoria mi assiste mi piacque pure.
RispondiEliminaper quanti mi riguarda non riuscii a vederlo al cinema ma mi bastarono le pagine su topolino per far volare la mia gia' galoppante fantasia e poi come molti lo vidi secoli fa sulla rai e mi piacque molto..rivedendolo di recente (su netflix c'era) escono fuori diverse magagne ma alla fine è un prodotto piu' che dignitoso, uscito in un periodo che forse si osava di piu' e in cui c'era il boom di fantasy e sword'n'sorcery ( fortunatamente quello cazzuto e muscolare alla Howard).
RispondiEliminaAh sì , certo.
RispondiEliminaRicordo di averlo visto, sei/settenne in un cinemino di Follonica, di quelli con le poltroncine verdi dotate di quella prodigiosa capacità di trattenere le flatulenze del pubblico e riproporle agli spettatori delle proiezioni successive, con rilascio graduale perenne.
Ricordo come il solo suono del titolo italiano del film mandasse in sollucchero me e frat' innescando la metodica procedura di marcatura a camurrìa del genitore.
Ricordo...
..
In realtà non ricordo niente del film. Ma nulla proprio. Nella mia mente è un ingrediente di quella palla marrone di Didò, impastato assieme a panetti di Kaan il principe guerriero, Krull e qualche altra storia di barbari nerboruti.
Che mi fa venire pure in mente Il Serpente Alato, che non c'entra una mazzafionda ma è un altro di quei film del mito, di un'epoca in cui ero ricettore amorfo dell'entusiasmo del sopracitato frat' per qualunque discutibile pellicola recante mostri perlopiù in cartapesta.
EliminaSono stato assente dai commenti per qualche giorno visto l'affannato lavoro per chiudere tutto prima di Lucca.
RispondiEliminaFilm che non ho mai visto ma che vorrei tanto recuperare, se non altro per lo stupore che mi colpisce ancora oggi quando penso alle costruzioni sceniche che facevano nell'epoca pre-cgi. Quanto mi sarebbe piaciuto vedere dal vivo una sorta di Grimlock in "carne ed ossa" o meglio in metallo e resine muoversi sputando fiamme.
Concordo. Un Grimlock fatto così, o da un Rob Bottin o da un Rambaldi a caso sarebbe stato da colpo al cuore. Qualsiasi cosa sarebbe meglio degli astrusi ammassi di metallo di Bay, del resto, e visto come si stanno mettendo le cose per i TF al cinema negli ultimi tempi sembra che qualcuno lo stia capendo.
Elimina... O magari Takara ha minacciato querele, chissà, forse vaneggio. E allora, visto che sognare è gratis, io chiedo il film di Diaclone e, ciliegina sulla torta, un'epica trilogia per GaoGaiGar.
Tornando in topic, ricordo il rumore della mia mascella quando lessi il servizio su Topolino. Mi rimase dentro così tanto che quando ben più grande vidi il set base di D&D, dovetti farlo mio, anche se parte del merito va alla cover di Larry Elmore, con quel fantastico drago rosso. Il resto, come si dice, è storia.
L'ho scoperto solo una quindcina di anni fa, ma fu amore a prima vista. Riesco anche a non trovare così lenta la prima parte... del resto potrei sorbirmi ore ed ore di fantasy cupo e pure un bel mocumentary "spaccato di vita negli anni bui" col sorriso sulle labbra, senza colpo ferire, anche senza trama.
RispondiEliminaIl drago è ancora semplicemente spettacolare, l'ineluttabilità del destino dei poveracci coinvolti (nobili e soprattutto non) credo rifletta decentemente la caducità della vita in quegli anni, tanto terribili quanto affascinanti.
Il taglio cupo e viscerale di questo film ha pochi eguali: mi permetto di consigliare a chi ha apprezzato l'atmosfera de "Il drago del lago di fuoco" anche "L'amore e il sangue" (1985) di Paul Verhoeven (papà di Robocop e Atto di Forza, di poco successivi). Meno fantasy ma tanta violenza, sopraffazione, disperazione e una mezza punta di epicità, con un badassico Ruger Heuer poco dopo il Roy Betty di Blade Runner e pochissimo prima di interpretare lo zoomorfo cavaliere Etienne Navarre in Ladyhawke.
Di questo film venne fatto anche il gioco da tavolo ci giocai da bambino.
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