BoJack Horseman, stagione 5. Perché BoJack è come Tony Soprano (ma peggio)

BoJack Horseman, stagione 5
Ci hai messo poco a iniettarti in retina tutti e 12 gli episodi della quinta stagione di BoJack Horseman. Appropriatissimo, in una season che parla delle dipendenze e delle stronzate che si raccontano per continuare ad essere dipendenti da qualcosa. Ah, e che dice chiaramente a molti suoi spettatori di darsi una svegliata (no spoiler su niente, tranquilli) [...]
Se le prime tre stagioni di BoJack ci avevano mostrato la rotta per l'autodistruzione di questa ex star, dello Scott Baio equino, e la quarta aveva raccolto i cocci e provato a rimetterli insieme, la quinta parla di autoindulgenza. Mostra cosa succede ad assolversi da soli, a dirsi che le cose vanno così per colpa di qualcuno o qualcos'altro, perché semplicemente - come raccontavano i leucociti col manganello mentre picchiavano i virus - siamo fatti così.

Si potrebbe semplicemente restare estasiati davanti a questa quinta stagione per l'enorme sforzo creativo in cui si sono prodotti il creatore di BoJack, Raphael Bob-Waksberg, e il suo team. Pensavi fosse difficile superare la celebre puntata subacquea, ma qui c'è un intero (fantastico) episodio incentrato su una certa cosa, ci sono i salti temporali continui delle puntate su Diane o su Halloween, c'è quella storia della zebra. E non sono semplici esercizi di stile, per stupire spettatori che ormai - anche nel settore animazione per adulti - hanno visto un po' di tutto. Sono modi originali per portare avanti le storie dei singoli personaggi, per raccontarti un altro po' del loro mondo, per farteli sentire ancora più veri.
Ad eccezione di Todd, che qui scivola forse un po' sullo sfondo, c'è margine di crescita ancora una volta per tutti gli altri. Ciascuno alle prese con le proprie ossessioni e vulnerabilità: le puntate su Diane e Princess Carolyn, ad esempio, sono semplicemente grandiose. All'inizio, nel pieno del binge watching forsennato, non tutto sembra collimare alla perfezione. Più che altro, alcuni episodi sembrano palleggiarti sadicamente. Ma quando hai di fronte il quadro generale, capisci che non è così. Sono tutti in movimento, ad eccezione del protagonista. E, si diceva, di parte del suo pubblico.

Che quella di BoJack sia una TV intelligente non è una scoperta per nessuno, il punto è quanto sbagliato possa essere adottare più o meno incosciamente come modelli dei personaggi televisivi che sono un bignami di problemi. Anche molto gravi.
Identificarsi in Rick di Rick e Morty perché è un genio o in BoJack perché un personaggio a cui è facile affezionarsi è sbagliato quanto era farlo nel Montana di Scarface o in Tony Soprano. Non è per quello che sono nati. 
Intendiamoci, è umanissimo vedere nella depressione del primo BoJack, nei suoi sbagli, nelle dipendenze e in quello a cui portano - menzogne per raccontarla e raccontarsela - una parte di sé stessi. È un qualcosa a cui gli autori miravano. "You are Secretariat", guardati dentro. Il punto, però, è fare i conti con quello che ci trovi. E non considerare lo show un'altra scusa, sentirsi fighi perché si è autodistruttivi come Rick (un vecchio che odia se stesso e che si vomita addosso) o BoJack. Perché ha meno senso dell'identificarsi in un mafioso, ed è anche più pericoloso.
Chi fa il tifo per Tony Montana o Tony Soprano o lo Chef Tony lo fa perché sono personaggi dotati di un grande potere, che lo spettatore non ha. Ci si illude forse, senza rendersene conto, che con quel potere - o con l'intelligenza di Rick - si vivrebbe molto meglio. Nessuno sogna di essere come BoJack, di avere quella famiglia e di combinare quei casini con chi lo circonda, ma in tanti credono di essere un po' come lui e, purtroppo, credono che la cosa sia ok. Ieri RRobe scriveva su FB quanto ironico sia che dei trentenni si rivedano in un rottame molto più grande di loro (BoJack ha 54 anni). Ironico e deprimente.

Le cazzate delle bottiglie per bere meno o le scuse per quelle pillole - che portano a quella cosa, che porta a scuse ancora più grandi per prenderne di più: circuito autoalimentato - non sono poi diverse da quelle per non smettere di fumare quando vogliamo farlo o non affrontare una qualsiasi dipendenza dalla quale ci piacerebbe così tanto uscire, a parole. E non va bene per niente dirsi che va bene perché è profondo il modo in cui una serie animata prova a razionalizzarle. Anche Secretariat, del resto, era "stanco di correre in tondo".
Diane, sempre la voce della ragione, si rivolge chiaramente allo spettatore caduto in questo fraintendimento. Chiedendogli in pratica di tirare fuori la testa dal culo e smetterla di fare lo stronzo autoindulgente perché c'è un tizio con la testa da cavallo che si comporta così e tutti gli vogliono bene lo stesso. Si parla di Philbert, il detective impersonato da BoJack, e della sovrapposizione tra il personaggio e il suo interprete, e Diane dice: “Se Philbert è un modo per degli stupidi coglioni di razionalizzare il loro comportamento di merda a causa dello show, non voglio far parte di questo show". Più chiaro di così.

E ora? Continueremo all'infinito a perdonarlo, BoJack, anche quando fa cose orribili? Continueremo a shippare una relazione con chi sapete e a sperare che le cose per lui si mettano finalmente bene e tutto gli vada alla grande? Ma dovesse succedere, che ne sarebbe poi della serie? È destinato quindi a restare così, BoJack, incasinato e in un loop perpetuo di speranze di mattoncini lego prese a calci dalle sue scelte sbagliate? Un Fantozzi che non può mai davvero vincere, vittima delle dipendenze che si è imposto, e quindi suo stesso carnefice? Non ne hai idea, ma sei solo felice e triste.
Felice perché questa serie incredibile continua a non deluderti e, al contrario, a sorprenderti (a costo di ripetersi: la puntata di quel discorso lì, santo cielo). E a farti ridere. E ogni tanto commuovere, con personaggi così reali che in un TV drama qualsiasi con attori in carne e ossa e senza animali antropomorfi che fanno cose buffe, è merce rara. Triste perché ora ricomincia l'attesa. Ma è una piccola dipendenza anche questa, basta affrontarla.

E non fare i coglioni, come dice Diane.

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Commenti

  1. E' arrivata la nuova stagione! Grazie! Nell'ultima puntata Bojack sembrava essersi migliorato. O meglio, aveva fatto queste buone azioni... ora invece è ricaduto nell'autoindulgenza. Alla Bojack insomma...

    Mi sembra di aver letto che gli autori al completo, hanno in cantiere una nuova serie con protagonista una donna sopravvissuta ad un incidente? magari me lo sono sognato...

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  2. Vado OT su ispirazione dei "leucociti col manganello":
    Hai mai visto "cell at works" (Lavori in Corpo) è la versione jappo di Esplorando il corpo umano. Lì i leucociti sono dei maniaci omicidi armati di coltello da guerra. Magari ci puoi fare un post

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    1. Ho lì il primo numero del manga, ma non l'ho ancora letto.

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    2. L'anime è disponibile in originale sottotitolato italiano su Youtube

      https://youtu.be/tHBwnsaACJ4

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    3. A vedere la sigla ed i primissimi minuti, parrebbe la versione SPLATTER di Siamo Fatti Così!

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  3. Aspettavo con trepidazione il tuo commento, per avere una piccola dose di metadone nella Grande Astinenza iniziata da quando ieri (troppo presto, troppo in fretta) ho visto arrivare i titoli del dodicesimo episodio. Amen, ora mi riguardo tutto con calma, dall’inizio... Grandissima tv: come scrivevo stamattina ad un amico, certi episodi (quelli di cui parli anche tu, Doc) dovrebbero essere usati nelle scuole di cinema come casi di studio per regia, sceneggiatura, recitazione. Ed è inutile dire che la scimmia di scoprire cosa accadrà all’equino “più umano di un uomo” prende a coppini King Kong.

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  4. visto ieri sera il primo episodio, cerco di evitare il binge watching perché robe così di qualità si trovano di rado, e voglio farmelo durare.
    e cmq vedendo la gente che faceva il tifo per Walter White e odiava Skyler, dubito che il messaggio anti-autoindulgenza arrivi al largo pubblico. l'aspetto cool del personaggio anticonformista prevale, IMHO. dev'esser anche la ragione percui il Rick della 3a serie sembra scritto (spesso) per accontentare i fan che vogliono solo vederlo fare cose fiche e bizzarre.

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    1. Ma che il fatto che un cattivo o uno stronzo sia carismatico ci sta. Il problema è il trasformarlo in modello o, peggio ancora come in questo caso, in scusa esistenziale.

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    2. vorrei commentare uleriormente, perché l'argomento mi interessa, ma temo che lo spoiler o il bias sian dietro l'angolo. magari ripasso quando ho finito di vedere. :)

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    3. #skylerwasright diciamolo una buona volta!

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    4. Io invece non ho mai sopportato Skyler: come personaggio più fastidioso (ed odioso) nella mia "carriera" di spettatore ho trovato solo la Roslin di Battlestar Galactica...

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  5. Hmm... dico la verità, mi sono fermato alla prima stagione perché non mi aveva impressionato. Si, va bene, il tipo che si fa trasportare dallo scazzo e da amici che stanno peggio di lui magari dietro una maschera. Nil novi sub sole, diceva quello della cioccolata, ma una volta capito il concetto si vorrebbe vedere qualcosa di più. Vabbè, gli darò un'altra possibilità ma giusto perché sei tu.

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  6. E cosi', dopo averci quasi illuso che potesse redimersi...il protagonista ricomincia peggio di prima.
    Sai, Doc...se dovessi fare un paragone tra Bojack e un altro personaggio, direi che lo trovo molto simile a Cassidy.
    Si. Proprio il buon vecchio Cass di Preacher.
    Come lui era probabilmente la peggior persona sulla faccia della terra a dover ricevere simili poteri, Bojack e' la peggior persona a cui dovevano capitare fama, soldi, successo.
    Intendiamoci...non sono malvagi. Ma incoscienti e irresponsabili si. E non rappresenta certo una scusante o un alibi.
    Qui siamo al prolungamento in negativo dell'assioma dello zio Ben di Peter Parker.
    Se e' vero che da un grande potere (inteso anche come ricchezza, prestigio) derivano grandi responsabilita'...allora da un grande potere e da un'ancor piu' grande testa di cavolfiore non deriva alcuna responsabilita'. Ergo faccio quello che voglio.
    E cosi' diventano rifiuti tossici che contaminano chiunque graviti nella loro orbita.
    Bojack si rende conto di sbagliare. Ma ammettere di essere idioti e basta equivale a risolvere il problema? No.
    Perche' finisce solo per diventare un circolo vizioso come un altro.
    Sbagli. Ti penti. Ma poi lo rifai. Ancora e ancora. E ancora.
    Ce la fara' Bojack ad uscirne fuori?
    Anche Cass ce l'ha fatta, alla fine. Ma solo dopo che Jesse gli ha disfatto il muso.
    La gente si riconosce in Bojack? Ma davvero?
    No, no, ragazzi.
    Bisogna, si DEVE aspirare a diventare molto di piu' di cosi'.
    E ce lo fa capire Diane, che forse e' l'unica ad avere un po' di sale in zucca (forse).
    Perche' dipendesse da Bojack...ci direbbe di buttarci in un angolo a strafarci di qualunque cosa. Che tanto a lui frega una mazza. Anzi...due mazze, visto che e' particolarmente generoso.

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  7. Mah, ti dico, io sono fermo alla seconda stagione, un po' perché le le serie commedy non mi fanno impazzire, un po' perché avevo molta roba arretrata. Ma va bene, appena ho un buco recupero.

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  8. Purtroppo Bojack è un personaggio che non riesce ad uscire dai suoi vizi, come se fosse ansioso d'essere salvato anche se non vuole mai accettarlo. Come detto sopra non è una persona malvagia, ma uno che ha avuto tutto e subito e nonostante sia riuscito in parte a coronare un suo sogno, continua nuovi modi per farsi del male e quelli che gli stanno intorno. Forse è abituato così, non capisce che sbaglia fino a che non ci si sbatte il muso. Per lui c'è solo una salvezza o una distruzione totale.

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  9. Da quell'episodio si trarrà un monologo che farà furore nelle scuole di teatro.

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  10. Ancora una volta mi trovo ad amare questa serie e i cazzotti nello stomaco che mi rifila ogni volta che mi punge sul vivo. Persino con Todd, che tende spesso a essere un personaggio di sfondo, sono riusciti a tirare fuori la questione dell'asessualità, l'ultimo argomento che mi sarei aspettato di vedere trattato, e costruirci vicende e battute che per quanto a volte assurde mi hanno beccato in pieno.
    Stagione fantastica di una serie che ogni volta riesce nell'impresa di smuovermi.

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  11. Per tante ragioni a me Bojack distrugge dentro. Trovo che sia il prodotto più f****tamente curato degli ultimi anni, battendo persino un paio di produzioni britanniche per cui ho assoluta dipendenza. In più le tematiche sono tali da costringerti a scavarti dentro, nella parte buia in cui senti male davvero, e sanguini. Sarà che il mio balletto con depressione, dipendenze e autolesionismo me lo sono fatto, ma vederle riportate così, sullo schermo, è contemporaneamente catartico e distruttivo. l'altra ragione è che ho finito ogni serie trovandola bellissima, e affermandola insuperabile. All'inizio della nuova stagione sono infatti preso da terrore, ritenendo impossibile anche solo rimanere vicino alla stagione precedente e preso dalla certezza della probabile vaccata. E poi ti colpisce il capolavoro. Sono dei geni. in questa stagione, più che quell'episodio lì, a me ha colpito duro il modo di giocare con la realtà, a così tanti livelli. E adesso un anno di terrore ed astinenza....

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  12. Bojack torna a raccontare il peggio di noi e delle nostre piccole vite quando ci lasciamo alla deriva ed è per questo che non possiamo non amarlo e cantare con lui "back in the 90`s I was in a very famous TV show ... “

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  13. Che coincidenza, anch'io ho bingewatchato questa stagione come un Todd!

    P.S. Doc, recensirai su queste pagine il film de La profezia dell'armadillo? Sarei curioso di sentire cosa ne pensi.

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    1. Non so. Domani parto, non credo di fare in tempo a vederlo.

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  15. per ora ho visto solo 3 puntate della prima stagione e non mi ha fatto entusiasmare piu' di tanto, forse perchè mi aspettavo qualcosa alla griffin/simpson
    magari poi migliora...

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