L'estate sta finita

Super Santos spiaggia estate anni 80
E siccome la partita era ancora in bilico che stavamo 27 a 27 ma stava venendo buio e già non si vedevano più bene le porte anche se le ciavatte da mare champ erano bianche, si è deciso di passare ai rigori e c'era in porta un mio compagno di scuola venuto apposta ma è scoppiato un casino e sono volati anche un paio di schiaffi e uno è caduto a terra, io [...]

È tutto agosto che giochiamo contro i Fratelli ed è tutto agosto che perdiamo che quelli sono fortissimi i Fratelli di salerno, lo sanno tutti, e si fanno chiamare Tuono, Nettuno e Terremoto. Come i robot di godsìgma. 

Ma sulla spiaggia ci sono sempre loro e non si può fare altrimenti e quelli ci sfottono e dicono Che bello veniamo in Calabria a vincere! e oggi s'erano portati pure un cugino di Baronissi anche se non c'aveva il nome di robot. E siccome è venuto a trovarmi qui a Santa Maria questo mio compagno di scuola che si chiama Sasà ma tutti lo chiamano Rombo di Tuono, Agostino ha detto Fantastico, abbiamo anche noi un Tuono! E tutti pensavano che si chiama così perché sa giuocare a pallone e io ho detto No, aspettate, non è... ma non mi ha ascoltato nessuno. 

E visto che eravamo quattro contro quattro la partita è iniziata alle quattro quando la sabbia ancora brucia e ti devi fermare ogni due minuti per bagnarti i piedi se no ti diventano di carbone come gli schiavi in catene e alle otto stavamo ancora lì ed eravamo in parità perché stavamo facendo la partita della vita. Cioè degli undici anni che non so cosa vuol dire ma si dice così. Quando Agostino ha segnato il gol in rovesciata delle figurinepanini si sono alzati tutti in piedi tranne quello che vende il cocco che in piedi c'era già e tutti erano d'accordo pure i fratelli che valeva almeno cinque, e così eravamo 27 pari. 

Poi Sasà ha parato due rigori a Terremoto e ha iniziato a sfotterlo e gli sono arrivate parole grosse nella lingua napoletana di salerno e poi Nettuno il più grande ha detto fermi, fermi, l'ultimo rigore è mio e mo' 'o scass a stu strunz e merd. 

Ma il supersantos ha preso in pieno la ciavatta da mare da Champ che faceva il palo e l'ha fatta volare via tipo a cinquanta metri e Sasà ha gridato Palofuori avete perso, bastardi! e quelli dicevano No è palodentro, è gol! E Agostino gridava Traversa! perché non stava guardando s'era andato a prendere un tarallo sotto l'ombrellone e non aveva capito. Sasà si è preso invece un paio di schiaffi dopo che ha provato a farci vedere il culo ai fratelli per sfotterli e poi a me mi hanno spinto a terra ed ero triste perché non avevo potuto farci la mossa di chètch per vendicarmi e gridavo pure io è Palofuori bastardi! ma poi non so, perché mio padre ci ha trascinato via e ha detto Sasà, guarda che glielo dico a tuo padre. E Sasà ha buttato a terra il palo dell'ombrellone con cui voleva diminuire il numero di fratelli di salerno. 

La sera volevamo andare a giocare ai videogiochi ma qui non è più lo stesso da quando hanno chiuso il bar del signor Vincenzo e c'hanno fatto una pizzeria, la pizzeria del signor Peppino. Il signor Vincenzo non si sa che fine ha fatto ma dice la mamma di Ciro che sarà fuggito all'estero e cioè forse è tornato in Puglia, che aveva le mani in pasta. Io non so cosa vuol dire ma forse è per questo che mo' c'hanno messo una pizzeria.

Il signor Peppino è uno che c'ha i baffi come Magnum PiAi ma pochi capelli e parla parla ma la mozzarella della sua margherita puzza tantissimo e la pizza non ce la compriamo più. Un giorno gli ho chiesto Ma scusi signor Peppino perché avete levato tutti i videogiochi che c'erano dentro e pure fuori sotto al portico? E lui fumando il sigaro ha detto Ah! Questa è una pizzeria seria, ragazzo, non è più un baretto del mare! E allora io ci ho detto Ma scusi signor Peppino il biliardo dentro però è rimasto. E lui ha detto Che c'entra, con quello ci faccio i soldi, e mo' levati dai coglioni, vai.

Allora con Sasà siamo andati al Bar Paradàis che sta prima della statale e che si fatica un sacco ad arrivarci con la bici perché la strada è piena di sabbia e di sassi appuntiti. Io c'avevo la mia BMX nuova grigia metallificata con le stelle dell'Atala e il sellino blu del futuro del computer che così bella non ci sta manco sulle pubblicità di topolino e per averla ho dovuto prendere tutti ottimo e un distinto, Sasà era sulla bici piccola di mio fratello verde limone e sudava e sudava e per strada lo prendevano in giro tutti e lui era tutto rosso in faccia e mi sono detto meno male che qui non ci stanno pali dell'ombrellone se no faceva una strage. Solo che al Bar Paradàis ci stava solo il gioco vecchio del pinguino che spinge il ghiaccio e Sasà ha detto Minchia oh ce ne hanno di più nuovi a Fuscaldo.

Oggi era l'ultimo giorno e Sasà se lo sono venuti a prendere stamattina i suoi con la 131 da rèlli e io dovevo fare due cose visto che poi a Santa Maria non ci torniamo più dall'anno prossimo andiamo in vacanza a Belvedere. La prima è che mi aveva detto sua madre che era tornato ma io non ci credevo e così sono andato a vedere ed era vero, il maestro era tornato. 

Il maestro Gigino da casavatore era sempre uguale con le stesse ciavatte giapponesi con la scritta Ti uccido se mi guardi storto e la stessa camicia dell'ultima volta che sembravano passati un sacco di anni anziché due, solo che c'aveva una grossa panza e una ragazza. Ed era tutto felice e le sorrideva mentre lui saliva sulla sua vespa nera con l'adesivo del capo indiano e quello gionpleierspecial della formula 1 e lei ci parlava dal balcone del primo piano. La ragazza aveva i capelli rossi e questo era contrario a uno degli insegnamenti del maestro ma poi mi sono detto Non è che...

Iamm, ià, Sabrì, scinn! Sì che stai buò, no, con chell'altr maglietta par na zccl!, le ha detto lui mettendo in moto la vespa e lei ha fatto finta di lanciargli una bacinella e lui ha detto Ià! Facimm tard, scinn, mmocc a mammt! e io non ho capito cosa diceva ma ho pensato Che bella cosa l'amore. 

Poi lui si è girato e io gli ho detto Maestro! Maestro Gigino, come stai? Ho seguito i tuoi consigli e mi sto allenando ancora per sconfiggere tutti i ninja delle medie e sono felicissimo di vederti che pensavo che non ti vedevo più e... E un po' mi veniva da piangere per la gioia di aver incontrato il mio maestro proprio l'ultimo giorno e anche lui doveva essere un po' commosso e contentissimo perché mi ha guardato con gli occhi stretti e ha detto Guagliò, e tu chi sì? Chi te sape?

La seconda cosa che dovevo fare era che Luigino e Agostino li ho salutati questa mattina ma dovevo salutare anche Ciro ed era più difficile perché Ciro è il mio migliore amico qui a Santa Maria del Cedro e con lui ci siamo divertiti tanto e avevamo detto che sarebbe stato sempre così anche da vecchi tipo a trentanni. E sembrava la fine del film di ET il vecchietto dello spazio con il muso deforme che se ne va e al suo amico terrestre con la bici dopo tante avventure ci lascia una grasta, per stimanza. Io a Ciro ci ho lasciato i miei fumetti di Thor trovati nelle buste sorpresa, pure quello che mio fratello da piccolo si è mezzo mangiato, ed eravamo tutti e due tristi e Ciro ha detto Ma no, ci vediamo, tranquillo!, ma io lo so che adesso non ci vediamo più. 

E sono tornato a casa e sono passato davanti alla pizzeria e uno con la faccia da delinquente del biliardo al signor Peppino lo voleva menare e gli gridava che gli doveva ridare i soldi, che forse la mozzarella della pizza gli puzzava pure a lui. E stavo un po' piangendo ma senza farmi vedere quando ho sentito il rumore potentissimo di una vespa solo all'ultimo secondo e ho capito che era una vespa ninja. Il maestro Gigino si è fermato a mezzo metro con Sabrina dietro di lui e mi ha detto Guagliò, apprim scherzav! M'arricord, m'arricord. Ricorda sempre i miei insegnamenti, nun fa u strunz! Sennò diventi nu drugat comm o frat i Sabrì! E Sabrina gli ha dato un coppino forte sulla nuca e ha detto Sarà bella soreta, quella bucchì!

E io ho capito che si volevano davvero bene e il maestro Gigino ha detto M'arraccumann! ed è partito con un'impennata e si è fatto tutto il rettifilo così per duecento metri, fino al sole che tramontava, fino all'infinito come solo i veri maestri che non hanno paura dei ninja giapponesi. Anche se un altro po' e a Sabrina se la perdeva per strada. 


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Commenti

  1. Io a Maierà però non avevo un maestro, solo un cugino....

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  2. Non vedo l'ora di vedere il libro completo, complimenti davvero Doc!

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  3. Meraviglioso. Meraviglioso. Meraviglioso.

    Non so se si era capito, ma questa serie di post alla "inseguendo..." mi è paciuta tantissimo. Questo post poi è stato fantastico.

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  4. sto letteralmente singhiozzando dal ridere...è un grandissimo momento di ringere!

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  5. Sono di Napoli, abbiamo la stessa età e ho frequentato anche io quelle zone tra scalea e diamante....chissa' che non ci siamo anche incontrati vicino ad un cabinato....Saluti

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  6. Nostalgia tipo Hook, quando Trilli riconosce Peter perché profuma di mille estati passate a giocare. Circa, la citazione precisa non la trovo.

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  7. È bellissimo! Queste storie fanno sempre ringere forte. Grazie Doc!

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  8. Bellissimo post!
    I tizi loschissimi del biliardo li avevamo anche in Liguria, ma noi baNbini era proibito avvicinarsi. Credo che in un posto non meglio precisato come "la Società" ci fosse addirittura un cartello con "vietato ai minori". E no, non ricordo p0rnachos in giro.

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    1. Ricordo che per entrate in sala giochi, si doveva avere minimo 16 anni ma, forse il biliardo era vietato ai minori...

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  9. E si ringe in questo ultimo giorno d'estate, come se fosse ieri o forse stamattina ... E siamo ancora qui, inseguendo un supersantos verso l'infinito. Grazie Doc :) non vedo l'ora del nuovo libro.

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  10. Sono contento per ilo ritrovato amore del Maestro...un po' meno per la sua panza...

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  11. Righeira, finale del Festivalbàr da Verona ed iniziava il lento declino verso l'autunno...grazie per questi racconti Doc, oggi a Torino sembra metà novembre, questo post casca a fagiuolo

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    1. Da torinese ho pensato la stessa cosa! Oggi tempo uggioso e il Doc posta un Super Santos 2 da fine estate, manco a farlo apposta :)

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  12. Che bel modo di scrivere che hai Doc! Riesci a fornire una esperienza multisensoriale: leggendo senti il caldo del pomeriggio, il chiasso dei ragazzini, i colori dell'estate che volge al termine, il fresco delle serate di fine agosto...grande.

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  13. Bellissimo Doc, come sempre riesci a rendere quasi palpabili quelle sensazioni che un po tutti ci portiamo dentro come ricordo delle giornate al mare, delle partite di pallone e degli amici che hanno arricchito la nostra giovinezza.

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  14. Doc, leggo le tue storie e, solo un po' più a nord-est, rivivo la mia infanzia... Lacrime bavaresi :D
    Dimmi che il gioco si chiamava Guzzler (od una cosa così). La musica era fantastica, la canzone si chiama forse "Popcorn"?
    P.S. Martedì ero alla stadio a vedere l'addio al calcio di Bastian, il mio eroe sportivo. So che tu sei Interista, come tutta la mia famiglia ma, credo tu possa capire quello che ho provato... Servus Doc!!!

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    1. Pengo. La canzone era invero popcorn. Guzzler era un altro gioco

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    2. Grazie Francesco! Guzzler quale gioco era???

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    3. Beh Guzzler era abbastanza simile al colpo d'occhio e più o meno della stessa era geologica, ma li eri una specie di...uh...fiaschetta d'acqua che spegneva incendi.
      Ma mi sa che è meglio se lo vedi :)
      https://youtu.be/e0d4n-MwxU0

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  15. E' osmosi al passato per tutti noi con il 7 davanti.

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  16. Doc, io sono cresciuto in Sardegna, e leggendo queste righe mi si risvegliano ricordi che levati...

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  17. Bellissimi ricordi d'estate, è sempre un piacere leggere queste cose. Per ragioni di abitudini famigliari le mie estati erani diverse ma questo non mi impedisce di gustarmi il racconto.
    Non afferro sempre le parti in dialetto ma posso intuire.

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  18. L'estate sta finita sul serio, mi sa.
    Bellissimo post, Doc.
    Fine dei giochi, dunque.
    Il baretto non c'e' piu', l'anno successivo si va da un'altra parte e la cumpa si e' sciolta.
    Ma rimane giusto il tempo per un'ultima lezione del sensei Gigino.
    Quella piu' importante.
    E cioe' che per quanto ci si sforzi, non si puo' mai cambiare cio' che siamo.
    Sempre a correre dietro alle rosse, nonostante siano la prima causa dei suoi guai.
    Ci ha la vocazione, proprio.
    Si dice che poi, nelle notti di luna piena, nel punto dove stavano i vecchi cabinati di una volta compaia il fantasma di Mimmo Merlino da giovane, mentre infrange il nuovo record e finisce il gioco per l'ennesima volta, emettendo una luce diafana...

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  19. Qua c'è la sceneggiatura bella che pronta per un Netflix original che lévati proprio. Altro che Stranger Things. Fossi in zona raccatterei la mia indomita troupe e verrei a girare un bell'episodio pilota.

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  20. E Sasà ha buttato a terra il palo dell'ombrellone con cui voleva diminuire il numero di fratelli di salerno.
    Ho riso tanto. Sasà Baratta detto Rombo di Tuono (ma non perché sa giuocare a pallone) eroe di un'epoca.

    [...] eravamo tutti e due tristi e Ciro ha detto Ma no, ci vediamo, tranquillo!, ma io lo so che adesso non ci vediamo più.
    Qui invece mi stava friccicando il dotto lacrimale, per un pelo non mi produceva una bruschetta...

    [...] ed è partito con un'impennata e si è fatto tutto il rettifilo così per duecento metri, fino al sole che tramontava, fino all'infinito come solo i veri maestri che non hanno paura dei ninja giapponesi.
    La perfetta conclusione di un'epopea di miticità anti-ninja.
    Io pure c'avevo uno zio che partiva da sotto casa con il Sì Piaggio su una ruota e ci arrivava fino alle scuole medie (io prima, lui terza nonostante gli anni di età di differenza fossero quattro), ma era un mezzo teppista, non un maestro ninja. Però ogni tanto al baretto davanti scuola mi regalava i gettoni per giocare a Shinobi o a Pac-Land, perciò ci volevo bene lo stesso.

    Sempre bellissimi ed evocativi i post Super Santos :)

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  21. Grazie doc per averci accompagnato quest'estate con la tua estate (italianaah). Risentire Rombo di Tuono, il ritorno del maestro, la scomparsa del mio conterraneo Vincenzo... Grandi momenti, grandi emozioni.

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  22. Grazie a tutti voi, deboscia, per l'affetto mostrato nei confronti di questa seconda tornata di raccontini scemi della mocciositudine. E anche se l'estate sta finita, si continua: ci sono tante altre... com'era? Ah, sì: "nuove vecchie avventure" da raccontare di #Inseguendo2.

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    1. Sìììììì!!!!

      Già mi vedo una locandina tipo "ritorno al futuro parte 2" con un Super Santos...
      uhm, aspetta...
      ... mi sa che quella te la sei già giocata! ^_^

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  23. Grande, doc! Spero te ne vengano davvero degli altri!

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