Binge watching: sì, no, ridatemi la mia vita
Due giorni fa ha fatto il giro questa cosa buffa: Netflix non vuole che gli attori coinvolti nelle sue produzioni parlino del binge watching. Che dicano quale droga sia diventata per loro e per una fetta consistente della deboscia mondiale il maratonarsi una serie appena uscita. Netflix vs il binge watching, bizzarro su una scala da zero a Escobar che nell'84 se ne esce con un Ma che è con tutti 'sti tizi che pippano in giro, oh? Eghe. [...]
Sì, chiaro: il concetto di disturbo alimentare, di bulimia - sia pur audiovisiva - è brutto in termini di immagine e come tale rifiutato da ogni compagnia. Netflix, semplicemente, non fa eccezione: lancia le serie tutte in un botto per fartici incollare e darti dipendenza, ma non vuole che di questa dipendenza si parli, che si usi il termine binge watching, come dichiarato da Guy Pearce durante il tour promozionale di The Innocents.
Poi sono successi Twin Peaks e i primi altri telefilm moderni. La trama orizzontale sfondava le pareti del singolo episodio e s'impadroniva della baracca e dei suoi burattini. Cioè gli spettatori. Il telefilm cambiava volto e pelle come un Visitor, e la dipendenza cresceva esponenzialmente. Non volevi perderti un solo episodio, non potevi perderti un solo episodio. Non si trattava più di fare un tiro con una paglia di tanto in tanto: si era già tutti con il naso impegnato a inspirare benzoilmetilecgonina drammatica, solo che ancora non c'era modo di saperlo.
Serie come I Soprano, al voltapagina del millennio, mandano in frantumi tutto quello che sui telefilm - ora chiamati dai più serial o serie TV, come se la vintaggeria insita nella parola telefilm avesse qualcosa di sbagliato in sé (e non è così, cazzo, diciamolo) - credevamo di sapere. L'immobilismo di quindici anni prima, i salti del Generale Lee sempre uguali e sempre con le stesse foglie secche che volavano davanti alla macchina da presa piantata a terra, le pallottole buone dell'A-Team che non ferivano mai nessuno, e finanche il monster of the week di Mulder-e-Scully-chissà-se-trombano erano all'improvviso la preistoria dei Flintstones, ma senza dinosauri come elettrodomestici e mezzi di locomozione.
Il binge watching non l'ha inventato Netflix. Era binge watching feroce già scoprire una serie in ritardo, procurartela e chiuderti al mondo esterno per iniettarla in retina, se ne valeva la pena. Era binge watching farsi prestare cofanetti e harddiscoli, incollarsi a un computer alle tre del mattino, abbioccarsi davanti alla TV in cui giravano senza sosta, via chiavetta USB, le puntate di maratone matte e disperatissime come neanche Leopardi quando gli parlavi di studi e di pheega. Netflix, però, quella droga l'ha potenziata. Ha inventato la meta blu del signor White: tutto subito, hic et nunc, righthererightnow. Cosa cambiava? Che lo starter della maratona non eri più tu.
Esce la nuova stagione di BoJack: che fai, non ti ci metti subito? Certo che lo fai. E vale per tutto quello che t'interessa. L'attesa spasmodica di una nuova serie/stagione non si consuma più nel tempo di un episodio, di quella mezza/trequarti/intera ora sacrificata sull'altare della fregola da quando inizia o ricomincia. Si tramuta come un licantropo insaziabile nel dover finire il prima possibile, pure se sono le due e mezza di notte, hai gli occhi iniettati di sangue e il giorno dopo ti devi alzare alle sei. Sei spinto - dalla beffarda e ovviamente sbagliata percezione che tutti sembrano fare tutto e tu no - a buttarti a pesce sulla novità e a consumarla rapidamente. Non vuoi che nessuno ti spoileri nulla, non vuoi che qualcuno ti dica capolavoro-merda (nella scala di valutazione usata dai social network, che va da merda a capolavoro e comporta solo due giudizi possibili) prima che ti sia fatto una tua idea, non vuoi perdere tempo. E per questo ci metti tutto quello che hai e se non ce l'hai te lo trovi. È una borsina della spesa piena di droga lasciata sotto gli occhi e il naso di un tossico: chiaro che Netflix non ami quella parola.
L'altro giorno pensavi a come tutto questo abbia cambiato la nostra percezione dei telefilm. Perché sì, tutta trama orizzontale, filmoni di dieci ore spalmati in dieci o più tempi, quello che vuoi. Ma non sempre la cosa sembra funzionare. Di quante serie Marvel Netflix post Daredevil ci siamo lamentati, perché la parte centrale inchioda e sembrano esserci sempre troppe puntate rispetto a quelle necessarie? E il troppo, di fila, non peggiora solo le cose?
Il fatto che siano pensate per una fruizione continuativa, ha alterato il modo di vivere un cliffhanger e lo scorrere della storia? Stare ammollo per ore e ore nelle stesse ambientazioni e con le stesse musiche e facce, per dire, non rischia a volte di annoiare, di saturarti eccessivamente di quel mondo lì, laddove in piccole dosi vintagge settimanali il problema magari non si sarebbe posto? È difficile generalizzare, perché ogni serie fa storia a sé, ma un episodio lento o due capita anche nelle migliori famiglie mafiose tipo I Soprano. Se nel binge watching della furia di Hong Kong becchi due puntate lente di fila, però, e magari sei ancora a metà serie, c'è il rischio che molli tutta la baracca, in quanto burattino annoiato.
Il punto, però, è che spostandosi sempre di più verso lo standard Netflix-Amazon-Hulu etc, è difficile tornare indietro. Difficile frenare tutto e riabbracciare l'old school dell'oggi è il giorno della nuova puntata di. Il drogato non torna alle canne e ai videogamez e ai fumetti e a tutto quello che l'ha fatto diventare quello che è. Hai visto la terza stagione di Better Call Saul (una delle poche serie che su Netflix esce a dosi settimanali) in ritardo, proprio perché volevi guardarla tutta di fila. Con la quarta non hai resistito e la stai seguendo puntata per puntata. E? E non è come prima, ti sembra di non "viverla" come prima, l'insoddisfazione per il fatto che non ci sia altro, quando saltano fuori i nomi degli showrunner, è un calice amarissimo quanto un'aranciata alla festa delle medie munita di tapparelle.
Riassunto di questo pistolotto? Esiste una qualche considerazione finale? Una linea da tracciare? Boh, cazzo ne so, ma siamo tutti drogati e lo streaming sarà sempre più parte dell'entertainmento di ognuno di noi (prossime fermate: Warner e Disney con le loro piattaforme proprietarie). Il mondo delle macchine, grazie ai servizi che ci chiedono se stiamo ancora guardando Pippi Calzecyborgtron e che ci spingono in modo passivo aggressivo a riempire il tempo libero che non abbiamo, è sempre più vicino. E magari non è giusto, dovremmo riappropriarci dei nostri tempi, non lasciare che sia il pusher a dirci cosa e comMa chi se ne sbatte, tra tredici giorni arriva la nuova stagione di BoJack Horseman e non ci sei per nessuno, manco per il sonno.
Voialtri, deboscia-lover, come la vedete? Binge watching sì, no? E soprattutto, perché?
Tutto sotto controllo. |
Sì, chiaro: il concetto di disturbo alimentare, di bulimia - sia pur audiovisiva - è brutto in termini di immagine e come tale rifiutato da ogni compagnia. Netflix, semplicemente, non fa eccezione: lancia le serie tutte in un botto per fartici incollare e darti dipendenza, ma non vuole che di questa dipendenza si parli, che si usi il termine binge watching, come dichiarato da Guy Pearce durante il tour promozionale di The Innocents.
Ma come diavolo siamo arrivati al binge watching? E quanto ha cambiato davvero il nostro modo di vivere una serie TV?In principio fu la luce, e la luce alimentava tubi catodici nei quali giravano, vorticosi, telefilm sempre uguali. Nel senso, duplice, che erano sempre gli stessi e che pure le puntate erano sempre quelle. Serie come Manimal o Automan sembravano infinite e invece erano solo una manciata di puntate di una singola stagione sfigata. Il figlio di Mitch Buchannon cambiava età e altezza da un giorno all'altro, ma tanto non si guardava Baywatch per quello. Produzioni televisive degli anni 70, 80 e 90 riversate a ciclo continuo per imbottire il palinsesto televisivo nella mattina pre-televendite e nel pomeriggio postprandiale di Italia 1, pieno di pirla al mare che urlano il nome dell'emittente. Tanto ogni puntata faceva più o meno storia a sé, era tutto verticalissimo, quello che c'era da sapere di pregresso, al massimo, te lo raccontava la sigla in dieci secondi. Poi è iniziata la mutazione.
E non per gli sconti sulla salsiccia italiana in New Jersey. |
Poi sono successi Twin Peaks e i primi altri telefilm moderni. La trama orizzontale sfondava le pareti del singolo episodio e s'impadroniva della baracca e dei suoi burattini. Cioè gli spettatori. Il telefilm cambiava volto e pelle come un Visitor, e la dipendenza cresceva esponenzialmente. Non volevi perderti un solo episodio, non potevi perderti un solo episodio. Non si trattava più di fare un tiro con una paglia di tanto in tanto: si era già tutti con il naso impegnato a inspirare benzoilmetilecgonina drammatica, solo che ancora non c'era modo di saperlo.
Serie come I Soprano, al voltapagina del millennio, mandano in frantumi tutto quello che sui telefilm - ora chiamati dai più serial o serie TV, come se la vintaggeria insita nella parola telefilm avesse qualcosa di sbagliato in sé (e non è così, cazzo, diciamolo) - credevamo di sapere. L'immobilismo di quindici anni prima, i salti del Generale Lee sempre uguali e sempre con le stesse foglie secche che volavano davanti alla macchina da presa piantata a terra, le pallottole buone dell'A-Team che non ferivano mai nessuno, e finanche il monster of the week di Mulder-e-Scully-chissà-se-trombano erano all'improvviso la preistoria dei Flintstones, ma senza dinosauri come elettrodomestici e mezzi di locomozione.
Poteva succedere tutto, poteva morire chiunque, potevi impazzire. La dose settimanale buttata in TV ad orari impossibili per le solite critiche pallose sulla TV che ti insegna le cose brutte, non bastava più.Bisognava rivolgersi al pusher dell'Internet, ai DVD, alla pesca avventurosa per recuperare quel gap di mesi che ancora, per una bieca usanza medievale, separava dalla messa in onda USA. Conosci chi per portarsi avanti con i Soprano e recuperare al contempo tutte le puntate precedenti ha contrabbandato su un volo dal Regno Unito un bagaglio a mano pieno di cofanetti con tutte le serie e altri gadget, per un peso complessivo di 25 kg contro gli 8 dichiarati, distruggendosi con nonchalance un braccio all'imbarco. E lo conosci perché eri tu.
Il binge watching non l'ha inventato Netflix. Era binge watching feroce già scoprire una serie in ritardo, procurartela e chiuderti al mondo esterno per iniettarla in retina, se ne valeva la pena. Era binge watching farsi prestare cofanetti e harddiscoli, incollarsi a un computer alle tre del mattino, abbioccarsi davanti alla TV in cui giravano senza sosta, via chiavetta USB, le puntate di maratone matte e disperatissime come neanche Leopardi quando gli parlavi di studi e di pheega. Netflix, però, quella droga l'ha potenziata. Ha inventato la meta blu del signor White: tutto subito, hic et nunc, righthererightnow. Cosa cambiava? Che lo starter della maratona non eri più tu.
Esce la nuova stagione di BoJack: che fai, non ti ci metti subito? Certo che lo fai. E vale per tutto quello che t'interessa. L'attesa spasmodica di una nuova serie/stagione non si consuma più nel tempo di un episodio, di quella mezza/trequarti/intera ora sacrificata sull'altare della fregola da quando inizia o ricomincia. Si tramuta come un licantropo insaziabile nel dover finire il prima possibile, pure se sono le due e mezza di notte, hai gli occhi iniettati di sangue e il giorno dopo ti devi alzare alle sei. Sei spinto - dalla beffarda e ovviamente sbagliata percezione che tutti sembrano fare tutto e tu no - a buttarti a pesce sulla novità e a consumarla rapidamente. Non vuoi che nessuno ti spoileri nulla, non vuoi che qualcuno ti dica capolavoro-merda (nella scala di valutazione usata dai social network, che va da merda a capolavoro e comporta solo due giudizi possibili) prima che ti sia fatto una tua idea, non vuoi perdere tempo. E per questo ci metti tutto quello che hai e se non ce l'hai te lo trovi. È una borsina della spesa piena di droga lasciata sotto gli occhi e il naso di un tossico: chiaro che Netflix non ami quella parola.
L'altro giorno pensavi a come tutto questo abbia cambiato la nostra percezione dei telefilm. Perché sì, tutta trama orizzontale, filmoni di dieci ore spalmati in dieci o più tempi, quello che vuoi. Ma non sempre la cosa sembra funzionare. Di quante serie Marvel Netflix post Daredevil ci siamo lamentati, perché la parte centrale inchioda e sembrano esserci sempre troppe puntate rispetto a quelle necessarie? E il troppo, di fila, non peggiora solo le cose?
Il fatto che siano pensate per una fruizione continuativa, ha alterato il modo di vivere un cliffhanger e lo scorrere della storia? Stare ammollo per ore e ore nelle stesse ambientazioni e con le stesse musiche e facce, per dire, non rischia a volte di annoiare, di saturarti eccessivamente di quel mondo lì, laddove in piccole dosi vintagge settimanali il problema magari non si sarebbe posto? È difficile generalizzare, perché ogni serie fa storia a sé, ma un episodio lento o due capita anche nelle migliori famiglie mafiose tipo I Soprano. Se nel binge watching della furia di Hong Kong becchi due puntate lente di fila, però, e magari sei ancora a metà serie, c'è il rischio che molli tutta la baracca, in quanto burattino annoiato.
Il punto, però, è che spostandosi sempre di più verso lo standard Netflix-Amazon-Hulu etc, è difficile tornare indietro. Difficile frenare tutto e riabbracciare l'old school dell'oggi è il giorno della nuova puntata di. Il drogato non torna alle canne e ai videogamez e ai fumetti e a tutto quello che l'ha fatto diventare quello che è. Hai visto la terza stagione di Better Call Saul (una delle poche serie che su Netflix esce a dosi settimanali) in ritardo, proprio perché volevi guardarla tutta di fila. Con la quarta non hai resistito e la stai seguendo puntata per puntata. E? E non è come prima, ti sembra di non "viverla" come prima, l'insoddisfazione per il fatto che non ci sia altro, quando saltano fuori i nomi degli showrunner, è un calice amarissimo quanto un'aranciata alla festa delle medie munita di tapparelle.
Riassunto di questo pistolotto? Esiste una qualche considerazione finale? Una linea da tracciare? Boh, cazzo ne so, ma siamo tutti drogati e lo streaming sarà sempre più parte dell'entertainmento di ognuno di noi (prossime fermate: Warner e Disney con le loro piattaforme proprietarie). Il mondo delle macchine, grazie ai servizi che ci chiedono se stiamo ancora guardando Pippi Calzecyborgtron e che ci spingono in modo passivo aggressivo a riempire il tempo libero che non abbiamo, è sempre più vicino. E magari non è giusto, dovremmo riappropriarci dei nostri tempi, non lasciare che sia il pusher a dirci cosa e comMa chi se ne sbatte, tra tredici giorni arriva la nuova stagione di BoJack Horseman e non ci sei per nessuno, manco per il sonno.
Voialtri, deboscia-lover, come la vedete? Binge watching sì, no? E soprattutto, perché?
Io ne sono contenti, se posso faccio le maratone, se no mi godo una puntata alla volta con calma come se fossero dei dolci ad una cena di Matrimonio. Il perché trovo tutti(o quasi gli episodi) di una serie li, non devo trovare l'orario del prossimo episodio quando lo cambiano(con gli anime su mtv è capitato diverse volte) non devo sperare che faranno la prossima stagione in italiano e non devo cercare streaming illegali dove c'è sempre mesaggio che recita"qualcuno nella tua zona vuole scopare con te! Chiama questo numero!". Non tornerei mai indietro e sono stra felice di godermi He-man con calma mentre faccio altro nella stanza. Spero il servizio Disney metterà pure i suoi corti classici.
RispondiEliminaIo ne sono contento* dannato correttore
EliminaAnalisi perfetta... anche se sono fuori dal "giro" nel senso che non seguo nessuna serie TV ma conosco molti amici e parenti che si strafogano di telefilm...ho la soglia di attenzione troppo bassa per resistere! E visto che spesso si dice che appunto nei tempi moderni la soglia suddetta é sempre più bassa potrebbe essere una evoluzione di contrasto!
RispondiEliminaHo gia dato, a suo tempo... Maison Ikkoku, 32 ore di visione continuata: da allora solo dosi giornaliere (e infatti ho impiegato mesi per metteri in pari con Game of Thrones)
RispondiEliminaSempre interessanti le tue considerazioni Doc, è un piacere leggerti, magari rubando spazio e tempo ai telefilm.
RispondiEliminaSto cambio del nome è stato abbastanza inutile, oltre al fatto che mi confondo sempre tra serie e stagione ma contemporaneamente se sento qualcuno dire "ho visto la 3a serie di..." faccio il superiore e penso "stascione, è la 3a stascione"
Personalmente faccio, da solo o con la signora, mini maratone da 2/3 episodi e poi crolliamo dal sonno.
È veramente comodo poter stoppare e riprendere, rivedere o anche lasciar perdere.
La 2a serie (stascioneee) di Giessica Gions l'abbiamo ripresa e abbandonata 2 volte, non so se perché manca un nemico tosto o proprio perché la lentezza era cosmica.
Stiamo guardando Criminal Minds in tele a pranzo, ogni volta è una coltellata che devo riandare al lavoro e mi perdo il finale. Dato che non la trovo su netflix ne su amazon prime dovrò rimettermi a pescare, per recuperare le puntate
Sì, è una grande comodità. Soprattutto il fatto che riprendi dal punto in cui l'hai lasciato indipendentemente dal device. Le droghe comode sono più pericolose. Ricordo l'affanno* quando, la sera in cui davano X-Files, dovevo uscire e non avevo VHS libere in casa.
Elimina*affanno = PANICO.
Oddio, le registrazioni su cassetta.
EliminaMi ricordo una sera che davano Aliens scontro fiscale ed ero uscito programmando il timer su una vhs da 180, tipo.
Dopo un po' arriva un mio amico che giustifica il ritardo dicendo che stava guardando quel film ma che non era ancora finito.
Preso dal affanPANICO sono corso a casa a vedere se la cassetta aveva ancora spazio.
Cassetta che ho poi consumato a furia di rivederlo, per la cronaca.
"Aliens scontro fiscale"
EliminaMe lo ricordo, Alien scappa per tutto il film inseguito da una squadra di esattori di Equitalia
Di serie ne segue tante,troppe.
RispondiEliminaEscludendo le gesta di Heisenberg e di Pinkman di cui riuscivo a guardare anche 6 o 7 episodi ad orari improponibili, per il resto massimo 2 episodi.
Questo fino a 6 mesi fa,da allora non guardo un singolo episodio sono nauseato,si dice il troppo stroppia,questa cosa del tutto e subito e un po sfuggita di mano.
Infine ieri sera dopo aver letto il tuo nuovo pezzo guaglionico sfogliavo un po i vecchi post e...sono finito a farmi la maratona di kobra kai tutta in una sera.
Quando un prodotto e veramente valido il binge viene da se in modo inarrestabile
Il bello di Cobra Kai è che sono partito convinto di trovarmi davanti la supermimmata. E invece una tirata fino alla fine. È chiaro: se funziona e ce l'hai lì, gli dai fondo.
EliminaÈ quello che mi è successo con Yamato2199. Ho cercato di centellinarla ma non c'è stato verso. Mi dicevo "massimo un episodio a sera" macché, almeno sei-sette a botta.
EliminaVengo dal secolo scorso, dove le puntate si guardavano al massimo a un paio per volta anche se ti eri preso tutte le videocassette da Tower Records a Londra pagandole un rene e una cistifellea, quindi sono abbastanza immune al binge watching. Però leggendo l'articolo mi sono chiesto: va bene, ma al Netiflicio cosa gliene viene se l'utente medio si inchioda lì per una maratona anziché per tante sessioni di lobotomia separate? Deve starmi sfuggendo qualcosa, perché senza pubblicità viene meno il meccanismo di "più mi guardi, più ti posso vendere agli inserzionisti"...
RispondiEliminaNiente, ma il "più mi guardi più sei contento e continui a considerare ben spesi i soldi dell'abbonamento" resta. La dipendenza, lo stare incollati il più possibile al menu, magari tutti i giorni, fidelizza.
EliminaIo sto facendo volontariamente a meno della droga: ho notato che mi appassiono di meno e ricordo meno le cose.
RispondiEliminaPremetto che, come avevo detto qualche post fa, non sono ancora entrato nel tunnel.
RispondiEliminaMa come dici tu, Doc, non e' una novita'.
E' da decenni che c'e' questa roba, sin da quando c'erano i listoni di titoli e i cataloghi sulle riviste specializzate di videogames.
E infatti ero in fissa.
L'ho fatto con quello. Poi con i manga. Sono del tipo che non sa resistere.
E presumo che con gli store digitali la situazione sia degenerata.
Accade con Netflix, ma anche col Playstation store, con il Nintendo E - shop (li' meno, perche' non abbassano mai i prezzi), col Marketplace dell' Xbox (o come si chiama) o il Play Store.
E' tutto li', invitante e a portata di click...e tu clicchi. E compri.
Alla fine...diventa una dipendenza come un'altra.
Come dicevi tu...siamo tutti dipendenti da qualcosa.
E' la tassa per tirare avanti, certe volte. In una societa' frenrtica come questa il dover usare ed abusare di qualcosa diventa quasi fisiologico.
Io aggiungo che TUTTO PUO' DIVENTARE DROGA.
Ma credo anche che prima o poi arrivi la crisi di rigetto.
Io stavo facendo la stessa cosa con PS4.
Presa con l'idea di comprare anche solo un gioco all'anno, ma di gustarselo davvero.
See, come no.
Le ultime parole famose.
Gia' con PS2 e PS3 ho comprato piu' roba di quanto abbia giocato effettivamente.
E ci stavo ricascando.
Ma...fortuna che mi sono accorto.
Forse bisognerebbe rivedere l'idea di voler fruire di ogni cosa a qualunque costo.
Non e' facile, in un mondo che ci spinge a correre, correre e correre. Perche' esce sempre piu' roba, e la roba poi magari sparisce, e non ce la fai ad averla in tempo.
Mangia spendi bevi prova compra gioca guarda leggi ascolta sc...(ok, quello lasciamo perdere).
E veloce, che escono sempre piu' nuovi prodotti e ne hai gia' un casino in arretrato.
Basta.
Bisogna RALLENTARE. E DISCONNETTERSI.
La butto li': il potere di fermare tutto questo e in mano nostra.
Se non mi va quello che stai facendo, e come lo stai facendo...smetto di comprarlo.
A prima vista non sembra, ma questo tuo discorso si ricollega all'imparare ad utilizzare la rete in modo responsabile.
Forse bisogna imparare anche ad acquistare in maniera responsabile.
Credo che occorra solo tempo.
Ci sono state talmente tante novita' nel mondo dell'intrattenimento che ne siamo rimasti un po' storditi.
Ma adesso, pian piano, ci stiamo calmando e stiamo cominciando a racapezzarci un pochino. E a riflettere.
L'importante e' non continuare a farsi intortare dalle uscite e dalle offerte.
Rallentiamo, gente. Nessuno ci obbliga a correre, anche se ce lo fanno credere.
Tutte idee giuste Doc, immagino che da questo conto si debbano escludere le soap opera, perché sennò la trama orizzontale nelle serie l'avrebbero inventata loro XD.
RispondiEliminaSi potrebbe dire che il consumismo, oltre che di oggetti fisici, sia passato agli oggetti virtuali, per fare un discorso più ampio e ne vogliamo sempre di più per riempire ogni attimo delle nostre vite, forse per seppellire la disillusione verso la realtà. Nel contempo i televisori si sono reinventati e hanno le app e hanno fregato gli smartphone facendoli diventare i loro nuovi telecomandi.
Le serie hanno alti e bassi, a volte sono successi annunciati, a volte fallimenti totali, negli anni una serie spesso cala di tono e raramente migliora, quindi bisogna, anche li scegliere saggiamente e avere il "coraggio" di abbandonare quando non se ne può più, perché consumismo si, ma con attenzione.
Martedì esce una nuova puntata di BCS: e che fai non la vedi?
E' appena ricominciato Ozark: e che fai non lo vedi tutto insieme?
Tra poco c'è la seconda stagione di Iron Fist: e che fai... ci penso, magari a tempo perso.
Ad aprile ricomincia GoT: meglio i riassuntoni e i meme ma se non ti guardi le puntate non li capisci.
Maledetti, hanno cancellato la serie televisiva sulle "tazze del cesso da tutto il mondo": vai di petizione online per salvarla.
Le serie sono un business e sono richieste, quindi sono entrate prepotentemente nelle nostre vite.
Però ci piacevano anche quando erano procedurali e non ce ne accorgevamo, metti MacGyver. Poi si è passati ad una versione "ibrida", trama orizzontale si ma con dei filleroni per tirarsi le canoniche 22-25 puntate a stagione. Oggi ci sono le mini serie da 10-13 episodi nei quali vengono concentrate delle vicende incasinatissime, nelle quali i protagonisti sono sia i buoni, quando ce ne sono, che i cattivi, che ci sono sempre ma ora si chiamano anti eroi altrimenti qualche scimmia terminatrice dell'Internet se la prende. Stanno aggiustando il tiro tra carne da cannone e perle.
Meglio prima? Sono proprio curioso di vedere se e quanto reggerà questo modello portato all'estremo.
Detto questo appena esce Bojack me lo devo sparare nella corteccia visiva prima di subito.
P.S.:Tacci di Pippo che ancora in Italia non sono arrivati tutti i dvd di Person of Interest.
P.P.S.: sta cosa che secondo l'algoritmo di Netflix dovrei vedermi Rocco perché mi sono guardato la serie di Gundam continua a mandarmi ai pazzi XD
"Tra poco c'è la seconda stagione di Iron Fist: e che fai... ci penso, magari a tempo perso".
EliminaLOL.
Ci sono delle serie un po' intricate, prendo come esempio Steins;Gate, che ho scoperto tardi ed era già tutto online su tante V + id e quindi l'ho visto tutto e mi ha molto preso.
RispondiEliminaQuando è uscito Steins;Gate 0 - che è strutturato sostanzialmente come il predecessore - invece l'ho visto di settimana in settimana a mano a mano che usciva su tante V + id e devo dire che ho perso più volte il filo della storia e mi ha appassionato di meno.
Per me è completamente l'opposto.
RispondiEliminaIl format di Netflix mi tiene lontano dalle serie perché, uscendo tutta la stagione allo stesso momento, la vedo come una cosa impegnativa "10 ore! Io non ho 10 ore!".
Mentre un episodio alla volta lo trovo più leggero, inoltre amo discutere su internet dell'episodio appena visto e leggere le teorie dei fan (motivo principale per cui ho amato Lost) e questa cosa con le serie Netflix si perde completamente.
Suggerisco un’alternanza. Si può fare bingewatching, es. 4 episodi in una sera, ma di due serie diverse.
RispondiEliminaFra l’altro la visione massiccia serale toglie tempo alla lettura o altre attività nobili (tipo la pheega), quindi è meglio non esagerare...
Ciao! Prima di tutto complimenti: sono nuovo ma più leggo questo blog più mi piace!
RispondiEliminaComunque secondo me dipende da quanto tempo libero si ha.
E un conto è appunto iniziare da te la maratona, e altro conto è farla iniziare alla produzione/distribuzione. Fai bene a distinguere.
Nel primo caso sei appunto tu che decidi, nei limiti in cui decide un consumatore, di fruire in una sola sessione una serie di puntate che normalmente fruiresti a dosi minori, e che forse sono anche state realizzate per essere fruite a dosi minori (ad es. un personaggio molto caratterizzato o ai limiti della macchietta è forse tollerabile a dosi settimanali o anche quotidiane, ma rischia di stancare se ce lo ritroviamo per tre ore di fila in più puntate).
Nel secondo caso la maratona ti è invece imposta, e se a quanto sembra il prodotto è realizzato appositamente per il binge watching allora ci troviamo anche di fronte a un tipo di serie completmente nuovo e diverso, perché anche la sua scrittura sarà sicuramente stata tarata su questa modalità di fruizione.
Solo che secondo me tutto questo non è senza conseguenze:
1. Un prodotto tarato per una fruizione lunga tre o quattro ore di fila, a parte qualche film, è sempre stato l'eccezione. Se tuttavia questa costruzione diventa lo standard c'è da chiedersi quale pubblico e quale società possano realmente permettersi una fruizione di questo tipo (che a quanto parrebbe è quella per cui il prodotto è stato realizzato). E non è una domanda da poco, secondo me.
2. Forse bisognerebbe chiedersi se le cose non ci stiano sfuggendo di mano. Sappiamo tutti e lo dici anche tu che, cofanetti a parte, il binge watching nasce con la pirateria e lo streaming illegale di massa. Si dice anche che Netflix e le altre pay tv via Web a costo ridotto siano una risposta alla pirateria. E tuttavia credo che, nelle intenzioni politiche che hanno reso possibile questa risposta, il binge watching e la sua elevazione a criterio per la costruzione e fruizione dei prodotti non fossero contemplati. Se è farina del sacco di Netflix e compagnia bisognerebbe ragionare sulle sue eventuali conseguenze. E il fatto che nemmeno vogliano aprire il discorso non aiuta.
3. Personalmente ragionerei anche di un'altra cosa: non è che il tutto e subito (e prima di Netflix, ma anche adesso per chi ne pirata i contenuti, gratis) rischia di infantilizzare un consumatore già messo a dura prova da pubblicità ingannevoli, asterischi e simili?
Più sento parlare di Web, anche dagli esperti, più mi chiedo se non stiamo sbagliando qualcosa...
PS. Per chi vuole lo streaming ma non vuole pagare, cercate pure su un motore di ricerca "streaming legale" o "legal streaming" e trovate di tutto. Sembra banale, lo so, ma hai visto mai che c'è qualcuno che non ci aveva pensato...
Consiglio fin d'ora RAI Play e, su Youtube, il canale Film&Clips. Molti muti sono caricati su Wikipedia in quanto finiti nel pubblico dominio.
Ah, Doc...
RispondiEliminaBellissimo l'articolo sulla saga di FIRE PRO WRESTLING su Playstaion Official Magazine.
Letto stamattina.
Ma arriva o no, in Italia?
Ciao Doc! sono anni che seguo il blog e mi sono deciso ora a iscrivermi. binge watching si o no? risposta:boh! Vengo dalla generazione nata nei 70 e nel corso degli anni troppe cose sono passate sotto i ponti. Spiego meglio: l'impressione che ho, è, quello della gara a chi ce l'ha piu' grosso da parte dell'utenza media che guarda, ad esempio La Casa di Carta o il trono di spade perchè fa figo e perchè se la guardano tutti.
RispondiEliminaPer carità, Netflix e compagnia bella stanno li' per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza e di utenza, dalla massaia annoiata al professionista impegnato, che non ha tempo neanche di mettersi seduto sulla tazza. di uno che sopravvive altri cadono, anche perchè è umanamente impossibile seguire tutto. Non so se, questa bulimia si attenuerà o meno, però in me ho vividi un paio di esempi: il mio/nostro amato breslin, 2 partenze con il botto ( anni 80 e nuovo millennio) poi scomparso o relegato in orari assurdi di giorni dove gli uomini di buona volontà stanno ancora sotto le coperte, o la moda del sigheretto elettronico, negozi sbucati in ogni dove e poi magicamente scomparsi.
io penso di essere strano: non soffro di dover visionare 1000 serie alla volta tutte insieme contemporaneamente, la sera preferisco vedere un buon film (magari pescandolo tra i classici che non ho ancora visto).
RispondiEliminaInoltre seguo relativamente poche serie alla volta perchè poi mi confondo facilmente. Non capisco come facciano alcuni a vedere 5-6 serie in contemporanea!
Addirittura certe serie con cui sono entrato in fissa le ho "maratonate" (termine che preferisco all'anglicismo "binge wachting") quando hanno chiuso o avevano annunciato la stagione finale, tipo Scrubs, maratonato in circa un mese mentre scrivevo la tesi, oppure Chuck.
Oppure aspetto la messa in onda tradizionale, vedi Doctor Who su Rai 4 al ritmo di un episodio la settimana. Relax, tanto chi mi insegue?
Complice, forse, il fatto che sia ancora uno studente, non ho mai dato troppo peso al binge-watching o alla semplice importanza di guardare una stagione di fila in un giorno, mi rendo conto di avere altro da fare o di studiare e dopo una o due puntate basta.
RispondiEliminaProbabilmente proprio questo fatto, il non aver mai fatto binge-watching o il non avergli mai dato troppa importanza, mi consente di aspettare anche un bel po' prima di cominciare una serie o stagione che mi interessi, ci sono stati anche casi in cui dopo aver visto qualche puntata abbia aspettato addirittura mesi prima di riprendere la visione.
Questo non perché la puntata precedente fosse stata deludente o noiosa, bensì...Beh, è un po' complicato da spiegare, diciamo che l'adrenalina o l'hype per vedere la nuova puntata personalmente scema dopo qualche ora aver visto quella di prima: l'ultima stagione di Bojack Horseman me la sono spalmata in 6 mesi praticamente; l'ultima di Rick e Morty in 2.
È la miglior spiegazione che possa dare.
"l'adrenalina o l'hype per vedere la nuova puntata personalmente scema dopo qualche ora aver visto quella di prima"
EliminaHai descritto esattamente una sensazione che ho sempre provato, ma sulla quale non mi ero mai soffermato, e che mi porta a fare periodi in cui guardo 5 puntate di una serie al giorno alternati a mesi in cui la "abbandono", per poi riprendere il binge watching e ricominciare il ciclo.
Comunque complimenti all'autore del blog, sono solo un consumatore occasionale del mondo fumetti-giochi-serieTV ma questo blog trasmette veramente tanta passione! L'ho scoperto solo oggi e credo che farò un bel po' di binge-reading, per restare in tema
Io apprezzo tantissimo il poter gestire il tempo libero a propria discrezione. Il "vecchio sistema" imponeva di programmare le giornate in base ai palinsesti, o ancor peggio di avere un sacco di tempo libero e non avere nulla da vedere, contrapposto a momenti di lavoro a tempo pieno, giorno e notte impegnati e non riuscire a guardare nulla o quasi. Il tempo libero è prezioso, trovo fantastico poterlo spendere a piacere per le cose che amo, e i telefilm sono decisamente una di queste!
RispondiEliminaBinge-watching no, perché fortunatamente non sono immortale, il mio tempo è limitato e perciò prezioso. Non mi piace vivere per interposta persona, dopo un po' guardare uno schermo dove altri fanno cose mi annoia e sento il bisogno di agire. Non so quante serie divertenti, videogiochi emozionanti, giocattoli e fumetti interessanti ho perduto in questi anni, ci vorrebbe una vita per rimettersi in pari e forse non basterebbe. Penso poi che siano quasi tutti specchietti per le allodole, cose disegnate per distrarmi e rubare azione, impegno ed emozioni alla mia vita; a questo pensiero qualcosa in me si ribella e torno di corsa in laboratorio a finire il mobile per la cucina, vado a raccogliere mele o porto i cani al fiume, tutto questo possibilmente in compagnia di persone vere, che posso vedere e toccare e dalle quali posso essere riconosciuto. Io sono uno di quelli che non usa Facebook e che non possiede una televisione, e non perché me lo hanno detto le scie chimiche, ma per la volontà di vivere pienamente ogni momento della vita che mi resta, perché credo che ogni istante distratto sia un istante perduto. Ad informarmi sulle cose meraviglievoli del nerdverso poi ci pensa il tuo blog :)
RispondiEliminaMi piace la comodità dello streaming, non faccio binge watching.
RispondiEliminaLe due o tre volte che l'ho fatto mi sono sentito fisicamente provato, stanco, come avessi mangiato troppo (ma va?) rovinandomi il gusto di quello che avevo guardato. E la cosa peggiore è che dopo un mese mi ero scordato la metà di quello che avevo visto (altro fenomeno normale, ma quasi mai citato).
Aggiungiamo che troppe volte sento di gente che va in crisi se non riesce a vedere abbatanza serie in una settimana, manco fosse davvero la dose di droga da DOVER assumere ad ogni costo o un lavoro da dover svolgere altrimenti chissà cosa succede.
Le serie o i film li guardo per divertirmi, svagarmi e rilassarmi... se lo devo trasformare in una nuova forma di prigionia o in un lavoro... ne faccio volentieri a meno.
Purtroppo non aiuta tutto l'ambiente dei social che si sviluppa attorno al nuovo fenomeno delle serie tv... davvero è quasi ridicolo sentire che esiste una sorta di peer pressure se non guardi abbastanza serie... no grazie. :D
Cheers
"Le serie o i film li guardo per divertirmi, svagarmi e rilassarmi... se lo devo trasformare in una nuova forma di prigionia o in un lavoro... ne faccio volentieri a meno."
EliminaAmen, conquoto
Tra le varie patologie psitiche di cui sono probabilmente affetto questa mi manca. Ultimamente sono affetto da una sindrome bipolalare per le serie tv. Inizio una serie, mi prende, vedo un po' di episodi e la mollo. Un po' perché non voglio essere deluso dal finale, un po' perché scopro qualcosa di più interessante, un po' perché mi spaventa il fatto che ci siano troppi episodi da vedere ma soprattutto perché c'è mia figlia di 4 anni. La vedo poco e quando sono a casa cerco di dedicarmi a lei e se guardo la tv evito cose a lei non adatte. Ad una serie tv devo la sua prima esclamazione "caxxo".
RispondiEliminaNon è bello sentire che la prima vocina che ti esce dal cervello quando leggi il titolo di questo post se ne esce con "speriamo che 'sta roba faccia male", se abbiamo davvero come nei cartoni le nostre copie miniaturizzate del diavoletto e dell'angioletto che ci suggeriscono le cose, quella uscita deve essere del diavoletto, poi però a leggere che il Doc e molti deboscia sono affetti da binge watching mi pento e mi ricredo perchè non voglio che nessuno si faccia male e quindi calcio jackie-chan al diavoletto. Non ho mai sofferto di questa cosa, mi piace gustare le cose che apprezzo senza abbuffarmi quindi anche se mi capita di prendere in blocco per es. una serie tv ne vedo al massimo due o tre puntate alla volta, in genere una sola al dì dopo o durante i pasti.
RispondiEliminaStranamente, con me non capita. Anzi, piucose ho da recuperare, meno voglia ho di incominciare, specialmente se ho 20000 episodi da vedere per mettermi in pari.
RispondiEliminaEscludendo Misfits, non mi e più capitato di andare oltre ai due episodi al giorno
Penso che forse il discorso possa andare oltre alle "serie tv", e si possa estendere per esempio anche ai canali youtube: pensate di incappare in un canale youtube che scoprite avere contenuti interssanti... potreste ritrovarvi decine, centinaia o perfino migliaia di vecchi video da "recuperare".
RispondiEliminaPer fortuna, a differenza delle serie tv a trama orizzontale, di solito in tali casi recuperare il pregresso non è una "necessità"... ma comunque il rischio di passarci troppo tempo esiste...
Doc, ho scritto un pensiero al post di magnum pi e ho detto le stesse cose sui telefilm che hai scritto tu. Chiaro esempio di telepatia antristica.
RispondiEliminaBinge watching no.
RispondiEliminaNel senso che ok, se ci sono le puntate le guardo una di fila all'altra, ma solo per una questione pratica (la puntata è lì, perché aspettare?), poi quando devo fare altro mollo lì e faccio altro, se è ora di dormire finisco la puntata e vado a dormire (poi in realtà tiro tardi, ma tirerei tardi con o senza telefilm).
Sarà che guardo molte cose con episodi semi-autoconclusivi, sarà che sono più giovane e il tempo lo percepisco diversamente, sarà la mia pigrizia, sarà il mio sostanziale menefreghismo, sara svegliati è primavera... ma non sento alcun bisogno di finire tutto e subito, e anzi, alcune serie pretendo di vederlo con cadenza settimanale, possibilmente in orario.
Anche se poi tutto dipende da come attendi il ritorno di una serie. Ci sono serie che aspetto con ansia, e quando escono nuovi episodi vorrei vederli tutti subito, ma anche in quel caso li guardo quando posso, non ci perdo il sonno.
CONSIDERAZIONE N°1
RispondiEliminaSecondo me Netflix sconsiglia il Binge Watching adesso che sta perdendo contenuti visto l'aprirsi di siti di streaming autonomi come quelli di Disney e DC e dato che realizzare produzioni originali costa molto di più il binge watching è diventato controproducente semplicemente per un motivo.
Più tempo ci metti a guardare una serie più saranno i mesi che pagherai e più ci saranno alte probabilità che tu non disdica perché nel frattempo saranno uscite altre serie che vorrai vedere.
CONSIDERAZIONE N°2
Con tutte queste cavolo di trame orizzontali col cavolo che si riesce a ricordare tutto, l'unico modo per seguire appieno la stagione senza perdersi è tutta di seguito.
Infatti le mie serie preferite sono quelle dell'Arrowverse, misto di trama orizzontale e monster of the week.
Alla fine niente di nuovo per chi usufruisce anche di animazione. Sono anni e anni che io come tantissimi altri, seguo le nuove serie in contemporanea col giappone aspettando la fatidica puntata della settimana con trepidazione, e allo stesso tempo si recuperano pacchetti di serie uscite precedentemente e quindi complete da spararsi in maratone di 12/24 episodi quanti sono.
RispondiEliminaIdem coi telefilm. Centellinati come GoT (e all'epoca Lost, Dio santo) o a comodi pacchetti. Da una parte l'attesa è parte del gioco, dall'altra è come guardarsi un film di 8 ore.
Fare dei turni di notte in cui non succede niente, aiuta.
Analisi perfetta e probabilmente "liberatoria"..manca solo la targhetta col tuo nome doc e il cerchio di sedie!
RispondiEliminaPosso dirti che bingiavo di più ai tempi delle serie trovate nei torrenti, ma solo per motivi anagrafici. Ora il tempo tra lavoro e famiglia é meno e pertanto è obbligatorio darsi un regolata. Fortunatente ho vissuto questa cosa come una benedizione: te le godi di più le serie, la voglia di passare al prossimo episodio è molto meno pressante. Tipo sapere che giovedì c'è Saul é quasi liberatorio, stile lunedì di game of thrones.
La possibilità di bingiare la sfrutto per le serie animate o quelle di mezzora, lì è davvero utile ma solo se ti sai regolare con la scimmia sulla schiena! Da un grande potere derivano grandi responsabilità
Netflix che non vuole parlare di Binge Watching è come la pubblicità dell'alcolico o del sito di scommesse con in fondo "gioca/bevi reponsabilmente". Sono combattutto sull'argomento, come già scritto da altri da un lato l'appuntamento settimanale, anche magari non in diretta (esempio puntata di GoT scaricata), permette di discuterne con gli amici e online e ti lascia il fiato sospeso per cosa succederà dopo. Dall'altro è comodissimo avere tutte le puntate di botto, io ho iniziato nel 2002 quando mi sono trovato ad avere la fibra ottica dove studiavo all'uni e la possibilità di scaricare anime e telefilm a iosa tutti di un botto... non ha fatto bene a i miei studi, questo è certo.
RispondiEliminaHo scoperto solo poco tempo fa che vedere una serie quando ha completato il suo ciclo di episodi è binge watching, un sistema che ho sempre adottato semplicemente da quando per vedere una serie ci volevano dei mesi, ed ogni settimana l'attesa era snervante, e quindi ho deciso di far così e basta ;)
RispondiEliminaesatto, è quello che io chiamo "maratonare" (una serie tv, serie di film ecc)
EliminaMi viene in mente quando cambiarono lo slot di Buffy accusato di stregoneria dalla solita associazione e quindi solo anni dopo ho potuto vedermi le ultime stagioni. Cosa simile ma per colpe diverse sono state le varie serie Star Trek per cui ho consumato le VHS per via degli orari notturni.
RispondiEliminaGrazie però allo streaming sono riuscito a recuperare Friday Night Light.
Come spettatrice di serie tv, confesso di essere rimasta assolutamente ancorata al XX secolo. Non dico che vorrei le serie con tutte le puntate "a stampino" come in Hazzard, ma ammetto tranquillamente di preferire una trama verticale forte che si esaurisce in uno, massimo 2-3 episodi, accompagnata da una trama orizzontale più blanda che fa da fil rouge all'intera serie, ma che non ti vincola a spararti tutti gli episodi insieme in preda a chissà che scimmia. Insomma, io sono una grandissima tifosa del mostro della settimana. Anzi dell'assassino, visto che più che altro seguo serie mystery. Le nuove serie, costruite come un unico film lungo 10 o 20 ore, non mi attirano per niente. E non mi vergogno a dire che non le guardo proprio.
RispondiEliminaQuanto ai ritmi di visione, sono ancora allegramente legata a quelli televisivi. Cioè, per le serie in corso in tv, mi limito a vedere gli episodi trasmessi settimanalmente dai nostri canali terrestri, e assai raramente sento l'esigenza di portarmi avanti per raggiungere gli episodi originali. Lo streaming lo uso (e lo trovo molto comodo) giusto perché difficilmente riesco a essere davanti alla tv proprio nel momento giusto, e quello mi salva dal perdermi tanti episodi. Ma, appunto, sfrutto lo streaming giusto per restare in pari con la tv italica, non per spoilerarmi alcunché (salvo rari casi, tipo i finali di stagione cliffangheroni e bastardi è_é). Tra l'altro, già solo così ho due o tre serate impegnate settimanalmente e "non ci arrivo" col tempo, per cui sto sempre lì a chiedermi come diavolo faccia chi si spara serie intere e mltiple in pochi giorni. Boh!
Il binge watching io lo pratico assai blandamente, anche nei casi in cui (per esempio sulle piattaforme di streaming dove guardo gli anime) ho tutti gli episodi a portata di mano: a meno che non ci sia una linea di racconto continuativa molto coinvolgente che ti lascia a ogni episodio col fiato sospeso e spinge ad andare avanti, mi limito a vedere al massimo 3-4 episodi alla volta. Spesso meno. Di più non riesco, onestamente.
Come intuibile non uso Netflix. E non frequentando i social, non mi pesa minimamente neanche stare indietro di 1 o 2 stagioni rispetto alla serie originale: difficimente becco spoiler che non sono andata a cercarmi di proposito. Anche perché le serie che seguo io non sono mai quelle di moda, e non ne parla mai nessuno XD
Non so se per me sia così facile restare fuori da questa nuova droga solo perché, in fin dei conti, quella per i telefilm non è LA mia principale passione, ma per ora è così, e mi sta benissimo: sono felice di essere ancora io lo starter delle mie visioni, e non chissà quale pressione esterna o social.
L'unica cosa che mi dà davvero ai nervi del nuovo rapporto che il mondo sta intaurando con i TELEFILM (che bello chiamarli alla vecchia maniera!) è che le discussioni sulle serie stanno monopolizzando tutti, su tutto, ovunque. E se per caso non te ne frega nulla di GoT e compagnia, come succede a me, il 90% delle volte non hai possibilità di interagire. Ho mollato varie community, negli ultimi anni, proprio perché, partiti con le migliori intenzioni, parlando di libri, problemi personali, nerdate, ecc. si è finiti a discutere solo di telefilm, uscite dei telefilm, risvolti dei telefilm, casting dei telefilm, oh-mio-d*o-stanno-per-rilasciare-la-stagione-di, oh-mio-d*o-come-posso-aspettare-ancora-un-mese-per-il-rilascio...
Onestamente, anche che due gigantesche pa**e! -__-
come dici tu non si torna indietro :
RispondiEliminapreacher una puntata a settimana... avendo letto il fumetto e sapendo quello che succederà è uno stillicidio.
american gods? quanto passerà prima di vedere l'ecatombe ? mesi ? anni probabilmente. la tizia di sucker punch farà in tempo a morire tossica e vecchia
però per chi come me ha pocoi tempo è molto meglio così : c'è tutto insieme e non devo preoccuparmi di essere a casa il mercoledì o di spostare un discorso alla nazione come fece obama per lost (LOL col senno di poi fa riderissimo) se oggi ho tempo vedo di fila 4 puntate e poi, magari , se ne riparla tra un mese perchè non ho + tempo.
non ricordate + le rincorse ai telefilm che cambiavano orario e programmazione ?
Super quotone ad Apnea, condivido tutto ciò che scrivi (così mi eviti di esternarlo). Il problema principale è il tempo. Se uno è "grande" e con svariate responsabilità non può stare dietro con regolarità alle serie tv o telefilm che dir si voglia. Quindi quando può concentra la visione bulimica in una manciata di ore. Off topic: Doc, ma Riptide è in programma?
EliminaProfessore, non sono preparato.
RispondiEliminaNel senso che, sebbene sia appassionato a tante cose che la società contemporanea incasella precipitosamente nello slot della nerd-stuff, sono sempre stato immune alle serie tv. Ho provato a seguirne qualcuna ma niente, proprio non riesco. Le poche ore serali a disposizione preferisco dedicarle ad altro.
Ovviamente non ho netflix.
Io non sopporto le maratone. Perché mi addormento e mi perdo i pezzi, e perché su Netflix ci sono tante serie belle ma non così tante che incontrano i miei gusti da giustificare un sacrificio del genere. Un episodio alla volta guardo un po' di tutto, tranquillo, e se anche mi si spoilerasse qualcosa chissene. Io prendo il mio tempo e lo uso come meglio mi va.
RispondiEliminaIo guardo tante, troppe serie, ma praticamente nessuna in binge watching. Anche io dopo un tot di episodi mi addomenterei.
RispondiEliminaUnico esempio forse è Lost: l'ho scoperto quando usciva la seconda stagione (e mi ero anche chiesto: ma che cacchio ci sarà di interessante in questa storia di tizi che finiscono un'isola deserta?), al che ho fatto un recuperone (3-4-5 episodi di fila, non di più), scaricavo a manetta, sono passato alla lingua originale perchè usciva prima, e alla sesta stagione, pur consapevole che della virata verso la mimmata, ero in fibrillazione tra un episodio e l'altro. Altro recuperone l'avevo fatto con Breaking Bad, ma anche lì quantitativi "sani".
Resisto benissimo una settimana, a parte per la mia preferita, Agents of Shield: pativo un po' quando faceva le pause lunghe, o tra una stagione e l'altra. Certo, quando esce la puntata nuova di Better Call Saul sono contento e non aspetto molto. Per le altre la cadenza settimanale va benissimo (anzi, rimango pure indietro).
Io ho scelto la vita. Al massimo due puntate di fila ogni sera, che mi permettono di godere questi nuovi format (che ormai hanno ben poco a che fare anche solo coi serial di dieci anni fa) come fossero la via di mezzo tra un film e un avvincente romanzo. E se stasera mi chiamano gli amici per uscire... pazienza, continuerò domani. Drogati!
RispondiEliminaSituazione molto personale: anche quando ho recuperato serie vecchie e quindi già complete (Life on Mars o Broadchurch per fare un paio di esempi) le ho guardate centellinandole, col gusto di farle durare più a lungo, anche se mi prendevano e ogni puntata finiva con il classico "e dopo?"
RispondiEliminaCosì come tranne rarissimi casi (uno, Saltatempo di Benni) non ho mai tirato dritto per finire un libro: il piacere è bello se assaporato, gustato, come una buona grappa o un buon rosso, non strafogato come il peggiore dei junkfood
Ovviamente è un parere totalmente personale
Il mio trip con le serie TV risale al periodo 2003/2008 circa, dove ne guardavo A PACCHI. Binge vero e proprio mai però (più che altro un paio di serate a tema con un singolo episodio di 5/6 serie diverse), a parte i cofanetti di Star Trek DS9. Ricordo un fantastico agosto in cui ho passato una decina di giorni al buio nella mansarda dei miei alternando DS9 e Doom3 su PC.
RispondiEliminaOggi le serie trovo un po' tutte uguali e ho scremato tantissimo, oltre ad aver imparato (ma con un po' tutte le forme di entertainment, dai libri ai fumetti ai vg) a "mollare" l'opera in corso se non mi soddisfa più. Se una serie mi piace molto però me la sparo magari in una settimana a 2/3 episodi a sera. Riallacciandomi a quanto dicevi nel post sulle fasi "storiche" del modo di fare telefilm, trovo che il periodo 2003/2008 abbia dato un po' l'ultima svolta al mondo delle serie, mettendo le basi al modo di concepire la struttura di quelle odierne. Adesso la spinta innovativa, anche sui temi, pare un po' scemata; aspettiamo la next big thing.