I giocattoli della nostra infanzia (The Toys That Made Us), stagione 2

I giocattoli della nostra infanzia (The Toys That Made Us), stagione 2
Cinque mesi dopo la prima, è planata su Netflix una nuova stagione de I giocattoli della nostra infanzia (The Toys That Made Us). Altre quattro puntate zeppe di adorabile ironia scema e introdotte da una sigla sinceramente inguardabile. E dopo Star Wars, Masters of the Universe, G.I. Joe e Algida Stronza, stavolta è toccato a Lego, Transformers, Star Trek e Hello Kitty. Lo sapevate che esiste un vibratore ufficiale di Hello Kitty? Beh, ora lo sapete [...]

1. STACCARE LA TESTA DI KIRK A MORSI
La storia dei giocattoli di Star Trek è una grande catena di truffe, sfighe, errori clamorosi, furbate e gente che finisce al gabbio, praticamente tipo le elezioni comunali qui al sud. Una storia fatta di tante storie, di chi in questo telefilm ci credeva molto poco, ma pur di vendere qualche giocattolo in più riciclava quello che aveva in magazzino, appiccicandoci un adesivo sopra
e ualà, il celeberrimo carro armato spaziale di Spock! 

e di chi invece ci credeva un po' di più, ci ha investito comunque due spicci e ne ha fatto milioni di dollari, come la Mego e il suo proprietario, gemello a lungo perduto di Tullio De Piscopo. Prima che facesse pasticciacci brutti di via merulana con i libri contabili e finisse in prigione senza passare dal via.

E al di fuori di Mego, non è che la scena fosse così florida per i collezionisti di Star Trek. Qualche bel modellino dell'Enterprise e delle altre navi, ma le action figure latitavano. E quelle che c'erano, a lungo hanno fatto pena.
Toccava accontentarsi allora dell'equipollente del ghiacciolo dei puffi
o di ridicoli caschetti con la sirena, per farsi prendere per il culo pure dagli anziani sulle panchine. Ci sono voluti tempi a noi molto più prossimi, dopo la fuga di Playmates, per avere delle action figure di Star Trek fatte come si deve. Momento clou dell'episodio?
Il breve ma significativo intervento di McFarlocco, nel suo studio pieno di palle da baseball pagate milioni di dollari prima che quei record venissero battuti, tramutandole in suggestivi e costosissimi soprammobili. Grande McPupazzo, sei tutti... loro!
2. MORE THAN MEETS THE AHIA (autocit.)
La storia dei Transformers, tutti quei rimbalzi USA-Giappone (se ne parlava giusto ieri, qui) è molto complessa per riassumerla nei tre quarti d'ora dell'episodio. E infatti si va un po' di fretta, affastellando nomi e pupazzi,
ma anche se quella storia la si conosce già, come avvenuto per i Masters, è un episodio piacevole, per il tono brillante e per la ricostruzione del dialogo tra Jim Shooter e Bob Budiansky
negli uffici della Marvel Comics da cui tutto è nato, all'incirca. Tra l'altro Budiansky non sapresti dire, ma Shooter è uguale a quello vero di quegli anni, crateri sul volto compresi. Incredibile. Per sapere come il vecchio Jimbo ricorda quegli eventi, potete leggere questa pagina sul suo blog.
3. IL SISTEMA!
Non è strano quanto successo abbiano avuto nel mondo i mattoncini LEGO, se ci pensi, ma il modo in cui l'azienda danese sia sopravvissuta per il rotto della cuffia a una serie di catastrofi, che vanno dagli incendi ai magazzini ai soldi bruciati nel progetto Galidor: Defenders of the Outer Dimension con la Fox. Tutta una serie di volte in cui i pezzi non si incastravano per niente e la famiglia che aveva fondato quel colosso si è dovuta fare da parte, le licenze non fruttavano minimamente come ora ed è stata una botta di business grossa così a salvare le chiappe di tutti. Tipo la linea Bionicle.
La gag di questo tizio e della sua eccitazione quando spiega che tutto si basa sul Sistema LEGO (i mattoncini compatibili con qualsiasi prodotto LEGO degli ultimi decenni) valgono praticamente da soli la visione.
4. HELLO PUSSY KITTY
Solo che a questo punto, se hai fatto trenta, fai anche trentuno. Dopo i LEGO, chiudimi con i Playmobil, dedicando più della metà della puntata al Boia, come doveroso. E invece no. Serviva il personaggio pop, e possibilmente solo femminile, e hanno scelto l'odiosa Hello Kitty. E con i giocattoli Kitty White e il suo fiocco hanno poco o nulla a che fare, visto che sono una macchina da merchandising.
A meno che non parliamo di giocattoli per adulti. E sì, questo è il vibratore ufficiale di Hello Kitty. 

Pur tuttavia, questa puntata fuori tema è divertente da guardare per un paio di soggetti assolutamente improponibili che la popolano. Il boss della Sanrio, i cui saldi principi di economia aziendale vogliono che il modo migliore per condurre una multinazionale è...
...il divieto di fallire. Giuri. Oppure come la head designer della gattina inglese e senza bocca che non è veramente una gatta, Yuko Yamaguchi,
con i suoi improbabili look da rEgazzina di prima media. Ma comunque. Cosa vogliamo vedere nella terza stagione, se e quando sarà? Ok, le Turtles, e poi? I Ghostbusters? Gli Eroi del Wrestling? M.A.S.K.?
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Commenti

  1. Ieri in uno scambio occasionale di messaggi ti scrivevo, con tanta ingenuità, che erano usciti queste documentari. Logicamente tu mi rispondevi di averli già visti tutti un paio di giorni prima.
    Per adesso ho visto quello sui Transformers che rimangono tra i miei giochi preferiti e mentre guardavo il documentario mi sono girato verso la libreria ed ho guardato Soundwave dicendogli "stanno parlando di te". Per me lui è ormai di famiglia oltre ad essere il mio alter ego durante le fiere del fumetto.

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    1. Soundwave uno di noi.
      Anche se ora mi ricorda il giorno più brutto della mia esistenza.

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  2. com'è che scopro solo ora che ci sono tuoi articoli su screenweek?
    suvvia, un po' di sano spam dei tuoi lavori va fatto più spesso!

    p.s. ho dovuto cancellare cronologia, cookies e quant'altro sul pc (coff-coff - di lavoro - coff-coff) ma il problema del non poter rispondere ai commenti purtroppo permane, posso solo scrivere dal riquadro in basso.

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    1. Provato con un altro browser?
      Gli articoli per Screenweek li spammo tutte le settimane sui vari social: non ne segui neanche uno?

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  3. parafrasando Trust ed Anthrax "i'm anti - i'm antisocial!"
    per me la cosa più simile ad un social network è questo blog, ancora vado col Nokia 1100, compro i dischi solo in negozio, guardo solo vecchi film (molti dei quali su VHS) e serie tv anni 80.

    la cosa divertente è che mio padre quasi 80enne ha lo smartphone ed usa whatsapp...

    avevo provato con altri browser ma non so perchè non mi carica proprio la pagina dell'Antro.
    vabbuò, poco male, se proprio voglio rispondere a qualcuno lo farò dal pc di casa.

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    1. Comprendo! A ogni modo, in questo post dei Transformers sono linkati gli altri due sui cartoni (Masters e Real Ghostbusters). La rubrica The Doc(Manhattan) Is In, che parla di telefilm, sta invece QUI.

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    2. Eccomi qua, pg: non sei l'unico!

      Non uso whatsapp, non ho nessun profilo social, né li seguo senza fare il login.

      Anche per me la notizia degli articoli su screenweek giunge nuova nuova.

      Nathan

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    3. Anche io! Anche io! ZERO social,zero tecnologia e via dicendo.
      L’unica cosa che ho l’iphone 6 perché il 4 dopo 7 anni ho dovuto cambiarlo per problemi con la sim anche se funzionava alla grande ancora

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  4. Lo sapevate che esiste un vibratore ufficiale di Hello Kitty?
    Sì, Doc. Circa dal primo momento in cui ho avuto una connessione internet. Ché se non ci arrivavi per conto tuo seguendo qualche link "spiritoso" sui siti dedicati ai prodotti giapponesi, erano gli utenti maschi dei gruppi Usenet/forum dedicati ad anime e manga a rendere il mondo edotto della cosa (soprattutto non appena sul gruppo compariva un'appartenente al gentil sesso :P).
    La domanda è come facevi a non saperlo tu... XD

    (Sono abbastanza convinta che il merchandising di Hello Kitty preveda praticamente qualsiasi oggetto in versione gatta-bianca. Qualsiasi, davvero. Tu c'eri quando qualche anno fa fecero uscire in edicola la collezione di padelle e stoviglie - vere, non giocattoli - con sopra l'amena micetta?)

    Più che altro la domanda è: ma la designer di HK è costretta a vestirsi così per contratto, o c'è semplicemente rimasta? °_°

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    1. Sul fatto che ci sia letteralmente di tutto su HK c'è pure una canzone dei Gem Boy...

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  5. Ho visto ieri sera il primo, triste capitolo su Star Trek. Causa amici più grandi ho conosciuto prima Star Trek che Star Wars, e la tristezza che sprigionavano i giocattoli dell'epoca (metà 80/primi 90) mi ha fatto capire perché ci facessimo per conto nostro i phaser ed i comunicatori. Stasera vado di Trasformer (senza la "n", in onore dei cari vecchi tempi) e mi rimpiangerò per bene tutti gli Autorobot ed i Distructor che mia mamma ad un certo punto ha bellamente buttato via.

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    1. Adesso sto facendo la collezione della Eaglemoss di Star Trek e non è affatto male. Molto bella la seconda uscita, la Discovery. Poi le navi klingon della nuova serie sono orribili, già in principio, ma questa è un'altra storia.

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  6. Doc, capisco il tuo “odio” per McPupazzo... ma teoricamente gli oggetti che valgono milioni mica tornano a valore zero una volta acquistati.. o mi sbaglio?

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    1. Sbagli :)
      Quelle palle hanno un valore record fintanto che resta valido il record (di battute, home run o quello che è) a cui sono legate. Superato quel record da qualcun altro, il valore precipita. Una, in particolare, fu acquistata da McCoso per tre milioni di dollari. Tre. Milioni.
      Anni dopo, quando Todd era ammazzato dai debiti, venne valutata - se ricordo correttamente - 200mila. Duecentomila.

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    2. Oddio...allora è un vero rapace negli affari !

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    3. Quand'ero piccolo (anni '80) impazzava la moda di collezionare gli orologi Swatch: non l'ho mai fatta (per fortuna!) perchè interessava zero ed era roba da bambini ricchi, ricordo certi prezzi assolutamente disumani.
      Se sto ricordando male per favore qualcuno mi corregga, ma mi sembra proprio che ad un certo punto l'interesse per questi oggetti svanì di botto ed i collezionisti si ritrovarono ad aver speso una fortuna per dei pezzi di plastica...

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    4. @LA TELA DEL RAGNO
      "Rapace" non è l'aggettivo che userei. Magari invece uno che ci fa rima... XD

      @capuleius
      Pezzi di plastica molto robusti, se non altro. Sto usando lo stesso Swatch da più di un decennio, ho cambiato pile e cinturini più volte, ma lui continua ad andare imperterrito. Mi scoccia solo che gli ho rigato il vetrino anno scorso. Secondo voi si cambia anche quello? XD

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    5. Si gli Swatch me li ricordo,prezzi vergognosi perché erano in tiratura limitata o disegnati da qualche artista famoso,io ne avevo uno senza neanche saperlo e senza essere un collezionista,che aveva un certo valore e lo usavo tutti i giorni senza problemi.
      Anzi devo vedere se in giro c’è ancora in qualche cassetto.

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    6. Per la cronaca il modello era il Gulp,faceva parte di un trittico mi pare. Chi si ricorda più

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  7. Viste tutte e due le serie, adesso ne voglio altre! Mi sono chiesta anch'io quali potrebbero essere i prossimi giocattoli e chissà se lo schema degli episodi resterà più o meno lo stesso. Hanno parlato di nomi che continuano a vendere ancora oggi, quindi mi vengono in mente: Tartarughe Ninja, Mio Mini Pony, Power Rangers, Puffi, Ghostbusters, Sailor Moon, Voltron, visto che ci sono nuove serie animate (ci spero).

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  8. Sarebbe interessante una puntata sulle guerra tra consolle, SEGA vs NINTENDO vs TUTTIGLIALTRI

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  9. Voglio vedermeli ma quello su Hello Kitty non credo riuscirò a sorbirmelo!!

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    1. Tranquillo, hanno reso godibile anche quell'episodio. Il boss della Sanrio, un oracolo :-D

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  10. Visto. Povero Star Trek perculato tra il passare di mano di continuo (arrivando pure a gente che ha inventato gli obbrobri come il casco) ed il fatto che venisse surclassato da StarWars. Transformers ha davvero una storia complessa e mi sono piaciute le ricostruzioni (spero che adesso fare fumetti sui giocattoli non sia considerato più da sfigati). Non pensavo che i Bionicle fossero stati così importanti per la Lego. E per Hello Kitty...effettivamente non centra molto col tema, ma ci sono dei momenti divertenti.

    Per la prossima stagione sono già mezze confermate le TNMT e My Little Pony (che a dire la verità mi aspettavo già adesso, ma si vede che ne mettono una sola della Hasbro a stagione).

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  11. Serie ipergodibile . Ed il padre di Hello Kitty un mito assoluto!

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  12. @minty: il vetrino te lo piallano in un centro autorizzato Swatch, qui da me in Lombardia a gratis, e torna nuovo.

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    1. Mi avete fatto tornare in mente quegli elastici (copriSwatch?) venduti a un prezzo assurdo, negli anni 80, per proteggere il vetro degli Swatch...

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    2. oddio che mi hai ricordato... avevo sia lo Swatch (uno dei più belli, il Blue Moon, che mi dovetti far comprare da un amico all'estero perchè costavano un fottio in Italia) e il relativo proteggiswatch che però non feci in tempo a comprare prima che il mio compagno di banco mi sfregiasse lo schermo con un movimento inconsulto.. breve storia triste. Altra breve storia triste quella di un compagno che per i diciotto anni ricevette un orribile Pop Swatch supergaio dai genitori.

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  13. Grazie mille per la segnalazione Doc! Mi sono già sparato Star Trek, pur senza grossi coinvolgimenti emotivi (inarrivabili i Masters sotto questo punto di vista). Una vera miniera di informazioni, col realismo testimoniato dalle divergenze di opinioni. Spunto di riflessione: apprezzabile che in un secolo dominato dal marketing, statistiche e algoritmi ci fosse ancora spazio per scommesse individuali.

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  14. Ho visto quello sui Transformer (stupendo anche per la presenza dei Diaclone...Daiaclonnnnnn) e quello su Star Trek (quante occasioni sprecate mamma mia).
    Oggi mi vedo quello sui Lego ma mi rifiuto di vedere Hellokitty che mi fa venire le bolle...al pari di Poochie, Hollyhobby, Doodles. miominipony e tutta quella roba piena di pigmenti rosa!

    Io vorrei vedere la storia del Gunpla Bandai, vorrei vedere i Playmobiles, vorrei vedere le Hot Wheels e pure i soldatini Atlantic potrebbero essere interessanti.

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