Macerie prime di Zerocalcare, Quaderni Giapponesi 2 di Igort, Zelda, Dylan Dog, Non stancarti di andare, Thanos e... Christian De Sica

Nuovo giro di Microletture, che più eterogeneo non era possibile neanche tirandoci dentro qualche rivista sull'apicoltura e un numero di Camionista Mese. Questa volta parliamo infatti di: Macerie Prime di Zerocalcare, Quaderni Giapponesi - Il vagabondo del manga di Igort, Dylan Dog #375 di Sclavi, Non stancarti di andare di Radice e Turconi, il manga Children of the Whales, Marathon, Thanos vol. 1 - Thanos Ritorna, Natale a Gotham e Zelda: l'arte di una leggendaHey! Ho! Vabbuò [...]

Macerie Prime, Bao, 17 armadilli
Non era facile, non era per niente facile. Dopo un libro impegnato e meraviglioso come Kobane Calling, che riusciva a trattare in quel modo un tema così complesso, tornare ad affrontare gli argomenti propri delle storie lunghe di Zerocalcare. Il galleggiamento di una generazione perduta, l'immaginario collettivo popolato da Cavalieri dello Zodiaco e coprotagonisti di Ken il Guerriero, il senso di appartenenza. C'è tutto questo, in Macerie Prime, ma c'è anche tanto altro. Il senso di colpa di chi ce l'ha fatta e vive, essendo una gran brava persona, il complesso di doversi rapportare con gli amici - reali o immaginari che siano, non è importante: simboleggiano milioni di trentenni italiani in condizioni simili - meno fortunati e privi di basi, certezze, di un qualsiasi punto di riferimento. E ancora, quello dell'autore impegnato che non riesce a dire di no a nessuno, sempre perché è un pezzo di pane, ma poi rischia di trovarsi in situazioni perigliose in cui Roberto Speranza è un amico di famiglia di Padmè Amidala (LOLLE). In Macerie Prime si va oltre il cuore, la rete di affetti e accolli rappresentata tante volte nelle storie di Michele. Si fa i conti con il mondo là fuori, con quello che rappresenta, con ciò che promette alla maggior parte dei giovini là fuori. Cioè niente.
Macerie Prime ti è piaciuto un botto. Hai l'età di Deprecabile, te, non dei pischelletti dell'83 come l'autore, ma quanto ti ha colpito quello che hai letto. Quanto. Sarà perché a 41 primavere ti sei ritrovato senza tutte quelle cose di cui si parlava nel post del 14. E a te una figlia ha spalancato la porta più importante anziché chiuderne tante piccole come dice l'amico Cinghiale. A quella storia del "ritratto generazionale", in fondo, non ci hai mai creduto, ti sembrava una minchiata da ospite con occhialini di Maria De Filippi, e per anni capivi ma non condividevi per forza di cose il galleggiamento nello specifico della generazione di cui sopra, non avendolo mai vissuto. Sì, spiace per i rEgazzini di oggi precari, ma io ho un posto fisso da una vita, che posso farci. Finché non ci sei finito dentro con tutte le scarpe, in ritardo di almeno sette o otto anni. D'altronde sei calabrese, lo state of mind da fuori corso è il meno.
Dylan Dog #375, SBE, 3,50 falci
Un'altra storia nuova di Tiziano Sclavi sulla collana regolare di Dylan Dog, e te lo urlano in copertina, per assicurarsi che nessuno si lasci sfuggire la cosa, distratto da un'altra cover strepitosa di Cavenago. Ma quanto diavolo scalciano i culi le copertine di questo ragazzo? Incredibile. Sclavi scrive, Angelo Stano disegna, Giovanna Niro colora una storia dal soggetto molto classico, pure troppo. E infatti il mood è da subito quello di una storia di Sclavi di oltre vent'anni fa. Però, nonostante l'intreccio banale, la storia è scritta con grande maestria e si legge come gli anni siano passati, le paure che circondano il protagonista cambiate e lo stile di Sclavi si sia asciugato. Oggi, più che mai, secco, affilato come un rasoio, essenziale.
Hai dovuto rileggere l'albo una seconda volta, perché da principio il soggetto già visto e rivisto ti aveva spiazzato. A una seconda lettura ne hai apprezzato la forza e, si può dire?, la trasparenza. Il dolore personale di Sclavi, la sua visione del mondo, affiora sempre nelle sue storie, oggi come agli esordi della testata. Solo che oggi sembra andare dritto al punto, perché può farlo. Ha sempre detto che odiava dover trovare le battute per Groucho, perché gli portava via un sacco di tempo. Qui sono poche e messe lì per, è evidente che gli importi raccontare altro. 
Non stancarti di andare, Bao, 27 lettere
Una disegnatrice, un ragazzo siriano, l'amore, la distanza, una dolce attesa condita dalle paure per le sorti dell'amato. Il racconto di più generazioni che s'intrecciano, personaggi come sempre tanto tridimensionali da sembrare veri. E ancora passione, malinconia, dolcezza, poesia, integrazione, terrorismo. La liguria e l'Isis, l'Argentina e una madre/nonna in fuga da tutto... C'è così tanto nell'ultimo romanzo a fumetti di Teresa Radice e Stefano Turconi (Il Porto Proibito, Viola Giramondo), che Non stancarti di andare non è un fumetto da leggere a pezzetti, un po' di pagine alla sera prima di andare a dormire, come tanti altri. Dovete ritagliarvi un'oretta o due, davanti a una tazza di the fumante e con la luce giusta, per godervi l'ennesima lezione di storytelling e costruzione di una trama pazzesca tenuta da questa incredibile coppia che vive nella Casa senza Nord.
Bellissimo. E pensate che botta il fatto che tu l'abbia letto la stessa sera in cui ti sei goduto anche...
Quaderni Giapponesi - Il vagabondo del manga,
Oblomov Edizioni, 20 yokai
Il nuovo volume di Quaderni Giapponesi era il libro che aspettavi di più da mesi, tanto hai adorato il primo. Igort si concede un lungo viaggio senza scopo e meta, lontano dalla Tokyo che non riconosce più, attraverso luoghi incantevoli. Cartoline di un Giappone poco noto al turismo di massa, istantanee di mestieri, riti e tradizioni antiche, lezioni zen, nostalgia per un mondo che non c'è più. E alla base di tutto, un rispetto enorme per quella cultura, le sue meraviglie e le sue idiosincrasie. Un diario di viaggio che spazia dalle nevi del nord alle notti sotto la pioggia di Kanazawa, da Hiroshima alle Onsen, passando per alcuni fenomeni fondamentalmente difficili da spiegare a un occidentale, come i Soushoku-kei, cioè gli "erbivori", giovani che si innamorano del personaggio di un videogioco, o il Karoshi, la morte da superlavoro; c'è spazio perfino per parlare del nostro amato Mandarake, luogo simbolo del turismo antristico ne Sol Levante. Il tutto con uno stile grafico che si avvicina spesso, volutamente e dichiaratamente, alle illustrazioni dei maestri dell'arte giapponese. "Volevo fare un manga", scrive Igort, "che raccontasse con un linguaggio moderno tutto questo contemplare, che cogliesse lo spirito degli antichi maestri, Hiroshige, Hokusai, Hokkei, i grandi paesaggisti". A chiudere, un toccante omaggio al suo vecchio amico Jiro Taniguchi, a cui il libro è dedicato.
Una gioia per gli occhi e un balsamo per la mente per chi ama il Giappone. Se non siete tra questi, e leggete questo libro, potreste entrare nel club.
Children of the Whales, Star Comics, 5,90 balene di sabbia
Dal manga di Igort a un manga autoctono dell'Arcipelago, realizzato da Abi Umeda, ancora in corso di serializzazione in Giappone e trasformato in un anime lo scorso ottobre. Una storia molto alla Miyazaki, che ricorda non poco le atmosfere di Nausicaa (ma anche Conan il ragazzo del futuro), degli abitanti di un'isola di fango a forma di balena alla deriva in un mare le cui onde sono formate di sabbia. I giovani hanno un potere, una sorta di telecinesi, e rappresentano la maggior parte della popolazione. Ma campano poco. Gli anziani sono tali in quanto immuni da questa forma di energia, e comandano. L'incontro con qualcuno che proviene da un altro luogo infrange lo status quo e... 
Disegni bellissimi, anche se nel tratto della Umeda molti personaggi maschili sembrano delle donne e hai continuato a considerarli tali finché i dialoghi non ti spiegavano che stavi sbagliando. La storia, pur non originalissima, ti ha spinto a prendere il secondo numero per sapere come prosegue. L'anime, boh, ti sembra un po' troppo colorato per il tipo di storia raccontata dal manga. E a proposito di colori, quella qui sopra è la cover variant del numero 1, affidata a Paolo Barbieri. Questa idea di Star di far realizzare ad affermati artisti italiani le variant dei suoi manga ti sembra molto carina, ecco.
Marathon, Newton Compton, 10 opliti
Qui sei piuttosto in imbarazzo, perché Lucio Perrimezzi e Massimiliano Veltri non sono solo tuoi amici, ma anche conterranei, figli fortunati della Calibrifornia e di CosAngeles (anche se Lucio viene proprio dalla costa, diciamo dalla Paola Stazione di Paola Santa Monica). Niente voto, quindi, anche Marathon meriterebbe quanto meno un quattro presidentesse e mezzo, a dirla tutta. Perché è una trasposizione curata e competente del romanzo omonimo di Andrea Frediani. I testi di Lucio scorrono bene, i disegni di Massimiliano hanno un impatto incredibile. Visti poche, pochissime volte dei guerrieri greci così scalciaculi. La storia, a beneficio di chi non abbia letto il romanzo, parte dal presupposto che non ci sia stato solo Filippide a portare ad Atene la notizia della vittoria (non ci sono certezze storiche al riguardo, e strategicamente la cosa ha in effetti poco senso). Bello bello. Sarebbe figo veder trasposti in fumetto anche gli altri romanzi storici di Frediani. Nota stonata? 10 carte per un albo in bianco e nero da 100 pagine. Ok la rilegatura e ok che non si possono fare mica i prezzi della Bonelli, ma sta prendendo tantissimo piede questa cosa di puntare alle 10 bombe per questo formato. Non va mica bene.
Thanos vol. 1 - Thanos Ritorna, Panini, 14 titani
Il ritorno sulla scena di Thanos per la lunga volata verso Infinity War ha portato al moltiplicarsi delle iniziative editoriali dedicate al tipo che ama la Morte, letteralmente. Questo volume cartonato Panini propone i primi sei numeri della serie Thanos del 2016. Il Titano Pazzo sta per morire e c'è chi in famiglia vuole approfittarne... I disegni di un Deodato Jr. in grande spolvero sono pazzeschi, la storia di Lemire, stranamente, un po' così. In particolare, ti hanno dato un enorme fastidio le didascalie con tono da narratore onnisciente e saputello alla Stan Lee anni 60. Superduperanacronistiche.
Carino solo per chi vuole saperne di più su Thanos e certa gentaglia che apparirà nel prossimo Avengers, come i tipi dell'Ordine Nero. A patto di sorvolare sulle didascalie pescate in cantina da Lemire. 
Natale a Gotham, Masnada, boh
Grazie all'antrista Drakkan sei entrato in possesso del nuovo fumetto del comico Stefano Raspone, quello di Marco Travaglio Zombie. Un altro delirio pop in cui Batman sogna (?) di finire in mezzo ai comici della commedia italiana anni 80 e 90. Manfredi, Calà, Bombolo, Villaggio, Bud Spencer, Banfi... E sì, è esattamente delirante quanto sembra. Grosse e più che altro grasse risate anche per la gallery alla fine dell'albo. Per info: facebook.com/raponestefano
Zelda: l'arte di una leggenda,
Salani, 34,90 triforze
Chiudiamo con un volume ENORME, edizione italiana di un libro Dark Horse di grande formato che pesa quasi tre chili. Un volume di pre(sti)gio per tutti i fan di Link e delle sue sgambate, che ripercorre la storia di Zelda attraverso le illustrazioni ufficiali di tutti i giochi della saga, dagli esordi fino a Skyward Sword (di Breath of the Wild c'è solo una piccola gallery alla fine, il libro è uscito negli USA nell'agosto 2016). 
I poster, i nemici, il packaging, la pixel art e un'intervista agli illustratori che negli ultimi anni si sono occupati della saga (in cui si svela, ad esempio, come e perché sia nato il Link cartoonoso di Wind Waker). Poco o niente da leggere, è un coffee table book da 400 pagine (a patto di avere un tavolino da caffè con i piedi in acciaio rinforzato) in cui smarrirsi in muta contemplazione di tanto splendore. Ma per i fan della saga è un trip pazzesco. Volendo, è talmente rigido e massiccio che potete usarlo come scudo nella prossima gita a Hyrule. 

Bene, deboscia, voialtri cosa avete letto/state leggendo di bello negli ultimi tempi?


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Commenti

  1. Anche io ho finito di leggere Macerie Prime proprio lo scorso week end e l'ho trovato bellissimo. Per ora il lavoro di Zerocalcare che mi ha colpito di più rimane Dimentica il mio nome, probabilmente perchè l'ho riletto questa estate dopo che mia nonna, a 100 ani e due mesi, se ne è andata via per sempre. E' vero che in situaiozni del genere diventa facile farsi prendere dalle letture, ma quel che mi piace tanto di Michele Recht è che con quel modo di fare ingenuo e fuori dai contesti che nazza riesce sempre a toccare le corde delle emozioni in modo impeccabile. Anche questo ultimo libro solleva con leggerezza argomenti pesantissimi.
    Per il resto continuo la lettura della collana Tesori Made in Italy dedicata a Cavazzano e sono impaziente di arrivare a marzo visto che il nuovo autore a cui è dedicata la rassegna di 6 numeri è Massimo De Vita.

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  2. Ho appena terminato la saga di Valerian e Laureline, bellissima per ambientazioni, originale per come si sviluppa lungo l'arco di 22 episodi, spiazzante per l'humor dei personaggi. Ho cominciato Anubi, bellissimo affresco della nostra società.

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  3. sinceramente a me questo numero di DYD non è piaciuto, la storia è di un prevedibile quasi imbarazzante. speravo in un colpo di scena finale che fosse davvero un colpo di scena perchè fin dalle prime pagine si capiva tutto.

    è un peccato, però anche "Dopo un lungo silenzio" mi ha fatto lo stesso effetto, come se ad un certo punto Sclavi si accorgesse che le pagine a disposizione stanno finendo e tagli corto la storia raffazzonando un finale alla bell'e meglio.

    mentre 2 numeri di DYD recenti che mi sono piaciuti molto sono "La Fiamma" dei Paguri - bistrattato tantissimo su internet, tanto che alcuni hanno invocato la chiusura sella serie, eppure secondo me davvero in linea col vecchio Dylan - e "La fine dell'oscurità" con una storia e dei disegni davvero spettacolari.

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  4. avevo scritto un commento ed era anche stato pubblicato ma è sparito... è successo qualcosa?

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  5. Io ho finito di leggere il libro Abbandonate la nave, sul disastro dell' Indianapolis e dei suoi marinai divorati dagli squali mentre all' ammiragliato giocavano a bridge.
    E sono a metà di Cortes, di Juan Miralles. Un testo corposo e scritto in lillipuziano, con una dovizia di particolari impressionante, che riporta tutte le fonti dell' epoca con le loro contraddizioni e piccoli dettagli. Ad esempio, quando Cortes sbarcò in America, sbarcò anche il notaio che lesse agli indigeni un proclama in spagnolo che li obbligava al vassallaggio a re Carlo o alla morte. Dopo aver letto la pergamena furono oggetto ( ovviamente =)di lancio di frecce, ma Cortes e i suoi caricarono attraverso un tratto di mare profondo alla cintola e Cortes perse una scarpa in acqua, che fu poi ritrovata e questo fu preso come un buon presagio. Quando abbandonò Tenochtitlan, lo fece sulla base delle profezie di un nobiluomo decaduto considerato indemoniato che era al suo seguito e che aveva profetizzato morte per tutti se fossero rimasti lì.
    Ma comunque.
    Gli INcas furono sconfitti dalla loro imperizia militare totale ; anche in 200 contro 1, perdevano sempre.
    I mexica invece sapevano combattere e diedero filo da torcere agli spagnoli, ma alla fine soccombettero alle loro beghe interne ( i popoli sottomessi odiavano più i mexica che gli spagnoli, per lo meno all' inizio) , al vaiolo e all' imbecillismo complottaro di Motechuzoma ( montezuma).

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    1. la scena del notaio che legge l' atto di vassallaggio mentre gli altri caricano mi pare roba da warhammer 40000

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    2. Una domanda proprio da ignorante della storia dei popoli precolombiani: ma sti Incas come hanno fatto a creare un grande impero se erano così incapaci militarmente?

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    3. Non sono un esperto manco io, ma ti riporto quel che ho capito . immagino che l' imperialismo inca avvenne perchè gli altri popoli erano militarmente ancora peggio. Gli Incas per lo meno avevano un' organizzazione statale veramente importante , erano in grado di mobilitare un grande numero di armati ( sull' ordine delle decine di migliaia) , che erano anche buone truppe per gli standard dell' epoca . Rimane il fatto che i conquistadores furono più spesso bastonati da tribù guerrigliere armate di arco e frecce che dalle masse incasinate , coraggiose ma tutto sommato inconcludenti degli incas, che non avevano archi , avevano poche lance e per lo più inefficaci mazze di legno .
      Certo pesò anche la guerra civile tra gli incas prima dell' arrivo di pizarro, ed anche le malattie.
      Ma quel che mi stupisce è che le battaglie furono veramente a senso unico.

      Invece i mexica sapevano combattere, durante la noche triste misero sotto assedio e costrinsero alla fuga gli spagnoli, per poco li fecero secchi tutti ( ne uccisero comunque 800) .
      Episodi analoghi con gli Incas prevedevano invece una carica degli spagnoli ed un macello a senso unico.

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    4. Aggiungo che gli INcas erano in grado di produrre un esercito, e non una massa di guerrieri come i loro avversari... ma questo era decisamente insufficiente per gli standard castigliani.

      Infine vorrei ricordare che i Mexica erano una civiltà veramente deprecabile, Motecuzoma compiva migliaia di sacrifici umani (con annesso cannibalismo) ogni anno bambini compresi.
      Ho discusso con amici tra il parallelo tra gli autodafè e roghi di eretici vari spagnoli e i sacrifici umani dei mexica e niente, gli Aztechi erano i nazifascisti della loro epoca e luogo. Mi aspetto un prossimo Assassin's creed come minimo , o un call of duty.

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  6. L'arretrato della roba non letta sta divorando ogni spazio in casa mia.
    Detto questo ho letto il 3° numero di Caput Mundi e mi è piaciuto.
    La storia cambia ulteriormente registro inserendo un nuovo personaggio. Numero di transizione che omaggia Diabolik citandolo direttamente.
    Il fumetto di Rapone è qualcosa di molto originale e divertente che non punta certo sui disegni. Immergere i personaggi del cinema anni 80' che giocavano su di una comicità molto greve (Super Vacanze di Natale docet) in un contesto cupo come quello di Batman. Lo consiglio a tutti quelli che amano i cinepanttoni e a chi li ritiene delle cagate pazzesche.

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  7. Natale a Gotham lo voglio senza se e senza ma, deve essere bellissimo.

    Come sempre i miei impegnissimi mal mi consentono di leggere letture tutte d'un fiato e finisco sempre che mi casca il libro/fumetto sulla faccia in preda ad un attacco di sonno supersonico®. Tuttavia sono riuscito a terminare alcune cose iniziate che non potevo stare e alla fine con fatica le ho lette:

    Allora, partiamo dalla sorpresa dell'anno: X-men Gold e Blue (con tanto di numero 0 annesso). Finalmente gli uomini-X riprendono il loro ruolo di eroi all'interno di un fumetto Marvel e lo fanno alla grande! 2 numeri che ti riportano alle origini, non dei mutanti, ma alle tue, cioè a quando 10enne ti sparavi le testate della Star e della Play con curiosità e godimento. Un ottimo inizio per questa nuova gestione Marvel, aventi così!

    Poi qualche giorno fa, trovo in edico questi 2 misteriosissimi fumetti italiani, formato bonellide, scritte semi cromate di una non ben nota casa editrice; Evan e Asya. Bei disegni e buone storie, il prezzo forse un po esagerato (3,50 € per poche pagine)ma tutto sommato sembrano belle storie, se non altro infondono curiosità, da provare (in edicola sono uscite con le copertine varianti in 2 formati, occhio collezionisti ;)

    per il resto rileggo roba vecchia o pubblicazioni vecchie, che è così nostalgico che levati...

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  8. Circa "Natale a Gotham", ho solo da dire che Bud Spencer, a Batman, lo corca di mazzate

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    1. Facile intuire quale personaggio del mondo di Batman potrebbe essere Bud Spencer.
      Il sito per acquistare il fumetto è:
      http://stefanorapone.altervista.org/pubblicazioni/

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  9. quanto amo microletture!


    macerie prime me lo sono fatto regalare per natale da un'amica e ora è bello impacchettato sotto l'albero. del resto del listone mi interessa solo natale a gotham .


    di recente ho letto il numero 28 di detective conan , i primi due numeri di one punch man e la prima saga di dragonero ( numeri 1-4) , molto godibile anche se io sono per il fantasy classico.
    di libri ho finito cinque indagini romane per rocco schiavone , molto avvincente.


    ho deciso il giorno della vigilia di leggere il fabbro di wootton major di tolkien perchè mi sembra molto invitante

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  10. Io stò leggendo Il Suicidio Francese, di Eric Zemmour, che racconta come a partire dalla rivoluzione culturale del '68 la Francia si sia involuta in un processo decostruttivo tutto in favore del mercato come nuovo principio di dominio e regolazione mondiale.
    Molto interessante.

    Oltre a quello stò andando avanti con Meta-Barone, realizzato a tre mani da Jodorowsky, Frissen e Henrichon, lo trovo particolare per come gli autori intendono la figura del MetaBarone nel nuovo millennio.

    Ho finito inoltre Questa Non E' L'America, di Alan Friedman, libro che ho molto apprezzato, nonostante la divergenza di vedute tra me e l'autore, perché illustra ben da dove arrivano le fratture in seno alla civiltà statunitense e che riverberano nelle nostre.

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  11. Grazie per avermi rivelato la vera identità del senatore Onaconda ;) non seguendo la politica era un dubbio che mi divorava.

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  12. La mia listona di questi giorni è particolarmente corposa! Ho letto: Una storia del caso di Pierz, Kurdistan: Dispacci dal fronte iracheno del mio amico Claudio Calia, Lazarus Ledd The End, Volt 6 di The Sparker, Allen Meyer di Paolo Castaldi (che ho conosciuto venerdì scorso qui a Padova!), il Dampyr di dicembre "Capodanno celtico" e Agata e il Birch di Davide La Rosa e Samuel Spano. Ora sto leggendo il Tex Color numero 12.

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  13. Preso a Più Libri Più Liberi, con molto ritardo, "Il porto broibito" di Turconi & Radice, che andrà a fare compagnia, con i "Quaderni Giapponesi #2", "The rust Kingdom" , "Tekkonkinkreet" e qualche altro volume della pila dei volumi presi a Lucca CG'17 non ancora letti.

    Finito di leggere la run di Vedova Nera di Waid e Samnee: davvero riuscita che mi ha spinto ad iniziare anche la precedente run di Edmson e Noto, che promette bene, soprattutto dai disegni di Noto.
    Mentre si avvia ad una buona conclusione Inuyashiki di Hiroya Oku: finlmente una serie concisa in soli 10 volumi. A breve uscirà l'ultimo volume ed è stata una piacevole serie, partita molto bene e calata fisiolamente verso la conclusione, ma ben congegnata.
    Mentre sta crescendo dopo i vari capitoli la serie SF francese "Valerian et lauline".
    E finalmente, dopo alcuni mesi, mi è arrivato il secondo e ultimo tomo di Horobi, così potrò finalmente rileggere uno dei migliori manga catastrofici.

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  14. Ho comprato C64: Nostalgic Edition, volume dietro al cui pezzentissimo titolo si nasconde l'edizione italiana del Visual Compedium (ma non potevano lasciarci l'originale?); ci ho dato una sfogliata veloce e l'ho dovuto richiudere di corsa sennò lo inzuppavo di lacrimoni di nostalgia di quella pesa.
    L'ho messo sotto l'albero e inizierò a sfogliarlo da Natale, mi sono letteralmente fatto il regalo XD

    A chi è interessato al volume segnalo che lo pubblica la Mondadori perciò dovreste trovarlo con relativa facilità; costa il non popolarissimo prezzo di 38,00€ ma tenete conto che l'originale inglese se non erro stava sulle 30 sterle (a cui aggiungere le spese di spedizione).

    Spero che abbia sufficente successo da spingere chi ha curato l'edizione italiana ad occuparsi anche degli altri volumi della collana perchè quello dedicato all'Amiga è quello che vorrei più di tutti.

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  15. A me "Macerie prime" ha deluso molto (purtroppo). Ho trovato il contenuto molto superficiale: sono problemi che bene o male hanno tutti, ma non e' il caso di metterla giu' cosi' "emo" (come direbbe lui). Dopotutto e' proprio quella l'eta' in cui si cresce e si diventa adulti, e come lui, siamo in molti ad aver accolli e menate di belino. ...ma potrebbe essere molto peggio.
    Capisco benissimo che quello e' il suo racconto ed un personalissimo punto di vista, ma dopo una cosa cosi' matura come Kobane calling, questo mi e' sembrata una caduta di stile molto bambinesca.
    Peccato. (ovviamente prendero' anche la seconda parte)

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  16. non sapevo ci fosse un secondo quaderni giapponesi! :) che bella sorpresa: il primo mi aveva incantato, perciò cercherò in fumetteria anche questo (che ha una copertina magnifica). Mi tenta molto anche Children of the whales.
    in questo periodo sto ri e leggendo moltissime cose, forse troppe. nomino solo 'Le maree di Kithrup', sf annata 1984 , premio nebula di David Brin: storia di umani e delfini piloti di astronave, che scappano da crudeli galattici potentissimi, nascondendosi su un mondo quasi privo di terre emerse dall'acqua.

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  17. Allora... Intanto mi sono preso letto quattro volumi del Panini Free Comic Book Day (30 pg circa ognuno), ossia:
    -Beauty: non male, anche se la storia pare più banale del dovuto, carini disegni, bei colori
    -Secret Empire/Attack on Avengers/The Spectacular Spider-Man: non seguo la Marvel, l'ho preso per il crossover con AoT... Prima storia bah, piaciuta la disposizione delle vignette, i disegni proprio no; il crossover carino, non un gran che i disegni per me, maledetto Iron Man che colpisce alla nuca il gigante femmina!!!; terza storia a sorpresa quella che mi è piaciuta di più, bei dialoghi (specie quando Peter Parker è in borghese), idem disegni e colori
    -Donald Quest: ok carino, credo mi farò prestare i volumi di Topolino in cui uscirà la storia per curiosità
    -The Don Rosa Library: gran bella la prima storia, ma anche la seconda non è niente male, in entrambe ho riso di gusto.

    Venendo ai fumetti più corposi:
    - Rat-Man Gigante #2->4: belli chiaramente, anche se il livello delle storie è un po' altalenante; la storia con Thea letta dopo la decalogia finale ha un altro peso credo
    - Dragonero #46-47: purtroppo dragonero non riesce a tornare ai livelli ottimi dei primi 31 numeri, pur mantenendosi un bel fumetto... Anche il 46 non è all'altezza di volumi di pari importanza per la trama orizzontale come il 15-16 o il 30-31 (vado a memoria coi numeri). Avrebbero dovuto fare meno melina e far avanzare in maniera più serrata il discorso della guerra, albi come il 47, a sto punto, sono inutili a mio avviso
    - Volt #6: eee...bello! Ma mi ha spiazzato, mi aspettavo una cosa di ridere e basta come al solito e invece! Si ride ma fa anche pensare in certi punti, mi sembra l'autore cerchi qui di trasmettere un po' la sua visione delle cose e/o di raccontare il suo vissuto... Comunque bel albo. Nota stonata: passeranno vari mesi prima della "seconda stagione" del fumetto :/

    Infine, libri: sto andando avanti con Il magico mondo di Deltora, proprio oggi ho finito il settimo e penultimo libricino. Piaciuto anche questo, anche se meno di altri, son proprio curioso di vedere come va a finire la saga

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  18. Io sto leggendo pochetto perche sono in viaggio.
    Al momento leggo:

    -Liar Game: manga su una associazione criminale che fa sfidare gente a giochi d'ingegno con in palio molti soldi. Sfizioso, con tutti plot twist e strategie alla Hunter x Hunter che mi piacciono assai.

    -Modern Romance: dall'attore\comico\regista Aziz Ansari, attore in parks&rec e autore dell'ottima Master of None, un libro che indaga l'amore ai giorni nostri. Soprattutto come i social network influenzano le nostre storie, come le fanno nascere e come finire, anche in relazione al passato. Super scorrevole e con il giusto numero di battute ben calibrate. C'è solo in inglese edito dalla Penguin se non sbaglio.

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  19. Preso l'ultimo uscito di Sapkosky (o come cavolo si scrive), appena ho un attimo l'ultimo di Clancy (che deve essere morto tipo nel 2010 con almeno 200 libri incompiuti ...), per natale preso Ratman e C'e' spazio per te (che ho cominciato) e l'ultimo di Calcare.

    Ma è tutto fermo visto che mi sono completamente intrippato con 'The expanse' (ho preso da una settimana il sesto, messo in parcheggio) che sono veramente lunghi ma ho appena finito 'solo' il secondo e quindi prima di passare ad altro ne passerà un po' di tempo ...

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  20. Ho capito... Devo recuperarmi il fumetto-panettone con Batman!

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