I simpatici anacronismi di Spartacus - Sangue e sabbia e Gods of the Arena
Il fatto che Sky stia mandando in onda in questi giorni l'edizione italiana di Spartacus: Blood and Sand ti ha procurato tutta questa nuova leva di affezionati lettori, pronti a punteggiare i post in cui parli del serial di Spartaco (questo e quest'altro) e del suo prequel, Gods of the Arena (eccolo), con simpatici commenti densi di insulti creativi. Scritti in romanesco. Con le vene del collo gonfie. Addirittura, e qui giù applausi, in cui ti si scrive che "Se Spartacus non ti piace è perche ci sono li uomini nudi e quindi perche sei gay". Gli orrori ortografici non li hai aggiunti tu, e resta il più freudiano dei commenti di insulti che questo blog abbia mai ricevuto. Sono grandi soddisfazioni. Dicevamo: Spartacus e i suoi anacronismi, che i commentatori sgrammaticati e violenti questa cosa degli anacronismi proprio non la capiscono. Ana-che? E chevvordì? E' tutto verissimo (fonte: mio cugggino), continuano a scrivere tra un insulto senza accenti e l'altro. Che poi, oh, basterebbe aprire Uichipidia inglese o imdb e leggere. Leggere, ad esempio, che… […]
I gladiatori, anche se a Hollywood pare brutto, non avevano la tartaruga come Bob Sinclar nella pubblicità delle mutande. Mangiavano cereali e zuppe per ingrassare, soprattutto nell'epoca classica della gladiatura (dal primo secolo avanti Cristo al terzo, quarto d.C., diremo). Più che a bressler depilati, insomma, assomigliavano a piloni di una squadra di rugby. Perché? Perché se hai un po' di ciccia a coprire gli organi vitali, quando c'è rischio che per mestiere ti ritrovi un tridente o una sica piantati nella pancia, pare che sia meglio.
Barca, l'oplomachus (gladiatore armato di asta e piccolo scudo tondo) sensibile al soldo di Batiatus viene descritto in una puntata della prima stagione come l'ultimo prigioniero catturato vivo dai romani durante la caduta di Cartagine. Cartagine venne distrutta alla fine della Terza Guerra Punica nel 146 avanti Cristo. La rivolta di Spartaco avvenne nel 73 a.C., settantatre anni più tardi. Per essere un NOVANTENNE, insomma, Barca nell'arena non se la cava malaccio.
Il gladiatore Gnaeus viene presentato in Sangue e Sabbia come un reziario (in latino retiarius, gladiatore che combatteva senza elmo, armato di tridente, rete e una piccola daga), e in Gods of the Arena si spiega come il ludus di Batiatus si sia munito a un certo punto di questa nuova figura perché di gran moda nelle arene. Tutto verissimo, e gli scontri tra secutores e retiarii sarebbero stati a lungo immancabili nei munera, i giochi gladiatori. Ma i primi reziari faranno la loro comparsa solo alla fine del primo secolo dopo Cristo, almeno centotrent'anni più tardi. Che è un po' come dire che in un telefilm sul grande Torino ci infili un calciatore del Chelsea di oggi.
L'ossessione di Batiatus (il grande John Hannah) per una poltrona da magistrato o senatore è uno dei temi portanti di Sangue e Sabbia. Ma un lanista aveva a Roma le stesse probabilità di ricoprire queste cariche di un pesce rosso. I lanisti rientravano infatti nella categoria degli Infames, persone che perdevano alcuni diritti pubblici a causa delle loro professioni. Categoria che includeva, per dire, anche lenoni (magnaccia), prostitute e attori. E sì, il fatto che gli attori fossero nell'antichità oggetto di scherno e derisione, aggrappati all'ultimo gradino della scala sociale tanto da esser costretti a celare spesso il volto con una maschera, ti fa sempre sorridere.
Senza contare le ballerine con le tette rifatte, le schiave con le sopracciglia depilate, il pollice alto/pollice verso che in realtà mica funzionavano come ha sempre creduto Hollywood, i barbari agghindati come gli Uruk-hai del Signore degli Anelli. Poi, chiaro, in fondo è solo tv e chissenefrega.
Ah, Gannicus nel sesto e ultimo episodio di Gods of the Arena, in onda venerdì notte, non muore. Non può morire, col fatto che storicamente è stato uno dei comandanti della rivolta del vero Spartaco, la Terza Guerra Servile, e che quindi ce lo si ritrova facile tra los cojones per la seconda stagione di Sangue e Sabbia l'anno prossimo. Porca paletta.
Jean Léon Gérôme, invece, nel 1874 ci aveva preso |
Barca, l'oplomachus (gladiatore armato di asta e piccolo scudo tondo) sensibile al soldo di Batiatus viene descritto in una puntata della prima stagione come l'ultimo prigioniero catturato vivo dai romani durante la caduta di Cartagine. Cartagine venne distrutta alla fine della Terza Guerra Punica nel 146 avanti Cristo. La rivolta di Spartaco avvenne nel 73 a.C., settantatre anni più tardi. Per essere un NOVANTENNE, insomma, Barca nell'arena non se la cava malaccio.
Il gladiatore Gnaeus viene presentato in Sangue e Sabbia come un reziario (in latino retiarius, gladiatore che combatteva senza elmo, armato di tridente, rete e una piccola daga), e in Gods of the Arena si spiega come il ludus di Batiatus si sia munito a un certo punto di questa nuova figura perché di gran moda nelle arene. Tutto verissimo, e gli scontri tra secutores e retiarii sarebbero stati a lungo immancabili nei munera, i giochi gladiatori. Ma i primi reziari faranno la loro comparsa solo alla fine del primo secolo dopo Cristo, almeno centotrent'anni più tardi. Che è un po' come dire che in un telefilm sul grande Torino ci infili un calciatore del Chelsea di oggi.
O un giocatore di Speedball |
Melitta di Gods of the Arena. Con il look tipico da schiava del primo secolo avanti Cristo con un ottimo visagista |
Ah, Gannicus nel sesto e ultimo episodio di Gods of the Arena, in onda venerdì notte, non muore. Non può morire, col fatto che storicamente è stato uno dei comandanti della rivolta del vero Spartaco, la Terza Guerra Servile, e che quindi ce lo si ritrova facile tra los cojones per la seconda stagione di Sangue e Sabbia l'anno prossimo. Porca paletta.
Gli ammerrigani so' forti Doc, hanno fatto la festa ad Argo nell'ultima Odissea perchè altrimenti il pubblico più giovane si sarebbe intristito a vedere il cane - simbolo di fedeltà, probabilmente il nucleo centrale dell'intera opera! - tirare le cuoia, figurati se si preoccupano di buttare un paio di anacronismi in mezzo al minestrone. Per gli scienziati nucleari che invece ti commentano in modo così forbito, ti direi di lasciar proprio perdere, ma quando ti punzecchiano tiri fuori post strepitosi come questo, quindi va a finire che gli dico pure grazie! :D
RispondiElimina"o un giocatore di speedball"
RispondiEliminaahahaha! :D
Sticazzi complimenti per la ricerca!
RispondiEliminaD'altronde non sei mica Doc per niente..
Ma se assomigliavano a una squadra di rugby, poi andavano a mangiare salsicce insieme per il terzo tempo?
RispondiElimina...da pilone astemio qual sono(meglio dir fui): la birra, dove la lasci???
RispondiEliminaGrazie, per la ricostruzione storica, di fatti alcune classi gladiatorie non mi tornavano(temporalmente) ma non ho avuto il tempo di cercare sulla VIKIA.
Una serie che definire soporifera è quasi un complimento. Ma veramente la gente non si è ancora rotta le palle di chroma key, rallenty alla cazzo e sangue digitale?
RispondiEliminaDa storico, apprezzo.
RispondiEliminaDoc, visto che sei così informato, mi spieghi questa storia del pollice verso?
RispondiEliminaAmericani:Campioni del mondo di anacronismi. Ci vuole un bello stomaco per ciucciarsi 'sta roba...
RispondiEliminaNon è chiaro. Sia Orazio che Giovenale parlano di gesti con il pollice, ma senza specificare alcunché. Nell'Ottocento si diffuse questa teoria del pollice verso senza una ragione precisa, e in seguito gli storici hanno tirato fuori interpretazioni di ogni tipo: la condanna a morte da parte dell'editor (l'organizzatore dei giochi) sarebbe stata impartita secondo alcuni con il pollice verso l'alto (sgozzalo), secondo altri con il pollice verso il petto (piantagli l'arma nel cuore) o con la mano aperta, whatever. La teoria oggi prevalente è che non ci fosse un gesto codificato unico. Che l'Editor, insomma, utilizzasse soprattutto le parole per decidere della vita dei combattenti (che peraltro nell'arena morivano molto meno di quanto si creda oggi). A chiunque sia interessato all'argomento si consiglia la lettura di "Gladiatori", di Konstantin Nossov.
RispondiElimina...e giunse Abraxas su un carro di fuoco, col liBbro delle verità in mano e disse:
RispondiElimina"i gladiatori non mangiavano cereali e patate, semplicemente perchè all'epoca le patate se ne stavano in America a gozzovigliare sotto terra.."
Nooooooooo cioe gannicus non stira? Ma che brutta notizia mi hai dato Doc.... Allore la domanda e'....... ndo stava nella prima serie, che tanto per non confondere era il sequel della seconda?
RispondiEliminaAbraxas ha ragionissima: ho tradotto io da pirla la fonte. Era cereali e zuppe. Grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaWargarv: lo scopriremo nell'ultima puntata. Ma immagino l'abbiano spedito nelle miniere, a curarsi da qualche parte, whatever.
Seguono 92 minuti di applausi!!! :)
RispondiEliminaPS: Ora mi vado a gustare gli insulti sugli altri post, che da sempre l'invettiva mi affascina, specie quando è strampalata, condita da regionalismi ed argomentata esclusivamente tramite il turpiloquio... :D
Grazie, molto interessante. Non sapevo tutto questo, ma ho trovato la prima puntata di questa seria una stronzata clamorosa. E non sapevo queste cose. Volevo vedere pure la seconda che è su on demand, ma a questo punto impiego meglio il mio tempo. Ho conteggiato 3 scopate in 18 minuti nella prima puntata, per non parlare dei rallenty slow motion che sembrano usciti da quella schifezza di Zack Snyder sui treciento... madonnaaaaaaaa.
RispondiEliminaCaro Doc non è giusto...mi ha fatto andare a rileggere tutti i post citati per potermi godere gli insulti...ma dove sono finiti??????????? :-) Cmq complimenti...sia per il blog che seguo solo da poco che per tutte le sue numerose attività
RispondiEliminaLi ho dovuti raschiar via, in quanto un attimo troppo esuberanti.
RispondiEliminaBravo doc, hai studiato storia romana o hai usato il buon vecchio internet?
RispondiEliminaSì, ma più che altro ho letto diversi libri sull'argomento.
RispondiEliminaHai dimenticato le statue di marmo bianco e le patrizie romane bionde, comunque complimenti.
RispondiElimina- M -