It's like that (what?) and that's the way it is

Rimbalzi a Milano, poi corri a Cannes in auto, torni a Milano, riscendi giù. Riempi il trolley, disfa il trolley, quattrocento chilometri magno cum incidente in galleria e un'ora fermi, un apollo un camogli e una red bull fanno nove e cinquanta, grazie. Segue grandissima sessione di "stringimano" a livello agonistico, nei dungeon ricavati per l'Idef sotto e accanto al Palazzo del Festival, ma quest'anno senza coda della serata poco alcolica in quella c*zzo di villa di Pierre Cardin. Almeno quello. Vedi gente, fai cose, sempre di corsa a pranzo un panino e non ci vedo più dalla fame per fortuna che c'è la mia fiesta. Risalti in macchina, altri quattrocento chilometri e una pizza ordinata in camera che, per quando arriva, per quando esci dalla doccia, dopo venti ore che sei in piedi, non ce la fai più a mangiarla. Stamattina sali in aereo perplesso, vedendo l'incredibile numero di mamme con pargolo sotto i cinque mesi che ti seguono dappresso all'imbarco. Oh beh - pensi. E alzi il volume della roba elettronica di livello infimo che stai ascoltando. I pargoli, scopri dall'hostess impegnata a sfilare mini-cinture dal comparto sopra il tuo cranio, sono 11, dieci dei quali nelle file immediatamente davanti e immediatamente dietro la tua. Immediatamente. Al primo urlo segue pronta la risposta degli altri membri dell'11 in campo, e tu pensi che a) è proprio vero, questi giovani sono dei fottuti conformisti, fin da piccolissimi e b) quando fanno quelle statistiche sul calo delle nascite nel nostro paese e sul fatto che non ci sono bambini nel nostro paese e che non ci sono più le famiglie e i valori di una volta e mo per chi fa pannolini sono cazzi e anche l'ippopotamo blu Pippo rischia la cassa integrazione, evidentemente, quelle statistiche lì, sono al netto dei pargoli che si danno appuntamento per frantumare i cosiddetti a te che, di dormire un po', ne avresti pure il diritto. Porca di quella vacca argentina. Il "bing" che annuncia che "da questo momento potete usare i vostri gadget da tecnofighetti e ludogeek" e il tuo reinfilarti le cuffiette dell'aipod sono un unico, nervosissimo movimento fluido. La roba elettronica di origine incerta accompagna il tuo rientro, mentre ti chiedi a quale entità superiore devi aver fatto un torto irrimediabile in qualche altra vita.

In foto: di giocare a Patapon non ci pensi proprio. Che tenere il ritmo con i patacosi in mezzo al casino di quel kindergarten volante non è cosa affatto semplice.

Commenti

  1. E non c'era modo di farli star zitti, sti piccoli rompiscatole?

    "Biscotti o salatini?"
    "Un uzi-pistol, grazie"

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