La letterina di Natale agli antristi, anno 2025
Che fossero i giorni immediatamente precedenti al Natale, il Natale del 1985, non lo capivi solo per l'infilata di luminarie brutte del comune che scavalcavano la strada davanti casa, sposando i civici dispari a quelli pari. Nè per le teorie di tubi di lampadine, allora quasi sempre gialli e grossi come gomene, che lampeggiavano sui balconi del quartiere, stanchi di prendere pioggia e freddo. Era l'odore. L'odore di polvere flash appena esplosa, che ti aggrediva appena uscivi dal portone. Segno evidente che Enzo il Minicicciolo e la banda erano passati di lì. Da oltre il parcheggio, in direzione del parco, arrivava il suono ovattato di nuove detonazioni. Raudi tipo C, minerva, svedesi e Sandokan, accompagnati fuori sincrono da accorati appelli natalizi spesi dai vecchi della bocciofila all'indirizzo dei cari estinti della banda di dinamitardi sotto il metro e mezzo [...]
Ma quel giorno, come i pomeriggi precedenti, non potevi unirti alla banda perché accompagnavi tuo padre a una sua mostra di quadri, che si teneva poco distante da casa, su una collina circondata da alberi altissimi. Un posto dai soffitti bassi, molto anni 70 in cui, quando lui era impegnato, ti sedevi in un angolo a leggere libri e fumetti. Come il Topolino della prima foto.
40 anni esatti dopo.
Quella copertina dorata e buona parte dei contenuti di quel numero 1569 del Topo li ricordavi come se l'avessi letto ieri. Dentro c'è Pippo e l'ultimo viaggio di Babbo Natale, di Luigi Mignacco e Massimo De Vita, una delle storie natalizie disneyane più riuscite di sempre. C'è Paperino trovatore trova... guai, una storia fantasy splendida, con i fondali dipinti, del maestro Giovan Battista Carpi. C'è una specie di Wargames con Paperino.
Ci sono i Masters e il fortino Playmobil, la VHS di Tron e il Commodore 64, la Testarossa Bburago e Iridella, le BMX Bianchi e l'ultimo Big Jim.
Quello che non ricordavi proprio, invece, è che a un certo punto c'è uno di quegli speciali dedicati ai film in uscita. Questo si intitola "Sette magnifici alla ricerca del tesoro" e parla di un film arrivato nelle sale proprio in quei giorni: è la prima volta in vita tua che senti parlare dei Goonies, e in quelle vacanze farai il diavolo a quattro perché ti portino al cinema a vederlo.
Tra le pagine di quel settimanale, in buona sostanza, c'era una grossa fetta di quello che oggi ti porti dietro, del tuo immaginario, delle tue passioni, di quello che - dicevamo dieci giorni fa - ci rende quello che siamo.
Quel Natale non avresti trovato sotto l'albero il Galeone Playmobil né le altre cose che avevi chiesto e desideravi tanto, ma solo un maglioncino marrone orribile. E oh, succede. Non avevi modo di sapere, però, che il regalo più bello ti era stato già fatto, proprio quel giorno lì del Topolino, alla mostra.
Si era fatta ormai sera e, di conseguenza, nel buio le esplosioni dei rivali di Enzo di quel quartiere erano cresciute d'intensità. Mentre il custode spegne i faretti, e il rosso dei quadri di tuo padre viene avvolto dal buio, lasciate quel posto troppo anni 70 per raggiungere la macchina. Sfogliando oggi quel Topolino ti è tornato in mente all'improvviso, nitidissimo, questo momento in cui state per salire nella Fiat Ritmo terribile e lui ti dice una cosa, un qualche tipo di complimento. Non riesci proprio a ricordare cosa fosse, ma non è importante: fuori dal nulla hai ripescato il ricordo di quell'istante, del suo tono di voce, della gioia che provocarono quelle parole. E 40 anni esatti dopo e a 10 anni dalla sua scomparsa, è un gran bel regalo.
Ora quel che vorresti fare, giuri, è impacchettare un pezzo di quell'emozione e mandarlo a ciascuno di voi che è arrivato a leggere fin qui, nei tempi in cui nessuno legge più manco le didascalie di un rigo. Per tutta la strada che si è fatta insieme, ascoltando quella roba lì che ci scalda il petto e ci fa sentire vivi. Per tutta quella che c'è ancora da fare. Piano col pandoro e ricordate che vi si vuol bene, ragazze e ragazzi.
Auguri, di cuore.


Andiamo avanti ma guardando indietro. Anche se quei momenti non torneranno più, saranno sempre con Noi e quella Luce quel Calore non si spegnerà mai. Un abbraccio forte a Te ed a tutte le persone che ami, Doc.
RispondiEliminaAdesso devo assolutamente recuperare quel topolino! Un piccolo Sam viveva il suo primo natale un migliaio di km più a nord. E un minime vive il suo primo natale adesso, sempre fatidici 40 anni dopo (parte in sottofondo la nota canzone del Signor Gatto Stefani e annesse lacrime napulitante).
RispondiEliminaAbbraccione Doc. Buon natale a tutti noi.
Buon natale e te, Doc.
RispondiEliminaA Effe e a tutti quanti gli Antristi.
Me compreso.
Cerchiamo di passarcela bene e tranquilli.
Auguri ancora!!
Ce l'ho, quel Topolino. Lo rileggerei all'istante se non fosse attualmente "archiviato" insieme agli altri, per motivi di spazio. Ma comunque li ho letti e riletti talmente tante volte che li ricordo praticamente a memoria e basta la copertina, accompagnata dai sempre ottimi spaccati guaglionici del Doc, per riaccendere l'entusiasmo. Auguri antristici a tutti!
RispondiEliminaTu scrivi queste cose apposta per farci piangere, per quel groppo in gola, per la nostalgia che colpisce in faccia come un diretto. E niente, ti si ama anche per questo. In un’epoca in cui non commento più nulla e sono inattivo su tutti i social, ci voleva un articolo che aprisse con Topolino per smuovermi.
RispondiEliminaOrmai ho perso il conto delle volte che ho dovuto dare ragione a mio padre (anche lui venuto a mancare qualche anno fa) per ogni volta che diceva "vedrai poi dopo una certa età guarderai indietro con tutti altri occhi!" Siamo fatti soprattutto del nostro passato ma mi piace pensare che non ho ancora perso la voglia di immaginarmi nel futuro... buon Natale Doc, a te e a tutta la compagnia!
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