Superman e i Fantastici Quattro: quando, nei fumetti, si sono incontrati e quando si sono scontrati. Ma anche quella volta in cui Superman è diventato il più potente araldo di Galactus mai esistito, quella in cui Sue Storm ha fatto crescere la barba a Superman e quando Mr. Terrific si è creato i suoi, di Fantastici Quattro [...]

Per celebrare la settimana in cui si incroceranno al cinema, parliamo un po' degli
incontri nei fumetti tra Superman e i Fantastici Quattro. Ovvero di una singola storia ufficiale condivisa, più diverse occasioni in cui i due mondi si sono sfiorati.
Ad aprire le danze è stato ovviamente il maggior punto di contatto in assoluto tra le avventure del Quartetto e quelle dell'Azzurrone: un autore che ha dato tantissimo su entrambi i fronti e che risponde al nome di John Byrne.
In una delle storie scritte e disegnate per I Fantastici Quattro durante il suo fondamentale ciclo sulla testata, nella prima metà degli anni Ottanta, Byrne si diverte a contrapporre alla squadra di Reed, Sue, Ben e Johnny l'alieno Gladiatore della Guardia Imperiale Shi'ar... Ai tempi, una delle principali controparti di Superman nel Marvel Universe (in una recente gallery su IG ho messo in fila vari personaggi simili a Superman, in casa Marvel e non solo).
Quella copertina di Fantastic Four 249 (dicembre 1982) deve piacere particolarmente a Byrne. Cinque anni dopo, quando si sta occupando del rilancio di Superman nel post-Crisi sulle terre infinite, riscrivendo di fatto origini, contesto e mitologia dell'eroe venuto da Krypton, decide infatti di auto-omaggiarla.
Così, in una storia in cui Superman affronta la Legione dei Super-Eroi, su Superman vol. 2 8 (agosto 1987), Byrne si diverte a riprendere la stessa, identica composizione di quella cover dei F4. Ovviamente con Superman al posto del suo emulo con la cresta e la pelle viola.
Un altro quasi-incontro è quello che va in scena nel 1997 sulle pagine di
Challegers of the Fantastic, uno dei tanti numeri unici dell'universo Amalgam, ai tempi del crossover
Marvel vs DC. Storie e personaggi erano - appunto - un mash-up degli eroi Marvel e DC, e in questo caso i Fantastici Quattro erano fusi con il gruppo DC
a cui sono stati per molti versi ispirati, i Challengers of the Unknown.
Come potete vedere qui sopra, la nemesi definitiva di questo gruppo fusion era una via di mezzo tra il Dottor Destino e Doomsday (il mostro che ha causato la "morte" di Superman nel 1993), con in aggiunta gli sci del Black Racer del Quarto Mondo, perché sì.
Proprio questa lunga fase di crossover tra personaggi Marvel e DC apre le porte alla storia in cui Superman e i F4 vivono insieme un'articolata avventura. Si tratta di
Superman - Fantastic Four, albo unico dell'aprile '99 che in Italia è stato pubblicato due anni dopo su Le Battaglie del Secolo 21: Superman e i Fantastici Quattro.
Scritta e disegnata (con l'aiuto alle chine di Art Thibert) da Dan Jurgens, "The Infinite Destruction" fa incontrare Superman e i F4 quando il primo scopre che Galactus ha inserito nel proprio piano dietetico Metropolis e l'intero pianeta al posto del giorno detox. Quando Clark prova a fargli cambiare idea, Galactus lo trasforma grazie a un cristallo nel suo nuovo araldo.
Un potentissimo araldo dorato, che mette subito alla prova la sua forza rifilando alla Cosa un manrovescio caricato a potere cosmico.
Superman alla fine si libera da questo giogo spaziale, il semi-villain Cyborg Superman si allea con il Quartetto per voltare loro le spalle sul più bello, Galactus viene convinto a nutrirsi solo di pianeti privi di vita, o al massimo del Molise, tanto non lo troverà mai.
Superman si congeda dai F4 regalando il suo mantello a un suo grande fan, appassionatissimo del cartoon di Superman e già munito di suoi pupazzetti, il piccolo Franklin Richards.
Va inoltre ricordato che John Byrne, ancora lui, aveva fatto incontrare anni prima Superman e i Fantastici Quattro. O meglio,
Superbman e i Fantastical Four, perché l'incontro, ma più che altro lo scontro, avviene nel 1988 sul secondo numero della testata umoristica
What The...?!, dedicata alle parodie degli eroi Marvel. E non solo quelli, evidentemente. Negli USA, semplificando molto, se dichiari esplicitamente che qualcosa è una parodia di qualcos'altro, è ok, si può fare.
"My badguy... my enemy!" è una storia breve e sgangheratissima, che non fa in effetti molto ridere ma è disegnata divinamente. Tra le altre cose, Superman si invaghisce di Sue Storm e gli spunta un barbone lunghissimo.
Se qualcuno di voi la ricorda è perché è stata pubblicata anche in Italia, sul numero 2 della mitologica Star Magazine, pubblicato da Star Comics nell'ottobre del 1990. Era un numero tutto a tema John Byrne, e sì, Dylan Dog era talmente un argomento nazionalpopolare, ai tempi, da meritarsi un articolo e un richiamo in copertina pure in una testata antologica Marvel.
Nella versione italiana, come potete vedere qui sopra, i protagonisti diventano Superbman e i "Fanatici Quattro".
Chiudiamo citando il superteam più simile ai Fantastici Quattro esistente nell'Universo DC di Superman e compagni. Sì, perfino più dei Challengers of the Unknown. Avete presente Mr. Terrific, quel personaggio che nel Superman di James Gunn è piaciuto un po' a tutti? Quello che combatte il crimine con la sua mente prodigiosa e le sue invenzioni? Bene.
Nel 2018, Jeff Lemire e Ivan Reis lo mettono al comando di una sua squadra di eroi, i Terrifics, sulla testata omonima. Un gruppo in cui il leader si chiama Mister qualcosa, c'è un eroe che si allunga - Plastic Man, al quale, in termini di anzianità di servizio, Reed Richards può solo allacciare le scarpe: è un personaggio nato nel 1941 - il forzuto Metamorpho (anche lui nel film di Superman) con un corpo alla bisogna roccioso, una ragazza non invisibile, ma intangibile, Phantom Girl.
Sì, sono anche in quattro, e non è assolutamente un caso. Magari ci sarà spazio per gli altri due nella Justice Gang (il nome è provvisorio).
A proposito dei Fantastici Quattro. Sento poco parlare in giro della run di Mark Waid e Mike Wieringo (al massimo ho letto lamentele sulla questione della morte e resurrezione di Ben) e dato che ci sono molto legato perché è quella con cui ho iniziato a leggere i F4 mi chiedo: non è stata molto importante? Non ha lasciato nessun segno?
RispondiEliminaAll'epoca quel ciclo di storie mi piacque, ma non saprei che effetto mi farebbe adesso. Sul lasciare il segno: temo che al di là delle varie run relativamente più recenti (Robinson, Hickman), a lasciare il segno negli ultimi vent'anni per il Quartetto siano stati i tre anni di clamoroso panchinamento editoriale (2015-2018) di quello che dovrebbe essere pur sempre IL pilastro del Marvel Universe. E solo perché Ike Perlmutter voleva fare un dispetto alla Fox... Pochi anni dopo, ed è tutta un'unica famiglia: come cambia la Cosa, ma pure le cose...
EliminaGrazie Doc, è sempre un piacere tornare sull'Antro. I F4 sono stati il mio ingresso nell'universo Marvel (qualche era geologica fa) quindi sto incrociando tutte le dita possibili.
RispondiEliminaSperiamo bene!
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