Lupin III e un altro precedente storico per le squadre a cinque di anime e manga giapponesi
Qualche anno fa, in un lungo post nato da una chiacchierata con l'amico Paolo Linetti, abbiamo esplorato le origini delle classiche squadre a cinque elementi (il leader, il bassista carismatico, il forzuto, la ragazza e il moccioso) nei manga e negli anime classici. Non solo, come viene ripetuto in genere, Il viaggio in Occidente, ma "un mix di storia, leggende, tradizione popolare e perfino religione", che partiva da cinque figure realmente esistite. C'è però un altro elemento della cultura popolare giapponese da chiamare in causa, che ha influenzato in particolare Lupin III di Monkey Punch, ma anche altri manga e anime con un gruppo di cinque personaggi. E stavolta c'entrano i ladri veri, quelli finti e il teatro [...]
È il 1967. Quando Monkey Punch, al secolo Kazuhiko Katō, un mangaka trentenne dell'Hokkaido, inizia a pubblicare sulle pagine di Weekly Manga Action della Futabasha le storie di Lupin III (Rupan Sansei), quello a cui punta è una serie divertente, ricca d'azione come un film di James Bond e dai toni adulti. Cinica e sexy, perfetta per il pubblico seinen del magazine.
Il protagonista eponimo, Lupin III, viene presentato come un nipote di Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo creato a inizio Novecento da Maurice Leblanc. Accanto a lui, un pistolero che si chiama Daisuke Jigen - per un gioco di parole con il termine jigen, dimensione, che a Monkey Punch piaceva - e talmente ispirato all'attore statunitense James Coburn che quando, nel 1971, si tratterà di cercare i doppiatori del primo anime di Lupin III, la scelta per Jigen sarà praticamente obbligata: Kiyoshi Kobayashi, voce ufficiale in Giappone di Coburn.
E poi un'antagonista diventato suo alleato che di nome fa Goemon Ishikawa XIII, perché discendente del bandito/ninja/eroe popolare del XVI secolo Ishikawa Goemon, e una femme fatale/Bond Girl chiamata Fujiko Mine. Qui il gioco di parole era con il monte Fuji, una cui foto avrebbe ispirato Monkey Punch. Perché, be'...
Infine, un acerrimo nemico incarnato da un tutore della legge, l'ispettore Koichi Zenigata, ispirato a un personaggio di fantasia popolarissimo nel periodo Edo e diventato protagonista di tantissimi romanzi e poi film, Zenigata Heiji, che lanciava delle monete per acchiappare i criminali.
Ora sapete perché Zazà è da sempre così fissato con il lancio delle manette.
Un gruppo di ladri e un poliziotto, quindi, anche se, per Monkey Punch, Lupin e gli altri non sono una squadra vera e propria, ma più che altro dei complici che collaborano per scopi comuni. E che Fujiko (che nel manga soppianta per semplicità l'idea iniziale di personaggi femminili sempre diversi, come le Bond Girl) sia indipendente e pensi soprattutto per sé e con la sua testa ce lo ricorderà, all'incirca, ogni storia con lei come protagonista in tutte le declinazioni successive della saga.
Ma dicevamo: nella cultura popolare nipponica c'era un precedente molto importante, in quanto a gruppi di ladri che si rifacevano a figure storiche e personaggi di fantasia pre-esistenti. Uno spettacolo di kabuki popolarissimo a Tokyo a partire dal 1862 e noto con diversi nomi: Benten Kozō, dal nome del suo protagonista, o Aoto Zōshi Hana no Nishiki-e (il titolo originale) e soprattutto Shiranami Gonin Otoko, ovvero "i cinque uomini delle onde bianche". Le onde bianche (shiranami) simboleggiavano i ladri, e infatti tutto il sottogenere di spettacoli kabuki su queste figure veniva chiamato shiranamimono, storie di ladri.
Shiranami Gonin Otoko raccontava, in cinque atti, la storia di una banda di cinque ladri e dei camuffamenti da questi adoperati. Lo spettacolo è noto infatti soprattutto per il modo enfatico con cui i personaggi rivelavano la propria identità, una volta liberatisi dei loro travestimenti. Benten Kozō, il protagonista, è un giovane ladro di bell'aspetto ispirato - pare - a un servitore della dea Benten. Gli altri membri della banda, invece, si rifanno tutti a veri criminali del periodo Edo.
In particolare, il capo dei cinque, il compassionevole ladro Nippon Daemon, prendeva il suo nome dal ronin diventato ladro Nippon Saemon (catturato e giustiziato a metà Settecento), ma per molti altri aspetti si ricollegava alla figura popolare di Ishikawa Goemon, morto malissimo (bollito) a Kyoto nel 1594 e protagonista nel periodo Edo di innumerevoli racconti e spettacoli teatrali.
La grande popolarità di Shiranami Gonin Otoko generò tutta una serie di adattamenti cinematografici. In sette anni, tra il '53 e il '60, ne escono ben sette, il più popolare dei quali è Benten Kozō, di Daisuke Ito.
Solo una manciata di mesi più tardi, Monkey Punch lanciava con Lupin III la storia di un gruppo di ladri, in parte ispirati a ladri celebri del passato, con un protagonista affascinante e magnetico, travestimenti e un legame diretto con Ishikawa Goemon.
Per approfondire: la figura del bassista carismatico nella squadra a cinque
La bollitura di Ishikawa Goemon è raccontata in La maledizione degli Ishikawa della collana Lupin III Millenium da Andrea Baricordi e Shinichi Hiromoto.
RispondiEliminaSì! La fine di Ishikawa Goemon è talmente radicata nell'immaginario nipponico che le vasche/tinozze per il bagno di forma circolare si chiamano Goemonburo, vasca di Goemon.
EliminaVado a memoria, ma nella serie con la giacca rossa, mi sembra che il quintetto alla fine di una puntata sia vestito proprio come nell'immagine del teatro kabuki dell'articolo. Forse era proprio una citazione. Forse mi ricordo male io, non lo so! Ps: bello ritornare nell'antro, non delude mai!
RispondiEliminaEsattamente l'episodio a cui pensavo io (vedi sotto). A conferma della citazione, Lupin in costume dice "Quando si parla di una banda di cinque, noi siamo l'originale!"
EliminaGrazie, Diego! Sì, quel doppio episodio di cui parla anche Faramir è una citazione di questo spettacolo del teatro kabuki.
EliminaGran bell'articolo! Tra l'altro, c'era un episodio in due parti della seconda serie (giacca rossa) intitolato "Cinque ladri misteriosi in una cascata di fiori" che non può che essere ispirato allo shiranamimono.
RispondiEliminaIo invece mi par di ricordare un episodio, non mi ricordo assolutamente di quale serie, in cui Lupin effettua una rapina nello stile di "Robin Hood" della Disney, sacchi di monete appesi a una corda, e Zenigata che interviene lanciando una moneta a tagliare la corda che tiene i sacchi
RispondiEliminaAh che bello tornare su questi lidi!
RispondiEliminaMi sono sempre piaciuti questi articoli di approfondimento sulle origini dei manga storici