Osamu Tezuka, Takarazuka e Lady Oscar: il cerchio perfetto, in un giorno perfetto

Takarazuka Museo Osamu Tezuka statue Lady Oscar

Non credi possa esistere periodo migliore dell'anno per vedere per la prima volta Takarazuka. Attraversato il lungo ponte sul fiume Muko, che ne taglia il centro creando un panorama da nord Europa, una pioggia di sakura ti accoglie nel luogo in cui sorgono, a pochi metri l'uno dall'altro, il teatro del Takarazuka Revue e il museo dedicato al dio dei manga, Osamu Tezuka. Le origini del manga per come lo conosciamo oggi e di un fumetto di grande successo, Versailles no Bara (Lady Oscar), s'intrecciano come le spine di un roseto ai piedi delle statue di Oscar e André, entrambe donne. Tutto è collegato, e tutto è merito anche di Takarazuka, del suo teatro e dei suoi coleotteri [...]

Takarazuka Museo Osamu Tezuka statue Lady Oscar

Per gli standard giapponesi, con i suoi 220mila abitanti, Takarazuka è poco più di un paese. In questa placida cittadina della prefettura di Hyōgo, a poco più di mezz'ora di treno da Osaka, tutto sembra ruotare attorno a chi l'ha resa famosa nel mondo, la compagnia Takarazuka Revue e Osamu Tezuka. 

Qui Tezuka, che era nato a Toyonaka ed era un discendente del leggendario Hattori Hanzo, ha vissuto tra i 5 e i 24 anni, prima di trasferirsi a Tokyo. La natura rigogliosa di queste terre lo ha ispirato sin da piccolo, soprattutto nella sua vera e propria ossessione per gli insetti. 

Anni dopo, sceglierà il nome del suo coleottero preferito, Osamushi, come nome d'arte. 

Da bambino bullizzato che vive in un Paese scivolato nella follia della guerra, il piccolo Tezuka trova nelle fughe nel verde e nei fumetti compratigli dai suoi genitori il suo modo per evadere dalla realtà. Da ragazzo, rischia anche di perdere un braccio, per via di un vaccino inoculatogli senza adeguate precauzioni igieniche. Salvato da un dottore, decide di studiare medicina. Diventerà ufficialmente un medico nel 1952, dopo aver superato l'esame di abilitazione.

Takarazuka Museo Osamu Tezuka statue Lady Oscar

Un anno più tardi, nel 1953, Tezuka inizia la serializzazione del manga Ribon no Kishi, noto in Italia come La principessa Zaffiro. Uno dei primissimi manga shojo trasposto in animazione, dalla stessa Mushi Productions di Tezuka, nel 1967. Zaffiro, principessa che si finge un uomo, è ispirata alle rappresentazioni del Takarazuka Revue, a cui Tezuka assiste sin da bambino, perché la madre ne era una grande fan.

Nata nel 1914 per volontà del proprietario della linea ferroviaria Hankyū, la Takarazuka Revue è una compagnia teatrale tutta al femminile, che porta in scena perlopiù spettacoli e storie di derivazione occidentale. Sulle pareti del teatro, questa primavera, i poster annunciano lo show dedicato a Robin Hood, con varie attrici truccate da allegra brigata di Sherwood.

La popolarità di Zaffiro, capostipite di un nuovo modo di intendere i manga per ragazze, è tra le fonti d'ispirazione nel 1972 del Versailles no Bara (Lady Oscar) di Riyoko Ikeda, un'altra storia di una ragazza nobile costretta dalla società a celarsi dietro abiti maschili. 

Indirettamente, anche Oscar è figlia dunque di Takarazuka, e il cerchio si chiude molto presto. Le Rose di Versailles vengono portate in scena dal cast di sole donne del Takarazuka Revue sin dal 1974, in una serie di spettacoli che attirano milioni di spettatori, aumentando sia la popolarità della compagnia teatrale che le dimensioni del fenomeno "Berubara". Anni prima della serie anime e del film live action.

Takarazuka Museo Osamu Tezuka statue Lady Oscar

In questa calda giornata di inizio aprile, ti riempi gli occhi delle meraviglie del museo di Tezuka, piccolo ma curato fin nei minimi dettagli. Ricco di tavole, cel e volumi storici, statue e note (anche in inglese) sull'evoluzione della carriera del sensei, non ne lascia da parte o indora i periodi difficili. Come il paradosso dei debiti che aumentavano proporzionalmente al successo della serie anime di Astro Boy.

Uscito dal museo, ti ritrovi in un piccolo parco, in mezzo ai bambini di un asilo che giocano. Molti di loro, probabilmente, sono troppo piccoli per sapere che gli anime che guardano in TV o su un tablet devono molto a quel signore con occhiali da prima Repubblica e berretto al cui ricordo è votato quell'edificio. 

Takarazuka Museo Osamu Tezuka statue Lady Oscar

Ti lasci alle spalle la statua della Fenice che sorveglia l'ingresso del museo e, qualche centinaio di metri oltre l'incrocio, percorri il piccolo viale che fiancheggia il teatro. Trovi subito tra le statue di bronzo che punteggiano la passeggiata quelle che stavi cercando. Oscar e André, nella loro versione Takarazuka, e quindi entrambe donne. Sono poste al centro di un piccolo roseto, e non poteva essere altrimenti. A ogni tipo di rosa è assegnato uno dei personaggi della storia.

Tutt'intorno, signore di mezza età scattano foto al teatro del Takarazuka Revue, membri attivi di un fandom che va avanti da 111 anni e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Mentre torni verso la stazione, il vento investe il viale di una pioggia di petali di ciliegio che più shojo non si può. Quasi una cartolina di Dezaki dall'anime di Lady Oscar.

È tutto collegato, è tutto così elegantemente, poeticamente bello.  

Non era così colorato romanzo

Commenti

  1. Era tutto perfetto, ma in piena filosofia wabisabi era necessario perdere robe in treno per rendere tutto deliziosamente imperfetto, umano, e memorabile. Scemenze a parte, consiglio vivamente a chiunque una visita. Esserci è stato importante, come persona in primis e come fan della cultura e dell'animazione nipponica in secondo luogo. È stato un bellissimo mattone nella mia esperienza di vita in una giornata perfetta e con una compagnia d'eccezione. Grazie mondo.

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  2. Interessante ,non conoscevo i guai finanziari del maestro Tezuka nel momento in cui la sua creatura spiccava il volo,non solo metaforicamente.

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  3. Leggo l'articolo e fra visioni poetiche, mi si parano davanti immagini intrusive, di Filini e Fantozzi. Mi spiace Tezuka, ma non ce la posso fare :(.

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