HOUSE OF THE CIGLIOPARRUCCHI: IL RIASSUNTONE DELL'OTTAVO EPISODIO DI HOUSE OF THE DRAGON
Ottavo appuntamento con i Riassuntoni™ di
Fan, fan, farafafàn, farafàn... Un altro balzo temporale di sei anni, teh, a tradimento. Il pensiero di tutti, appena viene chiarito nei primi secondi dell'episodio che è trascorso così tanto tempo dalla fine del precedente, va al povero Re Viciè, che nel frattempo sarà sicuramente mort... Ma come è ancora vivo, scusa?
Ah, ecco. Dice che non ha ancora sofferto abbastanza, mica se ne può andare così. Se no non vale. La faccenda è piuttosto che fine abbia fatto Perlano. La moglie non lo vede da sei anni, appunto, e c'è chi dice sia stato gravemente ferito in battaglia. Altre e più informate fonti sostengono invece che alle Stepstones sia scappato con una certa vrinzula di nome Dolores, e abbia aperto un chiringuito sulla spiaggia.
La povera regina che non fu, alla quale sono anni che crepa la gente intorno, non resta che prendersela con la Vecchia e con quello stronzo debosciato con le bretelle. Ma il Maestro Celestino l'infeltrito non ha ancora finito di snocciolare la sua storia che non ti arriva l'ammorbidente minore, Vernel, ad accampare pretese?
Vernel sostiene che il prestigioso trono di legno di Driftmark, quell'orribile cagatoio che non è buono manco per allevarci le scimmie di mare, spetta a lui. Col fatto che i figli di Janira e Lenòr non erano veramente di Lenòr. Il presunto padre, mo pure presunto morto.
E qui, lo confesso, ho sperato che Rhaenys l'accittasse a 'sto pistola, con uno di quei gelidi Stacce che avrebbero poi reso Olenna, beh, Olenna. Ma niente, lei abbozza, soprattutto quando quello inizia a rotolarsi per terra piangendo e strillando Driftmark è mia, ce lo dico a mamma! oppure quando le fa presente che il regno è ora nelle mani di una regina.
Da questo capiamo che Viciè sarà pure vivo, occhei, ma magari non del tutto.
Intanto, a Roccia del drago, Crudelio si cala in mezzo a una montagna spaccata con una mano da Mazinga: tutto 'sto casino per raccogliere delle uova schifose che sembrano imbozzolate come facehugger di Alien. Ma per lui è importante.
Ipnotizzato dalle uova, Crudelio le agita infatti quel poco che basta per capire se dentro ci sta una Ranoplà, ché gli manca solo Battista Apripista per completare la serie.
La scena è molto bella, perché un emozionato Crudelio molla le tre uova (per infilarle in quella sacca così piccola le avrà già scamacciate, che ne so) ai pecorai dei draghi, mezzi vrusciati, e il più anziano dei due, come avrebbe fatto mia nonna quando trovava le uova di gallina fresche, ci dice Sua maestà non si preoccupi ce lo faccio subito un bello zabaione ché la vedo sciupata, la vedo.
E prima di congedarsi, molla al principe un messaggio appena arrivato con una racCorvandata da una delle sue figlie, Inlavatrice:
Il ricostituente in effetti a Crudelio serve perché da anni ci sta dando dentro con la moglienipote, la quale è in attesa di un altro figlio del maritozio. Sì, l'albero genealogico dei Targaryen è praticamente un rotolacampo.
Accanto a lei vediamo i due figli moretti, il più grande dei quali, Scianteclèir, sta provando a imparare la sacra e antica lingua dell'Alto Valyriano:
Ma le nobili discussioni sulle radici linguistiche della casata vengono interrotte dall'arrivo di Crudelio, che spiega alla moglie, in modo conciso ma scegliendo le parole giuste, la mutata situazione dello scacchiere geopolitico dopo i recenti sviluppi in quel di Driftmark:
Tutta la famiglia parte allora per Approdo del Re, e ci vanno con la solita nave col cupolino, perché i soldi per la CGI dei draghi da mo che sono finiti. Ovviamente, visto che si tratta del primo viaggio ufficiale nella capitale - scopriamo - da anni a questa parte per la principessa ed erede del trono dei sette regni e il suo altrettanto titolato maritozio, nonché fratello del re, l'accoglienza a loro riservata dovrebbe essere quella delle grandi occasioni.
Solo che è venerdì pomeriggio, e il venerdì gli statali ad Approdo del re fanno mezza giornata, cascasse il mondo. L'unico che si fa loro incontro è perciò Franchino Caswell, il bidello, che era rimasto in ufficio a scaricarsi gli emmepitré.
Tante cose sono cambiate a corte da quando Janira e Crudelio sono stati qui la prima volta. La prima e più evidente è che Alicenzina ormai governa al posto del marito, con la stessa bontà d'animo ed equità, da amica del popolo:
O più che altro himika. La seconda novità è che Alicenzina ha fatto ristrutturare, togliendo tutti quei draghi tamarri che facevano troppo nerd appassionati del fantasy e soppiantandoli con acchiappasogni, poster dei lupi e altre minchiate che ha comprato alle bancarelle dei peruviani insieme a una montagna di cassettine con gli Inti-Illimani suonati con il flauto di pan.
Ma quando viene avvisata dell'arrivo dei prestigiosissimi ospiti (quella che ha cercato di accoltellare l'ultima volta e il marito), la regina non fa a tempo a dire Echebellrumpimientoepalle che viene avvisata da un cavaliere di cui lei non ricorda il nome (Ser Federicobalzaretti) che il figlio maggiore ha combinato qualche altro inguacchio.
Ma in tutto questo, come sta davvero Viciè?
Janira e Crudelio vanno a trovarlo nelle sue stanze, dove il plastico ha visto giorni migliori.
È coperto da polvere e ragnatele, manca poco che Alicenzina faccia "regalare tutto ai bambini poveri", cioè lo faccia buttare in qualche discarica: e qui sto parlando già di Viciè, eh, non più del plastico.
Il povero sovrano è ridotto talmente il cesso da fare pietà a un quadro della Pietà. Talmente uno scheletro vivente che avrebbe fatto la fortuna di una serie sugli zombie. Talmente male, ma male (mo pure un occhio gli manca. E mezza faccia. E chissà che altro), perché - dicevamo - prima di morire deve soffrire un altro po'. Così tanto un povero cristo che poco dopo gli apparecchiano, appropriatamente, tutta una via crucis.
Molto toccati dalle condizioni del padre e del fratello, Janira e Crudelio lo mettono subito sotto per assicurarsi che dica quello che vogliono per quella faccenda di Driftmark, ma il povero Viciè non è in grado di capire. Sono gli effetti del latte di papavero. O del latte ai maroni che gli è venuto ad ascoltare per anni le lagne della moglie e del suocero Biascica. Non è chiaro.
Allora Janira gli fa vedere i due figli biondini avuti da Crudelio: Aegon (III) e un piccolo Viciè. Almeno, quando tutto manca, al Settenatale ci fa una bella busta, pensa la figlia.
Intanto (2), Alicenzina consola una povera ragazza che è stata abusata da quel coglionazzo del figlio, Aegonzo. E se avete pensato a un certo punto che potesse farla uccidere per coprire la faccenda, siete (ma più che altro siamo) delle brutte persone. No, Alicenzina le dà dei soldi, le dice di non far parola dell'accaduto e le chiede soltanto di prendere il solito tè-del-giorno-dopo, con la materna, tenera comprensione di un don Pietro Savastano:
Subito dopo, la regina va a rifilare una potentissima cinquina al figlio campimbrella: la decima della settimana, e siamo ancora a martedì.
Per il salto temporale, Aegon e tutti gli altri ragazzini sono stati soppiantati da attori più grandi. E se vi sembra TROPPO grande questo (un attore di 27 anni), aspettate di vedere il fratello. Comunque, se prima somigliava a Mike di Stranger Things, ora Aegonzo con l'upgrade è tutto Steve. Per il prossimo episodio punta a Nancy.
Risolta questa faccenda e dispensata un po' di educazione secondo il metodo Montessori - Nico Giraldi, Alicenzina non può più esimersi dall'incontro con la sua nemica. E qui, ovviamente, le due si salutano con una cordialità falsa come il buon funzionamento del sito delle poste italiane:
Tutti i pargoli delle due sono cresciuti, dicevamo. E se questi sono Scianteclèir e Lusoform (rispettivamente erede al trono dopo la madre ed erede designato di Driftmark), e quella faccia da prendere a schiaffi a due a due finché non diventano dispari di Aegonzo l'abbiamo già vista, manca all'appello lo sfigatino biondo, lo sfregiatino, lì. Mappamond. C'è solo un piccolo particolare:
l'ex beegesso è diventato un guerriero badass che in allenamento gli ha appena rotto il culo a Coccinello (nonostante questo impugnasse la sua arma preferita, che come sappiamo è *la mazza*). Come ha fatto Mappamond a cambiare così? Beh, cosa non ti fa una benda da guercio e il fatto che il tuo nuovo interprete sembra avere cinquant'anni.
A ogni modo, d'ora in avanti, è Ienoplìschin.
Sempre per la cronaca, Coccinello non è invecchiato manco per sbaglio, è sempre vestito uguale e con la stessa pettinatura. Sembra quasi, che so, che questa scena l'abbiano girata ESATTAMENTE lo stesso giorno di quella dell'episodio 6, l'addestramento con quei tizi rEgazzini e gli scazzi con Sandrino, svoltasi anni e anni prima, casualmente nello stesso luogo e con le stesse luci.
Ma è un'impressione di voialtre malelingue.
Le mazzate nel cortile vengono però interrotte dall'arrivo di un profumo di bucato fresco: è il drappello formato dal fratello di Perlano e da tutti quelli a cui ha passato parola.
Il subdolo Vernel è lì per perorare la sua causa, aiutato da Biascica, che invece, come sempre, è lì per perforare l'altrui uallera con quell'aria saputa e quel tono di voce da veterinario tirato su ad amaro salvacavalli per una vita intera.
Ma l'ammorbidente minore non è l'unico a muoversi in questo gioco delle alleanze. Proprio mentre Amano saluta la nonna, là nel piccolo Parco Sempione, Janira si intromette per cercare di tirare la donna dalla sua parte.
La regina che non fu le rivolge, esattamente come nelle prime puntate, lo stesso, severissimo sguardo di sbieco alla Ben Kingsley, in quanto comprensibilmente ancora convinta che Janira le abbia fatto ammazzare il figlio per sposare lo zio.
E i Forrester MUTI.
Disperata, Janira fa la sua mossa e propone di far sposare le nipoti dell'altra, Amano e Inlavatrice, con i suoi figli.
Jace e Luke si accaserebbero con le cugine:
In pratica.
Dopo aver ricevuto l'ennesima lagna della figlia, Re Viciè si sta godendo quei momenti di relax in cui lo scorticano vivo, e dice a Biascica di organizzare una bella cena di famiglia, tutti insieme. Cosa può andare mai storto? Ah, il sovrano dice anche al barbetta che il latte di papavero glielo può far bere a sua sorella, ché lui vuole restare lucido, per una volta.
Vai, Viciè. Siamo tutti con te. Noi, gli Iron Maiden, la produzione di The Walking Dead, tutti quanti.
Poco dopo, si discute della faccenda Driftmark nella sala del trono. Con un fine sottinteso, Biascica fa capire di esser lui a comandare la baracca: vuoi perché c'è lui seduto sul trono di spade, vuoi perché si tiene elegantemente le mani sul pacco mentre gli altri parlano e ha appena finito di tagliarsi le unghie.
La faccenda è importante e tutta la sala segue con attenzione quanto sta avvenendo. Cioè, tutta la sala tranne i figli psicopatici della regina: il sicario, il rattuso che si gratta, la sorellamoglie di quest'ultimo, che sta pensando ai suoi amati bacarozzi.
Ma ecco che le porte si spalancano e a sorpresa arriva Re Viciè. Scortato da due guardie, arranca per la sala da solo (se no viene squalificato), aiutandosi con un bastone.
Biascica scatta in piedi come uno studente beccato dal professore a fare le imitazioni sulla sua cattedra,
e tutta la scena di Viciè che si trascina lentamente verso il trono, con una mezza maschera da fantasma dell'opera, è... toccante? Possiamo dirlo?
Soprattutto quando il fratello, a lungo suo antagonista, lo aiuta negli ultimi passi, raccogliendogli la corona e rimettendogliela in testa. Siamo qui per ridere, lo so. Ma questa scena mi è piaciuta, ecco*. Sarà che, a costo di ripetersi, questo poveraccio era l'unico buono di tutta la serie.
*Si può ancora dire su Internet che ti piace qualcosa? Cioè, è legale parlare di qualcosa senza dire che fa schifocacca? Non lo so, chiedo.
Ma rispetto per il malandato sovrano con la sua maschera da rondò veneziano non ce n'è. Quel venale di Vernel riprende a rompere le scatole con quel cacchio di trono di legno. Interviene allora la regina che non fu, che si schiera con Janira: il vero erede resta Lusoform, quest'ultimo e il fratello sposeranno le cugine, eccetera.
Biascica inizia a sentire puzza di bruciato. Proveniente dal suo culo.
Ma Vernel non ci sta, e sempre per rispetto del padrone di casa, dà della mignotta alla figlia e dei bastardi ai nipoti. "Dillo, dillo..." lo incitava un secondo prima Crudelio:
Nel senso: dillo allora che vuoi morire, idiota. Fciùm!, Crudelio lo sciabola come una bottiglia di spumante alle feste dei tamarri coi soldi. Più che farlo, l'ha lavato a secco.
Tutto a posto, allora! Si festeggi! Esausto, il sovrano si accascia sul trono, sbregandosi così probabilmente gli unici due centimetri quadrati di pelle ancora sani.
La festa, ecco, non parte con una grandissima atmosfera, va detto. Alicenzina non può neanche chiedere all'ex amica di passarle un coltello, ché quella è facile fraintenda e se la prenda a male. Permalosina.
Un moribondo Viciè viene portato a tavola con tutta la sedia e vuole fare un brindisi ai suoi nipoti, presto sposi delle nipoti:
Il povero Viciè, ormai accompagnato ovunque vada dalle immortali note di Gesù Crì di Nino D'Angelo, fa a tutti un doveroso pistolotto. Ma perché stanno sempre a litigare e accoltellarsi? Ma perché non possono volersi bene, come una famiglia? Meno Fortezza Rossa, insomma, più mulino bianco.
Per rafforzare il messaggio, il re si toglie la maschera e mostra l'orbita vuota e quella cosa praticissima di potersi spazzolare i denti a destra senza aprire la bocca. "Stasera non sono il re", dice, "ma vostro padre, vostro fratello, vostro nonno... e per alcuni di voi magari pure tutte e tre le cose insieme, non lo so, per noi è sempre un cacchio di casino".
È un momento toccante per tutti i presenti, tanto che Janira fa a sorpresa un brindisi alla regina e questa risponde a sua volta con un brindisi per la famiglia della prima.
E quando Alicenzina dice a Janira "Sarai una brava regina" succede che a Biascica quasi prende un colpo e che sullo sfondo, vista la sacralità del momento, si manifesta per l'occasione uno dei Tazenda.
E le cose andrebbero pure bene, magari, a questo punto, se al tavolo non fossero seduti pure quei giovani idioti. Aegonzo fa il volgare con la promessa sposa di Scianteclèir, e quest'ultimo si alza furibondo, per avere giustizia.
Prima di esser terrorizzato dall'occhio singolo da pazzo di Ienoplìschin, là,
E finisce tutto con un pugnetto sulla spalla, al mezzopugnetto. Dopo un altro po' di imbarazzo per le parole della collezionista di iattule e una specie di ballo a salterello orribile, il sofferente Viciè viene riportato nelle sue stanze, e lì la situazione precipita.
Irriso dal minchietto che gli ha cavato un occhio, Ienoplìschin prende la parola e fa un brindisi ai due nipoti, chiamandoli più volte "strong", come il cognome del loro vero padre. Scatta il parapiglia, ma più che per quello che dice, per il fatto che il guercio lo dice con quell'insopportabile bocca a culo di gallina.
Ci vuole Crudelio per guardarlo storto e farlo allontanare. Qualcosa mi dice che tra questi due non è finita qui, e quel qualcosa è aver letto quel pallosissimo librone di Martin, mannaggia la miseria.
E a proposito...
Dopo che Alicenzina e Janira si salutano, si rivede proprio P*ttana la Myseria, anche lei non invecchiata neanche di un pomeriggio, e scopriamo che ha una spia a corte, la serva che porta sempre le cattive notizie. Il suo doppio gioco, però, l'avevamo ormai scoperto: in tutto l'episodio era apparsa più volte senza la solita mutanda in testa.
Viciè sta nel frattempo per tirare le cuoia, ma prima c'è tempo per una pericolosa commedia degli equivoci. Nel suo rantolo, il re confonde Alicenzina con la figlia, e riprendendo il discorso di prima sulla visione di Aegon, la storia del ghiaccio e del fuoco, eccetera eccetera, stavolta vi risparmio la foto di Martin che ride perché sono buono, il re ribadisce che è tutto vero. Ma quella crede si stia parlando di Aegon suo figlio, il povero mentecatto, non di Aegon I il conquistatore, e fraintende clamorosamente quel "Sei tu che devi tenere unito il regno".
Ho capito, risponde lei. Solo che non ha capito una mazza e questo scatenerà un casino. Ecco, Viciè? Con tutto l'affetto: qua se crepavi un attimo prima o ti stavi semplicemente zitto era meglio, mi sa.
"Amore mio", aggiunge poi il re, rivolto alla sua prima moglie, in quelle che sono con ogni probabilità le sue ultime parole. Pronunciate al vento, perché quell'altra da mo che se n'è andata a far stampare i manifesti elettorali del figlio. Aegonzo II il Pippaiuolo, re degli andali e dei postalmarket. Per tempi difficili, un uomo di polso:
Anche per questa volta è tutto. Vale sempre la cara, vecchia regola dei Riassuntoni™: se ne volete leggere altri, fate girare questo su tutti i social che conoscete. Ringrazio gli amici della pagina FB Game of Thrones Italy per la condivisione del post.
Chi vuole può seguirmi su Instagram, dove la festa continua tutti i giorni.
E comunque, mai abbastanza love per la scena con Rhaenys, Rhaena e Rhaenyra. Tacci sua. E nello stagno sullo sfondo, peraltro, si può notare anche Ranatan
RispondiEliminaMa Amore mio non era perché ha visto Aemma un secondo prima di tirare le cuoia??
RispondiEliminaSì. Ho solo scritto che le sue parole sono pronunciate al vento, perché non lo sta comunque ascoltando più nessuno.
EliminaRimarrò in lutto per settimane. Quanto mancherà Vicié, l'unica anima pura in un tr**aio di mentecatti ç_ç
RispondiEliminaIl successo di sta serie è che sono riusciti a tirare fuori degli episodi interi, pieni di dialoghi e costruzione stupenda basandosi cose scritte in tre pagine, a parte qualche dettaglio di poco conto (tipo le circostanze in cui Aemond perdeva l'occhio, dato che nella zuffa Mappamond tirava pure il figlio più piccolo in una montagna di merda di drago ma questo l'hanno risparmiato a noi e l'hanno risparmiato al piccino, oppure la morte di Laenor che non corrisponde nel tempo, nel luogo e nemmeno nel come) e qualche sospensione dell'incredulità sull'età dei personaggi rapportata all'età degli attori, tutto fila liscio come l'olio.
RispondiEliminaE pensare che tre anni fa quando l'avevano annunciata erano tutti pieni di dubbi.... per fortuna che questi dubbi si sono rivelati infondati, sta singola stagione da sola è meglio di tutte le stagioni dalla quinta all'ottava della serie madre.
Pure io mi sono emozionata nella scena del "fantasma dell'opera", anche grazie alla bella musica d'ingresso, e poi quel piccolo gesto di zio Crudelio, che per una volta ha davvero espresso un sentimento per il fratello, anche se per tipo mezzo secondo. Poi oh, c'aveva ragione il gran maestro l'altra volta: vedi come taglia netto l'acciaio di Valyria, alla faccia di Hattori Hanzo!!!
RispondiEliminaAd un certo punto mi è entrato un drago in un occhio.
RispondiEliminaLa scena che però mi ha impressionato di più è stata l'entrata di Viserys nella sala. Era calato il silenzio totale, era successo l'impossibile, quello scheletrino aveva messo il terrore addosso a tutti. Si potevano sentire solo gli sfinteri cedere XD
Daemon meglio di chef Tony col miracle blade.
Vedere sto povero cristo avanzare nella sala del trono mi ha commosso non poco, e forse non ne avrà combinata neanche una giusta, ma almeno ci ha provato fino alla fine
RispondiEliminaCrudelio Wins! Flawless victory! FATALITY!
RispondiEliminaI bambini poveri da regalare (sic! :D ) allora ce li avevano anche da quelle parti!
RispondiEliminaEppure, io dico che nel prossimo episodio Vicié sarà ancora vivo.
RispondiEliminaManca il riferimento al maialino arrosto, ecco, se pensi che i tuoi pranzi di famiglia siano pessimi é perché non sei mai stato a una cena dei Targaryen!
RispondiEliminaI targaryen danno un nuovo signifocato ai termini "parenti serpenti" "fratelli coltelli" e "cena con delitto".
Elimina"e tutta la scena di Viciè che si trascina lentamente verso il trono, con una mezza maschera da fantasma dell'opera, è... toccante? Possiamo dirlo?". Ecco, avevo paura di come avresti potuto trattare la scena per strappare una risata. E invece ti sei confermato il fuoriclasse di sempre, capace di tirare indietro la gamba quando la situazione lo richiede. Bravo! (Scott)
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