Subbuteo, la storia del calcio in punta di dito
Ci abbiamo giocato tutti, e qualcuno ci gioca ancora. Il Subbuteo, il gioco del calcio in punta di dito: centinaia di gambette spezzate da incollare e leggende di gol ad effetto epici sul pavimento del salotto. Questa è la sua storia, cioè la storia di come un gioco che avrebbe dovuto chiamarsi Hobby e prese il nome di un falco ha conquistato il mondo [...]
È il 1946. Finita la guerra, il quarantenne Peter Adolph è stato congedato dalla Royal Air Force ed è alla ricerca di un lavoro. Impallinato del pallone, decide di dedicarsi così ai giochi da tavolo, e piuttosto che inventarne uno nuovo, prova a migliorare un titolo dal successo modesto, che però esiste già da quasi vent'anni.
Non tutti lo sanno, ma Subbuteo non è altro, all'inizio, che un'evoluzione di Newfooty, un gioco simile creato nel 1929 da un tizio di Liverpool, William Lane Keeling, che aveva tirato fuori questa idea dei giocatori di calcio da spingere su un panno con un dito.
Un set Newfooty degli anni 50. Fonte. |
Adolph studia una versione di Newfooty che sia più avvincente, e capisce che una chiave può essere velocizzare il tutto, sostituendo le pesanti basi di piombo dei giocatori con dei materiali più leggeri. Per il prototipo utilizza una rondella di ferro e un bottone cascato dal cappotto della madre.
Qualche mese più tardi, dopo un annuncio strategico piazzato nell'agosto del '46 su un giornale per ragazzi chiamato The Boy's Own Paper, Adolph riceve un telegramma da sua madre. Non per la faccenda del cappotto, ma per le richieste piovute per il gioco. Migliaia e migliaia di sterline agitate da giovani appassionati del pallone che volevano comprare questo Subbuteo.
Il gioco che Adolph voleva chiamare in un altro modo.
La sua idea iniziale era infatti quella di scegliere un nome semplice e generico, come Hobby. All'ufficio brevetti gli risposero però che in effetti era, uh, troppo generico. Peter Adolph scelse allora "Subbuteo" prendendolo dal nome scientifico (Falco subbuteo) del rapace che in Italia chiamiamo lodolaio... e che in inglese è l'eurasian hobby, o semplicemente hobby. Capatosta, il signor Adolph, eh.
Il primo set del Subbuteo, "Assembly Outfit", veniva venduto per posta da Adolph con l'aiuto di sua madre. Le prime copie vengono spedite nel marzo del '47. La palla era di celluloide e scura, le sagome dei giocatori (rossi contro blu) erano di cartoncino e le loro basi realizzate sempre con bottoni appesantiti da rondelle. Comprati in un grande magazzino, ché quelli del cappotto erano finiti.
Le porte erano in fil di ferro con reti di carte. E il campo... beh, il campo non c'era, c'era solo un gesso per disegnartelo su un tessuto. Meglio, raccomandavano le istruzioni, "se una vecchia coperta verde dell'esercito". Quello nella foto sopra (fonte) è già un kit successivo, del '54. Perché il Subbuteo, nei suoi primi anni di vita, si evolve in fretta.
Questa e la successiva: foto da catalogo Subbuteo dell'86. Fonte. |
Nel corso dei mesi a seguire, Adolph modifica infatti in corsa il set, rimpiazzando i bottoni con le celebri basi a mezza sfera, e ingaggia una battaglia con il gioco originale, Newfooty, che si trascinerà per tutti gli anni Cinquanta. Newfooty viene venduto come "The Original Game" ed è il primo dei due a sostituire le figure in cartoncino con dei giocatori in plastica sagomata (ancora bidimensionali).
La sfida termina quando nel '61 è l'allievo a fagocitare il maestro: la Subbuteo Sports Games Ltd di Adolph acquista la Newfooty Limited. A far crollare il capostipite del settore è, tra le altre cose, il lancio proprio in quel periodo delle prime squadre del Subbuteo con le figurine tridimensionali in plastica dei calciatori.
Metteteci la vittoria casalinga per gli inglesi ai Mondiali del '66, e il boom totale del gioco è servito.
I giochi di calcio da tavolo si moltiplicano oltremanica - come il più semplice Striker, che da noi diventa il Goleador Derby della Harbert - ma Subbuteo regna. Il Subbuteo sbarca in oltre cinquanta paesi, in patria ne vengono realizzate anche delle meno celebri versioni dedicate al cricket e al rugby.
E nel tripudio di kit, accessori, campionati e tornei, nascono le prime federazioni del calcio da tavolo, come la European Sport Table Football Federation, nel '63 (poi inglobata nell'odierna FISTF, Federation of International Sports Table Football).
Tra il '67 e l'81 il modello per i calciatori del Subbuteo si evolve, dalla figurina "heavyweight" a quella più smilza ("lightweight"), dopo la parentesi tra il '78 e l'81 della figura nota tra i fan come "zombie", per la posa poco felice degli atleti di plastica. La compagnia è finita intanto in mano alla Waddington Games, che nel '94 vende tutto alla Hasbro.
Ed è lì che inizia il declino. Dalle 150mila scatole vendute ogni anno si scende alle 3.000 del 2002 e poi alle 500 dell'anno successivo. In un mondo di calcio digitale FIFA e Konami, il Subbuteo è sempre di più un hobby di nicchia.
Hasbro interrompe la produzione, per poi riprenderla nel 2005 con un'infelice versione con delle foto bidimensionali dei calciatori, venduta con il brand MB. STRANAMENTE è un flop. La foto del rEgazzino disperato sul retro della scatola (qui sopra, a destra) dice già tutto.
In Italia, nel frattempo - e ringrazi l'amico Sole per la dritta - la produzione aveva preso un'altra strada. Il distributore locale storico del Subbuteo, la Edilio Parodi (quelli del Meccano e dei modelli Dinky Toys), dopo l'acquisizione del marchio da parte di Hasbro ha lanciato una sua versione di table football chiamata Zeugo, cioè "gioco" in genovese.
Negli anni successivi, per coltivare la passione degli estimatori irriducibili del calcio in punta di dita, Hasbro concede la licenza del Subbuteo a vari licenziatari, come Eleven Force e poi Longshore, che hanno ripreso la produzione e aggiornato il Subbuteo al calcio odierno. Nel senso che ora c'è anche il VAR a bordo campo. Sul serio.
In Italia Subbuteo è distribuito oggi da Giochi Preziosi, ci sono i playset brandizzati con i team principali, le varie squadre con le figurine dal look storico, la scatola della Champions League, la coppa, i tabelloni pubblicitari a bordo campo e tutto il resto. Qui trovate un po' tutto.
E ora ti è preso un magone incredibile per quella volta che a casa di amici dei tuoi, il figlio di questi ultimi ha sfoderato uno stadio completo del Subbuteo in soffitta e ti ha fatto vedere come segnava ad effetto su punizione dopo aver coperto mezza porta con una panchina (giuri).
Ma anche e soprattutto per tutte quelle partite a casa del tuo amico Davide, tra elementari e medie, con un campo ricavato su una vecchia coperta verde. Non vi stavate adattando, in realtà, ma seguivate senza saperlo le istruzioni del primo Subbuteo.
(Ah, in tutto questo, nessuno ti ha ancora spiegato perché il tuo "Cosenza" del Subbuteo è in realtà la squadra dell'Unione Sovietica, con le maglie CCCP).
Bellissimo il subbuteo, ci giocavo con i miei fratelli sul mitico Astropitch con il recinto per non far cadere i giocatori a terra, che puntualmente si rompevano e toccava incollarli con il SuperAttack. Dispute infinite con chi faceva la "molla" con le dita per avere più potenza, ma faceva schizzare palla e giocatori dappertutto fino a spezzare i portieri a mo' di Shaolin Soccer.
RispondiEliminaAnni dopo ci ho riprovando contattando appassionati in un sito. E' diventato troppo tecnico, tattico con basette diverse, quasi piatte, più pesanti per avere più precisione..., piazzavano i giocatori tutti sulla linea di tiro, altrimenti segnare era troppo facile, non mi divertii affatto... io andai con le mie squadre vecchie (quelle ancora intere) ma non si usano più, "sono solo da collezione".
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EliminaOrmai è qualche anno che gioco ad un gioco da tavolo, non Subbuteo, che ha una forte componente torneistica. Nella mia esperienza il gioco ha bisogno di due cose per essere vivo e in salute.
EliminaLa prima è di evolvere continuamente, cambiando anche po'. Non può fossilizzarsi su pochi archetipi e strategie di gioco che vanno affinati continuamente per vincere. Questo diventa una barriera all'entrate per persone come te che vorremmo riprovare a giocare.
L'altro aspetto, che si riallaccia al primo, è che un gioco ha bisogno dei giocatori occasionali e non può tagliarli fuori. Tra quelli occasionali poi spuntano i giocatori quelli passeranno alla torneistica.
Questo comunque è possibile solo se c'è una forte community che viene seguita dal produttore del gioco e viceversa. Sfortunatamente con Subbuteo questo forse si è un po' perso quando Subboteo è passato sotto Hasbro.
Leggendo il post mi sembra che il vento sta cambiando. Spero che si riaccenda la scintilla in tanti giocatori e che Subboteo torni ai fasti di un tempo e magari richiami anche me che non sono mai stato un grande appassionato.
Buon gioco.
Credo sia un errore di stampa dell'etichetta, il codice 95 in altre foto corrisponde correttamente a Bologna, Cosenza e Taranto...di solito gli errori rendono più ricercato un articolo, magari possiedi una rarità.
RispondiEliminaComunque il Subbuteo non mi ha mai entusiasmato eccessivamente, nonostante abbia un parente tutt'ora in fissa, che ha sempre cercato di trasmettermi la passione. Mi annoiava abbastanza alla svelta e poi a casa non avevo neanche lo spazio per aprire il telo con il campo di gioco. Ho giocato molto di più con "Pro Action Football" la versione alternativa che mi regalarono i miei genitori un Natale...almeno quando tiravi non dovevi sparare anche il giocatore in porta e il pallone era di dimensioni realistiche
Una domanda: volendo acquistare il subbuteo quanto più "simile" alla versione originale, meglio Zeugo o Subbuteo della GP?
RispondiEliminamai giocato a Subbuteo, però ricordo un gioco simile molto popolare durante gli anni '90, coi giocatori su di una basetta a molla e la palla calamitata che era molto più semplice da giocare (ogni turno potevi spostare in avanti il calciatore con la palla attaccata, tirare, oppure se ti difendevi, potevi tentare un contrasto tirando il pupo addosso a quello in possesso di palla e vedere poi se il magnetismo ti premiava)... qualcuno ricorda come si chiamava?
RispondiEliminaPS: a proposito dei set aggiuntivi, vi ricordate quando la LEGO fece qualcosa del genere a fine anni '90? vendevano il campo per giocare e basta quello, ma per i "bimbiricchi" c'era anche tutto il resto in stile Subbuteo per aumentare il realismo con pullman delle squadre, tabelloni segnapunti, tribune stampa, riflettori, ecc ecc...
Il gioco si chiamava Pro Action Football. Ricordo benissimo quanto differisse dalla pubblicità (che come al solito lo faceva sembrare una figata assurda): il magnetismo era una roba totalmente inaffidabile ed il paradosso era che i portieri potevano fare tiri molto più potenti dei giocatori normali che erano limitati dalla molla. Da qualche parte dovrei avere ancora il campo costruito incollando la tela su una tavola di compensato (mio padre fece il lavoraccio, peccato che il gioco non venne sfruttato più di tanto).
EliminaIl Subbuteo! Meraviglia!. Ricordo che nei primissimi anni 90 io e mio cugino utilizzavamo la versione standard con la squadra rossa e blu compresa nella confezione. Al mio giocattolaio dell'epoca chiesi se fosse disponibile una formazione tutta bianca (penso fosse il Real) per potervi poi ricavare con pennarelli uniposca o simili a punta sottile le maniche gialle e blu ed i calzoncini della mia squadra del cuore. Lavoro difficilissimo viste le dimensioni. I primi giocatori vennero infatti uno schifo e levavamo quindi il colore lavandoli in acqua calda con la scoperta che spesso i capelli dei giocatori sbiadivano un po'. Prendendoci la mano il risultato via via migliorava e si riusciva almeno ad intuirne la livrea. Il campo era un asse di legno compensato con il campo in pannetto puntinato sopra. Talvolta più che rettangolare sembrava un quadrilatero irregolare ma sfido chiunque a gestire quella stoffa che appena tiravi tendeva a sfilacciarsi. Mini recinto di plastica bianco acquistato per coprire almeno dietro le porte ed impedire che il pallone uscisse dal tavolo. Avevamo comprato anche i palloni fosforescenti che una volta si usavano con neve e nebbia. Una volta avevamo preso un cartone e dipinto i tifosi con le sciarpe e gli sponsor sulla base. A fine lavoro manco avevamo giocato da tanto eravamo stanchi dal disegno. Nelle partite diverse gioie ma tante bruciature per un gol magari preso in modo imbarazzante o per una complessiva mancanza di regole base. Non ho mai imparato a tirare ad effetto e cose simili, mi limitavo solamente a passaggi lineari e tiri dosandomi la potenza un po' come con le biglie. Non è comunque durato tantissimo il periodo Subbuteo a casa mia che ai tempi si faceva spazio a fatica tra la fine del Commodore 64 e l'inizio dell'Amiga 500... forse un annetto ma non di più. Ad ogni modo lo ricordo con piacere e lo associo alle pagine di Topolino dove veniva spesso pubblicizzato.
RispondiEliminaAnche io iniziai giocando sul panno verde attacco ad un asse di legno con delle puntine...il problema è che doveva essere abbastanza teso e con il tempo le linee del campo tendevano a curvarsi, e a furia di giocare il campo si consumava e si bucava... mio fratello dalla disperazione si fece regalare per natale l'Astropitch che un campo gommato più resistente (90 mila lire all'epoca)... tutta un altra storia
EliminaAppena riesco a smettere di piangere scrivo qualcosa...
RispondiEliminaNel link di amazon del Doc la versione dell'Inter è quella più costosa, mentre quella della Juve è quella (tra le squadre italiane) più economica. Giuro.
RispondiEliminaHo giocato molto poco a Subbuteo. Per un periodo ci giocarono i miei cugini e ricordo che avevano comprato come squadra, oltre a quelle base, l'Ajax con la iconica maglia bianca e la striscia centrale rossa.
RispondiEliminaAh ci tengo a dire che nonostante la mia squadra avesse effettivamente una sua divisa ufficiale subbuteo, ossia la numero 91 della foto World Cup 86, unica e non imitabile da nessun altro, ai tempi in cui ci giocai vestivamo altri colori e da qui la mossa (astuta ma non molto professionale) di colorare gli omini. :-)
RispondiEliminaMai giocato
RispondiEliminaMi piacevano tantissimo le squadre e tutti i set con tribune, porte, riflettori etc ma il gioco mi è sempre sembrato di una noia mortale
Io ero una sega assurda, non ho mai fatto un gol nemmeno a porta vuota. Mio fratello e un nostro amico invece erano in fissa costante. Io, ovviamene, collezionavo tutte le cose inutili: i giocatori per il calcio d'angolo, le panchine, gli spettatori... una volta all'università ho preso appunti sul taccuino del set arbitrale.
EliminaCaro vecchio e sempre adorato Subbuteo. Il mio gioco/giocattolo preferito, insieme ai Masters. Una lunga storia di vita, per così dire, mi lega ad esso, lo scoprii nel 1986 (a 8 anni) e, con pause e interruzioni varie, in forme diverse, ci ho giocato fino al 2007. Lo vidi per la prima volta a casa di mio cugino, che aveva diverse squadre dalle divise sfiziose come il Brasile, il Barcellona, ecc., io dovetti attendere il mio compleanno, qualche mese dopo, per farmi regalare la scatola base, esattamente la club edition, che conteneva un po' tutto l'essenziale per giocare, e anche le bandierine che in realtà non servivano a nulla ma abbellivano la situazione. Fu alle medie che trovai altri amici appassionati del gioco, e ci incontravamo nella soffitta di uno in particolare, che aveva un campo ben allestito su un tavolo di compensato, col recinto verde, le porte ben fissate, ecc. Aveva anche accessori come le panchine, il tabellone coi nomi delle squadre modificabili (dei basici foglietti di cartoncino in realta'), la torretta della postazione televisiva ecc. Lì facevamo dei grandi tornei, ma poi si giocava anche a casa mia (allestivo il panno di gioco sul tavolo della sala da pranzo che era rettangolare e di dimensioni adatte), e a casa di un altro amico ancora, per terra sulla moquette di camera sua, era scomodo ma effettivamente la palla scorreva molto bene e si riusciva a giocare alla grande. Per non parlare poi delle partite estive in villeggiatura... Intorno al 1994 poi mi accostai ai tornei ufficiali, diciamo, ed era una fase di passaggio, appunto, dall'era Edilio Parodi a quella di liberalizzazione del gioco del calcio da tavolo dal 'monopolio' del marchio Subbuteo. Così a questi tornei vidi le prime figure di omini modificati, con materiali diversi, assemblati dai giocatori, in realtà vigeva una certa anarchia e io con le mie squadre tradizionali non modificate prendevo sonore batoste. Gli anni successivi sono quelli del passaggio del movimento dei tornei a una fase più sportiva, per così dire, meno giocattolosa, con tutta una serie di materiali sempre più moderni e performanti, appunto, che contraddistinguono il calcio da tavolo. Ho provato a giocare con le squadre Zeugo di ultima generazione, all'epoca, con le basi molto basse e piatte, e ovviamente era un altro mondo, tiri a parabola, gioco molto più rapido e preciso. Ma io prederisco il cosiddetto Old Subbuteo, che alla fine dei conti è più realistico con gli omini che fanno movimenti meno chilometrici delle basi odierne, e sono più basculanti (qui si aprirebbe anche il capitolo sulla possibilità o meno di lucidare le basi con prodotti per renderle più fluttuanti sul panno di gioco, eterna diatriba...). Ad oggi conservo, comunque, tutto il mio materiale di gioco, sopravvissuto anche ai traslochi: una trentina di squadre, un paio di campi (uno è Astropitch), vari set di porte e palline. Ah dimenticavo: una dozzina di anni fa acquistati alcune squadre uscite in edicola in quella iniziativa editoriale, diciamo, chiamata Subbuteo la leggenda, mi pare (alcune chicche interessanti come l'Olanda del 1974, la Germania Est,ecc.) . Erano omini lw, come quelli che ho usato maggiormente in tutti questi anni di carriera subbuteistica. Ma devo dire che le vecchie figure hw sono probabilmete le più soddisfacenti di tutte, te quelle del Subbuteo tradizionale, ci ho giocato poche volte con delle squadre prestatemi da mio cugino, e mi divertivo ancora di più.
RispondiEliminaCome ho scritto sopra, ho vissuto la tua stessa esperienza. C' è addirittura un sito che ti permette di creare i tuoi omini scegliendo la rotondità della base, il peso del tondino interno e il materiale raffigurante l'omino. Ci volevano soldi e pazienza, aveva perso la componente ludica, diventava quasi una partita a scacchi, se lasciavi un mezzo spazio, i più bravi erano capaci di segnarti dalla difesa, tanto era precisi nel muovere gli omini (tanto le basette non gli permettevano di oscillare) mentre quando giocavo io, se sbagliavi anche di un po', il giocatore faceva il giro e ti tornava indietro :D
EliminaEsattamente😊
EliminaHo tentato un approccio col Subbuteo nel periodo delle scuole medie,non è stato una "conoscenza" felice,ho preso il campo,qualche squadra ho giochicchiato un po' ma è durata molto poco,complice anche il fatto che non sono un grande appassionato di calcio,anzi è da un po' che mi ha annoiato ormai
RispondiEliminaNon io, ma mio fratello era veramente impallinato. Squadra personale dipinta a mano, pannetto di lana col Pronto per lucidare le basi, campo su tavola multistrato.
RispondiEliminaCosenza Sovietica anche allora.
RispondiEliminaSempre stato interessato ai GDT ma Subbuteo l'ho saltato serenamente, non mi ha solleticato nemmeno dopo un paio di prove (abbastanza disastrose, in verità) a casa di amici ai tempi delle medie.
RispondiEliminaAvendo giocato sia a Subbuteo che a Pro Action (di amici ricchi), il migliore per me era... "Il gioco del calcio", che aveva mio padre. Qualcuno se lo ricorda? Era quello con le basi dei calciatori piatte, per cui tibia e perone si spezzavano un passaggio sì e uno no, e in cui il pallone in realtà era un dischetto, quindi si potevano fare anche i pallonetti (troppi ricordi :°). Tra l'altro in amazzonia non mi sembra di trovarlo...
RispondiEliminaUna cosa simile l’aveva creata il papà,buonanima purtroppo,di un amico della scuola,aveva fatto il campo con porte e tutto il resto,le squadre le aveva fatte con tappi,le cedrette metalliche,colorate coi colori ufficiali,qualcuna appesantita con delle rondelle,e come pallone un bottone,era davvero fatto tutto molto bene,io ho giocato molto poco ma da quello che vedevo e ricordo la dinamica del gioco era molto avvincente e veloce
EliminaMe ne ricordo uno simile (basi piatte, giocatori 2D, pallone piatto) che veniva esto in regalo col formaggino mio (mi pare, comunque quello che anni prima aveva la mucca Carolina nella pubblicità). Ogni confezione aveva un set di colore diverso con gli adesivi delle squadre (pure la cavese... Che manco sapevo di dove fosse) da appiccicati sopra. Li usavo quando non avevo voglia di tirare fuori il subbuteo, che tra campo stropicciato, tentativi inutili di riabilitare i gambizzati dell'Uruguay, ricerca delle reti che regolarmente mi si sta cavano dalla porta e scelta delle squadre mi portava via un bel po' di tempo. Il subbuteo penso sia stato uno dei regali di Natale che ricordo con più affetto. Che atmosfera!
EliminaOra me ne esco con uno dei miei "mi ricordo": Mi ricordo che i miei cugini grandi avevano il Subbuteo e ci giocavano spesso, c'erano le squadre, le porte, il campo regolamentare e altre cose. Mi ricordo le pubblicità su Topolino, che mostravano anche altri sport oltre il calcio (o me lo sono sognato?). Mi ricordo inoltre che a me del calcio all'epoca, come ora del resto, non me nefregava una beneamata. Ma quei calciatori che si spingevano con un dito avevano il loro fascino, mi piaceva com'erano fatti, disegnati e le regole per muoverli. Sarà per colpa loro che anni dopo sono diventato un wargamaer e ho iniziato a collezionare miniature della Citadel?
RispondiEliminaQuindi ora sappiamo che una rondella non fa primavera, ma fa il subbuteo.
RispondiEliminaflashback...ho giocato a subbuteo forse 2/3 volte...lo ricordo bene perchè era un invito di bulli pentiti che mi avevano aggredito e rotto la bicicletta in vacanza in liguria dai miei nonni... da un giorno all'altro. Ero un 12enne sfigato ed effemminato ai tempi ma non cedevo per orgoglio ai bulli...le ho prese ma ho tenuto testa; forse questo li ha fatti ricredere non so'...sta di fatto che, incontrati un giorno o qualche giorno dopo(non ricordo bene), nei miei classici giri con la bici riparata (non c'era da fare di piu' in quel confine di campagna tra liguria e piemonnte)mi invitarono in un garage per giocare a subbuteo...non sapevo giocare, non amavo il calcio, non ricordo come giocai, sicuramente male, ma per me era come un riscatto
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RispondiEliminaflashback...ho giocato a subbuteo forse 2/3 volte...lo ricordo bene perchè era un invito di bulli pentiti che mi avevano aggredito e rotto la bicicletta in vacanza in liguria dai miei nonni... da un giorno all'altro. Ero un 12enne sfigato ed effemminato ai tempi ma non cedevo per orgoglio ai bulli...le ho prese ma ho tenuto testa; forse questo li ha fatti ricredere non so'...sta di fatto che, incontrati un giorno o qualche giorno dopo(non ricordo bene), nei miei classici giri con la bici riparata (non c'era da fare di piu' in quel confine di campagna tra liguria e piemonnte)mi invitarono in un garage per giocare a subbuteo...non sapevo giocare, non amavo il calcio, non ricordo come giocai, sicuramente male, ma per me fu come un riscatto
RispondiEliminaGrandissimo! La perfetta 'vendetta' sarebbe stata spezzare tutte le gambine delle loro squadre😆
EliminaMa... Lo stadio gigantesco lì... Era solo per bellezza e veniva riposto quando uno giocava, giusto? Perché mi ha SEMPRE perplesso come cosa,
RispondiEliminaSì, era molto scomodo.
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