Indiana Jones: tutti (ma proprio tutti) i giochi dell'archeologo con la frusta. Compresi quelli di cui non avete mai sentito parlare

Indiana Jones tutti i giochi di Indy

Visto che ieri è stato annunciato che Bethesda e MachineGames, cioè gli autori degli ultimi Wolfenstein, sono al lavoro su un nuovo gioco di Indiana Jones, hai pensato di riesumare un vecchio format dell'Antro e passare velocemente in rassegna TUTTI i giochi precedenti di Indiana Jones. Allacciate le cinture e prendete frusta e cappello, si parte [...]

raiders of the lost ark atari 2600 1982

RAIDERS OF THE LOST ARK (1982)

Il primissimo gioco di Indy arriva su Atari 2600 nel novembre del 1982, un anno dopo il primo film, I predatori dell'arca perduta. È la prima trasposizione ufficiale di un film nella storia dei videogiochi. 

Si trattava di un'avventura basata vagamente sugli eventi della pellicola, durante la quale, nella sua ricerca dell'Arca dell'Alleanza, Indiana Jones veniva controllato tramite DUE joystick: con il primo si muoveva il personaggio e si utilizzavano armi e oggetti, con il secondo si selezionavano questi ultimi nell'inventario.

A programmare il tutto è Howard Scott Warshaw, lo stesso povero cristo a cui, proprio per il successo della cartuccia di Raiders of the Lost Ark, verrà mollata subito dopo la croce del famigerato E.T. the Extra-Terrestrial per Atari 2600. 

E sì, quel mamozietto nella foto qui sopra, con la testa che sembra una cippettina o un cappello dei Devo, è il professor Jones. Parola.

Indiana Jones in the Lost Kingdom Commodore 64

INDIANA JONES IN THE LOST KINGDOM (1984)

Due anni più tardi, l'archeologo con il nome di un cane sbarca su Commodore 64 con Indiana Jones in the Lost Kingdom, un incrocio tra un platform e un puzzle game realizzato da Mindscape. Indy deve attraversare sei livelli, e deve capire da solo come fare.

Zero indizi o indicazioni, e te lo dice chiaramente proprio la confezione del gioco, con fare sgarbato: "The ultimate challenge. Nobody told Indiana Jones the rules. And no one will tell you". Fatti tuoi, ciccio. Arrangiati.

Indiana Jones and the Temple of Doom arcade 1985

INDIANA JONES AND THE TEMPLE OF DOOM (1985)

Nel frattempo arriva in sala il secondo film, Indiana Jones e il tempio maledetto, e c'è perciò materiale per un nuovo tie-in. Atari porta in sala nell'85 una versione coin-op di Indiana Jones and the Temple of Doom, con tanto di frasi digitalizzate di Harrison Ford e Amrish Puri (Mola Ram).

Si recuperano i rEgazzini dalle miniere e si affrontano i thug, i pipistrelli e ovviamente i serpenti (ci sono sempre i serpenti) nell'arco di tre scenari. Il gioco viene convertito tra l'87 e l'89 per un mare di home computer dell'epoca - Amiga, Amstrad CPC, Apple II, Atari ST, Commodore 64, MS-DOS, MSX, ZX Spectrum - e, con diverse differenze, per NES. 

A oggi è l'unico videogame di Indy uscito in sala giochi.

Indiana Jones in Revenge of the Ancients

INDIANA JONES IN REVENGE OF THE ANCIENTS (1987)

Meno conosciuto è questo gioco - sempre Mindscape - del 1987, Indiana Jones in Revenge of the Ancients, per PC e Apple II. Un'avventura testuale basata su una storia originale, tra antiche piramidi in Messico e nazisti da prendere per i fondelli. Dopo averli odiati a sufficienza, chiaro. 

Indiana Jones and the Last Crusade The Action Game 1989

INDIANA JONES AND THE LAST CRUSADE: THE ACTION GAME (1989)

Il 1989 è l'anno di Indiana Jones e l'ultima crociata, che si tira dietro due celebri trasposizioni videoludiche. La prima è un platform che finisce su un po' tutte le macchine da gioco dell'epoca: Amiga, Commodore 64, PC, Amstrad CPC, Atari ST, MSX, Spectrum, Mega Drive, Game Boy, Game Gear, Master System, spremiagrumi.

Se all'epoca già perdevate tempo con il videogiochismo davanti a uno schermo, vi sarete sicuramente imbattuti in una delle versioni di questo gioco. 

Indiana Jones and the Last Crusade: The Graphic Adventure

INDIANA JONES AND THE LAST CRUSADE: THE GRAPHIC ADVENTURE (1989)

L'altra trasposizione è la famosissima avventura grafica di LucasFilm Games, la terza a usare il motore SCUMM, dopo Maniac Mansion e Zak McKracken and the Alien Mindbenders. Un gioco incredibile, che espandeva la storia del film. 

Uscito in contemporanea con la pellicola, su PC, Amiga e Atari ST, Indiana Jones and the Last Crusade: The Graphic Adventure è stato in seguito convertito anche per Mac, per il computer giapponese FM Towns e, con tre anni buoni di ritardo, pure per CDTV della Commodore.

Indiana Jones Last Crusade NES Taito 1991

INDIANA JONES AND THE LAST CRUSADE (1991)

C'è però anche un terzo gioco di Indiana Jones e l'ultima crociata, un altro action game per NES pubblicato due anni dopo da Taito e sviluppato dagli inglesi di Software Creations. Quindi sì, sul Nintendo a 8-bit sono usciti due giochi diversi tratti dal terzo film. 

Un classico tie-in multievento, con un po' di piattaforme, un po' di combattimento, un po' di corse, un po' di puzzle da risolvere. E un sacco di foto digitalizzate di Harrison Ford e Sean Connery.

Indiana Jones and the Fate of Atlantis: The Action Game

INDIANA JONES AND THE FATE OF ATLANTIS: THE ACTION GAME (1992)

Un'altra cosa che forse non tutti sanno è che pure di Indiana Jones and the Fate of Atlantis vennero sviluppati sia un'avventura che un gioco d'azione. 

Uscito praticamente in simultanea con l'avventura punta e clicca (vedi sotto), Indiana Jones and the Fate of Atlantis: The Action Game era un giochillo con grafica isometrica e alcuni elementi adventure, che seguiva la stessa storia dell'avventura grafica. 

Sviluppato dagli inglesi di Attention to Detail, reduci da Night Shift, The Action Game è stato pubblicato per Amiga, Commodore 64, PC, Amstrad, Atari ST e ZX Spectrum.

indiana jones fate atlantis avventura 1992

INDIANA JONES AND THE FATE OF ATLANTIS (1992)

L'altro Fate of Atlantis è l'avventura che funge da seguito a quella sull'Ultima Crociata, ma con una storia completamente nuova. Per tanti una delle migliori, se non la migliore in assoluto, avventura partorita da LucasArts, Fate of Atlantis viene affidata a un tizio nuovo, Hal Barwood, perché il grosso dello staff Lucas è al lavoro su The Secret of Monkey Island e The Dig.

Barwood ha pochissima esperienza nel mondo dei giochi (ha sviluppato da solo due titoli per Apple II, uno dei quali mai pubblicato), ma è la persona giusta perché viene da Hollywood: ha dato una mano con lo script sia de Lo Squalo che di Incontri ravvicinati del terzo tipo (in cui ha fatto pure la comparsa), e scritto e diretto vari film, come Il drago del lago di fuoco (Dragonslayer, 1981).

È lui a convincere la software house a incentrare questa nuova avventura su una storia originale, anziché riciclare come previsto inizialmente il copione scartato di Chris Columbus per il terzo film, "Indiana Jones and the Monkey King". Uscito su PC, Amiga (11 dischetti!), Mac e FM Towns, è stata l'avventura Lucasfilm di maggior successo di sempre. 

The Young Indiana Jones Chronicles NES jaleco 1993

THE YOUNG INDIANA JONES CHRONICLES (1992)

Del dicembre '92 è un altro gioco di Indy per NES, basato però sul telefilm Le avventure del giovane Indiana Jones. Prodotto dalla giapponese Jaleco, è un platform a scorrimento orizzontale in cui si inizia armati della sola frusta e si sbloccano man mano nuove armi. Pure qua si gira il mondo, partendo dal Messico e finendo in Europa a picchiare tedeschi. Bruttarello forte.

Instruments of Chaos starring Young Indiana Jones

INSTRUMENTS OF CHAOS STARRING YOUNG INDIANA JONES (1994)

Detto quanto era figo il flipper di Indy (Indiana Jones: The Pinball Adventure, Williams, 1993), passiamo a Instruments of Chaos Starring Young Indiana Jones, un altro gioco sul giovane Indiana Jones, uscito per la versione USA del Mega Drive (SEGA Genesis) fuori tempo massimo, nel 1994. 

Indiana Jones' Greatest Adventures

INDIANA JONES' GREATEST ADVENTURES (1994)

Contrariamente a quello che potrebbe sembrare dal titolo, Indiana Jones' Greatest Adventures non è una delle tante collection dell'epoca in cui la Lucas infila Jones, ma un platform per Super Nintendo pubblicato dalla nipponica JVC e concettualmente molto simile ai giochi di Star Wars della trilogia Super Star Wars

A occuparsi di Indiana Jones' Greatest Adventures è però il mitico studio tedesco Factor 5, già responsabile qualche anno prima delle versioni Amiga e Atari ST di Turrican e Turrican II. In Europa, Greatest Adventures arriva diversi mesi dopo, nel luglio del '95.

Indiana Jones and his Desktop Adventures

INDIANA JONES AND HIS DESKTOP ADVENTURES (1996)

L'avventurosissimo (uh, guarda) titolo Indiana Jones and his Desktop Adventures nasconde un giocherello per Apple Macintosh e Windows che si affrontava in finestra. Per risparmiare memoria e per giocarci di nascosto in ufficio, tipo. 

Diretto sempre da Hal Barwood, quello di Fate of Atlantis, aveva un'inquadratura dall'alto e gli elementi iniziali della storia che venivano pescati random da un set di trame e situazioni. Con lo stesso schema verrà realizzato l'anno dopo Star Wars: Yoda Stories.

Indiana Jones e la macchina infernale 1999

INDIANA JONES AND THE INFERNAL MACHINE (1999)

Primo gioco in 3D della serie, Indiana Jones e la macchina infernale è un'action adventure per PC del '99, uscito poco più di un anno dopo anche su Nintendo 64. C'è sempre Hal Barwood alla regia e la storia racconta di un Indy che torna in azione nel 1947, tra vecchi amici e nuovi nemici.

Sviluppato con il Sith Engine di Star Wars Jedi Knight: Dark Forces II, sembrava ai tempi un clonazzo dei Tomb Raider. Il che era curioso, visto quanto Lara Croft fosse debitrice del vecchio Indy. Ne esiste anche una versione per Game Boy Color (2001), ovviamente diversa: al posto della grafica poligonale c'è un finto 3D con visuale dall'alto.

Indiana Jones e la tomba dell'imperatore PS2 Xbox PC

INDIANA JONES AND THE EMPEROR'S TOMB (2003)

Saltiamo fino al 2003. Una sontuosa copertina illustrata da Drew Struzan presenta Indiana Jones e la tomba dell'imperatore. Un gioco d'azione per PS2, Xbox, PC e Mac che si svolge nel '35, prima degli eventi del film Indiana Jones e il tempio maledetto.

La trama era pure carina, ma su PS2 era graficamente parecchio zoppicante e le inquadrature erano così sbagliate che ti facevano venire voglia di lanciarlo dalla finestra.

LEGO Indiana Jones

LEGO INDIANA JONES: THE ORIGINAL ADVENTURES (2008)

Nel giugno del 2008 è il turno di LEGO Indiana Jones: Le avventure originali, un altro gioco LEGO di Traveller's Tales, strutturalmente identico a LEGO: Star Wars. Si pesca a piene mani dalla trilogia originale di Indy, appunto, ma ne esce fuori un titolo piuttosto palloso. Lo hai mollato dopo poche ore e mai più ripreso. Esce per PC, PS2, PS3, PSP, Mac, Nintendo DS, Xbox 360 e Wii. 

Nel 2009 vede la luce pure un seguito, LEGO Indiana Jones 2: L'avventura continua, per aggiungerci pure un po' di roba dal quarto film, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. Quale quarto film, direte? Perché, ne hanno mai girato uno? 

No. Non che tu sappia.

Indiana Jones e il bastone dei re

INDIANA JONES AND THE STAFF OF KINGS (2009)

L'ultimo gioco di Indy vero e proprio risale alla bellezza di dodici anni fa: Indiana Jones e il bastone dei re (no battute), per PlayStation 2, Wii, Nintendo DS e PSP. Com'era, come gioco? Sufficientemente insopportabile. 

Ce l'hai per Wii, ed è un'altra di quelle robe che hai abbandonato a se stessa molto presto, rimpiangendo pure il tempo che gli hai dedicato. 

Indiana Jones e il bastone dei re Xbox 360

In realtà, Indiana Jones e il bastone dei re era in sviluppo anni prima per PS3 e Xbox 360. Ricordi ancora lo stupore dei presenti a quell'E3 (2006?) davanti a questa scazzottata su un tram di San Francisco. Questa versione - per l'epoca nextgen - venne però cancellata e il gioco uscì solo in seguito nella versione pezzente di cui sopra, affidata a studi esterni. 

Non c'è praticamente altro, se escludiamo un giochillo per cellulari sempre del 2009 (Indiana Jones and the Lost Puzzles) e uno per Facebook del 2011, Indiana Jones Adventure World, nato come gioco slegato e su cui hanno poi appiccicato una licenza.

Indy manca insomma dal giro da un frappo di tempo, ed è il momento di far tornare a schioccare la frusta e prendere a pugni in faccia i nazisti. E in MachineGames, con i Wolfenstein, hanno fatto pratica a sufficienza, eh.

26 

Commenti

  1. La cosa bella di queste carellate è vedere come sia migliorata la grafica nel giro di qualche anno, dal funghetto a personaggio ben visibile.

    RispondiElimina
  2. Ah, quei bei listoni di una volta...quanto mi mancavano.
    Thanks, Doc. Davvero esaustivo.
    Mi ricordo naturalmente Il Destino di Atlantide per Amiga. Che é L' UNICO, VERO, ASSOLUTO QUARTO EPISODIO DI INDY.
    Qualunque altro presunto quarto film...NON ESISTE, ok?
    Poi i due Last Crusade per Megadrive e Master System e il Trilogy (mi ricordo che si chiamasse anche così, se non erro) per Super Nintendo.
    E...ah, si, il gioco arcade di Temple of Doom, giocato fino alla nausea in sala giochi e al bar.
    Il gioco per Wii era una vera crosta. Unico motivo per cui giocarlo, la presenza di Fate of Atlantis come gioco nascosto.

    RispondiElimina
  3. ...i Devo, la loro "Whip It" ...tutto frusta!!!!

    RispondiElimina
  4. E io che sognavo un Indiana Jones and the alien mindbenders.

    RispondiElimina
  5. Sono cresciuto con i primi 3 film di Indiana Jones e rimangono i film a cui sono più legato in assoluto, e non a caso questo (ottimo) articolo me lo sono bevuto.
    L'unica console che ho avuto in vita mia è stato il SNES e ovviamente "The gratest adventures" è uno dei primi giochi che sono corso ad acquistare. Il gioco però è sempre stato un grosso..MAH...per me. Da un punto di vista tecnico sembrava fatto abbastanza di fretta, era una ripertizione continua di texture e sfondi, il meccanismo di gioco alla lunga ruisultava un pò ripetitivo ma c'erano momenti molto divertenti come ad esempio la discesa sulla neve con il gommone. Anche "l'effetto immedesimazione" che un fan cerca in un gioco di IJ era presente solo in pochi momenti, per il resto i creatori si erano presi molte licenze artistiche per allungare il brodo ed è questo secondo me il motivo per cui risultava un pò ripetitivo. Però sono dell'avviso che IJ sia una pellicola difficle da trasporre in chiave videoludica action se non si prendono delle licenze rispetto alla trama originale. Io ho amato wolfenstein fino a "Return to Caste Wolfenstein", gli ultimi non li ho giocati perchè avevano stravolto troppo le cose, quindi se gli sviluppatori sono gli stessi è facile immaginarsi che anche il nuovo gioco di IJ possa essere un pò "fuori dagli schemi".
    Secondo me l'aventura grafica è il genere più adatto se si vuole rimanere fedeli al film.

    RispondiElimina
  6. Mi ero completamente dimenticato di 'Indiana Jones and his Desktop Adventures'! Dopo 'Fate of Atlantis' è quello a cui ho giocato di più, tralasciando le ore perse dietro la versione inglese per Amiga di The Last Crusade (proprio non riuscivo a capire quale lastra della biblioteca di Venezia dovessi rompere).
    Sapere che ci sono i MachineGames dietro il nuovo gioco mi esalta parecchio, quasi di più di quando ho letto che i Respawn stavano lavorando su Jedi Fallen Order.

    RispondiElimina
  7. Ho appena comprato Fate of Atlantis su Steam per rigiocarlo ancora una volta e non rimpiango un solo centesimo dei 199 spesi. Notavo tra l'altro come il Tempio Maledetto sia in qualche modo scollegato agli altri film (niente nazisti, ma un villanzone indu), e che lo stesso percorso sia stato intrapreso da Broken Sword, che chiaramente pesca molto dall'archeologo con frusta di Lucas, accantonando temporaneamente i templari nel secondo episodio.

    Ah: ilteschiodicristallononmihafattocosischifo *corre a ripararsi dai lanci di ortaggi*

    RispondiElimina
  8. The Fate of Atlantis meglio gioco di sempre di Indiana Jones, punto! A proposito, non sono mai riuscito mai a finirlo, potrei provare a "rimetterci mano" dopo anni :D

    RispondiElimina
  9. Io ricordo che avevo un gioco di Indy per pc, su floppy disk, in un periodo che sarà stato i primi anni '90. Mi pare fosse basato sull'Ultima Crociata, era a scorrimento ma aveva una grafica bicromatica terribile, azzurro fluo e viola, come quei giochetti per Dos di un tempo (e infatti questo era). Che gioco sarà stato?Immagino l'adattamento di qualcuno di questi, ma la grafica era molto peggiore, e appunto bicromatica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Indiana Jones and the Temple of Doom, versione CGA, immagino.

      Elimina
  10. Ho aperto il post con l'ansia di "ci sono giochi che mi sono perso di Indiana Jones" (ero rimasto a INDIANA JONES AND THE FATE OF ATLANTIS ). Poi scopro che li hai smontati uno dopo l'altro e mi è venuta una tristezza... era meglio non sapere!

    RispondiElimina
  11. Su His Desktop Adventures ci ho perso innumerevoli pomeriggi quando avevo 10 anni. Ricordi, e scende la lacrimuccia.

    RispondiElimina
  12. Caro Doc. Il flipper del 1993 è un gran bel flipper, ripercorre le tre avventure cinematografiche dell'archeologo, con 4 scene per film, idolo blocca palla e mini campo da gioco semovente.
    Nel 2008 esce il secondo flipper sull'archeologo, che utilizza anche il quarto film. Qui una sezione di muro si muove per mostrare un pupazzino dello sciabolatore del Cairo, ma soprattutto l'Arca dell'Alleanza tiene quattro palline dentro: quando si apre vengono letteralmente versate per tutto il piano. Molto scenografico (ma il flipper in se come gioco è una mezza ciofeca).

    RispondiElimina
  13. Ragazzi, non postate commenti con link esterni, o l'antispam (quando si sveglia) ve li trita, occhio.

    RispondiElimina
  14. Se avessero invertito la procedura standard e al posto di ispirare un videogame si fossero fatti ispirare da un videogioco (The Fate of Atlantis) per la sceneggiatura del quarto Indy, avremo avuto una tetralogia sull'archeologo al posto di una trilogia.

    Ricordo che giocai parecchio alle Desktop Adventures. Scemo ma efficace come passatempo senza pretese.

    RispondiElimina
  15. Di questi qui ricordo di aver giocato:

    - Il coin-op di Temple Of Doom nella conversione per C64, porting mediocre di un gioco che devo dire era già piuttosto scialbo di suo.

    - Last Crusade versione avventura grafica: bella assai; notevole il finale con l'ultimo puzzle che era nient'altro che il sistema di protezione di copia camuffato e anche la possibilità di poter salvare Elsa.

    - The Fate Of Atlantis: semplicemente, uno dei videogiochi più belli ai quali abbia mai giocato. Ricordo che un paio di volte nelle sezioni delle riviste dedicate a trucchi e soluzioni spuntavano richieste riguardo l'ordine delle frasi da pronunciare nel dialogo di fine gioco. E poi la possibilità di giocare la parte centrale con tre varianti diverse... il che mi ricorda che scoprii che c'erano tre modi per bypassare il buttafuori all'inizio del gioco solo molto tempo dopo averlo finito, pensavo che l'unica soluzione era picchiarlo!

    RispondiElimina
  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  17. Mamma mia, Fate of Atlantis, bellissimo all'epoca, peccato però che su 11 dischi, al 90% uno era corrotto e dovevi bestemmiare il calendario.
    Doc, una domanda, da vecchio videogiocatore a vecchio videogiocatore, ma sesecondo te vale oggi spendere 40 e più € per un gioco, che alla fine è un download, mentre all'epoca con un Indiana Jones e l'ultima crociata in confezione originale ti portavi a casa un sacco di roba?
    Non dico che alcuni giochi non meritino il prezzo speso, ma altri sono una delusione assoluta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, quasi tutto il prezzo di un gioco l'ha sempre fatto il costo di sviluppo e il margine di guadagno previsto, non i due euro per disco e confezione. Vero è che le custodie di oggi sono la fiera dell'anonimato e non ti invogliano per un cacchio - e infatti compro ormai i giochi, quando devo, in digitale e ciao. Almeno non occupano spazio - ma le ciofeche carissime ci sono sempre state, anche quando realizzarle costava molto meno. E va anche detto che in determinati periodi, i videogiochi sono costati in proporzione molto più di oggi.

      Elimina
  18. Ciao Doc ti chiedo di perdonarmi l'OT, ma mi serviva il tuo aiuto per ritrovare un post: quello in cui commentavi la tuta supertecnologica di Spidey dell'MCU, dicendo che "sarà pure griffato Stark, ma almeno non è un clone volemosebbene di Stark" (ricordo questa frase specifica, ma il motore di ricerca del blog non mi aiuta).

    Per farmi perdonare commento anche questo post dicendo... non ho mai giocato un gioco di Indy, ahia. Però la news dell'annuncio mi era sfuggita, quindi la terrò d'occhio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. https://docmanhattan.blogspot.com/2017/07/spider-man-homecoming-recensione.html

      Elimina
  19. indiana Jones and the Last crusade è stato il primo gioco originale che ho comprato per c64....all epoca non sapevo dell' esistenza dei giochi originali visto che nel mio paesino si trovavano solo le compilation dal giornalaio, ma nell' estate dell' 89 andai a trovare mio cugino a Asti e li entrai per la prima volta in un negozio di videogiochi, comprai Indy che giocai fino allo sfinimento( me lo ricordo davvero difficile da terminare) ed un gioco platform orizzontale di Batman che mi ricordo era impossibile superare il primo livello!

    RispondiElimina
  20. Di Indiana Jones e la Macchina Infernale ricordo lo stand per il lancio alla SMAU 1999. Avevo tredici anni e la cosa mi aveva colpito moltissimo, soprattutto perché non mi sembrava di averne letto alcunché nelle riviste di videogiochi che di tanto in tanto compravo. Infatti dopo quella volta non ne sentii più parlare... a parte The Last Crusade non ho mai giocato (né amato) altri videogames tratti dalla saga di Indy..

    RispondiElimina
  21. Avevo un gioco su pc che, se non ricordo male, era soltanto la corsa con i carrelli nella miniera. Ti risulta?

    RispondiElimina

Posta un commento

Metti la spunta a "Inviami notifiche"per essere avvertito via email di nuovi commenti. Info sulla Privacy