Berserk, la storia (infinita) di uno dei manga più influenti di sempre

La storia di Berserk Gatsu Kentaro Miura

Per la rubrica sulla storia del fumetto, oggi parliamo della genesi di Berserk e del suo viaggio ancora privo di un punto d'arrivo. Com'è nato il manga di Kentaro Miura, cosa c'entrano Ken il Guerriero (e Lady Oscar e Jenny la Tennista?) e una storia altrettanto incompiuta di un pugile, e la grande influenza esercitata da Berserk sul mondo dei videogame [...]

Noa Kentaro Miura

Kentaro Miura nasce a Chiba nel 1966 e inizia a disegnare i suoi manga già alle elementari. A dieci anni crea per i suoi compagni Miuranger, ispirato alle serie Super Sentai che guarda in TV. Il mondo dei doujinshi, i fumetti amatoriali, lo attrae come una calamita, e il giovane Miura realizza alcuni titoli che presenterà nell'85 per la sua ammissione all'Università Nihon (Nihon Daigaku). Titoli come Futanabi e Noa, che invia anche a Kodansha per un concorso per giovani esordienti.

Noa, un manga post-apocalittico, comincia la sua serializzazione sulle pagine di Weekly Shōnen Magazine: siamo nell'85 e Miura ha realizzato il suo sogno, è diventato un mangaka professionista. Ma le cose non vanno come il giovane spera.

Miura litiga con uno degli editor della testata e la pubblicazione di Noa viene sospesa. Durante quegli anni all'università, Miura collabora come assistente a un altro manga in corso di pubblicazione ormai da una vita e mezzo, Hajime no Ippo di George Morikawa (che va avanti dall'89 e ha superato i 1.000 capitoli). Morikawa, però, lo trova già troppo in gamba per fare l'assistente e lo incoraggia ad andare avanti per conto proprio, con le sue gambe.

Berserk prototype Kentaro Miura

È il 1988 quando Miura, dopo due anni di stop, crea un manga di 48 pagine per un altro concorso, questa volta della Hakusensha. Si intitola Berserk e diventerà in seguito noto come Berserk - The Prototype (titolo con cui verrà riproposto in un tankobon di Berserk. In Italia nel numero 34 della prima edizione Panini e nel 14° della Berserk Collection).

Guts (ガッツ, Gattsu) è un guerriero guercio, con tanto di benda sull'occhio, che se ne va in giro con l'elfo Puck, la sua enorme spada e un cannone al posto del braccio sinistro. Imbattutosi in una giovane di nome Frika, affronta Vlad, malvagio granduca rapitore di fanciulle e ferale Apostolo di Varna. Alcuni dettagli sono diversi, e oltre alla benda da pirata, questo primo Guts ha un tono molto più scherzoso, ma l'atmosfera è proprio quella della futura serie regolare di Berserk e questo stesso scontro verrà ripreso all'inizio del manga, nel confronto con il Barone di Koca.

Japan kentaro miura buronson

L'anno dopo (1989), Miura, che nel frattempo si è laureato, inizia la sua collaborazione con lo sceneggiatore di Hokuto no Ken, Buronson, che gli propone di disegnare una sua nuova opera, Ourou. Si tratta di una scelta naturale, visto quanto Miura è stato influenzato dai neri e dal tratto di Tetsuo Hara e dal suo Ken il Guerriero

Ourou viene pubblicato sulla rivista Animal House della Hakusensha (da noi come Il re lupo, in un singolo volume nel '99), e verrà seguito da altri due manga che Miura disegna su testi di Buronsono: Ourou Den (La leggenda del re lupo, 1990) e Japan (1992). Nel frattempo, però, ha avuto inizio la pubblicazione del manga che cambierà la vita di Kentaro Miura, e il volto all'immaginario fantasy, giapponese e non solo.

Gatsu Guts Berserk Kentaro Miura storia manga

Quando Berserk muove i suoi primi passi, nell'ottobre del 1989, sulle pagine del magazine Monthly Animal House della Hakusensha, il fantasy sta esplodendo in Giappone. Dai GdR e da Dungeons and Dragons nasce la saga Record of Lodoss War, che nel '90 diventa una popolare serie di anime OAV. Da qualche mese (marzo '88) è partito su Weekly Shonen Jump un altro alfiere del manga fantasy dalla pubblicazione irregolare, Bastard!! di Kazushi Hagiwara. E anche nei videogame quel genere di setting spopola: Golden Axe è dell'89, giochi dall'ambientazione high fantasy come Dragon Quest o il primo Zelda sono in giro dall'86.

Ma Berserk di Miura è diverso. È un seinen dai combattimenti brutali, con un protagonista complesso e dai contorni sfumati, un'ambientazione feroce e oscura, che più che il fantasy sognante alla Tolkien ricorda le pagine più buie dell'Europa medievale. Un bel tour tra pestilenze e bande di mercenari, giusto un attimo più pericoloso. 

Lo stile di Miura, incredibile, esplosivo, assolutamente dinamico, si sposa alla perfezione con quelle storie di vendetta, sangue e apostolato aggressivo. 

Un ciclo di storie dopo l'altro (Il Guerriero Nero, L'età dell'oro, I capitoli della condanna...), il pubblico si appassiona alla storia di Gatsu e degli altri personaggi. Si prende pena per quella povera Caska, subisce il fascino oscuro di Grifis/Griffith. 

Gatsu Guts Berserk Kentaro Miura storia manga

Miura ci butta dentro tutto quello che gli passa per la mente: il Batman di Tim Burton e Il fantasma del palcoscenico di De Palma per il look di Phemt/Femto, Giger (ovvio), Ladyhawke, Mao Dante di Nagai, Hellraiser e tanto altro... Il risultato, al di là dei punti di riferimento adoperati, è qualcosa di nuovo, inedito, potentissimo. 

Il manga arriverà a vendere oltre 40 milioni di copie (dato aggiornato al 2016) e la Squadra dei Falchi, il Cavaliere del Teschio, la Mano di Dio e tutto il resto faranno compagnia a un'intera generazione di impallinati dei fumetti giapponesi, anche in Italia, dove Berserk inizia la sua corsa, in casa Panini, nel '96.

Corsa che, nel frattempo, diventa però una corsa a ostacoli.

Gatsu Guts Berserk Kentaro Miura storia manga

Nel 2006 arriva il primo stop e dura tre mesi. Nel 2014 la pubblicazione si ferma per quasi un anno, e in seguito la produzione a singhiozzo di Berserk diventa la norma. I nuovi capitoli delle avventure di Gatsu escono quando a Miura va. L'autore si dedica nel frattempo a nuovi lavori, come Gigantomakhia (2013) o Duranki (2019). Chiamatela sindrome alla Ciccio Martin, se vi va. 

Del resto, Il grande sogno di Maya (Glass no Kamen), di Suzue Miuchi, va avanti in qualche modo dal '76, che fretta c'è di arrivare alla fine, si chiederà Miura ('tacci sua).

Ma Berserk diventa presto popolare anche tra chi non ha mai letto il manga, grazie alla sua prima trasposizione animata. La prima serie TV di Berserk (Kenfū denki Beruseruku), 25 episodi prodotti da VAP e animati da Oriental Light and Magic, copre i primi due archi narrativi del manga, Il guerriero nero e L'età dell'oro fino all'Eclissi. Va in onda su Nippon TV tra l'ottobre del '97 e il marzo dell'anno successivo, all'1 e 25 di notte. Eh.

Gatsu Guts Berserk Kentaro Miura storia manga anime

Nonostante la qualità non sempre eccelsa delle animazioni e la programmazione da otaku armati di videoregistratore, merito anche della strepitosa colonna sonora di Susumu Hirasawa (Millennium Actress, Paranoia Agent e Paprika per Satoshi Kon).

Da noi arriva su Italia 1 nel dicembre del 2001, sperimentando uno slot notturno per gli anime dal taglio adulto che non avrà grande fortuna. I nomi vengono usati nella loro traslitterazione inglese (Guts, Griffith) e, nonostante l'orario improbabile, la serie intriga anche chi del manga (già molto popolare nel nostro paese) non sa nulla. 

Perché pur essendo di suo una versione a tratti edulcorata del manga, di cui omette alcuni passaggi (oltre a vari personaggi fantasy come Puck), l'anime di Berserk viene presentato da Mediaset senza tagli. Il risultato è che l'anime spinge ulteriormente le vendite del fumetto, portando nuove leve tra le sue fila di futuri lettori-in-attesa.

Nel 2012 arriva la trilogia cinematografica Berserk: L'epoca d'oro (se ne parlava, anni fa, qui), e nel 2016 una seconda serie TV, di 24 episodi, che per la prima volta si spinge oltre gli eventi dell'Eclisse, senza ricominciare per l'ennesima volta daccapo la storia del Gatsu animato.

Berserk videogiochi

L'influenza di Berserk si estende però, dicevamo, ben oltre il mondo di anime e manga. Così come Miura si è ispirato a fumetti e serie animate fruiti da ragazzo - tra cui quelli con il "tocco di Osamu Dezaki", come Rocky Joe (citato nel manga, quando l'elfo si trasforma in Danpei Tange)... ma anche Lady Oscar e Jenny la Tennista - allo stesso modo il suo dark fantasy diventa materiale di saccheggio per il mondo dei videogame.

È bizzarro, perché nonostante la grande popolarità del manga, di versioni videoludiche di Berserk se ne sono viste a oggi poche, e non esattamente riuscite: i modesti Sword of the Berserk: Guts' Rage per Dreamcast (1999) e Berserk Millennium Falcon Arc: Chapter of the Holy Demon War per PS2 (2004), e il musou del 2016 Berserk and the Band of the Hawk, con i suoi rissoni super-ripetitivi in stile Dynasty Warriors, visto che è uno dei giochi di quella serie lì.

Dark souls demon's souls berserk omaggi

Ma basta dare un'occhiata ai giochi influenzati da Berserk, in un modo o nell'altro, per trovarsi davanti a titoli di tutt'altro spessore. L'Ammazzadraghi (Dragon Slayer) di Gatsu diventa la Buster Sword di Cloud Strife in Final Fantasy VII e tanti altri spadoni del mondo dei giochi. Berserk ispira personaggi, ambientazioni e mood in serie come Soul Edge/Soulcalibur, Devil May Cry. E soprattutto, indirettamente, dà vita a una delle più grandi fissazioni del videogiocatore moderno, i Souls.

Hidetaka Miyazaki riversa in Demon's Souls nemici, luoghi e design presi da Berserk, e la cosa si ripete con i Dark Souls, con tanto di citazioni esplicite. Come - giusto per citare la prima che ti viene in mente - il fabbro Rickert, che porta il nome del più giovane componente della Squadra dei Falchi. Nulla ti toglie dalla testa che senza Berserk, non avremmo probabilmente mai avuto qualcosa con un mood così oscuro e perciò affascinante.

Valraven: Le Cronache del Sangue e del Ferro

E parlando di mood alla Berserk, ci tenevi a menzionare anche un progetto curato da alcuni tuoi amici e ispirato all'opera di Miura. È partita proprio ieri su Kickstarter la campagna di Valraven: Le Cronache del Sangue e del Ferro, un gioco di ruolo sulle battaglie tra compagnie di mercenari che si rifà, nel tono, all'ambientazione di Berserk. 

Una partenza decisamente a razzo, visto che in quindici minuti ha raggiunto il goal e in un solo giorno quattro volte tanto.

Creato da The World Anvil e Black Box Games, già artefici di Evolution Pulse Rinascita, Valraven è un gioco di ruolo scritto da Alberto Tronchi (Dunqora), realizzato dalla squadra che ha creato il MONAD System e illustrato da Tommaso Lucchetti, Zakuro Aoyama, Greta Ricciolini. Ne sei venuto a conoscenza perché al progetto partecipa un tuo vecchio amico, Tommaso De Benetti, noto ai più come Gatsu di RingCast (no, il suo nickname non è ovviamente un caso). 

Nella pagina ufficiale della campagna potete leggere di più su Valraven, vedere dei video dimostrativi, i libri e tutto quanto incluso nell'early bird e nei vari stretch goal.

Ci tenevi a menzionarlo non solo perché ti sembra un progetto figo, per chi ama l'ambientazione di Berserk e non solo, ma anche perché per un bieco (e riuscitissimo, pare) tentativo di captatio benevolentiae, Tommaso ti ha infilato tra gli stretch goal e nel gioco ci sarà un personaggio a tua immagine e somiglianza. Un mercenario che affronta i precisini delle compagnie gianfransuà, o qualcosa del genere? 

Berserk anime 1997

Mo vediamo.   

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Commenti

  1. Berserk doveva finire immediatamente dopo la Torre della Rinascita. Punto.

    Addendum: Miura, te ed Hagiwara ve la dovete togliere sta paura di non beccare la pensione se provate a reinventarvi. Punto (2).

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    1. Il problema ora è riannodare la storia per avere un finale potente. Forse più che non volerlo finire, non sanno come ed è um bel problema.

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  2. Premesso che avevo smesso di leggere manga dopo aver iniziato ad accoppiarmi (e ho ripreso dopo matrimonio e figli- il motivo è abbastanza chiaro), di recente ho sfogliato un nuovo volumetto di Berserk e l'ho trovato imbarazzante. Per quanto riguarda, il "fascino ambiguo di Grifis", puoi cascarci giusto se sei giapponese. Io a quel coglioncello biondo avrei picconato le gengive fin dalla sua prima apparizione.

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  3. Che posso dire di Berserk?
    Un fulmine a ciel sereno, ai tempi.
    Tra le prime pubblicazioni della neonata Planet Manga, insieme alla ripubblicazione di Alita.
    Mi aveva conquistato, ai tempi.
    Nonostante venisse snobbato dalla maggior parte degli appassionati (una defecata, senza usare tanti giri di parole. E ho cercato di non essere troppo volgare).
    Ci avevo trovato qualcosa. Vuoi per l'ambientazione, così simile alle opere di Bruegel, Bosch e altri artisti di quelle parti. E vuoi perché morivo dalla voglia di saperne di più su quel guerriero orbo e monco. Cattivissimo, menefreghista e feroce quanto e più degli orrendi mostri a cui dava la caccia.
    Un fantasy cupo e medievale. Non con elfi e cavalieri nobili e belli. Ma con poveri, storpi, deformi e soldataglia ignorante brutale. E dove l'unico elemento soprannaturale era rappresentato dalle creature orrende che spesso agivano sotto a mentite e dispotiche spoglie di conti, baroni e vescovi.
    Fino alla battaglia con Lord Mozgus (si chiamava così?), tutto fantastico.
    La parte dell'epoca d'oro e quant'altro l'ho adorata.
    Poi...non so che cavolo é successo.
    Per me Miura si é semplicemente perso.
    Ha fatto delle scelte sbagliate (prima tra tutte, la magia), e adesso non sa più come ricomporre il bandolo della matassa.
    Ormai é destinato a fare la fine di Guyver, a parer mio.
    Partiti con le migliori premesse, continuati ancora meglio ma destinati a finire in niente, di questo passo.
    Comunque, ho apprezzato.
    Mi ha riportato al periodo in cui spendevo un capitale in fumetteria.
    Che tempi.

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    1. Ostrega Guyver... altro manga insieme a Bastard partito nella notte dei tempi e che non vedrà mai una fine.

      Credo che Berserk riuscirà a vedere una conclusione, ma ormai tra maghette, streghette e armature dei Power Rangers per me ha perso molto del fascino di una volta. Peccato.

      Cheers

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    2. E Bastard?
      Non ce lo vogliamo mettere pure lui?
      Per me a un certo punto gli autori hanno finito per incasinarti da soli, e sono finiti in un ginepraio.

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    3. Concordo con te, un manga strepitoso fino a quando Miura non si è perso... spero che ritrovi la bussola e trovi un finale degno.

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    4. Vero, verissimo.
      La cosa che fa piangere il cuore, ripensando ai manga che abbiamo elencato, e' che sono disegnati da Dio.
      Ma ormai ci sono tavole stupende al servizio di una storia inesistente.
      Sterile, che non riesce a procedere.
      Non va avanti.
      Si vede che sono a un punto morto.
      Speriamo, come dici tu.
      Ma ormai non ci credo piu'.

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  4. Berserck è un fumetto strepitoso e memorabile ma una delle cose che mi sono rimaste più impresse è il discorso sull'Amazzadraghi, la spada di Gatzu. Una metafora che trovo splendido.
    Un fabbro che viene messo alla prova per forgiare un'arma che possa uccidere un drago ben sapendo che i draghi non esistono. La spada viene forgiata ma nessuno può brandirla perché troppo pesante; non esistendo i draghi non può esistere uno spadaccino tanto forte da brandire la spada atta ad ucciderli. Il fabbro offende il nobile committente e viene cacciato per la lezione che ha voluto impartire.
    Gatzu e gli apostoli rompono questo schema perché esiste qualcosa di forte e spaventoso al pari dei gradi ed esiste uno spadaccino capace di brandire la spada per ucciderli.


    Appena ho visto l'immagine del gioco di ruolo pensavo fosse un fumetto ed ero già pronto a comprarmi il fumetto. Non ho mai giocato di ruolo e non saprei ma l'ambientazione è fantastica.
    Logicamente il Doc, nel gioco, deve essere un mago o uno stregone che può evocare un potente golem. Il golem avrà caratteristiche particolari: non la smetterà mai di dare pareri su tutto senza mai imbroccarne una e si chiamerà Leupardor (ogni riferimento alla mitica rubrica "Chiedilo a Leopardon" è consapevole ed esplicito).

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  5. Bellissimo Berserk, ma ora mi hai fatto venire voglia di vedere la fine di Bastard!!

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  6. Doc, non ho capito una cosa: scrivi che Miura collaborò ad Hajime no Ippo (che per inciso ribadisco essere un gioiello imperdibile), il quale esordì a ottobre '89.
    Però Berserk ("bhooooooosoh" cit.) iniziò sempre a ottobre '89. Come avrebbe fatto a lavorare a entrambi?

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    1. Se è per questo, ha collaborato con Buronson anche dopo, e fino al '92. I mangaka - soprattutto quelli giovani - non hanno una vita e seguono ritmi lavorativi assurdi. Volendo, si fa tutto.

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    2. Moyuru Honoo del meravigliosamente fuori di testa "Manga Bomber" lavorava contemporaneamente a 2 serie, un episodio speciale ed una collaborazione per una pubblicità... nella stessa settimana.

      Il manga era parodistico, ma solidamente basato sulla vita reale.

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    3. Ma dai, è assurdo! Se i giapponesi facessero tutti così ogni anno il superlavoro dovrebbe causare migliaia di Ah no niente.

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  7. Vedendo gli hiatus di Berserk(secondo solo a hxh, a quanto ne so) mi tengo One Piece, che magari non è all'altezza, ma almeno Oda mi dà qualcosa da leggere ogni 2 settimane....

    Detto questo, qualcuno può spiegarmi perché Berserk non viene mai "accusato" di essere edgy, mentre tanti altri (goblin slayer) ricevono questa etichetta? Genuina Curiosità

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  8. Io ho ultimamente riletto tutto Berserk e so che ce ne vorrà per finire, non credo che il problema sia la magia inserita o altro, Miura si è concentrato sull'evoluzione di personaggi e quel carattere oscuro è certamente venuto meno, ma tutto sommato è quello che si sperava dall'inizio (vogliamo tutti che Gatsu trovi pace). La questione per me è che Miura si dilunga con immense e minuziosissime tavole senza raccontare nulla, per carità a essere belle sono belle, ma la storia va a singhiozzo...

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  9. Quelle notti ad aspettare che partisse il pezzo dei Penpals - che per me sarà sempre la sigla di Berserk - me le ricordo. E ricordo la cover delirante che ne facemmo con un gruppo Noise in cui all'epoca militavo. Grande botta e primi capitoli bellissimi, fino ai Kushan un capolavoro. Dopo ..... Boh . Si è perso e re me , meglio non finisca per non rovinare quanto fatto di buono. Ma, anche se non amo,il sistema Pulse per mille motivi, il Kick lo supporto, fosse solo per avere il personaggio del Doc.

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    1. Una versione noise? Molto interessante. Posso chiederti che tipo di noise?

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    2. Tell me why dei Penpals, quanti ricordi.

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    3. Scalcagnato, fracassone (e di per sè già noise, in effetti) e con il riff di chitarra che mi sembra sempre stonato, ma grande, grandissimo pezzo.

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  10. IL problema appunto come dicono tutti è essersi diluito nel tempo...anche Miura come la sua creatura è cambiata nel tempo e probabilmente ha perso tanta di quella potenza che aveva all'epoca: tradotto si è anche un po rotto il .... e riprendere qualcosa che ti è venuto a a noia, per quanto lo ami, sicuramente come autore è complicato. E il risultato si vede....

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  11. Bel post, Doc. Molto utile per me che ho frequentato poco Berserk (un po' il manga, negli anni '90, e un po' l'anime in TV).

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  12. L'ho iniziato a leggere all'età di 16 anni, scroccando malamente i volumetti della Collection a un compagno di classe e impiegando pochissimo tempo ad allinearmi con l'ultima uscita... fu una vera droga! Smisi di leggerlo a scuola finita perchè scroccare mi veniva meno comodo. Fa un po' specie sapere che oggi che di anni ne ho 33 la storia sia rimasta sostanzialmente ferma

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    1. Tu pensa che io di anni ne ho 40 e anch'io ho cominciato a leggerlo a 16, con la prima edizione "sottiletta"...
      Io però non ho mai smesso di leggerlo, nonostante tutto ancora ci credo!

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  13. Capolavoro, almeno fino ad un certo punto. Uno dei miei preferiti all'epoca.
    Le tavole mi avevano letteralmente stregato, una potenza, una cattiveria e dinamicità che ho trovato in pochi altri fumetti.
    Peccato poi il tutto si sia fiaccato, come di conseguenza il mio interesse.
    Non so se vale la pena recuperare gli arretrati, sono sempre stato indeciso. C'è da dire che se decidessi di riprendere, visto le uscite così sporadiche, dovrei recuperare una manciata di numeri. Si può anche fare.

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  14. ha creato troppo dislivello tra grifis e gatsu e non riesce a venirne fuori

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  15. Qualcuno di voi potrebbe aver notato dei commenti di insulti, sempre con le stesse quattro cose ripetute in croce in un italiano approssimativo, negli ultimi tempi.

    L'autore è stato già individuato grazie a tutte le tracce che ha lasciato in Rete, e ha già ricevuto una diffida legale per il suo comportamento. Probabilmente, però, è convinto che continuare sia il metodo migliore per evitare le conseguenze penali a cui sta andando incontro. E, beh, evidentemente non è così.

    In attesa che sia chiamato a risponderne, se vi dovesse capitare sotto gli occhi, fate finta di niente, non ne vale assolutamente la pena.

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  16. Quanto mi manca Berserk Cronichles, era un sito/forum meraviglioso, tra i migliori al mondo sul tema.
    Qualcuno lo ricorda o ne faceva parte?

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  17. Io l ho conosciuto nel 2002trasmesso in TV e da lí è diventato il mio anime e manga preferito .. la mia speranza è che kentaro sa esattamente cosa fare e ci stá giocando un po' sú .. maledetto ... Un manga dalla storia trentennale magari ha più fascino 🤷🏻‍♂️

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  18. Leggo da diversi anni con piacere senza commentare (anche se per Super Shen stavo per scrivere un papiro...). Non voglio entrare nel merito dei pregi/ritardi del mio amato Berserk, ma mi fa piacere aggiungere un omaggio (dichiarato dal designer) nei giochi da tavolo.
    Il mostruoso (per prezzo e dimensioni) Kingdom Death Monster contiene piccole citazioni all'opera di Miura:
    - L'amuleto della fortuna è palesemente un Behelit.
    - Tra le armi che si possono costruire c'è proprio la Dragon Slayer
    - L'elmo dell'armatura lanterna è mooolto simile a quello di Grifis
    - Un paio di modelli senza regole (Honorable Berserker e Messenger of Humanity) sembrano omaggi a a Gatsu.

    Poi in generale, l'ambientazione e il tema sono molto cupi e ricordano alcuni aspetti del manga: insediamenti umani che cercano di sopravvivere in un mondo senza luce, stando proprio in fondo alla catena alimentare di una fauna mostruosa. E mostri che partono da "è solo un leone con le mani vagamente umane" e sfociano presto in incubi di volti multipli, organi genitali zannuti e anatomie da incubo (non troppo diversi dagli apostoli).

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  19. Credo di aver rinunciato a leggere Berserk prima dell'ultimo stop... La piega molto più Fantasy che aveva preso non mi piaceva e facevo fatica ad arrivare a fine volumetto. BASTARD!! altra grande delusione: tavole bellissime ma 8 anni per uno scontro anche no

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  20. Dove andrà Berserk? Ne vedrò mai la fine? Sono le domande che mi pongo anche per Vagabond. Sono due manga che ho adorato e che adorerei.. Se uscissero! Possiamo dire che se nel primo caso è piuttosto evidente come l'autore non sappia dove andare, nell'altro lo sa perfettamente ma non sa come arrivarci nel modo giusto. Vabbé, spero di vivere a lungo! Volevo segnalare tra i giochi (per me belli) influenzati Dragon's dogma. Dove si possono anche trovare le armature di gatsu e grifis

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  21. Domanda pericolosissima:
    ammesso di volerlo iniziare a leggere, qual è la via meno dolorosa?
    Masochismo mode: on

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  22. Da qualche parte in rete (magari da una segnalazione qui sul blog, vatti a ricordare) ho letto un articolo molto interessante che faceva un'ipotesi piuttosto verosimile sul motivo per cui Berserk si è un po' infiacchito con gli anni.
    Quando un autore racconta una storia particolarmente bella ed efficace, il più delle volte sta raccontando episodi importanti della sua vita, mascherati da horror, fantascienza, ecc. Avete notato che la maggior parte delle donne di cui si innamorano i protagonisti dei romanzi di Stephen King hanno i capelli rossi? Un giorno ho googlato "moglie di Stephen King", e indovinate di che colore aveva i capelli da giovane? Appunto.

    Il giovane Kentaro Miura, ai tempi della scuola si iscrisse al club pomeridiano dei manga: gli piacevano i fumetti e si divertiva a disegnarli, ma non aveva mai pensato di diventare professionista.
    Il capo del club era un compagno di scuola super simpatico, dotato di un carisma e un entusiasmo travolgente, che con quella retorica tutta giapponese del "Gambare! Puntiamo tutti a farci pubblicare da Shonen Jump!" aveva infiammato gli animi di tutta la cumpa, che si lasciava un po' trascinare in questo sogno.
    Ad un certo punto Kentaro si rese conto che questo compagno non era poi così interessato al fatto che tutti loro diventassero mangaka professionisti: quello era il suo sogno personale ed aveva bisogno che anche altri lo condividessero perché altrimenti il club avrebbe chiuso per mancanza di adesioni e per lui sarebbe stato molto più difficile trovare lo spazio e il tempo per dedicarsi alla sua passione.
    Finita la scuola gli altri, privati del loro leader carismatico, abbandonarono i manga, ma Kentaro decise che avrebbe continuato da solo, trovando una propria strada, per poter ritrovare un giorno il suo amico nel mondo del professionismo, stringergli la mano e dirgli: "Ce l'abbiamo fatta tutti e due, da pari a pari, e io non sono stato solo uno dei tanti aggrappati al tuo sogno".

    Vi ricorda qualcosa? È il "nucleo emotivo" intorno a cui è stato costruito l'arco narrativo della Squadra dei Falchi e il rapporto complesso tra Gatsu e Grifis. Miura ci ha riversato tutte le emozioni del sé stesso ragazzino e la storia l'ha reso una celebrità mondiale (più ancora del suo amico, che rimane l'unico altro del club ad essere diventato mangaka).

    Poi è successo che le scadenze, i ritmi di lavoro infernali ecc l'hanno portato a fare una vita da recluso e molto semplicemente hanno distrutto le sue possibilità di avere altre esperienze interessanti da raccontare: l'unica cosa che poteva permettersi di fare era guardare un film ogni tanto, così dopo "Il Signore degli Anelli" è passato al fantasy,  dopo "Pirati dei Caraibi" ha inventato quell'inutile galeone, e così via.
    Uno dei vecchi post di Zerocalcare diceva "Mi prendo una pausa dal blog, perché i miei fumetti parlano delle cose che mi succedono e con questi ritmi da super lavoro non ho più tempo di vivere e di farmi nuove esperienze da raccontare". È vero purtroppo, guardate Mitsuru Adachi: Touch era un capolavoro di emozioni adolescenziali, sullo sfondo del baseball, i suoi ultimi lavori sono l'espressione di una persona che ormai ha tempo solo di leggere le statistiche delle partite sui giornali...

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    2. Un'ottima analisi, concordo pure io.
      Indubbiamente un autore si deve trasformare anche in un ricercatore.
      E come un lavoro nel lavoro.
      Nelle sue opere ci riversa tutto quello che vede, legge, ascolta e prova. ma soprattutto quel che ha vissuto.
      Un viaggio lo si può compiere in tante maniere, che non implicano per forza lo spostarsi.
      Ma se vuoi raccontare un viaggio...tu quel viaggio lo devi prima fare.
      E' lampante che qualcosa é andato storto, qui. O non saremmo ad un simile punto di stagnazione.
      Che cosa ci appassiona, in manga come questi?
      In sostanza l'esaltazione dello spirito perseverante nonostante le avversità, credo.
      Partendo da questa premessa, non si ha che due opzioni.
      Una é quella di mostrare la crescita e l'evoluzione del protagonista, fino al suo culmine.
      Oppure, si sceglie la strada inversa.
      Berserk, se pur in maniera atipica dal punto di vista temporale, narra di una caduta.
      Ritengo che Miura abbia avuto almeno un paio di occasioni per chiudere la vicenda. magari non nel modo glorioso che molti aspettano, ma comunque dignitoso e coerente col resto della storia fino a qui.
      Magari con un finale aperto, lasciato in sospeso.
      Tutti vogliono la resa dei conti tra Gatsu e Grifis.
      Ma é davvero necessaria, a questo punto?
      I ruoli non sono più tanto netti come all'inizio. Persino Grifis ha avuto dei motivi per fare quel che ha fatto.
      Inaccettabili dal punto di vista etico, certo. Ma comunque plausibili.
      Ha infilato poi una serie di scelte sbagliate, prima tra tutte quella di far predominare l'elemento soprannaturale. Presente anche prima, ma non in maniera così invasiva. E comunque dosato nell'utilizzo.
      Uno dei punti di forza era proprio di vedere un umano (ok, aveva Puck che gli guariva le ferite. ma era l'unico "aiuto" concesso. E direi che ci stava) alle prese con creature mostruose e semi - immortali dotato, oltre che di armi fino ai denti, del suo desiderio di vendetta.
      Nel momento in cui hanno cominciato a fioccare armi ed armature magiche la storia ha perso colpi.
      Poi l'avergli affiancato dei comprimari che non ho mai digerito fino in fondo.
      E la stessa ricomparsa sulla terra di Grifis - Femt sotto nuove spoglie non mi ha mai convinto del tutto.
      Ma il problema é anche un altro.
      Adesso Miura vorrebbe attuare per Gatsu una fase di ascesa.
      Ma sarà davvero possibile?
      Gatsu cerca un posto nel mondo per lui e per Caska.
      Ma ci sarà davvero un posto per loro, in quel mondo?
      Dovevano morire anche loro, al termine del sacrificio. e sono condannati all'inferno.
      Per l'autore li ha fatti sprofondare ad un punto tale che ora non sa più che pesci pigliare per invertire il processo.
      Non dico sia impossibile. Ma qui ci vorrà un mezzo miracolo.
      Miura ha di fronte una sfida immane. E non é detto che funzioni, e che ce la faccia.

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    3. Complimenti per i post, molto interessanti e illuminanti sull'evoluzione di questa opera.

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    4. SPOILER A RAFFICA

      Che Miura non sappia più che pesci pigliare mi è chiaro da alcuni particolari.
      1) Il bigino dello sceneggiatore che ho letto tempo fa (e che mi ha trasformato in un insopportabile Quattrocchi, che non ha mai scritto una riga ma è sempre prontissimo a sollevare il ditino per criticare il lavoro degli altri) dice che una scena non deve mai essere fine a sè stessa, ma serve a portare avanti la storia, precisamente deve spostare sempre un po' più in là l'asticella dello squilibrio che porterà alla crisi finale e al climax. Se ad esempio scrivo una scena in cui un tizio suona il citofono, rispondono "Chi è?" "Sono XYZ" "Entra", aprono il portoncino e lui entra, quella scena è inutile: l'azione può benissimo partire da dentro il soggiorno della casa in cui XYZ è entrato. Se invece il dialogo fosse "Chi è?" "Sono XYZ" "... Hai un bel coraggio a farti ancora vivo, dopo quello che hai fatto!", quella scena avrebbe senso, perchè porta un elemento di contrasto che suscita interesse.
      Fino a Lord Mozgus, Miura è stato un maestro insuperabile in questa arte: soprattutto nei capitoli dell'età dell'oro, avevo l'impressione che ogni dialogo ed ogni azione dei personaggi servissero a portare gli eventi verso ciò che già sappiamo, in un costante clima di profezia che si avvera un tassello alla volta. C'erano dei momenti-riempitivo per allungare il brodo, ma erano talmente rari che li si beccava subito.
      Adesso, quante volte abbiamo già visto questa situazione: arriva un tizio che non sa come funzionano le cose a Falconia, lo portano a fare una visita guidata, si guarda intorno stupefatto, incontra Grifis e pensa che sia un Santo, un Apostolo! e poi se ne va pensando: "Sì, ma mi sembra tutto TROPPO perfetto, cosa ci sarà sotto?"
      Signor Miura, il concetto ormai ci è chiaro ed è stato ribadito più volte: direi che è il momento che Grifis cominci a gettare la maschera e rivelare le sue intenzioni, altrimenti potrei quasi pensare che non lo sa neanche lei :D ...
      2) Rickert, Erika, le ragazze del bordello e il vecchietto Kushan sono saliti su uno pterodattilo ed hanno iniziato un viaggio potenzialmente lunghissimo verso non ricordo dove. Ma che davero??!! Finalmente Gatsu è giunto nel regno degli elfi e invece di tirare le somme per concludere mi inizi un nuovo viaggio di gente di cui non mi frega niente? (non è vero, di Rickert ed Erika in realtà mi frega e anche molto, ma non con una storia così...). Signor Miura, ha bisogno di trovare spunti per allungare il brodo e ritardare la conclusione il più possibile? Gliene suggerisco io un paio, così allunghiamo ma parlando di cose che ci interessano. a) Un bel flashback stile "età dell'oro" sull'Imperatore Gaisselick, come è finito a fare il Cavaliere del Teschio e i suoi trascorsi con Zodd, Flora e Boid. b) I Kushan si sono sempre visti vecchi, fasciati nei turbanti, con barba lunga da hipster come Ganishuka o nerboruti e deformi come i Barkilaka, ma è solo al porto in mezzo agli inutili galeoni che si sono visti dei giovani senza barba, copricapi ecc, e quei giovani sono uguali a Caska. Caska ha forse origini Kushan? c) Ma 'sto bambino nudo con la faccia di Caska e la carnagione di Gatsu, che è comparso dopo che è scomparso il figlio deforme di Gatsu e Caska (mmmh... Perché quando arriva Spiderman Peter è sempre in bagno o ha dimenticato qualcosa in ufficio?...), che fine ha fatto? Si è perso? Ha detto che non lo pagavano abbastanza e ha lasciato la serie? E se ritorna, fa anche lui come Grifis la ripetizione eterna della stessa scena dove salva Caska, si gira verso Gatsu e poi sparisce o finalmente ci spiega chemmeenghia vuole? :D

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  23. Ho tutti i numeri di Berserk.. che dire...gli ultimi numeri non mi han detto granché, anzi...continuerò a comprarlo sperando di vedere una fine degna dei primi volumi che erano davvero esagerati. Peccato perché era uno dei miei manga preferiti, tuttosommato forse lo è ancora ma davvero per rovinarlo così Miura deve essersi impegnato non poco. Almeno i disegni continuano a essere stupendi. Vergognosi i tempi di pubblicazione..disegnerà una tavola a settimana se va bene...non credo sia rispetto per i lettori e per chi davvero lavora sodo. Sicuro l'autore ha perso da anni l'entusiasmo e con lui le idee vincenti...per trascinarsi così tantovale dargli una fine anche squallida. Perché qui va a finire che il finale non lo vedremo mai.

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  24. Tanto per citare un bellissimo manga a cui manca una degna fine: five star stories

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  25. Ho finito di rileggere i numeri usciti in Italia non più di poche settimane fa, oltre alle scan degli episodi tradotti amatorialmente.
    Una saga meravigliosa, vederla abbandonata così è veramente un peccato mortale.

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  26. Finalmente la malattina ha un nome ed è stata riconosciuta: "Sindrome di CiccioMartin®".
    Quando vedo titoli come "Berserk", subito nella mia mente tornano 2 cose:
    A) Quanto cavolo era bello quel periodo di pubblicazioni e quanto spingevano i fumetti pubblicati a quel tempo. Sarà che non c'era internet e tutto sembrava una bella novità, ma quanto mi sono gasato nel leggere le scazzottate assurde di Jojo, le magie con i nomi dell'Heavy Metal di Bastard!!!, le teorie fantastoriche di Guyver e soprattutto gli scontri all'ultimo sangue di Gatsu! Ogni fumetto era una bellissima sorpresa, ogni volume atteso con ansia.

    B) Purtroppamente, tutti gli autori di quel periodo soffrivano di questa sindrome per cui non riuscivano a dare una fine dignitosa alle loro storie:
    - Bastard!!! andato avanti a caso e poi ripubblicato all'inizio, più porno
    - Jojo, ma uno dice: Non è finito? Il punto è come è finito e il reboottone che c'è stato dopo...
    - Guyver. Ne vogliamo proprio parlare?
    - Elementarols, con l'autore a rischio ogni 3x2
    - e poi c'era Berserk...
    ecco

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    1. E non vogliamo parlare di Alita?
      Con una differenza: a mio avviso la serie Mars Chronicles finora sta andando alla grande... Era iniziata bene pure Last Order però... Io tengo incrociate le dita.

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